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#piccole donne film
umi-no-onnanoko · 11 months
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psiqotic · 4 months
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Quand’ero giovane sentivo che queste cose erano sciocche, semplici. Avevo sangue gramo, una mente contorta e un’educazione precaria. Ero duro come granito. Avevo guardato il sole. Non mi fidavo di alcun uomo, e in special modo delle donne. Vivevo in un inferno di piccole stanze. Ho rotto cose, schiantato cose, sfondato vetri, maledetto. Ho sfidato tutto; ero continuamente sfrattato, imprigionato. Una lotta continua, dentro e fuori la mia mente. Le donne erano qualcosa da fottere e scartare. Non avevo amici maschi. Cambiavo lavoro e citta’. Odiavo le vacanze, i bambini, la storia, i giornali, i musei, le nonne, matrimoni, film, ragni, netturbini, gli accenti inglesi, la Spagna, la Francia, l’Italia… le noci e l’arancione. L’algebra mi faceva incazzare. L’opera mi faceva vomitare. Charlie Chaplin era falso. E i fiori per gli smidollati. Per me, pace e felicita’ erano segni di inferiorita’, precipui di deboli e menti fragili. Ma con il susseguirsi delle mie risse da vicoli, i miei anni suicidi, le mie innumerevoli donne, gradualmente capii che non ero diverso dagli altri. Che ero uguale. Rifulgevano di odio, glissavano meschine rimostranze. Gli uomini con cui mi battevo nei vicoli avevano cuori di pietra. Tutti sgomitavano, spintonavano, baravano per vantaggi risibili. L’arma era la menzogna, e il progetto era vuoto. L’oscurita’ il despota. Cautamente, a volte mi concedevo di sentirmi bene. Scoprivo momenti di pace in stanze da poco prezzo osservando i pomoli di qualche como’ o ascoltando la pioggia nel buio. Meno necessitavo, meglio mi sentivo. Forse l’altra vita mi aveva logorato. Non provavo piu’ il fascino di coinvolgere qualcuno in una conversazione, o montare una qualche povera femmina ubriaca, la cui vita era scivolata nel dolore. Non riuscivo ad accettare la vita com’era. Non avrei mai potuto trangugiare tutti i suoi veleni. Ma c’erano parti, piccole e tenui, che suggerivano domande. Riformulai. Non so quando… giorno, tempo, tutto quanto… ma il cambiamento avvenne. In me si rilasso’ qualcosa, scivolo’ via. Diedi il benvenuto a barlumi di pace, brandelli di gioia. Abbracciai quella roba come fosse quanto di meglio, come tacchi alti, seni, canti, opere. Non fraintendetemi, c’e’ una cosa come l’ottimismo ostinato che trascura tutti i problemi fondamentali per il suo stesso bene. E’ uno scudo e una malattia. Mi sono guardato allo specchio, una volta mi consideravo… brutto. Ora mi piaceva cio’ che vedevo. Quasi bello. Si’, un po’ strappato e lacero. Cicatrici, grumi, strani avallamenti. Ma alla fin fine, non troppo male.
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frafree98 · 7 months
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Libri preferiti?
Qual è il tuo motto preferito?
Top 3 film?
1. Follia 2. Medusa 3. Piccole donne
Chi fa da se fa per tre
Pulp fiction, Miglio verde e Crazy, Stupid love
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gelatinatremolante · 1 year
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Vergognandomi e pentendomi di queste mie abitudini da tipico maschio etero che mi stanno facendo vedere delle partite del gioco del calcio quando invece in televisione su Rai1 c'è uno dei film più importanti della storia del cinema e della mia vita che ovviamente è: Piccole Donne di Greta Gerwig con Saoirse Ronan.
