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#a presto Italia
queerographies · 5 months
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[Alzarsi presto][Sandro Campani]
Ci sono valli da tanto e valli da poco. Quella di Sandro e suo fratello è una valle da poco, almeno secondo loro. Non ha montagne famose né attrazioni turistiche, ma boschi, ombre, angoli umidi e segreti. E poi, sottoterra, tesori preziosissimi. Mentre Pietro esplora quella valle tutti i giorni, passo passo, insieme ai cani (perché lui di tartufi ci vive), Sandro ha deciso di tornarci per un po’,…
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Albania - Italia doveva essere Djimmi vs Rafa (+ Bambino) per la quota Atalantina ed è diventata Reja vs Bambino. 🤣🤣🤣
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giallo4ver · 2 years
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Io, ormai dispersa tra gli Appennini, mentre osservo l'ascesa del governo 🍈🍈, le cazziate che arriveranno da Mattarella, le figure di merda livello UE e the world, le liti costanti tra la fruttivendola, l'uomo felpa e il cavaliere, le ingerenze sempre più forti del Vaticano nella politica italiana, Pillon che applaude al regresso civile, la crisi economica e poi il dilagare della guerriglia urbana, mentre i nostri Bruto e Cassio (Renzi e le sue multiple personalità) aprono la strada all'ennesima querelle politica che porterà alla caduta del governo e all'arrivo di un tecnico che dovrà infilarci 20mila tasse su per il cuNICOLO DEL NASO per evitarci l'ennesima bancarotta e il disfacimento dell'Unione Europea:
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kon-igi · 4 months
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CHIAMA I RICORDI COL LORO NOME
Nel 2019, la mia compagna, le mie figlie e io decidemmo di intraprendere un percorso che alla fine ci avrebbe portato a diventare la famiglia affidataria di un minore e questo implicava un sacco di incontri, singoli e di gruppo, con cui assistenti sociali e operatori valutavano la nostra capacità di accudimento e contemporaneamente ci informavano e ci formavano su cosa significasse prendersi cura di un minore in modo continuativo ma parallelamente alla famiglia biologica, con la quale dovevamo rimanere sempre in contatto.
(anticipo che poi la cosa finì in un nulla di fatto perché poco dopo scoppiò il caso Bibbiano - 30 km in linea d'aria da Parma - e per precauzione/paura tutti gli affidi subirono un arresto. E poi arrivò il Covid)
La mia riflessione nasce alla lontana da un video che youtube mi ha suggerito questa mattina presto - è poco importante ai fini della storia ma è questo - che mi ha ricordato una caratteristica della mia infanzia...
Difficilmente riuscivo a essere felice per le cose che rendevano felici gli altri e quella vecchia canzone - che è considerato l'Inno del Carnevale di Viareggio, mio luogo di nascita e dei primi 20 anni di vita - ne è l'esempio emblematico, direi quasi sinestesico.
Tutti i viareggini la conoscono e la cantano nel periodo più divertente e frenetico della città ma io la associo a un'allegria dalla quale ero sovente escluso, odore di zucchero filato che non mangiavo e domeniche che significavano solo che l'indomani sarei tornato a scuola, preso in giro dai compagni e snobbato dalla maestra.
Vabbe'... first world problem in confronto ad altri vissuti (in fondo ero amato e accudito) però l'effetto a distanza di anni è ancora questo.
Tornando al quasi presente, una sera le assistenti sociali chiesero al nostro gruppo di futuri genitori affidatari di rievocare a turno prima un ricordo triste e poi uno felice.
E in quel momento ebbi la rivelazione che la quasi totalità dei presenti voleva dare amore a un bambino o a una bambina non propri perché sapeva in prima persona cosa significasse vivere senza quell'amore: gli episodi raccontati a turno non era tristi, erano terribili... violenza, abbandono, soprusi, povertà e ingiustizie impensabili nei confronti di bambino piccolo e, ovviamente, quando arrivò il nostro turno (la mia compagna non ne voleva sapere di aprire bocca) mi sentivo così fortunato e quasi un impostore che, in modo che voleva essere catartico e autoironico, raccontai di quando la maestra in terza o in quarta elementare chiamò un prete che davanti a tutta la classe mi schizzò di acqua santa perché - a detta della vecchia carampana - sicuramente ero indiavolato.
Ribadisco che la cosa voleva essere intesa come un modo per riderci su e detendere l'atmosfera pesante che il racconto dei vissuti terribili aveva fatto calare sul gruppo ma mentre sto mimando con una risatina il gesto del prete con l'aspersorio, mi accorgo che tutti i presenti hanno sgranato gli occhi e hanno dilatato le narici, nella più classica delle espressioni che indicano un sentimento infraintendibile...
La furia dell'indignazione.
Cioè... tu a 10 anni hai visto tua madre pestata a sangue da tuo padre e fatta tacere con un coltello alla gola ed empatizzi con me che ti sto raccontando una stronzata buona per uno sketch su Italia Uno?
Mi sono sentito uno stronzo, soprattutto quando la furia ha lasciato il posto a gesti e parole DI CONFORTO per quello che, evidentemente, sembrava loro una prevaricazione esistenziale orribile (cioè, lo era ma, per cortesia... senso delle proporzioni, signori della giuria).
