Tumgik
#memoria plastica
gashicalmy · 1 year
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This is my current sketch book, the one I did to fill with fanarts and original character and monsters.
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So I decided (once completely redone) to have something nice in the front.
So, I did a drawing of my fav character of inscryption, the lonely wizard. I wanted it to be relax and free, filled with stimulation, but a calmed stimulation.
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Also, It has to be a good drawing. To look complete, and using just 3 colors, brown base, withe and black. I'm really happy with this one, and I want to draw more stuff from this game.
Also, a little detail that I added in the back, just because I can
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He's watching you...
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lisia81 · 1 month
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The lost Tomb 2
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La drama saga di The lost Tomb è tratta da una serie di romanzi di tale Xu Lei, autore con una sconfinata passione per tutto cio che è geografia, orografia, geologia e scoregge .sopratutto scoregge
Ma se il primo drama percorre abbastanza fedelmente la storia del romanzo, nel secondo i punti di contatto sono veramente pochi.
Il primo libro ha una certa utilità: il lettore scopre perché nel drama c’e’ una bara trasparente senza nulla dentro, scopre che la poracciata del tubo di plastica se l’è inventata l’autore, scopre che Little Master non è mezzo nudo in una Tomba umida e fredda perché Yang Yang, con lo splendore e lucentezza della sua pelle e i suoi pettorali, allieti la visione o sostituisca qualche luce di set rotta. Semplicemente c’è stata una lotta con uno zombie e gli si è strappata la maglia.
Non c’è Ning questa è una bellissima cosa.
Insomma chiarisce incongruenze scene che ti lasciano 😳 o 😍 dando spessore e un senso alla vicenda
.
Con @dilebe06 ci siamo chieste più volte se la serie fosse stata fatta per gli appassionati del romanzo. Se non si è letto il romanzo, The lost Tomb è incomprensibile?
La parte seconda per primo libro e il secondo libro ci hanno dato la risposta. Assolutamente no!
The The lost Tomb 2, per usare un eufemismo è LIBERAMENTE tratto dai romanzi.
- Nel romanzo non esiste un personaggio principale, come Xie Yu Chen, ovvero l’unico uomo che pur di rosa vestito sembra essere letale. Non esistendo lui, non esistono minimamente tutte le vicende legate al suo personaggio. 😅😅😅😅😅😅😅
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- Manca completamente l’esplorazione della Tomba dei muti. Quindi il mistero del cadavere/non cadavere di Poker Face rimane tale. 😳😳😳😳 Comparirà sta storia prima o poi? Lo scoprirò solo leggendo.
- Fatty e Little Master e l’inutile Ning non sanno neppure cosa sia l’albero di Bronzo perché non andranno mai in quella tomba 😩
- Di contro l’avventura nella Tomba sotterranea in Paracelso è abbastanza fedele e là si comprende meglio. La teoria di come era stata costruita la tomba era corretta, evviva!!!!! L’interno però, per quanto mi sia impegnata rimane ancora un mistero.
- Capiamo il rapporto tra Wu Xie e Lao Yang nella Tomba dell’albero di bronzo, la storia di Lao Yang e dell’albero acquista un senso.
- Possiamo presupporre perché a fine drama Wu Xie abbia perso la memoria. Ma lo presupponiamo solo perché quel pezzo, nel libro, non esiste.
- La marcia della morte nella neve è veramente una marcia della morte ed è fedele al libro. Però nel libro le ciaspole le hanno.
Ma “il problema” principale è che il Trio di ferro (Wu Xie, Fatty, Poker Face) passa nel romanzo molto meno tempo assieme. Ne deriva un legame di amicizia fra i 3 quasi inesistente. Aggiungiamoci che Xu Lei non è che sia un mago nel far esprimere sentimenti ed emozioni ai suoi personaggi si sforza solo col lead visto che parla in prima persona per cui da lettore ne soffro un po’.
A fine del secondo romanzo troviamo i nostri eroi assoldati dallo zio Three per andare al Palazzo Celeste. C’è molto rispetto per Poker Face ma il suo mutismo è pari a quello del primo drama, c’è un germe di complicità tra Fatty e Wu Xie.
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Ma tutto è ben lontano da quello che è la parte migliore del drama. Il loro rapporto di scherzoso cameratismo e l’intesa tra Wu Xie e Poker Master che ti fa sospirare è inesistente.
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Ringrazio e ringrazio ancora solo che nel libro Wu Xie abbia più e più volte l’istinto omicida per a Ning. Sta storia non dovrà nascere mai!!!!
Tutto questo per dire cosa? Che The Lost Tomb è il suo mondo rimane ,in un modo o nell’altro,sempre fedele a se stesso. Strano, sconvolgente ma…
Adorabile!!!
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vefa321 · 1 year
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✒️🎞️Negativo...non tutto lo è.
In un vecchio cassetto ho ritrovato un rullino di quelli "vecchi", quelli che si riponevano in un piccolo barattolo di plastica con il tappo, per non fargli prendere luce e non rovinare le fotografie.
È da un po' di tempo che lo guardo, quasi lo custodisco come un tesoro o forse solo la promessa di un tesoro.
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Magari il tempo col suo trascorrere ha già provveduto a offuscare le immagini prima ancora di darle alla luce come in una nascita tardiva,
dimenticata tra le voglie, archiviata come le foglie di un autunno lontano.
Magari era estate o forse inverno...
mi convinco di non volere sapere, di lasciare al passato la sua magia, di lasciare all'immaginazione il suo fantasticare.
Di sicuro quelle foto raccontano momenti che la vita mi ha regalato, sorrisi e volti, posti e paesaggi, anni ormai senza più tempo limite.
