Tumgik
ela88-blog1 · 6 years
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A volte credo che ci sia del buono nelle persone, credo in un futuro migliore, credo con un semplice gesto di cambiare qualcosa nel mondo. A volte penso che potrei fare qualcosa di più per far andare le cose nel modo giusto. Poi mi fermo a pensare e ritorno in me stessa. Ci sono poche persone belle al mondo. Tante sono solo una facciata, davanti sono bellissime, con ideali magnifici, ma poi appena gli sei vicino puzzano di merda. Allora mi dico che non ha senso fare qualcosa di buono per le persone. Vedete io odio quasi tutti, soprattutto queste persone, e fidatevi ce ne sono fin troppe. Io sono semplice, sono me stessa, non mi interessa fare colpo sulla gente, anzi preferisco essere detestata. Avrete capito che stasera sono acida così, se qualcuno è acido quanto me e oggi odia tutti, posto la foto dei miei due gattini intenti a dormire su di me, con questi musetti dolci mi passa un po' la voglia di odiare tutto e tutti e mi torna un pochino di pazienza in più. Bacini a tutti.
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ela88-blog1 · 7 years
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Vasconvolta
Questa è una raccolta delle frasi delle canzoni di Vasco che più mi rappresentano. 10 anni fa le sue canzoni mi hanno tirato fuori dal baratro e oggi, dopo Modena Park, mi hanno dato una botta di vita. Le frasi che ho messo qui non hanno un senso logico, sono solo il riporto delle canzoni. Ci sono anche frasi d’amore, quelle sono le frasi che nella mia testa un uomo mi dedica, anche se ad oggi ancora non è mai capitato. Grazie Vasco
 A lei piace ballare, ama farsi guardare non sopporta la gente che annoia e che rompe
 E quando guardi con quegli occhi grandi, forse un po' troppo sinceri, sinceri si vede quello che pensi, quello che sogni....
 "mi puoi portare a casa questa sera? Abito fuori Modena, Modena Park" ti porterei anche in America ho comperato la macchina apposta!...E mi ero gia' montato la testa...Avevo fatto tutti i miei progetti...Non la portavo mica a casa
 Sensazioni sensazioni sensazioni sempre più forti non importa se la vita sarà breve vogliamo godere godere godere 
 E questa sera nel letto metterò qualche coperta in più perché se no avrò freddo senza averti sempre senza averti sempre addosso
 Cosa importa se e' finita e cosa importa se ho la gola bruciata o no. Cio' che conta e' che sia stata come una splendida giornata. Una splendida giornata straviziata, stravissuta, senza tregua
 Voglio una vita che se ne frega, che se ne frega di tutto sì! Voglio una vita che non è mai tardi, di quelle che non dormo mai. Voglio una vita di quelle che non si sa mai 
E sono come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più 
 E tu Dormi....dormi ora i tuoi sogni volano.... e tu Dormi...dormi mentre i tuoi occhi "sorridono"
Vuoi che dica anche se soddisfatto di me in fondo in fondo lo sono mai stato. "Soddisfatto" di che ma va bene anche se.... se alla fine il passato è passato! Liberi Liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos'è,....chissà cos'è!
 VIVERE.....e sorridere dei guai proprio (così) come non hai fatto mai e pensare che domani sarà sempre meglio!!!!! 
Qui la notte è buia e ci sei soltanto tu Vivi in bilico e fumi le tue Lucky Strike e ti rendi conto di quanto le maledirai..... 
Senti che fuori piove senti che bel rumore 
Come fai adesso che, sei rimasta solo te a sperare in qualche cosa di migliore, a pensare anche al grande amore. Sei un'inguaribile romantica, un po' isterica, pero' simpatica, certo unica. Come fai adesso che, non c'e' neanche piu' lui con te, lui che aveva grandi cose per la testa, lui che poi un giorno come niente ha detto "basta". Sei un'incredibile romantica un po' nevrotica ma non patetica certo unica  
Vorrei stringerti le braccia le braccia attorno al collo e baciarti baciarti dappertutto... 
 Se guardo in alto c'è ancora la luna e qui vicino ho te
 E ho guardato dentro un'emozione e ci ho visto dentro tanto amore che ho capito perché non si comanda al cuore
E mi chiedevo come... avrei vissuto se tu.... e se quel "magone"... mi sarebbe mai "andato giù"! io no...io no...io no.... NON TI DIMENTICHERÒ...
Vivere insieme a me hai ragione ragione te! Non è mica semplice....... Non lo è stato mai per me! Io che ci credevo più di te...... che fosse possibile!
