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#infastidita
mostro-rotto · 11 months
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La mancanza di comunicazione può davvero rovinare una relazione, ecco perché ho bisogno che tu mi dica quando sei infastidita, quando non hai voglia di parlare, quando ti senti sola e quando hai voglia di piangere, sono qui per tutto
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lagard3nia · 2 years
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mi fanno sorridere cose che fino a qualche tempo fa mi infastidivano
mi infastidisco per cose che fino a qualche tempo fa mi avrebbero fatto incazzare
(sto invecchiando)
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tettine · 1 year
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Oggi sono andata ad una mostra con Sofia e poi siamo andate a pattinare e nulla in realtà avrei preferito fare questo itinerario con D ma lui ha preferito stare a casa a drogarsi col suo amico
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utente-null · 2 years
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ahaha diocane
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angelap3 · 1 month
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La parola di oggi è ABBRACCIARE.
( l'immagine è del libro di Zallot " Medioevo di abbracci)
Abbracciare è una azione importante: baciare è una azione effimera.
Giuda baciò Gesù, non lo abbracciò.
Perché ciò comporta dispendio muscolare, empatia, crollo emozionale di ogni resistenza ed è un autentico scambio di cuore.
Quando si abbraccia si comunica in modo potente. Si vuole infondere forza, coraggio, fiducia.
Il bacio è fugace, uno sputacchino rapido che da bambina ripulivo immediatamente dalle guance, infastidita, mentre gli abbracci formano il ricordo, sono curativi, infondono la sensazione di benessere.
Si può abbracciare una persona, una cosa, una causa: iniziamo ad abbracciare noi stessi: forte forte.
(Angela P.)
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ninfettin · 3 months
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un po' infastidita quando mi si dice che sono sprecata per lavorare in libreria quando io mi sento una miracolata per sto fatto
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amore-perso · 4 months
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Parte 2
"Speciale deriva da species, che significa spettacolo, scena vista, qualcosa che risalta agli occhi di chi sa guardare"- è quello che mi disse guardandomi negli occhi con quella luce soffusa che proveniva dalla luce del corridoio, lasciata accesa per la fretta di cogliere al balzo l'occasione di sdraiarsi accanto a me. "Immagino che tu sia colui che sa guardare" -dissi- "non è forse speciale anche la persona che riconosce chi altri lo sia?" -non perdeva mai l'occasione per esaltare le sue qualità, pure troppo, forse anche fino a risultare odioso a volte. Ma a quel punto cominciò a sfiorarmi il viso, io risultai sicuramente infastidita, perché mi girai meglio dalla parte opposta, in ogni caso gli facilitai la presa, in quella posizione poteva tenermi stretta, con una mano sulla guancia, toccandomela meglio, c'era più contatto. Il mio cuore iniziava a battere più veloce ma riuscivo a tenere la calma, forse facilitata dal sonno, che ancora la sua presenza non mi permetteva di prendere. Mantenni quella posizione per tanto, dopo qualche minuto mi iniziava a piacere la sensazione della sua mano calda posta quasi sulla mandibola, a sfiorare la parte del viso a metà tra guancia e collo, tra castità e desiderio. Cominciavo a rilassarmi e quasi ad addormentarmi, quando la sua mano cominciò a spostarsi, scese giù, nel tragitto per qualche secondo mi sfiorò il seno, scese ancora giù. Per un attimo ebbi paura o forse sperai, forse lo pensai perché in realtà lo volevo, che cominciasse a toccarmi meglio. La sua mano cercava qualcosa, disperatamente quasi, era la mia mano, la prese, incastrò le sue dita con le mie, ci giocò per qualche minuto e poi la portò al suo viso. Ovviamente la posizione iniziale, in cui lui mi stava abbracciando da dietro, così non era più comoda per me, dovetti girarmi.
