Non puoi salire sul ring ed essere una brava persona. Io tiravo avanti un mese, due mesi, senza fare sesso. Funzionava perché mi rendeva una bestia feroce. Non puoi combattere se hai pietà o sentimenti simili.
Il più grande pugile di ogni epoca? Il mio Otello, senza dubbio. Parlo della boxe come sottrazione del proprio corpo. Clay e Leonard l’hanno insegnato ai massimi livelli, il mio Otello li supera. Un vero fuoriclasse, che non ha bisogno d’infilare un paio di guantoni e di mimare un duello mortale per riconoscere la propria disfatta. Gli basta sparire. Il suo letto è il suo ring. Il non-luogo dell’eterna sconfitta. Il mio Otello non aveva bisogno di un Carlos Monzon o di un Thomas Hearns per stramazzare al tappeto. Andava giù da solo il mio Otello, non aveva bisogno di fuggire, gli bastava lasciarsi sorprendere dall’eco anticipata della sua stessa voce. Porgeva l’altra guancia ancora prima di essere stato schiaffeggiato. Tutto il mio teatro, da Otello in poi, è stato un ring privato dove il gong amplificato è la voce teologica che mi atterra e atterrisce. Il Moro è un pugile suonato che getta la spugna ancora prima di cominciare, è la puntualità dell’abbandono. E’ il capolavoro di che stendhalianamente svenire e svanire, l’illimitata occasione di svago.
Carmelo Bene, Otello e il ring della disfatta permanente
Un viaggio tra pugni, identità e radici inaspettate che dimostra come siamo tutti un incredibile mix di storie.
🛑Scopri una storia imprevedibile 👇
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Muhammad Alì e la sua imprevista, imprevedibile, ma molto amata origine in terra d’Irlanda. Una storia di storie, di volontà e di identità.
Il mondo è decisamente molto più grande e strano di quanto, a volte, ci viene comodo pensare. Gli uomini non sono cartoline, poster, icone, distintivi da mettersi sul bavero. Le identità sono qualcosa a cui talvolta ci serve aggrapparci, o in cui veniamo…
E’ cominciato ieri domenica 3 febbraio alla E-work Arena di Busto Arsizio un torneo mondiale di grande pugilato preolimpico che mette in palio 49 accessi. #pugilato #olimpiadi #parigi2024 #bustoarsizio #eworkarena #fabriziosbardella #torneomondiale #sport #boxe #inevidenza #primopiano
“Se c’è uno sport che richiede una concentrazione estrema e una mentalità ferrea, è sicuramente la boxe. Molte leggende del pugilato hanno utilizzato l’ipnosi vera e professionale per migliorare le loro prestazioni sul ring. L’ipnosi non è solo una pratica per il benessere mentale, ma può essere un potente strumento per migliorare la concentrazione, la gestione dello stress e la visualizzazione delle prestazioni durante i combattimenti.
Molti campioni di boxe hanno utilizzato l’ipnosi per ottenere il massimo successo sul ring. Da Muhammad Ali a Mike Tyson, passando per Floyd Mayweather e Manny Pacquiao, l’ipnosi ha svolto un ruolo determinante nella preparazione mentale di questi leggendari pugili.
Quindi la prossima volta che guardate un match di boxe e vi chiedete come quei campioni riescano a mantenere la calma e la concentrazione, pensate all’ipnosi professionale che potrebbe esserci dietro. È un’arma segreta che ha contribuito al successo di molti grandi atleti. #ipnosi #boxe #pugilato #campioni #concentrazione #visualizzazione #successo”
Ceccano, la Pro loco ricorda Domenico Tiberia, a 35 anni dalla sua morte
Il 3 gennaio 1989 moriva Domenico Tiberia, pugile ceccanese , sei volte campione italiano nelle categorie dei Pesi welter, Pesi superwelter e Pesi medi. La Pro Loco di Ceccano vuole ricordare con lui la tradizione pugilistica fabraterna che ha varcato i confini europei, ottenendo ottimi risultati, non solo con lo stesso Tiberia ma anche con Domenico Adinolfi. Sei volte campione italiano: la…
Finalmente il nostro Cattelan riceve dalla casa editrice una lettera, il responso all'invio del manoscritto che crede di aver completato, il libro per bambini "“Timmy e l’orsetto bordeaux”.
Sarà piaciuto alla commissione dei genitori? Verrà pubblicato, finalmente?
Scoprite questo e molto altro ancora nel nuovo, divertente capitolo di Iris Letalis!
(E se non potete, o volete, leggerlo su Wattpad, lo trovate anche qui sul blog ufficiale dei Cactus di Fuoco: https://fantasydiario.blogspot.com/2023/09/iris-letalis-10-il-finale-giusto.html )
Rodi, gruppo scultoreo di Diagora con due dei suoi figli che lo portano in braccio.
Diagora di Rodi fu uno dei più importanti atleti dell'antica Grecia. Tra le altre gare vinte in diverse specialità e in varie località, nel 464 a.C. conquistò il primo posto nella gara di pugilato dei giochi olimpici.
La leggenda narra che ebbe tre figli maschi, i quali nello stesso giorno vinsero le olimpiadi, uno nel pugilato, uno nel pancrazio (misto di lotta e pugilato) ed uno nella lotta.
Aulo Gellio narra che la sua gioia per i trionfi dei figli fu tale che, dopo aver ricevuto i loro abbracci, morì.
"Is Diagoras tris filios adulescentis habuit, unum pugilem, alterum pancratiasten, tertium luctatorem. Eos omnis uidit uincere oronarique.
Olympiae eodem die et, cum ibi cum tres dulescentes amplexi coronis suis in caput patris positis sauiarentur, cum populus gratulabundus flores undique in eum iaceret, ibidem in stadio inspectante populo in osculis atque in manibus filiorum animam efflauit."
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