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#galleria blu
garadinervi · 8 months
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L'impronta blu 1957-1987, Edited by Freddy Battino, Galleria Blu, Libri Scheiwiller, Milano, 1987 [VinylandPrintCollectibles]
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hat-stack · 6 months
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There is a new Player Destruction map on the workshop called Galleria. As a playtester (via TF2maps), I'm gonna give you guys some screenshots of it to you guys as propaganda (most screenshots under read line, because there's a lot and they all have text)
[EDIT because HOW DID I FORGET THE LINK]
Here, we see the deposit point, a "tree" you have to deposit "gifts" into.
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Next up, the sawn rooms, or in Red's case, the sPawn room, filled with references and etcetera. Blu gets the sPants room, keeping up the tradition of getting snuffed that got its start in 2009.
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After that, we get more views of the the "tree", now with a theatre (I'll touch on that later) and some maps and monitors (I'll touch on that never). [EDIT to insert a better pic of the map and monitors]
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Time for more Stores! I've got 3 rounds in me, and the first are the ones near the spawn rooms.
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Next up are the ones on the rink, with 3 of them being enterable. If you're on casual, please roleplay at your own risk.
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Third are the ones on the second floor. They are closed, so you can't buy yourself the legendary "Duped Shovel".
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So you remember how there's a movie theatre? Well, it's fully detailed with posters, a concession stand, doors, and even show dates! (I got the doors photo later, so that's why it may look different.)
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And finally, the outside. This is what sold me on the map. They decided to make the outside the classic badlands, which fits it into TF2 like a glove. (I snagged the heavy pic on the first playtest I was in, while all the photos you've been seeing up until now have been the second.)
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It may not seem like a big deal, but looking outside, and instead of the mappers throwing up their hands and giving us a blizzard or snowing us in, putting a parking lot with cars and buildings and mountains, seeing that they put so much detail in a place barely anyone would look at, just showed to me that this wasn't a map made for a quick buck on map stamps and strange filters, but a labor of love and passion and dedication to make this map the best it can be.
If you've read this far, please vote YES on Galleria, as it's the best Nucleus reskin I've seen this side of the circus. If you couldn't tell it's based off of Nucleus, that's just a sign on how good it is.
P.S. Yes, you can get killed by the Zamboni. Yes, I have proof. Yes, the Zamboni is a train.
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kellanved-ammanas · 4 months
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TF2 Drabbles: Pyro - Galleria
Yes, there was a rocket in the middle of the ice rink that they were supposed to be fueling. It was rather poorly disguised as a Christmas tree. The exact specifics of why they were trying to hide it like that, Pyro had missed because it didn’t really matter; when the Administrator pointed and said ‘go’, Pyro went. But it was still an ice rink and it had been a long time since Pyro had last been to such a place.
With how distracted everyone was by the oddity of having to set up base inside a mall, sneaking out was easy. The ice rink was in the exact center, meaning the risk of running into any REDs on the way there was fairly low. And blessedly upon reaching it there were still no REDs or anyone else on BLU either.
Thankfully despite how long it had been since he’d last worn them Pyro’s ice skates still fit. Upon standing up and stepping onto the ice with them on though he lost his balance. He barely managed to grab onto the railing at the side of the rink in time to stop himself from face planting. Living in a desert, it had been way too long since he’d last had a chance to go ice skating. But he had several hours before battle and the Zamboni was currently parked. So he had plenty of time and space to get the feel for it again.
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ilsalvagocce · 2 years
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nell'ora del pomeriggio assolato dove ognuno comincia a far qualcosa per continuare il suo giorno di maggio quando ti alzi dal divano e cominci i compiti quando è ora di prendere la cartella per andare a lezione di pianoforte quando cominci a pensare cosa c'è da fare per cena tiri la tenda fai entrare la luce da ovest quando ricominciano le telefonate gli accordi i disaccordi i sì i no, i forse i non so, siamo tutti un po' distratti e tu te ne vai. zitta zitta tu vai da un'altra parte. non so dove, me lo chiedo da ieri dalle 16.35 del 4 maggio di sole, dove sei dov'è andata mamma dov'è mamma? mi son alzata prima dell'alba volevo vedere il rosa maglione del cielo e sto qui a chiedermi se sei nel canto del gallo che canta in 3 sillabe e mi pare dire fran-ces-ca se sei nel rumore del camion dei rifiuti del vetro che getta le bottiglie e fa il fracasso del dolore dello spezzato ma poi ci sono gli uccelli dell'alba che lo distraggono ci distraggono tu te ne vai canta il gallo fran ceee sca passa una macchina una sotto casa il cielo è celeste mi chiedo come ti vestiremo se l'abito blu con il ciondolo di lapislazzuli in vita ti basta per coprire le gambe belle, se posso mettere un fiore uno diverso al giorno tra i capelli, se sarai più fredda oggi, quanto sarai più fredda, dipende da dove sei andata, dove sei ora, a come vorrei salvare tutto, passare dentro questa galleria, siamo in una galleria ma usciremo in posti diversi, rinasceremo, te ne vai nel giorno in cui ho sentito profumare i gelsomini, si piantano in me, tu ti pianti nel mio petto, io faccio la tua terra.
