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#antisemitismo
toscanoirriverente · 2 months
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gregor-samsung · 3 months
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“ Un operaio in tuta turchina stava oliando una grande trebbiatrice, curvo sulle ruote e gli ingranaggi. Io m’ero fermato in mezzo al cortile, e lo guardavo lavorare da lontano. Oliava le sue macchine, continuava a fare il suo mestiere, come se la guerra fosse lontana, come se la guerra non avesse neppure sfiorato il villaggio di Pestchanka. Dopo alcuni giorni di pioggia era uscito il sole, l’aria era tiepida, le pozzanghere d’acqua fangosa specchiavano un pallido cielo azzurro percorso da lievi nuvole bianche. A un certo punto entrò nel kolkhoz un ufficiale tedesco delle SS seguito da alcuni soldati. L’ufficiale si fermò a gambe larghe in mezzo al cortile, guardandosi intorno. Ogni tanto si voltava a parlare ai suoi uomini: alcuni denti d’oro luccicavano dentro la bocca rosea. A un tratto vide l’operaio curvo a oliare la macchina, e lo chiamò. «Du, komm, hier!». L’operaio si avvicinò zoppicando. Anch’egli era zoppo, lo avevano lasciato indietro perché era zoppo. Stringeva nella mano destra una grossa chiave inglese, nella sinistra un oliatore d’ottone. Nel passare accanto al cavallo gli disse qualcosa a voce bassa, e il cavallo cieco gli strofinò il muso sulla spalla, lo seguì zoppicando per alcuni passi. L’operaio si fermò davanti all’ufficiale, si tolse il berretto. Aveva i capelli neri e crespi, il viso grigio, magro, gli occhi opachi. Era certamente un ebreo. «Du bist Jude, nicht wahr?» gli domandò l’ufficiale. «Nein, ich bin kein Jude» rispose l’operaio scotendo la testa. «Cto? ti niè Evriu? Ti Evriu! tu sei ebreo!» gli ripeté in russo l’ufficiale. «Da, ja Evriu, sì sono ebreo» gli rispose in russo l’operaio. L’ufficiale lo guardò a lungo, in silenzio. Poi gli domandò lentamente: «E perché, un momento fa, mi hai risposto di no?». «Perché me lo hai domandato in tedesco», rispose l’operaio. «Fucilatelo!» disse l’ufficiale». “
Curzio Malaparte, Kaputt, Introduzione di Mario Isnenghi, Mondadori ( Collana Oscar narrativa n° 1102 ), 1978; pp. 84-85.
[ 1ª ed. originale nel 1944 presso l’editore Casella di Napoli ]
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danataikoprensa · 22 days
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noneun · 2 years
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In questi giorni noto che si sta facendo una lievissima confusione fra questo due termini
Antisemitismo
Avversione nei confronti dell'ebraismo, maturatasi in forme di persecuzione o addirittura di mania collettiva di sterminio da una base essenzialmente propagandistica, dovuta a degenerazione di pseudoconcetti storico-religiosi o a ricerca di un capro espiatorio da parte di classi politiche impotenti.
Antisionismo
L'antisionismo è l'atteggiamento di coloro che si oppongono al sionismo, cioè al movimento politico fondato nel 1897 volto alla costituzione di uno Stato nazionale ebraico in parte di quello che fu il Mandato britannico della Palestina e, prima ancora, la Palestina ottomana.
Ah, e se Human Rights Watch dice che in Palestina c’è l’Apartheid, la cosa sbagliata non è scriverlo su i social, ma non dirlo nelle conferenze stampa, nelle interviste, in parlamento, ovunque.
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yoprotesto · 7 months
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Un poco de historia. ¿QUIÉN ESTABA PRIMERO ISRAEL O PALESTINA?