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girlbossingblogg · 5 months
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!!! fate attenzione alle persone accanto a voi, a quelli un po’ troppo possessivi con le vostre amiche, guardate com’è rappresentata la donna in certi film e serie tv, educate i vostri figli, cugini, zii e quant’altro. non statevene zitti quando fanno certe “battute”, date più supporto alle vittime piuttosto che credibilità agli imputati di violenza sessuale, cosa che abbiamo fallito vol caso Heard-Deep. entrate in discussione con quelli che pensano che “ormai non c’è più bisogno di parlare di femminismo”. smettete di supportare celebrità che sono anche solo sospettate di violenza sessuale.
si parte dalle piccole cose, dai piccoli atteggiamenti, dalle osservazioni su come vengono trattate le donne nella vostra vita rispetto agli uomini, si parte dal parlare dei diritti delle donne anche se non è il 27/11, si parte dal mostrare supporto e solidarietà alle proprie madri, sorelle, amiche, cugine etc che vivono ogni giorno con la paura dell’uomo non solo sul posto di lavoro o per strada, ma a casa loro. e soprattutto, si parte dall’intersezionalità: una donna non-bianca è meno privilegiata di una donna bianca, ma lo è ancora di più una donna non-bianca e povera, e ancora una donna non-bianca, povera e lesbica, e così avanti. non è certo che gli uomini nella nostra vita ci aiuteranno (anzi, molte volte il contrario), ma noi dobbiamo sostenerci a vicenda e dobbiamo ancora di più mostrare supporto per quelle meno privilegiate di noi. solo perché sono bianca non significa che non posso sì lamentarmi dei problemi del patriarcato, ma anche riconoscere i miei diritti e i miei privilegi, e sfruttarli al massimo per far sì che anche quelle meno privilegiate di me ce li abbiano. perché siamo in questo insieme. siamo tutte oppresse. e l’odiarci a vicenda è una guerra intestina nel corpo dello stato, che tanto sta fallendo a curarci.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Con un concerto di stoviglie e di pentole, e in sottofondo le canzoni della radio e le scoperte della piccola Nanette Vitamine nella trasmissione sponsorizzata dal cacao Banania, la mattina mi sveglio e scendo in cucina. È lui che trovo, intento a lavare i piatti della sera prima. Mi prepara la colazione. Mi accompagna a scuola. Cucinerà anche il pranzo. Nel pomeriggio spaccherà la legna in cortile o filerà in giardino con la vanga in spalla. Per me non cambia nulla, ai miei occhi è sempre lo stesso uomo, tranquillo, svagato, sia quando è impegnato a pelar patate facendosi volteggiare tra le dita le lunghe spirali delle bucce, sia quando affumica i «gendarmi» sulla brace e il fumo ci irrita gli occhi, o ancora quando mi insegna a fischiare mentre pianta i porri nell’orto. Una presenza costante, serena e affidabile. Rispetto agli operai del quartiere, ai commessi viaggiatori che trascorrevano tutta la giornata lontani da casa, avevo la sensazione che mio padre fosse sempre in vacanza, e a me stava più che bene. Quando le mie compagne si indispettivano perché era troppo freddo per giocare a campana in cortile io potevo starmene con lui dentro il bar a fare partite a domino o al gioco dei cavallini. In primavera gli faccio compagnia nell’orto, la sua passione. Lui mi insegna i nomi buffi delle verdure, la cipolla a tunica gialla di Vertus e la lattuga cappuccio bionda ballerina, io lo aiuto a tendere le corde sopra il terreno dissodato. Insieme facciamo merenda con salumi e ravanelli neri, e alla fine capovolgiamo il piatto per mangiarci una mela cotta. Di sabato lo guardo ammazzare il coniglio, svuotargli la vescica premendogli sul ventre ancora morbido, e poi scuoiarlo con il rumore secco che fa la stoffa vecchia quando si strappa. Papà-chioccia che accorre preoccupato se mi sbuccio un ginocchio, che mi va a comprare le medicine e che, per la varicella, la rosolia, la pertosse, passerà ore al mio