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#io non rischio scuola
dueminuti · 5 months
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FLORIDIA. OGGI DAL "DE AMICIS", IN PROVINCIA DI SIRACUSA, PARTE "io non rischio scuola"
Parte oggi in provincia di Siracusa, e precisamente nel comune di Floridia presso il I’Istituto Comprensivo “E. De Amicis la Campagna Nazionale sulla diffusione della cultura di protezione civile denominata “io non rischio scuola” rivolta ai bambini della scuola primaria. I volontari Comunicatori, appartenenti alla Misericordia di Floridia hanno incontrato i docenti e la dirigenza della scuola,…
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t-annhauser · 2 years
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Come fu che la sinistra sostituì il Che Guevara con Mario Draghi (e i poveri divennero populisti)
Vorrei parlarvi di come i poveri siano sempre meno un problema di sinistra, e come siano diventati invece per i compagni un problema di scuola da affidare piuttosto a competenti tecnici della Bocconi (da Che Guevara a Mario Draghi eroe del popolo), mentre loro si appassionano all'importante dibattito sul sesso degli angeli: come dovremmo definirli? binary, gender neutral, bi-gender, not cis, pangender, transgender, he/him, she/them, them/them, tutti/tutte/tuttu? Compagnǝ, tornate in voi/noi/essi. Io, da apprendista libertario, pensavo che la cosa migliore fosse non aver bisogno di definizioni, perché essere definiti comporta anche il rischio di essere giudicati e controllati, ma evidentemente definirsi puntigliosamente in questo modo viene in soccorso a una certa adolescenzialità di fondo che oggi colpisce ahimè anche i tardo trenta/quarantenni. I poveri, in tutto questo, dimenticati, derisi e abbandonati dalla sinistra che li schifa ormai come la peste e non li fa più nemmeno entrare in centro perché inquinano troppo. Ad ogni elezione, la sinistra arcobalena ed ecologista si misura con il fallimento delle sue proposte e si domanda come mai la gente non la vota come dovrebbe. Non le passa per la testa che tutto il circo del bio, dell'eco sostenibile e delle rinnovabili siano anche un business per facoltosi che si possono permettere gli ultimi ritrovati della tecnica mentre chi resta indietro viene tacciato di ignoranza e di populismo? Come sanno essere crudeli i buoni quando presuntuosamente si credono nel giusto.
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unfilodaria · 1 year
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dato che @anonpeggioredelmondo ha detto che potevamo sentirci liberi di autotaggarci, io lo faccio, tze
1. Are you named after anyone?
Il mio nome è la classica "pezza a colori" come si suol dire dalle mie parti. Nessuno in particolare a cui riferirsi ma in famiglia tra zii, bisnonni e cugini ce ne sono almeno tre o quattro. Il Maria poi ha dato un tocco esotico, che mi ha creato non pochi problemi ma mi ha salvato da un inverecondo Annino, perchè nato il giorno di Sant'Anna
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Non mi vergogno a dire che di tanto in tanto piango. E' liberatorio. Ed il fine 2022, inizi 2023 mi ha dato tanti spunti seri per farlo
3. Hai figli?
Una. Il mio "tesssoroooo"
4. Fai largo uso del sarcasmo?
Sarcasmo, ironia conditi da espressioni dialettali a me care ma che non tutti afferrano
5. Quali sport pratichi o hai praticato?
A livello agonistico? divano estremo. Nella mia mente, sarei un ottimo runner e da ragazzino avrei voluto eccellere nel baseball (mai giocato) e nella palla a mano (praticata ai giochi della gioventù delle medie)
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona?
Gli occhi e mani e soprattutto espressioni. Poi se è donna, anche il resto ma solo dopo, giuro. Gli occhi e le mani dicono tutto
7. Qual è il colore dei tuoi occhi?
Castano scuro
8. Scary movies o happy endings?
Tragedia greca ehehe... No, Commedy romantiche... in fondo, ma molto in fondo, sono zuccheroso a rischio diabete
9. Qualche talento particolare?
Avere il dono di non essere capito... sicuramente ho difficoltà a trasmettere cosa voglio dire o penso realmente. Grosso limite e grandi fraintendimenti e incazzature
10. Dove sei nato?
Avellino
11. Quali sono i tuoi hobby?
Cinema, musica, letteratura e (ultimamente) concerti jazz. Prima cucinavo (ed anche bene, dicevano, ma non avendo per chi esibirmi ho smesso)
12. Hai animali domestici?
me stesso? Ho un geco che mi fa compagnia fissa da 3 anni sul mio balcone. Appare puntualmente a giugno per sparire a fine settembre. Una rondine che ha deciso di nidificare da 4 anni sul mio box auto, un merlo cacacazzo e scacazzone che viene a mettermi sottosopra i gerani e poi ogni tanto appaiono in casa dei "simpaticissimi e affettuosissimi e schifosissimi" animaletti con le antenne, che, nonostante la guerra batteriologica messa in atto da me da anni, se ne infischiano e ogni tanto mi fanno venire lo "spannico" (la paura)
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13. Quanto sei alto?
176 cm... anche se il dietologo mi ha detto che mi sono accorciato di 2 cm
14. Materia preferita a scuola?
Disegno tecnico, italiano e geografia astronomica
15. Dream job?
Vincere un terno secco, sulla ruota di Napoli, una settimana si ed una no (cit.)
taggo: @finestradifronte,, @vivenda, @guelfoalexander, @2delia e @laperlla
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swingtoscano · 1 year
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1+1=3
Giulia mi ha detto una cosa l'altra mattina. Eravamo sedute davanti a un cappuccino e se ne è uscita con questa storia che, in amore, uno più uno fa tre. Proprio così ha detto. "Uno più uno, in amore, fa tre". L'ho guardata con aria interdetta, avevo addosso la faccia di chi non ha capito granché, ma non vuole darlo a vedere. A me m'hanno insegnato che uno più uno fa due. A scuola, la maestra di matematica me lo diceva sempre. "Antonia, uno più uno fa due". A voi lo diceva? A me sì. E sono venuta su con questa convinzione, capiamoci. Una di quelle poche certezze che ti tengono in piedi, nella vita, che non ti smarriscono come una barchetta di carta spinta e sospinta dai flutti del mare. "Uno più uno fa due" era come sentirsi dire che "solo alla morte non ci sta rimedio", oppure che "a lavare la testa all'asino si perdono l'acqua ed il sapone". Un fatto così insomma, una verità incontrovertibile, incontestabile.
