#l’amore è

[meblog-vita]

- In fondo l'amore è scegliersi senza motivo...

- Senza un perché.

-Nessun altro a parte ME

#in fondo #l’amore è scegliersi #senza #motivo #senza un perché #italia #italy #frasi e parole #frasi pensieri #motivation #citazioni #frasi tumblr #amore #cuore #pensieri #amare qualcuno #frasi amore #dolcezza #piccole vignette #manga #disegni notturni #notti insonni #pensieri costanti #scegliere te #comunque vada

[ffantasmi]

brav vi vedo tutti presi da Paola, lei è bravissima, altissima, purissima, gnocchissima, io la amo tanto e soprattutto bi icon

#lei è proprio l’amore mio capito #sono stata in lutto quando ha detto che andava in turchia #sanremo 2023

[orotrasparente]

chi lo sa se è vero che o ball ro cavall è facil e nu sball

#e se l’amore è davvero bello anche se non #è litigarello

[deathshallbenomore]

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#madonna ma tu dimmi se devo passare per la figlia infame ogni volta #‘ah ma speravo che saresti rimasta di più visto che non ci vediamo così spesso’ #gesù ma ti ho detto che starò boh più di dieci giorni ma non so quanti di preciso. magari un paio di settimane più o meno #mica che arrivo faccio pranzo di ferragosto e me ne vengo via #del resto preferisco fare due settimane di qualità che il doppio ma arrivandoci con un coltello tra i denti #scusa se tornare in quel paesello dopo tre giorni mi fa venire voglia di essere violenta a danno mio e altrui perché non l’ho mai potuto #sopportare. e pure la convivenza dopo anni che non viviamo più insieme dopo un po’ pesa. ma a tutti mica solo a me #e comunque nemmeno fosse la prima volta. faccio sempre così. solo il primo anno rimasi un sacco e me ne pentii amaramente #ma poi non è possibile che ogni volta che apro bocca tu ti senta attaccata etc etc. cioè io il mio atteggiamento non simpaticissimo lo metto #anche in conto ma partiamo male se tu di base ti senti offesa. e dai #va beh poi parlare male dei turisti ha riportato l’amore la pace è l’armonia

[meinthebackground]

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#sentite con tutto l’amore del mondo ma non diciamo stronzate #Harry che impara a parlare l’italiano per anni #che sa fare un monologo di senso compiuto praticamente senza errori #e sa usare il cazzo di congiuntivo #non è paragonabile a Harry che impara a dire ciao nella lingua che si parla dove ha un concerto #suvvia basta rosicare #preferisce l’Italia #rassegnatevi

[malinconie-inessenziali]

Evidentemente sei il mio chiodo fisso perchè volevi essere il mio chiodo fisso. Eri la mia costante x in un mondo di variabili y, eri la mia stabilità in un mondo vacillante di altalene. Un giorno va bene, forse due va male, ma con te, che ci fosse pioggia o sole poco importava. Evidentemente inciampo su di te, perchè sei ancora l’unica mia realizzazione, il frutto di un terreno seminato ogni giorno. Evidentemente non penserei neanche più un minuto al passato, ma nel presente non vedo qualcosa di continuo, di certo, di possente e di accogliente. Sempre traiettorie a tratti, sempre curve sinusoidali, sempre tremori, sempre inganni e autoinganni per trascinare qualcosa che non sai neppure se stia esalando l’ultimo respiro o faccia solo finta di dormire. Ho sempre cercato la quiete della sicurezza e non il brivido dell’avventura, ma dopo di te sembra che la discontinuità di rapporti disfunzionali siano la mia nuova costante x.

#personal #l’amore tossico se non è amore cos’è

[persephoneflouwers]

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#most of the takes I see here lack of… literally anything I guess or at least #something I can’t quite name in English so I’m gonna name ot in my language #mancano di una visione d’insieme #mancano di obiettività perché vi nascondete dietro il politicamente corretto #e mancano ovviamente di profondità #è ovvio che entrambi sono percepiti diversamente OVVIO #perché hanno immagini completamente diverse e storie di stunt completamente diverse per l’amore del cielo #plus io mi incazzo per quello che voglio e nessuno mi deve rompere le palle con le lezioncine #sui double standards e ‘say that you hate him and go’ #okay se proprio insisti…

[biking-around-the-world]