Perciò penso positivo e lascio i negativi dormire sugli allori di una vittoria sicura.
La memoria vive per i ricordi che non servono ricordare, solo averli vissuti...
🎞️✒️🎞️Buon giorno che si deve vivere senza negare che la vita ha sempre il rovescio della medaglia da lucidare a posteriori.
J.D
✒️Vivi di particolari, raccogli i dettagli.
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moodygi · 11 months
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Mi sono persa da qualche parte. Non lo so quale sia stato il momento esatto nel quale mi sono staccata da me. So che mi chiamo, a gran voce lungo le strade, mi cerco negli angoli più nascosti, dietro ai cespugli, sotto gli alberi nei parchi, persino dentro i bidoni dell'immondizia, che sai, magari sbadatamente fra un sacco dell'umido e uno della plastica, ho buttato anche me o magari mi sono solo scivolata dalle dita, come succede con le chiavi. Magari sono caduta in qualche tombino. Mi cerco, mi chiamo, ma ancora non mi trovo, magari ho preso il fiume e ora sono finita chissà dove a fare chissà cosa, eppure sento ancora gli echi di ciò che sono o di ciò che ero, non so più nemmeno questo. La mia testa è come un tavolo pieno di fogli, sparpagliati alla rinfusa. Trovo vecchie lettere mischiate alle bollette, scarabocchi insieme agli appunti di un esame, così finisco che pago le lettere, studio scarabocchi, disegno sugli appunti e leggo bollette. Oggi oltretutto ci ho rovesciato sopra il caffè, così ora è pure tutto macchiato. Che poi io, il caffè, neanche lo bevo, chissà perché avevo del caffè in mano. Mi sembra di essere come Alice nel paese delle meraviglie, tutto è sotto sopra, e io non capisco più niente, ciò che è, qui non è, e ciò che non è, qui è. So articoli a memoria, così come poesie, libri, date dei compleanni, so dirti precisamente cosa ho mangiato e quando, ma se mi chiedi cosa provo dentro di me faccio scena muta, se mi interroghi su me stessa non riesco a passare l'esame. Guardo il mondo con ribrezzo, l'affetto mi scivola addosso perché ho deciso che io, le bugie, non le voglio più sentire o forse ho solo paura di vedere i miei sentimenti ancora una volta strapazzati, come uova in un pentola. Oltretutto, che fine orrenda fanno le uova strapazzate? Diventano un groviglio di se stesse e non riesci più a riconoscere dove finisce l'albume e dove inizia il tuorlo, che poi non sono nemmeno così buone, ci sono mille modi migliori per cucinarle eppure le strapazziamo e poi ci lamentiamo che non sono belle da vedere e oltretutto nemmeno buone. Alcuni giorni rido, mi riapproprio delle mie idee, mi cullo nella sciocca convinzione che un giorno farò ciò che il cuore chiede. Si, bhe, un giorno. Un giorno. Il punto è che quando dici "un giorno" è come dire che non lo farai mai, perché nessun lunedì è quello giusto per la dieta, per la palestra, per lo studio. Perché dai, sono le due e cinquantadue, alle tre inizio, ma poi ti distrai e ormai sono le tre e cinquanta, iniziamo alle quattro e così via finché non è tardi e tu non ti sei nemmeno accorto che le ore ti sono scivolate via dalle dita e accumulo dopo accumulo, quelle ore diventano mesi, anni, così ti guardi alle spalle e il futuro che volevi, i tuoi desideri, sono bruciati. Così ti dici, un giorno, ma ormai è tutto finito, resta la cenere di quel giorno che non hai colto, e perché non lo hai colto? Semplice, perché è più facile restare fermi e dare le colpe alle circostanze, alle altre persone, al periodo, piuttosto che fare i conti con il mostro che ti sei strettamente legata a te. Ecco forse non sono io che mi sono persa, è lui che mi ha mangiata. Sono io che mi sono mangiata. La colpa è la mia, ogni volta mi sono negata ciò che il mio cuore desiderava, un sogno, un'amore, un viaggio, un rischio. Vago vuota per la città, chiamando qualcuno che ormai non è più qui, mi chiamo a gran voce senza vedere la cenere nelle mie mani.
#me
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ross-nekochan · 1 year
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Sarà che lo stacco è stato più netto, ma mai come questa volta ho sentito la miseria di dove vengo rispetto al nord.
Ci ho fatto caso ma non mi ricordavo mai bene, oggi invece avevo la memoria fresca e non esageravo: qui nemmeno la sterpaglia sotto i ponti ha l'immondizia ingrovigliata al suo interno. Da me la spazzatura è ovunque e se ci sono sterpaglie quello è il posto dove lattine, bottigliette di plastica e buste trovano dove marcire. Sembra una cosa stupida ma io ho sempre sofferto per la mia terra così sporca, anche nelle proprietà di nessuno.
Altra cosa triste: oggi la mia amica è andata a fare un catering per 4h. L'hanno pagata 60€ e le hanno regalato pure una bottiglia di spumante. Non ha fatto niente se non rifornire il tavolo con altri stuzzichini.
Io in pizzeria ho sgobbato per 4 giorni il doppio delle sue ore perdendo la sensibilità delle gambe e col mal di schiena e mi hanno pagata 5€/h.
A me questa differenza tra Nord e Sud mi fa piangere, mi fa male e più ci penso peggio è. I soldi vanno dove ci sono i soldi, lo so, eppure non riesco a non rimanerci male.
