Tumgik
#Dialoghi
libero-de-mente · 1 month
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FARMAMORE
- Buongiorno, desidera?
- Buongiorno, ho dei continui giramenti di sentimenti
- Mh, sente per caso anche dei vuoti d'animo?
- Si, si esatto! Come se avessi dei crampi allo stato sentimentale.
- Mh...
- È grave?
- Dipende, dovrebbe farsi vedere da un Dottor Stranamore bravo.
- Ma lei da bravo farmacista non potrebbe consigliarmi?
- Secondo me potrebbe bastarle una Donnapamina
- Dice?
- Dico, dico...
- Ha controindicazioni?
- Come tutte le cose, mai abusarne
- Mi ha convinto
- Originale o Equivalente?
- Cosa intende?
- Intendo, vuole l'originale quella su Instagram con tanti follower, magari ha un profilo con OnlyFans attivi...
- Oppure?
- L'Equivalente con un basso profilo. Account privato, niente App Dating e poche amicizie con cui interagisce veramente
- Cosa cambia?
- L'estetica, il volersi mostrare e avere molti like. Una li brama l'altra no. Ma il principio attivo è lo stesso. Il packaging. Una è stata testata su molti campioni, l'altra no.
- Qual è il principio attivo? Sa, soffro di alcune allergie...
- Paracetagnagna
- Capisco mi dia l'Equivalente, come devo assumerla?
- La posologia prevede l'assunzione una volta al giorno a cuore pieno. Ricordarsi di pensarla spesso e accompagnarla con una bevanda da limonare mentre si legge un libro
- Le do il codice fiscale, io scarico…
- Questo farmaco d'amore non è scaricabile. Semmai ne discutete e trovate una soluzione
- Come capirò se il farmaco d'amore funziona?
- Una mattina si sveglierà e tutti le saranno simpatici. Così all'improvviso
- Serve la ricetta?
- Si, quella della felicità
ps chiedo venia ma in sala d'attesa mi annoio, così scrivo cose a caso
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ideeperscrittori · 2 months
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– Mi dispiace, non posso aiutarti. – Perché? – Un giorno mi ringrazierai. Ti sto insegnando una lezione che ho imparato sulla mia pelle. – E cioè? – Ho imparato che a questo mondo nessuno ti regala niente. – Forse non ti regalano niente perché non aiuti mai nessuno. FINE
[L'Ideota]
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magismagisque · 1 year
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Cleopatra: Se è amore davvero, dimmi quant'è.
Antonio: È un amore miserabile quello che si può misurare.
Cleopatra: Voglio fissare un limite sino al quale essere amata.
Antonio: Allora dovrai per forza scoprire nuovo cielo, nuova terra.
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noneun · 5 months
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Lo stesso cliente che anni fa rifiutò un corso di informatica perché "ho solo bisogno di qualche consiglio quando mi serve"
Io: Scrivi l'indirizzo del sito sulla barra degli indirizzi. Cliente: OK, dunque... la barra dell'indirizzo... Io: È in alto. Cliente: È che non uso più la barra degli indirizzi e non mi ricordo dove è. Io: È in alto. Cliente: Quella cosa lunga con accanto il pulsante per ricaricare? Io: Bravo.
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kalymma · 6 months
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Professore: Vivendo tra gli uomini si è costretti a pensare agli uomini, invece che alle loro opere, a soffrire per loro, a occuparsi di loro, e poi qualcuno ha scritto: "I corvi vanno a schiere, l'aquila vola sola". Konrad: Ma nella Bibbia c'è scritto: "Guai a chi è solo, perché quando cade non avrà nessuno pronto a sollevarlo."
