Tumgik
#Arnaldo Ninchi
perfettamentechic · 19 days
Text
6 maggio … ricordiamo …
6 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Eugenio Allegri, attore e regista italiano.(n. 1956) 2021: Paul Van Doren, è stato un imprenditore statunitense, fondatore della Vans, azienda di scarpe negli Stati Uniti. Van Doren ha avuto cinque figli: Paul Jr., Steve, Cheryl, Taffy e Janie. Il suo libro di memorie, Authentic , è stato pubblicato nove giorni prima della sua morte. (n. 1930) 2020: Martin Spellman, attore statunitense,…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
marcogiovenale · 1 year
Text
oggi: serata in ricordo di arnaldo ninchi, a dieci anni dalla scomparsa
STASERA A ROMA all’Alphaville Cineclub (via Romanello da Forlì, 30 – Roma), alle ore 21:00 serata in ricordo di Arnaldo Ninchi a dieci anni dalla sua scomparsa con la proiezione del film Magnificat (1993, 109’) di Pupi Avati. A seguire saluti di Arianna Ninchi e brindisi alla memoria di Arnaldo. «Caro babbo, aggiungo queste righe al comunicato anche se, a proposito di fede, non so più molto bene…
View On WordPress
1 note · View note
ecoamerica · 2 months
Text
youtube
Watch the American Climate Leadership Awards 2024 now: https://youtu.be/bWiW4Rp8vF0?feature=shared
The American Climate Leadership Awards 2024 broadcast recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by active climate leaders. Watch to find out which finalist received the $50,000 grand prize! Hosted by Vanessa Hauc and featuring Bill McKibben and Katharine Hayhoe!
17K notes · View notes
multiverseofseries · 2 months
Text
Boris 4: Boris è ancora Boris, fortissimamente Boris
Tumblr media
Quando uscì la notizia di una nuova stagione di Boris potevo percepire il terrore negli occhi dei tanti fans della serie, perché era lo stesso che avevo e che si è visto in tutti questi anni in quelli di autori e attori ogni volta che si parlava di una quarta stagione. Di solito La parola "perfetto" la si trova soltanto nei vocabolari ma nella vita reale raramente si manifesta. Eppure Boris, "la fuoriserie italiana", è proprio quel rarissimo esempio di perfezione assoluta. Arrivata dal nulla, ormai nel  lontano 2007, dalla sua uscita ha cambiato tutto. Mentre i suoi personaggi ripetevano fino allo sfinimento che "una televisione diversa è impossibile", gli autori Mattia Torre, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico sono riusciti nell’impresa di trasformare la serialità italiana. E contemporaneamente hanno portato a galla tutte le idiosincrasie dell'Italia, le nostre contraddizioni, le meschinità, i grandi slanci. La "locura" che ci contraddistingue, insomma. Con quale coraggio si poteva quindi mettere mano a tre stagioni e un film dall'equilibrio aureo? Ci è voluto tanto tempo, riflessione e anni di scrittura, ma alla fine due anni fa è uscita Boris 4. Gioite quindi perchè il miracolo è riuscito!
Tumblr media
Boris 4: Carolina Crescentini insieme a Pietro Sermonti in una scena del primo episodio
C’è da dire che dalla prima mitica stagione tutto è cambiato: il contesto storico, economico e politico dell'Italia è completamente diverso. Gli stessi attori sono diversi e, soprattutto, Mattia Torre ci ha lasciato. Non soltanto lui: anche Roberta Fiorentini, interprete di Itala, Franco Ravera (sua la battuta "una bella sambuca!") e Arnaldo Ninchi, il Dottor Cane. Tanti tasselli importanti di un mondo entrato nella nostra vita quotidiana: è incredibile come le battute di Boris siano radicate in modo capillare nell'uso corrente. Da "Dai! Dai! Dai!" a "F4 basito", "cagna maledetta", "molto italiano", "a cazzo de cane" e così via. Perfino le parole "pacchetto azionario" adesso hanno tutto un altro sapore. Eppure Boris racconta un microcosmo, quello del set di "una fiction demmerda", come la definisce il suo stesso regista, René Ferretti, un Francesco Pannofino immenso. Quel microcosmo, con le sue regole interne e le dinamiche ben definite è diventato di ampio respiro, raggiungendo un pubblico vasto, che non è soltanto quello degli addetti ai lavori.
