Tumgik
#non ho mai visto nemmeno una foto di questo tizio
deathshallbenomore · 1 year
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io che oggi devo andare a prendere il tè con un amico ghei di quelli che ti fanno dubitare della solidarietà tra gheis
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giancarlonicoli · 5 months
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18 nov 2023 14:06
“I CALENDARI? ALL’EPOCA ERANO UN RICONOSCIMENTO. NON HO MAI SOSTENUTO CHE FOSSERO FOTO ARTISTICHE” - VITA, AMORI E CARRIERA DI ALESSIA MERZ - DOPO LA TV, I FILM NEGLI ANNI 90 E 2000, L’EX SCIO-GIRL HA SCELTO DI STARE LONTANA DAI RIFLETTORI - L’ESORDIO A “NON È LA RAI”: “BONCOMPAGNI? L’HANNO INFANGATO. TI INVITAVA A CASA SUA, MA BASTAVA DIRE DI NO” – “PER “JOLLY BLU” IL REGISTA SCELSE ME INVECE DI ANGELINA JOLIE. E NON ERA NEMMENO UBRIACO” – LO SPOT BARILLA: "TRA LYNCH, DEPARDIEU E POLANSKI, LA GENTE GRIDAVA: 'C’È ALESSIA DI NON È LA RAI...” – GLI SCAZZI CON CRISTINA QUARANTA, IL MATRIMONIO CON FABIO BAZZANI E QUEL BAGNO NEL LATTE: “SEMBRAVO NUDA MA…” - VIDEO
Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per www.corriere.it
Il provino per «Non è la Rai»
«Sono partita da Trento tipo Heidi che scende dai monti a 17 anni. Ne dimostravo di meno, timida, non avevo ancora la faccia tosta che mi è venuta dopo. Ballai Please don’t go . Ricordo le terribili mamme delle altre concorrenti. “Questa viene qui a rubarci il lavoro”».
[…]
Con Ambra tutto bene?
«All’inizio mi faceva tenerezza, diventava rossa ad ogni inquadratura. Bravissima. Una volta si è ammalata e l’ho sostituita per quattro giorni con l’auricolare nell’orecchio, sembra facile, non lo è».
Programma cult.
«Negavano, ma di nascosto lo guardavano tutti».
Calca fuori dagli studi, lettere, regali, foto, peluche.
«Mai come per Miriana Trevisan, inarrivabile».
Gianni Boncompagni.
«Geniale, ironico, era allo stesso tempo una persona molto sola. Lo hanno infangato, con me è sempre stato corretto. Magari ti invitava a casa sua, bastava dire di no, non è che cascassi dal pero».
Velina a »Striscia».
«Durante il provino entrò un tizio che si tirò giù i pantaloni, era una gag, fa capire il clima goliardico. Mi presero, anche se a ballare ero abbastanza negata. Antonio Ricci mi soprannominò “Pinocchio”, perché ero di legno».
Con Cristina Quaranta.
«I primi tempi non ci sopportavamo, eravamo come il diavolo e l’acqua santa. […]. Mi provocava. “Sei troppo moscia, reagisci”. Cambiava apposta la coreografia per farmi sbagliare. […]«Un giorno persi la pazienza e la attaccai al muro anche io. “Ah, allora vedi che se vuoi il carattere ce l’hai!”. Diventammo amiche per la pelle».
[…]
Samantha Fox non volle parlare con lei.
«[…]di farsi intervistare da me, perché non si vedesse che ero molto più alta».
Capita.
«Se è per questo c’è stata una famosa attrice che non mi ha voluto in un film con lei perché avevamo gli occhi dello stesso colore. Pretendeva che mettessi delle lenti a contatto marroni».
Non andò sempre così.
«Nel film Jolly Blu sugli 883 il regista Stefano Salvati scelse me invece di Angelina Jolie. E non era nemmeno ubriaco».
Lo spot per Barilla con Gerard Depardieu.
«Diretto da David Lynch. Durante le riprese a piazza Navona passò a trovarci Roman Polanski. Tre mostri sacri. Ma la gente intorno gridava: “C’è Alessia di Non è la Rai”».
I calendari sexy.
«Non mi proponevo io, mi cercavano, all’epoca era un riconoscimento. Però non ho mai sostenuto che fossero foto artistiche, ero in topless».
Il bagno nel latte.
«Sfilata di Coveri a Milano. Nella vasca sembravo nuda ma avevo uno slip color carne. Faceva freddo, così accesero una stufa e saltò la luce ovunque, un disastro. Il giorno dopo mi venne 39 di febbre».
E la Velina sposò il calciatore (Fabio Bazzani, con cui, dopo 18 anni, va ancora d’amore e d’accorso).
«Giugno 2004, hotel a Porto Cervo. Avevo appena deciso: basta fidanzati. Ho visto lui ed è cambiato tutto. Ero con Simona Ventura, lui con Stefano Bettarini, compagni di squadra alla Samp. Bastò uno sguardo. Pensai: “Ah, però”».
[…]
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kon-igi · 4 years
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ORA VI SVELO PERCHÉ È MEGLIO CHE PROSSIMAMENTE VI VACCINIATE CONTRO L’INFLUENZA STAGIONALE
(questo è un post pensato e scritto sulla mia pagina FB, per il numeroso e variegato pubblico che ignoro perché mi segua, visto che il 97% di loro non capisce le mie battute nerd e il mio oscuro citazionismo. Se volete seguirne gli sviluppi - temo granguignoleschi, visto l’argomento spinoso - potete farlo QUA).
Breve storiella simpa.
Qualche anno fa c’era un tizio inglese che dava sempre noia alle contadine quando mungevano le mucche e mentre loro erano sveglie dalle quattro del mattino a farsi il culo nella stalla, lui ciondolava in giro a fare il ganzo e a riempirle di complimenti: Che belle gambe! Che bei capelli! Che begli occhi! Che belle man... No! Le mani fanno schifo! Che sono quelle pustole? Sembrano di vaiolo... ma voi però non state morendo di vaiolo! Sarà mica che vi siete abituate al vaiolo delle mucche? Aspetta... laggiù, tu con il cu... il cuore grande! Siccome incidentalmente sono pure un dottore e ti stavo per chiedere se ti potevo palpare il cu... il cuore, posso mica prendere con la mia siringa il contenuto delle pustole schifose sulle tue mani e iniettarlo a tutti i bambini di Inghilterra così magari vediamo se non si beccano più il vaiolo?
E così Edward Jenner inventò il vaccino per il vaiolo, che si chiama così non perché pensava che le contadine fossero delle vacche ma perché le vacche - quelle vere - con la loro variante specifica di malattia gli avevano dato l’idea che questa potesse essere utilizzano per stimolare il sistema immunitario contro il vaiolo umano.
MUCCHE --> VACCHE --> VACCINO ba dum tss!
Ora, sono passati più di DUECENTO ANNI anni da questa scoperta, quasi gli stessi che ci sono voluti perché questa terribile malattia fosse eradicata dalla faccia del pianeta terra grazie a vaccinazioni sempre più massicce nel numero e nella diffusione... molti tra quelli che mi leggono nemmeno sanno che noi vecchi c’abbiamo una o due cicatrici rotonde sul braccio che ce lo ricordano (io a 18 anni, ubriaco, ci ho inciso sopra uno smile con un coltello rovente) ma sono felice che nessuno di voi abbia mai vissuto con questa paura.
Oggi i vaccini sono una cosa mille anni luce lontana da quelli che si usavano un tempo e hanno raggiunto un tale livello di sicurezza ed efficacia che non c’è nessun bisogno che i Rettiliani Massoni Sionisti Rosacrociani di Bigdelberg Pharma mi paghino per dirvelo...
VI CONSIGLIO DI FARLI E DI FARLI FARE ALLE PERSONE A CUI VOLETE BENE SENZA CHE NEMMENO MI RICOMPRINO LA TASTIERA CHE STO CONSUMANDO A FORZA DI CERCARE DI FARVELO CAPIRE.
Tra tutti i vaccini (argomento che ho già trattato altrove e che riprenderò nelle inevitabili domande che salteranno fuori) però a me interessa quello contro
L’INFLUENZA STAGIONALE
Prima di tutto è UN SOLO vaccino ma solitamente con QUATTRO ceppi virali assieme (due dell’influenza A e due ceppi della B) cioè TETRAVALENTE e a differenza di altri tipi in cui si usa un virus attenuato (morbillo, rosolia etc), il vaccino anti-influenzale sfrutta solo il materiale di superficie del virus - che quindi non è presente - e l’immunizzazione avviene tramite la stimolazione da antigeni purificati cioè nello stesso modo in cui ai poliziotti (gli anticorpi) viene fornita la foto di un criminale (il virus) per poterlo riconoscere e arrestare prima che commetta il crimine (infezione). Purtroppo il virus ogni anno si fa la plastica facciale (antigenic drift cioè mutazione di superficie) e quindi c’è bisogno di un nuovo identikit (vaccinazione annuale)
È BIOLOGICAMENTE, FISICAMENTE E SCIENTIFICAMENTE IMPOSSIBILE CHE VI VENGA L’INFLUENZA DOPO L’INOCULAZIONE DI QUESTO VACCINO.
Sarebbe come sanguinare con un buco nella pancia perché qualcuno v’ha sussurrato ‘coltello’ nell’orecchio... NON SUCCEDE, nonostante sia sicuro che qualcuno mi stia per spiegare quanto io mi sto sbagliando in cattiva fede e pure col conto corrente pieno di soldi in nero ma rossi di sangue (magari, stronzi).
MIO FIGLIO È DIVENTATO AUTISTICO DOPO IL PRIMO VACCINO! No, lo era anche prima di uscire dalla vagina solo che i vaccini si fanno nel momento in cui la condizione comincia a essere più facilmente diagnosticabile. MIO FIGLIO HA FATTO IL PRIMO VACCINO E ORA SI AMMALA SEMPRE. Benvenuti nella vita di genitori e ringraziate ché senza vaccini si sarebbe ammalato il triplo. DOPO IL VACCINO MIO FIGLIO BESTEMMIA E MIA FIGLIA TROIEGGIA! Questo perché non esiste ancora il vaccino contro la stupidità dei genitori.
Il vaccino risveglia il sistema immunitario e dopo l’inoculazione si potrebbe presentare febbricola, dolori articolari e stanchezza (NON INFLUENZA!) o potreste anche beccarvi una delle decine di altri virus PARAinfluenzali (NON INFLUENZA!) che ammorbano l’inverno di tutti oppure, infine, essere così sfigati da prendervi l’influenza vera e propria prima dei 10-15 giorni in cui il vaccino impiega a stimolare completamente la risposta anticorpale (fatelo per tempo).
