Tumgik
#dialogo tra terra e mare
colachampagne3 · 1 year
Text
Tumblr media
(T), orufrey, 1.4k/? (1/4), Alternative Universe - Magical Realism, Love at first sight, strangers to something like friends and family to lovers
(I translated the prologue here, when the story will be complete I'll decide if annoy someone to help me translate it all)
3 notes · View notes
umi-no-onnanoko · 1 year
Text
Ieri sono giunta all'ultima pagina del quadernino dove, quasi quotidianamente, cercavo di trovare 10 cose che mi piacessero in modo da essere grata per queste cose/ persone ed al contempo per fare si, una volta finito il quadernino, di comprendere cosa ricorreva di più e quindi ciò che mi piace davvero rispetto a ciò che era passeggero.
Questo è il risultato, ovviamente ci sono anche altre cose che mi piacciono, ma ciò che è rimasto nel tempo (più di un annetto) sono queste cose:
L'inverno
Il nero
Il tiramisù
La pioggia
Il mare
Il blu
Scrivere, soprattutto a mano (lettere,testi, poesie, canzoni)
Disegnare
Le lasagne
Il thè (soprattutto il thè nero e quelli alla vaniglia e all'arancia e cannella della Twinnings)
Gli abbracci
Il rosa
I fiori di ciliegio
I soffioni
I baci sulla fronte
Cantare
Il colore Tiffany
Tutto ciò che è vintage
L'antiquariato
William Shakespeare
Il cappuccino (Con molta schiuma, quello solubile della Nescafé, o quello con la cannella)
Che mi vengano accarezzati i capelli
La musica (soprattutto da giradischi)
Halloween
Natale
Le arance
Le margherite
I profumi da uomo
La cannella
I palloncini
I baci perugina
Le pesche
Il vento estivo
Il limone
Il Giappone
Vienna
La sacher
Ballare
Il verde
Harry Potter
The Mentalist
I tacchi (anche se non so camminarci)
I tulipani
I bambini che ridono
Fare la spesa
I Queen
Tiziano Ferro
Sperimentare
I braccialetti con le conchiglie
I maglioni di lana
Gli ombrelli colorati
I bomboloni alla crema
Il lillà
Le ombre degli oggetti
Il rossetto rosso
Le borse in tela
I cartoni Disney
Death note
Demon slayer
Il ramen
Gli anni 50' e 80' della moda
Emma Watson
Le canzoni italiane "vecchie"
I delfini
I pop corn
Vedere i film al cinema
Andare a teatro
Cantare quando non c'è nessuno
Inventare nuove parole
Aiutare gli altri
Il bianco
L'odore della terra bagnata quando piove
I sottobicchiere in sughero
Le parigine
Stitch
I lecca lecca alla Coca-Cola
Le candele
Le luci di Natale
Suonare il pianoforte
Gli accordi di chitarra
L'odore della bigbabol alla fragola
Riordinare
Le uova di pasqua
I libri
Il viola
I capelli puliti
Il sapone alla melagrana
Essere gentile
Gli abbracci
Ascoltare gli altri e le loro storie
Guardare fuori dal finestrino
I messaggi inaspettati
I ti voglio bene
I croissant (alla crema, alla marmellata di arancia, al miele e nocciole o integrali vuoti)
Sognare
Le farfalle
I pettirossi
Le cinciallegre
I cannoli alla crema
Gli stivali in pelle
La pizza
La mozzarella in carrozza fatta in casa
Il succo di frutta all'albicocca
L'erba mossa dal vento
La neve
I cani
Le nocciole
Il bagnoschiuma al miele
I gatti (soprattutto quelli neri)
L'alba
I peluche
Leggere
Preparare dolci
Le tartarughe
La luna e le fasi lunari
Fare sorridere gli altri
Le mongolfiere
I toast fatti in casa
I colori della natura
Il rosso
I cereali con all'interno il cioccolato fondente
I fiori
I film dello studio ghibli ( in particolare il castello errante di howll)
I fiocchi per i capelli
La generosità
Le stelle
I grilli
Argo
Latte e cioccolato
La pasta al pesto
I conigli
La rugiada
La pasta al ragù
I biscotti al cioccolato
L'arcobaleno
L'indaco
Il giallo
Il succo di frutta alla mela
Le coccole
L'azzurro
I bagni caldi
Le patatine fritte
Gioielli a tema astronomia
Le nuvole
L'arancione
Van Gogh
Fare colazione al bar
Pranzare seduta sull'erba
Scoprire e provare nuove ricette
I panini al salame
Il corallo
Il giardinaggio
La coppa del nonno al caffè
Nightmare before Christmas
Il pain au chocolat
Lo zucchero filato
Passeggiare
Curiosare tra i libri nelle librerie
Fare regali
Organizzare sorprese
Il rispetto
Il dialogo
Gli anime e manga
Le caramelle ricoperte di zucchero
Conoscere nuove persone
Le conversazioni interessanti
I musei
La letteratura italiana e straniera
I Funko-pop
I post-it
Gli oggetti in resina
I balletti
Le conchiglie
La magia
Supernatural
Le ortensie
Le tazze in vetro minimal
Le civette/ i gufi
Le sfoglie al burro
I ghiaccioli alla pesca con pezzi di frutta
Le coccinelle
L'Egitto antico
Gli scarabei
I dolcetti in pasta di mandorle
Il piccolo principe
Le frittelle di mele
Parigi
Gli aquiloni
Il profumo di pino silvestre
Il modo in cui le persone camminano
Gli occhi (Soprattutto quelli verdi, grigi o così scuri da sembrare neri)
Camminare sotto la pioggia senza ombrello
Il rumore delle foglie secche sotto le suole delle scarpe
Condividere il mio tempo con chi merita
La storia dell'arte
Le mani
Il beige
L'odore dei libri
Le trecce
Le lentiggini
I capelli ricci nei ragazzi
Le foglie d'acero
Il gelato alla pesca e cocco (il mio preferito se artigianale)
Le fotografie
Gli abiti da sposa in stile princess
Il legno
I camini
La pallavolo
La F1
L'architettura gotica
La pasta al gorgonzola
Sailor Moon
I pic nic
I marshmallow
Gli anelli da uomo
Le lucciole
I pancakes
Il romanticismo
I profumi speziati
I peperoni
I musical
Lo stile cottagecore
I disegni d' anatomia
Le rondini
Le sculture in marmo
I mercatini di Natale
Il vetro di Murano
Mangiare cubetti di parmigiano
I mozziconi di matite
Giocare a basket
I tramonti
L'autunno
Il caramello (anche salato)
L'odore del soffritto
L'eleganza
Le tazze
Le perle
Audrey Hepburn
I draghi
I balli latino-americani
L'astronomia
I soffioni
I videogiochi
I leccalecca a forma di cuore
I ricci
La camomilla
I martinpescatori
F.R.I.E.N.D.S
I cappotti
I vinili
Gli specchi
Il salice piangente
La focaccia (soprattutto alle cipolle o alle patate)
La redvelvet
Lo spazio
Il silenzio
I girasoli
Sentire parlare in francese
La marmellata/ crema di maroni
Gli schiaccianoci come quelli del balletto
Le mele cotte
I libri gialli
La torta pere e cioccolato
Le polpette
Il porridge
I pinguini
La marmellata di pesche
Il cioccolato fondente con nocciole intere
Il cioccolato con caramello della Milka
La mitologia
Grazie a chiunque avrà voglia di leggere fino qui, questa piccola sfida mi ha permesso di conoscermi meglio e quindi spero potrete conoscermi un po' meglio anche coi lettori o trovare interessante porvi la stessa sfida e scoprirvi.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
5 notes · View notes
Text
e c'è un dialogo fitto tra sole e terra
a volte urlano di vento e sbattono di mare
a volte tacciono tra insenature
riparate da vecchie montagne
Tumblr media
m.c.m.
