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#scuola primaria
vivigiocaimpara · 4 days
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3 giochi da tavolo che faranno amare la matematica ai vostri bambini - ora con un bonus: il Domino che non ti aspetti
Tempo fa ho letto un articolo su focus (n. 375) che metteva in relazione la matematica e i giochi da tavolo: Marcus Du Sautoy, un matematico appassionato di giochi da tavolo ha raccolto in un libro “Il giro del Mondo in 80 giochi” i giochi più diffusi al mondo e le regole matematiche alla base degli stessi. Utilizzare i giochi per rafforzare abilità di calcolo e problem solving può essere…
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aaquilas-blog · 10 days
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L'Eredità Pedagogica nell'Era dell'Educazione Elitaria
Ultimamente sono immersa fino al collo in studi di Psicologia Generale alla luce delle neuroscienze 🧠 e ritrovo concetti che ogni docente conosce da prima che entri in classe per insegnare: La Coscienza 👁️ La Memoria 🧠 Sensazioni e percezioni 🌈 Sviluppo del linguaggio e del Pensiero 💭 Apprendimento 📚 Emozioni e motivazioni ❤️ L’Intelligenza 🤓 sono strettamenti legati alla Metodologia…
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gobelluno · 6 months
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Maltempo, il Prefetto Savastano chiude le scuole
BELLUNO – E’ appena stata firmata dalla Prefettura di Belluno l’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutta la provincia di Belluno per domani a causa del maltempo previsto! L’ordinanza è visibile al link whatsapp.com/channel/0029Va8pVdL3rZZdhFgYvt42. Il Meteo regionale segnala tra oggi, giovedì 2 novembre e la prima parte di domani venerdì 3, tempo in prevalenza…
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marcogiovenale · 1 year
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noëlle dassa, alberto d'amico: "une galette, s'ils vous plait"
noëlle dassa, alberto d’amico: “une galette, s’ils vous plait”
animazione realizzata con i disegni dei bambini della scuola primaria del Lycée Chateaubriand, di Roma
youtube
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aradxan · 2 years
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ninajkors · 4 months
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Nel 2003 la scuola ha cambiato nome e io contesto fortemente questo cambiamento perchè convinta che le parole danno forma alle cose.
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sauolasa · 1 year
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Spari in una scuola primaria di Belgrado: 9 morti, tra cui 8 minori
Ad aprire il fuoco con la pistola del padre è stato un 14enne, poi arrestato
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sguardimora · 1 year
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Ieri si è svolto per Chiara Bersani e il suo gruppo di lavoro il primo incontro con la comunità di Mondaino prima dell’apertura pubblica di martedì 28 marzo alle 19. Chiara e Elena Sgarbossa, con Giulia Traversi e Simone Chiacchiararelli, hanno accolto in teatro i bambini e le bambine della scuola primaria di Montelabbate che per il primo anno partecipa al nostro progetto La scuola elementare del teatro e della danza.
La classe, accompagnata dal maestro e dalla maestra, è arrivata in teatro di prima mattina e dopo una passeggiata e una merenda all’interno del parco è entrata in teatro. Qui è stata subito coinvolta dalle artiste a sperimentare lo spazio del teatro con il proprio corpo per poi lentamente entrare nel Sottobosco insieme a Elena e Chiara. Dopo averlo immaginato fatto di terra e radici, foglie e muschi, semi e animali minuscoli, hanno improvvisato insieme alle artiste una passeggiata in questo ambiente, una passeggiata fatta di corpi striscianti in cerchio che provano un pò a nascondersi e a incontrarsi. 
Poi dopo aver attraversato con il proprio corpo quel movimento suggerito dalle artiste i bambini e le bambine sono scese dal palco per osservare alcuni materiali di ricerca proposti. E nel dibattito che si è aperto in seguito tante sono le immagini che hanno attraversato i loro occhi mentre guardavano il lavoro di Chiara e Elena.
E’ così che in quel sottobosco sono apparse due amiche che prima si volevano bene poi hanno litigato e si sono allontanate ma poi si sono ritrovare e ancora: due creature che si avvicinano due amiche che si abbracciano una creatura che protegge l’altra  un’invasione aliena  due creature che parlano un linguaggio segreto le dita che come antenne toccano iil muschio due lumache senza guscio corpi che si parlano toccandosi.
E infine Simone, il collaboratore di Chiara, un’attore che si occupa delle audio-descrizioni poetiche degli spettacoli di danza, ha regalato ai bambini e alle bambine una sua visione del lavoro.
Occhi Chiusi. Si entra nel Sottobosco.