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Personale d'arte di Rosa Anna Argento a Firenze, galleria Setteponti, via delle Conce 16, Primo Premio Internazionale d'arte Giglio Blu di Firenze.
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sfiorisce · 1 year
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Funerale al cimitero
Vi è sempre una certa solennità nel salire le scale da soli, nel silenzio tombale si potevano udire solo i miei passi scanditi dagli scalini.
Il famedio mi stava aspettando, il rosone mi studiava dall'alto.
Mi sono fermata davanti all'imponenente ingresso centrale e le statue a levante e a ponente si sono voltate verso di me per osservarmi silenziosamente, anche loro mi stavano aspettando.
La luce del sole si stava lentamente spegnendo e non c'era nessuno, era il nostro funerale.
Appena entrata ho alzato la testa per ammirare la volta blu del soffitto, l'avevamo costruita insieme, come tutto il resto.
All'interno del famedio c'era solo la tua tomba, posizionata al centro e sormontata dal marmo nero che erano diventati i tuoi occhi.
Tu stavi morendo, eri steso con le mani incrociate sul petto all'interno della tomba ed io proprio davanti ad essa fissavo l'incisione senza mai distogliere lo sguardo da essa.
"Alessandro Manzoni"
Sei morto come Manzoni.
E mentre in silenzio pregavamo per noi due, con uno stridio fastidioso e sanguinante per le nostre orecchie, il monumento Carcano di Bregnano a partire dall'edicola ponente superiore si è trascinato fino al famedio, graffiando il pavimento e lasciando un solco profondo per tutta la galleria.
Con esso anche tutti gli altri monumenti rappresentanti amori eterni ci hanno raggiunti all'interno del piccolo tempio, provenivano da diverse parti del cimitero e i loro spostamenti hanno provocato un terremoto con epicentro sotto la tua tomba.
Gli ultimi occhi che ho incontrato sono stati quelli dell'angelo della morte di Carcano, subito prima che tutto il famedio che avevamo costruito insieme crollasse sopra di noi.
Distanti ma sovrastati dalle stesse macerie e uniti dal filo delle nostre preghiere imploranti Dio di prendersi cura delle nostre anime e del nostro amore defunto, siamo morti entrambi.
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Guarda "CLAUDIO BAGLIONI - PUOI?" su YouTube
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10) PUOI? (RCA 1977)
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Puoi darmi un grammo d' aria fina
La nostalgia di un luna park
Una nota blues persa in un cortile
Le storie del l' ultimo tram?
Puoi darmi un briciolo d' autunno
Le voci di una birreria
La fotografia di quei tuoi segreti
Un goccio di curiosità...
Od un vetrino blu
Per colorare il cielo?
Puoi darmi un' isola per i pensieri miei
O una girandola che non si fermi mai?
No tu non puoi non puoi
Non dire che ce la farai
Non dirlo mai...
Mai...
Puoi darmi un raggio del tuo sole
La fine di una galleria
La fragilità... della prima neve
O l'agonia di un venerdì
Un soldo di poesia o un poco del tuo amore?
Puoi darmi il numero della felicità...
La noia di città... dietro a un semaforo
No tu non puoi non puoi
Non dire che ce la farai
Ma resta qui se puoi...
Tu lo puoi.
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principessa-6 · 2 years
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Il Natural History Museum (anche noto con l’acronimo NHM) di Londra è probabilmente il più grande e importante museo di storia naturale, ed in generale scientifico, al mondo. Il museo è ospitato dal 1881 in un celebre edificio in stile vittoriano, appositamente disegnato dall’architetto Alfred Waterhouse; una espansione progettata dallo studio Danese C.F. Møller, il Darwin Centre, è stata aggiunta nel 2009.
Insieme allo Science Museum ed al museo Victoria and Albert, il Natural History Museum è uno dei tre grandi musei siti in Exhibition Road, nel quartiere di South Kensington. Mostra permanente e gallerie espositive
Il percorso espositivo del museo è diviso in quattro grandi sezioni, chiamate zone, identificate da colori differenti.