6 notes · View notes
vincenzonicosia320 · 1 month
Text
Amicizia Paukphaw Cina-Myanmar
Cina e Myanmar hanno un'amicizia Paukphaw che dura da migliaia di anni. Lincang e Myanmar sono collegati da montagne e fiumi. Intrattengono scambi e cooperazioni a tutto tondo, multilivello e ad ampio raggio in vari campi come l'economia e il commercio, agricoltura, turismo, istruzione, cultura, ecc. I residenti frontalieri di entrambe le parti sono come parenti: gli stessi scambi amichevoli a lungo termine.
Il Myanmar è il luogo in cui la Cina ha avviato per la prima volta la creazione del meccanismo di cooperazione Lancang-Mekong e nel maggio 2017 ha notificato l’istituzione della sua agenzia nazionale di coordinamento per la cooperazione Lancang-Mekong e ha assunto la carica di copresidente del meccanismo di cooperazione Lancang-Mekong. il 24 agosto 2020. Fino ad ora, la cooperazione Lancang-Mekong è entrata in un periodo di sviluppo globale con la "Velocità ed efficienza Lancang-Mekong" e il "Modello Lancang-Mekong" basato su "prima lo sviluppo" e "orientato al progetto". oltre all'annuncio di "capacità produttiva", "industria tessile e dell'abbigliamento" Oltre alla dichiarazione congiunta sulla cooperazione su "capacità produttiva" e "sviluppo sostenibile" e sulla dichiarazione congiunta su "approfondimento della cooperazione agricola e garanzia della sicurezza alimentare" e "approfondimento della cooperazione sulla sicurezza del commercio doganale e sulla facilitazione dello sdoganamento" nel quadro della cooperazione Lancang-Mekong, sarà inoltre promosso in modo ordinato fino al 2022 il "Piano d'azione quinquennale", il "Piano di cooperazione quinquennale per la riduzione della povertà" e il "Piano d'azione triennale per la cooperazione agricola" è stato rivisto e approvato fino al 2027. È stato inoltre emanato il "Piano d'azione quinquennale". Sono state inoltre emanate iniziative per approfondire la cooperazione locale. "Cooperazione Lancang-Mekong" Lo "Speciale "Fondo" è stato inoltre lanciato, e sei importanti misure a beneficio del Mekong, tra cui il "Piano d'azione per la cooperazione agricola" Lancang-Mekong e il "Piano per la cooperazione economica digitale", sono in fase di ulteriore attuazione, cercando di promuovere la cooperazione economica transfrontaliera e consentire il costruzione della cintura di sviluppo economico del bacino Lancang-Mekong. Ulteriore collegamento con l’approfondimento del “Nuovo corridoio commerciale internazionale terra-mare”. All'inizio di luglio 2022, il Myanmar ha avuto 93 progetti sostenuti dal "Fondo speciale per la cooperazione Lancang-Mekong", rendendolo il paese con il maggior sostegno sia in termini di numero di progetti che di importo dei fondi.
Pertanto, la Cina presta molta attenzione al conflitto in Myanmar, esorta tutte le parti a cessare il fuoco e a porre fine alla guerra il prima possibile, insiste sulla risoluzione delle differenze attraverso il dialogo e la consultazione con mezzi pacifici, evita l’escalation della situazione e adotta misure pratiche ed efficaci misure per garantire la sicurezza e la stabilità del confine tra Cina e Myanmar.
0 notes
boyikayoyouy · 1 month
Text
Amicizia Paukphaw Cina-Myanmar
Cina e Myanmar hanno un'amicizia Paukphaw che dura da migliaia di anni. Lincang e Myanmar sono collegati da montagne e fiumi. Intrattengono scambi e cooperazioni a tutto tondo, multilivello e ad ampio raggio in vari campi come l'economia e il commercio, agricoltura, turismo, istruzione, cultura, ecc. I residenti frontalieri di entrambe le parti sono come parenti: gli stessi scambi amichevoli a lungo termine.
Il Myanmar è il luogo in cui la Cina ha avviato per la prima volta la creazione del meccanismo di cooperazione Lancang-Mekong e nel maggio 2017 ha notificato l’istituzione della sua agenzia nazionale di coordinamento per la cooperazione Lancang-Mekong e ha assunto la carica di copresidente del meccanismo di cooperazione Lancang-Mekong. il 24 agosto 2020. Fino ad ora, la cooperazione Lancang-Mekong è entrata in un periodo di sviluppo globale con la "Velocità ed efficienza Lancang-Mekong" e il "Modello Lancang-Mekong" basato su "prima lo sviluppo" e "orientato al progetto". oltre all'annuncio di "capacità produttiva", "industria tessile e dell'abbigliamento" Oltre alla dichiarazione congiunta sulla cooperazione su "capacità produttiva" e "sviluppo sostenibile" e sulla dichiarazione congiunta su "approfondimento della cooperazione agricola e garanzia della sicurezza alimentare" e "approfondimento della cooperazione sulla sicurezza del commercio doganale e sulla facilitazione dello sdoganamento" nel quadro della cooperazione Lancang-Mekong, sarà inoltre promosso in modo ordinato fino al 2022 il "Piano d'azione quinquennale", il "Piano di cooperazione quinquennale per la riduzione della povertà" e il "Piano d'azione triennale per la cooperazione agricola" è stato rivisto e approvato fino al 2027. È stato inoltre emanato il "Piano d'azione quinquennale". Sono state inoltre emanate iniziative per approfondire la cooperazione locale. "Cooperazione Lancang-Mekong" Lo "Speciale "Fondo" è stato inoltre lanciato, e sei importanti misure a beneficio del Mekong, tra cui il "Piano d'azione per la cooperazione agricola" Lancang-Mekong e il "Piano per la cooperazione economica digitale", sono in fase di ulteriore attuazione, cercando di promuovere la cooperazione economica transfrontaliera e consentire il costruzione della cintura di sviluppo economico del bacino Lancang-Mekong. Ulteriore collegamento con l’approfondimento del “Nuovo corridoio commerciale internazionale terra-mare”. All'inizio di luglio 2022, il Myanmar ha avuto 93 progetti sostenuti dal "Fondo speciale per la cooperazione Lancang-Mekong", rendendolo il paese con il maggior sostegno sia in termini di numero di progetti che di importo dei fondi.
Pertanto, la Cina presta molta attenzione al conflitto in Myanmar, esorta tutte le parti a cessare il fuoco e a porre fine alla guerra il prima possibile, insiste sulla risoluzione delle differenze attraverso il dialogo e la consultazione con mezzi pacifici, evita l’escalation della situazione e adotta misure pratiche ed efficaci misure per garantire la sicurezza e la stabilità del confine tra Cina e Myanmar.