Le luci si abbassano.
Davanti a noi un palco bianco.
Le luci disegnano un quadrato.
Quasi al centro due corpi...
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Yesterday, Chiara Bersani and her team held their first meeting with the community of Mondaino before the public opening on Tuesday 28 March at 7 p.m. Chiara and Elena Sgarbossa, with Giulia Traversi and Simone Chiacchiararelli, welcomed the boys and girls of the Montelabbate primary school, which for the first year is taking part in our project The primary school of theatre and dance, to the theatre. The class, accompanied by their teacher, arrived at the theatre early in the morning and, after a walk and a snack in the park, entered the theatre. Here they were immediately involved by the artists in experiencing the space of the theatre with their own bodies, and then slowly entered the Sottobosco together with Elena and Chiara. After imagining it made of earth and roots, leaves and mosses, seeds and tiny animals, they improvised together with the artists a walk through this environment, a walk made of crawling bodies in circles trying to hide and meet each other.
Then, after going through that movement suggested by the artists with their own bodies, the boys and girls came down from the stage to observe some of the proposed research materials. And in the debate that opened afterwards, many images crossed their eyes as they looked at Chiara and Elena's work.
And so it was that in that undergrowth two friends appeared who first loved each other then quarrelled and drifted apart but then found each other again: two creatures approaching each other two friends hugging each other one creature protecting the other an alien invasion two creatures speaking a secret language fingers that like antennae touch the moss two snails without shells bodies that speak to each other by touching.
And finally, Simone, Chiara's collaborator, an actor who is responsible for the poetic audio-descriptions of the dance performances, gave the children his vision of the work.
Eyes Closed. One enters the Undergrowth.
The lights dim.
In front of us a white stage.
The lights draw a square.
Almost in the centre two bodies...
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mccek · 9 months
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Molti dei Millennial sono cresciuti sotto l’effetto di strategie fallimentari di educazione famigliare.
Per esempio, è sempre stato detto loro che erano speciali, che potevano avere tutto quello che volevano dalla vita solo perché lo volevano.
Quindi qualcuno ha avuto un posto nella squadra dei pulcini non perché fosse un talento, ma solo perché i genitori hanno insistito con l’allenatore.
Oppure sono entrati in classi avanzate non perché se lo meritassero ma perché i genitori si erano lamentati con la scuola, per non parlare di coloro che hanno passato gli esami non perché se lo meritassero ma perché gli insegnanti erano stanchi di avere rogne dai genitori.
Ad alcuni hanno dato medaglie di partecipazione per essere arrivati ultimi, una bella medaglia affinché nessuno si dispiaccia.
La scienza comportamentale non ha dubbi: è una svalutazione della medaglia e dei riconoscimenti di chi lavora duramente per ottenere un buon risultato, inoltre fa sentire anche in imbarazzo chi arriva ultimo perché, se ha un minimo di dignità, sa che non se l’è davvero meritata quella medaglia.
Così queste persone sono cresciute con l’illusione che, anche senza sforzarsi troppo, è possibile farcela in qualunque settore.
Allora finiscono l’università, magari a pieni voti e pretendono immediatamente che un tappeto rosso si srotoli sotto i loro piedi, invece sono gettati nel mondo reale e in un istante scoprono che non sono per niente speciali voto o non voto, che i genitori non gli possono fare avere un buon posto di lavoro e figuriamoci una promozione, che se arrivi ultimo non ti danno niente, anzi rischi il licenziamento e, guarda un po’, non ottieni qualcosa solo perché semplicemente lo vuoi.
Non voglio fare ironia, credetemi, né tanto meno sorridere, la faccenda è davvero delicata poiché quando questa persona prende coscienza reale dalla situazione in cui si trova è un momento cruciale perché in un attimo, nell’istante preciso in cui concepisce la verità, l’idea che ha di se stessa va letteralmente in frantumi.
È questo anche il momento in cui si attacca alla sua fonte primaria di dopamina: i social network.
Ciò ci porta ad un altro problema : la tecnologia.
I Millennial sono cresciuti in un mondo fatto di Tik Tok, di Instagram ed altri social, dove siamo bravi a mettere filtri alle cose.
In cui siamo un po’ tutti fuoriclasse a mostrare alla gente che la nostra vita è magnifica: tutti in viaggio ad Ibiza, tutti al ristorante stellato, tutti felici e pimpanti anche se invece siamo tristi e depressi.
Ho letto un’interessante ricerca scientifica, che in sintesi dice che ogni qual volta che riceviamo una notifica sullo smartphone, un messaggio o quant’altro, nel nostro cervello viene rilasciata una bella scarica di dopamina (una sostanza che dà piacere).