Mi sono quindi rimesso a sedere, incassando il supporto con un certo qual senso di vergogna, finché poi non è arrivato il momento della condivisione dei momenti felici.
Silenzio di tomba.
Nessuno parlava.
Nessuno riusciva a ricordare qualcosa che lo avesse reso felice.
Con un nodo in gola - perché avevo capito che razza di vita avevano avuto le persone attorno a me - mi rendo conto che io ne avevo MIGLIAIA di momenti felici da condividere ma che ognuno di essi sarebbe stato una spina che avrei conficcato nel loro cuore con le mie stesse mani.
E allora mi alzo e rievoco ad alta voce il ricordo felice per me più antico, quello che ancora ora, a distanza di decenni, rimane saldo e vivido nella parte più profonda del mio cuore...
-Le palle di Natale con la lucina rossa dentro. Quando ero piccolo, durante le vacanze di Natale aspettavo che mio papà e mia mamma andassero a letto e poi mi alzavo per andare a guardare l'albero... non i regali sotto, proprio l'albero. Era finto, di plastica bianca spennachiosa, ma mia mamma avvolgeva sempre intorno alla base una striscia decorativa verde a formare una ghirlanda e mio padre stendeva tutto attorno ai rami un filo con delle palle che, una volta attaccate alla presa elettrica, si illuminavano di rosso. Io mi alzavo di nascosto e nel caldo silenzio della notte guardavo le luci intermittenti dipingere gli angoli del divano e del tavolo, con un sottile ronzio che andava e veniva. Ero al caldo, ero protetto, voluto e amato. Se allungo le mani posso ancora tastare quel ronzio rosso che riempe la silenziosa distanza tra me e l'albero e niente potrà mai rendere quella sensazione di calda pienezza meno potente od offuscarne la completezza. Quello era l'amore che mi veniva dato e che a nessuno sarebbe mai dovuto mancare.
A un certo punto sento una mano che mi si poggia sul braccio (avevo chiuso gli occhi per rievocare il ricordo) e accanto a me c'è la mia compagna che sorride, triste e piena di amore allo stesso tempo.
E attorno a me tutti stanno piangendo in silenzio, esattamente quello che col mio ricordo semplice volevo evitare e che invece doveva aver toccato lo stesso luogo profondo del loro cuore.
E in mezzo alle lacrime (che figuriamoci se a quel punto il sottoscritto frignone è riuscito a trattenere) cominciano a scavare tra i ricordi e a tirarli fuori... il cucciolo che si lasciava accarezzare attraverso il cancello della vicina, il primo sorso dalla bottiglietta di vetro di cedrata, la polvere di un campetto da calcio che si appiccicava sulla pelle sudata, l'odore della cantina, il giradischi a pile...
E nulla. Non so più cosa dire e nemmeno cosa volessi dire.
Forse che sembriamo così piccoli, malmessi e fragili ma che se qualcuno ci picchietta sulla testa e sul cuore siamo capaci di riempire il mondo di cose terribili e meravigliose.
Decidere quali ricordare e quali stendere davanti a noi è una scelta che spetta non a chi picchietta ma a chi permette che essi fluiscano da quella parte profonda di sé a riempire lo spazio tra noi e il domani.
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agendabymooner · 10 months
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slipping through my fingers ! daniel r. x ofc (måneskin member!ofc) - rush: the mrs. ricciardo special (3)
"i try to capture every minute."
summary: beau ricciardo was introduced to the world and it's safe to say that he's incredibly loved by all.
content warning: video transcript, social media files (insta + tweets), use of explicit language, dad!daniel x mom!ofc, mentions of conceiving + pregnancy, fluff???, goddaddy lando
note: i've been writing a piece for lewlew hammer sorry for the lack of post 😩 also pls don't hesitate to send some asks just bc 😊
masterlist
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tagged danielricciardo
liked by charles_leclerc, maxverstappen1, lewishamilton
user1 NIKI RIC?! 😢
user2 honey badger #2 in the paddock right here your honour 🦡
lewishamilton hyped to meet the little man 😍 liked by loricciardo
loricciardo you're just happy to have a playmate for lottie 😂
lewishamilton of course?!
maxverstappen1 he is so danny liked by loricciardo
loricciardo ik max there's no need to remind me how loud it'll be in my household
danielricciardo hey 😒
nora_alessandro così felice per te e danny! non vedo l'ora di vedere il piccolo bambino 😙🥰 so happy for you and danny! can't wait to see the little baby liked by loricciardo
danielricciardo tell georgerussell63 to not come to australia without any paddington stuff for beau 🤩
georgerussell63 congrats on your baby i guess 🙄 i'll make sure to get you every single one danny
ykaaar ughhhh mio piccolo tasso my little badger liked by loricciardo
loricciardo dovresti venire in australia e vederlo 🥰 you should come to australia and meet him
ykaaar io e i ragazzi visiteremo presto! me and the boys will be visiting soon
mateoales he's really 9 pounds? i am applauding you for carrying something that big for months 👏 liked by loricciardo
loricciardo grazie teo! beau can't wait to meet his zio ❤️
mateoales i can't wait to teach him football 😩
danielricciardo look at our little man 😭🦡 liked by loricciardo
loricciardo such a handsome boy
danielricciardo that's all his daddy 😍
loricciardo please say something i can actually agree with for once mio tasso
danielricciardo i take it back, your deep fried tim tams were shit 🤬
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tagged loricciardo
liked by maxverstappen1, landonorris, colabebe
maxverstappen it's not a daniel ricciardo post if it's not partially depressing 🙂 congrats danny and lori! liked by danielricciardo
danielricciardo thanks man!
loricciardo what is this post, mio caro 😭😭 liked by danielricciardo
danielricciardo a post of appreciation doll ❤️
landonorris 6.5/10 post. i've seen a danny ric post much more cynical than this
danielricciardo i'm just trying to pass down a message to my son mate what are you on 😭
redbullracing the BR in RBR means beau ric 🐂 liked by danielricciardo
scuderiaferrari and the bull in red bull racing means bullsh- liked by loricciardo
user1 ADMIN'S TRYNA GET FIRED FR 😩🤣
user2 naw bc thats mad ^^
oscarpiastri does the little par still kick liked by danielricciardo
danielricciardo got kicked in the face once. safe to say he's still made for arsenal fc
oscarpiastri or the socceroos 🦘
mateoales you lads had never been so wrong 🤦‍♂️ he'll be a player for italia 🇮🇹
colabebe me 🤝 you = being pessimistic but not really liked by danielricciardo
danielricciardo that's just our sadness speaking cola 😂
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tagged loricciardo, danielricciardo, colabebe
liked by mateoales, georgerussell63, alex_albon
comments have been limited
alex_albon rather appalled at the nickname you gave yourself
landonorris show me how you cry rq 🤩
maxverstappen1 DILF of the season 😘
danielricciardo ofc babe 😍😘
loricciardo 😰 you're a married man danielricciardo
sylvieeford maxverstappen1 have shame and don't thirst on a married man 🥲
charles_leclerc daddy ric 3 😍
georgerussell63 why does it look like you're the father in these photos 🤣
landonorris you're just jealous because you don't have a photo with the little par 😏
georgerussell63 jokes on you, i'll be beau's favourite uncle by the end of the year 😛
landonorris i wish you luck lad 😚
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BR3 - OCTOBER 3, 2024 by lester allie
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[transcript one]
lando: "what are you looking forward to the most?"
daniel: right now, we're just looking forward to having the baby delivered safely. it hasn't been the most pleasant 24 hours for lori and uh... yeah. just deliver the baby then we're good.
lando: and you... lori?
lester: pushing the little one out of me because he's been so adamant on kicking freely.
[transcript two]
*some movement in the background*
nicola, in a murmur: have you done taekwondo before?
lando: like- what you're doing? i can try.
*protests of "no lando, don't" then a tearing noise appears*
lester: landoooo what did you do?
*screeching noises in the background alongside a loud roar of laughter*
daniel: love, i think he ripped your jammies.
lester: lando~
lando: i know i know! i'm sorry. i ripped it in half, i think.
lando: and my shin hurts too. i think i ripped myself a new hole. literally.
[transcript three]
lando: i went to a lamaze class once.
nicola: with lo?
lando: yup. they had me acting like i was the one in labour.
nicola: *chuckles*
lando, giggling: it was awesome.
nicola: you should try one of those simulators where you'd feel the cramps and everything-
lando: oh, no no. i might shit myself if i did.
[transcript four]
*door swinging open in the background followed by sniffling*
lando: aww, daniel- are you okay?
daniel, crying: he's so beautiful.
nicola, snickering next to lando: he is?
daniel, still wailing: he is! oh my fucking god, i have to call- fuck, where's mum and dad- he's, god he's so perfect
lando, quietly giggling: why did you leave your wife in the stupid room?
daniel, stammering: have to call mom- michelle- shit, my phone's inside. fuck.
*door swings open again slams shut*
*silence followed by fits of laughter between lando and nicola.*
nicola: i had never seen him cry like that
lando: me neither. he cries uglier than george and sylvie too.
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bonus !!!
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abr · 1 month
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Se ci sono delle speranze per l'Europa stanno, come al solito, negli Stati Uniti. (...) la crisi europea è figlia e diretta conseguenza della crisi che stanno attraversando gli USA dai tempi di Obama e delle scellerate politiche inaugurate dal suo Dipartimento di Stato. Per noi quella crisi ha voluto dire Libia e guerra sotto casa. Per altri ha voluto dire molto peggio.
Meglio sarebbe stato se prima si fosse dovuto votare in USA e poi in Europa. Purtroppo(...) le scadenze sono invertite. Il rischio è la riedizione del rapporto Trump-UE tra il 2016 e il 2020, dove l’Europa è stato il luogo in cui la parte perdente delle elezioni USA del 2016 si è arroccata per fare opposizione a Trump e rilanciare, usando una figura spenta come Biden per tornare al potere. La speranza d’Europa è tutta lì. Temo un altro 2020 prima di allora.
Se (Draghi) gode ancora di un immutato prestigio dopo il “Volete la pace o i condizionatori accesi”, il “Chi non si vaccina muore e fa morire”, e dopo avere ideato le sanzioni che avrebbero dovuto piegare l’economia russa, è solo perché la “buona stampa” e i suoi disinteressati commentatori continuano a costruire la figura del Cromwell europeo. Non abbiamo avuto la pace; la Russia, oltre ad aver già vinto in Ucraina, non è mai stata meglio in termini economici, e noi siamo diventati un Continente senza energia, senza materie prime, e presto senza industria per scelte sbagliate di politica industriale fatte in Germania e a Bruxelles. Ha probabilmente gestito la storia dei contratti segreti di fornitura dei vaccini per tutta Europa, firmati non si sa bene da chi nell’interesse di chi. E guardi che questa non è questione di vaccini (ma) di contratti. (...)
Negli USA stanno facendo molto per fare luce sui vaccini. 
È vero. E in Italia non se ne dà notizia. Ma guardi che, alla fine, dipenderà tutto dalla vittoria o meno di Trump in USA.
E poi?
Poi, se Trump vincerà, si aprirà il Vaso di Pandora. E la gente in Italia inizierà a leggere sui giornali quello che sa già per esperienza personale.
Che cosa intende dire?
Intendo dire che la gente impazzisce tutta assieme, ma si rinsavisce uno per uno. Se questo succederà, per molti, anche dalle nostre parti, sarà solo questione di tempo.
In caso contrario?
In caso contrario, le società europee entreranno nella “condizione di guerra” di cui parlava Bismarck, che, se non altro, aveva il pregio dell’onestà. Non sarà un’economia di guerra temporanea come si sussurra oggi con sussiego. Sarà una società diversa.
Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale nell’Università Cattolica di Milano, via https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-ue-la-sorte-di-draghi-e-nostra-si-decide-negli-usa-a-novembre/2692362/
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donaruz · 10 months
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2 agosto 1980 ore 9,00
«Forza Carmelo! È ora di alzarsi, bisogna correre in stazione, c’è il treno che ci porterà da papà!»
«Uffa, va bene, mi alzo» Il piccolo Carmelo ancora frastornato per la giornata precedente dove aveva mangiato un buonissimo gelato e corso per le vie di Bologna come un giovane esploratore in una terra sconosciuta. Osservava tutto. Carmelo era alto, non dimostrava la sua giovane età e con quel bellissimo binocolo che gli aveva regalato suo zio e i pantaloncini corti era perfetto come ricognitore dell’ignoto. Aveva gli occhi azzurri, la mamma per scherzare diceva sempre che era figlio di qualche Dio dell’Olimpo greco; nessuno in famiglia aveva gli occhi azzurri. Da grande voleva studiare gli animali e girare il mondo alla scoperta di nuovi territori. Era un esploratore ancora prima di esserlo davvero.
Una semplice ma abbondante colazione e poi un bacio forte a Tobia, il cane. La strada è breve fino ai treni ma quella mattina i parenti devono portare la macchina dal meccanico, una vecchia fiat 127 ormai al termine. La decisione è presto fatta, si va in stazione a piedi, tanto il treno è alle 11, c’è tempo...
Carmelo è contento, ha visto una grande città del nord, piena di gente che corre, non ha capito il motivo ma si diverte a vederli indaffarati, al suo paese sono molto più tranquilli. Poi, finalmente, vede i treni. Che amore che ha per i treni! Ogni domenica il suo papà lo porta alla piccola stazione del paesello a vedere i treni che partono, ora anche lui potrà salire su quelle macchine meravigliose fatte di ferro e legno per ben la seconda volta nella sua vita.
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«Mamma!, mamma mi piacerebbe tanto avere un amico cane, ma tanto tanto!»
«Va bene piccolo, vedremo, quanto torniamo a casa ne parliamo con papà e se lui è d’accordo andiamo al canile»
«Che bello!, che bello!, sono sicuro che il papà sarà d’accor……»
BUUUMMM!?!
«Mamma, mammaa, aiuto! Dove sei? Ho paura! è tutto buio, mamma aiuto è tutto buio..»
Suoni, strani suoni di ferro caldo. Un caldo feroce; gemiti che provengono dal treno di fronte ai binari, gemiti sempre più profondi e poi...urla disperate. Chi cerca la mamma, chi il fratello chi l’amico, la compagna, il figlio. Ma loro non sono più in stazione, sono stati sbalzati a 100 metri di distanza per l’onda d’urto. Come delle foglie strappate ai rami di un albero autunnale.
Poi il fumo si dirada e s’intravede il disastro.
«Mammaa!, dove sei? Dove sei?» Carmelo sembra un minatore appena uscito dalla galleria; la galleria più profonda del suo piccolo paese.
«Vieni piccolino, vieni in braccio, ti aiuto io!» Un ragazzo di 20 anni, una divisa da vigile del fuoco. Il ragazzo è nero come Carmelo, zoppica, ma continua a togliere pezzi di cemento dal piccolo corpo del bimbo. Solleva calcinacci pesanti e taglienti, rossi dal caldo; le sue mani ustionate, ma continua a spostarli. Alcuni giorni dopo venne ricoverato in ospedale per le ustioni. Perse tre dita di una mano.
«Chi sei? Dov’è la mia mamma?» Carmelo è sepolto da una montagna nata dalla violenza.
«Sono un amico della mamma… stai tranquillo»
«Ma cos’è successo?» La sua voce non è più quella di un giovane esploratore, ora è rauca, piena di polvere e distruzione.
