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#amori difficili
c-brescia · 2 years
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infugacolbarone · 1 month
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Gli pareva che là nell'informe pasticcio della vita fosse nascosta la linea segreta, l'armonia, solamente rintracciabile alla ragazza celestecielo, e questo fosse il miracolo di lei, di scegliere a ogni istante nel caos dei mille movimenti possibili quello e quello solo che era giusto e limpido e lieve e necessario, quel gesto e quello solo, tra mille gesti perduti, che contasse.
- Italo Calvino, Gli amori difficili
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fuoridalcloro · 1 year
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“Le emozioni sono tanto più forti quanto più il rapporto è precario azzardoso insicuro. Ciò che non ci soddisfa dei nostri rapporti quando siamo vicini, non è che vadano male, ma al contrario, che vadano come devono andare.”
Italo Calvino - Gli amori difficili
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francescacammisa1 · 9 months
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Per lui, essere innamorato di Delia era stato sempre così, come nello specchio di questa grotta: essere entrati in un mondo al di là della parola. Del resto, in tutte le sue poesie, non aveva mai scritto un verso d'amore; neanche uno.
Italo Calvino - Gli amori difficili (L’avventura di un poeta)
Ph Raymond Cauchetier
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somehow---here · 1 year
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Basta che cominciate a dire di qualcosa: «Ah che bello, bisognerebbe fotografarlo!» e già siete sul terreno di chi pensa che tutto ciò che non è fotografato è perduto. E che quindi per vivere bisogna davvero fotografare quanto più si può, e per fotografare quanto più si può bisogna: o vivere in modo quanto più fotografabile possibile, oppure considerare fotografabile ogni momento della propria vita. La prima via porta alla stupidità, la seconda alla pazzia.
Italo Calvino, in L'avventura di un fotografo, da "Gli amori difficili"
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inesistenzadellio · 1 year
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"L'amavo, insomma. Ed ero infelice. Ma come lei avrebbe mai potuto capire questa mia infelicità? Ci sono quelli che si condannano al grigiore della vita più mediocre perché hanno avuto un dolore, una sfortuna; ma ci sono anche quelli che lo fanno perché hanno avuto più fortuna di quella che si sentivano di reggere."
- Gli amori difficili. (I. Calvino)
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「むずかしい愛」、読み終えた。
タイトルが「むずかしい愛」、なので難しい話なのかなと思っていたけど、そうでもなくてどちらかというと読みやすいくらいだった。ちょっとコメディっぽいというか滑稽な設定や雰囲気もあったし。
結構短めの短編11篇で、本のタイトルは「むずかしい愛」なのに各話のタイトルは「~の冒険」となっているのも面白かった。最初は不思議だなと思っていたけど、読むとたしかに冒険だな!ってなる。
自分的にもうまくは言えないけどかなり共感できる所があったし、ちょっと大げさになっている部分もあったけど、「あるあるネタ」みたいな所もあった気がする。でも、書かれたのが1950年代のようなので、それを思うと人間変わらないんだなあとかも思ったり。
いわゆる恋愛小説も別に嫌いではないけど、やっぱりそういうものはドラマティックだったり感動的だったり、お話としての面白さに重きが置かれていることが多いと思う(それはそれで面白いしいいと思う)。でも、実際の人生ではそこまでドラマティックなことはそうそう起こらないわけで、一人で妙に勘違いしちゃってあれこれ妄想したりとか、好きな人に会えることを考えたら周囲の知らない人たちがみんないい人に見えるくらいハッピーになっちゃったりとか、そういう気持ちの浮き沈みみたいなのが上手く描かれている気がした。 ちょっと大げさかなと思う部分も多かったけど、それはなんとなくイタリアだからかなあという気がした。