Poi è arrivata Giulia, e davanti a un cappuccino mi ha detto: "Uno più uno, in amore, fa tre". Tu, l'altro, e la coppia. Che è un'entità terza, creata dai primi due, ma da loro, paradossalmente, indipendente. Perché la coppia nasce per mezzo di me e di te, che siamo due individui interi, non rappresentiamo la metà di niente, e non cerchiamo alcuna completezza nella nostra unione. Siamo già completi, siamo già sani, perfettamente dotati, manchevoli di nulla, con ogni pezzo montato al posto giusto sebbene non sempre consapevoli del suo funzionamento. Perciò, io prendo la mia interezza, fatta di bello e di brutto, di coni di luce e zone d'ombra, e tu prendi la tua interezza, fatta delle cose che amo e di quelle che vorrei "aggiustarti" perché, nella mia mappa mentale, sono un poco storte, un po' sbagliate, ma la mia mappa mentale non è uguale alla tua mappa mentale, perciò mi fermo, sono saggia e mi fermo, non ti aggiusto niente, non sei mica rotto, ti amo così come sei, tu vai bene così come sei, pure io vado bene così come sono, e al massimo ti guido con l'esempio, e mi faccio guidare con l'esempio, e di esempio in esempio ci miglioriamo ma non ci aggiustiamo, perché non siamo rotti, e non ti urlo addosso, non ti dico: "Devi fare questo o quello; devi essere così o cosà".
E perciò, tornando a noi, io prendo la mia completezza, tu prendi la tua completezza, e con queste nostre completezze messe insieme, messe vicine, sommate l'una all'altra, l'una accanto all'altra, o l'una sopra l'altra, o quello che è, con queste due completezze io e te facciamo la coppia, che è come un figlio, una creazione che nasce da noi e di cui è bello prendersi cura, ma senza la quale io mi sento io lo stesso, e tu ti senti tu comunque, e se la coppia finisce, perché l'amore può finire persino quando ci scordiamo che possa finire per davvero, ecco, quando la coppia finisce, io e te non finiamo, restiamo integri, con qualche ammaccatura, questo sì, ma con ogni pezzo montato ancora al posto giusto.
L'amore, l'amore che arricchisce e non saccheggia, secondo me, assomiglia a una roba così. A uno più uno quando fa tre. Tutto il resto è dipendenza, è convenienza, è la parte insana di un compresso a cui ci arrendiamo, a cui ci pieghiamo, pur di non correre la fatica - non il rischio, la fatica - di edificare noi stessi, di scoprire chi siamo e di esserlo con coraggio, con ardimento. Che uno pensa che essere se stessi sia facile, invece è la cosa più bella e spaventosa del mondo.
Antonia Storace
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crossroad1960 · 6 months
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Piccola vicenda personale e credo istruttiva. Vengo contattato da un liceo di Roma per istruire un paio d’ore gli studenti sulla storia, per come solitamente non è loro raccontata. Dico di sì, naturalmente. Una o due volte l’anno cerco di andare nelle scuole. Non vado in tv ma vado nelle scuole, e la cosa mi dà l’occasione di congratularmi con me stesso, anche un po’ tronfiamente. Non divago: dico all’interlocutore di avere pronto un monologo sulla guerra della durata di un’ora che ho proposto agli amici di Asti nella scorsa edizione di Passepartout. L’interlocutore si affretta a fermarmi. No, per carità, sulla guerra no, poi sono solo guai e polemiche. Io però non volevo parlare né della guerra in Ucraina né di quella in Medio Oriente. È un monologo sul rapporto degli uomini con la guerra attraverso la visione di grandi narratori, da Omero fino a Erich Maria Remarque, passando per Giulio Cesare, Stanley Kubrick, Torquato Tasso e Federico De Roberto. Quando specifico, l’interlocutore si riprende dallo spavento e si innalza fino alle quote dell’entusiasmo: perfetto! magnifico! E finisce lì. Ma mi domando che razza di scuola abbiamo messo in piedi se un povero insegnante sprofonda nell’angoscia alla sola ipotesi di un giornalista che, invitato a parlare agli studenti, si applichi all’attualità, col rischio che una tirata da una parte o dall’altra, più prossima a Mosca o a Kiev, a Israele o ai palestinesi, offenda questo o quel ragazzo o i suoi genitori. Se un’opinione espressa in un liceo non diventa occasione di dibattito ma sospetto di affronto e prevaricazione, non stiamo tirando su dei cittadini, ma dei tonti. (Mattia Feltri)
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io-pentesilea · 2 years
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(M. è davvero un ottimo amico.
Ci conosciamo da sempre, nati lo stesso giorno dello stesso anno, abitavamo a pochi metri, andavamo a scuola insieme...
Nel corso del tempo abbiamo stretto un'amicizia sempre più intima.
Abbiamo spesso raccolto i cocci l'uno dell'altra. E viceversa...
Ora mi sta vicino come solo lui sa fare. È l'unico a cui lo permetto.
Non parla mai male di te, pur immaginando che fu a causa della tua gelosia, all'inizio della nostra relazione - quando eri convinto che lui avesse delle mire su di me, nonostante io ti avessi spiegato la natura dei nostri rapporti - che mi allontanai da lui.
Potrebbe farlo, e invece quasi ti difende...
Oh un momento, facciamo a capirci. Non il tuo comportamento nei miei confronti.
Solo, secondo lui non mentivi riguardo ai rapporti con la ragazzina. Non mentivi dicendo che non te la scopavi.
'Dai, non è un idiota. Sa che lei lo ama, che è gelosa persino di sua moglie e nonostante tutto se la scopa? Non correrebbe un tale rischio, non credi?'
Per un momento penso che lui abbia ragione. Gli rispondo che anche altri uomini, altri amici, sono della sua stessa opinione...
Ma poi tornano i dubbi... e ti immagino cedere. Quel tuo cazzo di ego, mi dico. Tutto tronfio...
'Barbara, tu sai che lui non... gode della mia stima, diciamo così. Ma a parte il rischio, da come me ne hai sempre parlato non mi sembra un ometto patetico e squallido, uno che per dimostrare di essere maschio se deve scopa' na ragazzina, che per età se dovrebbe scopa' il figlio, no? Non credo debba dimostrare niente'.
M. è davvero saggio, mi dico. E forse ha ragione... o forse me lo dice solo per non farmi stare ancora peggio... perché sa che la cosa che più mi tormenta è il dubbio di essermi sbagliata così tanto su di te. Di non aver capito niente, di te...
Barbara)
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cdgruppo12 · 1 year
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La discussione sulla moderazione
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Carmela: “Leo, cosa ne pensi dell’articolo sulla moderazione dei contenuti che abbiamo letto oggi a lezione?”
Leonardo: “È molto interessante, ma mi ha colpito il fatto che i lavoratori sono molto stressati dai contenuti violenti che vedono ogni giorno.”
Martino: “Vero, io ad esempio non sapevo neanche che ci fossero degli umani coinvolti nella moderazione sui social.”
Olivia: “Sono d’accordo con voi ragazzi, trovo che sia triste come queste persone non possano ricevere un supporto psicologico per paura che il loro capo pensi che siano in difficoltà.”
Paola: “Lo so, ma che alternative ci sarebbero?”
Carmela: “A me sorprende che l’intelligenza artificiale non sia ancora in grado di svolgere questo lavoro. Con tutte le cose che sa già fare… come creare immagini, scrivere testi e aiutarti con tutto ciò che chiedi.”
Sara: “Sapete che io su TikTok seguo una coppia di neogenitori gay che molto spesso viene bloccata per cose ingiuste? Per esempio quando si baciano o quando si intravede una parte del corpo normale come il capezzolo.”
Martino: “Ecco, trovo ingiusto che vengano censurati i baci tra coppie LGBT+, mentre quelli tra coppie eterosessuali non hanno mai creato problemi a nessuno. Lo ritengo discriminatorio perché nel 2023 non dovrebbero succedere più queste cose.”
Antonio: “Capisco che secondo te sia sbagliato, ma a parer mio è meglio rischiare di sbagliare censurando qualcosa di innocuo, piuttosto che esporsi al pericolo di pubblicare contenuti offensivi o violenti.”
Carmela: “Infatti su TikTok mi è capitato di vedere dei video traumatizzanti come quello in cui diversi giovani studenti cadevano dai piani alti della scuola e perdevano la vita. Non ho chiuso occhio per giorni…”
Paola: “Io ad esempio rimarrei scioccata a vedere un video del genere perché sono molto sensibile a questo tipo di contenuti.”
Olivia: “Da donna mi è già capitato di vedere su Instagram delle pagine di “body positivity” essere censurate perché si vedevano peli e smagliature, mentre non venivano censurate foto di modelle che esponevano seno e fondo schiena in maniera provocante. In questo modo passa un messaggio sbagliato, perché si vende l’idea che il corpo femminile reale non sia accettato, a differenza di quello ritoccato.”
Sara: “Forse per l’intelligenza artificiale è ancora difficile associare i contenuti al contesto: quando le pagine social dei telegiornali pubblicano contenuti forti come immagini di guerra lo fanno a scopo informativo e non andrebbero censurati.”
Antonio: “Tornando all’argomento moderatori, visto che in questo momento non è possibile affidarlo unicamente all’intelligenza artificiale, magari si potrebbero migliorare le condizioni dei lavoratori. Lo si può fare dando supporto psicologico, concedendo loro più pause, garantendo un ambiente sicuro e aumentando il loro salario.”
Leonardo: “Secondo me prima che vengano assunti dovrebbero superare un test psicologico per essere sicuri che questo lavoro non intacchi la loro psiche.”
Paola: “È vero, leggendo l’articolo mi sono venuti in mente i lavoratori di paesi terzi che lavorano per brand di fast fashion come Shein. Ultimamente i media ne parlano molto per sensibilizzare le persone riguardo alle pessime condizione lavorative in cui si trovano. Per i moderatori di social questi temi sono ancora taboo. I media dovrebbero parlarne di più.”
Martino: “Già che stiamo parlando di paesi terzi un altro aspetto da considerare è la delegazione della moderazione a nazioni che non rispettano i diritti umani, come la Cina ad esempio. Delegando la moderazione a questi paesi c’è il rischio che la politica possa fare pressione sui moderatori per rimuovere contenuti che normalmente verrebbero considerati legittimi.”
Carmela: “Non so se avete in mente quel trucchetto per sviare la censura che veniva molto usato in passato su Tiktok… Le ragazze iniziavano i video parlando di make-up per qualche secondo e poi cambiavano discorso, parlando del vero argomento come per esempio i campi di rieducazione degli uiguri in Cina.”
Video di Feroza Aziz: https://vm.tiktok.com/ZMYHy1NLm/
Antonio: “Si mi ricordo di questo fatto, ho visto su TikTok altri trucchetti per sviare la censura come usare le emoji, asterischi per parlare di droga, sessualità, prevenzione. Per esempio è generalmente condiviso dalla community di Tiktok che la parola pornografia è sostituita con la parola “corn” e con l’emoji del mais o della pannocchia.”
