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#ansie inutili
ilterzouomo · 4 months
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fiorescente · 2 months
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Cose che mi dicono ultimamente che mi feriscono (edizione trasloco):
"ma come!!!!? Ancora non avete trovato casa???! E ORA COME DOVETE FAREEEEEEE?"
Ma quante cose hai??!...
Ah come ti capisco io ci ho messo davvero tanto tempo a trovare casa..
Ripetute da persone che ovviamente non alzeranno un dito per aiutare, che non si rendono conto che io ho vissuto in una casa da sola per due anni e mi sto impegnando tantissimo per far entrare tutto nel minor spazio possibile e mi sta venendo continuamente la febbre a intermittenza, che non hanno idea di come sia il mercato immobiliare a Bologna, che non mi rispondono niente dopo che hanno avuto informazioni, chieste solo per giudicare palesemente e per metterci ansie inutili
Che poi in realtà ci sono novità ma non le sto dicendo a nessuno perché mi sono stancata dei giudizi, quando firmeremo chiamo tutte le persone che ci hanno aiutato tanto tanto e le avverto ma così pure basta raga
Sto assorbendo tanta negatività dal mondo e in questi mesi mi sento tanto male, mi spiace se parlo solo di cose brutte e forse piene di rabbia ma io non... non ce la faccio più veramente basta...
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der-papero · 10 months
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Perdona il ritardo, @hope-now-and-live, sai bene che adoro i giochini e ti ringrazio, ma questo è un periodo davvero brutto per me, quindi vi seguo quotidianamente, ma non ho quel minimo di spensieratezza che mi consente di scrivere qui.
Ma bando alle tristezze, entriamo nel dettaglio.
1. Are you named after anyone? Ovviamente il nonno paterno, e considerato che tipo era, un po' mi vergogno a portare sia il suo nome che cognome, ma cambiarlo richiede rotture ancora più grandi del fastidio, quindi amen.
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? Lunedì sera, e ringrazio di cuore una persona, che sicuramente leggerà questo post, di essermi stata vicino. Per le tante cose di cui sono lei grata, adesso c'è anche questa.
3. Hai figli? No.
4. Fai largo uso del sarcasmo? Sì e no, a me piace più farle ridere le persone che storcere il muso, quindi sarcasmo sì, ma solo se si traduce in una risata.
5. Quali sport pratichi o hai praticato? Asso pigliatutto, briscola, rubamazzo, dama, acchiappa acchiappa. Vorrei diventare campione di tressette.
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona? La sensibilità, l'empatia.
7. Qual è il colore dei tuoi occhi? Aspe', famme guarda' la mia C.I., che non mi ricordo. Castani.
8. Scary movies o happy endings? Guarda, copio pari pari la tua risposta, non avrei saputo dirlo meglio: I film horror io MAI. Guardateveli voi, fatevi pure venire ansie inutili oltre a quelle che già avete nella vita :3
9. Qualche talento particolare? So ascoltare le persone, tranne quando si tratta di date o eventi o relazioni tra fatti, infatti @ross-nekochan mi ha detto 3000 volte quando partiva, e io manco per il cass.
10. Dove sei nato? In un paesino infelice della provincia di Caserta.
11. Quali sono i tuoi hobby? Scrivere codice. Molti di voi avranno calato lo sguardo, ma a me non dispiace.
12. Hai animali domestici? No, non riesco a gestire la mia persona, figuriamoci un altro essere vivente. La mia è una scelta che tutela il prossimo, animale o vegetale che sia.
13. Quanto sei alto? 1,70 (forse)
14. Materia preferita a scuola? A questa non rispondo, perché se ancora non l'avete capito allora non siete dei buoni follower.
15. Dream job? Lo faccio già, anche se ho sempre avuto il sogno scontato di fare l'astronauta.
Io non so chi l'ha fatto già, mi sono un po' assentato in questi due giorni, quindi taggo a caso (anche se i tag non sono mai casuali, diciamolo)
@letargo @azzurrocartadazucchero @pianetatschai @vivenda @pollonsfancy (che rivedo con piacere in queste lande) @acribiacollerica @noncecrisinelmercatodellebugie @myorizuru
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Il mio superpotere è riuscire a crearmi ansie e paranoie inutili.
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Basta con queste ansie inutili
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lavitafattapuntino · 1 year
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Basta sentirsi dire da persone vicine "sono con te, va tutto bene, tranquilla/o" per sentirsi 1000 volte più sicuri e rimuovere ansie inutili.