Il vaccino antinfluenzale NON indebolisce il vostro sistema immunitario (anzi, lo risveglia con un calcio nel costato), da tanti anni non contiene più mercurio (che comunque era THIOMERSALE, una forma biologica e pisciabile via di etilmercuio... mica il metilmercurio del pesce con cui ingozzate i vostri fiocchi di neve) e per sintetizzarlo non si usano pulcini vivi e pigolanti strappati a mamma chioccia per torturarli... si usano UOVA non fecondate e sterili che costano millemila euro l’una.
E ora c’è un’ulteriore buona ragione per farlo.
Quando quest’inverno si intensificheranno inevitabilmente i contagi da Sars-Cov2, AVRETE UN MOTIVO IN MENO PER ROMPERE IL CAZZO A TUTTO IL MONDO PERCHÉ C’AVETE LA FEBBRE E VI SENTITE MORIRE.
Vi giuro che in una situazione di emergenza questo fa una differenza vitale.
Tanto temo che romperete lo stesso anche per un semplice raffreddore ma quella linea telefonica non occupata o quell’ambulanza non chiamata per una banale influenza potranno così servire a qualcuno che ne ha davvero bisogno.
Moriremo tutti, prima o poi, ma voi intanto cercate di farne morire il meno possibile prima del tempo.
Per concludere. CONTATTATE IL VOSTRO MEDICO PER AVERE INFORMAZIONI sui tempi e i modi di quella che - presumibilmente a Ottobre - diventerà una vaccinazione allargata alla maggior parte della popolazione e non più solo indirizzata ad anziani e soggetti a rischio per malattie o professione.
Grazie dell’attenzione e sempre a vostra disposizione per chiarimenti chiesti in modo gentile su dubbi leciti, vista la complessità dell'argomento. Oppure per dirvi di smettere di rompere i coglioni con le vostre fantasie sfrenate di antivaccinisti analfabeti funzionali con cui mi pulirei il fondoschiena se non fossero così tanto sottili e inconsistenti da rischiare di avere un altro dito nel culo oltre voi.
<3
Grazie dell’eventuale gentile reblog e della calorosa e per me vitale claque sponsorizzata dai già citati Rettiliani Massoni Sionisti Rosacrociani di Bigdelberg Pharma.
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giovaneanziano · 3 years
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THE HUNGER GAMES ANZIANI - LA PRIMA NOTTE
Ed ecco signori, la prima grande notte a Panzianum (che è tipo Panem + Anziano eddaje su) 
LA VICINA CHE NON TI SALUTA MAI ha visto @gold-insanity arrampicarsi sull’albero a prendere i frutti e pensa “mo vedi che st'idiota che forse manco c’ha torto”. Aspetta che scenda, va su lei, ma un piede in fallo e un ramo già incrinato da prima la fanno cadere rovinosamente a terra. La Stronza si ripiglia, ma non funziona più il corpo e rimane li a terra incapace di muoversi e di urlare, fino alla fine della sua agonia. Se salutavi nell’androne, brutta merda, magari avresti uno sponsor che ti aiuta, INVECE FAFFANCULO.
@geometriche riceve un pacco abbastanza importante, che scende col paracadutino. Lo apre e trova dell’acqua pura della San Benedetto, come piace a lei, fresca e dissetante, ben 6 bottiglie da litro. E dentro un biglietto: io segnerò per te, tu vinci per me, firmato Paulo Dybala. Tira un urlo di gioia, rilegge 200 volte il biglietto e fugge felice come non mai, con la vittoria già in tasca
@mantenetevifolli lo vede in lontananza. Quel fuocherello, bello bellissimo, con quel tepore che riscalda 3 ragazze. Quasi quasi si unisce, promettendo non belligeranza. Ma aguzza gli occhi. E’ lei. Il terrore della zona. @orestiade è al falò che alimenta stizzita il fuoco e Mantenetevifolli COL CAZZO che si avvicina che quella è capacissima che le impianta un tizzona nell’occhio e le mangia via il cervello ancora viva nonono, mi spiace, ma mi godo il freddo NONONO
@dichiarazione miete la sua prima vittima finalmente, lo sapeva che nel buio rendeva di più, nel sangue veneto scorrono le ombre. Soprattutto le ombre di Raboso, ma vabeh. E’ @kuramaaa e già pensa a rubarle quel bel giubottino di pelo di coniglio che wow che caldo che tiene. Ma. Ehi. KURAMA E’ VIVA. MA CAZZO NO EDDAI MUORI. Ma Kuramaaa non muore. E allora Dichiarazione mica le da il colpo di grazia con Alex con la Guardia in OITNB, no, la cura, la aiuta e la mette in sesto. “scusa eh, ma chi xe miga drio a zugare. Som ciapà coe bombe. Te coro in cueo” E kurama spaventata la asseconda e si fa curare senza proferire parola. Ah le barriere linguistiche veneto/italiano
@burroesalvia pensa ben di scalare un albero per cercare cibo. Trova una roba enorme, la scala arriva in cima e niente. non c’è niente. e si incazza. ma incazza male. Tipo che si mette li da una parte e inizia “fanculo gioco di merda non gioco più. NON POSSO NEMMENO DISINSTALLARE VAFFANCULO. E io che accetto, e io che sono stronza ACCETTO PURE. ma vaffanculo sono proprio un gandula cazzo. vaffanculo” e si addormenta li col broncio. 
@mafaldinablabla e @wemademadhatterworld si trovano insieme e decidono di non rompersi le balle stasera. E’ la prima sera, dai, ci ammazziamo domani ma pomeriggio che la mattina è troppo facile. E si mettono li come nelle scene finali di The Thing, stanche marce a guardarsi e parlarsi “hai visto che morti? madonna da paura” “si pazzesco. Io ero vicina a Orestiade e mammamia di @jacklapotta non è rimasto nulla, NULLA. Gli si vedeva la colonna vertebrale tanto scavava a coltellate!” “Quella tizia mi fa paura, se devi uccidermi, mettici meno ira, rendimi onore” “ci proverò. Ora dormi, che ti controllo” “no dormi tu” e non dormirono perchè si controllarono a vicenda. tutta-la-notte
@cretina-te @bruttipresentimenti e @orestiade si ritrovano insieme e accendono il falò. Le tre discutono come 3 alleate provetto “TI HO DETTO CHE SE NON SEGUI QUELLO CHE DICO, TI IMPALO CON QUELLA PIANTA LAGGIU’ IN FONDO” esordisce Orestiade “DOBBIAMO SCAVARE DELLE BUCHE PIENE DI SPUNTONI E FAR FINIRE DENTRO LA GENTE! IL SANGUE CI RINVIGORIRA’!” “ma te sei scema, ma datti giù na calmata, dobbiamo uccidere tutti con gli archi, hanno più efficacia!” ribatte Creti “che ora che scavi e tutto gli altri arrivano e ci ammazzano. E tu che ne pensi?” dice a Bruttipresentimenti. Lei inizia a piangere e non si ferma più. Talmente forte che manco riescono a fermarla. Appena tenta di smettere, Creti le dice “tranquilla, a te ti uccidiamo per ultima” e Presentimenti ricomincia ad urlare agonizzando dal terrore. Mi sorprendo ancora come facciano a non essere ancora morte
IL TIZIO CHE SI LAMENTA CHE GLI ESAMI SONO ANDATI UNA MERDA E PRENDE 30 E LODE ha trovato una buca dove nascondersi. E sta li, riempiendosi di foglie e sterco perchè ha letto che l’opossum per tenersi caldo usa la sua coda e questo metodo per scaldarsi. Per aiutarsi, canta una canzoncina che aveva imparato da sua nonna, fallendo miseramente perchè gli mette solo che ancora più ansia rendendogli la dormita IMPOSSIBILE. Buonanotte piccolo principe, crepa.
@gold-insanity @iajato e @the-empty-walls​ si ritrovano insieme quasi per caso fortuito. entrambi, da ogni lato di una grossa buca, cadono rotolando in fondo e perdendo tutte le armi nella ruzzolata. Così, invece di correre alle armi e uccidersi, ridono. Ma ridono di gusto perchè si sentono cosi scemi, che capiscono che tutto questo è solo un gioco! Che possono ribellarsi e non uccidere più nessuno! E cantano e ridono e ballano, accennano a suonare la chitarra con una spada e urlano “E chi ci ammazza noi, perchè noi non ammazziamo più nessuno” sulle note di Party Rock is in da HOUUUSE TONIGHT degli LMFAO. Ma empty wall sa che si sta pregustando il momento giusto per vedere se col sangue umano si possono fare i sanguinacci (wikipedia regà, eddai https://it.wikipedia.org/wiki/Sanguinaccio_(insaccato) )
@cielidipinti invece prova ad accendere un fuoco. e ci riprova, perchè lei è stata scout nell’era della recessione, lei sa come si fa, sangue boyscout non mente MAI. e passa tutta la notte con bastoncini a sfregare e sfregare e sfregare e sfregare fino all’alba. poi crolla a dormire in quella posizione, come na statua di Rapa Nui
Ed è finito il primo giorni signore e signori, Rendete tributo ai morti, salutiamo tutti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato proiettando nel cielo la loro foto mentre fanno vedere i muscoli, le pose, i dab e facendo i gesti della Dark Polo Gang. 
