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#pietra dura
dozydawn · 5 months
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Chessboard with Flower Border by Giovanni Battista Sassi (1679-1762)
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solcattus · 6 months
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Pietra Dura altar frontal in the Assumption Cathedral
Dubrovnik, Croatia
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paulpingminho · 9 months
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Pietra Dura artworks on marble stones on above the Door of Guest house of the Taj Mahal Palace
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mommatoomany · 1 year
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charlesreeza · 2 years
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Baptismal Font - Naples Cathedral
The black basalt basin was made during the Hellenistic period.  In 1618 it was repurposed as a baptismal font by adding a pedestal and a Baroque cover and canopy of polychrome marbles. 
I wonder how they removed that lid to perform a baptism.
Photos by Charles Reeza
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love-for-carnation · 1 year
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An Italian Baroque pietra dura panel attributed to the Opificio delle Pietre Dure Florence, 17th century
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Il fascino del gotico: un tuffo nel mondo dei gioielli audaci e drammatici
Nel regno dei gioielli, c’è uno stile che si distingue per la sua audacia, dramma, e un tocco di misterioso – lo stile gotico. Questa forma distintiva di ornamento, spesso caratterizzata da motivi scuri, disegni intricati e una ricca storia, è stata fonte di fascino ed espressione per molti. Lo stile gotico in gioielli non è solo di fare una dichiarazione di moda; si tratta di abbracciare…
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wickershells · 1 month
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Minerets with winding staircases à la mahabat maqbara in junagadh you have bewitched me body and soul and I love I love I love you I never wish to see any architectural structure without you again
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pwlanier · 3 months
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AN ITALIAN PIETRA DURA AND EBONY HOUSE ALTAR
19TH CENTURY, INCORPORATING SOME EARLIER ELEMENTS
Of architectural form and profusely inlaid with various hardstones including lapis, Sicilian jasper, porphyry, amethyst and others, probably originally with a painting or Crucifixion group to the centre, now with replaced specimen
Christie’s
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diceriadelluntore · 1 month
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Storia Di Musica #317 - Black Flag, Damaged, 1981
A me piace poco la musica punk. In primis, perchè nasce sotto aspetti che molto ipocriticamente non si prendono mai in causa (basta sentire quello che dice Malcom McLaren, il deus ex machina dei Sex Pistols in The Great Rock'n'Roll Swindle) rispetto alla vera natura del genere musicale; in secundis perchè si oppose con i suoi modi sguaiati e "puri" contro la grandezza tecnica del prog, soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti fu invece un movimento molto più eterogeneo e diffuso, il cui obiettivo trasgressivo era soprattutto artistico (mentre da noi fu sprattutto estetico). Detto ciò, per i gruppi che hanno "black" nel titolo non potevo non parlarvi un po' di loro. Il loro nome, Black Flag, fu suggerito ai fondatori Greg Ginn e Keith Morris dal fratello del primo, Raymond, che aveva un nomignolo curioso, Pettibon: la bandiera nera è il simbolo del movimento anarchico, e lo stesso Raymond disegnò il logo della band, quattro righe spesse che davano la sensazione del movimento della bandiera stessa (e cosa importante, poteva essere facilmente riprodotta con le bombolette spray per i graffiti). Tutto nasce a Hermosa Beach, vicino Los Angeles, nel 1976: Greg Ginn e Keith Morris fondano un duo, che si chiama Panic. Quando scoprono che esiste già un altro gruppo dallo stesso nome, cambiano in Black Flag, come detto