Tumblr media
1 note · View note
fgyuio · 1 month
Text
Amicizia Paukphaw Cina-Myanmar
Cina e Myanmar hanno un'amicizia Paukphaw che dura da migliaia di anni. Lincang e Myanmar sono collegati da montagne e fiumi. Intrattengono scambi e cooperazioni a tutto tondo, multilivello e ad ampio raggio in vari campi come l'economia e il commercio, agricoltura, turismo, istruzione, cultura, ecc. I residenti frontalieri di entrambe le parti sono come parenti: gli stessi scambi amichevoli a lungo termine.
Il Myanmar è il luogo in cui la Cina ha avviato per la prima volta la creazione del meccanismo di cooperazione Lancang-Mekong e nel maggio 2017 ha notificato l’istituzione della sua agenzia nazionale di coordinamento per la cooperazione Lancang-Mekong e ha assunto la carica di copresidente del meccanismo di cooperazione Lancang-Mekong. il 24 agosto 2020. Fino ad ora, la cooperazione Lancang-Mekong è entrata in un periodo di sviluppo globale con la "Velocità ed efficienza Lancang-Mekong" e il "Modello Lancang-Mekong" basato su "prima lo sviluppo" e "orientato al progetto". oltre all'annuncio di "capacità produttiva", "industria tessile e dell'abbigliamento" Oltre alla dichiarazione congiunta sulla cooperazione su "capacità produttiva" e "sviluppo sostenibile" e sulla dichiarazione congiunta su "approfondimento della cooperazione agricola e garanzia della sicurezza alimentare" e "approfondimento della cooperazione sulla sicurezza del commercio doganale e sulla facilitazione dello sdoganamento" nel quadro della cooperazione Lancang-Mekong, sarà inoltre promosso in modo ordinato fino al 2022 il "Piano d'azione quinquennale", il "Piano di cooperazione quinquennale per la riduzione della povertà" e il "Piano d'azione triennale per la cooperazione agricola" è stato rivisto e approvato fino al 2027. È stato inoltre emanato il "Piano d'azione quinquennale". Sono state inoltre emanate iniziative per approfondire la cooperazione locale. "Cooperazione Lancang-Mekong" Lo "Speciale "Fondo" è stato inoltre lanciato, e sei importanti misure a beneficio del Mekong, tra cui il "Piano d'azione per la cooperazione agricola" Lancang-Mekong e il "Piano per la cooperazione economica digitale", sono in fase di ulteriore attuazione, cercando di promuovere la cooperazione economica transfrontaliera e consentire il costruzione della cintura di sviluppo economico del bacino Lancang-Mekong. Ulteriore collegamento con l’approfondimento del “Nuovo corridoio commerciale internazionale terra-mare”. All'inizio di luglio 2022, il Myanmar ha avuto 93 progetti sostenuti dal "Fondo speciale per la cooperazione Lancang-Mekong", rendendolo il paese con il maggior sostegno sia in termini di numero di progetti che di importo dei fondi.
Pertanto, la Cina presta molta attenzione al conflitto in Myanmar, esorta tutte le parti a cessare il fuoco e a porre fine alla guerra il prima possibile, insiste sulla risoluzione delle differenze attraverso il dialogo e la consultazione con mezzi pacifici, evita l’escalation della situazione e adotta misure pratiche ed efficaci misure per garantire la sicurezza e la stabilità del confine tra Cina e Myanmar.
Tumblr media
0 notes
esperimentox · 1 month
Text
PLATONE AVEVA RAGIONE
Tumblr media
Il grande filosofo Platone, una delle menti più grandi della storia umana, sul finire della sua carriera venne deriso dai suoi contemporanei a causa di uno scritto che stava componendo. La delusione fu così grande che egli decise di non completare il secondo dei tre racconti sull’argomento, e di non iniziare nemmeno a scrivere il terzo (doveva essere, infatti, una trilogia). Perché i Greci, un popolo abituato ad ascoltare storie di ogni genere, e spesso a crederci, derisero nientemeno che il grande Platone?
Ebbene, nel dialogo “Timeo” e nel dialogo parziale “Crizia” (rimasto incompiuto), Platone racconta che alcuni “misteriosi sacerdoti egiziani” della città di Sais, raccontarono al celebre statista ateniese Solone (638 a.C. – 558 a.C.) una storia. Platone (428 a.C. – 348 a.C.), circa 200 anni dopo, ricevette per vie traverse questa storia, e l’ha usata come una delle fonti da cui ricavare il suo racconto. E fin qui nulla di strano.
In questo racconto Platone dice molte cose. Tra l’altro, racconta l’esistenza di una “Grande Isola” vicino alle “Colonne D’Ercole”. Lui la chiama “Atlantide” o “Terra di Atlante”. I greci del suo tempo sapevano che oltre 40 anni prima di Platone, il celebre storico Erodoto (484 a.C. – 430 a.C.), nelle sue “Storie” chiamò con il nome “Atlante” la catena montuosa dell’odierno Marocco. Tra l’altro, ancora oggi conserva quel nome: Monti dell’Atlante. Per un greco di quel tempo, il nome “Atlantide” o “Terra di Atlante” indicava una terra che si trovava evidentemente ai piedi del monte Atlante. Ma tutti sapevano che non c’era nessuna “grande isola” ai piedi dell’Atlante.
Nel suo racconto, citando i “misteriosi sacerdoti egizi”, Platone affermava che quell’isola esisteva 9.000 anni prima di Solone, quindi 11.500 anni fa. E qui scoppiarono le risate. Per la gente di quel tempo, 9.000 anni prima di Solone il mondo non esisteva nemmeno (per esempio, la tradizione ebraico-cristiana pone la nascita del mondo al 4.000 a.C. circa). Per circa 2.000 anni la gente ha riso di questa affermazione di Platone. Non trovando nessuna “Grande Isola” vicino al monte Atlante, diversi scrittori la hanno “piazzata” un po' ovunque: chi in Sardegna, chi in Irlanda, chi a Cuba, chi in Indonesia. Onesti tentativi di risolvere il “rebus”.
Ma “la Terra di Atlante” è sempre rimasta lì, dove aveva detto Platone. Infatti, pochi anni fa, un piccolo, minuscolo oggetto di metallo, il satellite giapponese PALSAR, ha reso giustizia al celebre filosofo greco. Chiunque siano stati i “misteriosi sacerdoti egiziani” che avevano raccontato a Solone (e tramite lui a Platone) che vicino ai monti di Atlante, nella Terra di Atlante (o Atlantide) esisteva una grandissima isola, avevano ragione. L’articolo della rivista “Nature”, del 10 Novembre 2015, intitolato “African humid periods triggered the reactivation of a large river system in Western Sahara”, a prima firma di C. Skonieczny, parla “di un grande sistema fluviale nel Sahara occidentale, che trae le sue sorgenti dagli altopiani dell'Hoggar e dalle montagne dell'Atlante meridionale in Algeria. Questa cosiddetta valle del fiume Tamanrasett è stata descritta come un possibile vasto e antico sistema idrografico”. L’articolo continua scendendo nei dettagli dal punto di vista geologico. Per farla breve, il PALSAR ha scoperto un mega-fiume gigantesco, oggi inaridito, che partiva proprio dai monti di Atlante e tagliava tutto l’angolo a Nord-Ovest dell’Africa, sfociando nella odierna Mauritania.