どれも面白かったとけど、個人的に特によかったのは「ある写真家の冒険」、「ある夫婦の冒険」、「ある読者の冒険」、あたりかな。「ある旅行者の冒険」の主人公のウキウキっぷりも好きだったけど(笑)。 「ある写真家の冒険」は、スマホのカメラやデジカメで死ぬほど写真が撮れるようになった今の時代こそ、面白い話なのかもしれない。
そうなればほんとうに生きるためにはできるかぎり写真を撮らなければならなくなるし、できるかぎり写真を撮るためには、できるかぎり写真になりやすいように暮らすか、自分の人生のあらゆる瞬間が写真になると考えるか、どちらか選ばなければなるまい。第一の方法は愚かさに、第二は狂気に通じるというわけさ。
ここは特に印象的だった。こういう人、今きっとたくさんいるよな。
タイトルの「むずかしい」と言うのは「難解」ということではなくて、「うまく言えない」とか、「表現しづらい」みたいな意味なのかなあ。本人はうまく言えないけど傍から見ると滑稽である、みたいなとこもあるのかも。変わっている話だったけどとてもおもしろかった。
深い記憶の底からやって来た存在が、はっきりそれと分かるほど迫ってきて、その直後、思いもかけない何かに変わる、何に変わるか予測不能であるがゆえに、まだ変身しないうちから不安にさせられるような何かに変わる、そんな夢のなかにいるようだった。 「ある写真家の冒険」
横になった自分の場所から片方の爪先を夫のいた場所にすべらせ、かれのぬくもりを探ってみるのだが、きまって彼女のいる場所のほうが温かなのに気づくのだった。 「ある夫婦の冒険」
彼女の《服を着るわ、わたし》という言葉を耳にしたとたん、それはたちまちかれの頭の中で《彼女が服を着ている間、ぼくのほうは邪魔されずに本を読めるぞ》という別の言葉に翻訳されることになった。 「ある読者の冒険」
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pataguja61 · 2 years
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Credo che il segnale più evidente che l' " anestesia dei sentimenti " stia facendo effetto è dato dal fatto che il dolore abbia lasciato il posto all'indifferenza.
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blossomingbooks · 11 months
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“Era inutile, nulla eguagliava il sapore di vita che è nei libri.”
Calvino è stato il primo autore che mi ha introdotto alla letteratura italiana. Il primo libro che ho letto in italiano è stato il suo Il castello dei destini incrociati (1969). Dunque, sono entusiasta di ritornaci quasi dieci anni dopo.
Gli amori difficili (1970) non è proprio quello che mi aspettavo. Avevo questa idea di Calvino come uno scrittore del fantastico a causa del mio primo rapporto con lui. Questa raccolta di racconti, invece, è più realistica, ironica e critica rispetto al gioco combinatorio del Castello. Mi sembrava di star leggendo un altro autore, come se stessi scoprendo un’altra versione di Calvino – prova della sua ecletticità. Sebbene sia stata pubblicata dopo, i racconti che compongono questa opera sono stati scritti tutti prima, fra il 1949 e il 1967.
I brevi racconti che compongono la prima parte del libro, chiamata proprio “Gli amori difficili”, si leggono benissimo e hanno una forma scorrevole. Fanno parte del periodo “figurativo” di Calvino e presentano un umore sottile che anche se qualche volta funziona, altre volte non riesce a toccare la superficie della lettura. Questo problema, per me, culmina nell’ultimo e più grande racconto dell’opera, “La nuvola di smog”, che insieme a “La formica argentina” compone la seconda parte del libro, “La vita difficile”.
“Gli amori difficili”, cui titoli cominciano sempre con “L’avventura”, non sono proprio amori ma le difficoltà delle relazioni e delle “avventure” quotidiane: sia un rapporto tattile che non riesce nemmeno ad essere relazione (come vediamo nella banalissima “Aventura di un soldato”); sia il rapporto tra una bagnante e il suo corpo desnudo vicino a una spiaggia affollata; sia la relazione di una coppia che lavora in turni lavorativi opposti; sia la relazione tra un fotografo e i suoi oggetti o addirittura il rapporto casuale tra una bagnante e un lettore che non vuole relazionarsi con niente che non sia il suo libro.