sopra. Con la prima formazione registrano 4 brani in un Ep dal titolo esplicativo, Nervous Breakdown, che viene stampato in 2000 copie, ma problemi con la piccola casa editrice che gli aveva pagato le registrazioni spingono Ginn a fondarne una propria: aggiunge infatti una "divisione" artistica alla sua Solid State Tuners, che è una piccola dittaq specializzata in riparazioni e costruzione di impianti per le registrazioni elettroniche, creando la SST Records, che oltre che i dischi dei Black Flag sarà una delle case discografiche indipendenti più importanti degli anni '80 per aver pubblicato Soundgarden, Meat Puppets, Minutemen, Hüsker Dü, Sonic Youth, Dinosaur Jr., Negativland tra gli altri. Cambiano nel frattempo due volte cantante: prima Morris se ne va, e viene sostituito da Ron Reyes: dura pochi mesi, registra comunque delle canzoni che verranno inserito nel secondo EP, Jealous Again, poi se ne va a Vancouver. Qui in un negozio di dischi trova l'EP in questione e legge nei crediti come cantante un certo Chavo Pederast, pensando che avessero trovato un nuovo cantante, ma ascoltandolo si accorge che è la sua voce, la band ha voluto omaggiare il suo abbandono con la prima di una serie sgangherata di azioni di satira nera per cui diventeranno proverbiali. Reyes viene sostituito da Dez Cadena. Durante un concerto a New York, un tizio sale sul palco e inizia a cantare con lui: piace a tutti gli altri, e prima viene ingaggiato come roadie, poi spostato a cantante perchè Cadena esprime il desiderio di suonare la chitarra. Il tizio si chiama Henry Garfield, ma per cantare sceglie il nome Henry Rollins. Nasce così la line up leggendaria che nell'ottobre 1981, messi sotto contratto dalla Unicorn, una sussidiaria della MCA, va negli studi a scrivere la pietra miliare dell'hardcore punk.
In copertina, Rollins che dà un pugno allo specchio (rotto con un martello, il finto sangue è un miscuglio di caffè e salsa di pomodoro). Damaged è uno degli album più estremi, nichilisti, sinceri e devastanti della storia della musica. È l'espressione, sincera, di esigenze che sono ancora oggi comuni denominatori della sofferenza generazionale giovanile. Si parte con la necessità di alzare la voce contro il muro di silenzio degli altri, nella storica Rise Above, in cerca di realizzazione: We are born with a chance\Rise above, we're gonna rise above\And I am gonna have my chance\Rise above, we're gonna rise above\We are tired of your abuse\Try to stop us, it's no use. L'adrenalina si sposta nei 33 secondi, deflagranti come una bomba, di Spray Paint, dedica al movimento dei writers tanto caro alla band. Rollins sputa parole e urla più che cantare, su un tappeto sonoro che sebbene sia "semplice" nella struttura (le canzoni hanno una loro struttura ricorrente e riconoscibile), dimostra al contempo che i nostri sanno suonare e ne sono esempio gli intricati assoli di Ginn e Cadena. Seguono in parte lo stile Ramones in Tv Party e Gimmie Gimmie Gimmie, ma è quando Rollins e compagni parlano di sofferenza, quando sputano rabbia e frustrazione, che mettono i bridivi: Room 13 è una disperata richiesta di aiuto (It's hard to survive\Don't know if I can do it\I need to belong\I need to hang on\I need, need) con la voce di Rollins al limite dello spasmo; No More inizia con il tamburo della batteria quasi a segnare un countdown, prima di esplodere nella furia della musica della band; c'è la rabbia politica contro le istituzioni, pienamente espresso in Police Story (Fucking city is run by pigs\They take the rights away from all the kids\Understand that we're fighting a war we can't win\They hate us, we hate them). Ma l'apoteosi dono le due Damaged: Damaged II è una sorta di delirio rabbioso, scandito dalle urla di Rollins (I'm confused, confused, don't wanna be confused), che è un misto tra una crisi di panico e la disperazione della solitudine, che si trasforma in ferite interne ed esterne. Ed è ancora più sconvolgente Damaged, che chiude il disco:
My name's Henry And you're here with me now My life It's a song, ah You're just, you won't even let it happen You won't You won't let Damaged, by attack
e continua con dei vocalizzi che assomigliano pericolosamente ad un delirio.
