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#fabrizio valenza
alberodelpensiero · 1 year
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Il cammino di un mago - Storia e immaginazione
In questa diretta vi racconto qualcosa di ciò che troverete leggendo Il cammino di un mago, terzo volume di Storia di Geshwa Olers.
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muatyland · 8 months
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Recensione "L'incubo dietro la porta" di Fabrizio Valenza
Dopo il grande successo de L’isola dei morti, Fabrizio Valenza propone un nuovo romanzo horror, dove i mostri nascosti nelle profondità dell’anima possono diventare letali se non vengono affrontati fino in fondo. Le storie di case stregate non sono mai state così inquietanti. Enrico Malera è un guardiano notturno. Nulla di male che il suo amico Gianfranco gli chieda di tenergli casa per una…
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stefy-69-09 · 2 years
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Le 3 L della scrittura
lucidità, leggerezza e leggibilità
~Fabrizio Valenza~
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FITF events in record stores across Italy
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Pistelli e Bartolucci a FERRARA
Dischi Volanti a VERONA
Dischinpiazza a MODENA
Angolo della Musica Srl a UDINE
Semm Music Store & More a BOLOGNA
Disc Jockey a CREMONA
Musicatelli a PORDENONE
Casa Musicale Ancona ad ANCONA
Discorso a SACILE (PN)
Mondo Musica a CASALGRANDE (RE)
Musical Box a BESOZZO (VA)
De Santi Snc a CASTELFRANCO VENETO (TV)
Casa Del Disco a MESTRE (VE)
Indie a TREVISO (TV)
Frigerio a COMO
Flexi a LUGO (RA)
Filmusica di Branco Stefano a VALDAGNO (VI)
Varese Dischi Sas a VARESE
Sky Stone And Songs Sas a LUCCA
Cory Music Vieri n. & c. ad AREZZO,
Symphony Di Palomba Fabrizio a LIVORNO
disco shop di c.f.l.t.& c. Snc a POGGIBONSI (SI)
Maistrello Musica di M. P. a RIETI
Galleria Del Disco Vernich Fi a FIRENZE
Discoteca Laziale a ROMA
Compact La Dischetteria a MONTEBELLUNA (TV)
Firefly Snc Di Laguardia E Figli a POTENZA
Riva Musica a CATANIA
Disclan Di E. Maysse a SALERNO
Camarillobrillodischi di Silvia Limongiello ad AVELLINO
Messaggerie Sarde a SASSARI
Diamantik di Cantore Michele a MARTINA FRANCA (TA)
Juke Box Sas Di Del Prete-Giordano a CASERTA
Musica E Ricordi ad AOSTA
Muzak Dischi a CUNEO
Exit Music a SAVIGLIANO (CN)
Blackstar s.n.c. Di Costamagna a IMPERIA
Cigna Dischi a BIELLA
Discoclub a GENOVA
Soundgarden a L’AQUILA
Foto Carlo Store a VALLECROSIA (IM)
Ritmi Urbani a SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE)
Casa Musicale Niccoli Di Antonella Niccoli & c. sas a PRATO
Disco Shop s.r.l. a LECCO
Pinto srl a BRESCIA
Gabbia srl a PADOVA
Perfect Vinyl Music Store a VALENZA (AL)
Cd Club Entertainment a REGGIO CALABRIA
Top Dischi a BENVENTO
Idee Musicali Roma a ROMA
Calboli Dischi a FORLÌ.
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notizieoggi2023 · 3 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/02/chiara-ferragni-sanremo-amadeus-se-me.html
Chiara Ferragni a Sanremo? Amadeus: «Se me lo avesse chiesto avrei detto sì». John Travolta, dalla Rai verifiche legali La provocazione al Festival di Sanremo? Chiara Ferragni (di nuovo) sul palco dell'Ariston. L'imprenditrice l'anno scorso ha affiancato Amadeus in due puntate, mentre stavolta segue il Festival da casa, alle prese con lo scandalo beneficenza che l'ha coinvolta. Il momento polemico relativo all'influencer è arrivato in conferenza stampa, complice una domanda di Enrico Lucci dalla quale il direttore artistico non si è fatto trovare impreparato. Chiara Ferragni a Sanremo «Dato che John Travolta e Russell Crowe non li hai invitati tu, se si autoinvitasse Chiara Ferragni, la faresti salire sul palco per farci capire quali sono stati i suoi errori di comunicazione?», ha chiesto il giornalista di Striscia la Notizia. «Se me lo avesse chiesto, glielo avrei permesso», ha risposto Amadeus tra lo stupore dei presenti. Solo ieri, il conduttore aveva svelato che dividerà con l'imprenditrice la multa di 175mila euro ricevuta dall'Antitrust per la pubblicità occulta a Instagram sul palco di Sanremo. Il caso John Travolta La Rai, «oltre a ribadire l'estraneità» all'asserita finalità promozionale dell'esibizione di John Travolta, ha «già posto in essere ogni opportuna verifica per fare luce sulla vicenda», e «procederà nei confronti di tutti i soggetti in ordine ai quali dovessero emergere eventuali profili di responsabilità». Lo spiega Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time, sottolineando che il contratto di Travolta prevedeva il divieto di inserire «elementi aventi direttamente e/o indirettamente valenza pubblicitaria e/o promozionali, anche con riferimento al vestiario e/o accessori se non preventivamente autorizzato per iscritto». «Abbiamo già attivato - spiega Ciannamea - le opportune procedure legali per rivalerci nei confronti della società» titolare dei diritti di sfruttamento delle prestazioni di John Travolta, la Divina Luna Srl, «posto che il contratto prevedeva espressamente l'obbligo di divieto di di introdurre