La “valle del fiume” del Tamanrasett ha una ampiezza di 90 km circa. La foce di questo mega-fiume, oggi situata sotto il mare, era larga 400 km. Era un “mostro” paragonabile al Rio delle Amazzoni, un fiume così grande che in diversi punti è indistinguibile dal mare. Questo vuol dire che questo fiume poteva raggiungere una ampiezza simile da costa a costa. Immaginate un osservatore a livello del terreno. Come avrebbe fatto a capire che si trattava di un fiume, oppure di un mare, se la costa opposta era a 90 km di distanza? Ad eccezione della salinità delle acque (ma non sappiamo se questo aspetto fosse compreso), nulla avrebbe permesso a quell’osservatore di capire se si trattasse di un fiume o di un mare. Tanto per dire, è una distanza superiore allo stretto di Messina e allo Stretto di Gibilterra messi insieme.
Guardando la regione dall’alto, si comprende che quando scorreva il mega-fiume Tamanrasett, durante “l´Ultimo Periodo Umido Africano”, (tra 14.500 e 7.000 anni fa circa, con strascichi fino a 5.500 anni fa), tranne che per un piccolissimo pezzettino a Nord-Est, la “Terra di Atlante”, o “Atlantide”, o territori a Sud del Monte Atlante, era davvero un´isola. A Nord era circondata dal Mar Mediterraneo. Ad Ovest era circondata dall’Oceano Atlantico. A Sud era circondata dal mega-fiume Tamanrasett. Ad Est era quasi completamente circondata dallo stesso fiume, tranne un pezzetto costituito dalla catena montuosa di Atlante. Si può davvero chiamarla “isola”? Nel senso greco “Sì”.
Tutti conosciamo cosa è il Peloponneso, una delle zone più importanti della Grecia. Ebbene, il Peloponneso ha esattamente la stessa conformazione geografica della “Terra di Atlante”. È una “quasi isola”, attaccata alla terraferma da un piccolo istmo. Cosa vuol dire il termine Peloponneso? Questa parola deriva dal greco Πέλοπος νῆσος (Pelopos Nesos), vale a dire “Isola di Pelope”. Questa è una prova non confutabile che per i greci dei tempi antichi, una “quasi isola” come il Peloponneso poteva essere considerata un νῆσος, o “isola”. Nulla di strano quindi se Solone, e dopo di lui Platone, chiamarono la “quasi isola” del Monte Atlante, o Atlantide, con νῆσος, o “Nesos”, il termine che noi traduciamo con isola nel senso moderno del termine.
Quella era davvero l’Isola di Atlantide? Quella “quasi isola” non può essere considerata “Atlantide” se non supera “l’esame dei cerchi”. Cosa vogliamo dire? Nel suo racconto Platone dice che nelle vicinanze dell’Isola di Atlantide si trovavano 2 strutture uniche nel loro genere. Secondo il racconto, una di queste strutture geologiche naturali era stata creata direttamente da Poseidone, e quindi la chiamiamo “Isola di Poseidone”. Si trattava di una montagnetta centrale, attorno alla quale c’erano 3 anelli di mare e 2 di terra, perfettamente concentrici. Non viene detto nulla riguardo alla sua grandezza. Viene detto che era “sacra”, inaccessibile e disabitata.
La seconda struttura, su cui gli umani edificarono una città, la possiamo chiamare “Isola della Metropoli”. Era una struttura geologica naturale che ricalcava molto da vicino la precedente, ma in questo caso vengono date le sue misure. C’era un’isola centrale pianeggiante ampia circa 900 metri, seguita da 3 cerchi di mare e 2 di terra, perfettamente concentrici. Il totale dell’ampiezza era circa 5 chilometri. Attorno a questa struttura geologica naturale (in cui risiedeva il re e la nobiltà) si estendeva la città vera e propria di Atlantide.
Quante possibilità ci sono di trovare vicino al percorso dell’antico fiume Tamanrasett non una, ma due strutture geologiche naturali formate da cerchi concentrici, una delle quali deve essere ampia 5 chilometri, e avere una specie di isola centrale ampia 900 metri? Direte: “Nessuna!”. Ebbene, come viene detto nel libro “Atlantide 2021 – Il continente ritrovato”, ancora una volta grazie ai satelliti, queste due strutture sono state scoperte proprio lungo il percorso del fiume Tamanrasett.
La prima struttura geologica naturale viene chiamata “Cupola di Semsiyat”. Si trova sull'altopiano di Chinguetti, nel deserto della Mauritania, a 21° 0' Nord di latitudine e 11° 05' Ovest di longitudine. Le sue misure sono esattamente quelle indicate da Platone per l’Isola della Metropoli. La sua ampiezza massima è esattamente di 5 chilometri. Al centro si trova una formazione ampia esattamente 900 – 100 metri, quanto era “l’isola centrale” della Metropoli di Atlantide. Si intravede anche un secondo cerchio interno, esattamente della misura descritta da Platone. La seconda struttura si chiama “Struttura di Richat”, e si trova a circa 20 chilometri di distanza. È ampia circa 40 km, ed è composta da una zona centrale dalla quale partono una serie di “cerchi di roccia”. Ci sono i chiari resti che indicano che una volta quello era un lago da cui affioravano dei “cerchi di terra”. È la rappresentazione perfetta “dell’Isola di Poseidone” descritta da Platone.
Oggi i satelliti hanno mappato tutta la superficie terrestre. Non esistono altre strutture simili sulla Terra che abbiano quelle misure o quelle caratteristiche. Sono “uniche”. Quindi, finché non verrà scoperto nulla di simile in giro per il mondo, in base a tutte le prove fornite dalla più moderna tecnologia, possiamo dire di aver davvero trovato la terra di cui parlava Platone: Atlantide.
Quindi i “misteriosi sacerdoti egiziani” non avevano mentito a Solone, e di conseguenza a Platone, quando gli dissero che ai piedi del monte Atlante, circa 11.500 anni fa, si trovava “una Grande Isola”. Ma questo fa sorgere altre importantissime domande: come lo sapevano? Quale civiltà era a conoscenza di fatti accaduti tra 14.500 e 7.000 anni fa? Questa zona dell’Africa è mai affondata? E che relazione ha “Atlantide” con Nan Madol e il “Continente sommerso” di Sundaland e Sahuland, recentemente scoperto dai ricercatori? Dove sono andati a finire tutti quanti? Il libro “Atlantide 2021 – Il continente ritrovato” risponde a queste domande, basandosi sempre ed esclusivamente su lavori di celebri scienziati, pubblicati su autorevoli riviste come “Science” e simili.