Come si può raccontare però quei personaggi 15 anni dopo? In una realtà in cui lo stesso mondo dello spettacolo è profondamente mutato, in cui le "fiction demmerda" vanno in streaming e c'è una concorrenza spietata, proveniente da tutto il mondo, cosa farebbero Ferretti e la sua scalcagnata troupe? La verità ha superato la finzione: trasmessa da Fox, ex canale di Sky, Boris è finita prima su Netflix nel 2020 dove, complice la pandemia, è stata riscoperta e amata da un nuovo vastissimo pubblico. Poi, una volta presa la decisione di continuare, è stata Disney a produrre, perché nel frattempo ha comprato 20th Century Fox. E qui c'è stato il grande scatto d'intelligenza: se tutti abbiamo pensato, non negatelo, che Boris e Disney nella stessa frase non potessero coesistere, a meno di non vedere Duccio sniffare arcobaleni e Biascica abbracciare orsetti profumati, Disney Italia è stata invece più furba. Ha capito che Boris per essere Boris non poteva scendere a compromessi. Non si poteva rinunciare alla ferocia, alle parolacce, alla cattiveria. E infatti in questi nuovi episodi, otto in totale (così da arrivare alla cifra tonda di 50 complessivi), c'è tutta la scorrettezza che ricordavo.
"Con la merda se semo comprati Spoleto"
Tumblr media
Boris 4: Caterina Guzzanti e Francesco Pannofino in una scena del primo episodio
Molto gattopardianamente, gli autori hanno fatto la mossa più semplice e vincente: cambiare tutto per, in sostanza, non cambiare nulla. È vero, ora non c'è più la Rete, la tv generalista è in crisi, lo streaming con il suo algoritmo regna sovrano, ma la capacità di adattamento dei nostri è immutata. Stanis e Corinna (Pietro Sermonti e Carolina Crescentini) si sono sposati, ma si odiano come e, forse, più di prima. Con la loro casa di produzione, la SNIP (So Not Italian Production, e qui scatta già l'applauso), stanno mettendo in piedi una serie, la Vita di Gesù, dalle ambizioni internazionali. In attesa di ricevere l'approvazione di un colosso dello streaming per essere acquistata, Ferretti e soci si sono portati avanti, accettando perfino di fare un corso su come comportarsi con rispetto nei confronti degli altri colleghi. Politicamente corretto, cambiamento del linguaggio ("ammerdu" è un piccolo capolavoro), il rapporto con i social: il presente è di certo entrato prepotentemente in Boris, ma i nostri protagonisti sono sempre i soliti irrimediabili cialtroni.
Tumblr media
Boris 4: Alessandro Tiberi e Francesco Pannofino in una scena del primo episodio
Molto bello l'omaggio a Mattia Torre, che non vi sveliamo per non rovinarvi la sorpresa, messo in atto grazie alle figure dei tre sceneggiatori, alter ego dei veri creatori della serie. È sempre grazie a loro e alle assurde (ma molto verosimili) sedute di brainstorming che capiamo come, dove e quando stiamo andando su questa Italia. Ancora una volta copiano, ancora una volta scelgono soluzioni facili, ancora una volta pensano solo ai soldi (una delle nuove battute più belle la dicono loro: "con la merda se semo comprati Spoleto, ma c'è un limite a tutto"). Eppure in qualche modo se la cavano sempre, perché in fondo "l'algoritmo si muove come un demente". Forse è così, o forse chi è veramente bravo sa creare qualcosa che piace a prescindere da calcoli e previsioni, fatto sta che Boris 4 è davvero Boris, fortissimamente Boris. Si ride moltissimo, forte, e con gusto. Il ritmo è forsennato: ogni scena, ogni gesto, ogni frase è un tripudio di invenzioni, trovate, gag. La nostalgia per i classici c'è, ma non troppo: si punta infatti su nuovi tormentoni, utilizzando con parsimonia i vecchi, a cui magari si dà un nuovo geniale significato.