elementi pubblicitari». Prevista infatti, in caso di violazione, la possibilità per la Rai di «rifiutarsi di pagare il corrispettivo pattuito e di agire e di agire nei confronti della Divina Luna Srl per la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni subiti». «La cosa importante - sottolinea ancora - è accertare che la Rai non c'entra nulla». Quanto al mancato oscuramento del marchio delle scarpe di Travolta, «c'è stata una disattenzione, un errore», ammette. «È accaduto anche con Crowe, ancora di più con Travolta: per problemi di sicurezza è stato impossibili avvicinarli». Travolta «era a Montecarlo e si è proposto di venire». Quanto alla mail inviata dalla U-Power, società di produzione delle scarpe, ai rivenditori il 1 febbraio contenente la campagna media prevista per il lancio del modello indossato da Travolta e la "comparsa a Sanremo" di una special star - resa nota sui social da Selvaggia Lucarelli - «non sapevamo nulla, non c'erano accordi commerciali né informazioni di nessun genere. Non avevamo evidenza di cosa potessero essere queste scarpe». In ogni caso, «saranno raccolti tutti gli elementi utili a fare chiarezza». Per quanto riguarda la presenza del manager dell'azienda in prima fila, «Travolta ha invitato alcuni amici e ha avuto a disposizione dei biglietti». John Travolta a Sanremo con le scarpe U Power, la mail che può confermare la pubblicità occulta: «Comparsa speciale al Festival» La protesta dei trattori «Aspettiamo il comunicato degli agricoltori, sono tante le email arrivate, non sappiamo a chi poter dare una risposta: aspettiamo che ne arrivi una che Amadeus leggerà sul palco. La Rai è disponibile a portare a conoscenza del grande pubblico i problemi, le difficoltà, le richieste, siamo pronti a farlo. Quanto lo avremo, è pronto a leggerlo». Lo spiega Fabrizio Casinelli, capo dell'ufficio stampa della Rai, in conferenza stampa a Sanremo, rispondendo ad Enrico Lucci di Striscia la notizia che ha chiesto se lavessero deciso di non far salire gli agricoltori sul palco «per paura della Meloni o di Lollobrigida». «All'ufficio stampa - sottolinea ancora il direttore Casinelli - non è arrivato nessun comunicato: se arrivasse ne parlerei immediatamente con i vertici aziendali. Ribadisco, abbiamo dato ampia disponibilità alla lettura del comunicato: se gli agricoltori, ai quali va la mia solidarietà totale, mio nonno era contadino, ci portano un comunicato unitario, siamo pronti a leggerlo». «Anche questa sera», chiosa Amadeus. Elena Cecchettin Elena Cecchettin ha criticato la presenta dei protagonisti di 'Mare Fuori sul palco dell'Ariston? «Pieno rispetto il dolore di Elena e della famiglia, noi riteniamo che quello di 'Mare Fuori' sia stato un intervento bello, ma rispetto il suo parere». Risponde così Amadeus alle domande dei giornalisti in riferimento alle dichiarazioni di Elena Cecchettin. «Se la chiamerò privatamente? No, non la conosco. Non ho il cellulare. Credo di non aver offeso nessuno. Chiami qualcuno quando ti devi scusare, non quando non devi farlo», aggiunge Amadeus. Lorella Cuccarini Con la quarta serata dedicata alle cover, Sanremo porta sul palco l'amicizia tra Amadeus e Lorella Cuccarini. La co-conduttrice presente oggi in conferenza stampa non è certo nuova alla scalinata dell'Ariston, ma per lei è un'emozione «sempre fortissima. La mia prima volta è stata nel 1993 accanto a Pippo Baudo, spero però, con i miei 58 anni, di aver un pochino di esperienza in più per affrontarlo. Ma Sanremo è Sanremo. Ho la fortuna di rompere il ghiaccio con un momento di spettacolo e per me è molto importante». L'anno prossimo Lorella Cuccarini festeggia 40 anni di carriera: «Con la dirigenza Rai ho un rapporto ottimo, in questo momento sto molto bene dove sto. Ho ritrovato il gusto di fare varietà, ma mai dire mai, la Rai è casa mia», ha detto la co-conduttrice riguardo a un suo eventuale ritorno in Rai. «Sto vivendo un periodo della mia carriera che mi dà tanta soddisfazione». Per quanto riguarda la polemica relativa all'ospitata di John Travolta, la Cuccarini non porge il fianco: «Amadeus si regge in piedi benissimo da solo», ha risposto a chi le chiedeva se fosse arrivata a dare sostegno all'amico direttore artistico. Teresa Mannino, la censura «Limitazioni, censure: sono parole che non ci appartengono da nessun punto di vista, né nel campo dell'informazione né in quello dell'intrattenimento. Voglio rassicurare tutti gli artisti che sono liberi di proporre progetti e lavorare in piena serenità». Così il direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea sulle parole di ieri dell'attrice comica che aveva parlato di «troppi paletti in Rai» per pensare a uno spettacolo tv. «Porte apertissime a Teresa Mannino, ma non in forza di quello che è successo ieri. Siamo innamorati di Mannino e la mia idea personale, ma direi anche l'idea della Rai, è riuscire a fare qualcosa con lei di importante. Se lo merita lei e il pubblico». Poi la sopresa annunciata in diretta da Fabrizio Casinelli, ufficio stampa Rai: «Mi ha appena mandato un messaggio l'Ad Roberto Sergio, che ha proposto a Teresa Mannino di fare un programma in Rai senza censure».