Gasp parlando di suoi giocatori Atalantini. 🖤💙

#la stima e l’amore che lui ha per Jojo ma sopratutto per il Papù dopo tutto cio ch è accaduto 🥹 #poi il nucleo sappiamo chi sono 🖤💙😍 #lui non sarà mai l’allenatore affettuoso padre di famiglie (e lo riconosce) #ma come allenatore di calcio provando sempre senza timore è tra i migliori

[vvvounds]

Cosa significa persona come una coperta o verde petrolio?💀💀💀

ecco tu non hai colto. non so se certe cose si possono spiegare, sono più da sentire però ci provo comunque. forse non ti è mai capitato di conoscere qualcuno che ti facesse sentire protett* o tranquill* allo stesso modo di una coperta dopo una giornata fredda. il verde petrolio invece l’ho citato perché a me ricorda l’odore del mare e una certa condizione di luce e di temperatura che mi piacciono tanto. ci sono cose che si amano a prescindere dagli altri e sono quelle per le quali uno ritiene la vita godibile (ognuno ha le proprie), questo intendevo. trovare in una persona esattamente quelle stesse sensazioni che ti fanno piacere al di fuori del romanticismo (inteso come amore tra due persone)

#answered #mi sa che non mi sono spiegata tanto bene ad ogni modo amate più che potete regaz #l’amore è la colla che ci tiene attaccati alla vita

[thatadhdbadbitch]

Piccolo sfogo.

409,03 km.

Al momento mi trovo a 409,03 km di distanza da te, quando l’unico posto dove vorrei stare è lo spazio compreso tra le tue braccia.

Per una notte sei stato esattamente quello di cui avevo bisogno, la mia anima gemella, quella che cerco da tutta la vita e che probabilmente dovrò continuare a cercare altrove perché i 409,03 km che ci separano rappresentano un problema per entrambi.

Il mio problema è principalmente composto dal fatto che vorrei sempre avere quelle labbra accanto, vorrei accarezzarti i capelli e sentire il calore del tuo corpo mentre si sfiora con il mio.

Il tuo probabilmente è più che altro una mancanza di fiducia generale e un astio nei confronti delle distanze.

Grazie a te ho passato la notte più bella della mia vita, una notte che probabilmente non riuscirò mai a dimenticare (a meno che il morbo di Alzheimer non decida di farmi sua in tempi brevi).

Mi hai sconvolta, hai cambiato ogni tipo di prospettiva e aspettativa che ho sempre avuto sul sesso, su ciò che un uomo può fare quando ha davvero interesse nel farti sentire bene, sia con lui che con te stessa. Mi hai fatto provare emozioni che non pensavo di poter provare con una persona conosciuta da circa cinque ore. Sarei disposta a pagare oro per provarle di nuovo insieme a te quelle emozioni.

Mai avrei immaginato che il mio breve viaggio a Roma mi avrebbe fatta innamorare di una persona oltre che di una città.

Anche se non ci vedessimo mai più, sono felice di poter dire che mi hai in un certo senso cambiato la vita. L’unico rimpianto che ho è non essere rimasta con te fino all’alba per godere fino in fondo di una notte che avrei voluto non si concludesse mai e poi mai.

C’è una cosa che però non riesco ancora a comprendere, quando mi hai accompagnata a casa mi hai preso il telefono per salvare il tuo numero di telefono in rubrica. Salvandolo, nella scheda del contatto hai anche aggiunto la data di anniversario, il 29 giugno 2022. Perché?

In quanto persona che è abituata a pensare troppo a tutto, ho dei seri problemi a capire il motivo di questo, essendo che neanche un’ora prima mi avevi fatto presente e ribadito più volte il concetto che una relazione è l’ultima delle tue intenzioni. Tutto ciò contraddetto anche dal fatto che più volte, forse scherzando o forse no, mi hai pregato di venire a fare la magistrale a Roma. Lo sguardo che avevi negli occhi però non mi fa credere che la tua fosse solo una battuta piazzata lì per farmi ridere.

Per un paio di giorni l’ho anche considerato, e forse sotto sotto lo sto ancora facendo. Però razionalmente non posso. Non posso mettere una notte perfetta davanti a quello che sarà il mio futuro. Lo vorrei fare con tutta la mia anima, sappi questo.

Ho voglia di vedere l’espressione mezza divertita e mezza corrucciata che facevi quando ti mordevo per gioco, è bellissima. Tu lo sei, da impazzire.

Il fatto che tu abbia già la testa costellata di capelli del colore della luce della luna mi fa sorridere come una scema tutte le volte che ci penso, ti donano, incorniciano il tuo viso in maniera poetica.

