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#non mi stanco
ragazzoarcano · 9 months
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MI FAI STARE BENE E DI STARE BENE
NON MI STANCO MAI....
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io-pentesilea · 3 months
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Finalmente... relax!
Barbara
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Nessuno mi conosce, nessuno mi capisce. Metto una maschera e mi presento, mi proteggo. Nessuno ne vale la pena.
@al-sapore-di-sigarette
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mengonigallery · 1 month
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Marco Mengoni negli stadi 2023 Milano
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gaysessuale · 1 year
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Siccità | Paolo Virzì
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scordarmichiero · 1 year
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Caro diario ,
Sono qui che ti scrivo perché ormai son passati anni ...
Sto di nuovo male ,
Ho voglia di piangere ,
Di urlare ,
Vorrei che questo sentimento sparisse per sempre perché so che lui non ricambierà mai ...
Eh sì ... Sto ancora pensando a lui , ogni volta che mi racconta qualcosa di lei mi fa stare male , un nodo alla gola , occhi che si riempiono di lacrime ...
Vorrei smettere di provare ogni sentimento per lui
Non è facile ...
Provo dolore, un dolore al petto, una fitta, fa male ...
Non riesco nemmeno a bloccarlo oppure eliminare il numero ...
Come posso fare x dimenticarlo? Per dimenticare questo dolore? Ormai sono passati ben 4 anni da quando ci siamo conosciuti...
- scordarmichiero
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deathshallbenomore · 1 year
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ش
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Fa paura. Quel genere di paura che paralizza e non fa pensare in modo razionale. Proprio quel tipo di paura che logora dentro. Mi guardo allo specchio e non ne riconosco il riflesso. Chi sto guardando, mi chiedo. Fa paura essere diversi dalle altre persone in un mondo in cui essere diversi non è accettato. Sono solo. È il mio primo pensiero. Chi può capirmi se nemmeno io riesco a farlo, mi chiedo. La strada per iniziare ad accettarsi è lunga e dolorosa. Sono in un tunnel che sembra non finire mai. Io continuo a camminare e quando vedo uno spiraglio di luce che mi sembra vicino e penso di stare per raggiungerlo ecco che scompare.
Ecco come mi sento ogni istante della mia vita da sei mesi a questa parte e onestamente sono davvero esausto, non ho quasi più forze, non ce la faccio davvero più, sento di stare per raggiungere il limite…
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sonego · 2 months
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fan di jannik italianə dovevamo fare un pigiama party tuttə insieme che tanto staremo qua fino alle 5 o finché non ci addormentiamo
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thermodynamic-angel · 7 months
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AVEVO RAGIONE.
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daoggiallavvenire · 1 year
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I'm in love with my coworker. Like, I want to spend all my time with him, I want to look at him, I want his undivided attention, I want his smiles and his eyes on me, I want to touch his beard and caress his cheeks and gently kiss his neck. But I definitely don't want to kiss him on lips or have sex with him. Here, it's me.
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kon-igi · 3 days
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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princessofmistake · 4 months
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Vorrei mancarti
E non te lo nascondo, vorrei mancarti quando ridi, quando sei triste o stanco, quando hai proprio tutto tranne che me e se te ne accorgi avverti un vuoto dentro. Vorrei mancarti quando fai tardi e quand'è troppo presto, perché tu capisca che essere fuori tempo è drasticamente importante anche per due come noi. Noi che, per quanto amore provassimo, non riuscivamo a non essere in anticipo oppure in ritardo su tutto: tu sui miei dubbi che risolvevi troppo tardi, io sui tuoi sorrisi veri che notava quando ormai si erano già spenti.
Vorrei mancarti quando la notte guardi la luna e senti che c'è qualcosa che non hai, che non hai più, che non sai se ce l'hai avuta mai. Vorrei mancarti quando sei in mezzo agli altri, altri che non hanno i miei occhi, che non sono me e che non mi somigliano nemmeno un po', e ti pesa, non te lo aspettavi, ma ti pesa.
Ti vorrei mancare quando tutta quella folla che hai intorno ti fa sentire solo al mondo, quando sei distrutto, sfatto, in discoteca da solo, oppure in compagnia nel letto.
Vorrei mancarti quando in piena notte ti svegli e allunghi il braccio per cercarmi.
Vorrei mancarti quando non sai che ti succede ma non ti va più di ascoltare la gente parlare, e vorresti solo spegnere il mondo e gettarti dentro ad una fotografia, quella che hai bene nella testa, di noi che ridiamo da tristi, di noi che sorridiamo da felici.
Io ti vorrei mancare perché significherebbe che t'è importato, che t'è importato tanto, che è stato doloroso ma incredibilmente speciale. Io ti vorrei mancare perché mi manchi. Più o meno tutto il tempo. E mancarsi, mancarsi in due, significa appartenersi.
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didivola · 25 days
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Sono nata pronta...
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Sono così
Non mi fermo e non mi stanco di lottare...e più ce n'è e più mi sento viva...
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Buona domenica 💋
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gaysessuale · 1 year
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ieri mi sono perso a guardare le dirette delle persone che vivono a napoli, ho fatto degli screenshots e stamattina, riguardandone alcuni, mi sono apparsi degni di nota
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orotrasparente · 23 days
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io non sono triste, ma mi sento svuotato, la mia vita non è per niente emozionante, da quando mi sono laureato lavoro e studio, qualche sera durante la settimana o nel weekend esco con qualche amico e poi basta, magari qualche volta durante l’anno sto fuori città okay, però poi non provo assolutamente nulla, cioè io non lo so gli altri 25/26enni come stanno messi ma io non riesco ad emozionarmi, mi sento annoiato e stanco, nulla mi tocca, nulla mi serve, nulla mi dà un po’ di brivido
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