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gloriabourne · 5 years
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The one with the make-up
Se Ermal ripensava a come fosse iniziata tutta quella storia, quasi gli veniva da ridere. Era cominciato tutto da una banale conversazione con Fabrizio, che gli aveva detto che avrebbe assolutamente voluto Claudia - una delle fotografe che abitualmente partecipava agli eventi di Ermal - al suo prossimo concerto perché anche lui avrebbe voluto delle foto belle come quelle del compagno. "Come se ne avessi bisogno. Potrebbero scattarti una foto mossa e con una pessima luce e saresti comunque bellissimo" aveva detto Ermal. Fabrizio aveva replicato dicendo: "Non è vero. Quello bellissimo sei tu! E nelle foto di Claudia lo sei ancora di più, quindi..." "Quindi niente. Lo sai che una delle mie foto preferite in assoluto è una tua foto di qualche anno fa? E pensa un po', non è stata scattata da Claudia! Anzi, a dire il vero non ho idea di chi l'abbia scattata" aveva risposto Ermal. A quel punto, la curiosità di Fabrizio aveva preso il sopravvento. Aveva voluto vedere quella foto che sembrava piacere così tanto a Ermal ed era rimasto stupito di vedere che fosse una foto di qualche anno prima che lui non aveva mai trovato particolarmente interessante. "Non capisco cosa ti piace così tanto di questa foto" aveva chiesto un attimo dopo. Ermal, con non poco imbarazzo, aveva ammesso che la matita nera sotto gli occhi lo avesse attirato fin da subito, rendendolo particolarmente attraente ai suoi occhi. E Fabrizio, a metà tra lo scherzoso e il serio, aveva detto: "Tu saresti sicuramente più bello con la matita sotto gli occhi. Chissà, magari prima o poi mi farai vedere come ti sta." Ed ecco perché in quel momento Ermal si stava guardando allo specchio, tenendo una matita nera tra le mani e cercando di colorarsi il bordo degli occhi senza accecarsi. Fabrizio non era presente all'evento, ma Ermal sapeva benissimo che sarebbero uscite delle foto, dei video e sicuramente degli articoli sulla serata e su quel premio importante che gli avrebbero consegnato nel corso dell'evento dedicato a Modugno. E in fondo, tutto ciò che Ermal sperava, era di fare a Fabrizio lo stesso effetto che gli aveva fatto lui in quella foto con gli occhi truccati.
Fabrizio non poteva che sentirsi estremamente fiero di Ermal. Era felice per lui e per il riconoscimento che aveva ricevuto. Aveva sempre trovato la sua versione di Amara terra mia così emozionante che assegnargli quel premio sembrava quasi scontato, ma non meno importante. Avrebbe voluto essere con lui in un momento così importante, ma avevano concordato che la presenza di Fabrizio non sarebbe sicuramente passata inosservata e sarebbe stata ingiustificata, e in quel momento nessuno dei due aveva bisogno di stare al centro dei pettegolezzi. Così, mentre Ermal era andato in Puglia - approfittandone anche per vedere la propria famiglia e organizzare una vacanza con qualche amico - Fabrizio aveva deciso di passare il tempo con i suoi figli. Era stata un'ottima decisione per tutti, soprattutto per i bambini che non vedevano l'ora di passare un po' di tempo con il padre e che lo avevano subito trascinato nella loro routine, obbligandolo a guardare insieme a loro una serie TV che avevano iniziato a vedere con Giada qualche tempo prima e che sembrava appassionarli più di qualsiasi cartone animato. E così, mentre Ermal era a Polignano a partecipare a un evento dedicato a Domenico Modugno, lui se ne stava comodamente seduto sul divano insieme a Libero e ad Anita a guardare Once upon a time. Non era particolarmente interessato alla trama - aveva solo capito che i protagonisti erano quasi tutti personaggi delle favole catapultati nel mondo reale - ed era impegnato più che altro a scorrere svogliatamente la home dei suoi social, ma quando sollevò il volto per un attimo e vide sullo schermo quello che - se non aveva capito male - doveva essere Capitan Uncino, il telefilm catturò tutta la sua attenzione. "Lui è buono o cattivo?" chiese improvvisamente interessato. "All'inizio sembrava cattivo, ma ora sta aiutando Regina e Emma a ritrovare il figlio che è stato portato sull'Isola Che Non C'è" spiegò Libero. "Quindi ora è buono?" chiese ancora Fabrizio. Anita, seduta accanto a lui, annuì muovendo la testa e disse: "Gli piace Emma. Ecco perché ha deciso di aiutarla a trovare suo figlio." "Emma è la mamma del ragazzino che si mette sempre nei guai?" "Una delle mamme. L'altra è Regina, che è quella che l'ha adottato perché Emma non poteva tenerlo" disse Libero. Fabrizio annuì sovrappensiero, cercando di collegare tutti gli elementi che aveva appena appreso, ma senza riuscirci perché troppo distratto dagli occhi truccati di quella versione di Capitan Uncino. Una versione decisamente più interessante di quella del cartone animato, doveva ammetterlo. Iniziava a capire per quale motivo Ermal amasse tanto quella sua foto con gli occhi truccati, anche se era certo che Ermal con la matita nera sotto gli occhi sarebbe stato molto meglio di lui. Probabilmente anche meglio di quel Capitan Uncino che stava osservando con tanto interesse. Sentendo il cellulare vibrare tra le sue mani, Fabrizio riprese improvvisamente contatto con la realtà. Abbassò lo sguardo e controllò il display del telefono, notando che Ermal gli aveva appena inviato una foto. Aprì la conversazione quasi sovrappensiero, convinto che il compagno gli avesse inviato l'ennesima foto del paesaggio stupendo che aveva davanti, e gli si spezzò il fiato quando vide che invece Ermal gli aveva mandato un selfie in cui non solo tentava di fare un'espressione ammiccante, ma aveva anche in testa il cappello che gli piaceva tanto. E aveva gli occhi truccati. Deglutì a vuoto, ormai con la gola secca e senza nemmeno più una goccia di saliva, e digitò velocemente una risposta.
Vuoi farmi morire?
Poi bloccò il telefono e lo abbandonò accanto a lui sul divano, passandosi una mano sul viso. Iniziava a pensare che qualcuno ce l'avesse con lui, perché non era umanamente possibile che in un paio di minuti si fosse preso una cotta mostruosa per un personaggio di un telefilm e che giusto un attimo dopo Ermal gli avesse inviato una foto in cui sembrava quasi aver replicato il look di quel personaggio. Pochi secondi dopo, la vibrazione lo annunciò che Ermal aveva risposto al suo messaggio.
Una volta ti sei chiesto come mi sarebbe stata la matita nera. Mi sembrava carino fartelo vedere. Mi sta così da schifo?
Al fondo del messaggio aveva aggiunto una faccina che rideva, anche se in quel momento non c'era proprio nulla da ridere perché Fabrizio si stava sentendo davvero morire di fronte a quella foto del suo fidanzato. Era più bello del solito, e lo sguardo ammiccante di certo non aiutava la situazione.
No, sei bellissimo. È che credo di essermi appena preso una cotta per un tizio di un telefilm, e la prima cosa che mi ha colpito sono stati gli occhi truccati. Vederti così, non aiuta.
Ah, ti sei preso una cotta per un tizio di un telefilm?
Fabrizio rimase a fissare lo schermo, temendo che Ermal se la fosse presa per quella confessione. Ma appena il più giovane inviò una faccina sorridente, capì che non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Sì, è una versione sexy di Capitan Uncino. Ma tu sei più bello e il trucco ti sta meglio.
E non glielo aveva detto così, giusto per compiacerlo. Lo aveva detto seriamente perché, per quanto fosse attraente l'uomo sullo schermo, nessuno sarebbe mai stato più attraente di Ermal per lui. Ermal aveva sempre avuto qualcosa di particolare, qualcosa che Fabrizio non era mai riuscito a identificare ma che lo attraeva come una calamita. E questo non significava che Fabrizio fosse immune al fascino di altre persone, ma semplicemente nessuna di loro avrebbe mai avuto quel magnetismo che lo teneva legato a Ermal e che lo rendeva - almeno ai suoi occhi - l'uomo più bello al mondo. E ora che lo aveva visto in quella foto, non poteva che vederlo ancora più bello.
Nonostante fossero passate settimane da quando Ermal gli aveva inviato quella foto, Fabrizio non aveva smesso di pensarci. Un po' era anche colpa di Ermal, il quale gli aveva inviato una foto - che poco dopo aveva postato su Twitter - in cui indossava un cappello da pirata e gli aveva scritto: "Sono più sexy del tuo Capitan Uncino?" Fabrizio si era limitato a rispondergli di tornare a casa con quel cappello, così gli avrebbe dimostrato davvero quanto lo trovava sexy. Così sexy che, a dirla tutta, avrebbe voluto vederlo ogni giorno con quel cappello addosso. Solo con quel cappello. Per giorni interi, Fabrizio non era riuscito a pensare ad altro e in quel modo la mancanza di Ermal era diventata quasi ingestibile. Ovviamente era felice che Ermal avesse trovato il tempo di fare una piccola vacanza con degli amici mentre lui passava il tempo con i suoi figli, ma non poteva negare che avrebbe preferito che avesse trascorso quei giorni insieme a lui. Erano rimasti d'accordo che Ermal lo avrebbe raggiunto appena finita la vacanza, ma Fabrizio iniziava a temere di non essere in grado di aspettare così tanto e così tutto ciò che rimaneva per cercare di sopportare quell'attesa era crogiolarsi nei ricordi e nei pensieri di ciò che sarebbe successo appena avrebbe rivisto Ermal. Sapeva già che lo avrebbe stretto a sé, che lo avrebbe baciato fino a fargli mancare il fiato, che... Ancora totalmente immerso nei suoi pensieri, si rese conto che qualcuno era entrato in casa solo quando sentì la porta chiudersi con un tonfo. Rimase in attesa, cercando di capire chi fosse l'intruso. Le persone che avevano una copia delle chiavi di casa sua non erano poi molte. C'erano i suoi genitori, ma non piombavano mai a casa sua senza avvertire. C'era Giada, ma prima di usare le chiavi aveva l'abitudine di suonare il campanello per controllare se Fabrizio fosse in casa. E poi c'era Ermal. Lui, in effetti, era l'unico che ormai entrava e usciva da lì come se fosse casa sua. Forse perché un po' lo era davvero. Fabrizio uscì velocemente dalla cucina, precipitandosi verso la porta d'ingresso, e non appena vide Ermal davanti a lui si gettò tra le sue braccia. Il più giovane lo strinse a sé, affondando il viso nell'incavo del suo collo e respirando il suo profumo. "Mi sei mancato da morire" mormorò Fabrizio, lasciandogli un tenero bacio su una guancia e scostandosi da lui. "Anche tu mi sei mancato. È per quello che sono tornato prima del previsto." Fabrizio sorrise felice, prima di dargli un'occhiata più attenta e notare che non solo aveva in testa il cappello che aveva indossato nella foto di qualche giorno prima, ma si era anche