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lamilanomagazine · 5 months
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Milano, la Bari Multiservizi spa riceve il Premio Industria Felix.
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Milano, la Bari Multiservizi spa riceve il Premio Industria Felix. Oggi, a Milano, la Bari Multiservizi spa ha ricevuto il Premio Industria Felix durante la cerimonia di premiazione in corso nella Fiera digitale per Business matching. L’azienda municipale barese, nell’ambito dell’inchiesta giornalistica realizzata in collaborazione con Cerved su 700mila bilanci di società di capitali con sede legale in Italia, è risultata competitiva e affidabile in quanto idonea rispetto a un oggettivo algoritmo di competitività estratto dal conto economico e convalidato dal Comitato scientifico coordinato dal prof. Cesare Pozzi, docente di Economia industriale all’Università Luiss Guido Carli e dall’ing. Vito Grassi, vicepresidente nazionale di Confindustria, e rispetto al livello di solvibilità o sicurezza finanziaria dal Cerved Group Score. A ritirare il premio a Milano, il presidente Francesco Biga, i consiglieri Massimo Maiorano e Maria Santoro e il direttore aziendale Francesco Schiraldi. La Bari Multiservizi spa, azienda controllata dal Comune di Bari che, in virtù delle ottime performance gestionali registrate nell’esercizio 2020, è stata insignita dell’Alta Onorificenza di Bilancio durante l’edizione nazionale 2022 del Premio Industria Felix, conquistando persino il primo posto nella categoria Partecipate a maggioranza pubblica tra le imprese di dimensioni affini e classificandosi nella top 10 generale della categoria, quest’anno riceve il prestigioso riconoscimento per i risultati virtuosi emersi dal bilancio 2021, che confermano il trend di crescita intrapreso negli ultimi anni e permettono alla società di raggiungere, per la seconda volta consecutiva, un traguardo encomiabile tra le partecipate pubbliche nazionali. Oggi la Bari Multiservizi è un’azienda attiva che raggiunge i livelli quantitativi e qualitativi richiesti dal committente in tutti e tre i settori produttivi. L’azienda vanta un organico stabile di circa 130 persone. Notevole è l’impegno in atto per la transizione ecologica, vista non solo come opportunità di abbattimento dei costi e delle emissioni inquinanti, ma anche come volano per incrementare la produttività e la sicurezza sul lavoro. Circa metà del parco veicoli della Bari Multiservizi è stata sostituita con nuovi mezzi a trazione elettrica, mentre la quasi totalità delle attrezzature per la manutenzione del verde è alimentata a batterie. Due impianti fotovoltaici installati presso la sede operativa assicurano poi all’azienda un’autonomia energetica pressoché totale. Le innovazioni in campo ambientale, accompagnate dalle misure di welfare rivolte ai lavoratori e dai solidi princìpi etici su cui si fonda il governo d’impresa, hanno migliorato sensibilmente i parametri ESG della Bari Multiservizi elevandola a modello di sostenibilità. È stato inoltre attuato un importante piano di digitalizzazione, che ha permesso di ridurre ulteriormente i costi operativi e di ottimizzare i processi interni. Esemplare, infine, è l’impegno che dipendenti dimostrano nei confronti della società, che si traduce, a sua volta, in veri e propri gesti d’amore verso la città di Bari. Con risorse frutto delle economie gestionali, senza gravare in alcun modo sulla collettività, la Bari Multiservizi ha riqualificato e adottato cinque aree verdi di valenza identitaria per il capoluogo (giardino adiacente al park&ride di Pane e Pomodoro, giardino Fabrizio De André, aiuole di Corso Cavour, giardino di Viale Papa Pio XII, rotatoria nord del Ponte Adriatico) e valorizzato i quattro storici “Telamoni” (sculture scampate alla demolizione del vecchio palazzo della Gazzetta, oggi esposte nell’atrio di Palazzo di Città), oltre ad eseguire attività aggiuntive di decoro urbano e di custodia al di fuori degli obblighi contrattuali. Altre iniziative di riqualificazione sono state realizzate direttamente in favore dei cittadini più fragili, tra cui il completo rifacimento del campetto sportivo della scuola “Iqbal Masih” nel quartiere San Pio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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agrpress-blog · 7 months