Sembra che io sia quasi costretta a tornarci per essere pagata eppure io non vorrei fare questa mossa. Venezia è una città piccola, talmente piccola da essere paesana. Io dal paese ci vengo e non voglio ricascare nello stesso giro ma di una città diversa. Ho camminato un solo giorno e già ho riconosciuto dei volti, mentre io vorrei vivere in un posto in cui non sia così facile beccarsi in giro e in cui non ci siano continui inciuci sugli altri. Paradossalmente l'anonimato di Tokyo su questo è irraggiungibile. O forse solo in città grandi come Milano e Roma si possono raggiungere vette simili, non lo so.
Ultimamente ho pensato che questa cosa di essere privilegiata mi si sta torcendo contro. Proprio perché sono privilegiata e non ho urgente bisogno di soldi faccio una selezione e rifiuto delle proposte. Dall'altra parte se continuo a rifiutare probabilmente non andrò mai da nessuna parte. Forse questi sono quelli che chiamano i famosi "sacrifici", anche se ho notato che il sacrificio è un concetto fin troppo personale e spesso alterato dalla propria percezione. Spesso, infatti, da me chi studia e sceglie di andare all'università "sta facendo un sacrificio" e mia cugina quando mi chiamo per farmi gli auguri alla laurea, mi disse "te lo meriti tu che hai fatto più sacrifici di tutti" (penso riferendosi al fatto che sono andata a studiare fuori). Di grazia, questi davvero per voi sono amputabili come sacrifici? Ma de che? Per me sono privilegi, altro che sacrifici! Una cosa per cui dover ringraziare il cielo e che mai mi è pesato fare nella vita, anzi io felicissima di essermene andata a fanculo a Venezia! Non capisco.
D'altra parte, la mia amica si è difesa dalla massima del "i giovani non vogliono fare i sacrifici" dicendo che non è colpa nostra se le cose sono cambiate e se le cose sono cambiate e magari siamo più viziati è colpa anche di chi oggi ci accusa di essere svogliati e riluttanti al sacrificio.
Non lo so, è un mondo complesso e la mia terra mi fa sempre più soffrire e piangere. Le darei la vita se mi desse la possibilità, ma non me la darà mai.
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marcoleopa · 2 years
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La luna, lo stolto e il dito
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No, non è casuale che Benito&Fontana sono oggi la seconda e la terza carica della Repubblica, che, sulla carta (solo quella), è antifascista, democratica, laica.
Non è casuale, perché nel caso di Fontana et similia classe 1980, sono i figli della Mediaset generation.
Fininvest e Mediaset, che, dal 1975 (la prima), hanno messo in campo la più grande washingbrain mai vista in Italia dal dopoguerra. Nemneno con la DC di Andreottiana memoria, anni nei quali si vinsero due referendum: aborto e divorzio.
Programmi spazzatura, cartoni animati, giochini preserali, telegiornali, salottino da avanspettacolo, conditi di continui rimandi al ventennio, al mito del sogno amerikkkano in salsa conservatrice.
No, non è casuale. È il frutto di un attento lavoro di comunicazione politica, che solo gli stolti della mia sinistra non hanno compreso, guardando solo il dito che li indicava.
Dal partito di plastica, come lo definì baffetto lo skipper D'Alema, agli scranni del Senato e della Camera dei deputati.
No, non sono casuali quarant'anni di lavaggio del cervello.
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carlocolli · 1 year
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❤️FELICE 20023❤️ “Finalmente la pace - Planisfero fisico” | Poster: stampa digitale su carta fotografica satinata e profili in plastica bianca | 100x70cm. #carlocolli #diemauerartecontemporanea A colpo d’occhio diamo per scontato che si tratta di una semplice carta geografica, di un planisfero fisico, ma soffermando lo sguardo ci accorgiamo dell’anomalia, che, per quanto inquietante, invita e lascia spazio a molte riflessioni che possono dare e restituire infinite declinazioni all’immagine che si presenta davanti ai vostri occhi. Romanticamente, per come è presentata, ci riporta alla memoria i banchi di scuola, proprio la dove per la prima volta con grande stupore e meraviglia scoprivamo e localizzavamo le coordinate del punto esatto del nostro sguardo sull’immensità del mondo, ma oggettivamente, oltre a farci vivere questa nostalgica intima dimensione temporale, ci induce inevitabilmente a porci delle domande sulle possibili cause di tale scenario post apocalittico. A prescindere dalle possibili declinazioni che possiamo attribuire a tali cause, che non sto qui ad elencare per non condizionare le vostre intime riflessioni, di sicuro ci accorgeremo o spero ci ricorderemo che nulla è scontato, e che esse semplicemente o terribilmente sono connesse alla perdita di uno dei principali valori indispensabili per la naturale e sostenibile convivenza e coesistenza in questa nostra casa comune: il rispetto. Davanti alla celestiale calma di questo primordiale mare sconfinato, a voi le vostre intime riflessioni. Didascalia opera: C'era una volta, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, finalmente la pace. . . . . #conceptualillustration #contemporaryartcollection #contemporaryprintmaking #contemporaryart #conceptual_art #alteration #contemporatyartist #planisfero #cartageografica #geographic #world #erased #mappa #pacenelmondo #planisferofisico #magazine (presso Prato, Italy) https://www.instagram.com/p/Cmy5QHmoqBe/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Giornata mondiale della Terra: le emergenze del 2024