Anymore... una parola che non vuol dire mai la stessa cosa uguale io l'ho imparata dentro gli occhi tuoi quando finì l'amore
E... Vuoi da bere, vieni qui, tu per me, te lo dico sottovoce, Amo te, come non ho fatto in fondo con nessuna resta qui un secondo. E... se hai bisogno e non mi trovi cercami in un sogno. Amo te quella che non chiede mai, non se la prende se poi non l'ascolto 
Basta poco, basta esser buoni la domenica mattina, basta poco per esser furbi. Basta poco oh! Basta pensare che son tutti deficienti e d'altronde è questa qua la realtà di questa vita, di questa bella civiltà, così nobile e così antica e intanto il mondo rotola e il mare sempre luccica. Domani è già domenica e forse forse nevica
Si può spegnere ogni tanto il cervello, smettere almeno di usare solo quello, si può far finta che non ci sia niente, anche quando ti tremano le gambe. Sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè 
Quello che potremmo fare io e te, senza pensare a niente, senza pensare sempre. Quello che potremmo fare io e te, non si può neanche immaginare! Sai che ho pensato sempre, quasi continuamente, che non sei mai stata mia. Me lo ricordo sempre che non è successo niente, dovevi sempre andar via. Io e te, io e te, dentro un bar a bere e a ridere. Io e te, io e te a crescere bambini, avere dei vicini. Io e te, io e te Seduti sul divano, parlar del più e del meno. Io e te, io e te! Come nelle favole 
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ela88-blog1 · 7 years
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La strada è deserta mentre passeggio in mezzo ad essa. Le macchine sono parcheggiate da una parte all’altra, a pettine, disordinate.  Qualcuno se ne va in giro ai lati, sul marciapiede con il cappuccio tirato in testa e lo sguardo basso, sono solo uomini. Cammino lentamente, la strada illuminata solo dai lampioni in mezzo le piante, creando un effetto di luce arancione e ombre senza forme per terra. La brezza estiva mi va volare la lunga gonna nera indietro. Mentre cammino i miei capelli lisci e neri fanno delle piccole onde ad ogni mio passo. Passo a fianco a un bar dove dentro non c’è quasi nessuno, sono tutti sulla veranda, mi fissano. Odio essere fissata, anche se sono strana. Vesto di nero, la mia carnagione è color latte, le mie labbra rosso fuoco e gli occhi sono sempre truccati di nero. La mia figura è minuta, con le curve al loro posto, forse troppo sporgenti per essere così piccola. Porto sempre degli abiti o dei gonnelloni neri, ma non è per questo che la gente mi fissa. Passo avanti, mi avevano detto che questa era una via pericolosa per una donna ma a me sembrano tutti persone normali, oppure sono io che non sento la paura. Il mio cuore è calmo, la mia camminata sembra quasi un valzer in mezzo a questa atmosfera così cupa, una macchina mi sfreccia accanto, con le sue luci quasi mi abbaglia, e il passaggio mi fa volare ancora più indietro la gonna, lasciando intravedere la forma delle mie gambe. La mia esile figura la vedo attraverso l’ombra di fianco a me, mi piace molto guardarla, mi fa sentire meno sola. Un altro individuo mi passa a fianco, buttandomi un occhiata veloce, appena mi supera sento il suo cammino farsi più veloce. Dovrei aver paura io, invece ancora niente. Cosa è la paura? Io non lo so, ancora non l’ho provata e sono alla ricerca di questo sentimento. Dicono che sia davvero potente, ti fa fare cose sovraumane… Supernaturali. Rido, forse questa volta ho esagerato con le battute.
Alla mia sinistra un altro bar, sento la puzza di birra anche lontana diversi metri, un branco di uomini fanno battute idiote e fischiano mentre passo. Battute pesanti, pensano di sfidarmi. Mi blocco in mezzo la strada. Tranquillamente volto il mio viso verso di loro, il mio sguardo li penetra uno ad uno. Vedo sgomento nei loro espressioni e dopo pochi millesimi di secondo tornano alle loro birre e le storie da bar, solo uno continua a fissarmi. Mi infilo nel vicolo a fianco della strada principale. Sento i commenti degli uomini al bar che per sembrarsi più forti di quello che sono mi maledicono, dicono che “non ne vale la pena”, fino a che le loro voci si fanno sempre più fievoli.
Sento dei passi dietro di me, che si avvicinano sempre di più, hanno un passo sostenuto, lo so che vuole raggiungermi. Continuo a camminare con calma, senza girarmi, non voglio farti capire che mi sento seguita. Ti sento a pochi centimetri da me, il tuo cuore che batte così velocemente, che da il ritmo al tuo corpo. Le vene che esplodono, i vasi sanguigni di una persona eccitata si allargano e pompano più sangue alle arterie. Tu, uomo lo hai già fatto, sai come si fa, già due volte è successo, ma non ti sono riusciti a fermare. Delle ragazzine di 17 anni. Hai rovinato loro giovane vita e tu godi di questa tua “potenza”, quasi fossi un Dio. Non sei tanto alto, ma hai una bella muscolatura, si vede che vai in palestra, sai di birra e alcol, hai un puzzo insopportabile addosso, ma fra poco non lo sentirò più. Sei sempre più vicino, sento il calore del tuo corpo quasi addosso al mio. Mi giro, i miei occhi sono su di te, sei ad un metro di distanza. Fai un passo, con la mano faccio come per prendere qualcosa, sollevandola fino al mio fianco, di lato. Ti sto impedendo urlare e di muoverti, ho un potere, si chiama psicocinesi. I tuoi occhi sgranati, che diventano sempre più grandi ad ogni millimetro che faccio in più verso di te, peccato per quello che sei, hai degli occhi azzurri magnifici. Prima di aggredirti ti chiedo “vuoi sentire adesso qualcosa di grande?”, la mia voce è gutturale, lo so che hai capito, non è la stessa frase che hai usato tu con quelle dolci fanciulle? Come una belva affondo i miei canini nel tuo collo, dalla parte destra e con la mano sinistra spingo il tuo collo verso la mia faccia, in modo da sentire sempre di più i denti che ti stanno perforando la carne, il sangue caldo mi sta scendendo nella gola, e più ne bevo più ne voglio, più sento le forze che ti abbandonano più mi esalto, vado in estasi, mi sento sempre più forte, potente, invincibile. Succhio dal tuo collo fino a che non sento che sei freddo, apro gli occhi staccandomi dal tuo corpo privo di vita e lo butto sul lato della strada, proprio come se fosse un sacco del pattume. Prendo fuori lo specchietto dalla borsetta, mi plisco i lati della bocca con una salvietta, verifico di non essere sporca altrove e con una mano mi sistemo i capelli. Un ultima occhiata al trucco, l’iride dell’occhio è più rossa del solito, è un rosso vivo, rosso sangue e le mie pupille nere e dilatate. Sono bella e adesso dimostro nuovamente i miei splenditi 25 anni da 300 anni. Rimetto lo specchietto nella borsetta e continuo la mia camminata verso il centro città.