Paola: “Ecco io queste cose non le sapevo ahahah.”
Olivia: “Spero veramente che in futuro le condizioni di lavoro dei moderatori possano migliorare.”
Sara: “Vero, io confido comunque nell’intelligenza artificiale e nel fatto che in futuro possa alleggerire ulteriormente il loro lavoro e soprattutto il loro carico emotivo.”
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moonyvali · 2 years
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Un ecografista racconta:
“Ok, la questione è la seguente:
La legge anti-aborto approvata in Alabama è un fatto veramente preccupante. Ohio, Missouri, Georgia, Mississippi, Arkansas, Kentucky… Mi rivolgo anche a loro, ma per ora concentriamoci sull’Alabama. Se fino ad ora avete vissuto sotto una pietra, lasciate che vi racconti: il governatore dell’Alabama, Kay Ivey, ha da poco reso legge il divieto totale all’aborto, in qualsiasi caso, per qualsiasi ragione e in qualsiasi fase della gravidanza. Ad oggi si tratta della legge sull’aborto più restrittiva di tutti gli Stati Uniti. Tutto ciò non va affatto bene, non è razionale e non è per niente accettabile. Se non mi conosci, molto probabilmente non sai cosa faccio per vivere.
Sono un tecnico ecografista. Io e i miei colleghi osserviamo bambini ogni giorno e in ogni fase ella gravidanza. Lavoro anche nell’unità di alto rischio, assistendo madri e feti in vari stati di salute, sia fisici che mentali. Se pensi che un divieto all’aborto sia una cosa positiva, io probabilmente sono la persona migliore per spiegarti perché ti sbagli.
Per cui, lascia che ti parli di... ⬇️
Quelle donne che portano in grembo un feto senza cranio, il cui cervello fluttua semplicemente in giro, ma il battito cardiaco c’è ancora… Ebbene, loro non possono abortire.
Quelle donne il cui feto ha una rara mutazione cromosomica chiamata T13: gli organi si sviluppano fuori dal corpo e c’è una palatoschisi così grave che il naso è praticamente assente… Neanche loro possono abortire.
Quelle donne la cui pressione sanguigna schizza a valori così alti che svengono e rischiano la morte prima del parto… Non possono abortire.
Quelle donne con una grave forma di emofilia per cui partorire sarebbe probabilmente fatale, per loro e per il bambino… Non possono abortire.
La ragazzina di 13 anni la cui scuola non è autorizzata ad insegnare Educazione sessuale e che quindi non sa come evitare una gravidanza o le malattie sessualmente trasmissibili. Una ragazzina, il cui corpo non è ancora sviluppato abbastanza da portare a termine la gravidanza senza venirne danneggiato irreparabilmente… Quella ragazzina non potrà accedere all’aborto.
Quella donna che è stata stuprata dall’amico che voleva solo “assicurarsi che arrivasse sana e salva a casa”… Non può abortire.
Quella donna con Sindrome dell’Ovaio Policistico che ha le mestruazioni ogni 3-4 mesi e non riesce a trovare un anticoncezionale che funzioni per lei… Non può abortire.
Quella donna il cui “partner” ha tolto il profilattico durante il rapporto senza dirle nulla (questa pratica si chiama Stealthing e accade molto più spesso di quanto credi)… Neanche lei può abortire.
Quella donna con una gravidanza ectopica corneale, che probabilmente crescerà fino ad ucciderla… Non può abortire.
Quella donna che ha già due bambini che a stento può nutrire, e il cui anticoncezionale ha raggiunto un prezzo troppo alto… Non può abortire.
Quella diciottenne che ha appena iniziato l’università, che la renderà la prima laureata in famiglia, se solo potesse continuare a frequentarla… Ella non potrà abortire.
Quella donna la cui spirale intrauterina al rame si è spostata leggermente, magari perché posizionata male dal medico, e che ora mette a rischio sia lei che la gravidanza che avrebbe dovuto evitare… Anch’ella non potrà abortire.
Tutte le tante, tante, tantissime donne che semplicemente non vogliono sostenere una gravidanza per ragioni che appartengono loro, e a loro soltanto. Problemi di salute, relazioni tossiche, problemi finanziari, problemi sociali… Non potranno abortire.
Alcuni di questi casi potrebbero magari sembrarti legittimi e sensati. E potresti aver ragione. Ma la questione è che nessuno dovrebbe decidere cosa fare del corpo di un’altra persona, neanche per salvare una vita.
E pensare che c’è bisogno di un permesso scritto dalla persona deceduta per poter prelevare gli organi che salvarebbero numerose vite. Non puoi costringere qualcuno a donare gli organi, a donare sangue, a donare il midollo, a prescindere dalla situazione. Allo stesso modo non puoi costringere una donna a fare del suo corpo ciò che vuoi tu. Fine della storia.
Ma la storia non finisce qui, vero? Perché il peggio deve ancora venire: se l’aborto è considerato un omicidio, perché non considerare un aborto spontaneo come omicidio colposo? Si, è già realtà.
El Salvador, Ecuador, e ora USA… Una donna può andare in carcere per un aborto spontaneo o per un figlio nato morto, perché non si sa mai che proprio lei abbia fatto qualcosa per causarlo.
Donne che hanno realmente avuto un aborto spontaneo non chiederanno aiuto ad un medico. Moriranno di sepsi o dissanguate sul pavimento del loro bagno.
Se si inizia a incarcerare donne e medici per aver preso decisioni riguardanti la salute, che non interessano nessuno se non loro stessi, allora bisogna aspettarsi che le donne smettano di rivolgersi ai medici per sottoporsi a procedure sicure e inizieranno invece a ordinare pillole online o ad usare qualsiasi strumento metallico esse riescano a trovare per porre fine autonomamente alla propria gravidanza.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la “sacralità della vita”. Non più. Si tratta solamente di controllare le donne. Null’altro."
(Sena Garven)
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Come dovrebbe essere una lettera di addio? Parole di rimpianti, dolore, dispiacere per chi resta?
Tutto quello che riesco a sentire in questo momento è solo una voglia che finisca tutto. Non voglio più sentire nulla, neanche quei piccoli momenti di gioia. Perché sento sempre di più che non sarò mai felice.
E quasi ne ho paura della felicità.
Forse sto anche troppo bene nel mio dolore, so cos'è e mi accompagna da tutta la vita.
Il mio dolore è assenza, vuoti, abbandono, bugie, tradimenti, non essere mai abbastanza, non contare nulla. Essere inesistente e inutile.
Ho incontrato troppe persone che mi hanno usata, giudicata, detto cosa fare e cosa non fare, persone che hanno finto di volermi bene e poi sono sparite.
È proprio questo che non riesco più a sopportare: le persone che vanno via. Vanno tutti via e io sono così stupida da mettere la mia vita tra le loro mani.
Tutti mi abbandonano: mio padre, persino mamma mi ha abbandonato, lei che era tutta la mia vita. So che non è colpa sua, però sto riscoprendo con la psicologa tante cose, tra cui l'essere molto arrabbiata con lei.
Si, perché da piccola ho sentito molto il suo dolore, ne ero tremendamente attaccata, profondamente legata a lei tanto da sentire quasi di vivere la sua stessa vita triste e faticosa ora. Non trovo una persona che resti. Una persona che mi voglia così come sono, a cui basto. Sembro non bastare mai a nessuno.
Sono una lagna, lo so. C'è chi sta peggio, chi vorrebbe vivere e purtroppo combatte con la morte, ma sai? Ci combatto ogni giorno anche io con questo mostro che è dentro la mia testa. Non mi lascia mai sola, è lì presente a ricordarmi che non valgo nulla e che sono sola.
Mi sento incredibilmente sola nel mio dolore.
Nessuno può comprenderlo, nessuno lo conosce.
Smettere di esistere sembrerebbe l'unica soluzione per non sentire più la sua voce.
Ma non potrei farlo.. E non potrei mai fare questo a Natalia e Vincenzo. Natalia mi ricorda molto me da piccola, sento la sua sensibilità, la sua paura di perdere i genitori e le persone a cui vuole bene. Io sentivo lo stesso.
Ne avevo una paura continua. Non l'ho mai detto a nessuno, ma sembravo sempre su un filo, come se quella stabilità fosse sempre a rischio.
E ora che sono sola davvero non so che fare.. Mi manca tantissimo mamma.
Mi manca da morire.
Vorrei che fosse qui ad abbracciarmi. È sempre stata l'unica. La prima cosa che facevo appena sveglia, che dovessi andare a scuola, a lavoro o la domenica, era andare da lei e appoggiarmi, sentire il suo profumo e chiudere gli occhi mentre lei mi stringeva. Mi sentivo al sicuro.
Ora non mi lascio più toccare da nessuno.
Nessuno ha il mio amore.
E io non ce la faccio più. Mi abbraccerei da sola se non fossi così arrabbiata con me stessa.
Mi faccio tenerezza.
Vorrei amarmi di più, prendermi per mano e dirmi che andrà tutto bene. Passerà tutto in un modo o nell'altro. Che troverò qualcuno che mi vorrà bene e da cui mi lascerò abbracciare di nuovo così.
Voglio amore.
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Lavoro minorile: i dati nella giornata mondiale
Nonostante gli impegni presi con le Convenzioni internazionali, secondo le ultime stime, nel mondo 160 milioni di bambini - 63 milioni bambine e 97 milioni bambini - sono ancora coinvolti nel lavoro minorile, quasi 1 su 10 di tutti i bambini del mondo, e di questi 79 milioni, quasi la metà, svolgono forme di lavoro pericolose. Lavoro minorile: i record negativi asiatici Il Bangladesh non fa eccezione: secondo il National Child Labour Survey 2022, i bambini fra i 5 e i 17 anni che lavorano sono oltre 1,7 milioni e di questi poco più di 1 milione è impiegato in lavori pericolosi. Quest'anno ricorre il 25° anniversario dell'adozione della Convenzione n. 182, la prima universalmente ratificata, che chiede la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile. Non meno importante è la Convenzione del 1973 (n. 138), che stabilisce che l'età minima per l'ammissione al lavoro non debba essere inferiore a quella in cui cessa l'obbligo scolastico. Inoltre, con l’adozione dell’Agenda 2030, la comunità internazionale si è impegnata a porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025 (Obiettivo 8.7). In Bangladesh il Labour Act del 2006 proibisce l'impiego di bambini al di sotto dei quattordici anni e vieta le forme pericolose di lavoro per i minori di 18 anni. Tuttavia, resta ancora molto da fare. La povertà è il principale fattore che costringe i bambini a entrare precocemente nel mercato del lavoro, privandoli della loro infanzia e danneggiando il loro sviluppo fisico e mentale. In forme estreme, il lavoro minorile comporta schiavitù, traffico di esseri umani o servitù per debiti. Le ragazze sono particolarmente a rischio, un problema aggravato dal mancato accesso all'istruzione e da pratiche dannose come il matrimonio precoce o forzato.   L’intervento di ActionAid ActionAid lavora in Bangladesh dal 1982, focalizzandosi sui diritti delle donne e dei bambini. Le Happy Home, letteralmente "case felici", sono spazi sicuri che l’organizzazione ha creato per proteggere bambine e ragazze in situazioni di estrema fragilità, offrendo loro un luogo sicuro dove crescere e garantirsi un futuro. Noor, oggi 12enne, ha potuto riprendere i suoi studi. Dall’età di quattro anni ha vissuto e lavorato come domestica. “Prima di stare qui, nella Happy Home, vivevo con le mie zie materne che mi facevano lavare i loro vestiti. Se non facevo bene il lavoro, mi picchiavano e mi lasciavano senza cibo. Successivamente, mi hanno mandata a lavorare in un’altra casa come domestica e ho smesso di studiare. Un giorno, mentre facevo questi lavori, mi sono scottata con dell'acqua calda e il proprietario della casa mi ha picchiato. Dopo questo incidente, mi hanno licenziata. Non portando soldi, le mie zie mi hanno cacciata di casa. Sono stata un po’ a casa di mia madre, ma lei lavorava e non poteva tenermi e mi ha trovato un lavoro in una fabbrica di bambole durante il giorno, mentre la sera tornavo da lei. Poi un’altra zia mi ha portato nella Happy Home. Qui posso mangiare regolarmente e vado a scuola, in passato nessuno si prendeva cura di me in questo modo. Se non fossi venuta qui, avrei probabilmente dovuto lavorare anche io in una fabbrica per sempre, visto che non avevo completato gli studi”. Le storie di Noor e delle altre bambine accolte negli spazi sicuri gestiti da ActionAid sono tutte caratterizzate da un passato di abbandono e solitudine.“Ci sono così tanti bambini che non hanno l’opportunità di andare a scuola e nemmeno di giocare. Qui nelle Happy Home di ActionAid proviamo a dare uno spazio sicuro a tutte loro. La nostra missione è di non lasciare nessun bambino indietro. È inaccettabile che i bambini lavorino in queste condizioni, come se fossero delle macchine, solo per poter avere un po’ di soldi per comprare del cibo. È nostra responsabilità impegnarci per garantire loro una vita diversa” afferma Sanjida Afrin di ActionAid Bangladesh. La campagna con Progetto Happiness In occasione della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, ActionAid e Progetto Happiness lanciano una nuova campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi tramite il sostegno a distanza. Giuseppe Bertuccio D’Angelo, ideatore e mente di Progetto Happiness, collabora dal 2022 con ActionAid realizzando video reportage su temi sociali e diritti umani. Dopo aver documentato la quotidianità dei bambini in Kenya e la vita nelle favelas brasiliane, quest’anno ha documentato la realtà delle bambine e dei bambini lavoratori in Bangladesh incontrando fra gli altri anche Jui e Noor. La campagna è online sui Foto di Suvajit Roy da Pixabay Read the full article
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lamilanomagazine · 8 months
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Settimana della protezione civile: tanti appuntamenti nel fine weekend a Trento.
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Settimana della protezione civile: tanti appuntamenti nel fine weekend a Trento. Da venerdì 13 a domenica 15 ottobre ci sarà una ricca rassegna di eventi per la conclusione della settimana nazionale della Protezione civile. Venerdì 13 dalle 15.30 alle 17.30 si svolgerà al Museo un workshop di presentazione della Protezione civile riservato ai sindaci e al personale delle amministrazioni comunali coinvolto nella gestione dei pericoli del Trentino. Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 dalle 9 alle 18 si svolgerà il Weekend della Protezione civile nel quartiere delle Albere, in Piazza delle Donne lavoratrici e Parco Fratelli Michelin. Sarà un’occasione per la cittadinanza per prendere consapevolezza sui rischi. In entrambe le giornate saranno presenti: una mostra delle attrezzature impiegate in situazioni d’emergenza, la campagna di prevenzione “Io non rischio”, le Centrali operativa Cue, Vigili del fuoco e Trentino emergenza, “Gioca con noi” a cura delle Associazioni di volontariato e Protezione civile e della Federazione dei Vigili del fuoco volontari, e stand delle Strutture operative e delle Forze dello Stato. In particolare si segnala il gazebo del Comune in cui sarà esposto il materiale relativo al Piano di protezione civile e ad interventi di prevenzione dei dissesti. Verranno distribuiti il volantino sul Piano di Protezione civile comunale ed un toolkit pieghevole con informazioni e suggerimenti sul rischio idraulico, in collegamento con il Piano di emergenza Adige. Il programma degli eventi di sabato 14 è: - ore 9 inaugurazione della cittadella della Protezione civile; - ore 10 formalizzazione della nuova convenzione tra Provincia autonoma di Trento e ingegneri, architetti, geologi e geometri per la costituzione del Nucleo tecnico a supporto delle attività di gestione delle emergenze; - ore 12 esercitazione: Soccorso con teleferica in ambiente alluvionale (Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento; - ore 14 esercitazione: Posa delle barriere anti-alluvione per la Biblioteca universitaria - ore 15 dialogo pubblico “Gestione delle emozioni e dello stress e tecniche di rilassamento” con Psicologi per i popoli del Trentino; - ore 16 esercitazione “Come ti costruisco una coronella con i sacchi di sabbia” (Servizi Bacini montani, Prevenzione rischi e Cue; - ore 17 dialogo pubblico “Saper leggere il territorio e pianificare la risposta in caso di emergenza - Carte delle pericolosità e pianificazione di protezione civile in ambito comunale”. Il programma degli eventi di domenica 15 è: - ore 9 dialogo pubblico “Misure per la gestione del rischio valanghivo - Focus sulle Commissioni locali valanghe”; - ore 10 esercitazione con i cani “molecolari” della Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento; - ore 11 dialogo pubblico “Gestione delle emozioni, stress e tecniche di rilassamento con Psicologi per i popoli del Trentino”; - ore 12 esercitazione del soccorso con teleferica in ambiente alluvionale col Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento; - ore 14 esercitazione del Soccorso alla funivia di Sardagna con Trentino Trasporti, Soccorso alpino e speleologico del Trentino, Nucleo elicotteri del Corpo permanentendei Vigili del fuoco di Trento, Federazione dei Vigili del fuoco volontari; - ore 15 dialogo pubblico “Le misure per la gestione del rischio incendi”; - ore 16 esercitazione “Come ti costruisco una coronella con i sacchi di sabbia con Servizi Bacini montani, Prevenzione rischi e Cue”; - ore 17 dialogo pubblico “Avvisi di condizioni meteo avverse ed avvisi di allerta - Come leggere le allerte ed interpretarne i contenuti”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tecnowiz · 9 months
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Cyberbullismo: come proteggere i tuoi figli online
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Il cyberbullismo è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, che riguarda soprattutto i bambini e gli adolescenti che usano internet e i social media. Si tratta di atti di violenza, aggressione, umiliazione, minaccia o esclusione, perpetrati attraverso la rete o i dispositivi elettronici.
Come proteggere i tuoi figli online - Scopri cos'è il cyberbullismo, perché è un problema serio e quali sono le strategie migliori
Il cyberbullismo può avere conseguenze gravi sul benessere psicologico e sociale delle vittime, come ansia, depressione, isolamento, scarsa autostima, calo delle prestazioni scolastiche e, nei casi più estremi, pensieri suicidi. Come genitori, è importante essere consapevoli del rischio di cyberbullismo e sapere come proteggere i propri figli online. In questo articolo, vedremo alcuni consigli utili per prevenire e contrastare il cyberbullismo.
Cos'è il cyberbullismo
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Il cyberbullismo è quando qualcuno usa la tecnologia per molestare, minacciare, imbarazzare o prendersela con qualcun altro. Può includere: - Messaggi di testo o email minacciosi o offensivi - Foto o video imbarazzanti condivisi senza permesso - Diffusione di pettegolezzi o voci false online - Creazione di account falsi per imbarazzare qualcuno - Esclusione intenzionale di qualcuno da gruppi o attività online
Perché è un problema
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Il cyberbullismo può avere conseguenze gravi e di lunga durata. I bambini che subiscono cyberbullismo possono sviluppare: - Depressione, ansia o altri problemi di salute mentale - Calo del rendimento scolastico - Isolamento e difficoltà nelle relazioni sociali - Pensieri suicidi o autolesionismo In alcuni casi estremi, il cyberbullismo può portare al suicidio. È importante intervenire per fermare il cyberbullismo e supportare le vittime.
Come proteggere tuo figlio online
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Ecco alcuni modi per aiutare a prevenire e gestire il cyberbullismo con tuo figlio: 1. Parlane apertamente - Spiega cosa sia il cyberbullismo e perché è sbagliato - Incoraggia tuo figlio a parlarti se viene preso di mira o assiste a episodi di cyberbullismo - Riassicuralo che chiedere aiuto non è un segno di debolezza 2. Stabilisci regole chiare sull'uso della tecnologia - Limita il tempo che tuo figlio trascorre online - Controlla quali siti e app può usare e con chi può interagire - Imposta regole di comportamento rispettoso online 3. Monitora l'attività online di tuo figlio - Tieni d'occhio i suoi account sui social media e la cronologia di navigazione - Chiedi di condividere le password in modo da poter monitorare l'attività - Considera l'utilizzo di software di controllo parentale 4. Insegna strategie per gestire il cyberbullismo - Non rispondere o ritirarsi da situazioni online negative - Bloccare gli utenti che inviano messaggi offensivi - Salvare le prove del cyberbullismo e segnalarlo - Parlarne con un adulto di fiducia 5. Coinvolgi la scuola - Assicurati che la scuola abbia politiche contro il cyberbullismo - Parla con gli insegnanti se tuo figlio viene preso di mira - Lavora con il personale scolastico per risolvere il problema Proteggere i nostri figli online richiede impegno, ma prendendo le giuste precauzioni possiamo aiutarli a navigare sul web in modo più sicuro. Agendo insieme possiamo prevenire il cyberbullismo e le sue conseguenze negative.
Migliori software di controllo parentale
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Ecco alcuni dei migliori software di controllo parentale disponibili: Qustodio - Permette di monitorare attività su più dispositivi, bloccare app e siti, e impostare limiti di tempo. Disponibile per Windows, Mac, iOS, Android e Kindle. Norton Family - Offre monitoraggio su Windows e Mac, filtraggio dei contenuti, limiti di tempo e geolocalizzazione. Integrato con Norton antivirus. Kaspersky Safe Kids - Consente il parental control su Windows, Mac, iOS e Android. Blocca contenuti inappropriati, monitora messaggi e posizione. Net Nanny - Disponibile per Windows, Mac, iOS e Android. Filtri personalizzabili, report dettagliati sull'attività e rilevamento di contenuti pericolosi. MM Guardian - Permette di bloccare app, monitorare i messaggi, impostare filtri web e ricevere alert. Supporta Android e iOS. Eset Parental Control - Offre filtraggio dei contenuti, limiti di tempo, geolocalizzazione e report. Supporta Windows, Mac, Android e iOS. KidLogger - Monitoraggio stealth su Windows, Mac e dispositivi mobili. Registra messaggi, cronologia web, foto. Mobicip - Filtri web e blocco applicazioni su Chromebook, Windows, Mac, iOS e Android. Adatto per scuole e famiglie. Prima di scegliere, valuta le funzionalità di cui hai bisogno e assicurati che il software supporti i dispositivi utilizzati da tuo figlio. Prova versioni gratuite quando sono disponibili.
Conclusione
Il cyberbullismo può avere un impatto traumatico sui bambini e gli adolescenti. Come genitori, abbiamo la responsabilità di proteggere i nostri figli e insegnare loro un comportamento rispettoso anche quando sono online. Stabilendo regole chiare sull'uso della tecnologia, monitorando la loro attività, parlandone apertamente e insegnando strategie per far fronte al cyberbullismo, possiamo aiutare i nostri figli a navigare sul web in modo più sicuro.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Cyberbullismo: come proteggere i tuoi figli online. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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uominiedonneblog · 1 year
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Uominiedonne. La commovente lettera della madre di Nicole Santinelli per la figlia.
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E ora vi parliamo della ormai ex tronista di Uominiedonne Nicole Santinelli che la settimana scorsa ha scelto nel programma di Maria de Filippi il corteggiatore diciamo pure non favorito ossia Carlo Mancini. Infatti sembrava che la tronsita dovesse scegliere il corteggiatore Andrea Foriglio ma come abbiamo visto in realtà sentiva più l'attuale fidanzato. Con il quale oltretutto si trova molto bene come possiamo dirvi dato che vediamo sempre la loro pagina instagram e si capisce che si sono veramente trovati. Ma in questo articolo ve ne parliamo, in quanto vi vogliamo comunicare il testo integrale della lettera che le ha scritto la madre il giorno della sua scelta
La lettera della madre di Nicole Santinelli a Uominiedonne che riassume la sua vita
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"Ricordo ancora quando tornavi da scuola e mi chiedevi, mamma posso tingermi i capelli? E poi ho capito che ti prendevano in giro per i capelli troppo biondi e qualche chilo in più. e aggiunge sempre la madre Ricordo ancora la sorpresa che mi facevi quando tornavo da lavoro stanca, nel vialetto di casa sentivo già il profumo di dolci appena sfornati, me li preparavi per farmi una sorpresa. poi sempre la madre di Nicole Santinelli ci tiene a ricordare quella volta che la figlia rischio letteralmente la vita Poi avevi appena 11 anni e in quel maledetto novembre hai sfiorato la morte. Lì sono arrivati i primi attacchi di panico e mentre io diventavo sempre più fragile, tu crescevi forte. Fino a giungere al ricordo della presentazione della figlia nel programma di Uominiedonne, dove la stessa racconta che anche in questo frangente ci sono stati dei dispiaceri. Il giorno della presentazione a Uomini e Donne è arrivato un ulteriore dispiacere, ma tu sei stata forte come sempre, hai indossato la corazza e asciugato le lacrime. ed in conclusione dice che lei non è come appare Ma oltre ai complimenti sono arrivate anche le prime critiche: 'sei fredda e glaciale' ti hanno detto, quasi nessuno ha percepito il dolore nel tuo cuore." Read the full article
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cristianasworld · 1 year
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Ho detto a mia figlia che se non taglia le unghie c'è il rischio che la scuola chiami gli assistenti sociali e incolpandomi potrebbero farle vaccini senza rilasciare green pass, 12 dosi anzi 13 perché ha 13 anni, una per ogni anno di vita posto che ne ha quasi 14. Avanti Covid le mamme agitavano i figli con la storia degli zingari ma io non l'ho mai fatto, adesso è arrivato il momento di sfruttare il male a mio vantaggio perché è alta quasi 1,70 mentre io solo 1,58
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progettohappiness · 1 year
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IN UCRAINA È SUCCESSA UNA COSA BELLISSIMA. Mi trovavo nella città di Hostomel, a 30km da Kyiv, e avevo appena girato un video dentro una scuola elementare che era stata occupata dai russi e usata come quartier generale. Prima di ritirarsi, avevano distrutto tutto lasciando dei simboli e dei messaggi molto forti che mi avevano scosso. Così tanto che, non mi ero accorto di aver perso tutto. Tornando in hotel mi fermano alla reception: “È lei Giuseppe?” “ Si” rispondo. “Ha appena chiamato un uomo dicendo di aver trovato il suo portafoglio”(in seguito scoprirò di aver perso anche il cellulare). Io, rosso d’imbarazzo perché non perdo mai nulla, chiamo e ci diamo appuntamento a Irpin, un’altra città alla periferia di Kyiv, diventata il simbolo del coraggio Ucraino. Per farvi capire, grazie alla resistenza di questa città, l’armata russa non è riuscita a prendere la capitale. L’appuntamento era in un polo industriale pieno zeppo di soldati. Chiedo di Armen, e dopo qualche minuto compare lui: un soldato armeno, dallo sguardo fiero ma dal sorriso accogliente. È stato ferito in guerra durante gli scontri per difendere la città, perché si, Irpin e l’Ucraina sono la sua seconda casa e lui ha deciso di proteggerla, anche a costo della vita. Lo abbraccio (piano perché era stato ferito al torace) e lo ringrazio mille volte, ma continuo a pensare: perché? Perché un uomo, un soldato in guerra che sta vivendo sulla sua pelle il peggio dell’espressione umana, non si è girato dall’altra parte tenendosi un piccolo bottino che, soprattutto in questa situazione, fa sicuramente comodo? E poi penso che non avrei potuto aspettarmi altro da un uomo che ha fatto una scelta così cristallina, votata all’etica, di mettere a rischio la sua vita per difendere chi lo ha accolto e fatto sentire a casa. Perché alla fine che cosa siamo se non le relazioni che instauriamo con gli altri oltre al nostro se, il valore che diamo ad esse, l’onestà che gli regaliamo? Cosa siamo se niente importa? Grazie (presso Irpin, Kyyivs'Ka Oblast', Ukraine) https://www.instagram.com/p/Cou7MvFMY4s/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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watercolour-blur · 1 year
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ogni giorno penso "è finita" e poi non è finita ma non capisco, cioè nel mio cervello io non sto male, non posso stare male. succede anche nelle piccole cose, tipo quando ho le mestruazioni ed è il secondo giorno e penso "vabbè ormai non mi farà più male" e vado a scuola e poi rischio di svenire per strada. ma è dovuto succedere non so quante volte per arrivare al punto in cui mi dico "okay, ma nel dubbio aspetta".
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