«Niente, non è successo niente. Piccolo…non è successo niente»
Fine
In Italia non succede mai niente.
La Rosa dei venti, Il golpe borghese, piazza Fontana, Gioia Tauro, Reggio Emilia, Brescia, l’Italicus, Genova, Il rapido 904, Bologna, Ustica, Firenze, Milano; non sono niente. Non è successo niente. Non è STATO nessuno. In fondo qualche pezzente, qualche moglie di pezzente, qualche figlio di pezzente cosa volete che sia, incidenti di percorso; incidenti per una democrazia migliore, più libera, più ricca. In Italia non è mai STATO nessuno, una cena tra poteri, un brindisi e poi le direttive agli organi di informazione:
“Dovete dire questo, dovete dire quello, dovete dire che non è successo niente; arriva l’estate mandiamoli in vacanza tranquilli, poi, quando tornano, avranno dimenticato tutto”
Ma non avete preso in considerazione una cosa: voi! infami manovratori dietro le quinte, migliaia di occhi hanno visto, sentito, sanguinano ancora. Loro lo sanno chi è STATO. Potete manipolare tutto, cancellare tutto ma dietro il vostro secchio di vernice bianca democratica ci sono pareti rosse di sangue pulito.
Quelle non potrete mai più cancellarle.
-A Carmelo e a tutti i morti e feriti di quella mattina spensierata di un agosto solare-
(Breve parte dal racconto "Piccolo esploratore" contenuto nel libro "Stelle cannibali" ED. Il Foglio 2022)
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libero-de-mente · 6 months
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Questa è una storia vera.
Credo che fosse una notte estiva di circa diciassette, o forse diciotto, anni fa.
Avevo finito di lavorare abbastanza presto per gli standard a cui ero abituato in quel periodo. A mezzanotte chiusi il ristorante e a bordo della mia auto feci la strada per tornare a casa.
Non avevo cenato e i morsi della fame si facevano sentire, così decisi di fare sosta da Majd, un bravissimo e onesto kebabbaro che sapevo essere l'unico, in una città che chiude i propri locali sempre presto, che potesse darmi da mangiare. E poi il suo panino kebab "sensa salsa picante", come diceva lui, era buonissimo.
Una volta consegnatomi il "malloppo" caldo racchiuso con cura nella carta stagnola ci salutammo, uscii dal suo locale. Preferivo mangiarmelo a casa, non abitavo molto lontano da lui, con comodità e in relax. Mentre il resto della famiglia dormiva.
Appena uscito dal "Kebab di Aladino" sul marciapiede noto una ragazza, uno sguardo di sfuggita per non essere invadente ma che mi era bastato per notare il suo nei miei confronti.
La mia auto era a sette od otto metri da lei, appena oltre le linee gialle che delimitavano la fermala dell'autobus. Un autobus che lei stava aspettando.
Passandole vicino sento la sua voce chiedermi: - Disculpe, el autobús a Borgo Palazzo pasa por aquí?
- No - le risposi con il mio italspagnol - "Por aquí passa l'autobus por la Valle de Seriana Tu tienes la dirección al contrarios" (al contrarios, le dissi proprio così, vi rendete conto?)
Incredibile ma vero mi capì e mi guardò come se fosse terrorizzata per il suo errore.
- ¿Dónde está Via Borgo Palazzo? - mi chiese supplichevole.
Io con il dito le indicai la direzione. Puntando l'indice un po' in alto, visto che davanti a noi a un centinaio di metri passava un cavalcavia.
La ragazza rimase in silenzio e cominciò a guardarsi intorno stringendosi con le braccia incrociate davanti al petto. Avevo compreso che si era smarrita.
- Si quieres te porto io - le dissi.
Mi guardò con uno sguardo che sinceramente non saprei come definire ancora oggi, davanti a lei questo uomo buffo con un kebab fumante nella stagnola le stava proponendo un passaggio. Ed era quasi l'una di notte.
Le chiesi di getto - Come ti chiami? - al diavolo l'italspagnolo
- Maria - mi rispose
- Como mi madre - così d'istinto mi usci di dirle "come mia madre".
Credo che fu quella frase detta senza tanto pensarci, uscita con sincerità che la convinse ad accettare un passaggio da uno sconosciuto, vestito con un completo da uomo nero e una camicia grigia cangiante, con un kebab avvolto nella stagnola in mano.
In auto, mentre la portavo a destinazione, lei seduta al mio fianco stava con il suo corpo pigiata contro la portiera. Come per aumentare la distanza tra di noi.
Era bellissima, davvero. Mi raccontò che veniva dalla Bolivia e che era giunta in Italia da pochi giorni.
Non mi ricordo bene quali parole usai in auto per rassicurarla, per accennare una conversazione con lei. Il lavoro che faceva e perché aveva fatto tardi quella sera.
Mi ricordo bene invece quello che successe quando lei vide che l'avevo portata proprio sotto il palazzo dove abitava. I suoi occhi si illuminarono, si sentì sicura a quel punto. A quel punto, già proprio a quel punto, quello dove mi fermai lei evidentemente capì che l'uomo con la camicia cangiante non era cattivo.