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ela88-blog1 · 7 years
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Ricordi una splendida giornata. Mi vuoi portare a casa questa sera? Abito fuori Modena #modenapark #vascorossi #modenapark2017 #pit1
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ela88-blog1 · 7 years
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Ciao Fratellino,
questa lettera è per te da parte di tua sorella minore. Io e te non ci conosciamo e mai ci conosceremo, ma questa sera volevo scriverti perché mi manchi. Mi manchi anche se non so nemmeno come ti saresti chiamato. In realtà non so nemmeno se eri maschio o femmina, ma sento che saresti stato un maschio, sicuramente di un anno più grande. Questa sera mi sento particolarmente sola, forse perché in fin dei conti è così, ma è stata una scelta mia allontanare qualsiasi persona. Ho passato una serata a far finta di essere di nuovo molto giovane con la mia amica, siamo andate al luna park e fatto un giro sulle giostre. Peccato che a 28 anni il luna park sembra più un film dell’orrore per la tua sorellina dall’animo dark. Così mentre tornavo a casa, forse per via della giostra che mi ha smosso il cervello, ti ho pensato intensamente. Ho immaginato la mia vita con te, avrei fatto sicuramente tutte le cazzate che ho fatto fino ad ora ma mai mi sarei sentita veramente sola, con te che mi dai della “cogliona”.
Questa sera mentre tornavo a casa ti avrei chiamato per chiederti di venire a casa mia.. Ecco io ti vedo come il fratello più grande molto fico, spilungone (hai preso da papà) e sempre con il chiodo, la maglietta bianca e i jeans… tipo Fonzie di Happy Days… Single perché troppo impegnato a distruggere i cuoricini delle varie fanciulle che ci provano invano con te, che vivi ancora dalla mamma e il papà, ma dato che la tua sorellina più giovane da 2 anni vive da sola dopo l’ennesima convivenza andata a quel paese vieni spesso da me, soprattutto nel week end quando magari facciamo serata insieme o non vuoi avere intorno i nostri genitori.
Quando ti ho chiamato erano le 23 e visto che sei arrivato prima e hai le chiavi di casa mia quando entro in casa sei sul divano con Reed e Chery che ti stanno facendo un sacco di fusa mentre li coccoli. Vedendoti i miei pensieri tornano a galla e si infrangono nei miei occhi come un onda sugli scogli, butterei la borsa a terra e verrei anche io sul divano, dal lato opposto al tuo, prendendo Reed in braccio. Mi conosci, sai che io amo parlare della mia vita di merda, di cosa mi fa star male e di quanto mi piace lamentarmi in generale così hai già preparato pop-corn, bacardi breezer al lime ed è già accesa la tv con le puntate di “the vampire diares”. Mi distendo con le gambe sopra le tue ginocchia e faccio partire il film, sapendo che dopo 5 minuti (?) inizi ad insultarmi per la roba che guardo, e ovviamente durante la puntata più bella della stagione.
“Fammi capire… Caroline è stata con tutti alla fine, cazzo ogni puntata che guardo se ne fa uno diverso… “
“Smettila, mi stai rovinando il momento”
“è già la terza volta guardi la serie, quale momento ti rovino?”
In tutta risposta ti lancio un pop-corn in piena fronte. Mossa sbagliata perché me ne arriva un altro anche a me, solo che mi arrabbio, perché sono poco permalosa. Bisticciamo come due bambini con tanto di cuscinate e facendo finta di volerci uccidere a vicenda con i gatti che fuggono da tutte le parti e quando ci riprendiamo parliamo di cose serie.
“Allora con quel povero uomo? Hai distrutto anche questo o è stato graziato?”
“Simpatia, è tu dove hai messo quell’oca di 25 anni che hai sicuramente trovato dentro le patatine?”
“In mezzo alle altre patatine, ma non credo vuoi sapere i dettagli” e fai il tuo sorriso soddisfatto vedendo la mia faccia di disgusto. “dai parliamo seriamente, cosa hai stasera?”
Così passiamo tutta la serata, io a raccontare i miei problemi con il moroso, tu i tuoi problemi con le varie donne e a punzecchiarci a vicenda ogni qualvolta le situazioni si fanno troppo dense di tristezza.
Andiamo a letto e quando sto per addormentarmi mi fai partire all’orecchio un video musicale a tutto volume, tipo una canzone degli ac/dc, così scatto e a momenti finisco per terra e tu ridi come se avessi fatto la cosa più divertente al mondo.
Per punizione ti obbligo a venire con me alla serata del mio youtuber preferito in discoteca dato che nessuno vuole portarmici il sabato prossimo e tu cerchi di fare quello impegnato, quello “ma te stai male, scordatelo” ma alla fine so che lo farai. Quindi schiena contro schiena ci addormentiamo, dopo esserci dati delle culate per farci posto.
Mi manchi fratellino, io ti vorrei qui con me, a dirmi che andrà tutto bene, che non sono una brutta persona. Vorrei che tu mi abbracciassi, che mi dicessi tante cose. Vorrei odiarti quando mi fai arrabbiare. Vorrei essere felice per te quando sul tuo lavoro ti arriva una soddisfazione, quando riesci a raggiungere un tuo sogno. Vorrei essere orgogliosa di dire “questo è mio fratello”. Vorrei insultarti quando mi dici di aver lasciato quella ragazza che mi era tanto simpatica.
Vorrei raccontarmi ogni mio segreto ed essere sicura che nessun’altro verrà mai a saperlo.
Vorrei condividere con te ogni momento della mia vita.
Vorrei esserti accanto nei tuoi momenti difficili.
Vorrei uscire fuori a cena e far invidia alle altre ragazze che pensano che siamo morosi.
Vorrei aver avuto un infanzia con te.
Vorrei rivivere i ricordi passati insieme.
Vorrei un nomignolo che solo tu usi che sia fastidioso ma allo stesso tempo dolce.
Vorrei programmare le vacanze con te al mare.
Vorrei che tu fossi qui e vorrei non sentirmi davvero sola.  