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Tra migliaia di libri e volumi dalle antiche legature, custodi di storia centenaria, la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli ha visto esultare tutti i presenti con un lungo affettuoso e caloroso applauso che hanno aperto la manifestazione per la cerimonia dei conferimenti ai nuovi “fieri guerrieri”del Premio Internazionale Bronzi di Riace. Il riconoscimento voluto dal patron Giuseppe Tripodi per celebrare quei fieri guerrieri che hanno concorso a fare l’Italia più grande, più unita e più importante. Un premio voluto per ricordare la scoperta delle due magnifiche statue che ancora oggi sono il vero simbolo di Reggio Calabria nel mondo. Ma un premio di tale levatura non poteva restare confinato nella magnifica Calabria ed è per questo, proprio per sottolineare la sua valenza unitaria ed unificante, che le cerimonie negli anni hanno toccato Lazio, Lombardia, Piemonte, Marche,Montecarlo, Parigi e così via. A moderare la serata  c’era il giornalista Giovanni Lepre la cui presenza ha onorato i presenti. “Sono grata per il riconoscimento che mi è stato conferito ma anche per la scelta della Biblioteca Vittorio Emanuele III come sito per la cerimonia. Un momento importante che onora Napoli ed il suo contributo alla vita culturale dell’Italia” il commento della direttrice Dr.ssa Maria Iannotti.  Entusiasta il presidente Tripodi: “Guardate che sala meravigliosa! Libri antichi, un’atmosfera tra passato e futuro, tanti premiati di grande livello. Sono commosso Napoli ha accolto, qui, non solo la sua gente ma tutta Italia con un grande abbraccio indimenticabile”.Felicissimo anche il presidente onorario Giuseppe Viceconte: “Come vedete il Premio Internazionale Bronzi di Riace si muove per l’Italia per onorarne i fieri guerrieri. Lo scopo, il pensiero, lo spirito originali del premio si concretizzano sempre più in questo esplorare la penisola alla ricerca di perle rare da onorare”. Quest’anno gli organizzatori hanno voluto gestire il premio con alcune categorie così da rendere ancora più percettibile il senso e lo scopo dello stesso come si evince dall’elenco dei premiati: Sez. Zeus (giustizia e legalità): Gen. Carlo Maria Magnani Presidente Istituto Nastro Azzurro, Dott. Francesco Stampacchia Vice Questore della Polizia di Stato, Dott. Michele Grillo Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dott. Serafino Sorrenti Chief innovation officer Presidenza del Consiglio dei Ministri, Orietta Muzzi General Manager, Sez. Ippocrate (Salute e medicina): Dr. Vincenzo Amodeo Direttore U.O.C. Cardiologia – UTIC e Cardiostimolazione Ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” Polistena di Reggio Calabria, Dr. Roberto Moccaldi Presidente AIRM Associazione Italiana di Radioprotezione Medica, Dr. Michelino De Laurentiis Direttore Dipartimento di Oncologia Senologia e Toracica Polmonare del “Pascale di Napoli”, Sez. Biagi (giornalismo e cultura):Dr. Giuseppe Aprile giornalista, Dr.ssa Annamaria Terremoto Giornalista RAI Premio alla carriera, Dr. Aldo A. Mola Storico Saggista Scrittore, Duca Don Fabrizio Mechi di Pontassieve Rettore Accademia Internazionale Mauriziana, Cav. Alessandro Mella scrittore e divulgatore storico, Dr. Antonino Ballarati scrittore, Avv. Gennaro Famiglietti Presidente Istituto di Cultura Meridionale, Sez. Montessori (formazione e scuola):Prof. Achille Basile Professore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Dr.ssa Anna Rita Galletta Dirigente Scolastico, Dr.ssa Maria Iannotti Direttore Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli, Dr.ssa Adele Vairo Dirigente Scolastico, Sez. Versace (moda e costume): Gino Cimmino Sartoria Napoletana, Salvatore Argenio Stilista Identitario, Sez. Ermes (commercio e economia):Azienda acqua minerale Lete, Dr. Nunzio Puccio imprenditore, Dr. Luigi Gallo Manager, Dr. Raffaele Carlino Presidente Carpisa, Dr. Tommaso Dragotto Fondatore di Sicily By Car, Azienda Marinella Cravatte, Dr. Gianfranco Sciscione Editore Televisivo, Dr.
Antonio Beneduce imprenditore, Dr. Massimiliano Albanese Presidente dell'APICES (Associazione Professionisti ed Imprese per la Cooperazione Economica e Sociale), Sez. G. Paolo II (fede e carità) Sua eccellenza Monsignor Paolo Cartolari, Sez. Michelangelo (Scultura e pittura) Dr. Ivan Drogo Inglese Presidente Stati Generali del Patrimonio Italiano, Prof. Domenico Sepe Scultore, Sez. Lucullo (arte e gastronomia) Paolo Gramaglia Chef, Sez. Omero (storia etica) Avv. Diego Geria. Un sentito ringraziamento è stato rivolto al Comm. Enrico Martusciello, il vulcanico presidente del comitato tecnico organizzativo e responsabile delle pubbliche relazioni, nell'ambito del Premio. L'impegno del Dott. Martusciello è stato alquanto pregevole e determinante per lo svolgimento dell'evento. Grandi nomi per un’Italia che continua a crescere, sognare e guardare al futuro con spirito fraterno onorando i suoi cuori da “fiero guerriero” con le preziose pergamene del Premio Internazionale Bronzi di Riace. Congratulazioni, dunque, a tutte e tutti aspettando le sorprese del prossimo anno!.