truccato. "Quanto sei bello" disse Fabrizio continuando a osservarlo. Ermal sorrise e gli stampò un bacio sulle labbra, poi disse: "Ah, sì? Dimostrami quanto mi trovi bello, allora." Fabrizio colse l'occasione per attirare Ermal a sé e baciarlo, prima lentamente, poi con sempre più passione fino a farlo indietreggiare verso il muro. Ermal si lasciò sfuggire un lamento quando la sua schiena scontrò la parete dietro di lui, ma continuò a baciare Fabrizio tirandoselo addosso e strusciandosi contro di lui. Era bello essere tornato a casa, essere di nuovo tra le braccia del suo uomo, così tanto che iniziava a chiedersi se davvero ne fosse valsa la pena di fare quella vacanza. Forse avrebbe semplicemente potuto tornare a casa. Ancora completamente preso dal bacio e dalle mani di Fabrizio che avevano iniziato a sbottonargli la camicia, Ermal si sfilò le scarpe abbandonandole in un angolo e poi infilò le dita oltre l'elastico dei pantaloni della tuta di Fabrizio, pronto a calarli verso il basso. Fabrizio intanto aveva finito di sbottonargli la camicia e aveva iniziato a dedicarsi al suo collo, lasciando una scia di baci e morsi sulla sua pelle, mentre premeva il proprio corpo verso quello del compagno quasi come se servisse a fondersi con lui. Gli era mancato da morire e tutto ciò che voleva era stargli accanto il più possibile. Ermal spinse le dita verso il basso, abbassando con un unico movimento sia i pantaloni che i boxer di Fabrizio, mentre il compagno - ancora intento a baciargli il collo - aveva iniziato a trafficare febbrilmente con la cintura e la cerniera dei suoi jeans. Quando finalmente riuscì a sfilarglieli insieme ai boxer, Fabrizio prese Ermal per le cosce e lo sollevò, tenendolo fermo tra il suo corpo e il muro. Ermal gemette sentendo l'erezione di Fabrizio strusciarsi contro il suo corpo, sentendo quanto lo desiderasse e quanto avesse sentito la sua mancanza in quelle settimane. Ermal allacciò le gambe alla vita del compagno e disse: "Vuoi scoparmi qui? Non hai nemmeno la pazienza di arrivare al letto?" Fabrizio si lasciò sfuggire un lamento e rispose: "L'idea era quella, ma mi sa che mi si è bloccata la schiena." Ermal scoppiò a ridere mentre Fabrizio gli faceva posare nuovamente i piedi a terra. "Sei vecchio per fare certe cose, ormai." Fabrizio si massaggiò la schiena dolente - per quanto possibile - e si ritrovò costretto ad annuire. Non aveva più l'età per fare certe acrobazie, Ermal aveva ragione. "Perché non lasci che sia il tuo capitano a prendersi cura di te?" sussurrò Ermal al suo orecchio, con tono malizioso. Poi si sistemò il cappello, come per fare capire a Fabrizio che se aveva deciso di indossarlo non era perché pensava che gli stesse bene, ma perché era intrigato da quell'assurdo gioco di ruolo che si era creato senza nemmeno farlo apposta. Non lasciò a Fabrizio nemmeno il tempo di rispondere. Lo spinse lentamente contro la parete opposta, facendogli appoggiare delicatamente la schiena dolorante al muro, e poi si inginocchiò di fronte a lui. Impugnò saldamente l'erezione del compagno e iniziò a muovere lentamente la mano lungo tutta la sua lunghezza. Fabrizio sospirò gettando la testa all'indietro, mentre Ermal continuava a masturbarlo lentamente. Dopo qualche attimo, Ermal fermò il movimento della mano guadagnandosi un lamento frustrato da parte di Fabrizio, ma appena il più grande sentì le labbra del compagno circondare la sua erezione il lamento si trasformò in un gemito. Abbassò lo sguardo vedendo Ermal, impegnato a regalargli uno dei migliori pompini della sua vita, che lo fissava. Gli occhi truccati con quello strato di matita nera sembravano ancora più profondi del normale, e Fabrizio non poteva che sentirsi attratto da quella versione di Ermal così diversa da solito ma anche così seducente. Ermal intanto continuava a tenere lo sguardo fisso su di lui, mentre muoveva sapientemente la lingua lungo l'erezione del compagno, muovendo svogliatamente una mano su e giù, stimolando così anche la base. L'altra mano, invece, era finita ben presto tra le proprie gambe, muovendosi velocemente sulla sua lunghezza. Fabrizio gemette senza ritegno rendendosi conto che Ermal non solo si stava prendendo cura di lui nel miglior modo possibile, ma contemporaneamente si stava masturbando, ormai troppo preso dalla situazione. E Fabrizio non poteva che sentirsi orgoglioso di provocare quell'effetto al compagno, di costringerlo a toccarsi senza avere nemmeno la pazienza di aspettare che fosse lui a farlo. Gli sfilò il cappello, abbandonandolo a terra, e gli infilò una mano tra i ricci accompagnando i suoi movimenti. Ermal iniziò a succhiare più forte, incavando le guance attorno al membro del compagno e continuando a fissarlo. Bastarono pochi secondi - e lo sguardo seducente di Ermal su di sé - e Fabrizio venne copiosamente nella sua bocca, mentre Ermal non perdeva nemmeno una goccia del suo rilascio e muoveva più velocemente la mano su di sé fino a venire tra le sue stesse dita.   Fabrizio sospirò lasciandosi scivolare contro il muro, fino a sedersi a terra. Il dolore alla schiena sembrava essere miracolosamente svanito, o forse era solo troppo intontito dell'orgasmo per rendersene conto. Ermal, ancora inginocchiato di fronte a lui, sorrise malizioso pulendosi gli angoli della bocca e poi disse: "Come va la schiena?" Fabrizio annuì e sollevò un pollice in risposta, senza avere la forza di dire una parola, ed Ermal sorrise soddisfatto. In fondo, tutto ciò che voleva era che Fabrizio stesse bene. "Bene. Ce la fai a muoverti? Io intanto andrei a fare una doccia" disse Ermal alzandosi in piedi. Fabrizio annuì, poi disse: "A proposito della doccia..." "Che hai combinato mentre ero via?" chiese Ermal. L'ultima volta che Fabrizio aveva iniziato una conversazione in quel modo era stato quando gli aveva confessato di aver accidentalmente rotto la porta scorrevole della doccia. "Mi sa che non avrai vestiti puliti da mettere, dopo la doccia." Ermal aggrottò la fronte confuso e Fabrizio, leggermente imbarazzato, ammise: "Potrei aver fatto la lavatrice senza mettere le tue cose. Volutamente." "E perché?" "Perché così saresti stato obbligato a girare per casa nudo. Solo con quel cappello addosso. È una cosa stupida, lo so, ma mi mancavi e lo sai che quando sento la tua mancanza faccio cose stupide." "Hai ragione, è una cosa stupida" disse Ermal, prima di avviarsi lungo il corridoio che conduceva al bagno. Poi, ormai giunto davanti alla porta, si voltò verso Fabrizio e aggiunse: "Ma non vuol dire che l'idea mi dispiaccia."
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goodbearblind · 5 years
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Da leggere fino in fondo...
Ho visto chiamare “speronamento” e “atto di guerra” una nave che ha toccato una motovedetta mentre quest’ultima si è infilata tra quella nave e la banchina in fase di attracco, un’azione condannata da chiunque abbia un minimo di conoscenza di navigazione e completamente inutile visto che: 1. La SeaWatch era già entrata nelle acque italiane, a bordo c’erano già dei militari italiani e pure dei politici, quindi impedire di attraccare non avrebbe cambiato niente; 2. La manovra di attracco della SeaWatch era tecnicamente, fisicamente, impossibile da arrestare a causa della sua stazza e di come le operazioni di attracco comunemente avvengono: non è che se uno ci si mette davanti, quella può tirare il freno a mano. Mettersi tra la banchina e la SeaWatch non era quindi solo un’azione inutile dal punto di vista legale, ma pure sconsiderata dal punto di vista nautico, un’azione che non avrebbe potuto avere altro risultato che il contatto tra i due natanti. Un po’ come se io cercassi di fermare un camion parandomici davanti all’ultimo minuto. Sentir parlare quindi di atto di guerra da parte di un comune cittadino è come ascoltare un peto e farlo passare per un delicato aforisma, ma sentirlo dire da un ministro, per altro degli interni, è di una gravità inaudita. Chiunque con un minimo di buonsenso dovrebbe capire quanto sia pericoloso quest’uomo.
Ho visto espertoni in scienze politiche dire che avrebbero potuto sbarcare altrove piuttosto che violare una legge italiana: cioè secondo loro è più corretto violare i trattati internazionali, la costituzione e i diritti umani piuttosto che una direttiva ministeriale.
Ho visto qualcuno chiedersi perché non fossero sbarcati in Tunisia, giudicata porto sicuro perché “ci vanno un sacco di turisti e miocuggino ci ha vissuto”. Poco importa se quel paese non ha una legge sull’asilo politico e spesso rimpatria i migranti in Libia, in soldoni tu hai davanti della gente che scappa da orrori indicibili per chiedere asilo politico e per te un’opzione valida sarebbe portarli in un paese senza asilo politico e che forse li rimanda nell’orrore da cui sono fuggiti. Beh, sì perché no? O magari li possiamo torturare direttamente noi.
Ho visto anche chiedersi perché non sono sbarcati a Malta, cioè un’isola grande quanto una città italiana e con un numero di abitanti pari alla popolazione di Bari… se lo chiedevano gli stessi che “basta immigrati perché tutta l’Africa non può stare in Italia!!!!”.
Ho visto pubblicare una immagine computerizzata del traffico marittimo nel Mediterraneo come prova che “ci sono un sacco di navi” e quindi “come mai invece i migranti arrivano solo con le ONG”?
Evidentemente sfuggiva il piccolo particolare che le navi in quella immagine non erano in scala rispetto alla mappa (sarebbero state invisibili!), erano dei triangoloni colorati che sembrano vicini l’uno all’altro ma che tra loro potevano avere in realtà anche centinaia di km2 di mare. Senza contare che i migranti che arrivano con le ONG sono una minima percentuale di quelli che arrivano via mare (a loro volta minima percentuale di quelli che arrivano via terra), quindi la storiella che le ONG causano le migrazioni se la possono bere solo quelli che religiosamente seguono la propaganda salviniana senza andare a vedere uno straccio di fonte.
Ho visto condividere migliaia di foto e informazioni palesemente fake (partendo da quella in cui si sarebbe consumato un lauto banchetto sul gommone che portava i parlamentari del PD sulla SeaWatch fino a post che sostenevano che Carola Rackete fosse rettiliana) in cui ci sono caduti con tutte le scarpe tutti i piccoli “non sono razzista ma…”. La concludo io la frase per voi: “non sono razzista ma credo a qualsiasi sciocchezza senza verificarla purché possa giustificare in qualche modo la mia voglia di tenere lontana da me della gente che non conosco, di cui ho paura e verso cui ho dei giganteschi pregiudizi immotivati generati da chi trae consenso politico da quella paura”.
