Tumgik
#l’oscuro
hjamesp · 2 years
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rinascimentoprivato · 3 months
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E sarà infine la notte, quel luogo sicuro in cui tutti siamo mostri per l’altro, e qui non avrai paura di restare, sapendo che l’oscuro non è terribile, ma solo il quadro che qualcuno dipinge perché ha perso la ragione per poterti condurre al suo lato.
Alfonso Brezmes
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intotheclash · 11 months
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Siamo il tempo. Siamo la famosa parabola di Eràclito l’Oscuro. Siamo l’acqua, non il diamante duro, che si perde, non quella che riposa. Siamo il fiume e siamo anche quel greco che si guarda nel fiume. Il suo riflesso muta nell’acqua del cangiante specchio, nel cristallo che muta come il fuoco. Noi siamo il vano fiume prefissato, dritto al suo mare. L’ombra l’ha accerchiato. Tutto ci disse addio, tutto svanisce. La memoria non conia più monete. E tuttavia qualcosa c’è che resta e tuttavia qualcosa c’è che geme.
Jorge Louis Borges - Sono i fiumi
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exterminate-ak · 11 months
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" - Frodo, ti sei svegliato!
- Gandalf, che è successo?
- Oh, ragazzo mio, ci sei riuscito. Hai gettato l’anello nel vulcano e con esso hai distrutto Sauron.
- Ce l’ho fatta…
- Hai salvato la Terra di Mezzo.
- Oh Gandalf, non vedo l’ora di rivedere tutti quanti.
- Li vedrai presto, Frodo. Ti stanno aspettando.
- Dove?
- Ai funerali di Sauron.
- Non ho inteso.
- I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo.
- Perché?
- Come perché, per rendergli omaggio, per commemorarlo e celebrarne la vita straordinaria.
- Sauron.
- Sì.
- Ma Sauron è…
- Che?
- No, dico Sauron era un… un…
- Un?
- Un despota. Uno stregone malvagio. Ha devastato metà continente.
- Un po’ di rispetto, Frodo! Stai parlando di un morto, per la miseria!
- Ho capito, ma c’abbiamo combattuto per tre libri e tre film…
- Esatto. Non si può negare che abbia avuto un certo impatto.
- Un impatto di merda.
- Intanto ti devi sciacquare la bocca quando parli dell’Oscuro Signore. Lui non era malvagio.
- L’hai appena chiamato Oscuro Signore.
- Ma no, lui era… come dire… ecco, sì! Era un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia.
- Un desiderio di gioia?
- Sì. Come ti sembra? Sai, mi hanno chiesto di dire due parole alle esequie.
- Sauron, il Crudele. Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor era un desiderio di amore?
- Guarda che le cose che ha fatto lui tu te le sogni.
- Gandalf, ma che cose? Cosa stai dicendo?
- Tirala su te Barad-dûr. Dai, prova. Tirala su te una torre di millequattrocento metri su suolo vulcanico!
- Ho capito, ma era una fortezza di pura malvagità!
- Che dava lavoro a migliaia di persone.
- Orchi Gandalf! Orchi! Mostri! Nazgul! Te li ricordi, sì? Ti ricordi il fuoco, la lava, gli eserciti incazzati, le battaglie, l’ombra cupa che scende.
- Ha segnato la Storia di questo paese.
- In peggio!
- Ha dato a tutti la possibilità di essere suoi servi, senza chiedere niente in cambio.
- Voleva conquistare il mondo.
- Ma amava i cani.
- Gandalf, ti sei rincoglionito? È per via della tinta? Questo era uno stregone oscuro, non ha mai nascosto la cosa e si è comportato di conseguenza per tutta la sua vita.
- Bella gratitudine.
- Eh?
- Guarda che te senza Sauron non eri nessuno. Senza sta cosa dell’anello tu te ne stavi ancora lì in Contea a farti i drummini. Altro che eroe. Tu la carriera la devi a Sauron.
- Ma a me m’ha rovinato la vita Sauron. E pure a tanti altri.
- Quanto odio, Frodo. Che persona piccola. Da te proprio non me l’aspettavo. Sauron era uno di noi.