Se la teneva stretta, come a dire "accarezzami, non togliere la mano", è quello che feci: iniziai a sfiorare la leggera ombra di barba che aveva col dorso della mano, i suoi occhi iniziarono ad addolcirsi, non erano come al solito e passai a delle carezze migliori. Ora mi trovavo lì, quasi a pancia in giù, per metà appoggiata al suo petto, con il braccio che mi faceva da cuscino e la mia mano che smetteva di accarezzargli il viso solo per passare qualche secondo sul suo petto. Lui vide nel mio sguardo la paura di caderci ancora, la paura di crederci, di stare davvero bene a causa della mancanza di fiducia nei suoi confronti. Non potevo fidarmi, ogni volta che ero stata bene lui spariva, né un messaggio, né una chiamata, come potevo credere al suo bisogno di ricevere il mio amore, le mie attenzioni... Mi conosceva, leggeva nel mio sguardo ognuna di queste domande e iniziò a parlarmi di quello che lo portava a essere in quel modo.
Da un ragazzo così cosa vi aspettereste? Nulla di specifico, non mi raccontò del perché lo faceva da sempre, né cosa successe nel particolare: si limitò a parlarmi della sua unica relazione, avuta qualche anno prima, quindi comunque dopo che aveva già l'abitudine di sparire. Aveva sofferto, tradito dal suo migliore amico, non aveva perso solo la sua ragazza, sentiva che tutto quello che aveva fatto per entrambi non era stato apprezzato, si sentiva perso e un po' abbandonato. Io ero lì ad accarezzarlo nel tentativo di calmare il suo sfogo, a guardare nei suoi occhi mentre mi raccontava la sua storia, quando mi colpì una frase specifica "per me tu sei un mondo". Vi spiego: non stava parlando di me, ma era uno di quelli che ci metteva anima in quello che faceva, anche io, per cui lo capivo benissimo, e il fatto di non essere apprezzato o che nulla gli veniva riconosciuto lo minava dall'interno, parlava di questa ragazza come un mondo conquistato dopo tanto e che lui aveva contribuito a costruire, un luogo dove trovare rifugio, benessere, qualcosa di enorme, che lo avvolgesse e in cui perdersi, con le sue piccole e uniche caratteristiche. Per lui ero così, con altre diverse piccole e uniche caratteristiche: realmente eravamo dei mondi, dei piccoli pianeti, ognuno differente dall'altro, compresi appieno ciò che voleva dire. Tuttavia, la frase mi colpì perché dolorosa, mi immaginai nella mente un piccolo astronauta, che pur avendo scoperto un pianeta bellissimo per lui, decise di scoprirne un altro e focalizzarsi su questo, considerando il primo solo quando aveva voglia. Pertanto, presa un attimo dall'impulsività, gli risposi "un pianeta che però hai frequentato a intermittenza", lo avevo beccato. Sembrava realmente dispiaciuto della scelta che aveva fatto ma il secondo mondo, a quanto disse, era per lui l'unico che all'epoca poteva frequentare. Effettivamente anche io ero spesso sfuggente, lato che alla lunga poteva dare fastidio, scambiandolo per volontà di non ricambiare i suoi sentimenti. Continuavo a guardarlo negli occhi, quella sera c'è stata un'intimità che in 10 anni non si era mai creata. Mi disse che avrebbe tanto voluto stare con me così da tempo e che non si era mai creata l'occasione, ma che se quell'attesa fosse stata necessaria per provare quello che provava in quel momento, ne valeva la pena. "Sto bene" -disse guardandomi negli occhi- "sto proprio bene, con te così, non ho mai guardato nei tuoi occhi così a lungo e tu non hai mai guardato così i miei, tutto questo mi rende colmo di benessere". Era vero, c'era una strana magia che rendeva diversi i nostri sguardi quella sera, io sentivo la sua gioia, la sua sincerità e il suo reale senso di benessere nello stare così.