Non ho intenzione di iniziare a parlare del tuo accento perché non smetterei mai, sprigiona sensualità da tutti i pori.

Dinnanzi ai tuoi glutei posso solo inchinarmi e affermare con certezza che si tratta sicuramente del “culo più bello di Roma Sud”, o per lo meno è sicuramente il migliore che io abbia avuto il piacere di avere tra le mani.

Il modo in cui mi guardavi mi ha fatta uscire di senno, nessuno mai mi aveva fatta sentire così a mio agio con me stessa. Gli abbracci che non mi aspettavo su Monte Mario davanti a una delle viste più belle che io abbia avuto l’onore di vedere e i baci sulle spalle e sul collo mentre fumavamo ancora mi fanno venire i brividi se ci penso.

Non riesco più ad ascoltare i Pinguini Tattici Nucleari senza pensare a te, mortacci tua. Ora “La banalità del mare” mi fa più piangere di quanto già non lo facesse prima.

Perché anche “Giovani Wannabe” ora mi uccide, perché vorrei che la dannatissima autostrada che porta al mare la prendessi per venire da me.

Mi hai fatto scoprire un gruppo che non conoscevo e chi mi conosce sa quanto scoprire nuova musica sia di fondamentale importanza per me. Anche per questo ti devo quindi ringraziare.

Ti sto ringraziando per tutta una serie di cose che forse a qualcuno possono risultare scontate, quel qualcuno però non sono io.

Non è scontato il fatto che dopo il sesso la conversazione si sia spostata sull’arte, il modo in cui mi hai parlato dei tuoi quadri mi ha fatta sentire felice.

Le prime edizioni che mi hai mostrato, in particolare quella proveniente dalla Biblioteca Vaticana mi hanno tolto il fiato, quasi quanto il modo in cui mi guardavi mentre le osservavo.

Non è nemmeno scontato il fatto che tu abbia deciso di condividere un posto così speciale come la terrazza dove mi hai portata alle 2 di mattina così, perché ti andava di fare una deviazione solo per mostrarmi quelle luci così meravigliose. Ho scoperto che quel posto si chiama Vialetto degli Innamorati. Tu lo sapevi?

Anche gli infarti multipli che mi hai fatto prendere mentre guidavi per le strade quasi deserte di Roma come un folle li ricordo con piacere, non penso che l’esperienza avrebbe avuto lo stesso sapore senza. Ad ogni curva pensavo che la macchina avrebbe preso il volo sui sanpietrini anche se poi non l’ha fatto perché *qualcuno* è bravo a guidare (ma ricordati che non sei Ayrton Senna per favore).

Mi manca il sapore delle tue labbra sulle mie, le tue labbra così perfette che sembravano fatte apposta per le mie.

Forse il 29 giugno ho conosciuto l’amore della mia vita o forse no, ma quella data rimarrà scolpita nel mio cuore per l’eternità grazie a te. O per colpa tua, dipende da come la vuoi vedere, non lo so.

In quel momento io ero solo Ted e tu sei stato Robin, perdonami se non sono all’altezza di Batman e se non ho rubato per te un corno francese blu, ma per me va bene anche così. Spero che tu ti ricorderai di me con lo stesso affetto con cui faccio io.

Prima di salutarmi mi hai detto : “Scusami se ti ho fatta un po’ innamorare”. Io mi sono girata e me ne sono andata perché il tuo sguardo per me in quel momento era insostenibile, sarei scoppiata in lacrime di fronte a te e non ne avevo voglia. Ho aspettato di girare l’angolo del cortile per piangere le uniche lacrime che ho versato per un uomo che effettivamente le meritava. Erano lacrime di tristezza perché sapevo che probabilmente quello era un addio, anche se nessuno dei due lo voleva ammettere, ma erano anche lacrime di gioia, perché per la prima volta dopo tanto tanto tempo mi sentivo veramente felice, avevo quasi dimenticato cosa si provasse.

Io ti ho già chiesto scusa per essermi innamorata un pochino di te, ma come avrei potuto non farlo? Non mi hai lasciato altra scelta.

Me lo hai detto tu stesso, l’amore è caos.

#Spotify #l’amore è caos #banalità del mare

[stobeneanchesetuttovamale]

“Cara Sofia, sto amando un’altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l’amore è questo, mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte. Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest’incantesimo non è mai riuscito. Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato. Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole. Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile. Non ti amo più e non mi ami più ma io ti scrivo perché quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma tu resti l’amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi lo abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l’amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell’attimo c’è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell’attimo c’è sempre perché tu sei l’amore della mia vita, l’incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare. Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre l’amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso di amarti molto tempo fa.”