- Uno di noi? Io sono un postadolescente coi piedi pelosi e lui era un cristo di dio re malvagio che ha forgiato un anello per dominare tutti gli altri. Scusami eh, ma com’è passata sta narrazione che era uno di noi? Noi chi?
- Ascolta, era una persona coi suoi pregi e i suoi difetti. E magari sì, ha dedicato la sua vita all’accumulo di potere per rendere questo Paese un posto peggiore e ci è pure riuscito, ma tu dimentichi una cosa importante.
- Cosa?
- Era un grandissimo comunicatore.
- Gandalf, porcoddue…
- Di Sauron si può dire tutto ma non che non sapesse comunicare.
- Ho capito, c’hai centocinquant'anni, hai cambiato colore e mo non capisci più un cazzo e hai paura di morire e questo è un pezzo della tua vita che se ne va e tu guardi tutto attraverso un vetro spesso così di nostalgia, ma sticazzi! Proviamo a essere un attimo obbiettivi, vuoi?
- E proviamo.
- Questo c’ha fatto passare l’inferno a tutti e ha lasciato il mondo peggio di come l’ha trovato.
- Diciamo che era una figura unica nel suo genere.
- Diciamo che era letteralmente un essere spregevole. L’incarnazione di almeno cinque dei sette vizi capitali.
- Che brutta bestia l’invidia.
- Perché a Boromir non gli abbiamo fatto i funerali così?
- Boromir era divisivo.
- Théoden.
- Comunista col Rolex.
- E Sauron invece?
- Sauron, nel bene e nel male rappresenta la Terra di Mezzo.
- Ma proprio per un cazzo io mi son sentito rappresentato da questo.
- Tu non capisci, Frodo.
- Cosa?
- La Terra di Mezzo è un Paese fondato sul condono. E dopo la morte condoniamo tutto a tutti. Però recitando frasi fondamentali come “nel bene e nel male” oppure “ha fatto anche cose buone” non neghiamo che sia stato un figlio di puttana, anzi lo rimarchiamo. Perché ne abbiamo bisogno.
- In che senso?
- Abbiamo bisogno di santificare le merde. E più uno è merda, più lo dobbiamo celebrare. Sauron va santificato, è per il bene di tutti. Così i nostri egoismi, i nostri piccoli squallori, le ipocrisie quotidiane, smettono di farci star male, di metterci in crisi. Se pure Sauron incontra Dio, se pure Sauron va in paradiso, se alla fin fine riusciamo a raccontarci che anche Sauron era una brava persona, allora lo siamo tutti. E nessuno deve pagare i propri conti con la vita e con la Storia.
- Va be’, ma con questo ragionamento non finiamo per circondarci ciclicamente solo di gente che “ha fatto anche cose buone”?
- Certo.
- E quindi altri Sauron?
- Siamo un fantasy, Frodo. Noi adoriamo le saghe. "
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schizografia · 5 months
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Dedico questo libro all’improbabile, ossia a ciò che è. Ad uno spirito vigilante. Alle teologie negative. Ad una poesia desiderata, di piogge, d’attesa e di vento. Ad un grandioso realismo che aggravi invece di risolvere, che indichi l’oscuro, per cui le certezze siano nubi che è sempre possibile lacerare. Che abbia l’ansia di un’altra ed impraticabile certezza.
Yves Bonnefoy
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empreinte0 · 1 month
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“Ode alla pace”, la poesia di Pablo Neruda contro tutte le guerre
La follia umana sembra aver preso il sopravvento. In realtà, le guerre sono presenti in quasi ogni parte del mondo. L’Ode alla pace di Pablo Neruda vuole essere una preghiera affinché si fermi la barbarie e trionfi la pace.
Ode alla pace di Pablo Neruda
Sia pace per le aurore che verranno,
pace per il ponte, pace per il vino,
pace per le parole che mi frugano
più dentro e che dal mio sangue risalgono
legando terra e amori con l’antico
canto;
e sia pace per le città all’alba
quando si sveglia il pane,
pace al libro come sigillo d’aria,
e pace per le ceneri di questi
morti e di questi altri ancora;
e sia pace sopra l’oscuro ferro di Brooklyn, al portalettere
che entra di casa in casa come il giorno,
pace per il regista che grida al megafono rivolto ai convolvoli,
pace per la mia mano destra che brama soltanto scrivere il nome
Rosario, pace per il boliviano segreto come pietra
nel fondo di uno stagno, pace perché tu possa sposarti;
e sia pace per tutte le segherie del Bio-Bio,
per il cuore lacerato della Spagna,
sia pace per il piccolo Museo
di Wyoming, dove la più dolce cosa
è un cuscino con un cuore ricamato,
pace per il fornaio ed i suoi amori,
pace per la farina, pace per tutto il grano
che deve nascere, pace per ogni
amore che cerca schermi di foglie,
pace per tutti i vivi,
per tutte le terre e le acque.
