Tumgik
#ora sono turbata
mossmx · 5 months
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raga ma perchè ero convinta che Amadeus facesse di secondo nome Rita???? Invece è Maria??? Che trip di acidi ho avuto
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deathshallbenomore · 1 year
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still thinking about her!!!!!!
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kyda · 1 year
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due sere fa sono rimasta sveglia a studiare fino alle 3 e ieri alle 8 ero già in macchina verso l'università. per fortuna non ero fra i primi dell'appello perché la prof procedeva per verbali e ho aspettato 5 ore prima che toccasse a me. ripassare prima dell'esame è una cosa che ho smesso di fare qualche anno fa e di solito se i prof danno la possibilità di scegliere sono la prima a propormi ma ieri non dovevo ripassare, dovevo studiare. ho studiato fino all'ultimo secondo, con l'acqua alla gola, quando la prof mi ha chiamata alle 14:52 e io ero lì fuori che cercavo di finire le 50 pagine centrali di wide sargasso sea dopo aver provato in tutti i modi a memorizzare opere e date di autori degli ultimi due secoli, mentre leggevo su wikipedia le teorie di godwin e rousseau che hanno influenzato shelley e la storia coloniale dell'impero della regina vittoria e cosa questo avesse a che fare con dracula, associando i punti principali della poetica di lawrence forster e ford a immagini improbabili nella mia mente con giochi di parole che difficilmente dimenticherò. quando mi sono seduta lei si è ricordata di me perché l'altro giorno per letteratura1 aveva notato il mio dilatatore. stava mangiando dei biscotti e mi ha detto dopo gliene offro uno, ora facciamo l'esame. mi ha chiesto di nuovo un solo autore del manuale, blake, l'ultimo preromantico, uno di quelli che ricordavo meglio. poi in italiano mi ha fatto una domanda sugli studi postcoloniali. quando ho preparato letteratura1 sono andata così a fondo in quest'argomento per cercare di capire cose che non capivo (tipo il discorso di foucault e il pensiero della spivak), che a questa domanda ho risposto così bene che mi ha interrotta dicendomi che non c'era bisogno di continuare. poi mi ha chiesto di prendere la mia copia di jane eyre e quando l'ho posata sulla scrivania ha riso e ha detto oh finalmente un libro vissuto, le è piaciuto? mi sono rilassata immediatamente e ho detto di sì, soprattutto perché era la prima volta che lo leggevo, e mentre lo sfogliava per decidere quale parte farmi analizzare pensavo glielo dico o non glielo dico e alla fine ho detto che in realtà però mi ha turbata perché mi dispiace non aver odiato mr rochester e berta è così silenziata in jane eyre che quasi mi dimenticavo di lei e sapevo che era sbagliato e quindi sono stata combattuta e lei ha riso e mi ha chiesto di analizzare un paragrafo e fare un confronto con quello che succede su wide sargasso sea e mi ha chiesto di approfondire quel pensiero e se leggere la riscrittura della rhys mi aveva fatto cambiare idea. poi mi ha fatto un'ultima domanda sulla warner che non ho capito bene ma alla quale ho risposto con tutto quello che mi veniva in mente e poi mi ha fermata e mi ha detto va bene così, le metto 30. ho rifiutato il biscotto che mi aveva offerto perché tanto comunque stavo andando a casa, ho salutato e sono scappata via. non ho preso neanche l'ascensore, ho fatto sette piani piangendo al telefono con mia mamma e quando sono uscita mi sono accorta a contatto con l'aria gelida di non aver messo neanche il cappotto e di avere in mano ancora il raccoglitore le fotocopie jane eyre e sono andata di corsa verso la macchina di mio padre e da lontano gli ho gridato indovina chi ha preso 30 all'ultimo esame? e per tutto il viaggio verso casa ho solo sorriso, sorriso e pensato che non solo ce l'avevo fatta, ma che è stato anche un successo quando io pensavo a come in caso avrei dovuto chiedere un'altra domanda per arrivare al 18. negli ultimi 10 giorni sono stata veramente soffocata dall'ansia di non farcela e dover rimandare la laurea, di sentirmi chiedere cose di cui non avevo la minima idea o, peggio, di cui avrei saputo parlare se avessi studiato meglio. ora devo iniziare la prova finale ma mi sembra incredibile essere arrivata a questo traguardo e in questo modo. ho pensato che in fin dei conti mi piace studiare (assurdo, lo so) e che sono stata veramente brava e sono contenta perché non sono stata davvero sola. quest'ultima in particolare è la mia gioia più grande in questo momento
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sciatu · 6 months
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IL PRIMO BACIO (dovrebbe essere un racconto)
Si disse che avrebbe aspettato ancora dieci minuti e poi se ne sarebbe andata. Guardò per la millesima volta il cellulare ma non c’era nessun messaggio. L’ultimo diceva che gli era capitato un imprevisto, sarebbe arrivato in ritardo di qualche minuto. Questo due ore prima.