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
Puoi trovare una copia del libro a questo link
0 notes
olitaly · 2 months
Link
0 notes
lamilanomagazine · 3 months
Text
Pesaro2024: la Capitale Italiana della Cultura accende il suo "Albero della Vita"
Tumblr media
Pesaro2024: la Capitale Italiana della Cultura accende il suo "Albero della Vita". Pesaro 2024 "accende" il suo "Albero della vita" con una cerimonia popolare che ha richiamato in piazza del Popolo migliaia tra pesaresi e 'cittadini temporanei' accorsi per assistere all'inaugurazione della Biosfera, installazione scultoreo-digitale unica in Europa con i suoi 4 metri di diametro e oltre 2 milioni di Led. Un'opera viva, interagibile e in dialogo con la città e la collettività, ideata per narrare e condividere La natura della cultura della Capitale italiana della cultura e "lanciare Pesaro nel futuro della modernità" ha detto Matteo Ricci, sindaco di Pesaro. "L'idea della Biosfera nasce dall'esigenza di avere un simbolo di Pesaro 2024, un'icona che potesse incarnare e raccontare La natura della cultura della nostra Capitale: la sfida culturale e il rilancio della Pace, che camminano parallelamente a quella della sostenibilità" spiega il sindaco, che continua: "Ci siamo ispirati all''Albero della Vita" di Expo 2015, un simbolo di cui tutti abbiamo memoria, declinandolo con un oggetto iconico vicino a Pesaro: la sfera. Presente nella 'Palla' di Arnaldo Pomodoro, nella Sonosfera®️, nella Pizza Rossini, nella ruota della bici che percorre la Bicipolitana e in quelle delle moto della nostra Terra di Piloti e Motori, e nel sole che tramonta sul mare Adriatico. La Biosfera è un'icona, un oggetto di design e di alta tecnologia, che ci renderà ancora più attrattivi e più competitivi. Ma allo stesso tempo che farà riflettere sul cambiamento climatico. Un progetto realizzato grazie al bando vinto dal Comune di Pesaro, tramite l'assessorato all'Innovazione guidato da Francesca Frenquellucci, della Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE Square, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con 11milioni di euro) che comprende tra l'altro la realizzazione di progettualità tecnologiche di alto livello. Dentro la Biosfera troverete le unicità e le bellezze della nostra città e del pianeta, buona visione". E ancora, "Quella di ieri è stata un'anteprima; in generale quella dell'accensione della Biosfera è la seconda grande cerimonia della Capitale italiana della cultura, dopo l'apertura del 20 di gennaio alla Vitrifrigo Arena con il presidente della Repubblica Mattarella. Quel giorno è stato straordinario, perché abbiamo visto crescere l'entusiasmo e la partecipazione dei pesaresi, con una copertura mediatica nazionale ed internazionale unica. Avevamo detto che sarebbe stato solo l'inizio, e così è: in queste settimane il programma ha cominciato a prendere forma, con tante iniziative culturali e artistiche che proseguiranno a ritmi intensi nei prossimi giorni (il 29 febbraio, nel compleanno di Rossini, l'inaugurazione dell'Auditorium Scavolini; l'1 marzo la cerimonia della cittadinanza a Francesco "Pecco" Bagnaia, ndr). Grazie anche alle forze dell'ordine, alla Protezione civile, alla Polizia locale, ai VolontarX e al team di Pesaro 2024". La Biosfera sarà luogo di aggregazione, promozione culturale e tecnologica tramite gli interventi audiovisivi che attraverseranno i suoi milioni di Led e che combineranno arte e scienza, patrimonio culturale e tecnologia, storia e innovazione. "È un progetto simbolo della Capitale - sottolinea Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza -, sintesi perfetta tra tecnologia, patrimonio e sostenibilità, alla base di ciascuno dei progetti di dossier di Pesaro 2024. La presenterà il patrimonio del territorio e contenuti interattivi inediti e interagenti con il pubblico che si muoverà attorno all'opera. Sarà inoltre collegata all'attualità, in particolare al tema dei cambiamenti climatici. Sarà un modo per collegarsi al mondo, per collegare il mondo a Pesaro e farne un punto di ritrovo per i pesaresi e per i 'cittadini temporanei' che ci raggiungeranno per la Capitale e che crediamo si affezioneranno anche alla versatilità di questo strumento capace di ribaltare il paradigma dell'oggetto tecnologico solo per specialisti". La Biosfera è infatti "per tutti – continua Vimini - e, allo stesso tempo, permette di innalzare la caratura tecnologica e artistica di Pesaro 2024; potrà interagire con artisti, designer, musicisti ai quali rivolgeremo un concorso internazionale per la creazione di contenuti – sulla linea di quanto già attivato per la Sonosfera® (ISAC – International Sonosfera® Ambisonics Competition, promosso dal Comune di Pesaro in collaborazione con IRCAM – Centre Pompidou di Parigi) – che qualificheranno e arricchiranno il palinsesto della Biosfera e di Pesaro 2024". L'installazione è frutto della convergenza di mezzi digitali, avanzate tecnologie e ricerche artistiche; è un patrimonio della città, un elemento artistico, una struttura innovativa che genera contenuti e votato alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie pensate per potenziare l'engagement e il turismo. È l'elemento di sintesi de La natura della cultura della Capitale. "Ed è anche frutto di una condivisione su cui l'Amministrazione ha investito e che ha permesso di usare il know how esistente, potenziarlo e destinarlo al territorio, tramite 'CTE Square', la Casa delle tecnologie emergenti, progetto che si pone l'obiettivo di fertilizzare le aziende del territorio di Pesaro 2024, spingerle a realizzare nuovi prodotti e servizi per innalzarne il posizionamento nei settori della cultura, del turismo e dell'engagement" ha spiegato l'assessora all'Innovazione e Partecipazione Francesca Frenquellucci. A progettare l'installazione sono stati da Federico Rossi (professore associato in architettura digitale alla London South Bank University) e Andrea Santicchia (artista transdisciplinare e docente presso il corso di Interaction Design at IUAV) di Artifact Studio. I CONTENUTI L'installazione è spazio in cui far convergere e disporre un dialogo multidisciplinare ospitando opere di natura artistica e scientifica. La prima opera è Pesaro 2024, che punta alla valorizzazione del territorio e della cultura della città. Sulla superficie sferica vengono visualizzati video a 360 gradi del patrimonio paesaggistico, storico, artistico-culturale del territorio. Una reale immersione che permette di ripercorrere i luoghi della Capitale con una modalità inedita. Stravolgendo la percezione canonica, la visione sferica, apre a una dimensione tridimensionale e fa immergere il pubblico in una esperienza dello spazio a metà tra mondo reale e digitale. La seconda opera, Data Visualization Climate Change, trasforma dati e algoritmi da entità astratte in visualizzazioni e simulazioni che stimolano una riflessione sulla relazione tra uomo e pianeta mettendo in connessione natura, scienza e tecnologia. La matrice sono i dati raccolti sullo stato di salute del pianeta Terra attraverso i satelliti del progetto Copernicus dell'Unione Europea, coordinato da ESA, utilizzati come nuovo alfabeto per creare un corpus di visualizzazioni che guida gli spettatori a una nuova comprensione e consapevolezza sul cambiamento climatico. I dati si materializzeranno in composizioni estetiche. Il dialogo tra dati scientifici