Questi due ultimi racconti sono quelli che mi sono piaciuti di più. In “L’avventura di un fotografo”, Calvino riflette sul fenomeno fotografico (che in quell’epoca si era appena sviluppata per scopi privati) in un modo così familiare per il lettore del XXI secolo, che sembra prevedere il rapporto della società contemporanea con la tecnologia dei telefonini e delle reti sociali. Siamo “quelli che inseguono la vita che sfugge, un cacciatore dell’inafferrabile, come gli scattatori d’istantanee”. È affascinante vedere come, già negli anni 50, “il gusto della foto spontanea naturale colta dal vivo uccide la spontaneità, allontana il presente” e “la vita che vivete per fotografarla è già in partenza commemorazione di se stessa”. In queste citazioni, potete già vedere come questo racconto si legge quasi come un saggio filosofico sull’immagine.
Inoltre, “L’avventura di un lettore” è un esercizio metaletterario poiché ha come tema centrale la lettura stessa: un uomo, leggendo in spiaggia, ha un conflitto interiore su approcciare una bagnante chi dimostra interesse o restare nella sua beatitudine silenziosa. Questo conflitto tra la vita sociale e il nostro mondo interiore è probabilmente una esperienza universale per tutti gli avidi lettori. Impaurito dall’idea di dover interrompere la lettura e “dello sforzo d’attenzione che sempre richiede il far conoscenza anche superficialmente con una persona”, lui decide che “non c’era altra storia, altra attesa possibile oltre a quella che aveva lasciato in sospeso tra le pagine dov’era il segnalibro, e tutto il resto era un intervallo vuoto.”
“L’avventura di una bagnante”, invece, è uno dei racconti che non mi sono piaciuti. Qui, Calvino cerca di riflettere sul rapporto di una donna con il suo proprio corpo, portandoci qualche punti interessanti che tuttavia non esprimono la vera esperienza femminile. Parla anche della relazione tra le donne come se fossero private di “bontà solidale e spontanea”, un’idea un po’ patriarcale e per niente rappresentativa della realtà. L’altro racconto che non mi è piaciuto molto, “La nuvola di smog”, è il più grande della raccolta e appartiene alla seconda parte del libro, “La vita difficile”. Sebbene abbia idee interessanti sulla vita contemporanea nelle città postindustriali, sembra di tentar fare delle osservazioni critiche su troppi argomenti (dall’inquinamento alle rivendicazioni sindacali) eppure lasciandoli incompiuti.
Insomma, questa raccolta di Calvino mi ha generato dei sentimenti contrastanti; pur aver adempiuto le mie necessità linguistiche, non tutti i racconti mi hanno soddisfatto letterariamente.
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thewarinsideme · 2 years
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tatrankyy · 7 months
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La mano nella tasca del soprabito giocava con un gettone del telefono. L'indomani mattina, appena sbarcato a Roma Termini, sarebbe corso col gettone in mano verso il più vicino telefono pubblico, avrebbe fatto il numero, avrebbe detto: “Cara, sai, sono arrivato...” […] E si risentiva preso da quel ritmo naturale, come di mare o di vento, quell'impeto festoso e leggero; bastava cercarlo dentro di sé, chiudendo gli occhi, o stringendo in mano il gettone del telefono, e quell'impressione di squallore era sconfitta, c'era lui solo di fronte all'avventura del suo viaggio.