La Giornata mondiale della Terra arriva anche quest'anno a ricordarci che la salute del nostro pianeta è labile. Cambiamento climatico sempre più incalzante, l'invasione della plastica e le guerre sono le emergenze più evidenti che ci troviamo a combattere. Cambiamento climatico Gli ultimi dieci mesi ci hanno dato un generoso assaggio del fenomeno che definiamo riscaldamento globale. Le temperature registrate in questo periodo si sono attestate tutte al di sopra della media stagionale. Il mese di aprile sembrava aver dato inizio a un'estate anticipata per poi precipitare nuovamente nell'inverno. Fiato sospeso, poi, per la prossima estate. La memoria delle temperature torride del 2023 getta nel panico sapendo che, come hanno spiegato gli esperti, quella dello scorso anno potrebbe essere solo la prima di tante estati sempre più calde. Cosa si sta facendo per contrastare il cambiamento climatico? All'orizzonte abbiamo due scadenze: 2030 e 2050. Entro le due date, i Paesi aderenti agli Accordi di Parigi si sono impegnati a ridurre rispettivamente del 50% e del 100% le emissioni dei gas serra. Ricordarlo non è mai superfluo considerato che, nonostante le evidenze così palesi, l'emergenza continua a essere negata da una certa parte politica. Un punto a favore da registrare, invece, è la recente notizia della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che ha condannato la Svizzera per inazione climatica. Una sentenza destinata a rappresentare un importante precedente. L'invasione della plastica Altra emergenza globale è la forte presenza della plastica paragonabile a una vera e propria invasione. Il maggiore serbatoio di raccolta della plastica è, lo sappiamo, il mare. Quanti pesci ingoiano la plastica restandone soffocati, quante creature ne restano impigliate. Gli ultimi studi però, hanno evidenziato come la plastica abbia fatto, per così dire, il salto di specie comparendo anche all'interno dell'organismo umano. Alcune ricerche hanno evidenziato, infatti, la presenza delle micro e nano plastiche all'interno dell'acqua in bottiglia e nel latte materno. Un pericolo per la salute dell'uomo sin dai primi mesi di vita. Tracce di plastica sono state rinvenute anche nel sangue e nel liquido seminale. Cosa si sta facendo per eliminare la plastica dalle nostre abitudini? Ben poco. Basta guardare a quale ritmo produciamo rifiuti plastici, da plastica usa e getta, nelle nostre case. Giornata mondiale della Terra 2024: l'impatto della guerra sull'ambiente Permetteteci di concludere questa breve rassegna di quelle che consideriamo solo alcune delle emergenze ambientali dei nostri tempi con una menzione alla guerra. In tempi come quelli attuali dominati dall'idea della sostenibilità forse è il caso di considerare anche questa prospettiva sull'argomento. Ogni guerra ha un impatto notevolissimo sull'ambiente e sulla salute dell'uomo. I suoi effetti si noteranno per generazioni. Negli scenari di guerra sono andate estinte specie di fauna e flora autoctone, vengono distrutti monumenti che raccontano la storia di un popolo. Se ripudiare la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali è un'espressione ormai superata (come ampliamente dimostrato dai fatti) forse pensare alla pace come strumento di sostenibilità ambientale e sociale può fare più presa sulle coscienze. In copertina foto di stokpic da Pixabay Read the full article
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pleonastico · 24 days
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[bozze accumulate nei mesi che come sassi porto nelle tasche]
#1 seduta su un treno con a fianco uno sconosciuto ascolto delle canzoni inedite. l’escursione termica freddo-caldo attiva prepotentemente la mia amigdala e mi riporta là: una gelida mattina di dicembre, in un angolo della stazione Centrale, singhiozzo come una bambina nascondendomi il volto nella sciarpa per camuffare un dolore che mi taglia in due. chissà come sono riuscita ad arrivare a casa con le mie gambe. quando sono arrivata nel mio appartamento, mi sono strappata i vestiti per togliermi l’odore di casa tua. quell’odore mi ha perseguitato per settimane: il sacchettino delle lettere di scarabeo, il pennello da trucco. non capisco come abbia fatto a ritrovarlo in così tante cose.
#2 so che esisti in una realtà a cui non mi affaccio. sei altro. schivo qualsiasi cosa ti riguardi, così quando inaspettatamente qualcosa mi ricorda della tua esistenza in qualche spazio di qualche tempo mi sento folgorata.
#3 voglio ricordare anche questo e smettere di fingere che non esista. oggi dopo tanto tempo ne ho parlato di nuovo a me stessa e ho pianto. parole e lacrime – nulla di più mio a questo mondo. per un momento ho temuto di essere dissociata perché mancava quel mio abituale senso di sopraffazione emotiva quando qualcosa mi tocca, ma poi l'ho visto di fronte a me, il dolore, e ho capito che potevo parlarne e sentirlo senza buttarmelo addosso.
e ho avuto compassione per me stessa, per quei due mesi ancora innominabili che forse un giorno riuscirò a nominare.
«your courage was a small coal that you kept swallowing»
#4 [quanto mi costa]
esiste un'area della mia memoria che non è a me più accessibile. quando ripenso a certi momenti, mi vedo dall'esterno, come se qualcuno me li avesse prestati e non fossero realmente miei. so per esempio di essere stata a Superga, ma non lo sento più. M., che ha studiato psicologia, dice essere probabilmente una forma di dissociazione messa in atto dal mio cervello per proteggermi. è il prezzo da pagare per sopravviverti: strapparsi la pelle che hai toccato.