Ho visto insinuare che i fondi raccolti per la difesa legale di Rackete fossero stati tirati fuori dal PD e quindi “vedi cosa fanno piuttosto che aiutare gli italiani?”. Peccato che proprio qui su Facebook la raccolta fondi esibiva sia la somma raccolta che il numero di donazioni, più di 20 mila nel momento in cui mi è passato davanti. Bastava rapportare a spanne (nemmeno usando la calcolatrice, a spanne) la somma raccolta con il numero di donazioni per capire che erano migliaia di piccole donazioni, non la sovvenzione del Piddì che vuole sostituire la razza bianca… Ma poi non era tutto finanziato da Soros?!?!?!
Ho visto spiritualisti illuminati e in contatto con l’Uno Cosmico nicchiare e sminuire le sofferenze di chi vuole così tanto andarsene da un luogo da essere pronto a rischiare la morte o, alla meglio, finire in mezzo a un branco di razzisti diffidenti e a volte pure violenti.
Ho visto qualcuno andare a scavare nella vita privata della capitana della SeaWatch e scoprire che il padre è un “trafficante d’armi” e quindi lui fa le guerre e lei ci porta i disperati, vedichec’èilcomplotto!!!!!
Cioè è bastato scoprire che il padre di Rackete fosse un ingegnere qualunque che fa consulenze in un’azienda che produce sistemi difensivi, anche civili, soprattutto collegati alla blindatura di mezzi di trasporto che improvvisamente tutte le guerre che in africa non esistevano (perché “non scappano da nessuna guerra!!!!”) ora esistono e sono tutte imputabili a lui.
Ho visto tutto questo mentre il tizio che, su questa visione parodistica della realtà, ci campa allegramente alle spalle vostre continua a non fare nulla nemmeno per le cose che in maniera abominevole finge di contrastare. Gli sbarchi erano già calati drasticamente grazie al nefasto e disumano operato di Minniti e, mentre stavate a tifare per il selfomane padano affinché vi difendesse da 40 disperati contro le ONG Sorosiane, circa mille migranti sono giunti in italia. 1000 contro 40, cento dei quali portati a Genova il 29 maggio dalla nave della Marina Militare Cigala Fulgosi. Senza contare l’assenteismo di Salvini in Europa quando si parli di migranti e gli accordi politici che tesse con gli altri nazionalisti che sono CONTRO la redistribuzione dei migranti in Europa quindi facendo di tutto perché l’immigrazione continui a sembrare un problema e non si trovi soluzione. Buongiorno signori!
Il fatto è che se anche foste davvero contro l’immigrazione, quando anche foste apertamente razzisti, uno come Salvini dovrebbe comunque raccogliere solo pernacchie e derisione. Il fatto è che voi non siete razzisti nel vero senso della parola e non avete probabilmente nemmeno un’opinione, il che però non è un’attenuante, anzi, è un’aggravante perché non avere un’opinione e comportarsi da razzisti cercando scuse per non sembrarlo, significa essere in balia di cialtroni che possono farvi credere qualsiasi cosa. Ed è questo che vuole ogni politico, ogni persona di potere: loro, come voi, non hanno opinioni, però lo sanno e gli conviene perché l’unico interesse è darla a voi un’opinione, una qualsiasi, purché supporti il loro potere.
Note:
- Non risponderò ad alcun commento che non andrà nel merito o che solleva argomenti che ho già affrontato
qui: https://bit.ly/2Xz3H1v
qui: https://bit.ly/2LbfNfA
qui: https://bit.ly/2Jt22pa
qui: https://bit.ly/2xCmP3U
qui: https://bit.ly/2JmJEiW
- Non voto PD, non voto nessuno, non sono nemmeno di sinistra tanto meno comunista e ho criticato l’operato di Minniti quanto quello di Salvini, se la vuoi buttare sulla politica e darmi della zecca è un problema tuo che dimostra che non hai argomenti ma usi solo etichette che ti sono state fornite da altri e quindi verrai giustamente ignorato o ridicolizzato.
- Se sei arrivato a leggere sin qui… no, non ci credo… ma se lo hai fatto metti un asterisco da qualche parte nel tuo commento. Io saprò cosa significa.
- Non penso che gente che scappa dal proprio paese sia una cosa bella che vada sostenuta, penso che ognuno debba essere libero di restare nel proprio paese e di andarsene se vuole. Non penso che l’immigrazione sia una soluzione, la soluzione sarebbe smettere di creare casini nelle terre da cui questi disperati partono. A differenza di altri però io parlo quasi costantemente del problema a monte che riguarda il sistema in cui viviamo, come è strutturato e come funziona, non ne parlo solo quando mi serve come scusa per chiudere le porte a dei disperati che fuggono da quel problema. Quindi mentre si risolve a monte si può anche accogliere. Non ci sono scuse.
-Mason Massy James-
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costanico01-blog · 6 years
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Mi. Bo.
C’è una domanda che da qualche giorno mi gira nella testa e, anche se per qualche istante l’avevo persa di vista, adesso un video su The Voice us visto su youtube (si, the voice è quel programma che vedi solo nelle prime 2-3 puntate, giusto per vedere chi si gira su quella sedia) me l’ha riportata in testa.
Qual è il compleanno più bello che ho mai passato?
Non lo so. O meglio, quando si passano i 30 non si ricordano. Oh, è difficile ricordare 30 cose tutte insieme, soprattutto se succedono solo una volta l’anno.
Uno però lo ricordo bene, e il fatto che sia uno dei primi compleanni, significa che ha lasciato qualcosa che davvero trovavo importante: dovevo compiere 9 o 10 anni e, pochi giorni prima, avevo ESPLICITAMENTE ESPRESSO la voglia di non avere nessun animatore alla mia festa.
Ma visto che la mia vita è tutto un  “appena non vuoi che accada qualcosa quella accade” un paio di animatori arrivarono e quel paio d’ore passarono nell’imbarazzo più totale (no, non mi piace essere al centro dell’attenzione) tanto che mi ricordo di questo ragazzo che mi solleva per fare una foto. Quel ragazzo doveva avere più o meno la mia età di adesso (quindi tanto ragazzo non è più, e magari nemmeno lo era) e quindi mi chiedo, era una cosa che davvero voleva fare questo tizio?
Non parlo della foto, e non parlo nemmeno del fatto che uno si riduce a fare lavori imbarazzanti per guadagnare due spicci, ma della voglia e della felicità che può portare l’andare a casa della gente che non conosci e metterti a giocare coi bambini. Può mai essere una cosa che rende felici?
E da questo la domanda: se si può essere molto felici di qualcosa, si può essere anche POCO felici? E se si potesse esserlo come si fa?
E’ una di quelle cose che non hanno sfumature per me, o si è felici o non si è felici.
Perché si, quel tizio che mi prese in braccio per fare una foto avrà anche i suoi ricordi belli, mentre girava per case di persone sconosciute, tra alti e bassi della vita, dove per bassi intendo bambini coi pidocchi, bambini puzzolenti e (soprattutto) bambini che rompono il cazzo, e per alti intendo una bella scopata con la milf di turno nel bagno all’insaputa del marito.
Ma magari, quel tizio che mi prese in braccio per fare una foto nemmeno se la ricorda la sua vita a 20-25 anni. E si affida a quella panacea che è il tempo.
...
o forse è morto.
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ss-lele · 7 years
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Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Bacio le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. Trovane una il cui più grande desiderio è fare l'amore con te in ogni parte del mondo. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro, magari con i tacchi e sui sampietrini. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Spreco giornate intere a pensare a regali da farti, lettere da scriverti, libri da regalarti, e tu puntualmente non apprezzi niente, le lettere non le leggi e i libri neanche. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. Odio il solo pensiero che a capodanno ti sei ubriacato quando ero venuta a casa tua esclusivamente per passare la notte con te e fare l'amore, e tu te ne sei fottuto e hai preferito ubriacarti con i tuoi amici. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. Ti avrei dovuto lasciare nel locale invece di trovare un passaggio anche per te e dopodiché ti avrei dovuto lasciare per sempre. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventato il mio intercalare, la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi neri, meravigliosi e profondi, il tuo profumo, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.
cimiterodeisognidimenticati
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persuitofhappiness0 · 7 years
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"Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Bacio le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. Trovane una il cui più grande desiderio è fare l'amore con te in ogni parte del mondo. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro, magari con i tacchi e sui sampietrini. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Spreco giornate intere a pensare a regali da farti, lettere da scriverti, libri da regalarti, e tu puntualmente non apprezzi niente, le lettere non le leggi e i libri neanche. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. Odio il solo pensiero che a capodanno ti sei ubriacato quando ero venuta a casa tua esclusivamente per passare la notte con te e fare l'amore, e tu te ne sei fottuto e hai preferito ubriacarti con i tuoi amici. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. Ti avrei dovuto lasciare nel locale invece di trovare un passaggio anche per te e dopodiché ti avrei dovuto lasciare per sempre. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventato il mio intercalare, la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi neri, meravigliosi e profondi, il tuo profumo, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.”
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“Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Bacio le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. Trovane una il cui più grande desiderio è fare l'amore con te in ogni parte del mondo. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro, magari con i tacchi e sui sampietrini. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Spreco giornate intere a pensare a regali da farti, lettere da scriverti, libri da regalarti, e tu puntualmente non apprezzi niente, le lettere non le leggi e i libri neanche. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. Odio il solo pensiero che a capodanno ti sei ubriacato quando ero venuta a casa tua esclusivamente per passare la notte con te e fare l'amore, e tu te ne sei fottuto e hai preferito ubriacarti con i tuoi amici. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. Ti avrei dovuto lasciare nel locale invece di trovare un passaggio anche per te e dopodiché ti avrei dovuto lasciare per sempre. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventato il mio intercalare, la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi neri, meravigliosi e profondi, il tuo profumo, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.”