Charles Bukowski

[volevoimparareavolare]

Cara Sofia,

Sto amando un'altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l'amore è questo,

mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte.

Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest'incantesimo

non è mai riuscito.

Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato.

Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole.

Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo

tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile.

Non ti amo più e non mi ami più ma quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma resti l'amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi l’abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l'amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell'attimo c'è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell'attimo c'è sempre perché tu

sei l'amore della mia vita, l'incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare.

Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre

l'amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso

di amarti molto tempo fa.

- Charles Bukowski

#mi metto a piangere #vita #vivere #amore #persone #frasi #citazioni #messaggi #frasi belle #dolcezza #tiktok #dolore #lacrime #piangere #soffrire #ferita #amore non corrisposto #amore non ricambiato

[theragethatisdesire]

"l’amore è cieco" - eren x reader - 18+!!!

back to the ti penso universe!!! finally!! did you guys miss it? i know i did; i am utterly obsessed with these two. i've had this sitting in my unfinished wip pile for way too long not to share.

our lovebirds have gotten the wedding all wrapped up with, so we're a solid four years past them reuniting in italy....and surprise! they're expecting!!!!! i could literally scream just writing that; the grip dad!eren has on me will never let up, i fear......anyways, this one's a little rough because i've picked it apart a thousand times and i'm just tired of editing, so you guys enjoy!!! sorry if it's not quite up to par :/

pairing: eren x reader

wc: 4k

DISCLAIMER: this post contains MATURE CONTENT that is intended only for those over 18. if you are a minor, please do not read below the cut.

CWs: smut, reader is pregnant, use of names (baby, mama, pretty, beautiful, etc), swearing, vaginal sex, fingering, multiple orgasms, breeding kink, lactation kink, creampie, crying, tooth-rotting fluff

title means "love is blind" in italian, per tradition w this verse <3

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Right on schedule with your new daily, depressing routine, you stand in front of the mirror running your hands over your body, examining the recent changes. On second thought, scrutinizing might be a better word.

You’re grateful your job has allowed you to work from home for your entire pregnancy, editing articles from the journalists who can actually travel while snuggled up on your couch, but the downside of it is that you’ve had far too much time to mull on all of the ways your body has stretched and warped to accommodate the growing little girl in your stomach. You thought pregnancy was supposed to be beautiful, and sometimes it is, but more often than not, you just feel like a swollen, hormonal mess.

You “popped”, as all the mommy podcasts say, about two weeks ago, and thin stretch marks have begun to appear on your stomach. Eren calls them your “tiger stripes”, having been in full-blown cringe dad mode since the day you took the test. Bizarre cravings control you at all hours of the day, evidenced by the little black crumbs you’re picking out of your sports bra, left behind by your fourteen-Oreo breakfast today. You gaze longingly at the jewelry box on your bathroom counter; you haven’t been able to wear your wedding band in weeks, the tan line already beginning to fade from your finger. Before you can get a hold of yourself, the hormones have you in their grip, and hot, frustrated tears are spilling down your cheeks.

“Babe, have you seen that tie with the red–” Eren materializes in the doorway with absolutely no warning, as he’s prone to do, but cuts himself off at the sight of you, “baby, no, again?”

“Don’t say it like that,” you say, reluctantly allowing him to take you in his arms.

“Like what?” Eren’s voice is sweet, but hesitant. He’s been living under the constant threat of getting his head bitten off for mundane reasons because of you. It makes you feel worse, makes you shove him away and glare at him accusingly.

“Like I’m always fucking crying.” You are always crying, but you wish he would at least muster up some semblance of surprise at finding you in tears yet again. You turn away from him, wiping your face in the mirror. “Shouldn’t you be packing? Your flight leaves in like, three hours.”

“I’ll cancel,” Eren coos, stepping behind you to wrap his arms around your waist, picking your belly up in his hands.

It’s some hack he got off Tik Tok, supposed to take the weight off of your back for a precious moment, and as much as you don’t necessarily want to be touched right now, it actually helps. You’ve been alternating between thinking Eren’s overenthusiastic parenting research is adorable and mind-numbingly annoying, but for the moment, your back has stopped aching for the first time all morning, and you sigh, leaning into him.

“You can’t cancel,” you murmur, momentarily soothed, “‘s a big client. Where is it again? France?”