Inutile dire che il cast è fenomenale: effettivamente non è passato un giorno dall'ultima volta che tutti questi splendidi attori hanno lavorato insieme, perché in 15 anni ogni interprete ha ritrovato gli altri in molti film e serie. E si vede. La chimica è più che palpabile: ognuno conosce l'altro, i suoi tempi, la fisicità e insieme funzionano come un'orchestra, in cui il singolo elemento suona con virtuosismo il proprio strumento. Accanto alle colonne di Boris ci sono anche facce nuove e come al solito è il gruppo a essere vincente. Come già fatto in passato, autori e cast ci hanno regalato una dose di gioia da vedere e rivedere. E sarebbe bello che non finisca qui: anche solamente per una simmetria dantesca, perchè, dopo "l'Inferno della quarta stagione", proprio quella che avevano giurato di non fare mai, bisognerebbe, per completezza, passare anche per un Purgatorio e un Paradiso.
Conclusioni
In conclusione i nuovi episodi di Boris 4 non deludono, anzi, sorprendono per qualità di scrittura, ritmo e inventiva. Il cast è fenomenale, affiatato esattamente come le scorse stagioni. Chi ha amato la serie sarà commosso nel ritrovare la stessa ferocia, la cattiveria, la comicità irresistibile. Disney è stata molto intelligente a capire che per funzionare davvero Boris non poteva snaturarsi: e per fortuna è ancora la stessa, anche se tutto intorno è cambiato.
👍🏻
- La scrittura brillante.
- Le battute, che sono già tormentoni.
- Il cast super affiatato.
- La capacità di adattarsi a un mondo completamente diverso.
👎🏻
- è un piccolo capolavoro, un miracolo seriale cosa potrebbe mai esserci che non vada. Assolutamente Nulla.
0 notes
genevieveetguy · 2 years
Photo
Tumblr media
The rich are the only hope in this country.
Summer Night with Greek Profile, Almond Eyes and Scent of Basil (Notte d'estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico), Lina Wertmüller (1986)
7 notes · View notes
untitled42566 · 5 years
Text
La compagnia Oneiros teatro di Cinisello Balsamo ha vinto la 72esima edizione del Gad di Pesaro con Finale di partita di Beckett
di PAOLO MONTANARI
PESARO – La compagnia Oneiros italiano teatro di Cinisello Balsamo vince la 72esima edizione del Festival nazionale d’Arte Drammatica di Pesaro. Il premio è stato consegnato dopo una lunga mattinata di premiazioni, dal vice sindaco e assessore alla <bellezza del comune di Pesaro, Daniele Vimini. E non poteva essere che un classico del teatro del Novecento Finale di partita di Beckett, a salire sul podio più alto, al termine di una lunga kermesse teatrale che ha preso il via il 14 ottobre e si è conclusa con le premiazioni delle compagnie, ben nove, che si sono contese i premi in concorso.
Presenti alla premiazione oltre all’assessore Vimini, il presidente del Gad, Giovanni Paccapelo, il direttore artistico del Gad ing. Della Chiara, il consigliere regionale Andrea Biancani, il presidente della Commissione giudicante Salvatore Siena che insieme ai consiglieri, hanno giudicato opere che sono state giudicate di alta qualità.
Primo classificato dicevamo End game, Finale di Parita di Beckett presentato dalla compagnia Oneiros teatro di Cinisello Balsamo con la seguente motivazione: “Funziona tutto in questo Finale di partita. Quattro bravi attori giocano a fare teatro guidati da una sapiente regia che, complice dell’autore, lavora sulla sottrazione successiva di ogni orpello, agio o elemento non necessario. La compagnia Oneiron Teatro regge benissimo una rappresentazione resa molto impegnativa, dall’affievolimento di ogni elemento teatrale, dalla rarefazione del linguaggio, del tempo e dello spazio. End game ci conduce nella vorticosa spirale del gioco di Beckett dove diventiamo a nostra volta personaggi incompleti in un mondo insensato, in cui forse non siamo sicuri di voler vivere, ma da cui non siamo certi di poter evadere”.