Così prima di scendere e dopo avermi detto "Gracias", fece un gesto che mai mi sarei aspettato. Mai. Mi baciò sulla guancia destra. Un bacio rapido, come rapido fu il suo dileguarsi verso il portone. Però io nel momento del contatto con le sue labbra, allora non avevo la barba, sentii tanto calore e la sua paura che svaniva.
Ogni volta che sento di un femminicidio mi ricordo di questo mio aneddoto, perché mi diventa sempre più chiaro il rischio che Maria corse, la paura che Maria aveva e che io trovavo esagerata.
Perché Maria ha avuto buona sorte quella volta con uno sconosciuto, mentre Giulia ha avuto sfortuna con uno che conosceva molto bene. O pensava di conoscere bene. Ma che, come spesso è accaduto a tante altre sventurate come lei, non si conosce mai bene fino a quando non esce la bestia che vive in quella persona.
Per via di un "no" o di un "è finita".
Quello che posso fare io da uomo, da padre, è educare i miei due figli maschi a essere come quell'uomo goffo e impacciato, con un kebab in mano, che voleva essere d'aiuto verso una ragazza. Non lasciandola sola nel buio in una notte d'estate di diciassette, o forse diciotto, anni fa.
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lanymphedaphne · 5 months
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Giorno 346 - Giorno 352
il vicino di treno, gentilissimo, appena rientrato in Italia da tempo che sobbalza sentendo l'odore del caffè espresso
gli alberi di natale dorati e luccicanti la mattina presto in una piazza deserta
a. e t. mentre ripetono le parole nel modo corretto
il caffè a metà mattinata seduta al sole, fuori, in uno dei miei posti preferiti
prendere la metro, girare il mercato e sentirsi estremamente grati
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arcobalengo · 8 months
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NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Libera stampa. L’offensiva ucraina è fallita, ma guai a chi lo dice (in Italia)
Nessuno in Italia scriverebbe mai che la controffensiva ucraina è stata un fallimento, nonostante la stampa americana lo dica da mesi. Una frase così chiara certificherebbe il fallimento di un’intera classe politica e mediatica. Pensate a tutti quei direttori di reti televisive, speaker radiofonici, leader di partito, direttori di istituti di ricerca sulla politica internazionale, schierati contro la diplomazia all’inizio della guerra per la sconfitta della Russia. Potreste mai immaginare che la classe mediatica riconosca di essere moralmente e politicamente corresponsabile della tragica situazione in cui l’Ucraina si contorce con Mario Draghi che viene riproposto come una pietanza che si ripropone al Quirinale verso il giorno più stomachevole della Repubblica Italiana? I signori dei media ricorrono a due strategie per non dire che la controffensiva è un fallimento: la strategia della “lente d’ingrandimento” e quella del “domani è un altro giorno”. La strategia della “lente di ingrandimento” ingigantisce conquiste ucraine talmente limitate che, cartograficamente parlando, non sono nemmeno visibili sulla mappa. È il caso di Andriivka, a sud di Bakhmut, che equivale grosso modo alla conquista di Villa Lazzaroni a Roma sulla Tuscolana. Con la differenza che Villa Lazzaroni ospita qualche piccolo ripostiglio per gli utensili, mentre Andriivka non ha nemmeno quelli essendo stata rasa al suolo al costo di decine di migliaia di ucraini uccisi e una quantità impressionante di mezzi Nato distrutti. Conquistare Villa Lazzaroni in una settimana è un fallimento reale; conquistarla dopo oltre tre mesi di devastazioni e sofferenze umane indicibili è un fallimento fantasy. La ragione per cui i media ingigantiscono la conquista di Andriivka si spiega con l’intreccio nefasto tra potere politico, giornalismo mainstream e dipartimenti di scienza politica all’italiana. Crosetto sarà presto chiamato a inviare nuove armi per la distruzione definitiva dell’Ucraina e, quindi, i soliti (s)giornalisti e i soliti (s)direttori di dipartimento dovranno spiegare che la strategia di Biden funziona. Conquistare Villa Lazzaroni in tre mesi di super-massacri e centinaia di bambini ucraini sotto terra dimostra che Ursula von der Leyen ha capito tutto della guerra in Ucraina. Se poi il teatro dell’assurdo vacilla, ecco intervenire la strategia del “domani è un altro giorno”. Agli italiani bisogna sempre spiegare che la vittoria arriverà domani perché la Nato aveva dimenticato di inviare l’arma magica. Gli ucraini vinceranno grazie agli Himars. Anzi no, grazie ai Samp/T di Crosetto. Anzi no, grazie agli Abrams. Anzi no, grazie alle bombe a grappolo. Anzi no, grazie ai 40 caccia di quarta generazione in primavera però la Russia ne ha 1000 subito. La strategia del “domani è un altro giorno” consente di rimandare all’infinito il giorno in cui le televisioni dovranno dichiarare che l’Unione europea è guidata da una classe politica fallita sorretta da una classe mediatica e accademica iper-corrotta. Mi raccomando: si tenga nascosto agli italiani che la Russia ha ammassato circa 100.000 soldati, 900 carri armati e 555 sistemi di artiglieria per lo sfondamento dell’oblast di Kharkiv. Con il dissanguamento per Villa Lazzaroni, vorrò vedere come Kiev respingerà un assalto frontale di quel tipo. Ecco il paradosso: quando una classe politico-mediatica è perfettamente fallita, si rappresenta come perfettamente vittoriosa. Crosetto aiuta il Corriere della Sera e il Corriere della Sera aiuta Crosetto. In tal modo, un po’ con lo scotch, un po’ con collanti odorosi meno nobili, gli zombie si compattano.
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klimt7 · 2 months
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Un film d'Evasione
da premio Oscar
ANDIAMO A VEDERE COSA C'È DIETRO :
I "picconatori" dello Stato Italiano siedono tutti quanti sui banchi del Governo, e già edificano il MONDO A ROVESCIO teorizzato dal Generale Vannacci.
Miglior attrice Protagonista:
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Il meraviglioso mondo di Giorgià, degli evasori fiscali e dei loro complici seduti in Parlamento.
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Da ascoltare il Podcast
"Circo Massimo" :
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Chi sta minando il Bilancio del nostro paese pur di favorire le principali categorie di evasori?
Chi ?
Chiedere la Delega Fiscale per partorire una riforma fiscale che aiuta chi, già oggi, non paga le imposte, è un atto terroristico e folle che danneggia le stesse fondamenta della nostra Repubblica e rischia di mandare in pezzi in modo irreparabile la coesione sociale del nostro amato belpaese.
Nella mente della Meloni c'è questa visione folle: lasciare il peso delle imposte sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati, e per tutte le altre categorie trasformare le IMPOSTE in una scelta facoltativa:
Volete Voi, fare beneficienza a favore delle casse dello Stato?
È vostra la scelta. Vostra la benevolenza.
Siete liberi di versare un piccolo obolo per le finanze italiane, oppure andarvi a spendere quelle somme in supercar Lamborghini, Ferrari, in barche da diporto, o in attici superlusso da intestare a società di comodo da costituirsi appositamente.
Oppure potete devolvere quelle somme a società off-shore basate nei paradisi fiscali quali le isole Cayman!
Contattate al più presto il vostro Commercialista di fiducia per i dettagli e le modalità da seguire per mettere in atto la vostre benemerite volontà.
Per voi, "Facoltà e Volontà", a discrezione
Per i lavoratori dipendenti: OBBLIGHI !!!!
Le gouvernement de Giorgia Meloni fait exploser l'équilibre financier de l'État italien en criant :
" Mesdames et Messieurs, jouez à votre jeu, vive la liberté et le plaisir de s'évader !!! "
Povera patria
( FRANCO BATTIATO )
youtube
Altro che "FRATELLI D'ITALIA" !
In realtà, i veri patrioti siamo noi!
Noi, lavoratori dipendenti che paghiamo fino all'ultimo euro di Imposte e finanziamo tutti i servizi statali ( Scuola, Sanità, Infrastrutture, Forze dell'ordine, Università, Pubblica Amministrazione ed Enti Locali e (In) Giustizia, ), che poi utilizzano tutti quanti, senza averne titolo.
Apriamo gli occhi su quale film sta andando in onda oggi in Italia.
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gregor-samsung · 6 days
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" Nella primavera del ’90 Akiko è all'inizio del terzo anno di università (l’anno scolastico, come quello lavorativo, comincia ad aprile e finisce a marzo), e riesce a sostenere una semplice conversazione in italiano. Non è una studentessa particolarmente brillante, ma è diligente, studiosa, piena di buona volontà. In classe è sempre attenta, non chiacchiera con le compagne, l’unica cosa che le si può rimproverare è un eccessivo spirito gregario, ma è un difetto comune a molti. Nonostante sia timida, come la maggior parte dei suoi compagni e delle sue compagne di corso Akiko ha in programma di passare le vacanze estive in Italia, a Firenze, dove frequenterà per due mesi una scuola per stranieri. In Maggio viene a trovarmi nel mio studio, per chiedermi consigli riguardo al viaggio imminente, e ho così modo di conoscerla un po’ meglio. All'inizio è un po’ esitante, sta seduta in punta di sedia, cincischia con una mano un bottone della camicetta dal collo di pizzo, l’altra la tiene posata in grembo, sui jeans poco intonati alla camicetta. Ben presto però si rinfranca, e bastano un paio di domande informali da parte mia perché di sua spontanea volontà si metta a parlare di sé.
Vengo così a sapere che abita a mezz’ora d’autobus dall'università, e che divide con un’amica un minuscolo appartamento di una stanza, cucinino, e il solito bagno poco più grande di un armadio. Sistemazione che considera già un lusso, poiché la sua famiglia, che ha un piccolo commercio in provincia, fa un notevole sforzo per pagarle gli studi a Osaka. Per domandare ai genitori meno denaro possibile, come la maggior parte degli studenti Akiko svolge un lavoro part-time, due sere alla settimana fa la cameriera in un ristorante, per una paga equivalente a quella di una collaboratrice domestica in Italia; paga della quale è molto contenta perché prima di trovare questo posto smistava la merce in un supermercato dove guadagnava meno e si stancava di più. Il viaggio in Italia se lo pagherà con il denaro messo da parte negli ultimi due anni. Quando lodo il suo senso di responsabilità, Akiko mi risponde che è normale, i suoi genitori non sono ricchi e fanno già abbastanza per lei. Questa preoccupazione di pesare il meno possibile sulla famiglia una volta terminate le medie superiori è molto frequente nei giovani, e a questa loro esigenza risponde l’ampio mercato di lavoro saltuario e part-time. "
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, Giulio Einaudi, 2004. [Libro elettronico]
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major-x-blog · 7 months
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Questo è il PRIMO Leone LIBERO in ITALIA, Sarebbe lo Step successivo alla sostituzione etnica (Sostituzione Zoologica) voluta dall'Europa, così che gli Africani in Italia si sentano in tutto e per tutto a Casa Loro.....