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ela88-blog1 · 7 years
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#ioprimadite #libri #foto #sorrisoni
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ela88-blog1 · 7 years
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PENSIERI DELLA NOTTE
Il camino che scoppietta, io avvolta in una coperta in lana molto più grande di me e i gatti che mi dormono vicino beati. I gatti donano un benessere indescrivibile, dobbiamo imparare molto da loro, perché qualsiasi problema non è impossibile da risolvere, basta dormirci su e tutto torno come prima, poi mentre dormi i pensieri ti danno tregua e puoi sempre sognare. Io invece sorseggio una tisana e fisso le immagini dentro le fiamme. A fianco a me ho un libro da leggere ma questa sera non credo lo prenderò in mano. La mia testa è talmente colma di pensieri che dubito persino di dormire. Dai miei gatti non riesco ad imparare niente. Sospiro e per calmarmi bevo la mia tisana, in realtà mi fa schifo, ma era l’unica cosa calda che avevo da fare in questa sera fredda. E’ sabato sera, tutti i miei amici sono a ballare, dovevo andarci anche io adesso che ci penso, invece ho detto di non uscire, che dovevo pensare. In realtà a loro ho detto che avevo un impegno, se no mi avrebbero tirato fuori di casa a forza. Tra me e Riky è finita giusto una settimana fa, l’ho voluto io. La nostra “storia” doveva finire, non andavamo troppo d’accordo, caratterialmente siamo differenti e le cose che vogliamo anche. In realtà posso essere molto sincera, non è tanto l’essere differenti che mi ha dato l’imput per finirla, ma più che altro la questione è che non avevo più voglia di condividere con lui la mia vita, sembra sciocco ma per una donna basta una sola volta sentirsi messa da parte che tutto finisce.
L’ho voluto io ed ora sono da sola, che poi volevo stare sola, volevo trovarmi in questa situazione, in questo bivio per poter andare avanti. Per farmi delle domande. Per darmi della stronza. Perché è così. Subito dopo esserci lasciati sono uscita con un amica e ho conosciuto un ragazzo. Molto bello, a dire la verità ne ho visti davvero pochi belli così. Lui amico di amici, avrei voluto subito sapere tutto di lui, ma il mio buon senso mi ha detto di tacere, di stare per quello che riesco sulle mie. Dentro al pub c’era un rumore di vociare assordante, a volte faticavo a capire quello che diceva la mia amica a fianco a me, spesso dovevamo urlarci nelle orecchie per sentirci. Io e lui alla fine ci siamo scambiati qualche battuta e in quelle poche parole ci siamo trovati in sintonia. Subito io parto con i viaggi mentali, molto probabilmente vedo segnali anche quando non ci sono. Esempio: si parlava di libri e lui subito me ne ha consigliato uno, solo che io lo avevo già letto ed è uno dei miei preferiti, e ci siamo guardati come per dire “wow, che bello, ma pensa te” ma sono sicura che ero solo io che volevo vedere quello che voglio. Per questo ho bisogno di stare da sola, perché la devo smettere di farmi dei viaggi su cose che non esistono. La mia storia è finita perché lui non riusciva a farmi volare con la mente, era tutto così pratico, così materialista, nessun sogno… niente. Mi spiace ammetterlo ma non mi è venuta voglia di fare niente in questa storia, se non le solite cose che ho sempre fatto all’interno di una relazione, quasi come se tutto fosse scritto, studiato, calcolato nei minimi dettagli, nessuna nuova prospettiva, nessun progetto eccitante. Devo dire la verità, questa relazione più di arricchirmi mi ha svuotato, e verso la fine eravamo davvero come due contenitori vuoti, solo che nessuno dei due aveva l’ingrediente per riempirli.
Mi alzo dal divano, i gatti aprono mezzo occhietto per vedere che intenzioni ho, ma il sonno trionfa su di loro. Metto la prima cosa che trovo sull’attaccapanni ed esco sulla veranda. Mentre ero in casa è iniziato a nevicare, i giardini, le case e le strade intorno sono coperte da uno strato bianco sottile, sospirando creo una nuvoletta di fiato che va via via a disperdersi tra i fiocchi di neve. Penso a te che ti conosco così poco ma mi hai fatto sentire di nuovo i battiti del mio cuore, chissà dove sei e cosa stai facendo, se pensi a me così come ti penso io. Mi stringo un po’ di più le braccia al mio corpo, guardo verso l’alto e i fiocchi si appoggiano sul mio viso, sorrido e faccio il mio viaggio mentale. Sarebbe bello se mentre sono qui con gli scarponi da neve che uso di solito, i pantaloni della tuta più pesante che ho e il cappotto grigio tu passassi di qui per caso, mi vedi e inchiodi con l’auto, scendi e corri verso di me a darmi un lungo bacio romantico, che con questo tempo ci starebbe proprio bene. Ma la realtà non è questa, in realtà il vicino sarà li alla finestra a sbirciare una povera pazza in mezzo al giardino che ride sotto la neve. Mi faccio compatire anche dal vicinato, penso di aver raggiunto il limite di freddo, o di vergogna, mi riprendo come se nulla fosse e torno dentro casa. I gatti sono davanti la porta che mi aspettano, quasi a tenermi sotto occhio, Cagliostro miagola forte e si struscia sulle gambe, Dafne invece si limita a fissarmi in un angolo vicino. Prendo il pacchetto di croccanti sulla mensola in cucina e gli riempio la ciotolina, loro ci si tuffano con i musini dentro, frusando a più non posso, per ringraziarmi. Si in questo momento sono felice e ho tutto quello di cui ho bisogno. Anche se… ognuno di noi ha bisogno di essere salvato da qualcuno. Abbiamo bisogno di quella persona che sogna con noi, che ci faccia volare sulle neve ma quando c’è bisogno con tatto ci faccia tornare sul pinea terra. Abbiamo tutti bisogno di quella persona che ci faccia scordare almeno una volta al giorno di quanto sia triste questo mondo, che ci risollevi la giornata e ci ami alla follia. Ognuno di noi ha bisogno del suo momento da film. Basta un minimo gesto, non vogliamo qualcosa di eclatante, ma qualcosa di semplice. La vita va alimentata dalla magia. E adesso sono pronta per andare a letto e sognare un mondo dove tutto è possibile. Questa sera mi è servita per capire che alla fine, nonostante le varie delusioni, l’Amore non mi ha abbandonato, che la speranza di trovare la persona “giusta” è ancora viva in me.
