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#luca marzano
adrianomaini · 1 year
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Carmelo Marzano, «un valido funzionario di squadra mobile purché alle dipendenze di un questore responsabile»
Roma. Foto: B. M. Il 5 dicembre 1957, Arturo Musco fu sostituito [quale questore di Roma] da Carmelo Marzano <1, che nei due anni precedenti era stato questore di Napoli. Personaggio molto complesso, Marzano, nonostante fosse uno dei pochi questori che aveva ottenuto la promozione nel dopoguerra, è stato spesso descritto come un reazionario: lo storico Angelo D’Orsi, ad esempio, lo ha definito –…
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bagnabraghe · 1 year
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Carmelo Marzano, «un valido funzionario di squadra mobile purché alle dipendenze di un questore responsabile»
Roma. Foto: B. M. Il 5 dicembre 1957, Arturo Musco fu sostituito [quale questore di Roma] da Carmelo Marzano <1, che nei due anni precedenti era stato questore di Napoli. Personaggio molto complesso, Marzano, nonostante fosse uno dei pochi questori che aveva ottenuto la promozione nel dopoguerra, è stato spesso descritto come un reazionario: lo storico Angelo D’Orsi, ad esempio, lo ha definito –…
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hlupdate · 2 years
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bedfreed: frame from Gucci’s HA HA HA campaign I shot with @julesmuir, directed by @mark_borthwickbig ups to our amazing crew in Rome, had a blast
Prod co: @mai_productions 1st AD: Nico Marzano 1st AC: @alias22saila 2nd AC: @valerio_leurini Gaffer: Luca Filoni Stylist: Harry Lambert HMU: @ammydrammeh & @1malcolmedwards Set Designer: @maxbellhouse DIT: Lorenzo Zama Data Manager: @leonardocorvino
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svndrenched · 6 months
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I hate Luca because it glorifies being an Italian child
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this anon spiked a can of san marzano tomatoes on my kitchen floor like rob gronkowski.
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personal-reporter · 9 months
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Pordenonelegge 2023
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Pordenonelegge 2023, con la sua ventiquattresima edizione, è in programma nella città friulana dal 13 al 15 settembre e conta 570 ospiti italiani e internazionali, 334 appuntamenti e 65 libri presentati in anteprima. Sarà un evento quest’anno nel segno della leggerezza, nei libri e nella vita, perché ci sono cose leggere da leggere, ma anche perché l’interpretazione della realtà pone spesso di fronte a segnali ambigui, sempre più pervasivi, e a significati manipolabili. L’immagine delle piume è il simbolo dell’edizione 2023, nel centenario della nascita di Italo Calvino, a cui Pordenonelegge rende omaggio con un percorso di incontri. Pordenonelegge ha  l’inaugurazione affidata allo scrittore ucraino Andrei Kurkov, che ha appena pubblicato Diario di un’invasione e in anteprima assoluta presenta il nuovo romanzo Api grigie. Dalla Francia arrivano Laurent Mauvignier, Philippe Forest, Lydie Salvayre, Michel Bussi e Éric-Emmanuel Schmitt con la prima presentazione italiana della sua ultima riflessione in cui è custodita una lettera inedita all’autore di Papa Francesco. Oltre all’autrice Premio Nobel Annie Ernaux, che il 16 settembre riceverò al festival il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo, ci saranno Andrè Aciman, R. J. Palacio, Elisabet Benavent, Alberto Manguel, Nguyễn Phan Quế Mai; Michael Žantovský, Nino Haratischwili, Natasha Solomons, Michael Bible; Robert Perišić, Anil Seth, Sally Hayden, Ramin Bahrami. L’elenco delle grandi voci della letteratura, del pensiero e dello spettacolo al festival che hanno scelto Pordenonelegge 2023 per presentare i loro nuovi libri vede Michela Marzano, Emanuele