Burt Lancaster and Helmut Berger in Gruppo di famiglia in un interno (1974), directed by Luchino Visconti
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irene22world · 1 year
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mi attrae chi stimola i dialoghi
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princessofmistake · 4 days
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« Esercitate davvero una cattiva influenza, Lord Henry? Cattiva come sostiene Basil? » « Non esistono influenze buone, signor Gray. Influenzare qualcuno è di per sé immorale – immorale dal punto di vista scientifico, intendo. » « Perché? » « Perché influenzare qualcuno significa trasmettergli la propria anima. Significa che costui non pensa più i suoi pensieri naturali, non brucia delle sue naturali passioni; significa che sente irreali le proprie virtù e presi in prestito i propri peccati, se davvero esiste qualcosa che si può chiamare peccato. Diventa l’eco della musica di un altro, l’attore di una parte che non è stata scritta per lui. Lo scopo della vita è lo sviluppo di noi stessi, la perfetta realizzazione della nostra natura: ecco la nostra ragione d’essere. Ma al giorno d’oggi gli uomini hanno paura di se stessi. Hanno dimenticato il dovere supremo, il dovere che ciascuno ha verso di sé. Naturalmente sono caritatevoli: nutrono gli affamati e vestono i mendicanti. Ma sono le loro anime a essere affamate e nude. Il coraggio è sparito dalla nostra razza, o forse non ne abbiamo mai avuto. Il timore della società – che è il fondamento della morale – e il timore di Dio – che è il segreto della religione – sono le sole due leggi che ci governano. Eppure…. » [...] « Eppure, » continuò Lord Henry con la sua voce bassa e musicale e con quel movimento della mano, simile a un’onda leggera, che era un suo gesto caratteristico fin dai tempi dei suoi studi a Eton « io credo che se un uomo vivesse la sua vita con totale pienezza, se desse forma ai suoi sentimenti, espressione a ogni suo pensiero, realtà a ogni suo sogno, ebbene io credo che il mondo sarebbe rigenerato da impulsi tanto gioiosi da costringerci ad abbandonare tutte le nostre malattie medievaleggianti per ritornare all’ideale ellenico, o addirittura a qualcosa di più raffinato e più ricco dell’ideale ellenico, probabilmente. Ma anche i più coraggiosi fra noi hanno paura di se stessi. La mutilazione dei selvaggi sopravvive tragicamente nella negazione di sé che impoverisce le nostre esistenze. Siamo puniti per ciò che ci proibiamo. Gli impulsi che ci affanniamo a reprimere rimangono a covare nella mente e ci avvelenano; viceversa, il corpo che cede al peccato si libera di quel peccato perché l’azione è una forma di purificazione: ci lascia, tutt’al più, la memoria di un piacere o il lusso di un rimpianto. L'unico modo di liberarsi da una tentazione è cedervi. Rinuncia, e la tua anima si ammalerà rimpiangendo le cose che si è vietata e languendo nel desiderio di cose che solo leggi mostruose hanno bollato come illecite e mostruose. È stato detto che i grandi eventi dell’umanità si compiono nella mente. Ma anche i grandi peccati dell’umanità si compiono nella mente, e soltanto nella mente. Voi stesso, signor Gray, nella vostra giovinezza scarlatta e nella vostra candida fanciullezza, avrete conosciuto passioni che vi hanno fatto paura, pensieri che vi hanno riempito di terrore, e sogni – nel sonno o a occhi aperti – il cui solo ricordo vi farebbe arrossire di vergogna… » « Basta! » balbettò Dorian Gray. « Basta! Sono sconvolto da quello che dite! Non so che cosa rispondere. Ci sarà qualcosa da obiettarvi, ma non riesco a trovarlo. Tacete. Lasciatemi pensare; o, piuttosto, permettetemi di non pensare.»
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Mare fuori
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<<Ti manca?>>.
<<Ma anche se fosse che mi mancassse, io manco a questa persona?. Con il tempo si impara anche ad accettare le decisioni degli altri. Ci posso star male, ma almeno rispetto la sua decisione>>.
<<Ma non vuoi riprendere il rapporto con questa persona?>>
<<Io sì ma lei no, quindi meglio lasciar perdere e andare avanti anche se è difficile. Alla fine tutti si stancano di me o se ne vanno all'improvviso>>.
<<Ma che ne sai?>>.
<<Semplice perché è una persona che assomiglia alla sabbia. Se la stringi troppo o troppo poco ti scivola tra le mani. Io non sono stato in grado nè di capirla nè di legarmi a lei>>.
<<Ora che fai?>>.
<<Semplice, cercherò di vivere la mia vita. Forse un giorno ci incontreremo di nuovo oppure no. Ma di sicuro questa esperienza mi è servita per capire come legarmi alle persone. Lasciare a loro le proprie priorità e io essere a loro sostegno, nella speranza che venga ricambiato>>.
<<Ma non corri il rischio di essere usato?>>.
<<Se non rischi non vivi e se non vivi sprechi il tuo tempo in attesa di qualcosa che non arriva mai>>.
<<Tu hai mai rischiato?>>.
<<Sì, una volta ho giocato inter-cagliari 2 fisso>>.
<<Questa frase l'hai presa da un film di Aldo,Giovanni e Giacomo?>>.
<<Sì. Ma a parte questo le volte che ho rischiato è andata quasi sempre male. Per cui prima di rischiare devo essere sicuro che vada bene e questo è il difficile nella vita. Ora vado. Ci sentiamo presto>>.
<<Buona serata anche a te. Ci vediamo nel weekend>>.
I due amici presero le strade opposte per ritornare alle proprie case.
Ps: questo dialogo è frutto della mia immagizione e ogni riferimento è puramente casuale
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libero-de-mente · 3 months
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La Cassiera
Nel supermercato vicino a casa mia, da qualche giorno, è arrivata una nuova ragazza. Credo appena assunta vista la giovane età.
Vedendola è la versione femminile di mio figlio n. 1, stesso colore di capelli (solo che i suoi sono mossi), occhiali da vista su occhi chiari e carnagione bianca. Classica di chi è rossiccio di capelli.
Questa mattina mi sono fermato per un acquisto al volo e quando sono giunto alla cassa eravamo solo io e lei. Nessun altro in fila.
Noto che mi fissa. Cerco di interpretare quello sguardo e riesco a sistemarlo in una scala di valori delle emozioni che va da serenità ad angoscia. La posizione su questa scala è: ansia.
Tra me e me penso: "Ma si, non è abituata. È nuova suvvia. Avrà paura di sbagliare nel battere lo scontrino, poverina, magari si è già dimenticata l'uso corretto del POS o il comando per aprire la cassa".
Passati i miei acquisti sopra il lettore dei codici a barre mi dice il totale.
- Pago con il Bancomat, grazie - le dico.
Sospira con sollievo - Meno male - le esce in maniera impercettibile dalle labbra.
La guardo fissa.
Mi guarda fisso.
- Discalculica? - le mormoro così senza averci pensato e di pancia.
- Sì - risponde con un sorriso grande come una casa.
- Lo sono anche io, benedette le carte per pagare.
- Non me lo dica - risponde quasi come se fosse un sottile miagolio.
Mi si apre il cuore, e darle del tu mi viene spontaneo, potrebbe benissimo essere coetanea di mio figlio.
- Ma t'immagini - le dico a bassa voce - cosa sarebbe successo se tu mi avessi detto quattordici euro e trentacinque centesimi? E io non avessi un bancomat?
- Uh, cosa?
- Panico. Avrei tirato fuori la banconota più alta per non calcolare le monete.
- Mi avrebbe dato venti euro allora?
- Ma anche cinquanta!
- Cinquanta?! Addirittura?
- Si per sicurezza.
- Urca.
- Poi tu avresti cominciato con "Non ha trentacinque centesimi che le do trentasei euro?". Sarei diventato rosso. A quel punto vedendomi così mi avresti detto "Se vuole mi dia un euro e trentacinque centesimi, così io le do trentacinque euro". Sarei diventato viola. Capisci il dramma che abbiamo vissuto prima dell'avvento dei pagamenti digitali?
- ...
- Tutto bene?
- Ehm, si... si. Credo.
- Credi?
- Si, credo di essermi persa.
- Dove?
- Ai trentacinque centesimi per darle trentasei euro.
- Ah, dici che ho sbagliato?
- Aspetti un attimo - mi risponde mentre maneggia con una calcolatrice - no, tutto giusto.
Prendo il sacchetto con la spesa, i raggi del sole che entrano dalla grande vetrata dietro di lei le creano un'aurea surreale di riflesso su capelli. Stessi riflessi e colori di mio figlio, quello che chiamo "Generoso Cuore Solitario". Mi sciolgo. Sono così adorabili coloro che hanno delle DSA e un cuore generoso. Credo che lo abbia anche lei. Un cuore senza centesimi e a prezzo arrotondato.
- Buona giornata - mi dice.
- A te e ricorda... hasta la discalculia siempre.
Ride, si porta la mano sulla bocca come per una cortesia mentre le parte una risata che strozza sul nascere.
Da oggi ho la mia cassiera preferita.
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ideeperscrittori · 6 months
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(Io che parlo di cazzate su Facebook)
– Non mi piace il tuo comportamento su Facebook.
– Cosa intendi?
– Ci sono guerre, tragedie, il pianeta sembra incamminato verso lo sfacelo, e tu ogni tanto scrivi post a proposito di cazzate. Perché?
– Perché sono un essere umano. Le cazzate sono una parte essenziale della mia vita.
– Non è una buona scusa. Mentre tu parli di cazzate, sai cosa succede? La gente muore.
– Lo so.
– Mentre tu fai la recensione di un film trash, ci sono corpi di bambini che vengono mutilati.
– Ne sono amaramente consapevole.
– Qualche giorno fa hai scritto un post sul tuo profilo personale. Te lo ricordi?
– No. Forse l'ho rimosso dall'archivio della mia memoria.
– Te lo ricordo io. Parlava di sacchetti della spesa. Ti lamentavi del fatto che non ricevi ovazioni ogni volta che ne apri uno al primo colpo. Proprio mentre immense tragedie fanno precipitare l'umanità nel baratro, tu hai il coraggio di essere triste per una stronzata del genere.