Seconda classificata la Compagnia Animafemina di Fano per lo spettacolo “Contesa d’amore” di Giulia Bellucci. Terzo classificato la compagnia teatro di Impiria di Verona per lo spettacolo Bon Mariage di Andrea Castelletti.
Il premio Don Gaudiano è stato assegnato dalla giuria giovani a Toc Toc della compagnia Teatro Maskere di Opera (Mi) a cui è stato assegnato anche il premio Arnaldo Ninchi per il gradimento del pubblico.
A Maria Chiara Malpezzi della stessa compagnia milanese è stato assegnato il premio Elsa Gori per migliore attore o attrice caratterista. Migliore attore giovane premio Cofas al piccolo Emanuele Arduino per I cattivi di cuore di Imperia. Per la migliore giovane attrice premio Lions Club Pesaro Host è stato assegnato a Floriana Sechi. Miglior attore riconoscimento Ivo Scherpiani a Marco Cuzzi per End game. Miglior attrice riconoscimento Eva Franchi a Chiara Giribldi per I cattivi di cuore di Imperia.Migliore regia premio Antonio Conti a Giulia Bellucci per lo spettacolo Contesa d’amore.
In parallelo l’Associazione Amici della prosa di Pesaro ha premiato i vincitori della prima edizione del Concorso Drammaturgico Nazionale Antonio Conti. 1° classificato Giorgia  Brusco per l’opera Il Raccolto.
#gallery-0-5 { margin: auto; } #gallery-0-5 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 33%; } #gallery-0-5 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-5 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
  La compagnia Oneiros teatro di Cinisello Balsamo ha vinto la 72esima edizione del Gad di Pesaro con Finale di partita di Beckett La compagnia Oneiros teatro di Cinisello Balsamo ha vinto la 72esima edizione del Gad di Pesaro con Finale di partita di Beckett…
0 notes
r3dz3pp3lin · 5 years
Text
The Futurist Cinema
The book, a wholly passéist means of preserving and communicating thought, has for a long time been fated to disappear like cathedrals, towers, crenellated walls, museums, and the pacifist ideal. The book, static companion of the sedentary, the nostalgic, the neutralist, cannot entertain or exalt the new Futurist generations intoxicated with revolutionary and bellicose dynamism.
The conflagration is steadily enlivening the European sensibility. Our great hygienic war, which should satisfy all our national aspirations, centuples the renewing power of the Italian race. The Futurist cinema, which we are preparing, a joyful deformation of the universe, an alogical, fleeting synthesis of life in the world, will become the best school for boys: a school of joy, of speed, of force, of courage, and heroism. The Futurist cinema will sharpen, develop the sensibility, will quicken the creative imagination, will give the intelligence a prodigious sense of simultaneity and omnipresence. The Futurist cinema will thus cooperate in the general renewal, taking the place of the literary review (always pedantic) and the drama (always predictable), and killing the book (always tedious and oppressive). The necessities of propaganda will force us to publish a book once in a while. But we prefer to express ourselves through the cinema, through great tables of words-in-freedom and mobile illuminated signs.
With our manifesto “The Futurist Synthetic Theatre”, with the victorious tours of the theatre companies of Gualtiero Tumiati, Ettore Berti, Annibale Ninchi, Luigi Zoncada, with the two volumes of Futurist Synthetic Theatre containing eighty theatrical syntheses, we have begun the revolution in the Italian prose theatre. An earlier Futurist manifesto had rehabilitated, glorified, and perfected the Variety Theatre. It is logical therefore for us to carry our vivifying energies into a new theatrical zone: the cinema.
At first look the cinema, born only a few years ago, may seem to be Futurist already, lacking a past and free from traditions. Actually, by appearing in the guise of theatre without words, it has inherited all the most traditional sweepings of the literary theatre. Consequently, everything we have said and done about the stage applies to the cinema. Our action is legitimate and necessary in so far as the cinema up to now has been and tends to remain profoundly passéist, whereas we see in it the possibility of an eminently Futurist art and the expressive medium most adapted to the complex sensibility of a Futurist artist.