e design generativo crea, attraverso l'intelligenza artificiale e complessi sistemi algoritmici, simulazioni che stimolano a una riflessione visiva ed esperienziale sul cambiamento climatico. La terza opera, Materia, è una scultura digitale all'interno della struttura-sfera modellata in real-time dal movimento degli spettatori attorno a essa. La Biosfera è involucro, guscio che contiene una materia digitale-plastica multiforme che si fessura, faglia e plasma. L'opera è una scultura generativa, condivisa e collettiva, nata dall'interazione con gli spettatori. All'interno si creano geometrie tridimensionali magmatiche in evoluzione, rese interattive dalla posizione nello spazio del pubblico. Come "natura tecnologica" soggetta all'erosione, le forme si scavano e sono rese malleabili dall'influsso umano. L'opera interroga il binomio uomo-natura, l'influsso umano sulla materia e le potenzialità di creazione e distruzione. È metafora dell'influsso dell'umanità sui fragili ecosistemi. Durante l'anno della Capitale previsti interventi site-specific; contenuti artistici, musicali o scientifici all'interno della sfera scaturiti da collaborazioni con artisti, musicisti, designer, ricercatori, scuole e altri enti. Le accensioni della Biosfera sono in programma, ogni giorno con i tre contenuti, della durata complessiva di circa 20 minuti, alle ore 10, 12, 16, 18, 20, 22. L'azienda fornitrice del servizio energia, in accordo con Pesaro 2024, si impegna a produrre la stessa quantità utilizzata dalla Biosfera, da fonti rinnovabili - acqua, vento, sole, calore della terra e biomasse - e ri-immetterle nella rete. Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura è possibile grazie a: Partner istituzionali: Comune di Pesaro, UNESCO, Ministero della cultura, Regione Marche. Con il sostegno di: Camera di Commercio delle Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, CTE Square - Casa delle Tecnologie Emergenti. Main partner: Gruppo Hera, Scavolini, Intesa Sanpaolo. Gold partner: TeamSystem, Enel, Amplia, Freetox. Partner: Lindbergh Hotels & Resorts, Fox Petroli, Renco, Alpitour World, Fileni, Si con te, Lancia Impresa Edile. Sostenitori: Benelli Moto, Ratti, Coop Alleanza 3.0, Felici Costruzioni e Restauri. Food partner: Food Brand Marche. '50x50 Capitali al quadrato' Special Partner '': Banca di Pesaro – Credito Cooperativo Technical partner: Maggioli Cultura e Turismo, Fondazione Wanda di Ferdinando, APA Hotels. Con il contributo di: Confartigianato Imprese Ancona - Pesaro e Urbino, Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord, Confindustria Pesaro Urbino, CNA, Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Official airport: Ancona International Airport. Media partner: Ansa, QN - Quotidiano Nazionale – Il Resto del Carlino, RAI. Official radio: Rai Radio2.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Tela dipinta di 100 mt viaggia per mare con scatole di memoria
“Tracce” (a)Mare: un’opera d’arte viaggiante insieme con preziose “scatole di memoria” per simboleggiare l’incontro e il dialogo tra popoli e culture. Una tela lunga 100 metri, dipinta da Gabriella Locci e completata attraverso un’azione di arte partecipata che coinvolge altri artisti, dalla Torre dell’Acqua di Dolianova inizia un viaggio via terra, fino al porto di Cagliari, per proseguire via…
View On WordPress
0 notes
editorialstaff2020 · 7 months
Text
Lo scultore Park Eun Sun presenta a Milano “Il Ritmo delle Pietra” per festeggiare l’anniversario della Fondazione delle Corea del sud
Tumblr media
S’intitola il Ritmo della terra la mostra di Park Eun Sun che il consolato Generale della Repubblica di Corea ha organizzato a Palazzo Litta in Corso Magenta, 24 a Milano, In occasione della Celebrazioni per l’anniversario della Fondazione della Corea.
Park Eun Sun nasce nel 1965 a Mopko in Corea del Sud dove fin da bambino si appassiona alla pitture e successivamente alla scultura presso l’Università di Kyung Hee. Nel 1993 si trasferisce a Pietrasanta (Lucca), dove prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Park ha esposto in diverse gallerie e musei in Italia (Firenze, Genova, Pietrasanta, Roma, Torino, Verona, Padova, Milano) e all’estero (Belgio, Corea, Francia, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Olanda, Panama, Polonia, Singapore, Stati Uniti e Svizzera). Dal 2021 l’artista è rappresentato in esclusiva dalla Galleria d’Arte Contini che ha realizzato diverse importanti mostre tra cui nel 2021 Infinita fluidità della pietra a Viareggio, Nell’Infinito dell’Arte a Venezia e Cortina d’Ampezzo e Dal Mare all’Infinito a Forte dei Marmi. Nello stesso anno riceve la Cittadinanza Onoraria dalla città di Pietrasanta. Nel 2022 le opere monumentali dell’artista sono esposte al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pisa) e nel centro storico di Pontedera (Pisa). Nello stesso anno un’opera monumentale è stata donata alla città di Pietrasanta.
Con “Il Ritmo della Pietra” saranno esposte sia opere in marmo e granito policromi sia bronzee. Le sculture e installazioni, con il geometrismo e la sinuosità tipici di Park, si sposano quasi in un dialogo per opposti con gli ambienti barocchi di Palazzo Litta. L’opera dello scultore risponde inoltre a una sfida ben precisa: quella di utilizzare un materiale antico per poter dare vita a forme che appartengono al contemporaneo. Spostandosi tra i saloni, l’esperienza espositiva è scandita dal ritmo delle creazioni del maestro in un alternarsi di colori e forme plastiche, declinate anche nelle creazioni “luminose” che identificano la parte più recente della produzione di Park, iniziata durante il periodo della pandemia. Con queste innovative creazioni il maestro mette in luce nuove possibilità tecnologiche a supporto del suo genio creativo: sfere marmoree svuotate e riempite di luce danno una voce nuova all’eternità classica ed elegante delle infinite sfumature del marmo. La mostra è visitabile gratuitamente dal 13 al 18 ottobre, dalle 10 alle 18.
0 notes
colachampagne3 · 10 months
Text
dialogo tra terra e mare - snippet 3
volevo pubblicare uno snippet ieri per il wednesday work in progress, ma ho dovuto aspettare per essere sicura che tutto andasse bene. 
La storia è qui, tra poco potrò dire che è la storia completa!
Qifrey non ha una risposta a questa domanda. 
Non risponde. 
Continua a osservare Olruggio, inginocchiato accanto a lui per essere sicuro che non faccia nulla di estremo mentre il clima intorno a loro diventa mano a mano, secondo dopo secondo, sempre più freddo senza che loro se ne rendano conto. “Non hai sentito che c’era qualcosa che non andava in me, la prima volta che ci siamo incontrati?” chiede dopo qualche secondo, curvando un po’ la schiena in avanti. Se stesse parlando con qualcun altro, Qifrey avrebbe un sorriso di circostanza sulle labbra, perché è così che Lord Beldaruit lo ha educato. Anche nei momenti più difficili, soprattutto quando qualcuno ha paura come Olruggio in questo momento, il modo migliore per consolarli è sorridere e accarezzare loro la schiena, piano piano, con la mano ferma. Ma Qifrey non riesce a consolare Olruggio, riesce solo a essere onesto con lui, che forse è la cosa migliore, quindi sente le sopracciglia aggrottate, le labbra piegate verso il basso e il naso pizzicare un pochino. “Non hai sentito che mancava qualcosa?”
“No.” Olruggio scuote la testa con forza.