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alemicheli76 · 7 months
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“L’incubo dietro la porta”, Fabrizio Valenza, Albero del mistero, Fantasy/Horror. A cura di Barbara Anderson
Enrico Malera è un guardiano notturno. Nulla di male che il suo amico Gianfranco gli chieda di tenergli casa per una settimana, mentre lui è in giro per affari. Giusto?No: sbagliato! Enrico non avrebbe mai dovuto accettare l’incarico e adesso si ritrova a dover gestire un luogo in cui accadono cose strane. Come mai il tempo sembra sospeso nell’attesa di qualcosa di tremendo? Perché la popolazione…
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olitaly · 2 years
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askfashionisto · 2 years
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Listen to the audio version of the articleIs named The Italian Jewelry Manifesto the new project promoted by Ice-Agenzia in collaboration with federorafi and the Ministry of Foreign Affairs and will take place in New York from May 18 to 20. A three-day workshop to come into direct contact with more than 50 companies in the Italian goldsmith sector, leaders in the world market and synonymous with design, sustainability, innovation and technology.Companies from all districtsThe project, whose creative direction has been entrusted to Paola De Luca and her team The Futurist, also aims to strengthen the positioning of Italian jewelry and the event is attended by companies representing all Italian goldsmith-jewelry districts, from north to south. , from the most industrial of Vicenza, in the district of Valenza, which has always been recognized for its work with diamonds, from Arezzo, known for the rich production of goldsmiths typical of this area, to Torre del Greco, which has always stood out for its crafts in coral and cameos (in the photosMattioli Jewelry, Maria & Luisa Jewelry, Misis and Nanis).In the heart of ManhattanThe venue for the event is Piazza Italia, inside the Manhattan building located at 346 Madison Avenue and which is also the home of Brooks Brothers, the oldest American clothing brand. The building was built at the beginning of the 20th century, taking inspiration from the Italian Renaissance.Italian leadership"We are pleased to present to Italian companies this new form of jewelry promotion that combines traditional methods with innovative tools for a stable presence in a particularly advanced market such as the United States - explains Fabrizio Giustarini, Director of Ice-Agency in Houston -. The initiative not only aims to strengthen relations with the key players in the area, but, as the title of the event also highlights, to present Made in Italy as a leader in terms of innovation, design, technology and the main driver of the industry. trends".
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alberodelpensiero · 2 years
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L'isola dei morti riproposta: altri artisti
L’isola dei morti riproposta: altri artisti
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muatyland · 1 year
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Recensione "Scarafaggi e altri racconti" di Fabrizio Valenza
Quattro racconti horror per quattro angoli della paura… ABRIZIO VALENZA, nato a Verona nel 1972, è scrittore, filosofo e insegnante. Conosciuto per il suo romanzo fantasy Storia di Geshwa Olers e per i numerosi romanzi horror (l’ultimo è L’isola dei morti, una storia gotica ambientata nel 1885), propone con Scarafaggi e altri racconti un nuovo volume pulp della serie Albero del mistero. Titolo:…
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paoloxl · 5 years
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Quella del rapporto tra istituzioni scolastiche e forze militari è una storia complessa. Cardine di questo rapporto è l’articolazione di un progetto comune: l’educazione. Partendo da quella militare, questa è volta alla costruzione di un cittadino-modello fortemente dipendente dai rapporti gerarchici, che modula la propria azione sulla base di un rigido principio di obbedienza e che fa dell’abnegazione e dello spirito di sacrificio valori morali irrinunciabili. «Le leggi si rispettano, senza se e senza ma» recitava alcuni giorni fa il commento di un militare (da profilo Facebook) alla foto di un ragazzo di 15 anni manganellato a Napoli nel corso di una manifestazione contro Matteo Salvini. 
A guidare invece l’insegnamento scolastico sono valori diversi, cui le prerogative concesse dalla carta costituzionale implicitamente tendono: il superamento delle disparità economiche, l’assenza (almeno nominale) di discriminazioni di genere o provenienza, l’accessibilità degli spazi, la gratuità delle scuole dell’obbligo e via discorrendo sono tutti provvedimenti che mirano alla libertà di fruizione e, di converso, di scelta. Il concetto di diritto allo studio, intrinsecamente, riguarda il diritto al libero pensiero, alla libera rielaborazione dei contenuti offerti. Il pomposo “compito educativo” delle scuole si deve quindi necessariamente risolvere nella creazione di un modello di cittadino che abbia adeguate competenze per la lettura e interpretazione critica dei processi sociali, politici ed economici che attraversa. All’obbedienza fa quindi da contraltare la cooperazione, all’abnegazione la solidarietà, all’automazione lo spirito critico. 
Mettere in contatto questi due moduli, oggettivamente paralleli per metodi e contenuti, ha una valenza ideologica non indifferente, ed è contro questa che come collettivo Li.S.C. abbiamo voluto agire martedì 20 novembre, quando con un blitz abbiamo bloccato, ritardato ed infine annullato la seconda lectio magistralis del ciclo «Militaria. Al servizio dello Stato» organizzato a Ca’ Foscari nel quadro del Master «Studi strategici e sicurezza internazionale». Fabrizio Marrella, docente di Diritto Internazionale e direttore del master, aveva già invitato il generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, per una lectio su «La politica europea di sicurezza e difesa» nella quale – citando la brochure di presentazione – si intendevano analizzare le criticità del “Fianco sud”, vale a dire le frontiere con il Medio Oriente e la sponda nord-africana, dove «migrazioni incontrollate […], di massa» rappresentano una seria sfida per l’Occidente, impegnata a respingere i «flussi di profughi e migranti economici che “bussano alla porta”». Nel corso del primo incontro l’obiettivo era di dimostrare il ruolo determinante delle Forze Armate tutte nella definizione del “Sistema Paese”, mentre in questo secondo l’attenzione era focalizzata sulla Marina Militare, invocata come panacea per lo spirito infiacchito dei cittadini italiani, ormai dimentichi dei veri valori di Patria. La Marina viene definita un propulsore del “Sistema Paese” anche dal punto di vista sociale «quale latrice di valori fermi ed immutabili che, anche nel momento storico della sconfitta, hanno reso possibile evitare sia una definitiva debellatio e sia quella che, da molti, è stata definita come la morte della Patria». Posti l’anacronismo dello spirito nostalgico con cui si guarda ai conflitti mondiali in ottica di vittoria/sconfitta e la criticità di un’espressione, morte della patria, che nelle circostanze storiche in cui avvenne è da assimilare al disfacimento di una patria la cui nazione era stata coercitivamente identificata come fascista (e di cui era quindi auspicabile una morte), la nostra critica era, ancor prima che ai contenuti, alla scelta in sé di creare un’apertura, un varco nella rete, che consentisse allo spirito militare di insinuarsi nelle aule di un’università pubblica.