Except for interesting films of travel, hunting, wars, and so on, the film-makers have done no more than inflict on us the most backward looking dramas, great and small. The same scenario whose brevity and variety may make it seem advanced is, in most cases, nothing but the most trite and pious analysis. Therefore all the immense artistic possibilities of the cinema still rest entirely in the future. The cinema is an autonomous art. The cinema must therefore never copy the stage. The cinema, being essentially visual, must above all fulfill the evolution of painting, detach itself from reality, from photography, from the graceful and solemn. It must become antigraceful, deforming, impressionistic, synthetic, dynamic, free-wording.
One must free the cinema as an expressive medium in order to make it the ideal instrument of a new art, immensely vaster and lighter than all the existing arts. We are convinced that only in this way can one reach that polyexpressiveness towards which all the most modern artistic researches are moving. Today the Futurist cinema creates precisely the polyexpressive symphony that just a year ago we announced in our manifesto “Weights, Measures, and Prices of Artistic Genius”. The most varied elements will enter into the Futurist film as expressive means: from the slice of life to the streak of color, from the conventional line to words-in-freedom, from chromatic and plastic music to the music of objects. In other words it will be painting, architecture, sculpture, words-in-freedom, music of colors, lines, and forms, a jumble of objects and reality thrown together at random. We shall offer new inspirations for the researches of painters, which will tend to break out of the limits of the frame. We shall set in motion the words-in-freedom that smash the boundaries of literature as they march towards painting, music, noise-art, and throw a marvelous bridge between the word and the real object.
Our films will be:
1.    Cinematic analogies that use reality directly as one of the two elements of the analogy. Example: If we should want to express the anguished state of one of our protagonists, instead of describing it in its various phases of suffering, we would give an equivalent impression with the sight of a jagged and cavernous mountain.
The mountains, seas, woods, cities, crowds, armies, squadrons, aeroplanes will often be our formidable expressive words: the universe will be our vocabulary. Example: We want to give a sensation of strange cheerfulness: we show a chair cover flying comically around an enormous coat stand until they decide to join. We want to give the sensation of anger: we fracture the angry man into a whirlwind of little yellow balls. We want to give the anguish of a hero who has lost his faith and lapsed into a dead neutral skepticism: we show the hero in the act of making an inspired speech to a great crowd; suddenly we bring on Giovanni Giolitti who treasonably stuffs a thick forkful of macaroni into the hero’s mouth, drowning his winged words in tomato sauce.
We shall add color to the dialogue by swiftly, simultaneously showing every image that passes through the actors’ brains. Example: representing a man who will say to his woman: “You’re as lovely as a gazelle,” we shall show the gazelle. Example: if a character says, “I contemplate your fresh and luminous smile as a traveler after a long rough trip contemplates the sea from high on a mountain,” we shall show traveler, sea, mountain.
This is how we shall make our characters as understandable as if they talked.
2.    Cinematic poems, speeches, and poetry. We shall make all of their component images pass across the screen.
Example: “Canto dell’amore” [Song of Love] by Giosuè Carducci:
In their German strongholds perched  Like falcons meditating the hunt
We shall show the strongholds, the falcons in ambush.
From the churches that raise long marble  arms to heaven, in prayer to God  Prom the convents between villages and towns  crouching darkly to the sound of bells  like cuckoos among far-spaced trees  singing boredoms and unexpected joys...
We shall show churches that little by little are changed into imploring women, God beaming down from on high, the convents, the cuckoos, and so on.
Example: “Sogno d’Estate” [Summer’s Dream] by Giosuè Carducci:
Among your ever-sounding strains of battle, Homer, I am conquered by  the warm hour: I bow my head in sleep on Scamander’s bank, but my  heart flees to the Tyrrhenian Sea.
We shall show Carducci wandering amid the tumult of the Achaians, deftly avoiding the galloping horses, paying his respects to Homer, going for a drink with Ajax to the inn, The Red Scamander, and at the third glass of wine his heart, whose palpitations we ought to see, Pops out of his jacket like a huge red balloon and flies over the Gulf Of Rapallo. This is how we make films out of the most secret movements of genius.
Thus we shall ridicule the works of the passéist poets, transforming to the great benefit of the public the most nostalgically monotonous weepy poetry into violent, exciting, and highly exhilarating spectacles.