Ed ora qui vi saluto,
torno alla mia casa, ai miei sogni,
ritorno alla Patagonia, dove
il vento fa vibrare le stalle
e spruzza ghiaccio
l’oceano. Non sono che un poeta
e vi amo tutti, e vago per il mondo
che amo: nella mia patria i minatori
conoscono le carceri e i soldati
danno ordini ai giudici.
Ma io amo anche le radici
del mio piccolo gelido paese.
Se dovessi morire mille volte,
io là vorrei morire:
se dovessi mille volte nascere,
là vorrei nascere,
vicino all’araucaria selvaggia,
al forte vento che soffia dal Sud.
Nessuno pensi a me.
Pensiamo a tutta la terra, battendo
dolcemente le nocche sulla tavola.
Io non voglio che il sangue
torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica:
ed io voglio che vengano con me
la ragazza, il minatore, l’avvocato, il marinaio, il fabbricante di bambole
e che escano a bere con me il vino più rosso.
Io qui non vengo a risolvere nulla.
Sono venuto solo per cantare
e per farti cantare con me.
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scorcidipoesia · 8 months
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Dicono addio i colori dei tramonti. È tempo di preparare
le tre valigie – i libri, le carte, le camicie –
e non scordare quell’abito rosa che ti stava così bene
anche se non lo indosserai d’inverno. Io,
nei pochi giorni che ci restano, riguarderò
i versi scritti in luglio e agosto,
anche se temo di non aver aggiunto niente, semmai
ho tolto molto, giacché tra di essi traspare
l’oscuro sospetto che questa estate
con le sue cicale, i suoi alberi, il mare,
con i fischi delle navi nei tramonti gloriosi,
coi barcaioli sotto i balconi al chiar di luna
con la sua misericordia ipocrita, sarà l’ultima.
Ghiannis Ritsos
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jose-rossetti · 2 months
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L’oscuro traffico di rifiuti. Che fine fa la nostra spazzatura?
youtube
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fatalquiiete · 10 months
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- Frodo, ti sei svegliato! - Gandalf, che è successo? - Oh, ragazzo mio, ci sei riuscito. Hai gettato l’anello nel vulcano e con esso hai distrutto Sauron. - Ce l’ho fatta… - Hai salvato la Terra di Mezzo. - Oh Gandalf, non vedo l’ora di rivedere tutti quanti. - Li vedrai presto, Frodo. Ti stanno aspettando. - Dove? - Ai funerali di Sauron. - Non ho inteso. - I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo. - Perché? - Come perché, per rendergli omaggio, per commemorarlo e celebrarne la vita straordinaria. - Sauron. - Sì. - Ma Sauron è… - Che? - No, dico Sauron era un… un… - Un? - Un despota. Uno stregone malvagio. Ha devastato metà continente. - Un po’ di rispetto, Frodo! Stai parlando di un morto, per la miseria! - Ho capito, ma c’abbiamo combattuto per tre libri e tre film… - Esatto. Non si può negare che abbia avuto un certo impatto. - Un impatto di merda. - Intanto ti devi sciacquare la bocca quando parli dell’Oscuro Signore. Lui non era malvagio. - L’hai appena chiamato Oscuro Signore. - Ma no, lui era… come dire… ecco, sì! Era un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. - Un desiderio di gioia? - Sì. Come ti sembra? Sai, mi hanno chiesto di dire due parole alle esequie. - Sauron, il Crudele. Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor era un desiderio di amore? - Guarda che le cose che ha fatto lui tu te le sogni. - Gandalf, ma che cose? Cosa stai dicendo? - Tirala su te Barad-dûr. Dai, prova. Tirala su te una torre di millequattrocento metri su suolo vulcanico! - Ho capito, ma era una fortezza di pura malvagità! - Che dava lavoro a migliaia di persone. - Orchi Gandalf! Orchi! Mostri! Nazgul! Te li ricordi, sì? Ti ricordi il fuoco, la lava, gli eserciti incazzati, le battaglie, l’ombra cupa che scende. - Ha segnato la Storia di questo paese. - In peggio! - Ha dato a tutti la possibilità di essere suoi servi, senza chiedere niente in cambio. - Voleva conquistare il mondo. - Ma amava i cani. - Gandalf, ti sei rincoglionito? È per via della tinta? Questo era uno stregone oscuro, non ha mai nascosto la cosa e si è comportato di conseguenza per tutta la sua vita. - Bella gratitudine. - Eh? - Guarda che te senza Sauron non eri nessuno. Senza sta cosa dell’anello tu te ne stavi ancora lì in Contea a farti i drummini. Altro che eroe. Tu la carriera la devi a Sauron. - Ma a me m’ha rovinato la vita Sauron. E pure a tanti altri. - Quanto odio, Frodo. Che persona piccola. Da te proprio non me l’aspettavo. Sauron era uno di noi. - Uno di noi? Io sono un postadolescente coi piedi pelosi e lui era un cristo di dio re malvagio che ha forgiato un anello per dominare tutti gli altri. Scusami eh, ma com’è passata sta narrazione che era uno di noi? Noi chi? - Ascolta, era una persona coi suoi pregi e i suoi difetti. E magari sì, ha dedicato la sua vita all’accumulo di potere per rendere questo Paese un posto peggiore e ci è pure riuscito, ma tu dimentichi una cosa importante. - Cosa? - Era un grandissimo comunicatore. - Gandalf, porcoddue… - Di Sauron si può dire tutto ma non che non sapesse comunicare. - Ho capito, c’hai centocinquant'anni, hai cambiato colore e mo non capisci più un cazzo e hai paura di morire e questo è un pezzo della tua vita che se ne va e tu guardi tutto attraverso un vetro spesso così di nostalgia, ma sticazzi! Proviamo a essere un attimo obbiettivi, vuoi? - E proviamo. - Questo c’ha fatto passare l’inferno a tutti e ha lasciato il mondo peggio di come l’ha trovato. - Diciamo che era una figura unica nel suo genere. - Diciamo che era letteralmente un essere spregevole. L’incarnazione di almeno cinque dei sette vizi capitali. - Che brutta bestia l’invidia. - Perché a Boromir non gli abbiamo fatto i funerali così? - Boromir era divisivo. - Théoden. - Comunista col Rolex. - E Sauron invece? - Sauron, nel bene e nel male rappresenta la Terra di Mezzo. - Ma proprio per un cazzo io mi son sentito rappresentato da questo. - Tu non capisci, Frodo. - Cosa? - La Terra di Mezzo è un Paese fondato sul condono. E dopo la morte condoniamo tutto a tutti. Però recitando frasi fondamentali come “nel bene e nel male” oppure “ha fatto anche cose buone” non neghiamo che sia stato un figlio di puttana, anzi lo rimarchiamo. Perché ne abbiamo bisogno. - In che senso? - Abbiamo bisogno di santificare le merde. E più uno è merda, più lo dobbiamo celebrare. Sauron va santificato, è per il bene di tutti. Così i nostri egoismi, i nostri piccoli squallori, le ipocrisie quotidiane, smettono di farci star male, di metterci in crisi. Se pure Sauron incontra Dio, se pure Sauron va in paradiso, se alla fin fine riusciamo a raccontarci che anche Sauron era una brava persona, allora lo siamo tutti. E nessuno deve pagare i propri conti con la vita e con la Storia. - Va be’, ma con questo ragionamento non finiamo per circondarci ciclicamente solo di gente che “ha fatto anche cose buone”? - Certo. - E quindi altri Sauron? - Siamo un fantasy, Frodo. Noi adoriamo le saghe.
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susieporta · 11 months
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La Grazia è una cosa meravigliosa,
intravista e abbandonata.
La Grazia è quella cosa meravigliosa che arde nelle musiche di Jeff Buckley.