Il disco fu stampato il 25 mila copie dalla Unicorn, ma quando i boss della MCA sentirono il disco, ne bloccarono la distribuzione. Senza battere ciglio, i Black Flag lo pubblicarono per la SST, con un adesivo in copertina che diceva "Come genitore, credo che questo sia un album contro i genitori", parole pronunciate dal presidente della Unicorn. Questo fu preso alla lettera dalla Polizia, che non perse occasione per intervenire durante i concerti della band, in cui spesso ci saranno dei feriti. Tutta la questione finì in una causa intentata dalla Unicorn che portò al carcere, per pochi giorni, Greg Ginn. La band tra altri cambiamenti di formazione pubblicherà un altro album inno punk, My War (1982) per poi intraprendere, fino al 1986, un percorso davvero interessante in cui alla furia iconoclasta della loro musica aggiungano elementi hard rock, più melodie e persino elementi del free jazz, grande passione di Rollins. Dopo lo scioglimento, Rollins fonderà una propria band, la Henry Rollins Band in cui proseguirà questo cammino sperimentale. I Black Flag si riformeranno due volte, negli anni 2000, ma non sarà mai la stessa cosa: non era più possibile replicare il pugno in faccia che fu questo disco, la loro rabbia, la loro disperazione, che arriva qui a vette insuperate, divenendo il seme da cui negli anni a venire nascerà di tutto: dico solo che persino il rap campionerà tantissimo questo disco, soprattutto Rise Above che fa da base a inni del genere quali Buck Whylin' di Terminator X, And What You Give is What You Get dei Beastie Boys, Real Niggaz Don't Die degli NWA e Holy Rum Swig dell'X-Clan.
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fashionbooksmilano · 6 months
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Collezioni Straordinarie
Marin Montagut
L'ippocampo Edizioni, Milano 2023, 240 pagine, 21x28,5 cm, Cartonato con sovraccoperta, ISBN 9788867228461
euro 29,90
email if you want to buy [email protected]
Nei suoi viaggi, Marin Montagut ha incontrato celebri antiquari e semplici appassionati che lo hanno sedotto con collezioni d’ogni genere, disseminate per la Francia, da Avignone a Parigi. Il suo nuovo libro è un tour attraverso queste insolite raccolte, fra pareti fitte di dipinti e antichi ex voto, spazi gremiti di canestri e ceste in vimini, caraffe ottomane e obelischi in pietra dura, madonne policrome e cagnolini bobblehead… Un percorso straordinario in dieci tappe, dove migliaia di oggetti creano moderne, fantasmagoriche Wunderkammer, fra bellezza, bizzarria e fanciullesca curiosità. Marin Montagut è un illustratore e designer francese. Con il marchio omonimo, crea oggetti decorativi per la sua boutique parigina. È autore di Sotto i tetti di Parigi (con Ines de la Fressange; L’ippocampo, 2018) e di Ricordi di Parigi. Botteghe e atelier di una volta (L’ippocampo, 2021). Ha collaborato con prestigiosi marchi francesi, fra i quali il Café de Flore, la Comédie-Française, lo Château de Versailles e il Ritz di Parigi.
02/11/23
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paulpingminho · 5 months
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a term for the inlay technique of using cut and fitted, highly polished colored stones to create images. It is considered a decorative art. The stonework, after the work is assembled loosely, is glued stone-by-stone to a substrate after having previously been "sliced and cut in different shape sections; and then assembled together so precisely that the contact between each section was practically invisible". It is distinct from mosaic in that the component stones are mostly much larger and cut to a shape suiting their place in the image, not all of roughly equal size and shape as in mosaic. In pietra dura, the stones are not cemented together with grout, and works in pietra dura are often portable.
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canesenzafissadimora · 3 months
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E’ durato poco
ti ricordi
la tovaglia a fiori rossi
il bicchiere che sapeva d’uovo
l’acquazzone improvviso
i campi arruffati e vetrosi
gli archi di pietra serena
il giornale sulla testa
ingoiavi frutti di mare gonfi di pomodoro
il fango dentro le scarpe di tela
l’odore aspro di menta pestata
il nostro abbracciarci insaziabile
la lite nell’ascensore
la buccia di cocomero sul davanzale
ti ricordi
il fresco delle lenzuola
la finestra aveva una cresta di stelle arancioni
soffrivo di mal di pancia
la tua testa di ragazzo mi pesava sul petto
ti ricordi
è durato così poco ma dura ancora.
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Dacia Maraini
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