-Antes de Israel, había un mandato británico, no un estado palestino. -Antes del Mandato Británico, existía el Imperio Otomano, no un estado palestino. -Antes del Imperio Otomano, existía el estado islámico de los mamelucos de Egipto, no un estado palestino. -Antes del estado islámico de los mamelucos de Egipto, existía el Imperio árabe-kurdo ayubí, no un estado palestino. -Antes del Imperio ayubí, existía el Reino franco y cristiano de Jerusalén, no un estado palestino. -Antes del Reino de Jerusalén, existía el imperio omeya y fatimí, no un estado palestino. -Antes de los imperios omeya y fatimí, existía el imperio bizantino, no un estado palestino. -Antes del Imperio Bizantino, existían los sasánidas, no un estado palestino. -Antes del Imperio Sasánida, existía el Imperio Bizantino, no un estado palestino. -Antes del Imperio Bizantino, existía el Imperio Romano, no un estado palestino. -Antes del Imperio Romano, existía el estado hasmoneo, no un estado palestino. -Antes del estado hasmoneo, existía el seléucida, no un estado palestino. -Antes del imperio seléucida, existía el imperio de Alejandro el Grande, no un estado palestino. -Antes del imperio de Alejandro Magno, existía el imperio persa, no un estado palestino. -Antes del imperio persa, existía el imperio babilónico, no un estado palestino. -Antes del Imperio Babilónico, existían los Reinos de Israel y Judá, no un estado palestino. -Antes de los Reinos de Israel y Judá, existía el Reino de Israel, no un estado palestino. -Antes del reino de Israel, existía la teocracia de las doce tribus de Israel, no un estado palestino. -Antes de la teocracia de las doce tribus de Israel, había una aglomeración de ciudades-reinos cananeos independientes, no un estado palestino.
En ese pedazo de tierra ha habido de todo, EXCEPTO UN ESTADO PALESTINO.
— Dr Jaime Cabrera
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furrycollectorsoul · 1 year
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NO alla religione in politica.
In qualsiasi forma, è bene che le convinzioni religiose (superstizione) non entrino in politica. I disvalori cristiani hanno reso l'Italia un Paese dove, per motivi religiosi (superstizione), si sono commessi omicidi e ostracismi; l'antisemitismo nasce con il cristianesimo: di questo abbiamo prove anche in Italia, con la presenza di numerosi ghetti ebraici (istituiti in Italia tra il XVI e il XIX secolo, secondo i dettami della bolla Cum nimis absurdum di papa Paolo IV del 1555). La chiusura dei ghetti avvenne solo nell'Ottocento. 
Il culto cristiano (d'origine ebraica) è stato importato in Italia, in un'epoca in cui eravamo già Civilizzati dalla cultura greco-romana; il cristianesimo non rappresenta affatto le radici italiane/europee, ma un pessimo momento storico di regressione sociale. Il cristianesimo è una superstizione antisemita, xenofoba, razzista, omofoba, misogina, maschilista; se non ci fossero mai più state, dopo il fascismo, interferenze politiche della chiesa cattolica nella politica italiana, oggi avremmo un welfare socialdemocratico e diritti sociali, civili ben garantiti.
Dichiararsi pubblicamente cattolici, manda un messaggio preciso: si dice ai terzi di essere maschilisti, misogini, razzisti, xenofobi, omofobi; si professa di essere persone Incivili e Ignoranti, poiché la chiesa di Roma fa apologia di tali disvalori. Un papa, un sacerdote della chiesa cattolica non è altro che uno sciamano, un truffatore: un soggetto meschino che usa la superstizione, l'Ignoranza altrui per condurre una vita privilegiata, senza lavorare. Qualsiasi 'opinione' provenga da tali TRUFFATORI va tassativamente rigettata.
La religione non è verità, ma superstizione; è un aspetto privato delle persone, non pubblico; un religioso ha diritto a fare ciò che vuole, secondo i suoi principi, del suo corpo, della sua vita, non di imporlo agli altri - bambini compresi, a cui si deve offrire Cultura.
La religione non è Cultura, ma mera superstizione, creduloneria, da cui tenersi alla larga; per comportarci in modo Civile non abbiamo bisogno di alcuna religione, ma di una Coscienza - che si può costruire solo attraverso Scienza e Cultura.