Trevi, Viola Ardone, Paolo Di Paolo, Corrado Augias, Mauro Corona e molti altri. Saranno presenti inoltre Antonio Manzini, Giancarlo De Cataldo, Ilaria Tuti, Francesco Piccolo, Antonia Arslan, Mauro Covacich, Daniele Mencarelli, Giuseppe Culicchia, Tiziano Scarpa, Massimo Recalcati, Vittorio Sgarbi, Marco Balzano, Marcello Veneziani, Pier Aldo Rovatti, Giorgio Vallortigara, Ilaria Capua, Piergiorgio Odifreddi, Pietrangelo Buttafuoco, Toni Capuozzo, Vittorino Andreoli, Sandro Veronesi con Edoardo De Angelis, Malika Ayane, Dante Spinotti, Davide Toffolo, Sabina Guzzanti, Natalino Balasso, Massimo Cirri, Giuseppe Montesano, Matteo Lancini, Tullio Avoledo, Stefania Andreoli, Vittorio Bertola, Stefano Quintarelli, Nicola Gardini. Per le voci in dialogo, valore aggiunto del festival si confronteranno Marco Missiroli e Marco Cassardo, Andrea Molesini e Gianni Biondillo, Evelina Santangelo e Alberto Rollo, Romana Petri ed Elisabetta Rasy, Paola Mastrocola e Cristina Battocletti, Giorgio Nisini e Roberta Scorranese, Annalena Benini e Mariapia Veladiano, Matteo Bussola e Enrico Galiano, Elena Loewenthal e Franco Faggiani, Enrico Brizzi e Alessandra Selmi, Marco Malvaldi e Carlo Vecce, Romolo Bugaro e Maria Castellitto, Gabriella Caramore e Lidia Ravera, Alberto Casadei e Luca Doninelli, Sandrone Dazieri e Piergiorgio Pulixi. Read the full article
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uominiedonneblog · 9 months
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La nuova fidanzata di Luca Onestini la segnalazione di Deianira Marzano
Da un pò di tempo nel web gira la voce che Luca Onestini abbia una nuova fidanzata, si parla di una cubista di origine marocchina, alla quale era stato avvicinato a luglio quando lui faceva il cubista al Papete. Attualmente ha finito le vacanze con Raffaele Tonon ma secondo alcune segnalazioni sembra che in vacanza con loro ci fosse anche una mora che potrebbe assomigliare alla cubista del…
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paoloferrario · 10 months
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i 'Suggerimenti di lettura' del n. 4 della Rivista AUTOBIOGRAFIE, riguardano 15 pubblicazioni per la quasi totalità edite nel 2022 e 2023
Questi gli autori recensiti, in base ai rispettivi volumi: Filippo Maria Battaglia, Silvia Carnisio e Anna Maltese, Erri De Luca, Duccio Demetrio, Duccio Demetrio e Nicolò Terminio, Maurizio Disoteo, Annie Ernaux, Sara Garagnani, Patrizia Larese, Michela Marzano, Bianca Pitzorno, Massimo Recalcati, Renzo Riboldazzi, Barbara Rossi, Roberto Scanarotti. Le pubblicazioni sono state recensite da…
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ruou-tot · 1 year
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Edda San Marzano tại chuyên trang Vivino
Với gần 10.000 lượt bình chọn, chai vang trắng này đã được đánh giá với số điểm rất xuất sắc 4,2/5 điểm tại Vivino. Bên cạnh đó, Edda LEI Bianco Salento cũng đồng thời đạt được rất nhiều giải thưởng danh giá, được các chuyên gia rượu vang  trên thế giới công nhận  :
· Annuario dei migliori vini Italiani Luca Maroni 2022: 99 điểm tuyệt đối.
· Women's Wine & Spirit Awards 2022: Huy chương Vàng
· Asia Wine Trophy 2021: Huy chương Vàng
· Cuộc thi Rượu & Rượu mạnh Quốc tế Hồng Kông 2021: Huy chương Bạc
· Cuộc thi rượu vang quốc tế Vinarium 2022: Huy chương vàng
· Triển lãm Rượu Quốc tế New Zealand 2021: Huy chương vàng
· Berliner Wein Trophy 2021 – Summer Tasting: Huy chương vàng
· China Wine & Spirit Awards 2020: Huy chương vàng
· Mundus Vini 2020 – Summer Tasting: Huy chương bạc
· Women's Wine & Spirit Awards 2021: Huy chương vàng
· Global Wine 2020: Huy chương bạc
· Asia Wine Trophy 2020: Huy chương vàng
· Sommelier Wine Awards 2020: Huy chương bạc
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lucaontheroadagain · 1 year
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vimeo
Cantine San Marzano TramArt 2023 - Agostino Iacurci Edition from Luca Briganti M.P. on Vimeo.