L’obiettivo, dichiarato fin dal principio, non era di aprire a un dibattito, ma di riappropriarci di uno spazio che, fino a prova contraria, spetta alla collettività studentesca attraversare. La sala di rappresentanza che Ca’ Foscari aveva messo a disposizione dell’evento non avrebbe dovuto ospitare una conferenza del genere. L’unica incognita che avrebbe potuto sollevare delle criticità sarebbe stata la presenza numericamente consistente di altri studenti tra gli uditori. Nonostante quanto dichiarato dal rettore Bugliesi, che ex post ha parlato di decine di studenti, questi si contavano sulle dita di due mani, seduti accanto a una quarantina di militari in uniforme. La pratica di interruzione che abbiamo agito non ha leso gli interessi di una platea che in università ha la sua sede naturale, ma è valsa come riprova del fatto che l’esercito non trova spontaneamente spazio nelle strutture educative e che il portarcelo rappresenta evidentemente una forzatura.
Andando oltre la narrazione della riuscita dell’iniziativa, quel che preme davvero porre sotto i riflettori è la nebulosa di reazioni che hanno accompagnato e seguito il nostro blitz. A cominciare dai militari presenti in sala che, avendo ricevuto indicazione di rimanere nell’aula e ascoltare quanto detto in cattedra, sono rimasti composti fino a nuovi ordini, zittendo l’unico ragazzo (peraltro di formazione militare) in sala che abbia espresso rammarico per la sospensione della conferenza. Un aplomb mantenuto anche dall’ospite Dario Giacomin, che si è detto desideroso di «imparare» da quelli che si sono seduti in cattedra, cui non ha fatto da cornice l’atteggiamento di Michele Bugliesi. Nello stesso pomeriggio del 20 novembre, il rettore ha rilasciato alla stampa un’unica dichiarazione, nella quale si dichiarava deciso a sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio nei confronti di quelli che ha definito una sparuta manciata di «incivili», la cui azione risultava evidentemente «violenta». Non si è arrischiato a entrare nel merito dell’episodio e a difendere le scelte di Ca’ Foscari: scelte razionalmente ingiustificabili, perché volendo spigare le motivazioni che hanno condotto un’università pubblica ad avviare un master in co-tutela con le forze armate e a ospitare un ciclo di lectio magistralis sotto il titolo di «Militaria» il rettore sarebbe incorso in giustificazioni assai poco sostenibili. 
Quale sia l’obiettivo di queste iniziative è infatti l’interrogativo che sta alla base della nostra azione, che ci ha portato a contestare non solo l’appuntamento di alcuni giorni fa, ma il clima generale in cui questo è avvenuto: un contesto che ha visto il progetto di reintroduzione della naja obbligatoria, la proposta di garantire agli universitari un certo numero di CFU in cambio di sei mesi di leva, la propaganda militarista e securitaria propugnata dal Ministro degli interni Matteo Salvini. La critica è a un sistema dell’istruzione che si sta facendo sedurre dalle strategie comunicative dell’Esercito Italiano, che ha creato un format adatto a ogni età: dal Lupetto Vittorio, un personaggio illustrato che insegna ai più piccini che essere soldato è il modo migliore per servire ed essere utile ai propri concittadini, ai programmi di Alternanza Scuola/Lavoro che permettono agli studenti medi di entrare in contatto con le attività e gli ambienti militari, fino a progetti formativi come quello oggetto di discussione che hanno «l’obiettivo di fornire loro [scil. agli studenti] una conoscenza degli aspetti militari, giuridici ed economici, legati alle attività del comparto Sicurezza e Difesa».
L’unico corpo studentesco ad essere rappresentato in quell’aula di Ca’ Dolfin è stato quello oppositivo, il che ha messo in luce l’inadeguatezza di questi contenuti, pure strenuamente difesi dal Rettore e, ancor più, dalle dichiarazioni pubbliche di sostegno che hanno seguito il suo comunicato stampa. Il rettore, che sembra comparire tra i papabili da candidare per il PD alle comunali del 2020 contro la coalizione di Brugnaro, ha ottenuto infatti l’appoggio di Alex Bazzaro, classe 1987, deputato della Lega e membro del team di comunicazione di Matteo Salvini: dettaglio non irrilevante, dal momento che all’indomani della condanna alla pubblica gogna da parte del vicepremier di tre ragazze minorenni, ree di avere un cartello in cui, con un certo colore, gli auguravano la stessa fine di Mussolini, la strategia adottata da Bazzaro è (mutatis mutandis) la stessa. Una fotografia pubblicata sui propri canali social accompagnata da una didascalia che rifacendosi ai più beceri stereotipi ci relega allo status di studenti nullafacenti la cui media è probabilmente inferiore al 20 e di 4 gatti dei centri sociali, scatenando la reazione dell’agguerritissimo “popolo di Facebook”, che come da scaletta ha espresso la speranza che venissimo cacciati «a calci in culo», manganellati, trattati come Stefano Cucchi etc. etc. Il riferimento alle vicende del geometra romano non è casuale, ma dipende dalle dichiarazioni di un’altra ospite seduta in sala il 20 novembre: Luciana Colle, vice sindaca leghista (seppur non nota ai vertici del partito) della giunta Brugnaro, che non più tardi di un mese fa si era lasciata andare con accuse infamanti e offensive nei confronti di Ilaria Cucchi, la cui tenacia aveva da poco “regalato” la verità sulla morte di suo fratello, ucciso da uomini in divisa. 