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europahoynews · 24 days
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En medio del creciente antisemitismo, una casa en Londres fue incendiada en un posible crimen de odio
Comunicado de http://www.standleague.org — un arresto fue hecho en relación con el posible incendio antisemita de una casa en Londres. Según los informes, el sospechoso, un hombre de 60 años, hizo “una serie de comentarios amenazantes, algunos de los cuales eran supuestamente antisemitas”, según el comandante de la policía de Tower Hamlets y Hackney, el detective superintendente jefe James…
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lapuertaescrita · 1 month
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Émile Zola - El escritor realista que se arruinó para salvar a un inocente
1894. En medio del entusiasta “iluminismo” propio de la modernidad y sus impresionantes avances tecnológicos; estalla en Francia un caso de espionaje, sin evidencia, contra un militar de ascendencia judía. El proceso revelaría la terrible faz de un antisemitismo que llevaba siglos madurando en Europa, dando pistas del camino a la tragedia que seguía el continente y cuán craso error constituía su…
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vqtblog · 1 month
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The New Yorker: The Problem with Defining Antisemitism
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gabrielerner · 2 months
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El odio y mi experiencia antisemita en Harlem
Columbia University me invitó  a una conferencia. Tome la dirección opuesta del subway, al salir a la calle no vi un rumbo que se asemejara a un barrio universitario. Le pregunté a una señora: – ¿Columbia University? – Usted no es de aquí, ¿verdad? Tenga cuidado, aquí es muy peligroso. Después pasó un hombre muy bien vestido, le hice la misma pregunta y me dijo que lo acompañara. Resulta que…
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collasgarba · 3 months
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La crisi del regime di Mussolini
Non è semplice stabilire esattamente in quale periodo sia iniziata la crisi del regime fascista, ossia quando sia cominciata la disgregazione delle basi di massa sulle quali aveva costruito il proprio consenso, oltre che sul terrore poliziesco; quello che si sa con precisione è che questa crisi venne alla luce nel corso del secondo conflitto mondiale, ma che le sue radici sono antecedenti alla…
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toscanoirriverente · 8 months
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Sollevamento pesi, atleta iraniano bandito a vita per aver stretto la mano al collega israeliano
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La foto che ha mandato su tutte le furie la Federazione di Teheran scattata al termine del Mondiale per veterani in Polonia. Mustafa Rajaei e Maksim Svirsky si sono scambiati complimenti avvolti nelle rispettive bandiere. Licenziato anche il capo delegazione
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gregor-samsung · 1 year
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“ Agli occhi del marxista la lotta di classe non è in nessun modo il combattimento tra il Bene e il Male: è un conflitto di interessi tra gruppi umani. Ciò che induce il rivoluzionario ad adottare il punto di vista del proletariato è anzitutto il fatto che questa classe è la sua, poi il fatto che è la classe oppressa, che è la classe di gran lunga più numerosa e la sua sorte, per conseguenza, tende a confondersi con quella dell'umanità, infine che le conseguenze della sua vittoria necessariamente comporteranno la soppressione delle classi. Lo scopo del rivoluzionario è quello di cambiare l'organizzazione della società. E per ottenerlo occorre senza dubbio distruggere il vecchio regime, ma questo non basterebbe: prima di tutto conviene costruire un ordine nuovo. Se per assurdo la classe privilegiata volesse concorrere alla costruzione socialista e si avessero prove manifeste della sua buona fede, non ci sarebbe alcuna ragione valida per respingerla. E se è assai improbabile che essa offra di buon grado il suo concorso ai socialisti, è perché la sua stessa situazione di classe privilegiata glielo impedisce, non certo per chissà quale demone interiore che la spingerebbe suo malgrado ad agire male. In tutti i casi, delle frazioni di questa classe, se se ne staccano, possono sempre essere aggregate alla classe oppressa e queste frazioni saranno giudicate dai loro atti, non dalla loro essenza. «Me ne infischio della vostra essenza eterna», mi diceva un giorno Politzer. Per il manicheista antisemita invece l'accento è posto sulla distruzione. Non si tratta di un conflitto di interessi, ma dei danni che una potenza malvagia causa alla società. Di conseguenza, il Bene consiste innanzitutto nel distruggere il Male. Sotto l'acredine dell'antisemita si nasconde l'ottimistica