capezzale leggendomi Piccole donne o giocando all’impiccato. Papà-bambino, «sei più scemo tu di lei», dice mia madre. Sempre pronto a portarmi alla fiera, a vedere i film di Fernandel, a fabbricarmi trampoli e a farmi sbellicare insegnandomi le espressioni popolari di prima della guerra, sacripante, culaccino, e altre che ho dimenticato. Papà indispensabile per portarmi a scuola e venirmi a prendere a pranzo e nel pomeriggio, in piedi accanto alla bici, un po’ in disparte rispetto alla folla di madri in attesa, l’orlo dei pantaloni stretto da una molletta. In pensiero al minimo ritardo. In seguito, quando sarò abbastanza grande per andare in giro da sola, lo troverò a sbirciare fuori dalla finestra aspettando il mio ritorno. Un padre già in là con gli anni, meravigliato di avere una figlia. Nella luce ocra dei ricordi, lo vedo attraversare il cortile, il capo chino per ripararsi dal sole, un cestino tra le braccia. Ho quattro anni, è lui che mi insegna a infilarmi il cappotto tenendo le maniche del maglione strette nel pugno per evitare che mi si arrotolino fino alle spalle. Sono tutte immagini di dolcezza e premura. Non ne so nulla di capifamiglia distaccati e solenni, la cui parola è legge, irascibili tiranni domestici, eroi di guerra o del lavoro: io sono la figlia di quell’uomo là. E di Edipo non so che farmene. “
Annie Ernaux, La donna gelata, traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L'Orma editore (collana Kreuzville Aleph), 2021¹; pp. 17-19.
[1ª Edizione originale: La Femme gelée, Paris, Éditions Gallimard, 1981]
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fioredialabastro · 6 months
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🍁🍂 È autunno, sta piovendo ed è tempo di comfort movies e plaid... 🍂🍁
Ecco i miei quattro film del cuore che non mi stancherò mai di rivedere:
✨ Piccole Donne (1994): ho sempre trovato Jo March il mio alter ego letterario e questa versione cinematografica è quella che mi emoziona di più, rinsaldando il legame viscerale che ho con i romanzi. Lo riguardo ogni dicembre, la sera del giorno in cui ho addobbato l'albero di Natale.
✨ Jane Eyre (1996): sarà per la regia di Zeffirelli, la colonna sonora meravigliosa, gli attori perfetti nei loro ruoli (William Hurt come Marchese di Rochester è in stato di grazia e mi fa innamorare ogni volta); sta di fatto che questo film riesce sempre ad emozionarmi potentemente.
✨ Il Signore degli Anelli (tutti e tre e in versione estesa): non c'è molto da dire, sono dei capolavori insuperabili. Data la notevole durata, mi capita di rivederli (non tutti e tre lo stesso giorno, ovviamente) quando sono influenzata o quando voglio prendermi interi pomeriggi liberi e dimenticare la realtà. La Terra di Mezzo è il mio rifugio.
✨ Orgoglio e Pregiudizio (2005): la fotografia e la colonna sonora sono a dir poco ipnotici e quando ho voglia di sognare e rilassarmi, questo film è una garanzia.
Quali sono i vostri quattro film del cuore? Vi va di condividerli e riempire la dash di emozioni (senza necessariamente dare motivazioni)? ✨
Nomino @der-papero, fedele lettore e amico virtuale, che sicuramente accetterà l'invito ❤️
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forzadiavoloale · 8 months
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5, 23 e 27 💗
5. what book do you think everyone should read?
Mmh, forse direi Il diario di Anna Frank per l'importanza storica che ha.
23. what book to movie adaptation do you love?
Piccole donne di Greta Gerwig mi è piaciuto tantissimo, anche perché è riuscita a unire bene in un film non uno, ma ben due libri (Piccole donne e Piccole donne crescono). Il grande Gatsby e Orgoglio e Pregiudizio (quello con Kiera Knightley) sono altri due adattamenti che mi sono piaciuti un sacco.
27. is there a book that scared you?
Non proprio spaventato, ma ci sono parti di Il libro dei Baltimore e La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker che mi hanno molto inquietato.
