Tumgik
#intorno a noi
Vi siete mai chiesti il perché di tutti gli sguardi persi nel vuoto che segnano i volti delle persone che avete intorno ogni giorno?
Sarà che tutti aspettiamo qualcuno o qualcosa di troppo lontano da noi!
Sarà che costantemente notiamo una presenza o una mancanza che pesa sul cuore!
Sarà che l'orizzonte, che scruta quello sguardo perso nel nulla, non è poi così lontano come sembra! Anzi, molto più vicino ai nostri sogni e alle nostre speranze di quanto possiamo immaginare!
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WHY did tmfu have to take the most heart wrenching part of Che Vuole Questa Musica Stasera and PLAY IT TWICE and ADD STRINGS to make it EVEN SADDER like ok the original version only has the ‘the world around us did not exist/ because of the happiness you gave me’ part once but in the movie it happens twice and the strings?? THOSE STRINGS bring me to tears every time
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ragazzoarcano · 1 year
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“La vita è piena di sofferenze, ma anche di molte meraviglie, come il cielo azzurro, il sole e gli occhi di un bambino.
Anche noi dobbiamo essere in contatto con le meraviglie della vita.
Esse sono dentro di noi e intorno a noi, ovunque e in qualsiasi momento.”
— Thich Nhat Hanh
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omarfor-orchestra · 1 year
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Ma figuriamoci non avrei riconosciuto che era lei manco a pagarmi
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Trattative della Juve be like:
- ci piace tizio vuoi Zakaria più soldi?
- manco per la morte
Mesi dopo.
Si spacca Wijnaldum
- buongiorno ci date Zakaria?
- prego accomodarsi siamo qui per risolvere i vostri problemi
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princessofmistake · 6 days
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Il grappolo di lillà gli cadde dalle mani sulla ghiaia. Un’ape vellutata accorse, vi ronzò intorno per un attimo e poi cominciò ad arrampicarsi lungo il globo stellato di piccoli boccioli. Dorian rimase a osservarla con quel singolare interesse per le cose minute che si risveglia in noi quando cose di più grande importanza ci spaventano, o quando siamo sopraffatti da nuove emozioni che non sappiamo esprimere, o quando un pensiero che ci terrorizza assedia la mente e reclama la nostra resa. Dopo un po’ l’ape volò via. La vide insinuarsi nella tromba screziata di un convolvolo di Tiro, che sembrò rabbrividire, per poi riprendere a oscillare dolcemente.
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mchiti · 7 months
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guardate neanche è iniziata la pausa nazionali ma io ne ho già le tasche pienissime dei francesi che commentano per me hanno problemi gravi pace
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crazy-so-na-sega · 5 months
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Uno studente chiese all'antropologa Margaret Mead quale riteneva che fosse il primo segno di civiltà in una cultura.
Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così. Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito.
Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te.
Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l'osso guarisca. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.
Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo.
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James Lucas
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maximum-22 · 4 months
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Noi e.... tutto il mondo intorno.
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luluemarlene · 2 months
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Buongiorno Oreste,
la mia mente si inebria al ricordo di una gita a Roma in cui ti raccontai dell'uomo che mi appoggiò il cazzo sull'autobus tra la periferia e Trastevere
Il mio vestito leggerissimo che ad ogni frenata si spostava leggermente all'insù e l'odore di sudore dell'uomo che tornava sicuramente da un lavoro di manovalanza
Ma non mi spostavo, anzi, premevo il mio culo sulla patta che in un attimo è divenuta dura e gonfia e gli occhi delle signore intorno a noi che ci gurdavano
Poi la sua mossa audace di appoggiarmi una mano sul fianco e tirarmi a sé
Solo i miei 2 amici non si accorsero di nulla e quando siamo scesi mi voltai e lui stava già proseguendo per la sua strada.. Chissà che faccia aveva, quanti anni
Restai eccitata tutta la sera tra odori di "saltimbocca" e "cacio e pepe". Madonna come avrei voluto averti lì!!
Ricordo che scrissi un racconto e lo pubblicai con la certezza che mi avresti punita
Ti conoscevo da poco più di un mese e sapevo che la mia punizione sarebbe arrivata puntuale e severa.
Non mi deludesti.
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kevincharlesward · 6 months
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“I have not yet lost a feeling of wonder, and of delight, that the delicate motion should reside in all the things around us, revealing itself only to him who looks for it.” – Edmund Burke
“Non ho ancora perso il sentimento di meraviglia, e di gioia, che il delicato movimento risieda in tutte le cose intorno a noi, rivelandosi solo a chi lo cerca.” – Edmund Burke
© Kevin Charles Ward
FIRST IMPRESSIONS ITALIAN STREET PHOTOGRAPHY BY KEVIN CHARLES WARD
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scorcidipoesia · 14 days
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“E ci sono alcune fotografie,rare, intense, che conservo nella mia mente;non potrebbero essere altrove,non sono state scattate,ma io le ho viste.Io c'ero, tu c'eri.Tu con me, tu su di me.E noi due, come il mare o come il vento,e nessun tempo e nessuna realtà intorno.”
J. Green
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Come si fa a smettere di guardarsi intorno e concentrarsi solo su di noi?
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der-papero · 21 days
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Chissà se ce la faccio a scrivere di 4 anni di ricordi, ma questo è un posto di ricordi belli, e tu sei uno di quelli, di quelli più belli. Li ho raccolti in due giorni di viaggio, perché la capa mia non è più quella di una volta, ho bisogno di tempo, e non servirà raccontarli tutti.