«but I still call home that house in Nebraska»
quella casa che ora non è neanche più tua, che non è neanche più mia. quella casa disordinata piena di aghi per l'insulina, di padelle impilate malamente nel forno, di carta mischiata alla plastica. e ora tu in quest'altra nuova casa di cui non so nulla e in cui non ci sarà mai qualcosa di mio.
a lungo andare tutte queste immagini, tutti questi dettagli – il modo in cui sventolavi le mani dietro la schiena per fare cenno di seguirti; la tua voce che parlava alla mia voce; quelle foto di noi due in bianco e nero appese al tuo vecchio frigorifero – si confonderanno e io non saprò più dire il colore del maglione che portavi quell'ultima notte di dicembre. si accumulerà tutto, come si è sempre accumulato da undici anni a questa parte.
eppure se mi concentro, ti posso ancora vedere in quel lontano pomeriggio di agosto scendere ballando per quella discesa di montagna inconsapevole nei tuoi sedici anni di quello che io sarei stata per te e tu saresti stato per me.
«I'm still praying for that house in Nebraska»
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minimomax-blog · 3 months
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Rimanda alla volontà e al fortuito caso di un destino amico… ad uno slancio della vita verso la sua apparente vitalità…frasi impaginate o solo immaginate e, con dovizia rigorosa, annichilite … a cercar dardi appisolati nella stanca faretra del passato… tutto da affidarsi all’ottimismo dello sguardo… a una fiducia senza tregua… ad una proiezione un po’ sgranata della determinazione… procedimento scontato… comodo e opportuno a trovare nella rotta bisaccia della speranza imprigionata l’utile menzogna che tutto salva ed indennizza… c’è del buono in questa convenienza…anche l’illusione paga… (e poi non manca mai di presentarsi puntualmente ad una interessata rancorosa riscossione…) il buono… il luminoso… l’armonioso.. il fresco … il tiepido… l’azzurro e il roseo… e la bellezza… la dolcezza… l’amorevolezza… la fortuna… l’incantevole momento che a nessuno mai sarà negato… l’attimo di positività… l’istante magico e divino… l’opportunità…
Nelle scorrevoli porte degli infiniti mondi paralleli… in qualche sogno… nel dio junghiano o in qualche stella dedicata a te… nell’ambito di un pragmatismo mistico o in una matrix di possibilità…in un dato statistico di probabilità… in un qualche santuario intitolato alla madonna… magari nei tarocchi… tra i fiori di plastica o di stoffa di una cara tomba… nel mezzo di un solipsistico delirio…nell’indiscusso tetragramma… forse in dio o allah … dentro te stesso o nell’amore dei tuoi cari o in quello universale e cosmico … di là dai tuoi confini umani troppo umani… nella meditazione… in internet … nell’intimo d’una dimenticata essenza… negli frattalici anfratti della apparente assenza di pensiero … dentro al tuo cuore…magari nella milza… nel tormentato percorso della colpa… nella coscienza d’essere quello che si è (sgaiattolando tra vicoli e impervie vie di psicanalisi sociologia o matematica od economia)…in qualche buco nero… forse nel cazzo o in questo mio imbarazzo… forse al momento del risveglio…forse nell’ istante del passaggio tra luce e buio… amore e odio… saggezza ed idiozia… tra tempo e spazio… tra vita e morte forse… estasi e strazio… tra gemito di dolore o di piacere…
Quel che si deve o quello che si vuole… comunque sia quello che sarà… Non mai dismettere la lotta ed il vestito della festa e le tue scarpe nuove, la rabbia e il grido e la speranza… ché, se di nome fai Lazzaro e vivi nei pressi di Betania , tutto non è perduto ancora…(che cosa conta se chi resuscita alla vita somma a un altro refolo d’inutile esistenza il triste strazio di una morte rinnovata ?)
Una preghiera? Un brivido d’orrore? Fumo d’incenso ? Un mantra? Un’ara votiva? Un sacrificio ? Un’ abluzione dentro a un sacro fiume? Propiziatorio rito? Una ecumenica speranza? Una genuflessione od un inchino? Un qualche affidamento ad un qualche buon proponimento? Forse una rinuncia?
Per prendersi il dovuto… in/per/da/con quello che rimane al termine (del) pensiero….
Orizzonti striati da bellezza disumana… liquide spumeggianti volontà affidate ai languori della nostalgia… caduchi cieli rispecchiati nelle invisibili pozzanghere d’una memoria lacerata.
Salutarsi nei crocicchi delle imperturbabili abitudini …per noia o educazione o per affetto o per servile compiacere… forse per ritrovare solamente l’appassito ricordo dei propri 4 poveri elementi…
Si canta altrove della soave collinosa e tersa e impavida passione (frutto di un sano volitivo amor di sé…)
Ci si dà un senso , seppure provvisorio ed irrisorio…, un po’ per celia e un po’ per non morir…
Il testa_mento non ha e non dà disposizioni…morde dolcemente l‘inguine… l’ordine delle cose profuma d’entropia…pura energia in dissolvimento…. non interessa nessun pro-cedimento…non trova spazio nessun miglioramento… prosciugamento d’ogni possibile altro proseguimento… in assenza di forza non c’è moto… tempo assente prelude a vibrazione quantica … big-pluff …e gli occhi a rimirare…fossette delle guance in un sorriso…
Vivere d’intensità e pure non farsene mai compenetrare . (Fra tutti , il più intenso ed annientatore – per quanto qualche necrofago e qualche saprofita ne subisca famelica attrazione – tra gli odori , è quello delle vivemorte cose, - lievito di vita è la putrefazione?- )
Istruire una in-consapevole distrazione onde approdare ad una particella d’istruzione…
Delenda Carta_go … Vai verso strampalato inascoltato … Attendere … La pagina si sta caricando… Godot e Malone meurt … L’innominabile…
Farsi impassibile pietra di paragone che gutta escavat d’insensibile agonia…
Né per, Né col Mondo . Né spirito , né carne.