“Cinque minuti, non di più.”
ripeté decisa e arrabbiata, ma non con quel lui che aveva promesso, giurato e che ora era uno scomodo fantasma; arrabbiata con quel bisogno di qualcuno che l’obbligava a restare li, ferma come una vittima sulla ghigliottina ad aspettare un verdetto che già sapeva
Sentì dei passi sulla sabbia e vide la figura di un ragazzo arrivare. Piena di speranza alzò la testa per vedere meglio. Non era lui. Era più alto di Luigi e con i capelli ricci. Tornò a sdraiarsi mettendo la testa sul cuscino gonfiabile e, fingendo di avere gli occhi chiusi, osservò il nuovo arrivato. Lui stava guardando il cellulare e quando girò intorno alla collina di sabbia che la nascondeva si fermò stupito osservandola. Si guardò intorno indeciso sul da farsi poi continuò nella piccola conca che formava una spiaggetta protetta dal vento e dagli sguardi indiscreti dirigendosi al lato opposto a quello dove lei era sdraiata e, distesa la tovaglia, si coricò senza levarsi la maglietta.
Lei decise che ormai poteva andarsene. Anche se Luigi fosse arrivato non avrebbero avuto quell’intimità necessaria a parlarsi e forse a legarsi per sempre. Ormai, Luigi le aveva fatto capire che per loro non ci sarebbe stato un sempre.
Si mise a sedere cercando qualcosa nella borsa solo per non farsi fregare dalla tristezza e mettersi a piangere come una scema. Il vento soffiò improvviso e feroce, a sottolineare l’amara rabbia che lei provava e col suo soffio cattivo, si portò via il suo cuscino gonfiabile. Lei cercò di girarsi per afferrarlo ma cadde goffamente sulla sabbia e poiché si era messa su una duna, rotolò verso il basso come una pera caduta dal suo ramo.
Quando si fermò era confusa e disorientata, con la testa verso il basso, le gambe verso l’alto, senza riuscire a muoversi da quella ridicola posizione. Si butto su un fianco e cercò di alzarsi senza riuscirci.
“Vuoi una mano?”
Era il ragazzo con i capelli ricci che la guardava dall’alto.
“Si grazie, mi sono incasinata.”
Le spostò le gambe verso il basso e, prese le sue braccia, la tirò su lentamente. Stretto sotto un suo braccio c’era il suo cuscino.
Si drizzò barcollando, levandosi la sabbia dalla testa.
“Hai fatto un bel ruzzolone”
“I disastri sono la mia specialità”
Si levò la sabbia dalle gambe
“Ce la fai a risalire?”
Le chiese preoccupato con un accento che sembrava altoatesino.
“Si, si”
Rispose lei cercando di camminare sulla piccola duna su cui era sdraiata. Lui le allungò il cuscino
“Grazie, grazie nuovamente”
“Prego - Rispose gentilmente facendo un piccolo sorriso – va tutto bene?”
“Si, si, grazie ancora. Grazie”
Rispose velocemente quasi gli desse fastidio e afferrò con malagrazia il cuscino. Il ragazzo fece un altro sorriso di circostanza e tornò a sdraiarsi dall’altra parte della piccola spiaggia concentrandosi sul cellulare e ignorandola.
Lei l’osservò. Sembrava magro ma l’aveva aiutata senza mostrare alcuna fatica ed era stato gentile ed educato, non il solito sciabbacotu (pescatore povero, sinonimo di persona rozza e ignorante) che c’erano nei paesi lungo la costa. Lei al solito si era comportata da zalla. Ormai non poteva evitare di morire vergine, cosa che secondo sua zia Pinuccia era la disgrazia peggiore che potesse capitare ad una donna, ma passare da zalla non le andava. Si alzò e si diresse con cautela dal ragazzo sedendosi accanto. Lui si accorse di lei solo quando se la vide vicinissima, si levò gli auricolari e la guardò interrogativo.
“Eh nenti, prima sono stata un po' sgarbata, volevo chiederti ancora grazie. “
“Non ti preoccupare – la osservò attentamente – va tutto bene? Ti vedo turbata”
“è che tutto mi va a schifiu”
“Cose sentimentali o cose serie?”
