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#Premio Strega
molecoledigiorni · 7 months
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[…]
Riflessi nel futuro che ci aspetta. Ci abbracciamo, come due naufraghi condannati a sopravvivere.
Libro che scava in profondità, coinvolgente, potente, doloroso e magnifico.
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mangorosa · 10 months
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ladyvoyeur86 · 10 days
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“Ci si crede molto più importanti di quel che si è davvero per gli altri.”
“A volte bisogna fare come il metallo, prendere la forma dei colpi che ci dà la vita.”
“Da lei imparavo che il caos vince sempre, ma dargli una forma il più a lungo possibile produce quel che a quasi quarant'anni guardiamo con orgoglio: un figlio o un albero piantato, un libro, un viaggio, una fotografia, una degna sepoltura a chi hai amato.”
“Le nostre origini ci rimangono addosso come una voglia gigante sulla pelle, che puoi coprire con tutti i vestiti che vuoi, ma resta sotto e quando ti spogli la vedi”
“Scherzava quando aveva paura e diventava istrionica nella sofferenza. Certi dolori si sopportano meglio con la teatralità, la festa, la storia dei lutti è fatta di prefiche e lamenti, di canti. Quando il dolore si fa insopportabile si alza la musica, dicevano gli antichi.”
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giftvitaliana · 10 months
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yourtrashcollector · 13 days
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La morte è una terra incognita, un deserto che abbiamo bisogno di popolare, tra realtà e fantasia
Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica
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aitan · 10 months
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Geppi Cucciari intervista Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura It...
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"Sono tutte storie che ti prendono, che ti fanno riflettere."
"Ho votato."
"Proverò a leggerli."
La quintessenza della cultura e dei sistemi di valutazione in Italia espressa dall'ineffabile massima autorità del MIC nel corso delle premiazioni dello Strega.
((( parola di aitan )))
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cartacei · 7 months
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In tempi non sospetti lo avevo detto che Vivian Lamarque avrebbe vinto il primo premio strega per la categoria poesia. Era ovvio, perché il concetto dei giudici è sempre uguale: deve vincere chi vende di più. In ogni caso è inguardabile che le prime quattro posizioni siano state assegnate tutte a over 70. Grazie al cielo 14 anime hanno votato per Christian Sinicco, addirittura un under 50. Un fatto quasi surreale per la maggioranza dei reazionari del Premio. Tralasciando questo dettaglio anagrafico, non ci hanno fatto una bellissima figura, perché c’erano raccolte di Aldo Nove e Bruno Galluccio che meritavano di essere nei primi cinque - quella di Bruno addirittura poteva pure trionfare -. Ma soprattutto di essere preso un po’ più in considerazione lo meritava “Fogli come Foglie” di Peppe Cuschera.
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wintersnightsky · 1 year
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“[…] fuggì da quella parte di lui mai toccata dalla grazia, mai completamente libera, fuggì dal grido notturno quando non c'è nessuno in ascolto, dall'attimo e dall'eternità, fuggì lungo vie di polvere e colonne di marmo, incurante degli sguardi e dei turbamenti, fuggì dalla carie ideologica che aveva scavato una fenditura nel cemento dell'Italia, dalla rivoluzione e dalle atrocità, fuggì dallo sguardo del suo vicino ebreo e dalla pena dei suoi genitori, dai suoi ex compagni di scuola inseguiti e catturati come bestie, fuggì dai suoi amici dispersi, disertori fucilati. Fuggì dalla solitudine di un mondo in cui niente è mai risolto, e cinque minuti dopo era davanti all'ingresso della biblioteca, dove si rannicchiò per riprendere fiato e fiducia negli esseri umani.”
— Ferrovie del Messico
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allweknewisdead · 2 years
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L'isola di Arturo (1957) - Elsa Morante
Le nostre camere disponevano di cassettoni e di armadi, i quali, ad aprirli, minacciavano di crollarci addosso, ed esalavano gli odori di chi sa quali defunte borghesie borboniche. Ma a noi questi mobili non servivano, se non, talvolta, per gettarvi dentro oggetti fuori uso che ingombravano la stanza, per esempio scarpe vecchie, fiocine rotte, camicie ridotte a stracci, ecc. Oppure per riporvi qualche preda: gusci fossili, del tempo che ancora l’isola era un vulcano sottomarino; bossoli di cartucce; fondi di bottiglia variegati dalla sabbia; pezzi di motori arrugginiti. E piante subacquee, e stelle di mare, che poi si seccavano o marcivano nel chiuso dei cassetti. Forse anche per questo l’odore che si respirava nelle nostre camere io non l’ho poi mai più riconosciuto altrove, in nessuna stanza umana e nemmeno nelle tane di animali terrestri; piuttosto, forse, ne ho ritrovato uno simile nel fondo di qualche imbarcazione, o in qualche grotta.