Tagliuzzare avidamente la parola per disperderne la presuntuosità del suo vago sapore di sapere.
Disfarsi dell’eccezione per disconoscere la regola.
Il programma non con_tiene, il programma è l’errore. Il caos è il termine. Il caso un anagramma rotolato .( S’inizia secco in un accenno di sorriso [ca] e poi s’affida ad una quasi meraviglia [so]… ) penetra senza lacerarne l’indimostrabile perversa inconsistenza…)
Arretra lentamente ed abbandona… Fiera ferita o preda cosa cambia?
Si cerca un’ altra opzione tra vivere o morire…
Ah!?! Tertium non datur?
E vabbè
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carmenvicinanza · 4 months
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Giorgia
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Giorgia è la straordinaria cantante italiana apprezzata, per il suo enorme talento vocale e interpretativo, in tutto il mondo.
In oltre 30 anni di carriera ha pubblicato venti dischi e venduto oltre 10 milioni di copie, con 12 album nella top-ten italiana, 5 dei quali arrivati al numero uno, e 25 singoli top-ten di cui 5 numero uno.
Definita “la quarta voce più grande e più bella al mondo” dalla rivista statunitense Billboard, ha collaborato con mostri sacri della musica nazionale e internazionale come Ray Charles, Elton John, James Taylor, Simple Minds, Pino Daniele, Aretha Franklin, Mina, Sting e molte e molti altri ancora.
Il suo nome completo è Giorgia Todrani ed è nata a Roma il 26 aprile 1971. È figlia di Elsa Giordano e del cantante e musicista Giulio Todrani, membro del duo canoro Juli & Julie che, in seguito, ha fondato la band Io vorrei la pelle nera con cui lei, giovanissima, ha iniziato a esibirsi dal vivo formando il suo bagaglio artistico che spazia dal jazz al soul, dal blues al rock.
Ha una laurea in lingue straniere ma ha sempre inseguito il sogno musicale e studiato canto con importanti maestri.
Ha registrato il suo primo disco a otto anni, nel 1979, insieme a Cristina Montefiori, un 45 giri dal titolo Chiamatemi Andrea.
Nel 1993 ha vinto Sanremo Giovani ottenendo l’accesso al Festival di Sanremo dell’anno successivo nella sezione Nuove Proposte dove ha cantato E Poi che non ha vinto ma ha scalato le classifiche italiane.
Ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo, ottenendo il primo, il terzo e il secondo posto. Nell’edizione del 1995, che ha vinto con Come saprei, è stata la prima cantante nella storia del festival a conquistare quattro premi: Primo posto Big, Premio della critica, Premio autori e Premio radio e TV.
Ha vinto dischi d’oro, di platino e di diamante e numerosi premi tra cui spiccano molti Music Awards e Italian Music Awards, un MTV History Award, un Premio Campidoglio e un Premio Lunezia per il valore musical-letterario dell’album Dietro le apparenze.
Nel 2003 ha scritto e interpretato Gocce di memoria, brano colonna sonora del film La finestra di fronte che ha vinto il Nastro d’argento alla migliore canzone originale.
Sempre presente nei grandi eventi di solidarietà, è ambasciatrice Unicef.
Attenta all’ambiente, ha lanciato una linea di abbigliamento ecosostenibile, Earthache e prodotto dischi senza l’involucro di plastica protettivo.
Nel 2003 è stata testimonial della campagna No excuse contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Ha organizzato presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma il concerto evento Insolite note il cui ricavato è stato utilizzato per finanziare la costruzione di un asilo in Africa, grazie alla fondazione Tartallegra di cui è testimonial così come della campagna il Respiro del Corriere della Sera.
Ha partecipato alla canzone Domani 21/04.2009, il cui ricavato è andato alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. È stata madrina al concerto Amiche per l’Abruzzo, che ha visto sul palco 46 tra le più celebri cantanti italiane.
Nel 2012 ha partecipato a Italia Loves Emilia,  concerto di beneficenza tenutosi a Campovolo.
L’anno successivo ha fatto parte della compilation Pink Is Good il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la lotta contro il tumore al seno.
L’11 giugno 2022 si è esibita nel corso del concerto contro la violenza sulle donne Una. Nessuna. Centomila.
Nel 2023 ha debuttato come attrice nel film Scordato diretto da Rocco Papaleo, ottenendo una candidatura ai Nastri d’argento alla migliore attrice in un film commedia e ai Ciak d’oro alla rivelazione dell’anno, oltre che per la migliore canzone originale con il brano colonna sonora Tu sei una parte di me.
Piccola e minuta fisicamente, possiede una fantastica voce con un range vocale di più di tre ottave che spazia tra diversi generi come soul, rhythm and blues, neo soul, pop, dance, ballad, fino all’elettronica.
È, senza ombra di dubbio, un’artista di cui la musica italiana può andare fiera nel mondo.