“Le cose sentimentali non sono cose serie?”
“Per chi gli vuol dare importanza si, per chi ha un po' gnengu (intelligenza), no”
“Ecco, come finire la serata in gloria, con il sentimental-scettico di turno – pensò lei e continuò ironicamente a voce alta – perché tu non credi all’amore?”
“All’amore si, ma a tutte quelle storie che ci ricamano intorno, no. È un marketing dei sentimenti che mi da fastidio.”
“Che vuoi dire, non ti capisco “
“Scusami, sono con le scatole girate. Oggi ho avuto una giornata di lavoro storta. Ero venuto qui a distrarmi un po'”
“Oh scusa vado via”
“No resta, tu non fai parte della mia giornata ma di questa spiaggia, quindi sei senza peccato”
Lei sorrise e gli chiese
“Che lavoro fai?”
“Lavoro in un laboratorio di analisi mediche. Oggi si son rotte due apparecchiature e ho passato la giornata a cercare l’assistenza tecnica per domani. Ma qui in Sicilia “domani” è un tempo indefinito. E tu che lavoro fai?”
“Lavoro in un asilo, con i bambini.”
“Allora la tua giornata dovrebbe essere stata tranquilla”
“Invece era una giornata piena di aspettative: ero riuscita a farmi dare un appuntamento da un bonazzo che mi piaceva da tanto, e stu strunzu mi da buca! Ma dimmi: Cettina si nu cessu, m’affruntu (mi vergogno) ad uscire con te invece di farmi sperare per niente. Stu strunzu”
Sentì  gli occhi riempirsi di lacrime.
“Lo vedi? È questo quello che chiamo marketing dei sentimenti: i sentimenti che creano false illusioni e falsi motivi di auto compatimento per poi cercare altri motivi di autocompiacimento, autostima etc etc, così siamo sempre a cercare di essere apprezzati o di apprezzare per avere in cambio quelle gratificazioni che non riusciamo a trovare nella vita e di cui i sentimenti sono il motore”
Si avvicinò a Cettina
“Ragiona, se non è venuto è un bene! Ti avrebbe riempito di illusioni, false promesse, sogni … e poi sarebbe scomparso nel nulla lasciandoti la sensazione di aver sprecato una vita.”
Si sdraiò sulla schiena
“E poi non si nu cessu, lo sai!”
“Comu no! Ho il corpo a fiasco di vino e questo naso che da solo fa provincia”
E guardò la punta del suo naso con entrambi gli occhi. Lui sorrise di gusto
“Hai fatto una espressione ridicola – si scusò – e poi la bellezza di una donna non è nel solo fisico. È nella sua sensualità, nel suo carattere, nel suo charme. La bellezza rimanda sempre a qualcosa, ad un sentimento, al sesso, al piacere, ad una canzone, una stagione, ad un ideale, ad un’idea di perfezione. Non è qualcosa di assoluto ma di culturalmente e personalmente relativo e nella sua relatività non c’è un più o un meno bello.”
“Si, si – fece lei scettica – intanto quelle con le cosce lunghe, il seno rifatto, magre e bionde hanno sempre nu zitu che le sta dietro ed io resto sempre seduta da parte come na seggia sciancata (una sedia con una gamba rotta) chi nuddu voli. Sula a ittari sangu, ad aspettare che qualche caso umano mi consideri. Tu parli bene, ma a me nessuno mi guarda, perché l’unica cosa a cui culturalmente rimando è un sacco di patate.”
Lui sorrise e si sdraiò sulla schiena chiudendo le palpebre ed aggiunse semplicemente
“esagerata comu tutti i fimmini”
“A si, - fece lei piccata - allora dimmi di che colore sono i miei occhi? Se sono interessante li avrai notati”
Gli disse ironica e se li nascose con una mano. Lui sorrise
“Sono nocciola con dei sprazzi ambrati intorno alla pupilla, hanno una forma a mandorla e sono ben proporzionati nel volto.”
Lei levò la mano sorpresa e pensò
“minchia ma mi ha guardato veramente"
“E tu sapresti dirmi di che colore sono i miei?”
Fece lui e si coprì gli occhi come aveva fatto lei
Ebbe un attacco di panico ma si riprese subito
“Neri … neri scurissimi … e normali, cioè non a mandorla ma normali”
“Hai dimenticato affascinanti e intelligenti ….”
“Si va bene, ha parlato George Clooney”
Fece lei ridendo. Sorrise anche lui e restarono in silenzio qualche secondo
“Lo fai il bagno?”