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ela88-blog1 · 7 years
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Seratine tra amiche 😎 #serate🔝 #cottone #amiche #seratine #faccebuffe #selfie #bagno
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ela88-blog1 · 7 years
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Story - Lui
Oggi è stata una giornata lunghissima, senza fine, non vedevo l’ora finisse. Anche gli amici si sono accorti che qualcosa non va, Ste mi ha chiesto più volte cosa non andasse, ma non so cosa raccontargli. In realtà vorrei trovare quella ragazza che la sera mi abbraccia e mi dica “è tutto ok”, quella ragazza che “vive per me”, che ha voglia di vedermi e di baciarmi se la giornata è stata particolarmente disastrosa. Vivo da solo da 2 anni, nessuna storia seria al momento, tutte ragazze che cercano il principe azzurro ma si accontentano di una serata piacevole e via. Non dico che non mi vada bene, anzi, la cosa mi fa piacere da uomo, ma a lungo andare non avere niente in mano mi rende triste, vuoto. Soprattutto mi chiedo se esistono delle donne, perché al momento ho notato che sono tutte ragazzine che non sanno nemmeno loro cosa vogliono dalla vita, ci parli un ora e già scende un silenzio imbarazzante perché non hanno nulla da dire. Non che abbiamo 50 anni, ma per me a 25 si è già adulti in una qualche maniera. Ti inizierai a fare delle domande sul futuro no?
Inoltre oggi sono andato a trovare mia mamma per pranzo e ha iniziato ad insistere sul fatto che sto troppo per i fatti miei, che esco poco, che lavoro troppo, mi vede poco e non so quante altre cose… forse mi ha persino detto che non mi vede felice, ma ero nella fase in cui non ascoltavo più nemmeno una parola.
Poi stasera quasi tutte coppie a parte io, la Totta e la Lucy. La Totta insopportabile, sa sempre tutto lei, viziata, classica figlia di papà dalla vita super facile. Lei non fa niente tutto il giorno ma alle 23 di sabato sera è stanca e poi domani deve “svegliarsi presto perché deve prendere tuuuuuttooo il sole della giornata”, ecco con questa frase per me siamo a posto. Invece la Lucy che di solito chiacchiera un sacco e ha sempre voglia di fare qualsiasi cosa si è seccata due cocktail alla velocità della luce, era più taciturna di me e spesso e volentieri mi guardava male e di sbieco, ho pensato di averle fatto qualcosa, ma ci conosciamo da poco quindi mi è difficile pensare di aver detto qualcosa che l’abbia offesa. Inoltre penso che stia con uno anche se non lo ha mai portato fuori con noi.
Adesso sono in camera, sul canale 8 stanno trasmettendo un programma di un livello demenziale inqualificabile, un gruppo di ragazzi e ragazze sulla ventina dentro una casa che fanno un festino, la solita americanata.
La finestra della camera da sul parchetto di quartiere ed anche se è aperta non entra un filo di aria, non si respira e fa caldissimo. Mi alzo e vado a prendere una birra ghiacciata in frigo, la apro e me ne scolo un abbondante sorso. Torno nella posizione inziale sul letto, con la finestra dietro la mia schiena, ma davvero non si muove neanche un pochino di aria. Mentre il festino continua sulla tv penso a cosa fare domani, se chiudermi in casa con il condizionare o uscire e fare un giro da qualche parte. La prossima settimana ho una serie di appuntamenti fuori studio e sapere che dovrò stare un sacco di tempo in macchina a fare dei chilometri mi passa proprio la voglia.
Sento il cellulare che suona, l’ho lasciato sul tavolo a fianco la tv, chi può mai essere a quest’ora?! Forse è Marco che mi chiede di andare al cinema domani pomeriggio a vedere il nuovo film d’azione. Mi alzo e vado a prendere il cellulare, apro il messaggio e non credo a quello che vedo.
Il messaggio è di Lucy, mi chiede di fumare una paglia insieme che è qui sotto. Forse le ho davvero fatto qualcosa a questo punto. Prendo un paio di pantaloncini e la maglia sopra la sedia, me li infilo, facendo più in fretta possibile. Prendo il pacchetto di sigarette, le chiavi e l’accendino e me le infilo nella tasca dei pantaloni. Scendo le scale più in fretta che posso. Sotto casa non c’è… vuoi dire che sia nella panca del parco? Giro l’angolo di casa e imbocco il vialetto, la scorgo. Mi avvicino e noto che stringe in cellulare in mano, sembra una bimba impaurita… ma non era andata a casa anche lei, poteva dirmi qualcosa subito senza stare qui così da sola. Si volta verso di me e mi sorride.
“Ciao” dico senza ottenere risposta. Mi siedo accanto a lei, ha l’aria strana, come se fosse successo qualcosa... non le capirò mai le donne. Mi arriva una ventata del suo profumo mentre prende la sigaretta che le offro, è un profumo dolce, fresco, sa di estate e ha un retrogusto di vaniglia. La guardo e noto che appena mi soffermo sul suo viso si mette alla ricerca di qualcosa nella borsa, probabilmente dell’accendino, a testa bassa in modo che i suoi capelli castani le coprono buona parte del viso. Ha la pelle ambrata, è già abbronzata un sacco e ha freddo, ha tutte le braccia con la pelle d’oca, mi maledico per non aver portato una felpa, in realtà neanche niente da bere, magari le faceva piacere. Le accendo la sigaretta, da una boccata e butta fuori una nuvoletta di fumo. L’espressione del suo viso sembra che cambi, pare molto più rilassata rispetto prima. Stiamo un po così, l’uno di fianco all’altra in silenzio, passano forse alcuni secondi prima che uno dei due parli, si sentono solo i grilli e l’irrigazione di un giardino in lontananza.