Ovviamente Scherzo....., ma la riflessione e presto fatta, in quanti altri PAESI dell'Unione Europea Avete visto Scene Simili????
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sofysta · 3 months
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Com'è vivere a Parigi? 🎀
Ciao :) Inizio col dirti che è da quasi 1 mese che ci vivo, mi sono trasferita per lavoro e per inseguire uno dei miei sogni più grandi. Come si vive? Direi che Parigi è costosissima e se non hai un budget di tuo per i primi tempi finché non potrai percepire uno stipendio è praticamente inavvicinabile. Trasporti, servizi, affitti sono davvero alle stelle rispetto all''Italia ( del sud), anche fare la spesa se non si trovano i posti giusti può risultare dispendioso, per non parlare dei ristoranti e cafè tipici Parigini. Assodato che la vita è davvero cara è una città stupefacente, brillante, ammaliante e se vogliamo anche un pò misteriosa quindi si, SI, mi ha affascinato fin da subito, quando i miei piedi hanno toccato il suolo dell'aeroporto Charles De Gaulle. Poi che dire i Francesi almeno qui a Nord sono davvero molto gentili, disponibili all'ascolto ed anche a dare ottime dritte per vivere al meglio per chi come me viene da un'altra nazione. Io lavoro dentro Disneyland ed ho al momento la fortuna di stare negli alloggi forniti da loro per cui pago un affitto di 400 euro mensili ed ho un bilocale solo per me,ma considera che gli affitti per chi vuole vivere a Parigi partono minimo da 800/1000 euro e devi convivere con almeno 3 coinquilini.
Il gioco vale la candela? È troppo presto per me dirlo, però ti assicuro che in qualsiasi modo vada ne sarà valsa la pena.
Ciao 🖐😊
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apropositodime · 10 months
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PATRICK ZAKI LIBERO ❤️
Che notizia straordinaria!
Patrick Zaki ha ricevuto la grazia dal Presidente egiziano Al Sisi.
È finito un incubo.
Una notizia meravigliosa che restituisce a questo ragazzo 14 mesi della sua vita, dopo i 22 che gli sono stati tolti senza aver fatto nulla, ma che non cancella le responsabilità, i silenzi pavidi, gli interessi biechi, la vergogna di due Paesi che per interessi economici e politici hanno costretto un innocente a vivere un incubo.
Ci sarà tempo per i processi e le riflessioni.
Ora c’è solo la gioia perché Patrick Zaki è finalmente LIBERO. Chi l’avrebbe detto così presto, dopo la doccia gelata di ieri.
Ti aspettiamo in Italia Patrick. La tua Italia. La tua Bologna.
#lorenzotosa
Le notizie quelle belle.
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3nding · 7 months
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OK GOOGLE
Per me la mattinata e la giornata potrebbero pure finire qui: sveglia presto con rapido salto in ufficio, torno a casa lentamente si svegliano tutti, colazione bel tempo freddo e biscottini svedesi allo zenzero. Tutto ok. A un certo punto cerco il tablet con cui di solito perdo i sensi mentre cerco di guardare qualcosa alla sera, ma non si trova. Dove sarà? La moglie non lo sa, l'erede nemmeno. Il mistero si infittisce e lo stress sale rapidamente. Inizio a rivoltare divani, letti, cassetti, pupazzi. Niente. La ricerca assume toni da perquisa a metà strada tra Digos e KGB. Faccio scrivere alla suocera che magari gli è finito nella valigia quando se ne è andata ieri. Ancora nulla. Disegni criminali si addensano nella mia mente: saranno stati gli spazzacamino? A un certo punto l'intuizione: Google! Essendo il tablet registrato e loggato con un mio account, la grande G saprà dirmi dove e quando è stato usato l'ultima volta! Mi fiondo al PC e controllo la cronologia dei device. HA! ECCO LA PROVA DEL MISFATTO! ULTIMA VOLTA ONLINE DUE ORE FA. Ma da dove? In questo Google è laconico: Italia. E grazie al cazzo. Provo a connettermi al dispositivo: impossibile. Lo avranno spento? Disattivato il WiFi? Si sarà scaricato? Prima di andare dalle guardie a fare denuncia querela faccio partire la funzione SUONA DA REMOTO. Silenzio in casa. Il nervosismo è ormai palpabile avendolo io passato a tutti. Mi infilo la tuta pronto per andare in caserma, apro la macchina e sento qualcosa suonare.
Era infilato nello spazio infame e angusto tra sedile passeggero e linea di confine col sedile guidatore.
Chi l'ha messo lì? Nessuno. (cit. Ulisse)
Un paio di considerazioni finali:
Sto invecchiando male? Certo.
Il dispositivo era connesso al WiFi di casa e al 60% di carica e Google non riusciva a collegarsi e a localizzarlo.
OK GOOGLE.
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