“I just got back from France, Miss Pregnancy Brain,” Eren chuckles, quieting immediately upon catching your lethal gaze in the mirror. “It’s just over in LA, and honestly, I could have Hitch go if you need me.”

“No, I can take care of myself, it’s just like…” a fresh wave of tears spills down your cheeks, “fuck, I don’t even know what’s wrong with me.”

Eren nods into your shoulder, letting you sniffle. It’s not a new trait, your outright refusal to ask for help, but it’s been exacerbated by your pregnancy, especially considering exactly how much help you actually need now.

You’ve taken custody of all of his sweatpants, not yet able to bring yourself to buy maternity clothes. You’d walked in sobbing and humiliated the other day because you’d peed yourself on the long elevator ride up to your apartment in front of the neighbors. You can’t sleep on your stomach anymore; Eren has to prop himself up just right beside you and sandwich you between himself and a wall of pillows to stop you from turning. You know it hurts him seeing you miserable, and you try to suck it up and enjoy the positives of pregnancy as much as you can, but you can’t muster up that strength every day.

“Hush,” Eren pulls your wet face to his chest, letting you stain the Number 1 Dad! t-shirt he had bought himself. “I’m not going.”

“Eren–”

“I’m not,” he says firmly, rubbing small circles into the bottom of your spine, “you need me here, whether you want to admit it or not.”

You grumble complacently, nuzzling into him. You do need him, as much as you want to think you can tough it out on your own. Eren’s bought book after book, not just for the baby, but for you. Most nights you find him reading titles like You’ve Made the Baby…Now What? or How to Survive Pregnancy: A Guide for Men with his feet propped up on the coffee table, a habit that, despite your efforts, you cannot nag him out of. It’s cute, honestly, how over-the-top he’s gotten with baby prep, especially when you’re often too exhausted to wrap your mind around reading a parenting guide.

“I feel ugly,” you admit quietly, sticky and snotty against his shirt. “I feel disgusting.”

“What?” Eren’s reaction is one of genuine confusion. He pushes you away from him so he can search your face, waiting patiently for you to elaborate.

“I’m gaining an obscene amount of weight, my ankles are the size of my knees, I can’t wear a single one of my rings, what am I supposed to feel like?”

Eren frowns. “Those things are supposed to happen. I read last night–”

“I don’t care!” Your voice cracks under the weight of your frustration, and you press your fingers into your eyes hard enough to see stars, trying to regain control of your temper. “I don’t care that it’s supposed to happen. It still sucks.”

“I think you’re beautiful,” Eren sounds earnest, but you scoff at him anyway.

“We’re married. You’re supposed to say that.”

“I don’t have to.”

You cock an eyebrow at him. “If you want your head to stay on your shoulders you do.”

Eren laughs at that, tugging you over to stand between his legs as he sits on the bed. “So, you’re serious? You genuinely don’t think you look good pregnant?”

“No,” you rub at your nose, “I don’t.”

Eren looks up at you, cupping your face gently. “I disagree.”

“Do you really?”

“I think you look better than ever.”

“That’s an insult to non-pregnant me,” you roll your eyes, moving to step away, but Eren holds you tight between his legs.

“It’s not,” he insists, “there’s just some things your pregnant body has that you didn’t necessarily have before. Some things that I like.”

You cock an eyebrow at him. “Cankles?”

Eren chuckles breathily, shaking his head. “I adore your cankles, but they weren't exactly the first thing that came to mind. Take these, for one thing.”

Eren presses his nose into your sports bra, hands moving up underneath to palm at your swollen tits. You let out a breathy laugh as he explores, already feeling a low heat beginning to simmer in your core. That’s one perk of entering your second trimester; your hormones might turn on a dime, but your sex drive has skyrocketed.

Eren shoves your bra up to free your tits, groaning appreciatively as he takes a nipple into his mouth, licking and sucking. You watch as he feels his way around with his mouth, humming contentedly under your breath, when suddenly, his eyes fly open and he shoots away from you.

“What?”

Eren shushes you, bringing a hand to the breast that had been in his mouth and squeezing lightly. White liquid beads on your nipple, and you cover your face in shame.

“When did that start?”

“A few days ago,” you admit, trying to push his hands off of you, cheeks burning. Eren swats you away, leaning back into your nipple, sucking harder. You can feel a small stream of milk leaving you, relieving some of the pressure in your tits; a moan rumbles deep in Eren’s chest, and you can see his Adam’s apple bob as he swallows. Eren releases your nipple with a loud pop and looks up at you panting, eyes blown wide.