Ti ricordi il primo giorno? C'era un tipo che somigliava a Branduardi, vestito come un anziano in chiesa la Domenica, che per forza voleva farmi vedere come cambiavi colore, senza sapere come fare. Del resto, nessuno, persino lui che era del mestiere, aveva visto prima qualcosa di simile, il che ti rendeva ai miei occhi ancora più unica delle mie intenzioni.
Da quel giorno il mondo si è diviso in due, tra chi ti ammirava e chi ti snobbava, però penso lo sai già, il primo gruppo mi divertiva tanto e un po' ci marciavo su, ti ricordi quando uscivo dall'Autogrill di turno e vedevo sempre qualcuno ronzarti intorno, e non tornavo subito all'auto, lo lasciavo fare, guardando la scena da lontano. Per non parlare di quello svizzero che, dalle parti di Reggio Emilia, andò fuori di testa, sembrava un ragazzino di 5 anni a Disneyland, o quel tizio con quella Civic viola al casello di Venezia-non-so-dove, che mi parlava col clacson e col pollice su.
Ne abbiamo fatti di scherzoni alla Mami, la prima volta che andai a prenderla a Francoforte, allo scalo di marcia sparasti due fucilate ed esclamò "MAROOOO CHI C'A TUZZAT?" e noi a ridere, e ogni volta che provava a scendere, per via del rialzo, sbottava "ma quant t'a cagne 'sta machin, che ce vo' 'a man 'e Crist a scenner?".
Di persone che mi hanno fermato per farti i complimenti ce ne sono state, ma il top resterà quel parcheggiatore al Corso Umberto che, al ritiro, si divertì a farsi una accelerata e poi esclamò "UAAA DOTTO', 'STA MACHIN VOL!", e che gli volevi dire? Aveva ragione, una sensazione che provato ogni santa volta, ma io ho avuto tanto di più: mi hai portato da chiunque volessi bene, non è mai esistito un "è troppo lontano, lasciamo perdere", sei forse ciò che su questo pianeta ha avuto la possibilità di conoscere il vero me, senza filtri, mi hai visto piangere e ridere più di chiunque altro. Mi serviva la tua energia e la tua rabbia per scappare via da qui, eravamo entrambi in un posto dove non volevamo stare, per questo sei nata per correre, e hai lasciato che fossi io a lasciartelo fare.
Sei entrata in un momento della mia vita dove avevo bisogno di non sentirmi più trasparente, in una società che non mi ha mai accettato, al più tollerato, e credo che tu abbia capito in pieno quel nostro modo terrone di protestare, ovvero facendo bordello, perché più le cose vanno male, e più abbiamo bisogno di far rumore. Il vicino di casa non l'ha mai capita questa cosa, pensava che tu avessi qualcosa che non andava, cosa tragicomica, visto che quelli pieni di problemi sono loro, con la loro ipocrita precisione, il loro falso benessere.
Agli occhi di tanti sei solo un'auto, ma quello che sei stato per me non sono mai riuscito a farlo capire, e non penso di riuscirci manco questa volta, quindi queste parole sono solo per te, per ringraziarti di tutto quello che sei stata, per aver reso questi 4 anni più leggeri, e per dirti che non ti dimenticherò mai.
Grazie, Amica Mia ❤️.
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princessofmistake · 4 months
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Vorrei mancarti
E non te lo nascondo, vorrei mancarti quando ridi, quando sei triste o stanco, quando hai proprio tutto tranne che me e se te ne accorgi avverti un vuoto dentro. Vorrei mancarti quando fai tardi e quand'è troppo presto, perché tu capisca che essere fuori tempo è drasticamente importante anche per due come noi. Noi che, per quanto amore provassimo, non riuscivamo a non essere in anticipo oppure in ritardo su tutto: tu sui miei dubbi che risolvevi troppo tardi, io sui tuoi sorrisi veri che notava quando ormai si erano già spenti.
Vorrei mancarti quando la notte guardi la luna e senti che c'è qualcosa che non hai, che non hai più, che non sai se ce l'hai avuta mai. Vorrei mancarti quando sei in mezzo agli altri, altri che non hanno i miei occhi, che non sono me e che non mi somigliano nemmeno un po', e ti pesa, non te lo aspettavi, ma ti pesa.
Ti vorrei mancare quando tutta quella folla che hai intorno ti fa sentire solo al mondo, quando sei distrutto, sfatto, in discoteca da solo, oppure in compagnia nel letto.
Vorrei mancarti quando in piena notte ti svegli e allunghi il braccio per cercarmi.
Vorrei mancarti quando non sai che ti succede ma non ti va più di ascoltare la gente parlare, e vorresti solo spegnere il mondo e gettarti dentro ad una fotografia, quella che hai bene nella testa, di noi che ridiamo da tristi, di noi che sorridiamo da felici.
Io ti vorrei mancare perché significherebbe che t'è importato, che t'è importato tanto, che è stato doloroso ma incredibilmente speciale. Io ti vorrei mancare perché mi manchi. Più o meno tutto il tempo. E mancarsi, mancarsi in due, significa appartenersi.
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veeveetheheretic · 12 days
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Featured installation piece (NOT MY WORK)
Mario Merz, Italian, 1925-2003
"Noi giriamo intorno alle case o le case girano intorno a noi? (Do We Circle the Houses or Do the Houses Circle Us?)", 1977/85
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