La Grazia è un senso di disperazione, amore e grazia.
La Grazia è l’oscuro segreto.
Vinicio Capossela su Jeff Buckley
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Di te hanno sentito parlare le onde,
Come carezzi, come baci,
Come sussurri il “cosa” e il “sì”
Tutt’intorno alla gola, alla baia,
Sempre noi la luce e l’ombra
Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre.
Odysseas Elytis
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ghirospaziale · 2 years
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L’oscuro silenzio che mi sta intorno,
Così dannatamente assordante,
Mi dilania.
La luce,seppur fioca, che ho ravvisato,
Mi ha elargito aria,
Per poi asfissiarmi,
Di nuovo,
Nell’oceano dei miei pensieri.
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Che mi riserva rivederti, amore,
quale viaggio t’hanno dato i venti?
L’oscuro avvolge questi giorni chiari,
circola forse in questa luce densa
qui dove a macchie dondolanti o ferme
filtra oro ed il vino matura.
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Mario Luzi
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shambelle97 · 1 year
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La splendida figura di Sigyn varcava l’ingresso del palazzo in compagnia dell’affascinante marito e signore indiscusso delle menzogne.
Quella sera si sarebbe tenuto un banchetto in onore della loro ultima impresa.
Una battaglia per la salvaguardia di Alfheim, assediata dai Nibelunghi.
Ovvero un’antica stirpe di nani e avidi cacciatori di tesori.
Le spericolate gesta dei due principi permisero di guadagnarsi la loro fiducia.
Odino fu lesto a consegnare la medaglia al valore ai propri figli e abili condottieri dell’esercito.
Ciò avvenne anche nei confronti di Lady Sif, i Tre Guerrieri e il resto degli Einherjar.
Il pubblico applaudì con grande giubilo, iniziando ad aprire il ricevimento.
Canti e balli accompagnarono la festa.
I bardi guidati da Bragi dedicarono varie poesie nei riguardi di Thor e Loki, lodandoli per la tenacia e forza.
L’idromele scorreva a fiumi, dilettando gli intrepidi guerrieri Æsir nella degustazione.
Fandral adocchiò l’esile sagoma della moglie del Dio dell’Inganno, avviando una conversazione con quest’ultima.
L’audace cavaliere dai capelli biondi faticava ancora a credere che fosse la sposa di uno scaltro bugiardo, portatore di sventura.
Non si sarebbe mai posto alcun problema a conquistarla.
“La festa è di vostro gradimento?”
Proferì, ponendole cordialmente una domanda.
“Oh, assolutamente.”
Assentì la giovane dama in attesa del consorte.
Egli era intento a conversare col fratello maggiore delle ultime strategie ricorse in battaglia.
Tale scenario osò infastidirlo, costringendo l’oscuro principe ad interrompere il dialogo.
“Mia adorata e splendida moglie: costui osa disturbarti?”
Chiese affilato e tagliente come la lama del proprio pugnale.
Il Guizzante assunse un’aria ostile, lanciandogli uno sguardo torvo.
Lingua D’Argento la prese sottobraccio, allontanandosi dall’irritante guerriero.
Si cimentarono in una lenta danza, accompagnata da note musicali.
“Dovrei forse rammentarti a chi appartieni?”
Esordì l’Ingannatore con una nota possessiva nella voce.
“Ha solamente chiesto se la festa fosse di mio gradimento, nulla di più.”
Ribatté la vanir, tentando di rassicurarlo.
L’Ase ghermì i suoi fianchi in maniera possessiva.
Il tarlo della gelosia fu lesto a torturarlo sadicamente come un’infezione.
Sigyn avvertì di avere le guance in fiamme, iniziando a tremare.
Un devastante effetto scaturito dalla troppa vicinanza col Dio.
La trascinò fuori da quel trambusto, sostando vicino ad una colonna...desiderava averla solo per sé.
Baciò il candido collo di lei, inchiodandola al muro.
Un’ardente bramosia, impossibile da controllare.
Un fuoco distruttivo e bruciante che fluiva sin dentro le viscere.
“Cosa ti succede, amore mio?”
Mormorò in preda alla libidine, emettendo lievi gemiti.
“Nessun uomo oserà mai avvicinarsi a te.”