“Is it weird that that’s kinda hot?”

“Probably.”

“Does it hurt?”

“No,” you hum, threading your hands through his hair and urging him back to your chest, “feels good.”

That’s all Eren needs to hear, diving back into your chest with renewed vigor. As he continues, you realize it doesn’t just feel good, it actually feels incredible. You’ve always had sensitive breasts, but with the pregnancy, sensation has increased tenfold; you can feel your panties getting wetter as the weight of your full breast decreases. When Eren’s gotten all he can from your left nipple, he moves to your right, replacing his mouth on the now-abandoned nipple with his hand to twist gently at the wet skin.

The combined sensation makes your knees buckle; Eren saves you smoothly by wrapping an arm around your lower back, yanking you to him to straddle his leg. It’s the perfect angle for you to roll your hips against his thigh slowly, feeling the much-needed friction of his sweatpants against your cunt.

“Eren…” you breathe out, voice nothing more than a wisp of air.

“I know baby,” Eren speaks directly into your flesh, not willing to back away for even a moment, “feels good, doesn’t it?”

“Feels so good,” you whimper, clutching him to you with fistfuls of his hair.

“Told you this new body’s not so bad, hm?” Eren closes his teeth down on your nipple lightly; you almost keel over from the shockwave it sends through you.

You nod, rubbing yourself against his thigh faster. It’s awkward and cumbersome with your belly in the way, but it’s enough for now, enough to light your nerves on fire in that way that only Eren’s ever been able to.

“Fuckin’ ridiculous,” Eren mutters, grabbing onto your hips to help you get your rhythm right, “you’re so perfect, and you don’t even see it.”

Your fingers dig into his arms as you moan. “But my stomach–”

“But nothing,” Eren kisses you, mumbling into your mouth, “love your stomach, love your tits, love all of it. You think it doesn’t make me so fucking hard, watching you walk around with that big belly and knowing what it came from? I did that. We did that, didn’t we baby?”

“Mhm,” you bite into his shoulder, the friction on your clit through your sweatpants is getting to your head, making you dizzy. “Eren, Eren–”

“Sh sh sh,” Eren shushes you, moving so that he can look you in the eyes, “what do you need? Tell me.”

“I don’t– I don’t know, I just…” you can’t find the words, so in need of him that you can’t even decide what sounds best. His mouth? His fingers? All of it?

“Okay, okay,” Eren says quietly, standing you both up only to lay you against the pillows, “I’ve gotcha.”

He nudges his sweatpants down your legs, bringing your panties with them, spreads your legs so he can see the most intimate part of you. Eren brings his hand to your clit, rubbing tentatively, but you’re so desperate for him that it’s enough to make your back arch, a long, throaty moan ripping out of you. He lays beside you, gently playing with your clit and watching in awe at the reaction you give him, already a blubbering mess after only a few minutes.

“So sensitive, aren’t you mama?”

“Yes,” you hiss out through clenched teeth, a fresh wave of arousal flooding you at the name, “s-so sensitive. Need to cum, I need, n-need–”

“I’ll make you cum,” Eren promises, sinking a finger into you, “I’ll make you cum, baby.”

“Fuck, Eren, it’s– I can’t–”

“Feel good?”

“So fucking good,” you’re basically sobbing at this point, fingers clenched into the muscles of his bicep, clinging to him and humping his hand. You’re not sure if it’s the lack of sex over the first trimester (“What if I hit the baby’s head?” Eren had asked nervously whenever you approached him) or the rawness of the sensation against your over-sensitive body, but you’ve never been so close to your orgasm so quickly.

You don’t hold out long; Eren’s skilled with even just one finger, and before long, you’re crying out his name, gushing all over his hand. Eren presses his lips to your forehead in a sweet kiss despite having utterly destroyed you less than thirty seconds ago.

“Ready for me?”

“Sit,” you pant, pointing to the massive stack of pillows against your headboard. Eren raises his eyebrows in surprise, but does as he’s told, only pausing to pull his clothes off. The loss of the stupid dad t-shirt is a relief as much as feeling his bare chest under your hands. Due to your hormones, you’ve thrown Eren out of the house several times, and you’ve demanded to be alone enough to where his only solution is to go to the gym downstairs and work out until you’ve calmed down. It shows: his chest has grown broader and stronger, and the veins on his arms are nearly popping through the skin. “You look good.”

“Yeah?” Eren offers a shit-eating grin, flexing his bicep ever so subtly. “You should see yourself.”

“You seriously think I look good like this?” You’re straddling his hips now, rubbing your clit on his bare cock. It’s a lewd sight, his cock drooling on his abs, glistening with your cum; your cunt clenches around nothing, more than ready to be filled.

“Mhm, you look so fucking good like that,” Eren grunts, hands finding your hips again and lifting you up to sink you down on his cock, both of you letting out loud, satisfied groans, “but you look much better like this.”

You grind your hips against his, not possessing the energy to bounce your now-heavier body, but it makes you see stars. Eren rarely lets you ride him, much preferring to bend you over or pin you to the bed himself, but with your bump, you now have an excuse to hop on top of him whenever you like. It’s been close to a decade of fucking him, but the full stretch of him never fails to shock you, the way he pushes into you until you’re positive he’s in your stomach. With Eren sitting up, his cock stays firmly nestled against your g-spot, pushing little bits of squirt out of you with each movement of your hips.

“Eren–” you whimper, holding your breasts as you rock into him.

“Shit- you’re so tight like this,” Eren says through his clenched jaw, throwing his head back against the headboard, “why don’t you ride me more often?”

“You don’t let me,” you say with a watery giggle.

“Stupid,” Eren gasps, “‘m so fucking stupid.”

You’re too fucked out to voice your agreement, opting for sliding a hand down your body to flick at your clit. You can’t quite reach it around your bump, though, a discontented noise leaving your lips. Eren opens his eyes, takes notice of the way you’re hunching your back, and swats your hand away.

“I got it, I got it,” he pants, tucking his hand underneath your swollen belly to rub your clit just the way he knows you like it.

“Oh, f-fuck,” you choke out, throwing your head back.

“Good?”

“Yeah,” you hiss, “‘s perfect.”

“Take what you need, mama,” Eren’s watching you intently, a glimmer of admiration in his eye, “take what you need.”

You’re moaning pitifully, loud and wanton as Eren’s cock moves inside of you. Your cunt tightens around him desperately as the bubble building in your stomach threatens to explode.

“Think you get wetter like this, all swollen with my baby,” Eren muses, leaning forward to latch his mouth around one of your nipples where more milk has already started to pool. His words have a visceral reaction on you; you cry, tears welling in your eyes as you spiral towards your release. 

“I think–I think I’m gonna– oh fuck, don’t stop,” you croon, rocking your hips as fast as you can manage. Eren mumbles around your nipple, something about how beautiful you look, and you come undone around him, grinding your hips hard against his and cradling him to your chest. He might have a point- there’s damn near a puddle of your arousal at the base of where you’re connected, slicking up the skin on his hips and the inside of your thighs.

“Better?” Eren pulls you in for a kiss; you can feel him grinning through it.

“Maybe a little,” you admit, laughing light and watery against his mouth.

“Mmm,” Eren hums, grabbing you by the hips and lifting you only to drop you down again and turn your laughter to a quiet whimper, “not good enough. Need you to be much better.”

“Fuck me, then,” you nip at his bottom lip, earn yourself a deep groan.

“Can you— can you hold yourself up like this?” Eren scooches both of you down, albeit, a little awkwardly, so that he can lay flat on the bed. He moves you up until you’ve only got him halfway inside of you, cocking a questioning eyebrow at you.

“Yeah, I–I think so.”

“And you’re sure I’m not going to hurt–”

“Jesus Christ– no Eren, it’s fine, just– fuck,” he cuts you off with a sharp snap of his hips up into yours, grinning menacingly when your eyes roll back.

“Like that?”

“Just like that,” you moan, annoyance wiped from you with one clean stroke. Eren takes that for the green light that it is and starts pistoning his hips up into you, swearing under his breath. Even though he’d instructed you to hold yourself up, he makes good use of his new muscles, suspending you at the perfect height to feel every inch of him as he fucks up into you like his life depends on it.

“You look so fucking gorgeous like this,” Eren growls, “all swollen with my fuckin’ baby. Gonna keep you like this, give you as many as you want.”

“Eren–” you choke out, suffocating on the way he’s fucking you, his words, him. For the first time in months, you feel amazing, holding your chest and groaning long and loud as Eren thrusts up into you.

“Baby, I’m- fuck, not gonna–” Eren cuts himself off with something that sounds suspiciously close to a whimper, throwing his head back.

“Cum in me,” you pant, nodding urgently at him, “want it so bad.”

“Oh fuck,” Eren groans, hips moving impossibly faster. His fingers are digging into your hips near to the point of pain, and that little frown he makes when he’s about to cum is crumpling his face. You do want it, badly.