Ask game
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CB01~! Barbie Streaming-ITA in Alta Definizione | Film 2023 Italiano
𝐂𝐁𝟎𝟏 𝕘uarda Barbie (2023) 𝕗ilm 𝕔ompleto, Barbie 𝕤treaming 𝕚ta, Barbie 𝕤treaming 𝕒ltadefinizione, Barbie 𝕤enzalimiti, Barbie 𝕤carica
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:: Trama Barbie ::
Dopo oltre 30 film a cartoni animati dove ha esplorato ogni possibilità e situazione, Barbie arriva al cinema in live action e ha il volto di Margot Robbie. La bambola più famosa al mondo prende vita grazie alla regia di Greta Gerwig che si è occupata della sceneggiatura del film insieme al suo compagno Noah Baumbach. Costretta ad abbandonare Barbieland e la sua perfezione, Barbie si avventura per il mondo reale dove ha una serie di avventure aiutando le persone che incontra fino a quando si ritrova di nuovo sulla strada di casa. Insomma un altro personaggio femminile molto particolare per la Gerwig che dopo essere passata dietro la macchina da presa (ha lunghi trascorsi come attrice e sceneggiatrice) con Lady Bird e avere affrontato un classico come Piccole Donne si cimenta con l'icona pop femminile per eccellenza.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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scorcidipoesia · 1 year
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Ricordami
come un uccellino caduto inavvertitamente da un ramo e destinato al cielo.
Ricordami come il profumo dell’aria dopo la pioggia nel bosco, quando i monti svettano all’improvviso e riesci a scorgere la neve eterna o come il sale spumeggiante del mare il mattino presto, quando nessuno ha ancora calpestato la sabbia e puoi vedervi le impronte dei gabbiani di notte.
Ricordami come la visionaria che si amalgamava a fatica nella vita ordinaria, fragile come un cristallo ma i cui cocci caduti ti faranno sanguinare.
Ricordami come un vento che ti porta avanti nell’estate e ti solleva rinfrescandoti le membra per un sole troppo deciso o come la pioggia che cadrà lenta nelle giornate buie in cui vedrai le luci delle case degli altri e il silenzio della tua sarà assordante.
Ricordami come un miraggio scampato alla morte e per questo così fragrante ,risentimi nel profumo del pane fresco e nelle piccole cose che nessuno vede , nei passi sul selciato che scricchiolano e restano nelle tue scarpe perfette, nei tuoi programmi che finalmente adempirai. Ricordami come queste foglie che sembrano tramonti caduti anche quassù dove i colori non riescono a filtrare e restano prigionieri di nuvole che anneriscono i polmoni e la vita. Ricordami in tutti i paesaggi e persone incontrati, in tutti i silenzi che ho riempito del suono monotono delle mie solite parole, ricordami quando il muschio sarà del verde uguale ai miei occhi e il cielo assumerà il colore dei miei capelli annegando il rosso nascosto tra i panorami che incontrerai lungo le tue nuove strade. Ricordami come il silenzio del mattino quando il cuore batte all’impazzata e i pensieri fanno paura, come una bestemmia che fa male e come un tempio spoglio che continua a brillare davanti al mare blu indaco che abbiamo tanto respirato e percorso insieme anche se tu non c’eri mai. Ricordami come la solitudine, come la folla anonima, come il grigio che imbianca i tuoi capelli a sancire il tempo che perderemo, ricordami come il sonoro di un film muto e nei gesti consueti che avrai , il suono della tua voce e i cassetti del tuo armadio vuoto .
Ricordami
come un‘emozione che credevi scontata o finita, come un ritornello che continui a canticchiare nonostante tutto, tienimi stretta alle tue bugie e al corpo di tutte le donne alle quali dirai le cose che hai già detto a me. Ricordami nell’impeto dell’inizio e nella spossatezza della fine, nel cerchio della tua ombra quando cammini solo e non hai più al fianco il nulla cosmico che ti cercava, ricordami in tutte le vetrine che non guarderai e nella crema che a Natale non assaggerò e sarà sulla lingua di qualsiasi altra donna che continuerai a chiamare con il mio nome.