La zona Blu è riservata alla zoologia ed alla biologia e include anche la celebre Galleria dei Dinosauri e una sezione molto popolare sui mammiferi, con scheletri e modelli in scala reale.
La zona Verde è dedicata alle Scienze della Terra con gallerie che espongono fossili, minerali, meteoriti e gemme, tra cui The Vault, una sezione speciale che espone una delle collezioni più grandi al mondo di diamanti colorati e pietre preziose. La zona Verde include anche la Hintze Hall, una sala monumentale che ospita grandi reperti, compreso lo scheletro di una balenottera azzurra (in precedenza ospitava quello di un dinosuro Diplodoco) e una “fetta” di una sequoia gigante vecchia di 1.300 anni. La zona Rossa è principalmente dedicata alla geologia ma espone anche fossili e sezioni dedicate all’impatto dell’uomo sul nostro pianeta. La zona Arancione è riservata agli esseri viventi e comprende il Darwin Centre, una struttura a guscio di otto piani intitolata a Charles Darwin, dove varie tipologie di animali e piante sono esposte, la sezione comprende anche un giardino botanico con flora e fauna nativa delle Isole Britanniche.
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enkeynetwork · 4 days
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xtruss · 4 days
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Baring It All: Breasts Take Center Stage At This Major Exhibition
— By Jacqui Palumbo | Monday April 22, 2024
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"Breasts" runs from April to November at the 60th Venice Biennale international art exhibition. Eva Herzog
(CNN) — What is one of the earliest and enduring subjects in art and media — as well as one of the most censored? Breasts. First carved large onto small “Venus” figurines some 25,000 years ago as totems of fertility, they’re now seen (or hidden) as a potent symbol of desire, motherhood, feminism, sexism, beauty ideals, defiance, controversy or illness, depending on context.
And these are all themes explored broadly in the exhibition “Breasts,” a robust survey on display at the 60th Venice Bienniale. Hosted at the Palazzo Franchetti, the show includes artworks by household names such as Cindy Sherman, Robert Mapplethorpe and Salvador Dalí, as well as early-career artists including Anna Weyant, Chloe Wise and Lakin Ogunbanwo. Divided into five rooms against the building’s art deco designs, the artworks are meant to be in conversation with one another — and with exhibition-goers — according to the show’s curator Carolina Pasti.
“It’s very intimate, so it’s perfect for international artists to develop a dialogue with each other,” she said in a video call.
One of the first juxtapositions visitors encounter is between the exhibition’s earliest work, an early 16th-century Madonna and child by Bernardino del Signoraccio, and a self-portrait by Sherman which depicts the artist draped in prosthetic breasts and a pregnant belly. Both images of motherhood feature exaggerated anatomy — the baby Jesus in Del Signoraccio’s panel painting exposing his mother’s rigid bosom, while Sherman displays a hyperreal silicone torso in her riff on the Raphael painting “La Fornarina” — and sets the stage by showing how Renaissance artists have continued to influence our attitudes around breasts today.
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Left: Bernardino del Signoraccio, "Madonna dell' Umiltà," ca. 1460-1540 Courtesy Flavio Gianassi/FG Fine Arts Ltd. Right: Cindy Sherman, "Untitled 205," 1989 Cindy Sherman
From there, the show winds through painting, sculpture and design, photography, commercial advertising and video art, exploring the ways that breasts have been seen and represented through both the male and female gazes.
“It goes back to cave paintings — we’ve always been fascinated with the human form, and particularly the female form, which has this incredible allure and mystery,” said the artist Teniqua Crawford, who is exhibiting a delicate rendering of the breast as landscape. “Artists keep going back to it.”
“It’s been a wonderful moment to contemplate my own relationship with the meaning of breasts,” she added of the show.
“Breasts” was staged, in part, to promote breast cancer awareness, and marks a partnership with the medical research non-profit Fondazione IEO-MONZINO, which will receive a portion of its catalog sales. It’s a theme apparent throughout the show, with a vivid pink staging and backdrops inspired by the color of the cause. That includes a passageway designed by Buchanan Studio, “Booby Trap” which is draped in pink fabric and features 35 anatomical lights from above.
And the opening night treats? All according to the theme, of course, with suggestively shaped chocolate bon bons and burrata.