Ecco perché quando riceviamo un messaggio è una bella sensazione oppure se da qualche ora non si illumina il cellulare, alcuna notifica, né un messaggio, iniziamo a vedere se per caso non è accaduto qualcosa di catastrofico.
Allo stesso modo andiamo tutti in stress se sentiamo il suono di una notifica e passano più di tre minuti senza che riusciamo a vedere di cosa si tratta.
È successo a tutti, ti senti un po’ giù, un po’ solo, e allora mandi messaggi a gente che forse nemmeno sapevi di avere in rubrica.
Perché è una bella sensazione quando ti rispondono, vero?
È per questo che amiamo così tanto i like, i fan, i follower.
Ho conosciuto un ragazzo che aveva sui 15 anni che mi spiegava quanto tra loro si discriminassero le persone in base ai follower su Instagram!
Così se il tuo Instagram cresce poco vai nel panico e ti chiedi: “Cosa è successo, ho fatto qualcosa di sbagliato?
Non piaccio più?”
Pensa che trauma per questi ragazzi quando qualcuno gli toglie l’amicizia o smette di seguirli!
La verità, e questa cosa riguarda tutti noi, è che quando arriva un messaggio/notifica riceviamo una bella botta di dopamina.
Ecco perché, come dicono le statistiche, ognuno di noi consulta più di 200 volte al giorno il proprio cellulare.
La dopamina è la stessa identica sostanza che ci fa stare bene e crea dipendenza quando si fuma, quando si beve o quando si scommette.
Il paradosso è che abbiamo veri limiti di età per fumare, per scommettere e per bere alcolici, ma niente limiti di età per i cellulari che regaliamo a ragazzini di pochi anni di età (già a 7 o 8 anni se non a meno).
È come aprire lo scaffale dei liquori e dire ai nostri figli adolescenti: “Ehi, se ti senti giù per questo tuo essere adolescente, fatti un bel sorso di vodka!
In sostanza, se ci pensate, è proprio questo che succede: un’intera generazione che ha accesso, durante un periodo di alto stress come l’adolescenza, ad un intorpidimento che crea dipendenza da sostanze chimiche attraverso i cellulari.
I cellulari, da cosa utile, diventano facilmente, con i social network, una vera e propria dipendenza, così forte che non riguarda solo i Millennials ma ormai tutti noi.
Quando si è molto giovani l’unica approvazione che serve è quella dei genitori, ma durante l’adolescenza passiamo ad aver bisogno dell’approvazione dei nostri pari.
Molto frustrante per i nostri genitori, molto importante per noi, perché ci permette di acculturarci fuori dal circolo famigliare e in un contesto più ampio.
È un periodo molto stressante e ansioso e dovremmo imparare a fidarci dei nostri amici.
È proprio in questo delicato periodo che alcuni scoprono l’alcol o il fumo o peggio le droghe, e sono queste botte di dopamina che li aiutano ad affrontare lo stress e l’ansia dell’adolescenza.
Purtroppo questo crea un condizionamento nel loro cervello e per il resto della loro vita quando saranno sottoposti a stress, non si rivolgeranno ad una persona, ma alla bottiglia, alla sigaretta o peggio, alle droghe.
Ciò che sta succedendo è che lasciando ai ragazzi, anche più piccoli, accesso incontrollato a smartphone e social network, spacciatori tecnologici di dopamina, il loro cervello rimane condizionato, ed invecchiando troppi di essi non sanno come creare relazioni profonde e significative.
In diverse interviste questi ragazzi hanno apertamente dichiarato che molte delle loro amicizie sono solo superficiali, ammettendo di non fidarsi abbastanza dei loro amici.
Ci si divertono, ma sanno che i loro amici spariranno se arriva qualcosa di meglio.
Per questo non ci sono vere e proprie relazioni profonde poiché queste persone non allenano le capacità necessarie, e ancora peggio, non hanno i meccanismi di difesa dallo stress.
Questo è il problema più grave perché quando nelle loro vite sono sottoposti a stress non si rivolgono a delle persone ma ad un dispositivo.
Ora, attenzione, non voglio minimamente demonizzare né gli smartphone né tantomeno i social network, che ritengo essere una grande opportunità, ma queste cose vanno bilanciate.
D’altro canto un bicchiere di vino non fa male a nessuno, troppo alcol invece sì.
Anche scommettere è divertente, ma scommettere troppo è pericoloso.
Allo stesso modo non c’è niente di male nei social media e nei cellulari, il problema è sempre nello squilibrio.