Non ci rendiamo nemmeno conto di quante persone in questo momento in realtà hanno bisogno di essere confortate da qualcuno. Anche persone che non lo dimostrano e sembrano sempre felici e spensierate, in realtà soffrono.
A volte basta anche una frase detta da uno sconosciuto farci riflettere su noi stessi.
Per quanto io possa essere un granello di sabbia nel mondo di qualcuno, e le mie parole possano essere insignificanti.
Io scrivo :
A chi non ha nessuno, a chi sta passando un periodo difficile e non ha il coraggio di parlarne, a chi si sente solo ed a tutti coloro che semplicemente ne hanno bisogno, queste parole...
"Non ti preoccupare vedrai che le cose andranno meglio, so che sembra impossibile, che il mondo ti stia cadendo addosso. Ma so che sei forte, tieni duro, stringi i denti e fatti strada attraverso il buio che ti circonda, riprendi in mano la tua vita e conquista i tuoi sogni. Non temere il futuro, rischia ed insegui la tua felicità.
Nessuno ha il diritto di negartela. Solo tu puoi rialzarti, non importa quante volte tu sia caduto.
Avere qualcuno che ti rimette in piedi senza che tu abbia forza nelle gambe é inutile, lasciando la presa cadrai nuovamente a terra e tornerai al punto di partenza.
Trova il modo di rialzarti con le tue forze per camminare a testa alta senza bisogno di supporto. Così da riuscire a camminare vicino a chi ami e sostenervi a vicenda.
Trova la tua strada e vanne fiero, cercheranno di intralciare i tuoi passi, e allora ti dico, "Calpestali e va avanti". Ce la farai.
So di non essere nessuno per dirti cosa fare, ma spero di riuscire a comunicare un po' di speranza."
Lavitafattapuntino
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colonna-durruti · 1 year
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Continuo a pensare che l’unico tempo veramente sprecato sia quello utilizzato in cose inutili o brutte. Un giovane Sioux di undici anni che aveva passato l’estate dai nonni, in riserva, interrogato, al suo ritorno a scuola, su come avesse trascorso le vacanze, rispose: ‘Benissimo. Il tempo era ritornato a essere intero’. Appunto.
Noi siamo troppo abituati a segmentarlo, a dividerlo in ore e minuti, in ansie e angosce, dimenticandoci che da piccoli giocavamo intere giornate con un pezzo di legno in cortile, avvertendo il passare del tempo solo al sopraggiungere della notte, allo scroscio improvviso della pioggia: avevamo una pura nozione atmosferica del tempo.
Fabrizio de André
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Sempre più in alto
Lei era appollaiata su quel muretto. Proprio sul margine di una primavera appena accennata, gialla di sole e di parole sparpagliate. Si guardava intorno combattuta tra l’esitazione di spiccare il volo verso l’incerto, e la paura di restare immobile e attendere. Ferma su quel muretto consapevole che l’attesa non era la scelta migliore, ma l’alternativa… poi si accorse che lui si stava avvicinando.
Lo aveva notato subito, mentre gironzolava attorno a lei con una indifferenza sintetica e sfrontata. Lo aveva visto avvicinarsi da lontano, quando era una sagoma appena accennata, eppure come se avesse già una sua presenza percepibile e concreta.
Era carino.
Non fu un pensiero esplicitò che si manifestò dentro di lei, e certo non voleva subito ammetterlo a se stessa, ma lo comprese nel momento stesso in cui capì di aver scelto l’alternativa di restare, di restare ferma su quel muretto aspettando che la vita seguisse il suo corso anche oltre la sua volontà di scegliere. Lui effettuò un altro giro, sempre più concentricamente vicino a lei, poi superò ogni titubanza e si fermò sul muretto accanto a lei.
Illuminata dai raggi del sole lei era bellissima.
Eccolo, è qui accanto a me. Ma lei girò il capo in direzione opposta fissando il vuoto sempre più denso di emozioni e ansie. Non si mossero. Esistono degli attimi che sono solidi tanto è possibile scandirli in tutta la loro prolungata istantaneità. Quelli furono tali. Prolungati, lenti e delicatamente dolci.
Lei però era voltata verso il niente e fissava l’inesistente. Quasi lui non ci fosse. Ma ormai era risoluto. Concentrò tutte le sue energie vitali in un punto della mente trasmutandole in intraprendenza, circumnavigò il suo corpo e si pose accanto a lei dal lato dello sguardo.
Se lei avesse di nuovo girato lo sguardo sarebbe stato un rifiuto definitivo. Non poteva farlo. Non voleva farlo e non lo fece. SI guardarono finalmente negli occhi. Avresti giurato che si sorridevano.
Lei batteva le palpebre nervosamente. Lui avrebbe voluto parlarle, ma non poteva. Avrebbe voluto prenderle la mano ma non aveva mani per farlo. SI limitò a emettere un cinguettio garrulo rimodulato in armonia con l’essenza dell’universo. Lei rispose con un cinguettio sincopato e irresistibile.
Si sollevarono in volo insieme, muovendosi in una nuvola profumata di suoni primaverili. Sotto di loro il mondo era sempre più distante. Le parole sparpagliate si affievolivano, e quelle sagome brulicanti erano sempre più piccole, minuscoli batteri voraci e corrosivi troppo impegnati a divorarsi reciprocamente per avere il tempo di alzare la testa e osservare il loro volo.
Sempre più distanti, sempre più inutili, sempre più inesistenti,
E loro volavano sempre più in alto.
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ricorditempestosi · 1 year
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Lavoro part time in una gelateria e quando devo fare chiusura e il resoconto della cassa mi sento ritardata perché mi faccio prendere dall’ansia e faccio stronzate
Solo ansie in questa vita del tutto inutili
ti capisco benissimo. anche io ho fatto il cassiere in un grande supermercato, fatturavo 4/5 mila euro in una cassa in otto/nove ore filate il sabato e la domenica. alla chiusura avevo l'ansia fottuta di sbagliar qualcosa
brutta bestia l'ansia
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ambrenoir · 2 years
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Legge dello smaltimento dei rifiuti emotivi
Molte persone somigliano, per usare una metafora, a camion della spazzatura: se ne vanno in giro piene di rifiuti, piene di frustrazione, di collera e delusione. Col tempo questa spazzatura si accumula, e allora sono costrette a cercare un posto in cui smaltirla. E se glielo permetti ti scaricano tutto addosso.
E’ dunque importante, quando qualcuno vuole scaricare su di te la sua spazzatura, sottrarti (se ciò è possibile), oppure non farne una questione personale: sorridi, saluta, auguragli ogni bene e vai oltre, senza farti prendere nella loro rete. Credimi, sarai più felice. Quando sei in grado di percepire quei camion nella tua vita e li lasci passare oltre, immediatamente ti senti più felice e mantieni sgombra la tua strada verso il successo. La chiave non è elaborare i rifiuti emotivi – non devi analizzarli, osservarli, discuterli o indugiare su di essi – ma solo farli passare oltre.
Non è nostro dovere assorbire le frustrazioni, le ansie e le delusioni degli altri. Non siamo venuti sulla terra per sopportare l’energia negativa di altri individui, né per gravarli della nostra. Dobbiamo piuttosto mantenere la nostra strada libera da inutili limitazioni e non lasciarci scoraggiare dalle attitudini e azioni negative di altre persone. E non dobbiamo farci ostacolare dalle nostre stesse convinzioni e dai nostri comportamenti controproducenti. Possiamo ottenere felicità e successo concentrandoci su ciò che davvero ha importanza, dal punto di vista personale e professionale.
Tratto da: Smaltire la spazzatura emotiva di David J. Pollay
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emotivatragica · 2 months
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*Dirti cio che sento*
Ho paura che m'hai scordata
Che bloccata su ogni social
Finirò anche incastrata
Nel tuo dimenticatoio
Nell'archivio dei ricordi
Inutili, da buttar via.
Per una volta però
Non temo per me stessa,
Non è egocentrico
Dolore di rottura.
È proprio la paura
Di non averti dato
Niente di quello che io
Sentivo veramente.
Di averti dato ansie
Invece che serenità
Incertezze invece de
L'assoluta sicurezza
Di avermi sempre con te.
Ho paura di essere
Diventata asfissia
Quando volevo essere
L'unico tuo refolo.
Il mio più gran terrore
È che avermi accanto
Sia stato fastidioso
Quanto la piccolissima
Pietruzza che s'incastra
Nello stivaletto stretto.
Ci ho provato tanto
A non essere quella
Pietruzza ingombrante
Ma non ha funzionato.
Basta muovere un po'
La caviglia per lasciare
Che cada via da te.
Per sempre lì lontana.