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gashicalmy · 1 year
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Ok. I need to decided and order for my tags, so
For my art #Gashi art
For random thoughs #talking //Also emotional stuff #I feel this
#reblog || #Self Reblog || #Art reblog
#fanart
#game stuff
#memoria plastica
Also, I'm planning to keep this updated
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tecnoandroidit · 5 months
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Tronsmart Bang: il compagno ideale per animare le tue feste a suon di musica - Recensione
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Tronsmart ha recentemente lanciato un altoparlante portatile, chiamato Bang, ideato per animare qualsiasi festa. Questo dispositivo si distingue per la sua resistenza, certificata con un rating IPX6, e per l'innovativa capacità di collegarsi simultaneamente fino a 100 unità, garantendo un'esperienza sonora avvolgente. Tuttavia, nonostante queste caratteristiche promettenti, abbiamo deciso di metterlo alla prova per valutarne le prestazioni e scoprire se sono all'altezza delle aspettative. Specifiche Tecniche - Misure: 361×183.4×150.3 mm - Peso: 3.08 Kg - Output: 60W - SoundPulse - TrueConn - Connettività: AUX, Bluetooth 5.0 - Batteria: 10800mAh - Supporto al collegamento audio-audio tramite jack da 3.5” - Riproduzione audio fino a 15 ore con una ricarica - Funzione Powerbank d’emergenza - Tecnologia TWS - Chiamate in vivavoce e assistente vocale - Luci LED beat-driven - Resistenza all’acqua IPX6 Design Il design del Tronsmart Bang è particolarmente apprezzato, con la sua forma cilindrica e la maniglia integrata in plastica. Il colore nero lo rende elegante, anche se i tasti possono risultare difficili da vedere in condizioni di scarsa illuminazione. I tasti stessi non sono immediatamente comprensibili e il layout non è intuitivo, richiedendo quindi un po' di tempo per abituarsi. Tronsmart ha incluso un tasto per l'accoppiamento con altri altoparlanti dello stesso marchio, ma l'icona non è molto chiara. Anche il tasto per l'equalizzatore one-touch risulta poco intuitivo. Anche noi di tecnoandroid.it, nonostante la nostra esperienza tecnologica, abbiamo dovuto dedicare del tempo a studiare il manuale incluso per comprendere le funzionalità. E ancora non abbiamo memorizzato completamente tutti i controlli. Una caratteristica interessante del Tronsmart Bang è l'illuminazione LED integrata, ideale per feste, che può essere disattivata se non desiderata. Il dispositivo include anche una porta di ricarica, utile per collegare smartphone o piccoli dispositivi elettronici. L'altoparlante ha una classificazione IPX6, il che significa una buona resistenza all'acqua. Può quindi resistere a bordo piscina, sotto la pioggia occasionale o persino in doccia. Tuttavia, non è consigliato immergerlo completamente nell'acqua. Tronsmart afferma che il dispositivo è anche resistente a polvere e sabbia, ma dato che la classificazione IP non specifica il grado di protezione, riteniamo che possa essere rischioso portarlo in ambienti eccessivamente polverosi, come la spiaggia. Connettività Il Tronsmart Bang offre due opzioni per l'accoppiamento. La prima è il tradizionale metodo Bluetooth, che si attiva tenendo premuto il pulsante di accensione del dispositivo per circa tre secondi. Abbiamo testato l'accoppiamento con successo su un Mac, un PC Windows, un iPhone e un iPad. In alternativa, l'altoparlante può essere accoppiato tramite il chip NFC integrato. Tuttavia, questa funzionalità non è disponibile per i possessori di iPhone, in quanto i dispositivi Apple non supportano l'accoppiamento NFC. L'altoparlante utilizza Bluetooth 5.0, il che significa che ha un raggio d'azione di circa 18 metri dal dispositivo a cui è connesso. Nonostante non avessimo necessità di allontanarci più di 18 metri dall'altoparlante, siamo riusciti a raggiungere senza problemi una distanza di circa 12 metri. Una delle caratteristiche più interessanti di questo altoparlante è la possibilità di accoppiarsi con fino a 100 altri altoparlanti Tronsmart Bang. Sebbene ciò possa non essere particolarmente utile per un singolo individuo, offre grande flessibilità per certi tipi di attività commerciali. Crediamo che tre o quattro unità Bang accoppiate insieme possano creare un ottimo sistema audio resistente alle intemperie per una sezione esterna di un ristorante. Inoltre, per chi non desidera utilizzare una connessione Bluetooth, il Bang è dotato anche di uno slot per schede di memoria e di una porta aux da 3,5 mm. Qualità sonora e prestazioni Essendo promosso come un altoparlante per esterni e feste, ci aspettavamo che il Tronsmart Bang offrisse una buona qualità audio a volumi medi e alti. E, fortunatamente, è così. Il basso è solido, i medi sono nitidi e gli alti sono chiari, senza distorsioni o clipping. Non definiremmo la qualità sonora come rivoluzionaria, ma è piuttosto buona. Diremmo che si posiziona leggermente sopra la media per la sua fascia di prezzo. Abbiamo notato che l'audio può sembrare ovattato se riprodotto al di sotto del 15% del volume massimo, specialmente ascoltando contenuti come podcast. La qualità del suono non è così scadente da indurci a evitare l'utilizzo dell'altoparlante, ma nemmeno sufficientemente eccellente da farci preferire il Tronsmart Bang agli altoparlanti integrati del nostro notebook. È anche possibile personalizzare la qualità del suono tramite l'app Tronsmart. Abbiamo trovato che questo aiuta a migliorare la qualità per contenuti come i podcast, cosa che abbiamo apprezzato. Durata della Batteria Come per tutti gli altoparlanti, la durata della batteria del Tronsmart Bang dipende fortemente dal volume di riproduzione dell'audio. Più alto è il volume, più breve sarà la durata della batteria. Poiché questo altoparlante è dotato di illuminazione LED integrata, lasciare accese le luci può ridurre la durata della batteria. Durante i nostri test, siamo riusciti a ottenere quasi 13 ore di riproduzione su tre sessioni a circa il 30% del volume, con i LED