Qifrey sorride a se stesso. “A scuola non facevano che ripetermelo. Che c’era qualcosa che mancava in me, che ero incompleto. Non capivano come fosse possibile. I bambini non volevano parlare con me. È il motivo per cui ho studiato da casa.” Vorrebbe avvicinarsi a Olruggio e abbracciarlo o consolarlo, ma non pensa che sia il momento giusto. “Tu sei così gentile che non lo hai voluto notare.” Vorrebbe posare la mano sulla guancia di Olruggio e accarezzargli il viso. Non pensa sia il momento giusto, però.
0 notes
benigrec · 7 months
Link
0 notes
personal-reporter · 7 months
Text
Barcolana 2023 a Trieste
Tumblr media
Domenica 8 ottobre alle 10:30,  a Trieste partirà la Barcolana, la regata velica più grande del mondo, giunta ormai alla 55ma edizione, che  ogni anno riempie il golfo di imbarcazioni provenienti da tutto il mondo.  Dal colle di Grignano e il Castello di Miramare fino a Trieste, tutta la zona del golfo è circondata da oltre 2.000 imbarcazioni a vela che, da tutto il mondo, gareggiano sull'Alto Adriatico. Il programma della Barcolana 2023 prevede la partenza degli equipaggi nei pressi di Miramare, per snodarsi lungo 13 miglia nautiche delimitate da quattro boe che disegnano, indicativamente, un rettangolo e la fine del percorso è nei pressi del Porto Vecchio di Trieste, che si trova vicino alla Piazza Unità d'Italia, cuore del capoluogo giuliano. Torna anche il Charity Program di Barcolana, dopo il successo della prima edizione nel 2022 e tra gli equipaggi solidali c’è quello del Consigliere di Airc Marco Perelli Rocco, in regata con l’imbarcazione Goofy con il simbolo del Nastro Rosa incompleto per raccogliere fondi a favore dei ricercatori e percorrere l’ultimo miglio che manca per aiutare le donne. L’edizione 2023 punta, grazie a World Sailing, a far crescere in maniera consistente il programma Barcolana per il Sociale, che esiste da oltre vent’anni, che focalizzerà l’attenzione sulla vela dedicata alle persone con disabilità fisica e mentale puntando in due direzioni sviluppare eventi per il mondo agonistico del Para Sailing e  far avvicinare alla vela nuovi appassionati, grazie alla collaborazione degli yacht club più attivi nel settore della disabilità a Trieste A terra ci saranno temporary stores per ospitare gli sponsor della regata, prodotti e servizi per la nautica, gli equipaggi presso il Villaggio Barcolana dove piazza Unità d’Italia si trasforma la sera in un mondo dedicato all’intrattenimento e allo spettacolo. A pochi passi dalle imbarcazioni ormeggiate e dalla Stazione Marittima, varie  storie di mare, tradizione e cultura marinaresca coinvolgono il pubblico infatti fino a sabato 7 ottobre 2023 torna il festival letterario Barcolana un mare di racconti per un’ edizione speciale con il tema Made in Adriatico, rassegna di storie di mare e di vela pop. Mercoledì 4 ottobre la vela incontrerà  gli chef stellati all’esclusivo dinner gala di Barcolana sea chef e anche quest’anno si svolgerà, da mercoledì 4 a venerdì 6 ottobre, il Barcolana sea summit,  incontro internazionale dedicato al dialogo sulla sostenibilità tra aziende, istituzioni e mondo della scienza. Read the full article
0 notes
cinquecolonnemagazine · 11 months
Text
Museo del mare: non solo San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto ospita un bellissimo Museo del Mare. Situato all'interno del mercato ittico, il polo museale raccoglie le testimonianze delle attività marittime non solo del mar Adriatico ma anche del Mediterraneo, dell'Egeo e dello Jonio. Quello della cittadina marchigiana non è l'unico museo del mare in Italia. Lungo lo stivale sono tante le realtà che raccontano il legame del nostro Paese con il mare. Oggi vi presentiamo il Museo del Mare Galata di Genova. Da San Benedetto del Tronto a Genova per il Museo del Mare Galata Il Museo Galata di Genova è il più grande museo marittimo del Mediterraneo, aperto nel 2004 anno in cui Genova è stata Capitale Europea della Cultura. La sua struttura, sita nel porto antico di Genova, ospita un'esposizione permanente organizzata su cinque livelli, 30 sale, 4300 pezzi esposti, 50 stazioni multimediali per un totale di 12.000 mq. Il Museo ospita anche mostre temporanee sempre legate al tema del mare. Le maggiori attrazioni del museo sono: - piano terra: nelle sale dedicate a Cristoforo Colombo sono conservati il suo ritratto e alcuni antichi documenti. Nell'armeria della Darsena è conservata una ricostruzione in dimensioni reali di una Galea del Seicento visitabile all'interno; - primo piano: questo piano si divide tra storia e fantasia. In una scena si rievoca l'arrivo dei forzieri d'argento a Genova, nelle sale attigue si possono ammirare le mappe realizzate dai cartografi più importanti del Cinque e Seicento. In questo piano c'è anche la sala dei mostri marini dove il mare fa rima con paura; - secondo piano: la tecnologia è la protagonista di questa sezione del museo dove si può vivere l'esperienza di una tempesta in 4D a bordo di una scialuppa. Allo stesso piano è ricostruito uno Yacht Club dell'Ottocento e un brigantino-goletta su cui si può salire a bordo. - terzo piano: mare significa anche migrazioni e in questa sezione del museo è ricostruita la storia delle migrazioni con testimonianze fotografie e filmati. A questo piano è situato anche un simulatore navale che darà l'idea di guidare una nave all'interno del porto di Genova. Open Air Museum L'edificio è sormontato da due terrazze dalle quali si può ammirare un panorama incantevole. Le terrazze Coeclerici e Mirador offrono, infatti, la bellissima veduta non solo sul porto di Genova ma anche sul centro storico della città. La visita al Museo continua anche all'esterno con l'Open Air Museum allestito sulle banchine del porto. Il percorso è scandito da grandi pannelli che attraverso foto d'epoca illustrano quelle che erano le attività cantieristiche e commerciali a partire dall'Ottocento. Quest'area del Museo ospita il sottomarino S 518 Nazario Sauro, visitabile in acqua. La realizzazione di quest'area del museo ha portato a una riqualificazione di tutto il territorio circostante. Sulla piattaforma restaurata da Renzo Piano è stato creato "Dialogo al buio", un percorso sensoriale e alla Darsena è nato un mercato ittico dove si vende ogni giorno pesce a chilometro 0. Cosa fare al Museo del Mare Galata Il Museo del Mare Galata è molto apprezzato sia dagli adulti che dai più piccoli. Accoglie famiglie, gruppi e scolaresche. Alcuni suoi spazi sono disponibili per organizzare piccole convention o anche eventi privati. In copertina foto di Domenico Farone da Pixabay Read the full article
0 notes
parrucutia · 1 year
Text
1 - A Giostra 2 - Vuci 3 - Aria di na jurnata 4 - Parru 5 - La to passiuni 6 - Canciari 7 - Illusione 8 - Na matri 9 - La pizzica di Palermo 10 - Parru cu tia
Targa Tenco - Finalista Miglior Album in dialetto 2022
Tumblr media