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janniksnr · 1 year
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poche cose al mondo mi infastidiscono come la relatrice che non mi risponde alla mail cioè letteralmente ho fatto una domanda a cui semplicemente doveva rispondermi si o no, niente di elaborato eppure da questa mattina che lo ho scritto a quanto pare non ha trovato due secondi per rispondermi il che significa che non posso andare avanti con il lavoro che devo fare e che peggio ancora domani dovrò parlarle di persona e interfacciarmi con lei è così difficile e hanno inventato le mail proprio per evitare queste ansie inutili veramente io necessito di una risposta non posso pensare che dovrò parlarle purtroppo mi sento già l'ansia il mal di stomaco uff
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oretsim-mistero · 1 year
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Credo si tratti di uno scambio;
Una dice all'altra le parole che avrebbe voluto sentire quando era in difficoltà e l'altra che ascolta, credo che usi quelle parole per affrontare meglio la situazione; io faccio così, quando vado in quei pozzi neri di ansia, mi dico "perché lo pensi Andrea? Lei ti ha detto che non è così" e quindi mi metto a pensare alle verità che questa vita racchiude, ad ogni singola verità, ad ogni gesto e parole dette, a tutte quelle possibilità e mi dico che la mia paura è infondata; tu sei qui, in questo momento e sei abbastanza per te stessa, sei diventata in grado da non voler di più di quanto puoi dare e sei diventata in grado di non darti una colpa per questo. Ma attenzione, non vuol dire arrendersi e non cercare di migliorare se stessi, vuol dire accettarsi, capire e non farsi ansie inutili da portarci dietro. Io sono abbastanza per me stessa, sono in grado di fare delle cose, magari sbaglio ogni tanto, ma ne sono capace; sono brava a parlare con le persone, se non balbettò, sono brava a disegnare e forse anche a dipingere;
Ma è anche vero che sono a brava a rompere i cuori delle persone.
Forse le ansie infondate un po' le ho risolte, ma i sensi di colpa, beh, su quelli devo ancora lavorarci.
Io non lo so se i punti di sutura li deve togliere l'ortopedico o il veterinario dello studio, non lo so! Il cane è strano, mangia la brioche al bar, non aveva mai mangiato la brioche al bar; ha mangiato anche un pezzo di focaccia, non l'aveva mai mangiata dio. Mai. È un po' mogio, magari è stanco, magari tre anestesie sono troppe per lui, magari è morto nel divano proprio nel mentre che scrivo queste parole. Magari è solo il collare elisabettiano che lo manda un po' in tilt; ieri ci è passato davanti un cane grande e grosso e non gli ha abbaiato. Capisci? Non gli ha abbaiato. Giuliano è strano da dopo l'operazione, è diventato diverso. Vorrei solo che scrivendo queste parole io possa metterci qualche tipo di energia che le possa far diventare realtà, io rivoglio il mio cane, voglio vederlo andare via inseguendo i caprioli, voglio rivederlo correre, voglio rivedere lo stesso cane che avevo davanti 5 mesi fa, prima che succedesse tutto.
Io non posso pensarci a quando morirà, non posso; l'altro giorno parlavo con un signore che aveva perso da poco il suo cane ed io glielo dicevo senza vergogna, glielo dicevo sapendo che era vero " io la capisco, la sua tristezza, ogni tanto piango anche io la morte del mio cane, solo che lui è ancora vivo";
Tutta questa lealtà, tutta questa tristezza, nessuno apprezza mai la presenza nella nostra vita di un altro essere vivente, ma perché non si può piangere per la sua morte anche se lui è ancora in vita? È una perdita di tempo o un segno di gratitudine per ogni istante felice passatoci insieme? Sarò matta, ma credo che piangere ogni tanto per lui non sia così male, perché dopo il pianto mi rendo conto che lui è ancora lì, nel divano, respira e che domani andremo a fare un altra passeggiata insieme e forse starà un po' meglio...
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una delle cose che auguro a me stessa per questo 2023, é di guarire da tutte quelle cose che non riesco a dire a nessuno, di ritrovare la serenità che avevo e far in modo che i miei occhi tornino a brillare per tutte le piccole cose, mi auguro di non perdermi nei momenti di tristezza come ho fatto fino ad ora e di trovare sempre la cosa positiva nelle cose, come facevo un tempo.
Auguro a me stessa di ottenere tutto ciò che voglio con la mia forza e fare in modo di non farmi mangiare dalle paranoie e da miei complessi inutili…
Mi auguro di essere me stessa , di non rincorrere più nessuno perché CHI VUOLE RIMANERE RIMANE,
di non dare tanto peso a chi non lo merita, di ritrovare la felicità che ho perso da tempo, mi auguro di togliere le mille paure e ansie che ho tutti i giorni..