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Lakin Ogunbanwo "Untitled (2 girls)," 2013 Courtesy Whatiftheworld
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Top: Teniqua Crawford, "Fragment Horizon," 2024 Todd White Bottom: Anna Weyant, "Chest," 2020 Courtesy private collection, Europe
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Left: Allen Jones, "Cover Story," 2015 Courtesy the artist/Galleria d'Arte Maggiore Right: Allen Jones, "Cover Story," 2015 Courtesy the artist/Galleria d'Arte Maggiore
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Top: Laura Panno, "Alfabeto del corpo (Ceramica Blu)," 1990 Courtesy the Artist Bottom: Christopher Bucklow "Tetrarch (Claudia-Schiffer)", 2010 Christopher Bucklow
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Giorgio de Chirico "Nudo di donna," 1930 Courtesy private collection, Turin
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Louise Bourgeois "The-Reticent Child," 2005 Courtesy private collection, Italy
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Masami Teraoka, "Breast on Hollywood Hills Installation Project," 1970 Courtesy Catherine Clark Gallery
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afnews7 · 4 days
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“Una vita in disegni: Le tuniche blu”: tutta l’arte di Lambil e Cauvin…
http://www.afnews.info segnala: E sette per la collezione Une vie en Dessins, co-pubblicata da Dupuis e dalla galleria d’arte Champaka Bruxelles da marzo 2019: dopo “François Walthéry”, “Yves Chaland” (ottobre 2019), “Frank Pé” (ottobre 2020), “ Victor Hubinon” e “Batem – Le Marsupilami” (gennaio 2022), poi “Tome & Janry” (giugno 2022), qui sono dedicati Raoul Cauvin (1938-2021) e Willy Lambil…
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garadinervi · 8 months
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Nuove tecniche della grafica: Burri, Fontana, Vedova, Galleria Blu, Milano, March 1969 [Studio Bibliografico Marini, Bari-Roma]
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distinktionsfetzen · 7 days
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Check out Agostino Bonalumi, Blu (1971), From Galleria d'Arte Martinelli
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londranotizie24 · 1 month
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trasimenoviaggi · 3 months
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Il Cairo: Un Viaggio nell'Antico Cuore dell'Egitto
Il Cairo, la maestosa capitale dell'Egitto, è un'incantevole sinfonia di storia millenaria, cultura vibrante e fascino misterioso. Il mio viaggio attraverso questa città iconica è stato un'esperienza indimenticabile, una scoperta delle sue antiche meraviglie e della sua vivace vita urbana.
La vista delle Piramidi di Giza all'orizzonte ha segnato il mio arrivo nel cuore dell'antico Egitto. Ammirare queste imponenti strutture, testimonianze della grandezza dei faraoni, è stato un momento magico che ha sfidato la mia immaginazione. La Sfinge, con il suo enigmatico sorriso, ha aggiunto un tocco di mistero a questa epica scena.
Il Museo Egizio del Cairo è stato un'autentica galleria dell'antichità, con una vasta collezione di reperti che raccontano la storia della civiltà egizia. Le statuette di divinità, i sarcofagi ornati e i tesori di Tutankhamon hanno catturato la mia immaginazione, trasportandomi indietro nel tempo.
Per immergermi nella vita quotidiana del Cairo, ho esplorato il caotico mercato di Khan El Khalili. Le sue strade strette erano piene di bancarelle colorate, venditori ambulanti e profumi avvolgenti di spezie. Ho assaggiato il delizioso cibo di strada e ho contrattato con i commercianti per acquistare souvenir unici.
La Cittadella di Saladino, con la sua imponente fortezza e le moschee magnificamente decorate, mi ha trasportato nell'epoca dei sultani e dei guerrieri. Dalla cima della torre, ho goduto di una vista spettacolare sulla città, con le sue moschee minareti che si stagliavano contro il cielo blu.
Il Cairo moderno è rappresentato da quartieri come Zamalek e Maadi, con le loro eleganti caffetterie, boutique alla moda e ristoranti internazionali. Ho trascorso piacevoli serate passeggiando lungo il lungomare del Nilo, godendo della brezza serale e dell'atmosfera rilassata.
La cucina egiziana ha deliziato il mio palato con una varietà di sapori audaci e speziati. Dall'umile falafel ai piatti succulenti di carne e riso, ogni pasto è stato un'esperienza culinaria memorabile. Ho apprezzato particolarmente il koshari, un piatto tradizionale a base di riso, lenticchie, pasta e salse piccanti.
Infine, il Cairo di notte si è rivelato incantevole, con i suoi caffè all'aperto illuminati da luci soffuse e la musica che fluisce dalle strade. Ho ballato al ritmo del folklore egiziano in locali notturni e ho contemplato l'antica città che si risveglia sotto il cielo stellato.