L’avventura di un viaggiatore, in Gli amori difficili
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jesuiscatleya · 2 years
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Le chiavi che fanno scattare la serratura, il cigolio del portone del condominio che si apre e il tonfo non appena si richiude alle mie spalle. Il "clic" dell'interruttore della luce, lo spazio che s'illumina di giallo, i miei passi mentre scendo gli scalini. Il tintinnio delle chiavi nelle mie mani mentre cerco quella del portone d'ingresso. Poi come una freccia che mi attraversa dall'orecchio destro: ”scendi le scale, vieni a trovarmi". Mi volto verso destra, verso la rampa di scale che prosegue al piano di sotto. Mi attraversa chiara l'immagine del mio corpo che scende le scale e si ferma di fronte alla sua porta. "Vieni a trovarmi, vieni qui". Lui è senz'altro nel suo appartamento, lo vedo in me, seduto sul suo divano davanti alla televisione, con una sigaretta fumante fra le dita. Posso azzardarne la postura, adagiato sul fianco destro, con una gamba piegata e l'altra allungata verso il pavimento. Sono certa che mi sta chiamando, una chiamata forte, il suo pensiero, tenace, tagliente. Perché si ostina a chiamarmi solo telepaticamente, perché mi lascia a macerare nel dubbio... Sarà una mia fantasia, sarà la realtà..? O entrambe. Perché si ostina a giocare con me e non mi invita di persona, come le persone normali? Preferirei indagare l'immensità della telepatia mano nella mano... A che serve saper inviare e saper ricevere se non si coltiva la forza della comunicazione diretta e limpida? Ho deciso. Il suono della chiave nella toppa, la serratura che gira, il portone che si apre e si richiude alle mie spalle. Sono a casa.
#attimi sfuggenti in una #notte d'#estate. #Fuori i grilli dentro il #temporale
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francescacammisa1 · 10 months
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Oltre la superficie della pagina s'entrava in un mondo in cui la vita era più vita che di qua, da questa parte: come la superficie del mare che ci divide da quel mondo azzurro e verde, crepacci a perdita d'occhio, distese di fine sabbia ondulata, esseri mezzo animale e mezzo pianta.
Italo Calvino - Gli amori difficili (L’avventura di un lettore)
Martin Whatson Artist
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somehow---here · 1 year
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Cominciò a tenere un diario: fotografico, s’intende. Con la macchina appesa al collo, chiuso in casa, sprofondato in una poltrona, scattava compulsivamente con lo sguardo nel vuoto. Fotografava l’assenza di Bice.
Italo Calvino, in L'avventura di un fotografo, da "Gli amori difficili"
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calicedodici · 2 years
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Ore 00:30 balcone di casa.
Io, gattone, luna forse ancora fragola.
La figlia della vicina, segretamente si fuma una canna in cortile, potrebbe fumarla direttamente in casa, credo che sua madre ne fumi più di lei… la guardo con il mio bicchiere di acqua, mentre al buoio osservo la luna e penso … però brava…
Lei penserà: “zia che minchia fa sta scema sul balcone di notte???!!!” … Eh hai ragione pure tu bella, che minchia faccio?!? Con questa luna dovrei minimo limonare durissimo bevendo Champagne o Chassane Montrachet!
La dura verità, mia cara, è che sono maledettamente brava in tutto quello che faccio…
tranne che nelle relazioni.
La mia psicologa dice che non le voglio veramente, le relazioni. Forse. Ma se lo dice lei devo darle il beneficio del dubbio…
Però… io dico che purtroppo non basta il mio volere… bisogna volerle in due le relazioni o quantomeno crederci… o volergli dare una possibilità… anche fosse solo cavalcare (e potete maliziosamente intendere il termine, sono adulta) un’estate con lèggerà spensieratezza.
Quindi, io rischio anche, mi espongo… ma dopo la quarta volta che mi propongo ad un uomo, che desidero, anche segretamente da anni peraltro, e ricevo un altro no come risposta devo poi metterla un po’ via… perché chiaramente lui non la pensa come me e questa estate di spensieratezza devo ancora vedere di risolverla da sola.
Senza limonare ma magari con un bello Champagne BdN o quel Chassagne Montrachet che desidero da un po’… e che con la luna piena si abbina comunque meravigliosamente bene.
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