accesi. Secondo Tronsmart, si dovrebbe essere in grado di raggiungere fino a 15 ore di riproduzione con i LED spenti e al 50% del volume. I LED laterali sono piuttosto luminosi I LED laterali sono piuttosto luminosi Ma, questo è un altoparlante che può essere utilizzato anche mentre si carica. Quindi, se lo si utilizza al chiuso, è possibile lasciarlo collegato a una fonte di alimentazione USB-C. Quando abbiamo esaurito completamente la batteria, abbiamo scoperto che ci vogliono circa 4 ore per ricaricarla completamente utilizzando un caricabatterie da parete USB-C da 30W PD. Conclusioni Il Tronsmart Bang è un altoparlante discreto per ciò che offre. La qualità del suono è buona, il design è piacevole, la durata della batteria è ottima e apprezziamo la sua resistenza all'acqua. Non siamo però grandi fan dei pulsanti, che risultano più un ostacolo che un aiuto per l'uso dell'altoparlante. Tronsmart Bang può essere acquistato direttamente sulla pagina ufficiale di Amazon. Read the full article
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oktested · 5 months
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Lenovo IdeaPad 3 15ITL6: un notebook economico e versatile
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Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 è un notebook economico e versatile che offre buone prestazioni per un prezzo accessibile. È dotato di un processore Intel Core i3 o i5 di undicesima generazione, 8 o 16 GB di RAM e un SSD da 256 o 512 GB. Il display da 15,6 pollici ha una risoluzione Full HD e un pannello IPS, che offre immagini nitide e dettagliate da qualsiasi angolazione. Design e specifiche Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 ha un design semplice e moderno. Il telaio è realizzato in plastica nera e misura 362,2 x 251,4 x 19,9 mm. Il peso varia a seconda della configurazione, ma è generalmente compreso tra 1,6 e 1,8 kg. Il display da 15,6 pollici ha una risoluzione Full HD (1920 x 1080 pixel) e un pannello IPS. La luminosità massima è di 250 nits, il che lo rende adatto per l'utilizzo in ambienti interni. Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 è disponibile con un processore Intel Core i3-1115G4 o i5-1155G7 di undicesima generazione. Entrambi i processori sono quad-core con una frequenza di base di 3,0 GHz e una frequenza turbo di 4,1 GHz. La memoria RAM è di 8 o 16 GB, mentre lo storage è di 256 o 512 GB. Lo storage è fornito da un SSD, che offre prestazioni più rapide rispetto a un disco rigido tradizionale. Connettività e software Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 offre una buona connettività. Sono presenti due porte USB-A 3.2 Gen 1, una porta USB-C 3.2 Gen 1, una porta HDMI 1.4b e un jack audio da 3,5 mm. È inoltre presente il Wi-Fi 6 e il Bluetooth 5.0. Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 viene fornito con Windows 11 Home preinstallato. Prestazioni Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 offre buone prestazioni per un notebook economico. Il processore Intel Core i3-1115G4 è sufficiente per l'utilizzo quotidiano, come la navigazione web, l'elaborazione di testi e la riproduzione di contenuti multimediali. Il processore Intel Core i5-1155G7 offre prestazioni ancora migliori e può essere utilizzato per attività più impegnative, come l'editing video e la grafica. La memoria RAM da 8 o 16 GB è sufficiente per la maggior parte degli utenti. L'SSD da 256 o 512 GB offre prestazioni di archiviazione rapide. Conclusione Il Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 è un notebook economico e versatile che offre buone prestazioni per un prezzo accessibile. È una buona scelta per gli utenti che cercano un notebook per l'utilizzo quotidiano o per attività più impegnative. I punti di forza del Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 includono: - Buon rapporto qualità-prezzo - Prestazioni decenti - Display nitido - Connettività completa I punti deboli del Lenovo IdeaPad 3 15ITL6 includono: - Il design è un po' semplice - La durata della batteria potrebbe essere migliore Read the full article
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simonettiwalter · 6 months
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La Linea Del Solipsismo**
Siamo condannati, e Walter Simonetti, affacciato alla finestra dell'ospedale in psichiatria , fissava la parete dei psicofarmaci e penso “nessuno nasce, nessuno muore”. Sotto un cielo senza stelle, ci ritroveremo senza nemmeno capire quel che ci accade; i giovani non possono più salvare il mondo. Artisti serial killer sospesi nel vuoto, uomini del fare, chiedevano il Paradiso in Terra. Mangiano le teste del buon selvaggio, uomini replicanti della moltitudine anti-nomina. "Brigate Rozze amano il sangue del Nichilismo!"
Il futuro dirà che gli unici chiaroveggenti erano il figlio di Simonetti Walter e gli Anarchici. Impero del complotto, dove Gesù vampiro dello spazio versa il suo sangue, un cappio al collo allo stupratore, la strage degli innocenti è la gloria degli Dei. Le pillole della memoria degli eroi dello Stato in una chiesa sconsacrata cancellano il sangue della vendetta. La sposa occidentale alza la bandiera degli arancioni. Il potere dichiara che la storia è finita, “nessuno nasce nessuno muore” iniettandosi neuroelettici con una spada nel cuore di plastica.
Il mostro ci dice miserabile l’obbedienza e stolta la credenza, ma Walter, solipsista militante, si chiede: “Possibile che il solipsismo abbia dei limiti?”. La voce rispose, "Sono Il tuo doppelganger!". Allora rivedremo ciò che videro i Conquistatori del Nuovo Mondo, noi aspettiamo che la scienza faccia miracoli e gli squadroni della morte bevono il sangue del Nichilismo. Il centro non può tenere, e la cerimonia dell'innocenza è annegata.
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CALENDARIO DELL'AVVENTO YVES ROCHER
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IL NATALE STA' ARRIVANDO
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Calendario dell'Avvento
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