Cosa vuol dire squilibrio?
Ecco un esempio: se sei a cena con i tuoi amici e stai inviando messaggi a qualcuno, stai controllando le notifiche Instagram, hai un problema, questo è un palese sintomo di una dipendenza, e come tutte le dipendenze col tempo può farti male peggiorare la tua vita.
Il problema è che lotti contro l’impazienza di sapere se là fuori è successo qualcosa e questa cosa ci porta inevitabilmente ad un altro problema.
Siamo cresciuti in un mondo di gratificazioni istantanee.
Vuoi comprare qualcosa?
Vai su Amazon e il giorno dopo arriva.
Vuoi vedere un film?
Ti logghi e lo guardi, non devi aspettare la sera o un giorno preciso.
Tutto ciò che vuoi lo puoi avere subito, ma di certo non puoi avere subito cose come le gratificazioni sul lavoro o la stabilità di una relazione, per queste non c’è una bella App, anche se alcune delle più gettonate te lo fanno pensare!
Sono invece processi lenti, a volte oscuri ed incasinati.
Anche io ho spesso a che fare con questi coetanei idealisti, volenterosi ed intelligenti, magari da poco laureati, sono al lavoro, mi avvicino e chiedo:
“Come va?”
e loro: “Credo che mi licenzierò!”
ed io: “E perché mai?”
e loro: “Non sto lasciando un segno…”
ed io: “Ma sei qui da soli otto mesi!”
È come se fossero ai piedi di una montagna, concentrati così tanto sulla cima da non vedere la montagna stessa!
Quello che questa generazione deve imparare è la pazienza, che le cose che sono davvero importanti come l’amore, la gratificazione sul lavoro, la felicità, le relazioni, la sicurezza in se stessi, per tutte queste cose ci vuole tempo, il percorso completo è arduo e lungo.
Qualche volta devi imparare a chiedere aiuto per poi imparare quelle abilità fondamentali affinché tu possa farcela, altrimenti inevitabilmente cadrai dalla montagna.
Per questo sempre più ragazzi lasciano la scuola o la abbandonano per depressione, oppure, come vedo spesso accadere, si accontenteranno di una mediocre sufficienza.
Come va il tuo lavoro? Abbastanza bene…
Come va con la ragazza? Abbastanza bene.
Ad aggravare tutto questo ci si mette anche l’ambiente, di cui tutti noi ne facciamo parte.
Prendiamo questo gruppo di giovani ragazzi i cui genitori, la tecnologia e l’impazienza li hanno illusi che la vita fosse banalmente semplice e di conseguenza gliel’hanno resa inutilmente difficile!
Prendiamoli e mettiamoli in un ambiente di lavoro nel quale si dà più importanza ai numeri che alle persone, alle performance invece che alle relazioni interpersonali.
Ambienti aziendali che non aiutano questi ragazzi a sviluppare e migliorare la fiducia in se stessi e la capacità di cooperazione, che non li aiuta a superare le sfide.
Un ambiente che non li aiuta neanche a superare il bisogno di gratificazione immediata poiché, spesso, sono proprio i datori di lavoro a volere risultati immediati da chi ha appena iniziato.
Nessuno insegna loro la gioia per la soddisfazione che ottieni quando lavori duramente e non per un mese o due, ma per un lungo periodo di tempo per raggiungere il tuo obiettivo.
Questi ragazzi hanno avuto sfortuna ad avere genitori troppo accondiscendenti, la sfortuna di non capire che c’è il tempo della semina e poi quello del raccolto.
Ragazzi che sono cresciuti con l’aberrazione delle gratificazioni immediate, e quando vanno all’università e si laureano continuano a pensare che tutto gli sia loro dovuto solo perché si sono laureati a pieni voti.
Cosicché quando entrano nel mondo del lavoro dopo poco dobbiamo raccoglierne i cocci.
In tutta questa storia, sono convinto che tutti abbiamo una colpa, ma che soprattutto tutti noi possiamo fare qualcosa di più impegnandoci a capire come aiutare queste persone a costruire oggi la loro sicurezza e le loro abilità sociali, la cui mancanza rende la vita di questi giovani inutilmente infelice e inutilmente complicata.
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vivigiocaimpara · 5 days
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Giornata della Terra: Caccia al tesoro sostenibile
L’anno scorso ho proposto questa caccia al tesoro a tema sostenibilità durante la festa delle associazioni della mia città. I bambini coinvolti sono rimasti molto contenti. La primavera è alle porte, quale momento migliore per proporre una caccia al tesoro? Questa caccia al tesoro si compone di 6 tappe. Ad ogni tappa viene proposta una sfida che abbia a tema un diverso ambito della sostenibilità…
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aaquilas-blog · 23 days
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Insegnare Tutto a Tutti: Le Multiformi Competenze dei Maestri di Scuola Primaria
📚 Molta gente ha una conoscenza distorta, superficiale o incompleta sulle competenze che vengono richieste a un Docente di Scuola Primaria 🏫 🎓 (Per quello che mi riguarda personalmente ho ulteriori competenze avendo acquisito un Diploma di Specializzazione Polivalente sul Sostegno e un altro di Counselor Scolastico). 🤓 Adesso, preparandomi al mio prossimo esame universitario, mi sono imbattuta…
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vaerjs · 8 months
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L'ho fatto!
Ebbene sì. E per farlo si è rotto il cavo di alimentazione del computer, non mi sono ancora fatta una doccia, ho cenato con il tablet sulle ginocchia e mi sono ridotta a fare delle storie Instagram con la mia faccia e ANCHE la mia voce.
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Questo è il mio Template Notion per insegnanti, maestre e maestri, in particolar modo della scuola dell'infanzia e primaria. Per farlo sono parità dalla mia esperienza personale di Notion lo scorso anno scolastico: come supplente e precaria non sempre avevo accesso al registro elettronico, non sempre avevo materiali per lavorare, non sempre potevo fare affidamento su chi avrebbe sostituito me. Ho iniziato a usare i modelli di Notion americani ma, chiaramente la scuola americana non è come quella italiana e tante cose non riuscivano a combaciare. Perciò ecco qui, il mio modello, quello che utilizzerò quest'anno quando riceverò la chiamata dalle scuole. Ve lo presento, ve lo offro e spero che possa trovare il vostro supporto.
È inutile dire che mi piacerebbe che spargeste la voce tra lɜ maestrɜ che conoscete e soprattutto tra quellɜ che potrebbero trovare utile il mio lavoro.
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gobelluno · 1 year
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A Mussoi riparte il Pedibus
BELLUNO – Il pedibus della scuola primaria Rino Sorio di Mussoi si è rimesso in moto. Ieri mattina alle ore 12.55, al termine delle lezioni, undici bambini sono tornati a casa a piedi, sotto la sorveglianza e la guida dei volontari del Comune. L’iniziativa, partita nel 2016, era sospesa da tempo per la carenza di volontari prima e per la pandemia poi, ieri è ripartita grazie alla volontà degli…
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falcemartello · 1 year
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Chissà come mai nei libri di storia che si usano nella scuola primaria e secondaria non viene citato mai l'Accordo di Haavara del 1933 tra i nazisti tedeschi e gli ebrei sionisti e la storia della IG FARBEN capostipite di Bayer, Agfa, Sanofi, Basf, e altre...
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toscanoirriverente · 10 months
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Metà dei giovani che termina le scuole superiori non è in grado di comprendere quello che legge (solo il 51% degli studenti -1 punto rispetto al 2022 raggiunge almeno il livello base, con un divario tra Nord e Sud che raggiunge la quota di ben 23 punti percentuali; in Matematica il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base con un divario tra le aree del Paese che raggiunge i 31 punti, anche se c'è un leggero progresso al Sud e nelle Isole.
In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019).
"E' giusto dire che assistiamo ad un effetto 'long Covid', è una immagine appropriata - ha detto il presidente di Invalsi Roberto Ricci - si fatica a tornare ai livelli pre covid.
Gli apprendimenti sono un continuum, se si inseriscono discontinuità questo finisce per avere un peso".
Al sud solo 50% degli studenti comprende quello che legge
In alcune regioni del Mezzogiorno solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e addirittura 2 studenti su 3 (il 35-40%) non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. E' quanto emerge dal Rapporto Invalsi 2023 presentato oggi. Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l'effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.
Alle elementari un bambino su 3 non sa la matematica 
Peggiora il rendimento degli studenti italiani: il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline sia in II che in V elementare. In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e, sostanzialmente in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base né in II né in V. Qui i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline, incluso l'Inglese. Emerge dal Rapporto Invalsi 2023 presentato oggi
Il Rapporto evidenzia una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Listening. Ciò significa - evidenzia l'istituto Invalsi - che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi
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monologhidiunamarea · 4 months
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Mattinata importante , stamattina iscrizione alle elementari (scuola primaria) alla cucciola...
Come passa il tempo...e piano piano ti vedrò andare verso la tua strada.
Nel frattempo mi godo ogni piccolo istante.
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