convinzione che l'armonia, una volta soppresso il Male, si ristabilirà da sola. Il suo compito è dunque esclusivamente negativo. Non si tratta di costruire una società, ma solamente di purificare quella che esiste. Per ottenere questo scopo, il concorso degli ebrei di buona volontà sarebbe inutile ed anzi nefasto e d'altra parte un ebreo non potrebbe essere di buona volontà. Cavaliere del Bene, l'antisemita è sacro, l'ebreo è pure lui sacro a suo modo: sacro come gli intoccabili, come gli indigeni colpiti da un tabù. Così la lotta viene condotta su un piano religioso e la fine del combattimento non può essere altro che una distruzione sacra. I vantaggi di questa posizione sono molteplici: per prima cosa, essa favorisce la pigrizia dello spirito. Abbiamo visto che l'antisemita non capisce niente della società moderna, sarebbe incapace di concepire un piano costruttivo; la sua azione non può collocarsi al livello della tecnica, ma si mantiene sul terreno della passione. Ad una impresa di largo respiro egli preferisce un'esplosione di rabbia analoga all'amok dei malesi. La sua attività intellettuale si rifugia nell'interpretazione: cerca negli avvenimenti storici il segno della presenza d'una potenza malvagia. Da ciò quelle invenzioni puerili e complicate che lo rendono simile ai grandi paranoici. Ma d'altra parte l'antisemitismo convoglia le spinte rivoluzionarie verso la distruzione di determinati uomini, non delle istituzioni; una folla antisemita crederà d'aver fatto abbastanza quando avrà massacrato alcuni ebrei e bruciato qualche sinagoga. Rappresenta dunque una valvola di sicurezza per le classi possidenti che incoraggiandolo sostituiscono ad un odio pericoloso contro il regime un odio benigno contro dei privati. “
Jean-Paul Sartre, L'antisemitismo. Riflessioni sulla questione ebraica, introduzione di Filippo Gentili, traduzione di Ignazio Weiss, Mondadori (collana Oscar / Saggi), 1990. [Libro elettronico]
[ 1ª Edizione originale: Reflexions sur la question juive, Gallimard, novembre 1946 ]
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adrianomaini · 3 months
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La crisi del regime di Mussolini
Non è semplice stabilire esattamente in quale periodo sia iniziata la crisi del regime fascista, ossia quando sia cominciata la disgregazione delle basi di massa sulle quali aveva costruito il proprio consenso, oltre che sul terrore poliziesco; quello che si sa con precisione è che questa crisi venne alla luce nel corso del secondo conflitto mondiale, ma che le sue radici sono antecedenti alla…
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bagnabraghe · 3 months
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La crisi del regime di Mussolini
Non è semplice stabilire esattamente in quale periodo sia iniziata la crisi del regime fascista, ossia quando sia cominciata la disgregazione delle basi di massa sulle quali aveva costruito il proprio consenso, oltre che sul terrore poliziesco; quello che si sa con precisione è che questa crisi venne alla luce nel corso del secondo conflitto mondiale, ma che le sue radici sono antecedenti alla…
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yoprotesto · 7 months
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Si quieren hablar de intolerancia religiosa, aquí tienen los verdaderos fanáticos intolerantes:
El tirador de Fort Hood era un musulmán. Los atacantes del U.S.S. Cole eran musulmanes. Los atacantes del Nightclub de Bali eran musulmanes. Los atacantes del metro de Londres eran musulmanes. Los atacantes del Teatro de Moscú eran musulmanes. Los atacantes de la maratón de Boston eran musulmanes. Los atacantes del vuelo de Pan-Am eran musulmanes. Los secuestradores del Air France - Entebbe eran musulmanes. La toma de la embajada de EEUU, en Irán, fue por musulmanes. Los atacantes de la Embajada de EE.UU. en Beirut eran musulmanes. El ataque a la Embajada de EE.UU. en Irán fue hecho por los musulmanes. Los atacantes suicidas en Buenos Aires eran musulmanes. Los atacantes en las olimpiadas de Munich eran musulmanes. Los atacantes a la Embajada de EE.UU. en Kenia eran musulmanes. Los atacantes de las Khobar Towers saudíes eran musulmanes. Los atacantes del cuartel de los Marines en Beirut eran musulmanes. Los atacantes de los escolares rusos en Besian eran musulmanes. Los atacantes del World Trade Center fueron musulmanes. Los atacantes de Bombay en India eran musulmanes. Los atacantes a los trenes de cercanías de Madrid eran musulmanes. Los secuestradores del barco Achille Lauro eran musulmanes. Los secuestradores del avión, el Los asesinos del mercado kosher de París eran musulmanes. Los asesinos en la revista Charlie Hebdo de París eran musulmanes. El atacante del Stade de France en París era musulmán. Los asesinos del teatro Bataclan en París eran musulmanes. El asesino de la discoteca en Orlando era musulmán. El asesino del camión de Niza era musulmán. Los asesinos del aeropuerto de Bruselas eran musulmanes.