Tutto ciò mi aveva inebriato: le sue parole, i suoi occhi, un suo sorriso sincero che non avevo mai visto prima, lo stare vicini, le carezze, il suo entusiasmo nel parlare dei suoi sentimenti verso me, tutto. Mi persi anche io nel suo entusiasmo, mi feci prendere, i miei pensieri legati ai suoi e non mi accorsi che era a un millimetro da me che cercava di baciarmi. Non me la sentivo di baciarlo, ma era lì e un po' di desiderio c'era, comunque realizzai quello che stava accadendo realmente solo quando le sue labbra erano già sulle mie e di colpo andai via. Quello che ne risultò fu un mezzo bacio a stampo, storto, con uno schiocco a vuoto, orribile, perché subito mi allontanai, mi tolsi il piumone di dosso e, messe le scarpe e il cappotto, corsi via, lasciandolo lì, solo nel letto.
Continua
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unquadernino · 8 days
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Allora, se c'è una cosa mi dà estremamente fastidio, e che tra l'altro accade quando sono già enormemente infastidita, questa è: sentirmi dire "vabbè, ma sono sempre gli stessi discorsi tanto". Come se relazionarsi con una persona fosse in qualche modo equivalente al sedersi al tavolo a leggere un cazzo di giornale, come se il mio cervello elaborasse gli stimoli sociali come se fossero il contenuto informativo di un testo scritto. Ma cosa significa?????? Se le stesse cose che mi feriscono accadono in continuazione allora esiste qualche ragione valida nell'universo per decidere a tavolino di ignorarle (una ragione che non sia lo sfinimento, che non è una ragione ma una conseguenza necessaria)??????
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francesca-70 · 10 months
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Ho cercato di spiegarti chi sono.
Ho cercato di spiegartelo in tutti i modi.
Ti ho detto cosa mi ferisce, cosa mi irrita, quali sono le mie fragilità e dove puoi colpire sapendo di farmi male.
Io lo chiamo… mettersi a nudo.
Ed è un profondo gesto di stima e fiducia.
Ho cercato anche di capire te e, a volte sbagliando, ho aggiustato il tiro per esserci senza farti del male.
Sono entrata nella tua vita - e nella tua anima - in punta di piedi, attenta a non calpestare ferite, priva di richieste, con l’unico desiderio un po’ di conoscerti e un po’ di viverti.
Se baglio con te, vorrei tu mi dicessi “stai sbagliando” perché non è sempre facile capire, capirsi…
Con te è quasi sempre complicatissimo.
Così io indosso guanti di velluto e tu… E tu sembra che, a volte, nemmeno mi veda. E fai esattamente il contrario di quello che un qualsiasi voler bene prevederebbe. Così io rimango stranita, sospesa, infastidita, triste e mi domando: “Cosa ho sbagliato?”. Seguito da: “Cosa non ha capito?”.
Stasera sono triste.
E vorrei dirti che hai sbagliato.
Con intenzione, o per errore, mi hai ferito.
Non te lo dico, e te lo scrivo qui, perché non so nemmeno se t’importi davvero.
Aspetto scuse che ignorano la mia attesa.
E sono triste.
Basterebbe così poco..
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web
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mis4dv3nture · 5 months
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Ghost Mutuals Tag Game 🦇 Send this to the last ten Ghesties in your notifications, then reply here with ten facts about yourself! Let's get to know each other!
alright I'm late as always but let's go!!
thank you sm @alwaysjustmina <3
1. I LOVE jellyfish, they've been my obsession since 4th grade
2. I watch japanese cooking videos to calm down when I'm too stressed (it actually helps me healing my relationship with food too)
3. I like maths and I want to be a maths teacher to show people that this subject is not actually evil
4. when I got into ghost I was just leaving my "evil metalhead phase" and this silly band literally saved my life
5. I do volunteer with children, they're one of the reasons I'm still alive
6. I love mountains and nature, especially I love looking at the night sky on mountains
7. I have a shit ton of lil drawings of ghost members, masked and unmasked, that I'm too shy to post
8. ever since I was a child I've always wanted to learn how to play an instrument, but seems like I really can't do it :,)
9. I have a deep unconditional love for my city, I don't even know why, it's just incredibly beautiful for me
10. I use way too many adverbs of manners. like... a lot.
@hypnoneghoul @rainyhoursinhell @yijunnan @sporkgoblin @cheekytofu @littlemoon-beam @ferramenta-infastidita @magnoliasky
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haiku--di--aliantis · 3 months
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Era finalmente arrivato: il simbolo della sottomissione alla sua Domina. Angela l'aveva desiderato a lungo. Lo sognava di notte. Ma Roberta, caporedattrice in una rivista di moda femminile, divorziata, emancipata e protagonista di tante battaglie per i diritti della donna, all'inizio della loro relazione non ne voleva neppure sentir parlare.