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giulianaleone91 · 7 years
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Diario di Bordo - Chicago
Come fa il proverbio? Il mattino ha l’oro in bocca? Bene, la mia prima notte a Chicago dura solo qualche ora. Tra il fusorario e l’eccitazione per il viaggio, se fosse per me metterei le scarpe e andrei adesso stesso in giro per la città; anche se sono le tre. Gli altri dormono beati. Vago per il piccolo vano, mi collego su facebook, poi appena non ce la faccio più esco. Il corridoio deserto e silenzioso mi ricorda quello di una nave. C’è la moquette ma non è spessa come a Londra. L’aria è bollente. Gli altri come fanno a dormire con questo caldo? Faccio avanti e indietro per un po’, ma non c’è nemmeno da curiosare in giro, a parte una stanzetta minuscola con un distributore d’acqua. Mi viene in mente che a casa è già mattina, quindi chiamo lì, così da far passare un po’ di tempo. 
Quando gli altri si svegliano io sono lavata, vestita e con i piedi scalpitanti in giro per la stanza.
Chicago, di giorno, è forse ancora più bella. È gigantesca, elegante e sa di America. 
Vicino all’hotel (che si trova in una strada bellissima in pieno centro) c’è uno Starbucks, decidiamo di andare a fare colazione lì. Prendo un caramel mocha buonissimo e una fetta di torta spettacolare alla zucca e cannella.
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Proprio accanto alla rinomata catena c’è la nostra prima meta della giornata: il 360° Chicago, uno dei due grattacieli più alti della città. Prima di entrare chiedo a un uomo che sta pulendo la vetrata informazioni sul costo del biglietto e lui mi fa sapere che l’ingresso è 20$. Dopo si avvicina e mi dice che se gli diamo 10$ ciascuno andrà a prendere i biglietti fingendo che siano per la sua famiglia. Chi lavora lì ha lo sconto del 50%. Ci pensiamo un attimo, ne parliamo tra noi, ma tanto io ho già deciso. 
Con questa prova di fiducia inizia il nostro viaggio. Sparisce con i soldi, poi torna. Ha i biglietti. Ci fa sapere che ha dovuto aggiungere un dollaro che però non vuole restituito. Non sappiamo come ringraziarlo per il gesto dolcissimo. Non era tenuto a farlo eppure ha voluto farlo lo stesso, magari mettendo a repentaglio il suo posto di lavoro per quattro sconosciuti. Lo ringraziamo mille volte e io mi sento felice, tanto che vorrei abbracciarlo. E non per i quaranta dollari risparmiati, ma per la generosità gratuita e inaspettata. Prima di tornare al suo lavoro mi dice che è messicano e che i messicani sono brave persone. Me lo ripete due volte e da come lo dice capisco che si riferisce al discorso messicani/Trump. Sono ancora felice ma adesso si è fatto largo anche un po’ di tristezza al pensiero che nel 2017 qualcuno possa anche solo pensare di essere discriminato per qualcosa come la provenienza, l’etnia o il colore della pelle.
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La vista dal 360° è qualcosa di indescrivibile e di nuovo mi dispiaccio nell’appurare che le foto non rendono affatto. Però forse è meglio così. “I nostri migliori ricordi saranno i nostri ricordi” dice uno di noi, e la frase diventa il motto di tutto il viaggio (insieme a I shot the sheriff, ma questa è un’altra storia). 
La vetrata fa il giro dell’intero piano e quindi è possibile avere una visuale a 360° gradi di Chicago. Io preferisco la prospettiva della foto che vedete sopra, grattacieli colossali da un lato e il bellissimo lago Michigan dall’altro. 
Oltre al negozietto e un’attrazione, c’è un bar elegante che permette di bere un Long Drink al tramonto, con panorama mozzafiato. L’attrazione invece si chiama Tilt e con 7 dollari permettere “vista ravvicinata”. Mentre faccio la fila mi accorgo che una ragazza ha un attacco di panico, urla e le tremano le gambe. La vetrata alla quale è appoggiata si inclina e precipita verso il basso, si ferma, si flette ancora di più.
L’attimo prima che il vetro si abbassi percepisco l’adrenalina e anche una leggera agitazione. Non so quando mi ricapiterà di tornare a Chicago, quindi non esiste che mi perda questa esperienza. Non fa paura, mi accorgo. Anzi, è bello. Non mi era mai capitato di osservare una città dall’alto verso il basso, come se stessi per piombare giù.
Poi è ora di tornare con i piedi per terra. Sul nostro programma ci sono un sacco di posti da vedere. Attraversiamo la Magnificent Mile e ci fermiamo in qualcuno degli stupendi negozi. In quello della caramelle, per esempio, perdiamo parecchio tempo. È enorme e ha dolciumi di tutti i tipi, alcuni davvero inimmaginabili. Dopo qualche sosta davanti a edifici e monumenti particolari arriviamo a una delle mete che desideravo di più raggiungere: la Tribune Tower. Si tratta di un grattacielo nelle cui pareti vi sono incastonate pietre e mattoni provenienti dalle costruzioni più famose di tutto il mondo. C’è un pezzetto della Grande Muraglia Cinese, un blocco del Colosseo, un angolino di una piramide ecc...
Rimango tanto tempo a leggere le etichette e ad ammirare i cimeli inglobati nelle pareti maestose della Tribune Tower. C’è addirittura un frammento di Luna concesso dalla Nasa.
Poi è la volta del Millennium Park, un parco ricco di strutture architettoniche post moderne. Per arrivarci siamo costretti a passare sotto un cavalcavia e qui per la prima volta ci troviamo faccia a faccia con una piaga delle grandi città americane: i senzatetto. In questo angolo riparato c’è un vero e proprio accampamento. Durante gli altri miei viaggi e in particolare nei miei due anni a Manchester mi è capitato di trovarmi di fronte a questa triste realtà. Così tanti barboni, però, i miei occhi non ne avevano mai visti. Come può esserci tanto lusso e tanta povertà nella stessa città?
Usciti dal cavalcavia Chicago torna a splendere in tutta la sua ricchezza. Il parco è pieno di turisti ma ci sono anche molti residenti. Percorriamo il lunghissimo ponte che attraversa parte del parco e raggiungiamo il protagonista indiscusso tra tutte queste opere d’arte, la scultura a specchio che ha la forma di un fagiolo.
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L’ultima tappa è la Navi Pier, una piazza lungo il lago Michigan. Dopo essere tornati bambini su un’ altalena a due che suona non appena tocca il suolo, entriamo in un piccolo centro commerciale e pranziamo qui. Visto che abbiamo fatto una colazione sostanziosa, vogliamo mantenerci leggeri, perciò io e Marco prendiamo una porzione piccola di popcorn da Garrett, un adorabile negozio che vende solo questo. Peccato che la busta piccola sia gigantesca.
 Dicono che i popcorn di Chicago siano speciali e vogliamo provarli. La variante più caratteristica è il mix formaggio fuso e caramello. Noi andiamo sul classico e prendiamo quelli al formaggio. Sono buonissimi e pieni zeppi di uno strato di formaggio che macchia le mani e la lingua. 
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Il resto del pomeriggio lo passiamo alla ricerca del cartello che segna l’inizio della Route 66. Lo cerchiamo per due ore e poi decidiamo di chiedere informazioni a qualcuno. Domani mattina per noi inizierà la Strada e vogliamo essere sicuri di sapere da dove partire. Domandiamo a un paio di persone ma nonostante siano residenti sembrano non sapere di cosa stiamo parlando. La via è quella giusta eppure non c’è traccia del cartello. Non ci sono nemmeno i negozi dedicati alla Route che ci aspettavamo di trovare. Quando chiedo in edicola una guida della Route 66 il tizio mi guarda come se fossi scema. Entriamo in un supermercato e io chiedo informazioni a una vecchina che ha tutta l’aria di abitare qui da molto. Lei lo saprà di sicuro, mi dico. La signora mi rivolge un sorriso dolcissimo e poi inaspettatamente mi afferra le mani e mi dice che sono freddissime. “Mai sentita” mi dice. Non è possibile, ho di nuovo la sensazione che qualcosa non torni. Le spiego allora che è una strada che arriva in California e lei mi blocca. “Hai detto che vuoi andare in California? Da qui?” domanda. Sembra sconvolta. “Ma è lontanissimo” aggiunge, poi mi afferra per un braccio e mi trascina un poco più avanti. “Questi quattro ragazzi qui vogliono andare fino in California.” dice a un tizio della sicurezza. “Come li aiutiamo? Dicono che esista una certa Route 66 o qualcosa del genere che arrivi fino a lì”. Anche l’uomo sembra cadere dalle nuvole. È impossibile che tutta questa gente non abbia idea di cosa sia. Stiamo parlando di una strada vecchia e famosissima nella quale hanno girato documentari, ambientato libri, film e addirittura cartoni animati. Tanti turisti come noi arrivano a Chicago proprio per attraversarla. Diciamo alla donnina che siamo venuti dall’Italia proprio per questo e lei sembra ancora più stranita di prima. Non capisce perché avremmo mai voluto fare una cosa del genere. Poi ci chiede timidamente di portarla con noi. 
In sua compagnia passiamo l’ora successiva. Mi porta in un centro informazioni, poi in un’agenzia di viaggio (arrabbiandosi con la donna dietro la scrivania, perché se non lo sa lei che è il suo lavoro...), in una biblioteca, senza mai lasciarmi il braccio. È instancabile e tenace, non appena la persona a cui si è rivolta le dice di non averla mai sentita, ha già in mente un’altra persona a cui chiedere. Alla fine un bibliotecario fa una ricerca su internet e trova il punto in cui la Route inizia. Ci fa un segnale su una mappa e finalmente sappiamo dove andare. Quando la troviamo il sole comincia a tramontare e abbiamo le gambe a pezzi. Per un attimo abbiamo temuto addirittura che non esistesse. In un momento di smarrimento ci è sembrato di essere arrivati quasi dall’altro lato del mondo per una strada inventata. E invece eccoci, davanti al cartello che segna l’inizio della Route 66. La scritta è quasi del tutto coperta da adesivi, ma c’è ancora.
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Abbiamo voglia di una cena all’americana, quindi andiamo da Pontillo, un posto caratteristico troppo carino. In compagnia di musica blues, mi gusto un Cheeseburger gigantesco. Visto che sarà l’ultima sera a Chicago vorrei andare in qualche localino, ma siamo talmente stanchi da non essere certi di riuscire a raggiungere il motel. Per oggi abbiamo fatto abbastanza, dopotutto. 
L’ultima gioia della giornata è il motel, il nostro primo adorabile MOTEL. 