L’ultima dichiarazione di solidarietà al rettore, cui viene suggerito di continuare a testa alta nella denuncia, viene dall’esperienza di Elena Donazzan, assessore all’istruzione della regione Veneto, nella cui autobiografia vengono rievocati, con una certa nostalgia, la militanza nell’MSI e l’affetto nei confronti del camerata Nicola Pasetto, il “deputato picchiatore”, venuto fortunatamente a mancare nel 1997 dopo un passato di squadrismo, aggressioni con spranghe e crick. La stessa Donazzan che nel 2015, all’indomani dell’attentato a Charlie Hebdo, divulgò in tutte le scuole del Veneto una circolare islamofobica incitando a una presa di posizione anti-musulmana e all’adozione di precauzioni nei confronti dei fedeli di Allah. Stando a quando dice, l’assessora si sarebbe «assicurata che si proceda a identificazione e denunce conseguenti».
Questo appoggio da solo dovrebbe far riflettere il rettore Bugliesi sull’assurdità delle proprie posizioni: la difesa del militarismo, la convinzione dell’opportunità di una collaborazione università/esercito, l’assunzione di provvedimenti repressivi e lesivi del nostro diritto allo studio. Ma la criminalizzazione di qualsiasi forma di dissenso, anche argomentata e assennata come quella praticata da Li.S.C. (che è un collettivo studentesco, non un centro sociale) appartiene a qualsiasi forza politica istituzionale, prona nella difesa del monopolio statale della Gewalt. Non nutriamo nessuna aspettativa su un uomo che agisce binariamente nella tutela di un’identitarismo e di un sistema di valori che, come uomo di scienza, dovrebbe aberrare: propaganda in pompa magna nelle aule della nostra università e ricorso ad espedienti repressivi tipici delle stesse forze propagandate nei confronti di ogni legittima manifestazione di disapprovazione. Nel replicare al suo comunicato stampa abbiamo ribadito che non vogliamo che le nostre rette, tra le più alte d’Italia, siano usate per un indottrinamento securitario e militarista. Abbiamo rivendicato il diritto all’occupazione e al dissenso come unico mezzo a nostra disposizione per contrastare l’iper-visibilità che l’università dona a contenuti inammissibili. Contenuti che vorremmo critici, analitici, e non cattedratici, presentati senza alcun moderatore. Contenuti come quelli che abbiamo portato in aula noi studenti, sia martedì che in occasione di altri due appuntamenti che abbiamo organizzato, uno sulle pratiche di lotta di un movimento come Black Lives Matter e l’altro sui contenuti del DL Salvini. Appuntamenti cui la componente studentesca ha reagito con entusiasmo e grande partecipazione, a testimonianza del fatto che le narrazioni che trovano approvazione e suscitano interesse tra gli studenti non sono i fantocci di retoriche patriottiche o i tentativi a destra di insegnare obbedienza e abnegazione, ma stimoli costruttivi e radicali, che puntano a una critica complessiva e produttiva del “Sistema mondo”.
Se il magnifico intende davvero procedere con denunce e limitare la nostra libertà di attraversare uno spazio che siamo regolarmente autorizzati a vivere, ci troverà preparati. La tattica del divide et impera che ha messo in campo contrapponendo gli «incivili» di Li.S.C. agli studenti di un altro collettivo che hanno recentemente occupato la sede di San Sebastiano non ci coglie impreparati. Il tentativo di distinguere tra contestatori “buoni” e “cattivi”, in una logica da amico/nemico, non rappresenta un inedito. Tuttavia, provare a mettere gli studenti gli uni contro gli altri quando si tratta di questioni basilari come il rifiuto dell’interazione esercito/università o la rivendicazione di spazi per gli studenti è una mossa stolta, che odora di disperazione. E se il rettore avrà dalla sua il plauso della Lega (e fa già ridere così), dalla nostra troverà l’intelligenza di una comunità studentesca pronta a schierarsi contro qualsiasi dimostrazione machista di forza.