Lui la guardò
“Ma si dai “
si levò la maglietta mentre lei si alzò e corse sulla sabbia calda entrando in acqua con un tuffo. Lui la seguì entrando in acqua lentamente. Cettina ne approfittò e avvicinandosi, lo bagnò; lui sussulto per l’acqua fredda e si tuffò inseguendola. Lei nuotò via ridendo mentre il ragazzo con grandi bracciate cercava di raggiungerla.
Sentì ad un certo punto un dolore intenso al polpaccio. Lanciò un grido e malgrado cercasse di restare a galla, affondò lentamente. Prima di essere sommersa dall’acqua cercò di respirare più aria che poteva, ma lo fece con la bocca vicino all’acqua e un boccone le scese lungo la gola facendola tossire. L’acqua la sommerse. Si sentì afferrare ai fianchi, percepì il corpo caldo di lui contro il suo e con forza si sentì sollevare finché la testa uscì in superfice. Incominciò a tossire e a sputare acqua. Il ragazzo l’aveva afferrata e lentamente la stava portando a riva.
Lei si appoggio a lui mentre sentiva le sue braccia stringerla e sostenerla
“Un crampo”
Disse tra un colpo di tosse e l’altro. Arrivarono sul bagnasciuga e lui si fermo. Lei in si massaggio il polpaccio dolorante appoggiandosi contro il corpo di lui.
“cerca di stendere il piede.”
Sentiva il corpo del ragazzo contro il suo e il braccio che la circondava.
“ora va meglio aiutami a sdraiarmi.”
l’aiutò a raggiungere la sua tovaglia
“Stai qui al caldo “
e si tuffò di nuovo.
Cettina massaggiandosi il polpaccio si sdraio sulla sabbia calda.
Il ragazzo tornò poco dopo, prese le sue cose e si sdraiò accanto a lei con la schiena al sole e gli occhi chiusi. Cettina aprì di poco gli occhi come se li avesse ancora chiusi e lo guardò. Osservò il naso regolare e il mento largo soffermandosi sulle labbra sottili.
“Oggi è la giornata in cui mi devi salvare”
“Capitano le giornate no, che vuoi fare”
“Meno male che nuoti benissimo”
“La piscina era la cosa più vicina al mare che c’era dove abitavo in Germania. Facevo parte di una squadra di pallanuoto.”
“E hai vinto qualcosa?”
“Dicevano che ero troppo piccolo e magro per stavo sempre in panchina. Ma in realtà non giocavo perché ero italiano.”
Chiuse gli occhi e cercò di farsi scaldare dal sole.
Cettina pensò a quello che lui aveva detto prima del bagno e alla fine si alzò sui gomiti e gli chiese
“Posso farti una domanda personale”
“E fammela …”
“Ma tu l’hai mai avuta una ragazza?”
“No, e non sono gay per rispondere alla tua seconda domanda”
“La mia seconda domanda è “perché”? perché non ci credi nell’amore se non hai mai avuto una ragazza?”
Lui si appoggiò sulle braccia alzando il busto
“Mi è successo che quando avevo sei anni mio padre si è innamorato di una ragazza più giovane di lui e ha lasciato la famiglia. Mia madre non aveva mai lavorato ed è stato un momento molto difficile. Poi siamo andati in Germania dove c’era mio zio che le ha trovato un lavoro. Si è messa poi con uno che sapeva che ogni sabato pensava che doverosamente dovesse ubriacarsi. Io mi sono ritrovato da che abitavo di fronte al mare, a vedere da un giorno con l’altro solo distese di luppolo e pini oscuri, senza capire cosa mi diceva la gente e a sentirmi sempre un diverso, un estraneo sopportato e mai accettato. Quando ho potuto me ne sono tornato qui. Non riuscivo ad amare quel mare di terra e quella gente che ti sorrideva solo se aveva un bicchiere in mano. Per questo sono tornato e per tutti sono un pacciu (pazzo), ma i pacci sono liberi, hanno il diritto di vivere come vogliono. Ho preso in casa mio padre che è stato lasciato dalla sua amante e che a furia di pensare a tutti gli errori che ha fatto è diventato un alcolizzato. L’amore, i rapporti con gli altri sono fregature, legami che devi subire tuo malgrado, che devi accettare anche se non hanno più senso, come la famiglia. Perché legarsi se i legami sono solo temporanei e si usurano con la stessa velocità con cui invecchiano i telefonini?”
Lei ascoltava in silenzio, e quando lui finì di parlare continuò a guardarlo come se stesse ancora ascoltandolo, poi si sdraiò nuovamente sulla pancia.