Anche quest'anno ci siamo occupati della realizzazione del video e di alcun stills per l'edizione 2023 di TramArt, la cui etichetta è stata creata dall'artista Agostino Iacurci.
Shooting: Luca Briganti Art direction: Nunnari Grafiche
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kritere · 1 year
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Raffaello Tonon pronto a fare una sorpresa a Luca, ma non sopporta la sua amica
DIRETTA TV Questa sera, lunedì 20 febbraio 2023, andrà in onda in prima serata su Canale 5 una nuova puntata del Grande Fratello Vip 7. Deianira Marzano ha anticipato che in questo nuovo appuntamento ci sarà una sorpresa per Luca Onestini. In casa arriverà infatti il suo migliore amico: Raffaello Tonon, ex concorrente  che ha conosciuto in una scorsa edizione del reality. Pare però che a Tonon…
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darkaimaa · 3 years
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“Non posso sbagliarmi se tra le tue braccia mi sento più caldo, se l’ansia mi sale sai come calmarmi.. nessuno l’ha mai fatto. Nei tuoi occhi vedo luminosità.. giuro che mi sembra strano, lo ammetto, vivere di amore e compensare è stupendo” 💛
Aka7even
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supereroifalliti12 · 3 years
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Sei bella quando ridi e quando piangi sola🌹
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aka7even · 3 years
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youtube
On air: "Un'estate fa" Luca Barbarossa & Franco Califano
C’è un piatto che non ammette distrazioni, è la regina dell’estate: è la parmigiana di melanzane. Un piatto fatto con pochi e semplici ingredienti che uniti insieme tirano fuori il meglio di sé.
Va da sé che fare la parmigiana vuol dire friggere, friggere e ancora friggere. Perché una parmigiana senza melanzane fritte è un buonissimo piatto ma non è una parmigiana.
Altro elemento fondamentale di questo piatto è il sugo di pomodoro, che deve essere denso, profumato di aglio e basilico, abbondantissimo basilico fresco. Pomodoro che accompagna la mozzarella filante e il sapore intenso del Parmigiano Reggiano.
Tutti questi ingredienti se ben trattati rendono buona la parmigiana, ma c’è un elemento che la rende veramente speciale: il riposo.
La parmigiana una volta cotta ha bisogno di riposare, di assestarsi, di riassorbire tutti i suoi sapori per poterli esprimere al meglio. Va quindi lasciata lì almeno mezza giornata e al primo morso la melanzana fritta vi stupirà, il pomodoro vi avvolgerà il palato, il basilico stordirà il vostro olfatto e il Parmigiano e la mozzarella vi porteranno direttamente al settimo cielo.
Veniamo ora agli ingredienti:
·      2 kg di melanzane (io preferisco quelle nere) ·      1,5 kg di pomodori San Marzano ben maturi ·      2 fiordilatte di mucca ·      150 g di Parmigiano Reggiano grattugiato ·      2 spicchi d’aglio ·      Basilico ·      Olio per friggere (o extravergine d’oliva o di semi di arachide) ·      Sale ·      Olio e.v.o.
Lavate e tagliate le melanzane a fette. Disponete le fette in uno scolapasta facendo degli strati che alternerete con una spolverata di sale grosso così da eliminare l’amaro delle melanzane, inoltre con questo procedimento le melanzane assorbiranno anche meno olio.
Mentre le melanzane spurgano procedete con la preparazione del sugo. Mettete un filo d’olio in una pentola, unite i due spicchi d’aglio, i pomodori tagliati grossolanamente a pezzi e una manciata di sale.
Mettete tutto sul fuoco e fate cuocere per una mezz’ora circa. Quando i pomodori saranno sfatti e il sugo sarà un po’ ritirato passatelo con un passaverdura così da eliminare tutte le bucce.
Mentre il sugo cuoce tagliate la mozzarella a pezzi e mettetela a scolare in un colino.
Dopo circa un’ora e mezza le melanzane saranno ben spurgate, potrete quindi lavarle, asciugarle e friggerle in olio a 180°C.
Una volta fritte le melanzane potrete assemblare la vostra parmigiana. Sul fondo di una teglia mettete del sugo, poi uno strato di melanzane, del sugo, dei cubetti di mozzarella, il parmigiano e del basilico spezzettato a mano. Coprite con altre melanzane e continuate con gli strati fino a quando gli ingredienti saranno terminati.