3.    Cinematic simultaneity and interpenetration of different times and places. We shall project two or three different visual episodes at the same time, one next to the other.
4.    Cinematic musical researches (dissonances, harmonies, symphonies of gestures, events, colors, lines, etc.).
5.    Dramatized states of mind on film.
6.    Daily exercises in freeing ourselves from mere photographed logic.
7.    Filmed dramas of objects. (Objects animated, humanized, baffled, dressed up, impassioned, civilized, dancing—objects removed from their normal surroundings and put into an abnormal state that, by contrast, throws into relief their amazing construction and nonhuman life.)
8.    Show windows of filmed ideas, events, types, objects, etc.
9.    Congresses, flirts, fights and marriages of funny faces, mimicry, etc. Example: a big nose that silences a thousand congressional fingers by ringing an ear, while two policemen’s moustaches arrest a tooth.
10.Filmed unreal reconstructions of the human body.
11.Filmed dramas of disproportion (a thirsty man who pulls out a tiny drinking straw that lengthens umbilically as far as a lake and dries it up instantly.)
12.Potential dramas and strategic plans of filmed feelings.
13.Linear, plastic, chromatic equivalences, etc., of men, women, events, thoughts, music, feelings, weights, smells, noises (with white lines on black we shall show the inner, physical rhythm of a husband who discovers his wife in adultery and chases the lover - rhythm of soul and rhythm of legs).
14.Filmed words-in-freedom in movement (synoptic tables of Iyric values—dramas of humanized or animated letters—orthographic dramas—typographical dramas—geometric dramas—numeric sensibility, etc.).
Painting + sculpture + plastic dynamism + words-in-freedom + composed noises [intonarumori] + architecture + synthetic theatre = Futurist cinema.
This is how we decompose and recompose the universe according to our marvelous whims, to centuple the powers of the Italian creative genius and its absolute preeminence in the world.
_ F.T. Marinetti, Bruno Corra, Emilio Settimelli, Arnaldo Ginna, Giacomo Balla, Remo Chiti
1 note · View note
ecoamerica · 1 month
Text
youtube
Watch the 2024 American Climate Leadership Awards for High School Students now: https://youtu.be/5C-bb9PoRLc
The recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by student climate leaders! Join Aishah-Nyeta Brown & Jerome Foster II and be inspired by student climate leaders as we recognize the High School Student finalists. Watch now to find out which student received the $25,000 grand prize and top recognition!
17K notes · View notes
perfettamentechic · 1 year
Text
6 maggio … ricordiamo …
6 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Eugenio Allegri, attore e regista italiano. Primi passi nel teatro, diplomato alla scuola teatrale nel 1979. Era il direttore artistico della Fonderia Leopolda di Follonica. Morto all’età di 66 anni a causa di un malore all’improvviso. (n. 1956) 2021: Paul Van Doren, è stato un imprenditore statunitense, fondatore della Vans, azienda di scarpe negli Stati Uniti. Suo padre era un inventore…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
perfettamentechic · 3 years
Text
6 maggio … ricordiamo …
6 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic #felicementechic #lynda
2019: Max Azria, stilista francese.  (n. 1949) 2018: Paolo Ferrari, attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano.  (n. 1929) 2014: Virginia Belmont, attrice statunitense, recinta in molti western. (n. 1921) 2013: Arnaldo Ninchi, attore italiano come il padre Annibale, lo zio Carlo e come pure la loro cugina Ave.  (n. 1935) 2012: George Lindsey, attore e doppiatore statunitense.  (n.…
Tumblr media
View On WordPress
3 notes · View notes
perfettamentechic · 2 years
Text
6 maggio … ricordiamo …
6 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2019: Max Azria, stilista francese.  (n. 1949) 2018: Paolo Ferrari, attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano.  (n. 1929) 2014: Virginia Belmont, attrice statunitense, recinta in molti western. (n. 1921) 2013: Arnaldo Ninchi, attore italiano come il padre Annibale, lo zio Carlo e come pure la loro cugina Ave.  (n. 1935) 2012: George Lindsey, attore e doppiatore statunitense.  (n.…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes