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#mar Adriatico
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D u b r o v n i k
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emvisual · 10 months
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El hotel Cavo Tagoo seguro que vale lo que cueste. Las habitaciones con vistas al mar. Y las suite con la piscina de la cueva creo que pueden justificar cualquier cosa que quieran cobrar. El salón y el bar de la piscina tiene vistas panorámicas a Mykonos y a la isla de Delos. Tiene una piscina infinita con iluminación que cambia de color y terrazas de madera que parecen flotar en el agua. Tiene hasta médico de guardia, por lo del mal de Stendhal y eso...
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turonio · 8 months
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Na praia
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gregor-samsung · 9 months
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“ La nostra Talbot scrostata scivolava lungo l’Autostrada del Sole prigioniera del caldo di Ferragosto. Sei ore dopo – invece delle tre impiegate dalle auto normali – eravamo a Pinarella di Cervia, in una pensioncina sull'Adriatico. Ci trovavamo lì per incontrare degli amici, probabilmente la sola altra rwandese sposata con un italiano in tutto il paese. «Tutti al mare, tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare!», cantava papà come Pippo Franco nel film Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande. Con la scusa che non avevamo l’autoradio, papà si ostinò a cantarla per tutto il tragitto. Quella fu la nostra prima vacanza in famiglia. Contro la volontà dei miei, ero andata a letto la sera prima col mio bikini americano: rosso, bianco e blu. Dieci anni e quello era il primo costume da bagno che avessi mai posseduto. Incapace di dormire, cominciai a posare come Naomi Campbell davanti allo specchio. Eccitata quasi al punto di esplodere, gridai canzoni di Jovanotti e Cristina D’Avena come per annunciare a tutta la costa orientale il nostro arrivo imminente. Distesa sul letto, le gambe allungate sul muro, tamburellavo i piedi a ritmo di musica, la stanza dei miei dall'altra parte di quello stesso muro. Mio padre mi aveva avvertito non una, non due, ma ben tre volte. La sua voce più grossa a ogni minaccia. Lo sculaccione che seguì fu raffinato da un crescendo di schiaffi. «Il metodo Pestalozzi», lo chiamava lui. Ma neppure le guance gonfie e i lacrimoni riuscirono a incrinare la mia gioia.
Una volta arrivati, papà si trasformò. Come una creatura marina, sbocciò a contatto dell'acqua salata, le alghe e il sole. Ad anni luce di distanza dalle ciminiere, l’asfalto e i camion di casa. Chiudeva gli occhi, cadeva all'indietro e si lasciava trasportare via dalle onde. Non lo vidi mai così libero. E nonostante tutto, rifiutai di entrare in mare. Solo pochi minuti dopo che eravamo arrivati in spiaggia, un bagnante aveva estratto dall'acqua un ratto grosso quanto un cane e io ne fui traumatizzata. Ci vollero cinque giorni prima che mi azzardassi a mettere piede sul bagnasciuga. Era gelato e costellato di sassolini. Papà mi afferrò le mani e mi spinse dentro. «E se ci trovo un ratto?». «Non succederà, stai tranquilla», mi promise. «Ma io ho paura dell'acqua, è nera e non riesco a vedere niente!». «Abbi un po’ di fede, bambina mia». Quando l’acqua gli arrivò alla gola, prese un bel respiro e mi trascinò di sotto. Non si vedeva nulla, però riuscii a distinguere una medusa e i piedi sguazzanti di decine di natanti, giovani e anziani. Quando riaffiorammo in superficie, avevamo già oltrepassato le boe. E più ci spingevamo oltre, più la visibilità aumentava. Cozze, granchi, triglie. E spugne, gigli di mare, praterie di Posidonia. Un banco di sardine ci passò accanto, solleticandoci le caviglie. Papà mi tenne per mano, nuotando sempre più giù, fin dove l’ossigeno poté portarci. «Tornate indietro! Siete fuori di testa?». Il bagnino agitò furiosamente le braccia dalla torre di controllo. «Oltrepassare le boe prevede una multa salatissima». «Per una volta non sono io quello arrabbiato», disse papà ridendo, mentre nuotavamo verso la spiaggia. «Per una volta sai che vuol dire essere al posto mio». Mi lanciò uno sguardo pieno d’amore. Ma si trasformò presto in una tristezza ancora più profonda. Per lui, le due cose, erano diventate inseparabili. “
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020.