“Io mio padre non l’ho mai conosciuto. Mia madre non ne parla mai. Qualcuno dice che è o era una brava persona, qualche altro dice che era un mascalzone. Non lo so, forse nessuno mi vuole: perché sono una bastarda. Ma a me la cosa non mi interessa. Mia madre è una donna eccezionale, uno scoglio che nessuna mareggiata riesce a spostare; mi ha insegnato che la vita si deve vivere e amare non “malgrado tutto” ma perché è vita, è la nostra, è l’unica che abbiamo. – restò qualche istante in silenzio - Io lavoro con i bambini e vedo ogni giorno che loro si nutrono d’amore. Ne hanno bisogno per crescere per comprendere, per capire questo mondo che per loro è meraviglioso e spesso terribile. Gli uomini non sono diversi dai bambini, senza amore, morirebbero o sarebbero eternamente ubriachi, per non pensare che sono soli, prigionieri di se stessi.”
Restò qualche minuto in silenzio come se ascoltasse il vento dirle qualcosa
“Quando da bambina ho chiesto a mia madre perché non avesse sposato mio padre mi ha risposto che quando si vuole bene a qualcuno è come quando si va in posta ad aprire in due un libretto dove si conserva tutto l’amore che in quel momento avanza; ci si mette i desideri comuni, le speranze per il domani, i ricordi belli, i momenti felici, baci, carezze, sorrisi, abbracci, insomma, tutto quello che  unisce e che rende felici. Quando si ha un momento di difficoltà si va alla posta e si preleva un po' d’amore dal libretto, così si continua a volersi bene. Quando era successo a lei di aver bisogno di quell’amore che mio padre in quel momento non le dava, aveva scoperto che il libretto era vuoto, che mio padre non aveva messo nulla e lei pochissimo. Non serviva a niente tenere quel libretto e lo aveva chiuso e con lui, aveva chiuso anche il rapporto con mio padre.  Mi ha detto anche che il suo era una eccezione. Perché l’amore, se ci crediamo, rinasce ogni giorno ed è l’interesse, il guadagno di quello che abbiamo messo nel libretto, così ogni giorno accumuliamo un tesoro. Questo perché è il tempo che giudica l’amore, perché fa la somma di quanto in quest’amore abbiamo messo di nostro e di sincero. Nel libretto dei tuoi forse c’era poco come in quello dei miei e tuo padre ha deciso di aprirne un altro perché come i bambini, tutti noi dobbiamo nutrirci d’amore.”
“E come si fa a mettere la giusta quantità d’amore sul libretto se all’inizio non si sa cosa si dovrà affrontare e siamo presi dalla voglia e dalla paura d’amare”
“conoscendosi e voglia di sapersi. Solo quando sai chi hai davanti puoi incominciare a depositare il tuo amore in più. Ora tu dici, l’amore non esiste! Ma se non lo hai mai provato, se non hai mai aperto un libretto impegnandoti in un rapporto, come fai a dire che non esiste. Io invece sono sempre qua, con il mio libretto in mano in cui nessuno vuole depositare qualcosa!”
Lui sorrise
“Forse dai troppa importanza a quel libretto postale”
“perché non si può ignorare l’amore come fai tu. Ma dimmi la verità, sei felice?”
Lui non rispose ed appoggiò la testa sulle mani vicino alla sabbia.
“nel mio piccolo si”
“si, sei felice come una barca lasciata per sempre sulla spiaggia: hai rinunciato al mare,  alla vita”
Lui chiuse gli occhi come per riflettere meglio.
“dipende da cosa intendi per vita, se è la spiaggia sempre uguale o il mare con le sue tempeste e bonacce. Quando hai visto solo naufragi, forse la spiaggia è l’unica soluzione”
Lei pensò alle sue parole. Non stava capendo. Non capiva che quell’amore di cui lei parlava non era un passatempo, un vestito sociale che bisognava indossare, ma un bisogno che tutti quanti avevano, anche lui sentimentalmente ateo. Fu invasa da una velenosa malinconia. Come sentiva che era finita in un altro vicolo cieco dove non c’era nessuno. Questo tirolese spiaggiato non voleva dare all’amore l’importanza che aveva e chissà quanti la pensavano come lui. Lei era l’unica a credere in qualcosa a cui nessuno in fondo dava un vero valore. Luigi era ormai un’ombra come tutti quelli che l’avevano preceduto: già prima dell’inizio era finito tutto. Si era spaventato o si vergognava di lei. Il risultato non cambiava: il suo libretto postale era ormai scaduto e nessun altro avrebbe messo su di esso un sogno, un desiderio, un momento felice perché alla fine, gira che ti rigira, lei restava sempre una senza valore, era solo la figlia della buttana che nessuno aveva sposato, era solo quella che non sapeva neanche chi fosse suo padre.