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Voleva solo amarla in modo paritario e tradizionale. C'era voluto il lungo e paziente lavoro da schiava spontanea e volontaria di Angela, per suscitare dopo mesi in Roberta finalmente la voglia perversa, inaspettata e tutto sommato stimolante, di comandarla, di sottometterla psicologicamente e fisicamente.
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Angela la sera si faceva sempre trovare in ginocchio, a occhi bassi. Attendeva disposizioni. All'inizio Roberta era infastidita, poi prese a impartirle ordini. Via via più secchi e gravosi. Dopocena, Angela si infilava sempre sotto il tavolo e si accoccolava alle caviglie di Roberta.
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Poi prendeva a leccarle i piedi e a baciarla ovunque. Infine, facendosi largo tra le cosce, con voce bassa e roca le chiedeva il permesso di poterle baciare la fica. Roberta glielo accordava e, sollevando appena i fianchi, lasciava che Angela le sfilasse gli slip lentamente. Quindi scendeva un po' sulla sedia e allargava le gambe. Le piaceva sempre, il sapiente lavoro di bocca della sua giovane amante.
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Ormai lo apprezzava soprattutto fuori dal letto. Una sera Roberta tornò a casa con corde, collare e guinzaglio. E disse alla neo-promossa schiava che da quel momento avrebbe dovuto guadagnarsi anche il privilegio delle manette e della paletta. Pertanto, appoggiandosi col petto alla seduta del divano, una poltrona, si chinò molto in avanti, restando a gambe larghe.
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Con le mani aprì bene le sue natiche sode: contraeva e rilasciava l'ano. Assassina! Questa cosa aveva sempre un effetto ipnotico, su Angela. Roberta da tempo amava molto farsi guardare girando nuda per casa e le piaceva molto anche farsi annusare ovunque, perché Angela era rapita dai suoi odori intimi. Lo faceva molto spesso, ben conscia di ciò che accadeva nella psiche della sua sottomessa, quando la vedeva senza slip e reggiseno.
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Quindi, sempre restando appoggiata a più di novanta gradi, ordinò alla sua sottomessa di leccarla a lungo. La schiava leccò la sua padrona ovunque, nel suo solco: per un'ora intera e oltre la fece venire più volte, ingoiando golosa i suoi liquidi. Il rapporto intimo tra due amanti è pieno di segreti inconfessabili e assolutamente contrari alla comune morale. Guai, se non fosse così!
Aliantis
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Come foglie (Malika Ayane)
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tettine · 8 months
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Io ho dei capelli lunghissimi e vorrei tagliarli a caschetto e con l'occasione vorrei donarli, ma è possibile che non esistano parrucchieri o associazioni che se ne occupino ma devo fare tutto io? Perché non è stata instaurato un network di professionisti che lo fanno? Perché devo andare dal parrucchiere a lavare e tagliare i capelli, prendere io la mia treccia, imbustarla, andare in posta, spedirla. Tutta questa trafila scoraggia un sacco, oltre al tempo per andare dal parrucchiere devo pure trovare il tempo per fare tutta questa trafila. Cioè boh, ovvio che non ci sia gente che dona perché non è semplice e lineare il percorso per farlo. Abbiamo una vita frenetica dove non c'è mai tempo nemmeno per un respiro. Sono troppo infastidita
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susieporta · 12 days
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L’harem del narcisista.
Quasi tutti i narcisisti, o meglio quelli che appartengono ad un subcategoria di narcisi cioe’ OVERT.
I narcisi overt a mio parere sono meno pericolosi, perché più facilmente sgamabili, ne parleremo in un altro post.