[ Libro elettronico ]
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lospelic4nos · 5 months
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zadigo · 11 months
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Il Fiume Tagliamento non combina disastri, chissà perché… | Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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dobbiamo-capire · 1 year
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Hi!
I hope you haven't been impacted by the flood (and are doing okay if you were)💕I was wondering if you knew anything of the damage in the areas around Maranello? I find it strange that Ferrari didn't mention anything about it, but AT did. Granted Faenza had damage in its surroundings, but has Maranello not been impacted too bad (my geographic understanding of Italy is atrocious, so I have no idea about what the areas are like in terms of low and high ground, sorry!)
Hi anon!
I’m not from Emilia, but I had big floods in the past in my area so I completely understand the emergency and the situation that they are experiencing
Maranello is not as effected as Faenza because it’s a lot more west than where the emergency is, and more est you go in emilia more severe is the flood right now. And right not that 50/100 km distance are making the real difference. Maranello in close to Modena, which I had no news of damages so i can guess that it was not affected as much. Then going east we have Bologna where there were some little floods but not so much. Then we have Imola and Faenza that are flooded and at even more at the east we have Cesena that is the city that had the most damages yesterday. And I’m speaking from west to east because every river in Emilia goes that direction (more nord-east but well you got the sense of it) to finish in the Mar Adriatico at the east of Italy. And also the region at the south-east of Emilia Romagna (Marche) is reported affected by the rain, so it’s really focused on that east side of Romagna the emergency. And Emilia Romagna is all a big lowland, which make the emergency even more bigger
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0ssim0r0 · 2 years
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La storia si è ripetuta, con la stessa emozione e lo stesso orgoglio. Nel Mar Mediterraneo il 1 settembre 2022 un incontro storico ha scritto un' altra pagina della vita "marina" dell' Amerigo Vespucci. Il veliero solca le acque del basso Mar Adriatico quando, sulla rotta incrocia la portaerei americana USS George H.W. Bush. Il comandante, Capitano di Vascello David-Tavis Pollard, chiede via radio “ Siete il veliero Amerigo Vespucci della Marina Militare Italiana?”. Alla risposta affermativa del Capitano di Vascello Massimiliano Siragusa, gli americani hanno risposto: “After 60 years you’re still the most beautiful ship in the world” (dopo 60 anni siete ancora la nave più bella del mondo). Era il 12 Luglio 1960, il veliero, sotto le stelle del cielo, nel mezzo del Mediterraneo, venne illuminato dal segnale della Portaerei Statunitense USS Indipendence. Al che dall’ Amerigo Vespucci risposero:" Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana. E la risposta degli statunitensi rimase scritta negli annali:" Siete la nave più bella del Mondo. Un tributo, un cordiale omaggio a uno dei simboli della Marina Militare Italiana e dell'eccellenza artigianale e ingegneristica, orgoglio e vanto della città di Castellammare di Stabia. La sua importanza in mare ha cambiato anche le regole di navigazione che prevedono che i transatlantici abbiano sempre la precedenza rispetto alle altre imbarcazioni. Ma quando i giganti del mare incontrano l' Amerigo Vespucci nei mari di tutto il mondo, questa legge non vale più, e i giganti spengono i motori, rinunciano alla precedenza e suonano tre colpi di sirena in segno di saluto. Dal 1978 il motto della nave è - Non chi comincia ma quel che persevera -. "Mantieni costante la tua rotta Re del Mare, spiega le vele, esplora, scopri e continua a farci sognare".
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Ossimoro
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girlonthelasttrain · 8 months
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east coast/west coast poll except you have to choose between mare adriatico* and mar tirreno**
*venice, rimini, bari **genova, ostia (rome), naples
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abr · 1 year
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Premettiamo: il libro di Francesco Vecchi "Non dobbiamo salvare il Mondo(Piemme)" non soddisfa tanti di noi che vorrebbero anche mettere in discussione le ragioni antropormofiche (è colpa dell'uomo) del cambiamento climatico. Ci definisce negazionisti. Ma non importa. Il libro è da leggere e da far leggere. Perché è un testo pragmatico e laico.
Anche Vecchi ritiene che l'ambientalismo sia diventato una religione millenarista. «Il tentativo di contrapporre noi cattivi e dannosi esseri umani al povero pianeta messo a rischio serve solo a dare un indirizzo morale e religioso al problema. Invece la strada da intraprendere dev'essere quella razionale: qual è il modello di sviluppo economico che ci consente di avere le migliori relazioni possibili tra di noi (prosperità) e con l'ambiente (tutela)?».
Il covid e le chiusure hanno dimostrato come la decrescita economica abbia inciso poco sulle emissioni di CO2 che sono scese solo di un misero 4 per cento.
Vecchi si pone delle domande retoriche e vi risponde con l'evidenza dei fatti e del buon senso. Si chiede: «Chi sostiene che possiamo vivere solo con il fotovoltaico, lo sa quanto consuma in un anno un paese come l'Italia? Chi dice che tre giorni di pioggia non sarebbero un problema, lo sa quanto tempo ci metterebbero a esaurirsi tutte le batterie presenti nel paese? Chi pensa che dobbiamo passare subito all'auto elettrica, lo sa almeno come viene prodotta in Italia l'energia elettrica? Chi combatte per il biologico, si è chiesto quanti pianeti ci vorrebbero per sfamare l'umanità con quel metodo? Chi ha combattuto contro l'estrazione di gas nel mar Adriatico, si è reso conto che il risultato pratico di quella battaglia è stato semplicemente quello di acquistare più gas dalla Russia, di renderci più dipendenti, di alzare le nostre bollette e di non ridurre di un grammo le emissioni di CO2 nell'aria? E chi ha votato contro il nucleare in Italia, lo sa che il 10% dell'energia consumata oggi viene da centrali nucleari finanziate da aziende italiane e poste in Francia sul nostro confine?».
da https://www.ilgiornale.it/news/quei-falsi-miti-religione-ambientalista-2110299.html
C'è il finto ambientalismo dei provinciali retrò alla Tozzi & regazzini gretini, forgiati dal benecomunismo che usa l'ambiente come i migranti: mezzo non fine, scusa per il decrescismo socialista; c'è l'ambientalismo evoluto di Vecchi e che so, Testa, sincero ma "sociale" cioè dirigista, destinato a fallire; c'è infine la visione olistica di chi vede l'uomo come una parte del Pianeta, crudele ed egoista non più di altri mammiferi, meno invasivo e sprecone delle cavallette, piccolo rispetto alla Terra, caccola più ganassa che minaccia ai suoi destini, destinato a lottare ("pro-(ag)gredire") per sopravvivere, altro che mito del buon selvaggio Avatar che campa 40 anni e deve far 10 figli per sopravvivere come specie. Rimaniamo umili.
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zoreyan · 1 year
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wgm-beautiful-world · 6 months
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POLIGNANO A MARE
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noneun · 2 years
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Nel frattempo, dalla foschia mattutina spunta il riflesso del mar Adriatico
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Sempre magnifico vedere il mare dalla montagna.
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salvo-love · 2 years
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Non perdetevi stasera: “Fuori dal coro”, questa sera alle 21.25 su Rete 4. Nella nuova puntata, Mario Giordano intervisterà Carlo Calenda. Un’analisi sui ritardi del Governo nell’affrontare la crisi energetica e sui problemi burocratici relativi alla riattivazione delle piattaforme per l’estrazione del gas nel Mar Adriatico e degli impianti fotovoltaici sul territorio italiano.
Spazio, inoltre, a un’analisi sugli studi in merito alla vaccinazione per i guariti da Covid-19 e a un’inchiesta sul business dell’immigrazione. Infine, nuovi casi di occupazioni abusive di case e un focus sui problemi amministrativi nella gestione degli sfratti. Aggiornamenti sulla storia di Mauro e Teresa, coniugi di Terlizzi, che hanno perso la propria abitazione a causa di un debito di 4.500 euro.