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ela88-blog1 · 7 years
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Love You
Ricordo il giorno esatto in cui ci siamo conosciuti, la situazione non era delle migliori, io non ti ho considerato per quasi tutta la sera dato che mi frequentavo con un altro ragazzo da qualche mese. Ricordo che ero arrabbiatissima perché volevo andare a ballare invece che uscire con un'altra coppia, e avevo avuto una brutta discussione con un amica… insomma volevo fare una serata completamente diversa da quella che si prospettava. Quando mi arrabbio io faccio tutta l’altezzosa e tu adori dirmi che sembra che abbia un palo nel fondoschiena , ma sono punti di vista. Tu eri l’amico di un mio amico che quel sabato sera estivo non sapeva cosa fare. Inizialmente non sapevo neanche che fossi con noi, ero troppo sulle mie per notarti. La destinazione della serata fu una festa celtica e per tutto il viaggio se aprivo bocca era per fare la rompiballe di turno. Mi sono accorta di te solo dopo la mezzanotte, durante l’accensione del fuoco sacro, fino a quel momento non sapevo neanche il tuo nome, forse nemmeno che tu fossi di fianco a me. E’ stato il tuo amico a farmi voltare la testolina verso di te perché ti ha chiamato Jon, esattamente come il personaggio di un libro che avevo letto recentemente. Ho notato subito quanto eri alto perché girandomi ho avuto la tua spalla all’altezza degli occhi, ma poi ho alzato lo sguardo e il tuo viso sembrava quello di un angioletto cattivo e i tuoi occhi così scuri che mi ci volevo perdere, da li non ho capito più niente. Il mio primo pensiero è stato “e tu dove cavolo ti eri nascosto?!” e subito dopo mi sono detta “figurati se sto qua mi degna di uno sguardo, sono troppo vecchia per lui”. All’epoca io avevo 30 anni e tu 25, tu eri ai miei occhi il ragazzino che non avresti guardato neanche di striscio una come me, invece ci siamo trovati a parlare tutto il resto del tempo davanti al fuoco, per lo più di serie tv e di cibo. Abbiamo scoperto che abiti esattamente due vie dopo l’ufficio dove lavoro e vai nei negozi li a fianco. Ci siamo fatti qualche risata e non ci siamo accorti che da mezzanotte erano diventate le 5 del mattino ed eravamo sotto casa mia. Mi hai salutato con un bacio sulla guancia e rivolgendoti al tizio che era con me gli hai detto “non fartela scappare”, ma probabilmente già sentivi che ero persa di te oppure mi consideravi persa e basta.
Ma le cose belle non sempre arrivano subito. Quella notte stessa ho mandato al diavolo il tipo con cui ero e poi ti sono venuta a cercare su face book per farmi un po’ gli affari tuoi, ma senza dirti niente. Ho visto che eri single, che cercavi quella giusta da un post leggermente datato. Non si riusciva a capire che posti frequentassi per organizzare un incontro casuale, ma nel tuo profilo c’erano un sacco di foto con le tue ex, quelle non potevano mancare! Ho passato una domenica intera a capire chi fossi, facendomi non sai quanti viaggi.
Passato un mese di te non sapevo più niente, non ci eravamo più visti o sentiti e onestamente mi ero messa il cuore in pace, ricordandomi solo di una serata che da disastrosa era passata a particolarmente piacevole.
Una sera di fine estate io e due amiche andiamo a ballare per un evento di un dj che ci piace molto con l’idea di fare un uscita senza uomini che creano problemi, ma verso metà serata vedo che ci sei anche tu. Fingo di non vederti ma poco dopo sento una mano sulla spalla, mi volto e noto subito il tuo bellissimo sorriso. Mi offri da bere almeno due volte e ci facciamo un rum e pera insieme durante la nottata. La serata in discoteca continua alla grande, facciamo gruppo tutti insieme e sembra di essere tornati alle “vecchie compagnie” di una volta. Il dj inizia a mettere su i pezzi più belli de momento e sulle note di “feel so close” di Calvin Harris ci baciamo. Il mondo in quel momento sono sicura che si è fermato, esistevamo solo noi. Mi hai abbracciato quasi sollevandomi, ed è stato il bacio più intenso della mia vita. Ti offri di accompagnarmi a casa e rimaniamo a parlare in macchina nel parcheggio ore e ore, baciandoci ripetutamente.
La domenica la passo cercando di riprendermi con il sorriso stampato in faccia anche se pensavo fosse stato solo una bellissima serata da ricordare per sempre e nulla di più. “La solita sbandata estiva” pensavo e mi ritenevo abbastanza sicura nel sapere che con me tu non volessi averci a che fare. Non c’eravamo neanche scambiati i numeri e il mio orgoglio non mi faceva fare la prima mossa di scriverti, volevo dimenticarti e allo stesso tempo ricordarti. Inoltre non volevo andare sui tuoi profili social e scoprire che magari ti vedevi con altre ragazze. Non ero pronta ad affrontare questo e mi piaceva rimanere con il sorriso sulle labbra.
Pochi giorni dopo svegliandomi ho trovato la notifica su face book della tua richiesta d’amicizia e un messaggio privato dove mi chiedevi di vederci per un aperitivo  finito il lavoro dicendo che volevi scusarti di essere sparito qualche sera prima. Da quell’aperitivo stiamo insieme e le nostre vite si sono fondate. Ci sono state Parigi, Dublino, Vienna, Amsterdam, Roma …  abbiamo visitato ogni borghetto medioevale, castelli e musei che ci venivano in mente. I giri al parco, in bicicletta e al mare. Ogni scusa è stata buona per scoprire il mondo insieme. Le sere invernali passate sotto le coperte a coccolarci, le pizze e le piadine mangiate sul divano mentre ci raccontiamo qualsiasi cosa ci passa per la testa. I cinema insieme con i pop-corn e i peluche che vinci per me dalle macchinette prima che iniziasse il film. Ascoltare in silenzio il temporale e abbracciarci sempre di più ad ogni tuono guardando il cielo fuori dalla finestra.  
Sono convinta che tu sei quello giusto perché solo tu sai come rendermi felice in ogni occasione, sai tirarmi su il morale e ascoltarmi quando dico delle cavolate, anche se poi me lo rinfacci che quello che dico non ha senso e che tu saresti quello “piccolo” della coppia. Mi prendi sempre in giro per questi 5 anni di differenza che abbiamo. E poi sei dannatamente bello, l’uomo più bello che conosco. Non so come dirlo ma da ieri sono la donna più felice del mondo ed è solo grazie a te. Hai organizzato il viaggio a New York per queste vacanze di Natale, sapevi che era una vita che volevo andarci e così hai esaudito il mio desiderio. Siamo andati sul Top Of The Rock e vedere dall’alto la città di sera con tutte le sue luci, sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio del Rockefeller Center, abbiamo dato da mangiare agli scoiattolini di Central Park, le mezz’ore con la cartina della metro in mano per capire dove andare (e per fortuna che ci sei tu), la visita da Tiffany che mi sembrava di essere Audrey Hepburn, la bellezza del National History Museum, Time Square e tanti altri posti che al momento mi sfuggono ma so che non potrò mai più dimenticare …
Siamo sotto le coperte, in hotel, e ci stiamo perdendo negli occhi dell’altro, pieni d’amore nonostante gli anni che passano e tu rimani sempre il mio bellissimo moro. Oggi abbiamo visitato la S’Patrick Church, Public Library, Grand Central Station e visto il tramonto più bello che si abbatteva sullo skyline di New York mentre facevamo la passeggiata sul ponte di Brooklyn. Le foto, l’amore negli occhi sia per noi che per quello che stiamo vedendo, un amore che si nota, che fa invidia a tanti, un amore che non ha limiti. Arrivati in hotel abbiamo fatto l’amore ed è sempre come se fosse la prima volta.  
Mi alzo dal letto e mi metto la tua camicia perché è la prima cosa che ho trovato e mi vado a fare una cioccolata calda da sorseggiare davanti alla splendida vista che abbiamo dalla stanza dell’hotel: l’Empire State Building, con i suoi colori rosso e verde. Mi vieni a fianco e appoggio la testa sul tuo petto e tu dolcemente mi accarezzi i capelli. Non so quanto tempo passiamo così ma con un gesto imprevedibile mi metti davanti al naso una scatolina azzurra, palesemente di Tiffany, la apro e dentro c’è l’anello più fine e bello che possa mai aver visto, d’oro bianco con 3 diamanti piccolissimi che esplodono di luce. Prendi il piccolo anellino e quasi commosso mi chiedi di sposarti mettendolo al mio anulare e io ti dico che non ci sia niente di più meraviglioso che essere eternamente tua il prima possibile. In fondo l’indomani partiamo per Las Vegas prima di tornare a casa e io ho bisogno solo di te.
Durante quel periodo Natalizio non avremo mai potuto pensare che dopo 8 anni ci saremmo davvero trasferiti nella Grande Mela, mai avremo pensato di tornarci davvero. Il tuo lavoro ti ha portato a gestire la nuova sede aziendale a New York, abbiamo un appartamento Brooklyn e il mio lavoro posso gestirlo da casa, in qualsiasi parte del mondo, l’importate è avere il Wi-Fi. Qui dove tu mi hai chiesto di essere mia moglie, dove abbiamo ufficializzato la nostra vita insieme, mi sembra di vivere un sogno.
Ma sappiamo che tutto questo è solo un pezzettino della nostra vita insieme e ci saranno tanti alti e bassi da affrontare, ma se ci sei tu ci sono anche io e viceversa, e insieme nessun ostacolo sarà insuperabile, perché la nostra forza e il nostro amore sono la chiave di una vita meravigliosa.
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50shadesofcolors · 7 years
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Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Bacio le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. Trovane una il cui più grande desiderio è fare l'amore con te in ogni parte del mondo. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro, magari con i tacchi e sui sampietrini. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Spreco giornate intere a pensare a regali da farti, lettere da scriverti, libri da regalarti, e tu puntualmente non apprezzi niente, le lettere non le leggi e i libri neanche. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. Odio il solo pensiero che a capodanno ti sei ubriacato quando ero venuta a casa tua esclusivamente per passare la notte con te e fare l'amore, e tu te ne sei fottuto e hai preferito ubriacarti con i tuoi amici. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. Ti avrei dovuto lasciare nel locale invece di trovare un passaggio anche per te e dopodiché ti avrei dovuto lasciare per sempre. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventato il mio intercalare, la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi neri, meravigliosi e profondi, il tuo profumo, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.
via @yayaga94
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universoparallelx · 7 years
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Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Bacio le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. Trovane una il cui più grande desiderio è fare l'amore con te in ogni parte del mondo. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro, magari con i tacchi e sui sampietrini. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Spreco giornate intere a pensare a regali da farti, lettere da scriverti, libri da regalarti, e tu puntualmente non apprezzi niente, le lettere non le leggi e i libri neanche. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. Odio il solo pensiero che a capodanno ti sei ubriacato quando ero venuta a casa tua esclusivamente per passare la notte con te e fare l'amore, e tu te ne sei fottuto e hai preferito ubriacarti con i tuoi amici. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. Ti avrei dovuto lasciare nel locale invece di trovare un passaggio anche per te e dopodiché ti avrei dovuto lasciare per sempre. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventato il mio intercalare, la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi neri, meravigliosi e profondi, il tuo profumo, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.