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eva248 · 2 years
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Lecturas de septiembre. Primera semana
Lecturas de septiembre. Primera semana
Hermana mía, mí amor / Joyce Carol Oates. Editorial Alfaguara, 2012 Una madrugada, la adorable Miss Princesita de Hielo de Nueva Jersey y promesa del patinaje, aparece asesinada en el sótano de su casa de un barrio de clase alta de Fair Hills. Tenía seis años; su hermano Skyler, nueve, y apenas recuerda nada de aquella noche que lo cambió todo. Ahora, diez años más tarde, escribe el porqué de…
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downtobaker · 2 years
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Primo sangue di Amélie Nothomb vince lo Strega europeo
Primo sangue di Amélie Nothomb vince lo Strega europeo
di Crocifisso Dentello Non c’è stagione editoriale senza una nuova commedia gotica di Amélie Nothomb. Da trent’anni esatti l’autrice belga timbra il cartellino in libreria con i suoi peculiari volumi sottili, perfetti per ingannare il tempo in un viaggio di sola andata. Anche Primo sangue, fresco di stampa per Voland, si snoda lungo un centinaio di pagine. In copertina c’è la stessa Nothomb,…
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yankeece · 2 days
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"Non si capisce perché bisogna chiudere le palpebre ai morti... si fa per loro, perché non devono vedere noi, o per noi che non dobbiamo vedere negli occhi dei morti?" — Adrián N. Bravi, Adelaida
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weekendance · 17 days
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Come ha scritto una persona con senso dell’umorismo, “Son quasi più i colpi di spazzola delle copie vendute”. Ovviamente gli sconfortanti dati sulle copie vendute dai candidati allo Strega li avete già letti dappertutto, ma non in combo con uno screenshot di Emmanuelle Béart che tratta sprezzantemente Hugh Grant in “Luna di fiele”… PREMIO STREGA
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gregor-samsung · 1 year
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“ Dostoevskij sedette qualche metro più in là voltandomi la schiena. La sua presenza era diventata pesante. Mi era proprio venuto a noia e desideravo passare qualche tempo da solo senza sentirmelo vicino. Cambiai posto e andai a stendermi dove non potevo vederlo. Tenevo gli occhi chiusi, ma qualche minuto più tardi la sua voce mi obbligò ad aprirli e lo vidi davanti a me. Disse: “Scusi se la disturbo: ho bisogno di una informazione urgente.” “Su che cosa?” “Su questo mondo.” “Dica.” “È migliorato da quando io sono andato via?” “No.” “È sempre brutto.” “Sempre brutto.” Un silenzio. Volevo che se ne andasse e chiesi: “Altro da domandarmi?” “Sì, quello lo sapevo già. La mia vera domanda è un’altra.” Feci un cenno che significava: ascolto. “Ci sono ancora apostoli, predicatori, missionari?” “In grande quantità.” “Agitatori, giustizieri, incitatori, paladini di cause, assetati di verità, smaniosi di giustizia?” “Non c’è penuria.” “Attivisti, rinnovatori, riformatori, spasimanti per l’uomo?” “Ad ogni angolo di strada.” “Quelli che soffrono per gli altri, che vivono per gli altri, che vivono per il futuro?” “Merce corrente.” “Grazie.” Si allontanò e lo riperdetti di vista. Sperai di non vederlo più. “
Guido Piovene, Le stelle fredde, Arnoldo Mondadori Editore, (Collana Scrittori Italiani e Stranieri), 1970¹; pp. 192-193.
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giftvitaliana · 10 months
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yourtrashcollector · 8 months
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Per le generazioni passate era stato molto più facile capire chi essere, da che parte stare. I problemi di allora, benché più pressanti, sembravano anche più facili da risolvere in modo chiaro. Oggi le scelte erano troppe e ognuna si dilatava in una selva di biforcazioni che finiva per escludere ogni possibilità di cambiamento drastico.
Vincenzo Latronico, Le perfezioni
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