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cuoredolce67 · 9 days
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MOMENTO CURIOSITÀ - LE STRADE CONSOLARI ROMANE
Le strade consolari romane, costruite due millenni fa, hanno tracciato la direttrice tuttora esistente di tutta la rete viaria italiana, dalle Alpi alla Sicilia.
Numerose strade moderne seguono ancora oggi il tracciato di antiche strade consolari romane anche in Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Grecia, Africa settentrionale e Vicino Oriente.
In figura vediamo in particolare le strade consolari che si dipartono da Roma: esse sono tutte ancora oggi attive dopo due millenni (tranne la Via Tuscolana che è medievale) e portano ancora oggi gli antichi nomi romani, i quali vengono utilizzati correntemente nell'italiano moderno dalle persone comuni e dai mass media.
Questi nomi vengono usati, per esempio, nei bollettini del traffico alla radio o alla tv.
I nomi di queste strade derivano per lo più dai nomi dei magistrati romani che ne ordinarono la costruzione due millenni fa.
In alcuni casi però il nome della strada deriva dalla località in cui essa termina, oppure dall'utilizzo che se ne faceva.
Origine dei nomi delle strade in figura, in senso orario:
1) Via Aurelia: strada da Roma a Pisa, la cui costruzione fu ordinata dal Console Gaio Aurelio Cotta nel 241 a. C., cioè 2·255 anni fa!
2) Via Cassia: strada da Roma a Firenze, la cui costruzione fu ordinata probabilmente dal Censore Cassio Longino nel 154 a.C.
3) Via Flaminia: strada da Roma a Rimini, la cui costruzione fu ordinata dal Console Caio Flaminio nel 220 a. C.
4) Via Salaria: strada da Roma a Porto Ascoli sul Mar Adriatico, nelle Marche. Il suo nome deriva dall'uso che se ne faceva: il trasporto del sale. Questa via era presente ancora prima della fondazione di Roma nell'VIII secolo a. C., e quindi ha più di 3·000 anni!
5) Via Nomentana: strada da Roma a Nomentum, città situata nei pressi dell'attuale Mentana.
6) Via Tiburtina Valeria: strada da Roma a Pescara, sul mar Adriatico, fatta costruire nel 286 a. C. dal Console Marco Valerio Massimo Potito. "Tiburtina" deriva da "Tibur" nome latino dell'odierna Tivoli, posta poco dopo l'inizio del percorso della strada.
7) Via Prenestina: strada da Roma a Palestrina, che in latino si chiamava Praeneste.
8 ) Via Casilina: strada da Roma a Casilinum, il porto fluviale dell'antica Capua, in Campania. La strada è romana, ma il suo nome risale al medioevo. In epoca romana si chiamava Via Labicana dal nome di una città situata lungo il percorso e in cui in un primo tempo terminava la strada, Labicum, oggi Monte Compatri.
9) Via Tuscolana: strada medievale, e non romana, che conduce da Roma a Frascati, detta nel medioevo Tuscolo e in epoca romana Tusculum.
10) Via Appia: strada da Roma a Brindisi. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 312 a.C. per ordine del censore Appio Claudio Cieco, e vennero terminati nel 190 a. C.
11) Via Ardeatina: strada da Roma a Ardea. Risale al VII-VI secolo a. C., ed è quindi una delle strade consolari più antiche.
12) Via Severiana: strada da Fiumicino (l'antica Portus) a Terracina, fatta costruire dall'Imperatore Settimio Severo nel 198 d. C.
13) Via Ostiense: strada da Roma a Ostia, sul Mar Tirreno, già esistente nel I secolo.
14) Via Portuense: strada da Roma alla foce del fiume Tevere, in cui si trovava il porto di Roma. Venne fatta costruire dall'Imperatore Claudio nel I secolo d. C.
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Arriva il mecenate, il Vittoriano tornerà a luccicare
I due gruppi scultorei del Pensiero con le ali spiegate e dell’Azione di guerra, le Vittorie alate e dietro di loro pinnacoli portabandiera: riacquisteranno tutti l’originale splendore dorato, una lucentezza ormai scomparsa dopo anni di mancati interventi. E con loro verranno anche restaurati il Mare Adriatico e il Mar Tirreno, le statue di ispirazione romana che abbelliscono le due fontane…
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