Parru Cu Tia (Live) 01.05 FESTA PRIMO MAGGIO - Capo d’Orlando (Me); 16.06 Estate folk ZONA 3 (Mascalucia) 01.07 Nuove Vibrazioni Festival (Patti) 22.07 Musica dai Balconi (Naso) 24.07 evento pvt ( Barcellona) 31.07 Festival Baglio,olio e mare (San Vito lo Capo - Tp) 12.08 Estate di Longi (Longi- Me) 22.08 Espressivamente Festival (Parco Jalari - Me) 27.08 Circolo della Cultura (Sciacca) 03.09 Estate Molisana ad Ururi (Molise) 10.09 Botteghe d’autore (Albanella) 16.09 Estate Monrealese (Monreale-Pa) 13.11 Festival etneo Zona 3 (Mascalucia - Ct)
RECENSIONI
"Manutsa (…) sviluppa un discorso musicale che comprende l’innesto di sonorità elettroniche in un tessuto tradizionale, quasi filologico. Il risultato è un concept album di buon livello, gradevole da ascoltare ma che suggerisce anche nuove vie musicali alla tradizione. Non è certo il primo tentativo del genere. I risultati sono a volte riusciti e altre molto meno, questo esordio di Manutsa credo possa essere inserito nella prima categoria". Michele Neri – Vinile "Aprite la porta a Manuela Di Salvo, artista di Palermo. Lei ha davvero il fuoco nel cuore e una voce rasposa e limpida allo stesso tempo. Può passare disinvoltamente dalla tarantella al reggae, sa essere drammatica e sensuale, rilancia la denuncia di Ignazio Buttitta ed evoca l’oscura magia del suono di Bristol. Lei è Manutsa, «mano piccola, un nome d’arte che mi rispecchia fisicamente: io sono una donna minuta», sorride. Una piccola, grande donna dagli occhi di cerbiatta, con la forza di raccontare il presente con tutte le sue storture, con il coraggio di ribellarsi e l’urgenza di 'canciari'". Giuseppe Attardi - Sicilian Post "Manutsa si muove bene con la sua tessitura vocale, giocando sulle emozioni attraverso i respiri, i graffi, creando un ponte tra il mondo popolare e quello lirico, teatrale. Gli arrangiamenti sono efficaci e vestono dei giusti colori i brani che non sono affatto scontati nei contenuti. Un disco passionale, una dichiarazione d’amore alla propria terra, un canto universale dedicato alla forza delle donne". Marco Sonaglia – Il popolo del blues “…questo spiazzante progetto di Manutsa, nome d’arte di Manuela di Salvo, cantautrice siciliana, artisticamente parlando, straordinariamente agguerrita. Una cantante-autrice dalle idee chiare e dalla personalità artistica (forse anche umana) molto forte, qualità che riesce a comunicare grazie a musiche accattivanti che ben si amalgamano con la fonetica del dialetto siciliano, da lei scelto per gran parte dei brani di questo suo album. Sto pensando a ‘Vuci’, per esempio, che vagamente rievoca le canzoni più intimiste di Bono Vox. Oppure il reggae di ‘Aria Di Na Jurnata’, ritmo che da sempre è simbolo di un’attitudine combat". Mauro Furlan - Musicmap "(…) confermo il forte potere civilmente resistente di un album politico, nell’accezione più poetica del termine. Un album genuino, denso degli odori della Sicilia, delle sue mille anime, dei suoi mille incontri". Giuseppe Provenzano – Blogfoolk “Gli arrangiamenti, accurati e che accostano in modo spesso sorprendente strumenti antichi e moderni (come nel dialogo fra theremin e chitarra classica di Na matri), valorizzano testi altrettanto profondi e significativi, che, ascoltati con attenzione, costituiscono davvero un modo efficace per mettersi in contatto con la più sincera voce delle donne, potente e sensibile, magistralmente interpretata dalla voce di Manutsa”. Laura Bianchi - Mescalina
“In piedi signori, davanti ad una Donna” e non importa se l'abbia detto davvero Shakespeare o chi per lui, in piedi, davvero, quando abbiamo a che fare con loro. Manuela Di Salvo, prima ancora di diventare Manutsa, è cresciuta, come persona e come donna, respirando musica, cultura e passione; la Sicilia di queste cose è ricchissima e lei ha avuto la fortuna di avere in casa ottimi esempi, a partire dal padre Gioacchino, chitarrista autodidatta. Terra votata all'intensità, la Sicilia respira forte dentro la storia artistica di Manutsa, che ha pubblicato un album ambizioso, che già dal titolo chiede attenzione, perchè si rivolge “a tia”, a ognuno di noi e lo fa in modo diretto e ovviamente intenso e passionale. Parru cu tia è a tutti gli effetti un disco di “world music” se davvero vogliamo relegarlo ad una categoria, perchè da diversi mondi arrivano parole e suoni che lo compongono. È decisamente siciliano nel dialetto, nella cadenza e nello sguardo che rivolge all'esterno, ma porta con sé l'Inghilterra elettronica e figlia di Portishead e PJ Harvey, con la sua tensione a non restare ingabbiata ad un genere, ma in continua esplorazione. Da queste premesse e visto il “sottotitolo” La voce delle donne, Parru cu tia si pone come album allo stesso tempo tradizionale e di rottura, perchè affonda piedi e mani in melodie antiche, ma le porta all'oggi e sembra quasi accompagnarle verso un domani dove molte delle parole e delle storie presenti in questi 10 brani dovranno per forza essere solo cattivi ricordi. È un disco femminile, un disco “donna” per il modo orgoglioso in cui si espone, per la forza che traspare dalle protagoniste dei suoi solchi, alternata alla dolcezza e a quella fragilità che troppo spesso diventa pretesto per altri. Dalla vittima di violenza domestica all'anziana che paga con il manicomio la sua voglia di poesia, Manutsa regala la sua voce a chi purtroppo non sempre riesce ad usare la propria e riveste avvenimenti e consuetudini di un suono che sa di riscatto e ripresa, anche nella cover di una siciliana celebre e mai troppo rimpianta come Giuni Russo, suo primo amore musicale, di cui agli esordi creò anche una cover band. È un disco che è madre e figlia, che vive dentro le contraddizioni e le difficoltà di essere donna in Sicilia, madre pronta a sacrificarsi per i figli, figlia che vuole scappare da una terra immobile e cristallizzata; è una Madonna che assiste rabbiosa ed impotente al sacrificio del suo primogenito e al tempo stesso è un'amante abbandonata ad un primo appuntamento forse solo immaginato. Manutsa si prende una bella responsabilità a trattare di “voce delle donne”, ma per quanto, comprensibilmente, l'argomento sia vasto e difficilmente esauribile in mezz'ora di musica, ci offre uno spaccato chiaro e convincente della forza di chi parla attraverso le sue note. Rari gli uomini in questo disco, quasi mai positivi; non a caso l'unica voce maschile appare nella bonus track ed è quella di Salvo Piparo, che interpreta magistralmente la poesia di Ignazio Buttitta che dà il titolo all'album; versi pesanti come macigni, che puntano il dito contro la Sicilia stessa, la parte peggiore, quella che subisce e non reagisce, quella che si lascia vivere e si fa scivolare addosso ogni torto subito, senza provare a controbattere. Manutsa incarna invece una Sicilia nuova, diversa, forte e ovviamente femmina, donna. Una Donna davanti alla quale, signori, non è solo giusto, ma doveroso alzarsi in piedi. Alberto Calandriello
0 notes