CONTINUA …
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ela88-blog1 · 7 years
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Story
E’ sera tardi e io, te e un'altra ragazza siamo gli unici single del gruppo. Non riesco a guardarti negli occhi, ho paura che tu possa leggerci quanto mi piaci. Non siamo più dei ragazzini, potrei essere diretta, ma con te non ci riesco. Si ride e si scherza, la serata è finita, sono le ultime battute prima di salutarci tutti. Siamo nel piazzale dove di solito ci troviamo per fare le macchine, è vicino casa tua, infatti tu arrivi sempre a piedi. Siamo sempre una decina circa, anche se a volte qualcuno ci pacca all’ultimo minuto.
Arriva il momento dei bacini per salutarci, saluto le mie amiche, poi ci salutiamo noi due, ti pieghi perché sono bassa rispetto a te, e mentre ci salutiamo in quella frazione di secondo sento il profumo della tua pelle misto a quello del profumo che usi, ormai lo conosco bene, e per un attimo sento i brividi in questa calda serata estiva. Salgo sulla mia auto e aspetto un attimo prima di partire. Metto in moto l’auto e mentre esco dalla via vado piano per seguirti con lo sguardo. Sei bello da morire. Vedo dal passo che non sei deciso ad andare a casa, ti guardi in giro e un po’ per terra, le spalle curve, le mani nelle tasche davanti dei jeans. Ho notato che qualcosa ti turba, da tutta la sera, di solito sei brillante ma stasera sei stato sulle tue, poche battute, assorto nei tuoi pensieri. Avrei voluto davvero dirti qualcosa, ma il motivo è lo stesso per cui non ti guardo negli occhi. Entri nel vialetto scuro di casa tua, non ti sei accorto che ti sto guardando, sei troppo preso dai tuoi pensieri.  Ti vorrei abbracciare, dirti che andrà tutto bene e vorrei essere la cura al tuo malessere, ma chiederei troppo e poi non so cosa ti affligge. Ti seguo con lo sguardo fino a che la tua figura non sparisce completamente nell’oscurità. Cosa hai?
Sospiro, accendo la radio e questa volta parto davvero verso casa mia. Abito poco distante, 8 minuti al massimo, ma mi sembra un eternità arrivarci. Sono una stupida, alla fine ci conosciamo da poco, ma ormai ci conosciamo. Mi pento di non essermi fermata per la mia paura folle di mostrarti i miei sentimenti. Ma poi in realtà la paura non è esattamente questa. La mia paura è non essere ricambiata quindi tanto vale non crearsi il problema, si vive meglio così. Alla radio trasmettono solo canzoni allegre o da discoteca, non c’è una canzone che faccia al caso mio, oppure è la mia mente che esplode, non saprei. In questi anni mi sono creata una corazza attorno al mio cuore che è impenetrabile, sta diventando difficile anche a me entrarci. A volte mi domando se sono davvero umana, ma poi di nascosto da tutti piango e mi commuovo, a volte sono sensibile su cose che nessuno si aspetterebbe. Ripenso di nuovo a te, si sono davvero una cretina a non essermi fermata a chiederti cosa hai. Devo mettere da parte i miei sentimenti, in fondo siamo prima tutto “amici”, o conoscenti, ma poco importa la definizione, non mi piace voltarti le spalle così.
La luce verde del semaforo mi dice che devo andare, per fortuna non ho nessuno dietro, chissà da quanto era così, sono troppo assorta. Devo tornare indietro o non me lo perdonerò mai. Devo tentare, buttare giù questa corazza una volta per tutte. Invece di svoltare per la via di casa mia torno indietro. Ripasso il semaforo, giro a sinistra alla rotonda, tiro dritto. Sulla mia destra la solita baracchina di piadine apertao ad ogni ora della notte, un gruppo di ragazzi sono seduti a mangiare nei tavolini davanti, quasi sul ciglio della strada, passo la zona industriale, giro a sinistra ed eccomi sulla via dalla quale sono partita, sulla destra il tuo vicolo. Mi parcheggio li vicino, scendo dall’auto. Un altro brivido percorre la mia schiena, il mio cuore batte a mille e la gola mi si secca. Prendo fuori il cellulare dalla borsa e seguo la strada pedonale per andare nel parchetto dietro casa tua. Di fronte la finestra della tua camera c’è una panca, mi siedo e guardo in su. Le finestre sono aperte, le tende tirate e la tua sagoma che si intravede nella luce gialla fioca, vuol dire che sei sveglio. Sospiro, sono leggermente spaventata a rimanere qui seduta al buio e sola. Devo scriverti per forza.
“ciao, paglietta insieme? Sono qui sotto…” invia messaggio.
Attendo e cerco di guardare attraverso la finestra, quasi avessi i raggi X. Sento il tuo cellulare che squilla, la tua ombra si alza e sparisce dalla finestra. Attendo. I secondi più lunghi della mia vita. Magari pensi che sono pazza, magari sei solo stanco stasera, magari hai voglia di stare per i fatti tuoi.  Che stupida, sento il freddo e ad ogni singolo rumore sobbalzo. Ho davvero paura qui fuori, ti prego scendi, ti prego. Dalla tua finestra non sento più rumori, non hai risposto al mio messaggio, odio aspettare, che strana sensazione, mai provata. Sento dei passi, è buio pesto, spero sia tu, ma devo aspettare che passi sotto l’unico lampione del vialetto per capirlo. Mi sento davvero stupida soprattutto adesso che vedo avvicinarti a me e sento il sorriso che si espande sul mio viso, incontrollabile, sicuramente stai pensando “ma vedi questa che alle 2 di notte mi scrive per vedermi”. Ti sei cambiato, adesso hai le infradito, dei pantaloncini con una fantasia floreale e una maglia bianca mezza stropicciata. Ci salutiamo e ti siedi a fianco a me, sei così vicino che se sento il calore del tuo corpo sulle mie braccia nude. Ancora non ti ho guardato negli occhi, mi porgi una sigaretta, la prendo e me la porto alle labbra. Non che mi piaccia particolarmente fumare, ma quando sono nervosa ne sento il bisogno. Frugo nella borsa per cercare un accendino, ma tu sei più svelto e mi accendi la sigaretta. In quel frangente i nostri occhi si incrociano, ci guardiamo, un miliardo di pensieri esplodono, ma appena me ne accorgo mi volto esattamente dall’latra parte, quasi come se fossi una bambina che l’hanno beccata a rubare qualcosa
CONTINUA …
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ela88-blog1 · 7 years
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Pensando a te
Immagino il nostro primo incontro in un cinema, tutti e due soli, a vedere un film diverso dal solito. In sala le nostre poltroncine sono vicine e un secondo prima che le luci si abbassano i nostri sguardi che si incrociano e nelle nostri menti una visione della nostra vita insieme. Mani che si sfiorano, una mano sul mio viso, il solo suono dei nostri respiri e le nostre labbra che si incontrano in un bacio perfettamente sensuale, romantico ed erotico. 
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ela88-blog1 · 7 years
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Love You
Ricordo il giorno esatto in cui ci siamo conosciuti, la situazione non era delle migliori, io non ti ho considerato per quasi tutta la sera dato che mi frequentavo con un altro ragazzo da qualche mese. Ricordo che ero arrabbiatissima perché volevo andare a ballare invece che uscire con un'altra coppia, e avevo avuto una brutta discussione con un amica… insomma volevo fare una serata completamente diversa da quella che si prospettava. Quando mi arrabbio io faccio tutta l’altezzosa e tu adori dirmi che sembra che abbia un palo nel fondoschiena , ma sono punti di vista. Tu eri l’amico di un mio amico che quel sabato sera estivo non sapeva cosa fare. Inizialmente non sapevo neanche che fossi con noi, ero troppo sulle mie per notarti. La destinazione della serata fu una festa celtica e per tutto il viaggio se aprivo bocca era per fare la rompiballe di turno. Mi sono accorta di te solo dopo la mezzanotte, durante l’accensione del fuoco sacro, fino a quel momento non sapevo neanche il tuo nome, forse nemmeno che tu fossi di fianco a me. E’ stato il tuo amico a farmi voltare la testolina verso di te perché ti ha chiamato Jon, esattamente come il personaggio di un libro che avevo letto recentemente. Ho notato subito quanto eri alto perché girandomi ho avuto la tua spalla all’altezza degli occhi, ma poi ho alzato lo sguardo e il tuo viso sembrava quello di un angioletto cattivo e i tuoi occhi così scuri che mi ci volevo perdere, da li non ho capito più niente. Il mio primo pensiero è stato “e tu dove cavolo ti eri nascosto?!” e subito dopo mi sono detta “figurati se sto qua mi degna di uno sguardo, sono troppo vecchia per lui”. All’epoca io avevo 30 anni e tu 25, tu eri ai miei occhi il ragazzino che non avresti guardato neanche di striscio una come me, invece ci siamo trovati a parlare tutto il resto del tempo davanti al fuoco, per lo più di serie tv e di cibo. Abbiamo scoperto che abiti esattamente due vie dopo l’ufficio dove lavoro e vai nei negozi li a fianco. Ci siamo fatti qualche risata e non ci siamo accorti che da mezzanotte erano diventate le 5 del mattino ed eravamo sotto casa mia. Mi hai salutato con un bacio sulla guancia e rivolgendoti al tizio che era con me gli hai detto “non fartela scappare”, ma probabilmente già sentivi che ero persa di te oppure mi consideravi persa e basta.
Ma le cose belle non sempre arrivano subito. Quella notte stessa ho mandato al diavolo il tipo con cui ero e poi ti sono venuta a cercare su face book per farmi un po’ gli affari tuoi, ma senza dirti niente. Ho visto che eri single, che cercavi quella giusta da un post leggermente datato. Non si riusciva a capire che posti frequentassi per organizzare un incontro casuale, ma nel tuo profilo c’erano un sacco di foto con le tue ex, quelle non potevano mancare! Ho passato una domenica intera a capire chi fossi, facendomi non sai quanti viaggi.
Passato un mese di te non sapevo più niente, non ci eravamo più visti o sentiti e onestamente mi ero messa il cuore in pace, ricordandomi solo di una serata che da disastrosa era passata a particolarmente piacevole.
Una sera di fine estate io e due amiche andiamo a ballare per un evento di un dj che ci piace molto con l’idea di fare un uscita senza uomini che creano problemi, ma verso metà serata vedo che ci sei anche tu. Fingo di non vederti ma poco dopo sento una mano sulla spalla, mi volto e noto subito il tuo bellissimo sorriso. Mi offri da bere almeno due volte e ci facciamo un rum e pera insieme durante la nottata. La serata in discoteca continua alla grande, facciamo gruppo tutti insieme e sembra di essere tornati alle “vecchie compagnie” di una volta. Il dj inizia a mettere su i pezzi più belli de momento e sulle note di “feel so close” di Calvin Harris ci baciamo. Il mondo in quel momento sono sicura che si è fermato, esistevamo solo noi. Mi hai abbracciato quasi sollevandomi, ed è stato il bacio più intenso della mia vita. Ti offri di accompagnarmi a casa e rimaniamo a parlare in macchina nel parcheggio ore e ore, baciandoci ripetutamente.