Cuocete la parmigiana in forno a 180°C per circa mezz’ora. Fatela intiepidire e servitela, ma sarebbe meglio farla raffreddare completamente prima di mangiarla. Buonissima anche come farcitura di un panino.
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scampoliditesto · 5 years
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Trema!
Negli anni '90, per appagare la voglia di musica, suonavo, ero spesso in corriera per andare a Genova e cercare i dischi da Pink Moon, Disco Club e da un negozietto in Vico Campetto fornitissimo di bootleg, compravo cassette e CD per corrispondenza da Sweet Music e stavo appiccicato a Cav e suo fratello perché tra le loro mani passava la storia della musica, spesso tre anni prima che il resto del mondo se ne accorgesse. A Marzano e dintorni mancava però la musica dal vivo. Così, vagavo tra le valli seguendo il passaparola o qualche volantino raccattato alla Casa della Gioventù oppure distribuito da PR improvvisate di una qualche discoteca abusiva. Il panorama era mediamente desolante: qualche poveraccio armato di Stratocaster alle piscine di Torriglia intento a ripercorrere il meglio della musica italiana, roba tipo l'Amore Rubato di Luca Barbarossa, dei disperati che facevano piano bar al Bar Italia riproponendo raccapriccianti arrangiamenti latineggianti di classici del rock, oppure improbabili incroci tra il cantautore e il comico, tipo un tizio allucinante chiamato Gino Menestrello che si esibiva ogni tanto a Gattorna nel parcheggio dell'Alzati Lazzaro.
Che mi ricordi, l'unico tentativo degno di nota di portare la musica rock suonata dal vivo è stato un abbozzo di festival rock che si teneva a Paravagna, piccola frazione del comune di Davagna popolata da una trentina di abitanti. Ovviamente, gli organizzatori avevano battezzato l’evento “Pararock”, un nome la cui bruttezza era seconda solo al “Monster of Ronk” di Ronco Scrivia. Il Pararock si svolgeva in una specie di micro-comprensorio che racchiudeva un prato con delle panche, un circolo privato con tanto di baretto dagli interni tappezzati di perlinato reso appiccicaticcio dalle troppe mani di flatting, e una specie di terrazza coperta da un prolungamento del tetto. Al centro della terrazza, una colonna impediva alla capriata di franare. Dietro alla colonna, si esibivano i gruppi.
L'inopportuno pilastro imponeva di organizzare la strumentazione e i musicisti in maniera un po’ bizzarra. Quindi, dimenticatevi la classica configurazione con batterista e cantante centrali e bassista, chitarrista e tastierista di fianco. I musicisti erano completamente schiacciati ai lati dello sgangherato palchetto e il cantante doveva decidere se stare nella metà di destra o in quella di sinistra. Quando suonavano i più timidi, ovvero quelli che stavano piantati sulle gambe, rigidi e immobili, non c’erano problemi. Invece, quando suonavano quelli più brillanti, dove con brillante intendo chitarristi che scimmiottavano Angus Young attraversando la terrazza-palco oppure cantanti che cercavano di coinvolgere la manciata di spettatori seduta per terra o sui tavoli, la colonna mostrava tutta la sua invadenza. Il pubblico cominciava a ondeggiare nella speranza di aggirare l’ostacolo visivo. Era una cosa davvero buffa da vedere: le teste, da dietro, sembravano quelle degli spettatori di un incontro di tennis giocato al rallentatore.
Mi sembra di ricordare che la prima edizione del Pararock che vidi fu quella del 1991. Quella sera suonava il gruppo di Livio, villeggiante e chitarrista con casa alle Chistane. Da Marzano partimmo in massa e formammo una discreta autocolonna. Comunque, non mi rimase impressa la performance dell'amico. Mi rimase invece impressa quella di un gruppo di ragazzotti chiamato Pogrom. Ora, ripensandoci a mente fredda, avrei dovuto intuire che il nome non fosse proprio quello di una band country. Quella sera però, non fui pronto, così come gli altri ascoltatori. Dopo l'annuncio del presentatore, un pseudo factotum che faceva anche il fonico e il giurato, ricordo il cantante che, arrivato sul palco, prese il microfono e urlò “Paravagna, trema!” e poi emise un urlo assurdamente roco. I Pogrom attaccarono a fare una specie di trash metal fragoroso e cacofonico: il batterista scalciava sul doppio pedale, il basso era inesistente, la chitarra distorta con un volume da denuncia e il cantato così gorgogliante, gutturale e urlato da risultare inintelligibile. I vecchietti del paese si guardavano tra di loro basiti e, a tratti, con il terrore negli occhi, quello di chi non sta capendo cosa succede. Il barista e un paio di volontari della Croce Rossa uscirono dal piccolo locale con lo sguardo allucinato indicando il palco con uno straccio, un cartoccio di Estathé e una lattina di Chinotto Sanpellegrino. Un drappello di supporter della band, vestiti con jeans stracciati e delle magliette con scritto sopra a pennarello il nome della band con dei caratteri in stile gotico, iniziarono a pogare in mezzo a un gruppo di bambinetti che si dissolse spaventato correndo verso i genitori inorriditi.