Todo ello sin contar los múltiples ataques realizados en Israel.
Parémonos a pensar
Budistas que viven con hindúes = No Problem. Hindúes que viven con cristianos = No Problem. Hindúes que viven con judíos = No Problem. Cristianos que viven con sintoístas = No Problem. Sintoístas que viven con confucianos = No Problem. Confucianos que viven con bahá'ís = No Problem. Bahá'ís que viven con judíos = No Problem. Judíos que viven con ateos = No Problem. Ateos que viven con los budistas = No Problem. Budistas que viven con sijs = No Problem. Sijs que viven con hindúes = No Problem. Hindúes que viven con bahá'ís = No Problem. Bahá'ís que viven con cristianos = No Problem. Cristianos que viven con judíos = No Problem. Judíos que viven con los budistas = No Problem. Budistas que viven con sintoístas = No Problem. Sintoístas que viven con ateos = No Problem. Ateos que viven con confucianos = No Problem. Confucianos que viven con hindúes = No Problem.
Sigamos pensando
Musulmanes que viven con hindúes = Problema. Musulmanes que viven con budistas = Problema. Musulmanes que viven con cristianos = Problema. Musulmanes que viven con judíos = Problema. Musulmanes que viven con sijs = Problema. Musulmanes que viven con bahá'ís = Problema. Musulmanes que viven con sintoístas = Problema. Musulmanes que viven con ateos = Problema.
MUSULMANES QUE VIVEN CON MUSULMANES = GRAN PROBLEMA.
Primera deducción: EL PROBLEMA ES EL ISLAM
Los musulmanes:
No están contentos en Gaza. No están contentos en Palestina. No están contentos en Egipto. No están contentos en Libia. No están contentos en Marruecos. No están contentos en Irán. No están contentos en Irak. No están contentos en Yemen. No están contentos en Afganistán. No están contentos en Pakistán. No están contentos en Siria. No están contentos en Líbano. No están contentos en Nigeria. No están contentos en Sudán. No están contentos en Kenia.
Entonces, ¿dónde son felices?
Son felices en Australia. Son felices en Inglaterra. Son felices en Bélgica. Son felices en Francia. Son felices en Italia. Son felices en España Son felices en Alemania. Son felices en Suecia. Son felices en los EE.UU.* Son felices en Canadá. Son felices en Noruega* Son felices en la India. ¡Son felices en casi todos los países que no son islámicos!
Y, ¿a quién culpan?
No al Islam No a sus lideres* No a sí mismos. ¡Culpan a los países en los que son felices! Y quieren cambiarlos para que sean como los países de los que emigraron porque no estaban contentos.
¿Cuáles son sus principales organizaciones?
Yihad Islámica: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. ISIS: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Al-Qaeda: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Talibán: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Hamas: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Hezbollah: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Boko Haram: UNA ORGANIZACIÓN terrorismo islámico. Al-Nusra: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Abu Sayyaf: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Al-Badr: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Hermanos Musulmanes: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Lashkar-e-Taiba: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Frente de Liberación de Palestina: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Ansaru: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Jemaah Islamiyah: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Abdullah Azzam Brigadas: UNA ORGANIZACION de terrorismo islámico. Nassr Al Din Al Khazzam Brigadas: UNA ORGANIZACIÓN de terrorismo islámico. Frente Moro de Liberación Nacional… Pues eso!!! A pensar!!! …Como resolvemos este problema???…lo ideal seria con educación pero la rechazan!!!…
Conclusión tenemos un Gran problema…y mañana cualquiera de nosotros puede ser una víctima y cuando haya mucho porcentaje de musulmanes habrá persecuciones asesinas contra otras religiones y tarde o temprano reventaremos como pasa en todo pais invadido por los musulmanes. Y no ocurre porque si, lo ordena el Corán.
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