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socialnetworkitalia · 4 years
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Telegram. Novità per sondaggi, quiz, download e balloon delle chat
FABRIZIO FERRARA - Gli aggiornamenti di Telegram non sono mai banali: quanto messo in atto a suon di sondaggi e utenti, oltre che ludico, ha una notevole valenza perché va a migliorare il modo in cui interagiscono gli utenti. In più, le chat di gruppo della piattaforma diventano ancor più coinvolgenti e attrattive: infine, è impossibile non menzionare la maggior precisione nell'indicatore di download, che permette di farsi un'idea più accurata del tempo che impiegherà un download per arrivare a compimento. Con una pronta reazione alla dark mode messa parzialmente in campo da WhatsApp, Telegram ha aggiornato la propria app, con diverse migliorie su quiz e sondaggi, ora più vari, divertenti, e coinvolgenti, e vari progressi nella UI a proposito di download e chat. FONTE  »  telegram altri articoli dalla categoria Telegram
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: Neri Marcorè in "La buona novella" al Teatro Carcano
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Milano: Neri Marcorè in "La buona novella" al Teatro Carcano. Neri Marcorè torna a confrontarsi con Fabrizio De Andrè in un nuovo spettacolo di teatro canzone che fa rivivere sul palcoscenico “La buona novella”, album pubblicato dall’autore nel 1969. Dopo il successo di Quello che non ho, Marcorè e il drammaturgo e regista Giorgio Gallione rinnovano il loro sodalizio artistico nel nome del grande cantautore genovese portando in scena il suo primo concept album. Di taglio esplicitamente teatrale, “La Buona Novella” è costruita quasi nella forma di un’opera da camera con partitura e testo composti per dar voce a molti personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale. «Questo spettacolo è pensato come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che alterna e intreccia le canzoni di de André con i brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi cui lo stesso autore si è ispirato: dal protovangelo di Giacomo al Vangelo dell’Infanzia Armeno o a frammenti dello Pseudo-Matteo. Prosa e musica sono montati in una partitura coerente al percorso tracciato dall’autore nel disco. I brani parlati, come in un racconto arcaico, sottolineano la forza evocativa e il valore delle canzoni originali, svelandone la fonte mitica e letteraria» scrive Gallione. «La valenza “rivoluzionaria” della riscrittura di De André sta nella decisione di un laico di affrontare un tema così anomalo per qui tempi». «Compito di un artista credo sia quello di commentare gli avvenimenti del suo tempo usando però gli strumenti dell’arte: l’allegoria, la metafora, il paragone». Questa dichiarazione di De André è emblematica di come l’autore si sia posto, in tempi di piena rivolta studentesca, nei confronti di un tema così delicato e dibattuto dal punto di vista politico e spirituale. La drammaturgia aggiunta da Gallione, recitata in gran parte da Marcorè, racconta l’antefatto de L’infanzia di Maria, svelandone la nascita ‘miracolosa’ e riempie il vuoto che va dall’infanzia del Cristo alla Crocifissione. «Un’elaborazione drammaturgica che in qualche modo completa il racconto di De André, trasformando “La Buona Novella” non solo in un concerto, ma in uno spettacolo originale, recitato, agito e cantato da una compagnia di attori, cantanti e musicisti che pensano l’opera di De André come un ricchissimo patrimonio che può comunque ben resistere, come ogni capolavoro, anche all’assenza dell’impareggiabile interpretazione del suo creatore» afferma l’autore e il regista di questo nuovo spettacolo. (…) Perché riproporre La buona novella? Perché, per i tempi in cui è stata scritta, si è trattato di un discorso, a parer mio rivoluzionario. E questo per due motivi: ho preso spunto dagli Evangelisti Apocrifi armeni, arabi, bizantini, comunque uomini, scrittori non appartenenti alla confessione di Cristo, insomma non il suo ufficio stampa. Ne è derivata una desacralizzazione dei personaggi del Vangelo, a vantaggio, credo, di una loro maggiore umanizzazione. Ma quando scrissi La buona novella (1969) eravamo in piena rivolta studentesca e ai meno attenti, vale a dire la maggioranza dei fruitori di musica popolare, il disco apparve come anacronistico. Ma cosa andava predicando Gesù di Nazareth se non l’abolizione delle classi sociali, dell’autoritarismo, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali? È un po’ come se io mi fossi rivolto ai miei coetanei che si battevano contro smisurati abusi di potere e di autorità e avessi detto loro: Guardate che lo stesso tipo di lotta l’ha già sostenuta un grande rivoluzionario 1969 anni fa e tutti sappiamo come è andata a finire.Perché, a parer mio (di allora come di oggi) la lotta contro l’autorità, il potere e i suoi abusi, va combattuta ogni giorno individualmente: certo, ci sono momenti e casi eccezionali in cui è meglio lottare insieme, ma questo insieme deve essere una somma di individualità, non un branco di pecore che lotta in dome di un’ideologia astratta e che si ponga come obiettivo quello di rimpiazzare attraverso l’imposizione dei suoi dogmi lo stesso potere contro cui lotta, nella logica di “leva il culo tu che ce lo metto io”. Ora compito di un artista credo sia anche quello di commentare gli avvenimenti del suo tempo usando però gli strumenti dell’arte: l’allegoria, la metafora, il paragone. Io osservando la lotta studentesca e le sue istanze, quelle giuste e sensate, ho parlato di un’altra lotta sostenuta da un uomo 2000 anni prima che aveva obiettivi analoghi. (…) La buona novella, a parere mio fu allora un album, un discorso assolutamente moderno e per certi aspetti lo è ancora oggi».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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violethillphoto · 5 years
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“Si vestì dell’abito da sposa, come un fiore avrebbe fatto dei petali. E ogni seta e raso sembravano stare nell’unico posto in cui dovevano essere. Era tutto semplicemente perfetto.” (Fabrizio Caramagna) #violethill #wedding #love #couple #weddinginmonferrato #weddinginitaly #weddingitalianphotographer #weddingphotographer #fotografodimatrimoni #fotografoalessandria #italianbeauty #fineartphotographer #weddingphotoshoot #fineartphoto #castellodipiovera #matrimonioinmonferrato #matrimonioitaliano #weddingplanner #destinationwedding #inspirationwedding #thebridedress #bridedress #weddingdress (presso Valenza, Piemonte, Italy) https://www.instagram.com/p/BsWO45WHitl/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1cjvqclv6ng8c
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