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mianegretti-blog · 7 years
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Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventata la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi marroni, meravigliosi e profondi, il tuo PROFUMO, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.
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“Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, sono bassa e la mia faccia è troppo tonda. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Bacio le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti, in qualsiasi situazione. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami più di tanto ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, i miei occhi così simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami come me, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. Trovami una che sorride ad ogni tuo singolo gesto come faccio io. Trovane una che ti prende la mano e non te la lascia più. Trovane una che, come me, si alza la mattina con l'unico desiderio di un tuo bacio. Trovane una la cui giornata non ha un senso senza il tuo abbraccio quotidiano, come per me. Trovane una che viaggerebbe per tutto il mondo con te, come farei io. Trovane una che ti ama da impazzire come me, e se penserai di trovarla mandala via, perché non sarò io, e nessuno ti amerà mai come faccio io. Io mi sono innamorata del tuo meglio senza conoscere il peggio, successivamente l'ho conosciuto e ti ho amato ancora di più. Perché si cerca la perfezione ma alla fine ci si innamora sempre dei difetti. Ti ho amato fino a perdere il fiato, e lo farei altre migliaia di volte. Trovane una che pur di vedere un tuo sorriso farebbe qualsiasi cosa. Trovane una il cui più grande desiderio è fare l'amore con te in ogni parte del mondo. È triste da dire, ma una così non la troverai mai. E sai perché? Perché tu non sei quello che le ragazze vorrebbero. Anzi, ti dico di più, sei quello che nessuna vorrebbe. Sei apatico, ti dimentichi tutto, sei egoista e anche un po’ stronzo. Non sei passionale, fai sudare anche un singolo bacio, e una parola dolce da parte tua è più rara di una bestemmia del papa. Pensi sempre di avere ragione anche quando hai torto e ti inventi di tutto pur di dimostrare che l'hai comunque. Sei anaffettivo e staresti anche una settimana senza sentire il bisogno di parlare. Metti i tuoi interessi davanti a tutto. Sei pigro e dormiglione. La notte scalci e ti prendi tutte le coperte. Quando camminiamo insieme te ne vai avanti e ti dimentichi di me che sto dietro, magari con i tacchi e sui sampietrini. Ti ripeto diecimila volte le cose che mi danno fastidio e tu le rifai altre ventimila. Quando siamo lontani non chiami quasi mai, non racconti niente, tieni sempre tutto per te. Non ami fare le foto. Mi dedichi una canzone una volta ogni cento anni. Spreco giornate intere a pensare a regali da farti, lettere da scriverti, libri da regalarti, e tu puntualmente non apprezzi niente, le lettere non le leggi e i libri neanche. Nessuna ti amerebbe così tanto con tutti questi difetti. Nessuna. Tranne me. Io vivo per te, e so che il tuo cuore è avvolto da un involucro di ghiaccio. Il tuo viso è coperto da centomila maschere che non sorridono, che sono serie e sempre impettite. Alcune sono cattive, altre impassibili, e in nessuna c'è un'ombra di dolcezza; o meglio, nessuno sa coglierla. Nessuno, tranne me. Io ho capito che anche il ghiaccio si può sciogliere, e anche centomila maschere si possono togliere, se si ha la voglia di scoprire cosa si trova dietro. Io che comunque non sono perfetta. Sono gelosa, iperprotettiva, ipersensibile, curiosa e ficcanaso, pretendo che mi racconti tutto ciò che fai, che dici e che pensi, e se scopro che non mi hai detto qualcosa è come se mi crollasse il mondo addosso. Pretendo rispetto e odio che mi vengano rivolte brutte parole, ma tu puntualmente lo fai. Quando mi arrabbio sono capace di dirti quanto fai schifo in mille modi diversi senza finire più, ma non so restare arrabbiata con te più di una giornata senza cadere di nuovo tra le tue braccia. Te la do sempre vinta, sempre, anche quando avevo giurato a me stessa di non farlo. A volte mi chiedo se valga la pena davvero di lottare per questa relazione che sembro volere solo io. Quando altre persone durante la nostra storia si sono innamorate di me e sembravano perfette, ed erano tutto quello che tu non eri e che avevo sempre desiderato da te ho seriamente pensato di lasciar perdere e andare da loro che sembravano desiderarmi e amarmi molto di più, e mi sapevano trattare come io meritavo di essere trattata. Però sai qual è il problema? Che tutte queste persone erano perfette, dolci, rispettose, avrebbero fatto qualsiasi cosa per me, qualsiasi sul serio, ci sarebbero state per me in qualsiasi momento e mi avrebbero fatto sentire come una regina, invece che abbassarmi puntualmente l'autostima vanificando tutti i miei gesti dolci e tutti i miei sforzi per renderti felice come fai tu, ma avevano un singolo, unico difetto. Non erano te. E io ti odio, ti odio talmente tanto perché so che io per te sono il meglio che tu possa mai trovare, ma tu per me non lo sei, e ti odio perché tu lo sai e non ti sforzi neanche di provare ad esserlo, perché tanto sai che io ti amo così tanto che ti accetto anche così. Ti odio perché non mi ascolti mai, e odio ogni tuo singolo difetto che ho elencato, dal primo all'ultimo, e odio anche tutta la miriade di difetti che non ho citato ma ci sono comunque. Ti odio perché non fai nulla per rendermi felice, assolutamente nulla, ma lo fai comunque, e non capisco il perché. Odio tutto questo, a volte odio anche te. Te capisci? Odio noi. Odio il fatto che ho maledettamente bisogno di te, in ogni istante. Odio il fatto che mi manchi anche se ci siamo salutati da un'ora, e odio il fatto che per te non è così. Odio te che non mi dimostri mai che mi ami e nemmeno me lo fai capire. ODIO IL FATTO CHE NON MANTIENI LE PROMESSE. Odio il solo pensiero che a capodanno ti sei ubriacato quando ero venuta a casa tua esclusivamente per passare la notte con te e fare l'amore, e tu te ne sei fottuto e hai preferito ubriacarti con i tuoi amici. E veramente non c'è cosa che più odio di questa. Odio il fatto che ti avrei dovuto lasciare in quel momento, quando ti ho visto. Ti avrei dovuto lasciare nel locale invece di trovare un passaggio anche per te e dopodiché ti avrei dovuto lasciare per sempre. E invece non l'ho fatto. Ti ho fatto credere di avertela perdonata e mi faccio schifo per questo, e mi fai schifo anche tu. Inoltre odio il fatto che ti dedico mille frasi al minuto e tu non me ne leggi neanche una e cambi argomento dicendo cose che non c'entrano niente. E odio il fatto che non dovrei più essere dolce con te, mai più, non dovrei più dedicarti frasi né canzoni, nemmeno scriverti la lettera che invece sto scrivendo in questo momento. Dovrei semplicemente fermarmi e vedere se tu fai qualcosa. Se tu cambi, se ti manca la me di prima e quindi diventi ciò che io ti ho sempre chiesto di diventare in modo da riavermi dolce e innamoratissima come sono sempre stata. E odio me stessa perché mi prometto sempre di fare qualcosa per cambiare le cose e infrango le mie stesse promesse. Mi odio perché mi sono sempre vantata di essere una persona forte ma quando si tratta di te divento così debole, fragile e incapace di agire, paurosa e insicura, divento tutto ciò che odio. Ma la cosa che odio più di tutto è che non ti odio, nemmeno un pochino, nemmeno per niente. Invece ti amo. Ti amo alla follia e non ne capisco neanche il perché, dal momento in cui tu non mi dai alcun motivo per farlo. Ti amo e amo anche tutti i tuoi difetti perché in fondo mi danno una motivazione per continuare a lottare, mi danno un motivo per lamentarmi e criticare, e tu sai quanto amo farlo. Li amo perché ti rendono unico e mi danno la possibilità di chiamarti “il cattivo”, che è diventato il mio intercalare, la mia parola preferita. Ti amo perché non saprei fare altro. Ti amo perché so che sei tu quello giusto, anche se non hai niente di quello che cerco nelle persone. E sai perché lo so? Perché riesci a rendermi felice pur non essendo perfetto, ed è proprio per questo che ti amo alla follia. Anche un tuo singolo sorriso riesce cambiarmi la giornata, e in quel momento dimentico tutto, e non mi servono parole dolci né gesti romantici, non ho bisogno di nient'altro, soltanto di avere la possibilità di bloccare l'attimo in cui sorridi e prolungarlo per tutta la vita. Sì, per tutta la vita. Perché io non riesco a vedere nessun altro al mio fianco se non te. E non credere che non ci abbia mai pensato, che non mi sia mai immaginata con qualcun altro, che in tutti questi anni non mi sia mai chiesta: forse non starei meglio con tizio o caio? ma la risposta è sempre la stessa, unica e sola: no. Un no convinto e categorico, un no di una persona talmente innamorata di tutto ciò che sei, anche dei tuoi difetti che più odio, che continuerebbe ad odiarli amandoti per sempre. Io non ti assicuro che staremo insieme per sempre, ma ti assicuro che per sempre ti amerò, per sempre pensandoti sorriderò e mi scapperà una lacrima, come in questo momento. Per sempre io continuerò a guardare il cellulare aspettando un tuo messaggio, continuerò a conoscere persone cercando il tuo sorriso luminoso, i tuoi occhi neri, meravigliosi e profondi, il tuo profumo, la tua splendida voce e tutte le tue caratteristiche uniche e inimitabili. Per sempre tu sarai la mia persona, mia e soltanto mia. Per sempre sarò la tua nana con le guance paffute che lo diventano ancora di più quando ti sorrido. Per sempre sarò perdutamente e infinitamente innamorata di te. Certe cose si sentono, si sanno, e io so che per sempre e all'infinito continuerò a pensare e ad amare alla follia quel cattivo che ha preso la mia vita e l'ha resa migliore. Il cattivo più bello che ci sia.”
-ragazza fantasma
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