– A volte sono triste anche per cose più stupide. A volte sono triste senza un motivo umanamente comprensibile. A volte vedo una giacca verde e mi sento triste.
– E quando ti lamenti perché non fanno la seconda stagione di una serie che ti è piaciuta? Vogliamo parlarne?
– Non infierire. Mi piaceva quella serie. Mi rendeva le serate più piacevoli.
– Ti sei lamentato per il caldo. Lo hai fatto per mesi. Ci sono catastrofi che distruggono la vita delle persone e tu cosa fai? Ti lamenti per il caldo. Non provi vergogna?
– Non ho scuse.
– Certo che non ne hai.
– E sai cosa fai ogni tanto? Questa è forse la cosa che mi innervosisce maggiormente. Condividi stupidi meme. E magari ci ridi su. Mentre tu ridi, la gente muore.
– Cosa dovrei fare?
– Semplice. Fai come me. Renditi utile. Informa le persone a proposto dei grandi problemi che mettono in pericolo la sopravvivenza dell'umanità.
– Ne parlo ogni tanto. Nel mio piccolo, sono un attivista libertario.
– Devi parlarne sempre.
– Non posso farlo.
– Perché?
– Perché sono un essere umano. Mi aggrappo alle cazzate per sopravvivere. E poi non voglio mentire. Non voglio dare un'immagine eroica di me stesso. Sono come tante altre persone. Forse peggio. Sono un pantofolaio asociale. Non c'è nulla di più inutile di un pantofolaio asociale. Ho un sacco di passioni stupide e disimpegnate, che servono solo a farmi passare le ore. E servono anche per non farmi pensare all'incessante scorrere del tempo.
– Ecco che ricominci. Ora ti lamenti dello scorrere del tempo. C'è gente che muore prima dei vent'anni e tu stai qui a piagnucolare per il tempo che passa, invece di ringraziare la buona sorte per essere ancora vivo.
– Faccio schifo. Contento? Se fossi una persona che sta per essere uccisa, sai cosa rimpiangerei?
– Sentiamo.
– Le cazzate. Avrei una struggente nostalgia delle cazzate. Si, sono fatto così.
– E ne vai fiero, immagino.
– Per niente.
– Non sperare di ottenere una sorta di redenzione con questa tua ammissione.
– Per fortuna ci sei tu che cambi il mondo con i tuoi post su Facebook.
FINE
[L'Ideota]
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compagnia serale?
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noneun · 1 month
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Lei: *ripone qualcosa fuori posto*
Io (notoriamente molto disordinato): ehi, questo va nella scatolina!
Lei: oook…
Io: in questa casa vige l’ordine…
Lei: …
Io: e il progresso.
Lei: …
Io: perché siamo entrambi…
Lei: brasiliani.
N.B. : nessuno di noi due è brasiliano.
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sirius-lux · 5 months
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Un giorno una bambina chiese alla maestra cosa fossero gli abbracci.
La maestra sorrise e gli rispose:
"un abbraccio è quando stringi forte una persona, perché le vuoi bene o perché la vedi giù di morale e in quel momento vuoi fargli sentire il tuo affetto."
Dopo scuola la bambina corse subito da suo padre e gli diede un forte abbraccio.
Il padre, perplesso, le chiese come mai di tale gesto.
La bambina lo guardò con gli occhi lucidi e gli rispose:
"perché da quando la mamma non c'è più hai smesso di sorridere..."
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klimt7 · 2 years
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Tumblr media
.
Per quando verrai
ho preparato ogni cosa
.
La tua poltroncina
accanto alla mia
.
Siederò al tuo fianco
Parleremo in silenzio
.
.
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princessofmistake · 10 months
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ANTHONY DIMMOND: Hai letto i suoi libri? Sono terribili. Sa benissimo che sono terribili, è solo troppo educato per dirlo. Batta gli occhi se è d'accordo.
- HANNIBAL LECTER: [batte gli occhi]
- ANTHONY DIMMOND: Visto? Questo non lo ferma dal stare ricurvo sulla tastiera e pubblicarne uno nuovo ogni sei mesi. A me servono sei mesi per scrivere un solo verso.
- HANNIBAL LECTER: Come mai?
- ANTHONY DIMMOND: La poesia è un'arte ardua. Troppo ardua per Roman. Beh, è più facile per lui entrare nel mondo accademico e dissezionare le parole altrui piuttosto che fare affidamento sulle proprie, di parole.
- HANNIBAL LECTER: Si possono apprezzare le parole altrui senza dissezionarle. Anche se, in alcuni casi, dissezionare è l'unica cosa che funziona. "
── (Dialogo tratto dall'episodio 'Antipasto' stagione 3, episodio 1, 2015)
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