In ogni caso, molti narci, hanno il proprio HAREM.
E il bello è che non lo nascondono.
Ora possono etichettarsi come ‘ poliamorosi’, avendo anche il benestare di una società, sempre più aperta e ben disposta verso nuovi modelli di interazione amorosa.
Per lui è normale avere un harem e te lo dice.
A volte tu presenta persino le altre sue ancelle, e gli piace che andate d’accordo.
Gli piace che tu sia compiacente di fronte alla sua scelta, e se osi contraddire o mostrarti infastidita, sei una rompi palle, o una all’ antica o una che ‘ pretende troppo’.
Dunque ricordate bene questo:
Lui ve lo dice.
Non c’e’ NULLA DA INTERPRETARE.
Non si sta proteggendo o non sta accampando scuse.
Lui ha altre donne.
Ci va a letto
Ci esce
Gli regala le rose e gli invia gli stessi identici messaggi che invia a voi.
Dovete purtroppo accettare questa realtà, che lui, proprio per deresponsabilizzarsi, vi scodella sotto gli occhi.
Perché il Narci-O si comporta cosi?
Egli NON e’ in grado di andare in profondità, di vivere l’intimità che richiede una relazione, di essere autentico.
Bensì lui è perfettamente in grado di MIMARE sia amore che EMPATIA.
Ma e’ un copione.
Le sue ferite, come ho scritto molte volte, sono profonde e laceranti, e lui non riesce a metterci mano, perciò è costretti a crearsi un trono, uno scudo di alterigia, per rendersi invulnerabile.
Non puoi curarlo
Non puoi salvarlo
E ne tanto meno, sperare che vada in terapia.
Devi semplicemente ascoltare quello che lui stesso ti dice e cioe’ che lui non sa amare e non vuole impegnarsi.
Non sei TU che hai qualcosa che non va .
Non si impegnerà MAI e e se lo fara’ sarà sempre un teatro, una finzione una messiscena.
Fin quando accadrà qualcosa che lo destera’ dalla sua pantomima.
Ma non puoi sapere quando e come sarà.
Puoi solo allontanarti e uccidere la maledetta speranza.
Se ti aggancia, vuol dire che fa leva sul TUO bisogno di sentirti SPECIALE E UTILE.
E quindi sul TUO narcisismo.
Quindi l’umiltà è la cura.
E imparare che non hai bisogno di qualcuno per sentirti speciale o utile .
Puoi lavorare su di te e sul tuo bisogno di dover sempre dimostrare e non sentirti mai abbastanza.
_ClaudiaCrispolti_
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pioggiadifarfalle · 8 months
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Il senso di colpa è una costante della mia vita. Sono cresciuta con i ricatti emotivi: se non facevo una determinata cosa o non avevo un determinato comportamento non ero degna di amore. Ricordo gli sguardi di rabbia nei miei confronti. Conosco quel senso di responsabilità e di colpa.
Un giorno ho preso la consapevolezza che dovevo smettere di alimentare questo meccanismo del mio passato nel quale per essere amata dovessi "meritarlo". Disinnescare questo meccanismo è difficile, triste e doloroso. Andare contro i proprio pensieri è doloroso.
Ho cercato per anni l'amore dove non c'è. Tutte le mie relazioni avevano lo stesso copione: io che davo tutto per farmi amare, ma l'Amore non è questo. La persona giusta non è infastidita dalla tua luce ne dai tuoi vuoti. La persona giusta cerca di alimentare la tua luce e abbraccia i momenti bui.
La prima persona giusta per noi, siamo noi. 🌻
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kyda · 1 year
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oggi mi sento: enorme stressata infastidita arrabbiata affamata ma piena da scoppiare, la mia app dice period in 1 day e mi ricorda di non dimenticare di segnarlo e io penso che sarebbe impossibile dimenticarsene ma hey foto
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apeir0nn · 6 months
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capa infastidita da una questione "io sono una signora, loro sono solo due MENTECATTI"
Qui fioccano offese
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