In conclusione, il Cairo è una città che incanta e affascina, con la sua ricca storia, la sua cultura vibrante e la sua gente ospitale. Un viaggio attraverso le sue strade è un'avventura senza tempo, un'esperienza che si svela tra le meraviglie dell'antico Egitto e il ritmo frenetico della vita moderna.
人工智能
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lamilanomagazine · 4 months
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ONE NIGHT IN FLORENCE. Mostra personale di Qian Wu a cura di Daniela Pronestì a Firenze.
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ONE NIGHT IN FLORENCE. Mostra personale di Qian Wu a cura di Daniela Pronestì a Firenze. Verrà inaugurata alla Galleria Art Art di Firenze sabato 13 gennaio 2024 One night in Florence, la mostra personale di Qian Wu, a cura di Daniela Pronestì. Qian Wu ha vinto nel 2023 il Fiorino d’oro del XL Premio Firenze. Attraverso il titolo che introduce la mostra, il giovane pittore Qian Wu, per la prima volta ospite in Firenze, propone un’immersione nella rilettura dei versi del grande poeta cinese Xu Zhimo, che nel giugno del 1925, dalle pendici dei monti Appennini affacciati sulla valle di Firenze, scriveva di getto la lirica omonima, dando voce a una giovane donna il cui amante l’avrebbe lasciata prima dell'alba. Accostarsi alla pittura dell’artista Qian Wu, scrive Claudio Rocca, autore del testo critico, può assumere il valore di un’esperienza letteraria: una poesia visiva che si apre a quegli occhi che sanno ritrovare l’innocenza, parafrasando la lirica di Xu Zhimo. La mostra suggerisce un viaggio immersivo e puramente astratto, in richiami di apertura, energia, vitalità. Utilizzando un mix di olio e resine acriliche verdi e bianche su tela, stesure piatte ed effetti vibranti del frottage il giovane artista cinese sceglie grandi/medi formati, nel rigore di una palette seriale, che rispetto alle opere precedenti – in dominante nera, poi in blu elettrico -, liberano ora la nuova dominante verde. Dal cielo cosmico alla vibrazione di felci e conifere: non tanto attraverso un verde evocativo di quiete, piuttosto un verde squillante, nel quale si aprono ad incastro travi bianche che fendono lo spazio della tela, costruiscono griglie articolate, come brecce di luce che filtrano fra cime arboree. Nelle opere di Wu la superficie pittorica è attraversata da bianche linee di forza che creano uno spazio dilatato, utilizzando textures lavorate con variazioni appena percettibili di spessore. L’attrazione per la grande dimensione si esprime in composizioni nelle quali è contraddetto l’ordine gerarchico tradizionale, per cui esiste un centro, una base, una sommità. Ogni angolo della tela è importante quanto ciò che risiede al centro, tanto che l’occhio dello spettatore è spinto a percorrere l’opera senza focalizzare l’attenzione su alcuna delle sue parti. Il dipinto risulta un vero e proprio ambiente nel quale immergersi. Qian Wu Classe 1991, ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive. Tra le più recenti mostre personali, ricordiamo 2023 “Black and Blue”, 3812 Gallery, Londra, 2023 “Blue|Qian Wu Solo Exhibition”, Cultural Association MoCA (Modern and Contemporary Art)/Madeinartgallery, Venezia/Milano, Italia, 2022 “Cloud and Water—The Solo Exhibition of Qian Wu's Art on Paper”, Banlam Grand Theater – Xiamen, 2022 “Blues - Qian Wu Solo Exhibition”, Powerlong Art Center, Nanchino/Taizhou/Xiamen, 2021 “A Ten-Year Dream—The Solo Exhibition of Qian Wu's Ink Series”, Guan Shanyue Art Museum/Dayun Antiques & Gallery, Shenzhen/Dalian, 2021 “Junk Wood Carving—Qian Wu Sculpture Exhibition”, The MixC, Xiamen, 2021 “Qian Wu Art Exhibition”, Banlam Grand Theater, Xiamen, 2020 “The Realm of Ink and Wash—Qian Wu Solo Exhibition”, Powerlong Art Center, Shangai/Hangzhou. Coordinate mostra: Titolo: One night in Florence. Mostra personale di Qian Wu a cura di Daniela Pronestì. Testo critico di Claudio Rocca Sede: Galleria Art Art Via Ghibellina 105-107-111r, Firenze Opening: sabato 13 gennaio 2024 ore 18.00 Date: 13 gennaio-8 febbraio 2024... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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