Tatiana Andena
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nineteeneighty4 · 2 years
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Tutti i ruoli della mia vita :
"Mamma voglio fare l'astronauta! "(anni 6)
" Mamma voglio salvare tutti gli animali del mondo!" (anni 10)
" Non posso stare cinque minuti senza scrivere. Mi sento Joe di piccole donne!" (anni 15)
" I medici mi incuriosiscono" (anni 17)
" Gli storici di più" (anni 18)
" Il diritto è una cosa sacrosanta! W la Costituzione!" (anni 19)
" e la gente studia pure diritto? A che serve, se la legge non è uguale per tutti? La Costituzione fa schifo perché è un'invenzione dei governi" (anni 21)
Seguono alti e bassi, mi ritrovo sommersa di libri del 200, leggo" Il Milione "di Polo, riscopro la Cina, inizia il periodo giapponese, poi mongolo, coreano, e via continuando sino a vedere un film dopo l'altro.
" Onestamente vorrei solo fare qualcosa"(anni 30).
Fine
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omarfor-orchestra · 10 months
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Tags masterpost in continuo aggiornamento:
•Sanremo: #sanremo
•Mare Fuori (Raiplay, Netflix): #mare fuotag
•Un Professore (Raiplay, Prime video): #un professtag
•Noi Siamo Leggenda (Raiplay e Prime video): #noi siamo leggentag
•Nuovo Olimpo (Netflix): #tag olimpo
•Odio il Natale (Netflix): #io odio il natag
•Skam Italia (Netflix): #sktag
•Prisma (Prime video): #pristag
•Merlì (Streaming e Netflix) #merltag & #merltag sa
•La Porta Rossa (Raiplay): #la tag rossa
•Sopravvissuti (Raiplay): #sopravvissutag
•I Bastardi di Pizzo Falcone (Raiplay): #i bastardi di pizzofalcotag
•Shake - Shakespeare in teen (Raiplay): #shake in tag
•Volevo Fare la Rockstar (Raiplay e Prime video): #volevo fare la rocktag
•Cinque Minuti Prima (Raiplay): #5 tag prima
•Nudes (Raiplay): #nudag
•Sirene (Raiplay): #sirenetag
•Mental (Raiplay): #mentag
•Vivere non è un gioco da ragazzi (Raiplay): #vivere non è un tag da ragazzi
•Sotto il sole di Riccione/Amalfi (Netflix): #sotto il sole dei tag 1 & #sotto il sole dei tag 2
•Vincenzo Malinconico - Avvocato d'Insuccesso (Raiplay): #vincenzo malincotag
•The Bad Guy (Prime video) #the bad tag
•Tutti Pazzi per Amore (Raiplay): #tutti pazzi per i tag
•Fiori sopra l'inferno (Raiplay): #tag sopra l'inferno
•Sei Donne (Raiplay): #sei donnag
•Blanca (Raiplay e Netflix): #blancatag
•Vivi e lascia vivere (Raiplay): #vivi e lascia vivetag
•L'amica geniale (Raiplay) #l'amica geniatag
•Il commissario Ricciardi (Raiplay): #il commissario ricciartag
•Tutto può succedere (Raiplay): #tutto può succedetag
•La Bella Estate (Cinema): #la bella estag
•Scomparsa (Raiplay): #scomparsatag
•Vostro Onore (Raiplay): #vostag onore
•Che tempo che fa (9): #che tag che fa
•Il Conte di Montecristo (in uscita): #il conte di montecristag
•Il giro del mondo in 80 giorni (Raiplay): #il giro del mondo in ottantag giorni
•Famosa (Raiplay): #famosatag
•Piccole one shot su un profe(?): #upficlet
•Film italiani in uscita: #upcoming pellicole
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Che sia pace o felicità lasciati avvolgere. Quando ero giovane pensavo che queste cose fossero stupide, sempliciotte, avevo il sangue cattivo una mente contorta un'educazione precaria, ero duro come il granito non sopportavo il sole non mi fidavo di nessun uomo e soprattutto di nessuna donna, vivevo all'inferno in piccole stanze oggetti rotti, oggetti distrutti, camminavo sui vetri, maledetto. Sfidavo ogni cosa, venivo continuamente sfrattato incarcerato dentro e fuori risse dentro e fuori dalla mia testa, le donne erano qualcosa da scopare e insultare non avevo amici maschi, odiavo le vacanze, i bambini, la storia, i giornali, i musei, matrimoni, film, ragni, spazzini, gli accenti inglesi, lo spagnolo, il francese, l'italiano, noci e il colore arancione. L'algebra mi faceva arrabbiare, l'opera mi faceva vomitare, Charlie Chaplin era finto, i fiori erano per finocchi, la pace e la felicità erano per me segni di inferiorità propri di una mente debole e confusa. Ma andando avanti con le mie risse di strada, i miei anni di autodistruzione, il mio passare da una donna all'altra iniziai gradualmente a capire che io non ero diverso dagli altri, ero uguale. erano tutti pieni d'odio accecati da futili rancori, gli uomini con cui mi picchiavo nei vicoli avevano il cuore di pietra tutti spingevano sgomitavano imbrogliavano per qualche vantaggio insignificante la menzogna era l'arma e la trama era vuota l'ignoranza era il dittatore. Con cautela permisi a me stesso di sentirmi bene, a volte trovavo momenti di pace in squallide stanze fissando i pomelli di un comò o ascoltando la pioggia al buio. Meno cose mi servivano più mi sentivo bene, forse l'altra vita mi aveva consumato, non trovavo più nessun fascino nel sovrastare qualcuno nella conversazione o nel montare il corpo di una povera femmina ubriaca la cui vita era scivolata via nel dolore. Non potrò mai accettare la vita così com'era, non potrò mai ingoiare tutti i suoi veleni, ma c'erano delle parti tenui, magiche, non so quando ma il cambiamento avvenne e qualcosa in me si rilassò, si attenuò, non dovevo più dimostrare di essere un uomo, non dovevo più dimostrare niente, cominciavo a vedere le cose, tazze di caffè dietro il bancone di un bar o un cane che camminava sul marciapiede. Cominciavo a sentirmi bene, cominciavo a sentirmi bene nelle situazioni peggiori e ce ne sono state tante. Mozart è morto ma la sua musica è ancora lì nella stanza,l'erba cresce, la terra gira. Sono uscito fuori, salito sulla mia meravigliosa auto, ho messo la cintura di sicurezza, sono uscito a marcia indietro dal vialetto sentendo un calore sulla punta delle dita fino al mio piede sul pedale del gas, sono entrato nel mondo ancora una volta, ho guidato giù per la collina superando case piene e vuote di gente, ho visto il postino ho suonato il clacson, lui ha ricambiato il mio saluto.
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awardseasonblog · 2 years
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#FirstLook ufficiale per il prossimo film della talentuosa #OliviaWilde, dopo il grande successo di critica e pubblico per Booksmart con cui ha vinto l’Independent Spirit Award per la miglior opera prima. Si tratta dell'atteso #DontWorryDarling con un nutrito cast in cui spiccano i due protagonisti #FlorencePugh  (candidata agli Oscar nel 2019 per Piccole Donne) e #HarryStyles, il cantante nominato ai Grammy Awards che ha già dimostrato il suo talento di attore nel film bellico Dunkirk. TRAMA: ambientata negli anni 50′, vede al centro del racconto una casalinga che vive serenamente con il marito in una comunità utopica. Una serie di eventi la spingono a sospettare di questa calma apparente fino a scoprire qualcosa che riguarda suo marito, inaspettatamente propenso a nasconderle alcuni segreti inquietanti. USCITA U.S.A: 23 settembre 2022 https://www.instagram.com/p/Cc2JbgrMnl9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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carmenvicinanza · 2 months
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Lotte Pritzel
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Lotte Pritzel è l’artista passata alla storia per le sue bambole che rappresentavano personaggi famosi, ballerine, figure esotiche e androgine.
Lotte è il diminutivo di Charlotte Pritzel, nata a Breslavia, in Polonia, il 30 gennaio 1887. Appena diciottenne si era trasferita a Monaco per studiare arte. Viveva a Schwabing, quartiere a ridosso dell’accademia e dell’università, dove ebbe modo di frequentare importanti esponenti dell’avanguardia artistica e intellettuale internazionale.