Mi auguro di ritrovare me stessa e di mandar via dalla mia vita tutte quelle persone che me la stanno distruggendo, di dare più importanza a chi lo merita e soprattutto riconoscere quanto valgo.
🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀🍀
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non so perché ma in questo momento mi sento completamente vuota e sola. è come se tutti i pensieri e le mie paure rimbombassero nella mia testa, così forti da non farmi riuscire a sentire il resto. questa mattina ero così felice e non capisco come mai tutta quella felicità e quei pensieri positivi siano scemati così, nel nulla. non è raro che una mia giornata inizi con pensieri bellissimi e finisca sotto le coperte volendo sparire, non avendo voglia di fare niente. ogni volta mi sembra quasi di sentirmi sbagliata, oltre ai vari motivi per cui mi ci sento solitamente, solo perché mi sembra di autosabotarmi. eppure non è che questa felicità sparisca perché sono io ad iniziare a pensare. anzi, solitamente il mio autosabotaggio inizia subito dopo il senso di vuoto che si dilania spezzandomi il cuore all'improvviso. inizio ad avere dubbi su ogni cosa, anche quella che nei momenti di lucidità reputo più sicura, mi riempio di paranoie e ansie totalmente a caso, dalla paura che qualcuno a cui tengo faccia un incidente e muoia, nonostante magari quest'ultimo sia tranquillo dentro casa a fare la cosa meno pericolosa del mondo, alle cose più stupide come il vedere le persone comportarsi diversamente con due persone diverse. cosa che faccio anche io, i miei modi di scrivere e atteggiarmi cambiano, eppure in questi momenti, quando lo noto in qualcuno, inizio a pensare solamente che con me finga. che poi io so che nessuno avrebbe motivo per farlo, però succede che io ci pensi. per non parlare dei pensieri su me stessa, che davvero mi travolgono come un uragano per poi lasciarmi cadere in un mare in tempesta. e vedo i miei pensieri passare dal "il blu è un colore così calmo" al "il blu può rappresentare al tempo stesso la serenità e il dolore più profondo" e okay fino a questo punto i miei pensieri un minimo di senso lo hanno, ma poi inizi con il rappresentare e ti ritrovi a pensare al teatro e a quante maschere invece di stare su un palco ci siano sui volti delle persone che ci camminano di fianco. ho questo mulinello di pensieri confusi che tra di loro possono collegarsi solo se ti ci metti d'impegno e questa cosa mi crea un altro senso d'ansia. non capisco perché. eppure mi sembra che in questo momento non mi manchi nulla, se non la forza di vivere. e mi fermo lì, con il telefono in mano a guardare video inutili che non mi lasciano nulla, o a giocare a quei stupidi giochi pieni di pubblicità che sono l'unico modo per mettere in off il cervello. peccato che con il cervello in questo modo si spengano anche tutte le emozioni, tutte le ambizioni, tutti i sentimenti. e vorresti alzarti e fare qualcosa ma sai che non riuscirai a fare niente, sai che se prenderai un libro riuscirai a leggere a malapena due pagine, sai che se cercherai di riordinare la stanza finirai per far cadere tutte quelle cose che hai lasciato sulla scrivania e sulla sedia perché non avevi forza di metterle a posto prima, sai che non riuscirai neanche ad arrivare al bagno e lavarti perché si magari non hai nessun problema fisico ma dio la tua forza è così prosciugata che l'unica cosa che riusciresti a fare è piangere perché non riesci a fare altro. ma sai anche che se iniziassi a piangere non finiresti più e resti lì, con le lacrime agli occhi, cercando di cacciarle indietro per evitare un crollo o un attacco di panico, con la rabbia che ti cresce dentro perché ti senti un fallimento e poi nulla, il vuoto di nuovo.
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cristianasworld · 2 years
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Devo raggiungere Parma per inutili collaborazioni, esprimevo la mia poca stima nei confronti dei piloti vaccinati, mi hanno detto che sono ansie da separazione, il timore di lasciare la strada vecchia per la nuova. Il pilota automatico non turba nessuno e un vaccinato che rischia il collasso neppure. Giudicate voi. Siamo sulle note della credulità da una parte e della coscienza dall'altra. Non è un percorso facile ma si può percorrere seguendo ognuno le sue illusioni, perché a questo non punto non si può parlare di scienza dato che non si ragiona.
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