“Please Eren, I need it,” you gasp, legs trembling on either side of his hips.

“Fucking love you, love you so much,” Eren slurs, hips stuttering. With a long, throaty moan, he slams you down one final time, cumming deep inside of you. You grind against him as he does, moaning along with him at the familiar warmth in your belly. Exhausted, you momentarily forget about your bump and try to collapse facefirst on him- that’s enough to snap Eren out of his post-orgasm haze.

“Whoa, whoa,” Eren shoves you back upright, lifting you under your shoulders and laying you on your back, “careful.”

You wince. “Shit, sorry. Sometimes I forget. It’s still sort of new.”

“I know,” Eren agrees, eyes locked lovingly on your baby bump, “love it, though.”

“Really?”

Eren cocks a disbelieving eyebrow at you. “If that didn’t convince you, I don’t know what will.”

You giggle at that; he’s always been good at this, cheering you up and diffusing your worries like it’s second nature. After ten years, it probably is at this point.

“I don’t mean to be so down on myself, really,” you sigh, tracing a finger over where his hand’s splayed on your stomach, “it’s just…so much harder than I thought it would be.”

Eren nods thoughtfully. “That’s reasonable. But you’re so good at it.”

“I haven’t even– what?” The insecurities that you’ve been successfully masking under good natured teasing and occasional annoyance come slipping from between your lips. You’ve thought it for weeks; how Eren’s so into all the baby stuff, so enthusiastic about learning everything he can, while all you’ve managed is trying not to gag when he cooks eggs in the morning and picking out some onesies. “What about all of your books and your podcasts and crap? You’re the one doing everything.”

“That’s all I can do,” Eren scoffs, “you’re doing all the hard stuff, like carrying the baby around and puking every morning and crying all the time–”

“Hey!”

“I’m serious,” Eren shushes you, “you’re putting in all the legwork. I mean, you’re literally growing our baby. You’re a fucking rockstar mom already. If anyone’s not doing enough here, it’s me.”

That’s one thing about Eren that will never get easier; his deep, unwavering admiration for you, no matter what you’re doing. Sure, it’s endearing when Eren spins you around in his arms for something as simple as finally getting that croissant recipe to come out well, but when he’s praising you for something that’s actually difficult? It’s sweet enough to give you a cavity, warm your heart, and turn your cheeks pink all at once, even after all this time.

“Well, if you’d like to take a shift carrying her around, be my guest. She’s a chunky little thing already,” you roll your eyes, tucking your face into Eren’s ribs to mask the flush rising to your face.

“I’d do it for you if I could,” Eren sighs in faux-thoughtfulness, “but I wouldn’t look half as hot.”

You giggle furiously when he lands a slap to your ass, swatting at his chest. “God, it still doesn’t feel real, does it? A little girl that’s half you, half me.”

“It does and it doesn’t,” Eren shrugs, bringing a hand back to your stomach, “I don’t know about you, but I’ve been thinking about it since Italy.”

You gape at him. “That long?”

“You know I’m always ahead of you on this stuff,” Eren teases, squeezing your cheeks together, “knew I wanted you first, knew I wanted you back first, knew we should get married…”

“Yeah, yeah,” you roll your eyes at his bragging, “it’s just, like…are we ready? To do this?”

“This?” Eren cocks his head.

“The whole…‘parents’ thing.”

“Putting aside the fact that you're way too late to be having those kinds of thoughts,” Eren says, rubbing your lower back, “of course we’re ready. There’s no perfect parents, but I believe in us– believe in you. Gonna be the best mama any baby’s ever had, I know you will.”

“I don’t even…oh, Eren.” You’re tearing up again–damn hormones. Eren wipes at your tears, planting a big kiss on your forehead.

“I mean it. You’re going to be great, already are,” he says, smiling down at you. He holds you just like that for a few moments, letting you nuzzle into his chest, until his little grin grows wicked. “Although…the only thing I can say I am worried about is which one of us is going to accidentally teach her her first swear word. Should we bet on it?"

Even through your tears, you cock an eyebrow at him. “You and I both know that’s going to be Jean. Especially after what you taught Clara the last time we babysat.”

Eren barks out a laugh. “Hey, hearing her call Jean ‘Daddy Jackass’ was funny, and you know it!”

“Thanks for reminding me,” you smirk, “now I know what I’m teaching our little girl first.”

“No way!”

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I saw someone do it last year and it worked wonders so

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