Quello spettacolo mi divertii molto, tanto che tornai al Pararock anche altre volte. Ma nessun gruppo riuscì a creare scompiglio come i Pogrom. Forse l'organizzazione diventò più selettiva con i generi ammessi in gara, non ricordo. Era un festival senza pretese, una specie di ritrovo di reietti della scena locale genovese, e per questo dotati di una certa integrità artistica e quindi degni di rispetto. In palio c'erano ore in una sala di registrazione (ma non se ne sentiva il bisogno) e delle ore di lezione (queste, invece, servivano decisamente). Ad ogni edizione, si sprecavano gruppi di metallari con jeans e t-shirt strappate e non si contavano i chitarristi con la sigaretta in bocca che scimmiottavano Van Halen. Suoni totalmente a casaccio, votazioni per incoronare la migliore band con percentuali che sommate davano 110 o addirittura 120, organizzatori con improbabili scuole di musica che favorivano allievi o qualche poveraccio che aveva registrato un demo con loro, rendevano il Pararock così sgangherato da risultare godibile. Nonostante l'affluenza aumentasse ad ogni edizione, ad un certo punto smisero di farlo. Forse perché la brava gente di Paravagna non riusciva a sopportare, per ben due serate di Agosto, un po' di macchine posteggiate a cazzo di cane lungo la statale? Non so dirlo.
Ogni volta che vedo Livio, mi viene in mente quella sera d'estate passata a Paravagna. Tra l'altro, lo ho rivisto non molto tempo fa dopo tantissimi anni. Io stavo attraversando sulle strisce pedonali davanti a casa. Lui era in macchina e ha suonato il clacson per salutarmi. Non lo ho riconosciuto subito, così ho pensato mi stesse dicendo di sbrigarmi ad attraversare la strada: lo ho mandato a fare in culo.
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uominiedonneblog · 1 year
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Grande Fratello VIP Luca Salatino e Matteo Ranieri tornano amici dopo la rottura con Soraia Allam Ceruti.
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E ora dedichiamo questo articolo a Luca Salatino e Matteo Ranieri. Ossia vi parliamo al tempo stesso del Grande Fratello VIP e di Uominiedonne. Infatti i due condividono entrambi questa strada. I due sono stati insieme tronisti di Maria de Filippi insieme. Matteo Ranieri ha scelto Valeria Cardone, ma la loro storia d'amore non è proprio funzionata , infatti si parlava che si fossero lasciati addirittura dopo un mese, e che aspettarono per comunicarlo ai loro fans. Per la precisione fu la web influencer Deianira Marzano con il suo proverbiale ma tutto a posto ? A fare saltare il banco.
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Mentre Luca Salatino era veramente molto innamorato di Soraia Ceruti, ossia la sua scelta a Uomini e donne, addirittura il romano aveva lasciato il programma Grande Fratello VIP per andare a convivere con lei, ma purtroppo dopo 3 mesi i due si sono lasciati e anche male. Alla base una storia mai del tutto chiarita che ha visto la comasca andare in macchina con un noto imprenditore del posto. E qui che arrivano gli intrecci strani. Infatti Luca Salatino e Matteo Ranieri come abbiamo avuto modo di vedere sui Social sono tornati ad essere amici, proprio adesso che lui si è lasciato con Soraia. Addirittura l'anno scorso verso maggio giugno Luca Salatino e Soraia Ceruti si era vociferato che erano sull'orlo di una rottura e anche allora alla base sembra che ci sia stato Matteo Ranieri…che ne dite solo coincidenze? Read the full article
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