La domenica la passo cercando di riprendermi con il sorriso stampato in faccia anche se pensavo fosse stato solo una bellissima serata da ricordare per sempre e nulla di più. “La solita sbandata estiva” pensavo e mi ritenevo abbastanza sicura nel sapere che con me tu non volessi averci a che fare. Non c’eravamo neanche scambiati i numeri e il mio orgoglio non mi faceva fare la prima mossa di scriverti, volevo dimenticarti e allo stesso tempo ricordarti. Inoltre non volevo andare sui tuoi profili social e scoprire che magari ti vedevi con altre ragazze. Non ero pronta ad affrontare questo e mi piaceva rimanere con il sorriso sulle labbra.
Pochi giorni dopo svegliandomi ho trovato la notifica su face book della tua richiesta d’amicizia e un messaggio privato dove mi chiedevi di vederci per un aperitivo  finito il lavoro dicendo che volevi scusarti di essere sparito qualche sera prima. Da quell’aperitivo stiamo insieme e le nostre vite si sono fondate. Ci sono state Parigi, Dublino, Vienna, Amsterdam, Roma …  abbiamo visitato ogni borghetto medioevale, castelli e musei che ci venivano in mente. I giri al parco, in bicicletta e al mare. Ogni scusa è stata buona per scoprire il mondo insieme. Le sere invernali passate sotto le coperte a coccolarci, le pizze e le piadine mangiate sul divano mentre ci raccontiamo qualsiasi cosa ci passa per la testa. I cinema insieme con i pop-corn e i peluche che vinci per me dalle macchinette prima che iniziasse il film. Ascoltare in silenzio il temporale e abbracciarci sempre di più ad ogni tuono guardando il cielo fuori dalla finestra.  
Sono convinta che tu sei quello giusto perché solo tu sai come rendermi felice in ogni occasione, sai tirarmi su il morale e ascoltarmi quando dico delle cavolate, anche se poi me lo rinfacci che quello che dico non ha senso e che tu saresti quello “piccolo” della coppia. Mi prendi sempre in giro per questi 5 anni di differenza che abbiamo. E poi sei dannatamente bello, l’uomo più bello che conosco. Non so come dirlo ma da ieri sono la donna più felice del mondo ed è solo grazie a te. Hai organizzato il viaggio a New York per queste vacanze di Natale, sapevi che era una vita che volevo andarci e così hai esaudito il mio desiderio. Siamo andati sul Top Of The Rock e vedere dall’alto la città di sera con tutte le sue luci, sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio del Rockefeller Center, abbiamo dato da mangiare agli scoiattolini di Central Park, le mezz’ore con la cartina della metro in mano per capire dove andare (e per fortuna che ci sei tu), la visita da Tiffany che mi sembrava di essere Audrey Hepburn, la bellezza del National History Museum, Time Square e tanti altri posti che al momento mi sfuggono ma so che non potrò mai più dimenticare …
Siamo sotto le coperte, in hotel, e ci stiamo perdendo negli occhi dell’altro, pieni d’amore nonostante gli anni che passano e tu rimani sempre il mio bellissimo moro. Oggi abbiamo visitato la S’Patrick Church, Public Library, Grand Central Station e visto il tramonto più bello che si abbatteva sullo skyline di New York mentre facevamo la passeggiata sul ponte di Brooklyn. Le foto, l’amore negli occhi sia per noi che per quello che stiamo vedendo, un amore che si nota, che fa invidia a tanti, un amore che non ha limiti. Arrivati in hotel abbiamo fatto l’amore ed è sempre come se fosse la prima volta.  
Mi alzo dal letto e mi metto la tua camicia perché è la prima cosa che ho trovato e mi vado a fare una cioccolata calda da sorseggiare davanti alla splendida vista che abbiamo dalla stanza dell’hotel: l’Empire State Building, con i suoi colori rosso e verde. Mi vieni a fianco e appoggio la testa sul tuo petto e tu dolcemente mi accarezzi i capelli. Non so quanto tempo passiamo così ma con un gesto imprevedibile mi metti davanti al naso una scatolina azzurra, palesemente di Tiffany, la apro e dentro c’è l’anello più fine e bello che possa mai aver visto, d’oro bianco con 3 diamanti piccolissimi che esplodono di luce. Prendi il piccolo anellino e quasi commosso mi chiedi di sposarti mettendolo al mio anulare e io ti dico che non ci sia niente di più meraviglioso che essere eternamente tua il prima possibile. In fondo l’indomani partiamo per Las Vegas prima di tornare a casa e io ho bisogno solo di te.
Durante quel periodo Natalizio non avremo mai potuto pensare che dopo 8 anni ci saremmo davvero trasferiti nella Grande Mela, mai avremo pensato di tornarci davvero. Il tuo lavoro ti ha portato a gestire la nuova sede aziendale a New York, abbiamo un appartamento Brooklyn e il mio lavoro posso gestirlo da casa, in qualsiasi parte del mondo, l’importate è avere il Wi-Fi. Qui dove tu mi hai chiesto di essere mia moglie, dove abbiamo ufficializzato la nostra vita insieme, mi sembra di vivere un sogno.
Ma sappiamo che tutto questo è solo un pezzettino della nostra vita insieme e ci saranno tanti alti e bassi da affrontare, ma se ci sei tu ci sono anche io e viceversa, e insieme nessun ostacolo sarà insuperabile, perché la nostra forza e il nostro amore sono la chiave di una vita meravigliosa.
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ela88-blog1 · 7 years
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Siamo messi così ❤ #gatto #tumblr #gordon #nottidifficili #troppocarino #computer
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ela88-blog1 · 7 years
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ela88-blog1 · 7 years
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Auguri piccolina❤❤❤ #5anni #happybday #piccolina #solocosebelle #cat #amorevero
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ela88-blog1 · 7 years
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Facce stupide ne abbiamo? 😂 #cinemavictoria #guardiansofthegalaxy #nofilter
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ela88-blog1 · 7 years
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