Sussurrò di rimando, denotando la propria possessività.
Non le sarebbe mai sfuggita.
Nessuno l’avrebbe presa; tantomeno toccare la pelle ribelle della sua preziosa donna.
Li avrebbe spezzati come fiammiferi.
Il pensiero di quel povero sciocco che provava a sedurla lo rese iracondo.
Solo lui poteva disporre di un simile privilegio.
Essere il suo unico uomo e amante.
Un corrosivo e potente veleno che le scorreva nelle vene, scaturito da un morso di serpente.
E Loki aveva una certa familiarità con tali creature, manifestandone innate caratteristiche.
I baci scambiati si intensificarono, costringendo i due sposi ad abbandonare i vasti corridoi del castello.
Giunsero nella sontuosa camera da letto, sbarazzandosi dei loro indumenti cerimoniali.
L’immagine eterea della bella moglie la faceva assomigliare ad uno splendido cigno.
Saggiò famelico le sue dolci e morbide labbra, paragonandole al miele più gustoso.
Labbra seriche, vellutate e ammalianti.
Gravò sopra di lei, graffiandole la carne.
Un feroce e sagace lupo dal manto nero, pronto a sfoderarne gli artigli.
Catturare la preda ad ogni costo era parte integrante della volitiva e astuta natura del cadetto.
Lo sguardo verde e liquido del consorte osò scrutarla, mettendola in soggezione.
“Appartieni a me, piccola figlia di Vanaheim: vedi di rammentarlo in eterno.”
Ribadì risoluto, ansimando a causa della lussuria.
Costei annuì silente, abbandonandosi ai tocchi stregati del moro.
Mani affusolate ed eleganti, totalmente in grado di captare i punti giusti con estrema sapienza.
L’oscuro mago di Asgard si insinuò subdolo, godendo a pieno della fanciulla.
Roventi brividi invasero i loro corpi, lasciandoli a corto di fiato.
Raggiunsero il culmine del piacere, accasciandosi sui setosi cuscini del capezzale.
Le bocche arrossate e gonfie, stabilirono un nuovo ed erotico contatto.
“Non lasciare che l’eccessiva gelosia avveleni il tuo animo.”
Suggerì la Dea della Fedeltà, disegnando piccoli cerchi immaginari sul torace glabro dell’uomo.
“Detesto chi osa appropriarsi di ciò che è mio, adorabile principessina...non lascerò che degli stolti omuncoli abbiano l’ardire di mettere le mani su di te.”
Dichiarò con fermezza, arrotolando le ciocche lucenti attorno al dito.
Conquistarla si era rivelato più arduo del previsto, costringendoli a patire varie peripezie.
Dovettero pagare l’alto prezzo di un esilio in terra straniera: un angolo sperduto e dimenticato dalle stesse divinità che popolavano l’Yggdrasill.
“Ti apparterrò sempre, Dio degli Inganni: ho giurato in onore del nostro vincolo matrimoniale. Ho concesso la mia fedeltà a colui solo ed esclusivamente per amore.”
Garantì l’Amica della Vittoria, guardandolo dritto negli occhi.
L’imbroglione sfoggiò un ghigno malizioso, divorando avido la bocca rosea e soffice della giovane.
Continuarono a viziarsi, finché il sonno non li accolse tra le proprie braccia.
Si sarebbero amati fino al crepuscolo degli Dei.
Un legame solido e duraturo, stabilito da un eterno vincolo scarlatto.
                                               𝑭𝒊𝒏𝒆
One Shot:
~ Mischief And Fidelity ~
Name Chapter:
~ Snake Bite ~
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newsintheshell · 2 years
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🍿 BASTARD!! L’OSCURO DIO DISTRUTTORE: LA SECONDA PARTE DELLA SERIE ANIMATA È SU NETFLIX! ▶️ GUARDA ORA  
Gli alleati di Dark Schneider piangono una perdita importate dopo il suo sacrificio. Intanto Kall-Su e l'Armata del declino di Abigail continuano a creare problemi.
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instabileatrofia · 2 years
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L’oscuro tranello delle vergogne
Con le ustioni del giorno fra le dita
Lontano come l’amore
Ma tutto si assomiglia
Sulla pelle del superfluo.
Paul Éluard
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