Le venne voglia di scappare e di fermarsi solo in quel posto lontano e introvabile del mondo dove non esistevano le ingiustizie
“si è fatto tardi – disse fredda e distante – il sole sta già tramontando. Io vado”
Si alzò e con le mani rimosse la sabbia dalle gambe. Incominciò a raccogliere nervosamente le sue cose. Lui la guardò sorpreso. Restò seduto osservandola qualche secondo, poi si alzò velocemente
“Hai ragione, quando il sole va via incomincia a fare freddo”
Raccolse la tovaglia e lo zaino e aspettò che lei finisse di piegare la sua. S’incamminarono lentamente sul bagnasciuga per aggirare il promontorio dietro cui era nascosta la spiaggetta e tornare alla piazzola sulla statale su cui avevano parcheggiato
Dopo alcuni secondi di silenzio lui incominciò a parlare
“Mi piace la tua teoria del libretto e anche quello che hai detto sui bambini …”
Lei camminava senza ascoltarlo, guardando dove metteva i piedi per evitare i sassi più grossi o più appuntiti.
“Poi, è vero, per mettere il giusto valore nel libretto comune, ognuno deve sapere, chi è la persona con cui ha aperto il conto e che cosa rappresenta per lui …”
Lei continuava a non parlare stanca di una discussione senza nessuna conclusione che ormai aveva sentito mille volte ripetuta in mille modi diversi.
“… Penso che alla fine ognuno deve trovare la sua strada ….” Concluse lui con una disarmante banalità detta come se fosse una verità assoluta.
Arrivarono alla piazzola del parcheggio e Cettina vide poco lontano dalla sua macchina una moto di grossa cilindrata con targa tedesca
Lei arrivò alla macchina qualche metro più avanti, l’aprì e si girò per salutarlo trovandolo giusto dietro di lei invece che accanto alla moto e spaventata fece un salto indietro
“Scusa – fece lui sorridendo per la faccia che aveva fatto – volevo chiederti sola una cosa …”
“Dimmi”
Rispose lei riavutasi dallo spavento
“… ti andrebbe di andare a mangiare una pizza con me questa sera … o domani se sei occupata?”
Lei lo guardò sorpresa
“Perché ?
“Per conoscerci meglio … per parlare un po' …. diventare amici….”
Non riuscì a trovare altri argomenti anche se si capiva che li stava cercando
“… tra le tante persone che ho incontrato qui, sei l’unica che dica delle cose sensate …  ”
Lei lo guardava stupita, indecisa sul da farsi pensando a cosa volesse dire
“… scusa, è la prima volta che chiedo un appuntamento e non so cosa si dica in questi casi … ma ho lasciato la Germania per il mare … mi scoccia pensarmi abbandonato su una spiaggia”
La guardò intensamente, con i ricci che gli scendevano sugli occhi e le labbra ferme in un sorriso gentile.
Lei pensò a il suo corpo contro il suo nel bagnasciuga, penso ai suoi occhi neri dietro i riccioli che gli coprivano la fronte, ebbe il flash delle sue labbra che le sorridevano senza malizia mentre le dava il cuscino e pensò a quello che le aveva detto, alla sua anima che le aveva mostrato. Sentì che era sincero, diversamente da tutti quelli prima di lui, le aveva mostrato la sua anima ancor prima di conoscerla.
“bhe, penso che stasera potremmo vederci, perché no … dove possiamo andare?”
“io vado sempre al kamelot, ti va bene?”
“ si non è lontano da casa mia alle 21:00 va bene?”
“okei, prenoto io”
Lei lo guardò tutta seria.
“ Non mi darai anche tu una buca?”
“No! io quando dico una cosa è quella”
E sorrise nuovamente
“va bene, a stasera”
Fece lei contenta. Il volto di lui si illuminò.  Si voltò e si avviò verso la moto. Lei lo guardò allontanarsi e dopo pochi secondi gli corse dietro
“scusa, … scusa,”
Lui si voltò immediatamente e se la vide arrivare di corsa
“Come ti chiami ? …. Non mi hai detto come ti chiami”
Lui la guardò
“Philipp, Filippo in italiano”
I loro occhi si guardavano come quando si guarda un tramonto o il mare del mattino mentre sorge il sole e lo riveste di luce.
“Ah, Filippo … “
Ripetè lei. Ma non si mosse e non disse nulla. Lui faceva lo stesso quasi a voler leggere ogni suo tratto, ogni più piccolo particolare di lei per ricordarselo per sempre
I loro occhi si fissavano come se le loro anime volessero conoscersi direttamente, senza usare parole, ma solo il loro silenzioso desiderio di sapersi
“minchia baciami,  abbracciami, … stringimi …”
Pensò Cettina improvvisamente, sperando che la stringesse come aveva fatto in acqua o come fanno nei film e che premesse le sue labbra sulle sue, perché le labbra sono la penna con cui ogni amante scrive il suo amore sulla pelle di chi ama e lei voleva che lui scrivesse sulla sua pelle quanto per lui, lei fosse importante, quanto la desiderasse e la volesse rivestire di piacere, perché aveva sempre desiderato un bacio rivelatore come quello che non era mai arrivato.
Si vergognò immediatamente dei pensieri che stava facendo
“… a dopo … allora”
E indietreggio per ricordarlo com’era, con i riccioli smossi dal vento, quel sorriso che sembrava quello di un bambino e l’asciugamano rossa sulla spalla.
Sentì che stava arrossendo, si voltò e andò via, salì in macchina e partì. Arrivò a casa senza ricordarsi nulla della strada che aveva fatto, perché pensava solo a lui, a quello che si erano detti, alle sue braccia intorno la sua vita, ai suoi occhi fissi nei suoi. Alle sue labbra che dovevano essere dolcissime, alle sue mani sul suo corpo, alla sua pelle che doveva profumare di fuoco e zagara. Si asciugò i capelli raccogliendoli in una lunga coda, si mise lo smalto nuovo sulle unghie dei piedi e delle mani, si passo sulle gambe la crema per rassodarle e passò parecchio tempo a truccarsi. Lo faceva in modo inconscio, mentre pensava a lui. Si provo due vestiti e scelse il nero con le scarpe basse e una piccola borsa. Restò in dubbio sull’intimo, se dovesse mettersi Victoria Segret o Coin.
“Minchia - si disse - se deve succedere qualcosa, me lo devo ricordare per tutta la vita”
E levò il tagliandino del prezzo a Victoria Segret. Quando guardò l’orologio si accorse che era tardi e corse via sotto lo sguardo severo della madre rimasta a guardarla preoccupata sulla porta di casa. Arrivò con quasi venti minuti di ritardo e all’ingresso del locale lo cercò con ansia e paura tra i tavoli. Lo vide in un angolo che guardava il cellulare. Si diresse verso di lui sicura ed emozionata. Felice di vederlo con i suoi ricci e la sua camicia di lino bianco. Felice di vederlo perché le sembrava di conoscerlo da sempre, di sapere ogni suo segreto e che in verità non l’avesse mai lasciata. Era rimasto dentro i suoi più nascosti desideri a sorriderle, a stringerla e proteggerla come quando l’aveva stretta nel mare. Non era mai andato via, era rinchiuso dentro la sua anima a nutrirla d’amore Quando lui la vide si alzo sorridendo e lei si sorprese perché non lo ricordava così carino e pensò che era naturale che lei fosse lì con lui, che non potesse essere altrimenti, che quel momento per loro due era gia stato scritto da sempre. Per sempre.
“Ciao”
Le disse Filippo guardandola stupito della sua elegante trasformazione mentre aspettava che si sedesse.
“ciao, è tanto che mi aspetti? “
gli chiese preoccupata Cettina.
“da sempre”
rispose e sorrise con un sorriso grande quanto l’orizzonte Lo stomaco le prese fuoco e capì che sarebbe stata la serata più importante di tutta la vita che fino a quel momento aveva vissuto. Si spaventò, per quell’immensa e incosciente felicità che stava provando.  
