Se ogni giorno cade dentro ogni notte, c'è un pozzo dove la chiarità è rinchiusa. Bisogna sedersi sulla riva del pozzo dell'ombra a pescare luce caduta, con pazienza.
L'invito che egli rivolge è quello di collocarci sull'orlo di quel pozzo e, come fa il pescatore lungo la riva del mare, sostare a lungo e con pazienza a raccogliere almeno un filo della luce sprofondata. Potremmo assumere questa parabola come un'immagine della ricerca umana. Siamo di fronte a tanti misteri, personali e universali. A prima vista paiono buchi neri, grovigli tenebrosi, assenze di significati. In realtà essi hanno inghiottito e contengono luce nascosta, come accade all'acqua in un pozzo profondo o alla notte che ha assorbito il giorno e lo sfolgorare del sole. Bisogna sapervi "pescare", ossia scandagliare il mistero con grande costanza, stando quieti e in silenzio, riflettendo e meditando, e alla fine dalla lenza della nostra anima estrarremo un filo di luce che illuminerà la mente e la vita.
97 race days together: 75 times Tadej finished ahead; 20 times Jonas finished ahead; 1 DNF for each one.
They raced in 3 GT together (Tdf '21, '22 and '23). Tadej finished ahead one time, Jonas two times. They raced 4 one week races together. Tadej finished ahead 3 times, Jonas one.
Difference in time between them in the three TdF editions they compete together: 1st Jonas, 2nd Tadej, at 4'52''.
Stages in which they finished first and second:
Stage 5 UAE Tour '21, Jebel Jais (1st Jonas, 2nd Tadej 03'').
Stage 17 Toud de France '21, Sant-Lary-Soulan - Col du Portet (1st Tadej, 2nd Jonas 03'').
Stage 18 Tour de France '21, Luz Ardiden (1st Tadej, 2nd Jonas 02'').
Stage 7 Tour de France '22, La Planches des Belles Filles (1st Tadej, 2nd Jonas, same time).
Stage 17 Tour de France '22, Peyragudes (1st Tadej, 2nd Jonas, same time).
Stage 18 Tour de France '22, Hautacam (1st Jonas, 2nd Tadej 01'04'').
Stage 8 Paris - Nice '23, Nice (1st Tadej, 2nd Jonas 33'').
Stage 6 Tour de France '23, Cauterets - Cambasque (1st Tadej, 2nd Jonas 24'').
Stage 16 Tour de France '23, Combloux (ITT) (1st Jonas, 2nd Tadej 01'38'').
Most difference between them in a Tdf stage:
Stage 17 Tour de France '23, Courchevel: 05'45'' ahead Tadej.
Stage 8 Tour de France '21, Le-Grand-Bornand: 03'25'' ahead Jonas.
Stage 11 Tour de France '22, Col du Granon: 02'51'' ahead Tadej.
Climbing records (source climbing-records.com):
By Tadej: Planche des Belles Filles '20 (16'10''), Puy de Dôme '23 (35'11''), Col du Grand-Colombier '23 (44'32''), Poggio '24 (09'26''), Vallter 2000 '24 (31'28''), Port Ainé '24 (46'10'').
By Jonas: Marie-Blanque '23 (20'58'').
Both: Cote de la Croix Neuve - Mende '22 (09'03''), Tourmalet (from Campan) '23 (45'35''), Les Bettex-Saint-Gervais '23 (18'25''), Platzerwasel '23 (with Gall) (22'03'').
Festa di Nostra Signora della Vittoria, mutata da uno dei tanti papi gnegne tipo l'attuale, in festa di Nostra Signora del Rosario.
Nella Triade Identitaria Occidentale Suprema, assieme a Poitiers (732) e al successivo Assedio di Vienna (1683).
(Paolo Veronese, Gallerie Accademia di Venezia. Tutte cose - accademie, dipinti, Veronese, cultura, le campane delle chiese che suonano alle 12, il non dover posizionare 5 volte al dì il culo in asse con La Mecca - che esistono grazie a quell'immane scontro, la più grande battaglia navale della storia fino alle Guerre Mondiali).
Se fossi normale
aiuterei il vento
a scrivere poesie
sui tuoi capelli.
Scalzo
nell’acqua di Andreis
in cerca della sorgente.
E alla sera,
ubriachi di luna,
senza mai stancarsi
di gridare il nostro amore.
E poi sugli alberi
in cerca di nidi,
sulle labbra un verme.
Se fossi normale
suonerei
tutte le campane.
E poi via
per i prati
a diventare
fiori,
api
e miele.
Another of my favourite songs by the indie pop band Ginestà.
Lyrics in Catalan and translation to English:
Marxo, però el meu cos el deixo aquí
Amb el cap sobre el coixí
També deixo quatre plantes
No vengueu els meus vinils
I'm leaving, but I leave my body here
with my head on the pillow
I also leave a few plants
Don't sell my vinil records
No patiu, va ser dormint
Vaig triar una bona caixa
D'entre totes la de pi, envernissada
Don't worry, it happened when I was sleeping
I had chosen a good box
out of all the pinewood ones, varnished.
Tornada:
Sonen campanes per tota la plaça
Gent apartant-se deixant-me passar
Sobre l'espatlla dels meus estimats
Hi ha el silenci de la resta mortals
No ploreu deixant-me anar
Chorus:
Bells rings throughout the square
People stepping aside to let me pass through
On the shoulders of the people I love
There's the silence of the rest of mortals
Don't cry when you let me go
Marxo, però us observo des d'aquí
Amb els núvols de coixí
Soc de molt poques paraules
No apareixeré de nit
Cadascú té el seu destí
Ara em toquen les vacances
Fer un cafè amb la Lady Di
I amb la iaia
I'm leaving, but I watch you from here
With the clouds as a pillow
I'm not talkative at all,
I won't appear at night
Each person has its own destiny
Now it's time for my holidays
To take a coffee with Lady Di
And with grandma.
Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima, del mio cuore una dimora per la tua bellezza, del mio petto un sepolcro per le tue pene. Ti amerò come le praterie amano la primavera, e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole. Canterò il tuo nome come la valle canta l’eco delle campane, ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde.
Non scrivo con l’inchiostro. Scrivo con la mia leggerezza. Non so se riesco a farmi capire: l’inchiostro, lo compro; ma non esiste un negozio per la leggerezza. Viene, oppure no: dipende. Quando non viene è già presente. Mi capite? È ovunque, la leggerezza: nella freschezza insolente delle piogge estive, sulle ali di un libro abbandonato ai piedi del letto, nel suono delle campane del monastero all’ora delle funzioni, un vociare infantile e vibrante, in un nome mille e mille volte sussurrato come quando si mastica un filo d’erba, nella fata che è la luce alle svolte delle strade serpeggianti del Jura, nella povertà esitante delle sonate di Schubert, nel rito di chiudere lentamente le imposte sul far della sera, nel tocco sottile di blu, blu pallido, quasi viola, sulle palpebre di un neonato, nella dolcezza di aprire una lettera attesa, prolungando di un secondo l’istante di leggerla, nel rumore delle castagne che si schiantano al suolo e nella goffaggine di un cane che scivola su di uno stagno ghiacciato, mi fermo qui, la leggerezza, lo vedete, è donata ovunque. Se allo stesso tempo è rara, di una rarità incredibile, è perchè ci manca l’arte di ricevere, semplicemente ricevere ciò che ci è donato ovunque.”
Christian Bobin, dal libro “FOLLI I MIEI PASSI”
#animamundiedizioni traduzione di Maddalena Cavalleri
Link al libro: https://www.animamundiedizioni.com/prodotto/folli-i-miei-passi/