Intorno al 1908 ha iniziato a creare le sue bambole concepite come elementi decorativi e oggetti d’arredamento, denominate Puppen für die Vitrinen. 
Dopo pochi anni erano già sulle riviste d’arte e nel 1913 furono in mostra all’Esposizione universale e internazionale di Gand e vendute a caro prezzo nel negozio Hohenzollern Friedmann & Weber a Berlino.
Erano molto amate anche dal pittore espressionista Egon Schiele che gliene commissionò una serie ancora conservata nella sua fondazione.
Lotte Pritzel divenne ben presto una figura nota nel circolo di artisti bohémien che si incontravano in famosi caffè della capitale.
Famosa per il suo spirito arguto, venne celebrata su riviste e in scritti famosi, il poeta Jakob van Hoddis le dedicò la poesia Indianisch Lied.
Tra il 1910 e il 1927 la rivista Deutsche Kunst und Dekoration pubblicò sette articoli corredati da illustrazioni delle sue opere, che hanno permesso di seguire l’evoluzione del suo stile, sia nella forma che nelle strategie di presentazione delle bambole.
Rainer Maria Rilke, il celebre poeta boemo, su queste piccole opere d’arte scrisse un saggio nel 1921.
Le sue creazioni trovarono mercato anche negli Stati Uniti. 
Inizialmente flessibili e fatte di cera, vennero successivamente decorate con garze, pizzi, perle di vetro e frammenti di broccato.Le sue bambole non sono mai state ideate come giocattoli per l’infanzia, i corpi quasi scheletrici, i volti truccati, i costumi sfarzosi, l’uso di gioielli e parrucche, le pose sensuali, il genere sessuale spesso indefinito, si ponevano agli antipodi del modello tradizionale destinato ai giochi.
Rappresentavano danzatrici, amanti malinconici, cortigiane, donne di diverse etnie, misteriosi personaggi della commedia dell’arte, madonne, angeli con fisionomie androgine, sovente in scenari orientaleggianti.
Una relazione affascinante si stabilì tra questi oggetti, il cinema e la danza espressionista che ne venne ispirata in famose coreografie. 
Annoverate nella categoria delle Kultur Doll, all’inizio venivano illustrate insieme come un gruppo di tableau vivant dall’alta connotazione teatrale, successivamente vennero fissate su piedistalli, sempre più elaborati, che sembravano alludere al loro status di scultura, di arte autonoma che rappresentava star del cinema muto e manichini surrealisti, accentuando la loro artificialità.Lotte Pritzel ha lavorato come costumista e scenografa in diversi teatri di Monaco e Berlino. 
Nel 1923 era talmente popolare che le venne dedicato un film documentario dal titolo Die Pritzel-Puppe, diretto da Ulrich Kayser, in cui veniva ripresa nel suo studio mentre era immersa nelle sue creazioni.
Con l’avvento del nazismo la situazione cambiò notevolmente e le divenne sempre più difficile esporre in pubblico e vendere il suo lavoro: le sue bambole androgine e languidamente erotiche mal si conformavano con i corpi idealizzati promossi dalla politica culturale nazista.
Lotte Pritzel è morta il 17 febbraio 1952, a causa di un ictus, aveva 65 anni.
Dopo decenni di oblio è stata riscoperta negli anni ottanta, in seguito all’interesse maturato per le bambole nell’ambiente bohémien di Monaco degli inizi del ventesimo secolo.
Nel 1987, in occasione del suo centesimo compleanno, a Monaco le è stata dedicata una personale dal titolo Lotte Pritzel. Bambole di vizio, di orrore e di estasi.
Sono state identificate più di duecento sue opere, in gran parte conservate in collezioni private e pubbliche.
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mywords-myworld · 4 months
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Films that make me feel seen as a woman~
Black Widow
Una donna promettente
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
Piccole Donne (2019)
Barbie
Ocean's 8
Maria regina di Scozia
Kill Bill
Ritratto della giovane in fiamme
The last duel
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