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unquadernino · 8 months
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Sono seduta al pianoforte, suono Beethoven. L'altro ieri notte ho sognato la mia maestra di pianoforte e mi sono svegliata molto turbata, nel sogno volevo tanto suonare ma per qualche motivo me ne stavo con altre persone su una terrazza dove una tastiera digitale al PC riproduceva in modo falso il suono di un pianoforte. Solo alle 20:04 correvo verso la stanza nella quale si trovava un pianoforte vero, identico a quello che usavamo a lezione. Ma era troppo tardi per suonare, dopo le 20 non si può più, e mi sedevo sullo sgabello piena di rammarico. Oggi mi sono seduta qui e ho suonato Beethoven. L'ho suonato per un po'. Ora ho interrotto perché avevo la testa piena di pensieri che si rincorrevano, e una strana sensazione di nudità nel suonare mentre mia madre è nell'altra stanza. Mi sento come una persona che dopo tantissimo dolore per un amore non corrisposto, mostri di provare ancora dei sentimenti, e di provarli ancora con lo stesso dolore di prima. La verità è che ho il rimpianto enorme di non aver continuato a prendere lezioni, ma la verità ancora più forte è che non ho potuto farlo e che se ho smesso è stato solo perché per non far mancare niente in famiglia ho smesso di pensare a me in tanti momenti. E di questo mi pento, me ne pento ogni volta che suono e che sento le mie dita, dopo due anni, suonare alla perfezione passaggi complicati come se fossero solo loro a ricordarli, non la mia testa e non la mia razionalità. Suonando poco fa ho capito anche che il pianoforte per me è stato un linguaggio di tante relazioni di amicizia che ora sono finite, o sono tornate dopo tanto (e forse è per questo che ora sono di nuovo qui). Ho creduto di poter lasciare andare questo linguaggio insieme a quelle persone, e solo adesso mi rendo conto del fatto che è come se non sapessi più parlare, o come se non sapessi più ascoltare. Come se non sapessi più ascoltare
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la-ragazza-turbata · 10 months
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La ragazza turbata è tornata, ed era ora.
Per troppo tempo l'ho trascurata, per troppo tempo non ho scritto nulla, ma ora è qui con me, di nuovo.
La parte di me che nessuno conosce, la parte di me che rivela chi sono realmente.
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mewscarrafone · 1 year
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TOKYO MEW MEW REWATCH - EPISODIO 17
Tumblr media
Ah, e finalmente le nostre eroine vengono a conoscenza della backstory degli alieni. E di conseguenza con un bel dilemmino morale.
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Ryou è quasi disturbante in questa scena.
Purin è la prima che nota che se sono tutti originari dello stesso pianeta, allora il termine 'alieni' è sbagliato, individuando una comunanza; Retasu concorda subito. Zakuro è la più esplicita, mettendosi nei panni dei nemici e, pur non giustificandoli, comprendendo perfettamente quali siano le loro motivazioni. Ichigo è spiazzata dal tentativo dell'altra di empatizzare, ma è visibilmente turbata anche lei.
E poi c'è Ryou, che dice alle ragazze di dimenticare quello che hanno visto, perché resta il punto che quelli stanno cercando di sterminarli tutti. Retasu fa la cosa logica, chiede se una volta comprese le loro motivazioni non si possa trovare un punto d'incontro, ma lui la mette a tacere subito con un vago 'se fosse stato possibile non avremmo avuto bisogno di difenderci'.
Ora, vero che gli alieni sono partiti con l'offensiva pesante, ma vero anche che Ryou non ha neanche provato a trovare una soluzione alternativa al progetto Mew, i suoi futuri flashback ci mostreranno che ci lavoravano già i suoi genitori. Che lui vuole vendicare. Quindi in parte è una visione concreta della realtà dei fatti, un nemico che non ha proposto trattative; dall'altra c'è un bel bias da parte sua.
Che belle le situazioni complesse e ambigue, e che bello trovarne in un anime tecnicamente per ragazzine!
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Minto, Retasu e Purin sono tipo le comari di paese.
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Ma quella che rivista sarebbe di preciso?!
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- Mi sembra un piano molto semplicistico.
- E fanne uno tu la prossima volta!
Ovviamente Kisshu non poteva essere che un propositore del metodo KISS (Keep It Simple, Stupid)!
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- Dovevo avere l'influenza proprio oggi, vhe dovevo uscire con Masaya ...
Preparati fanciulla, nella vita è sempre così. La prossima volta pioverà.
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Pai che stabilisce la composizione chimica di jn fiume semplicemente cacciandoci una mano dentro. Cosa non darei per un po' di lore coerente riguardo agli alieni ...
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Bisognava immortalarla: una delle rare occasioni in cui invece di mantenere il perfetto aplomb mentre Ichigo si imbarazza, Masaya assume lo stesso colore del di lei copriletto!
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Prima apparizione del Cavaliere Blu!
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Chiudiamo con un fermo immagine di quelli belli.
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ross-nekochan · 2 years
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Nonostante io sia STANCHISSIMA, sento l'obbligo morale di parlare adesso di questo viaggio.
Un viaggio che è stato interminabile dall'inizio alla fine. Iniziato con la sveglia alle 6:00, siamo salpati bene o male con un leggero ritardo e attraccati di conseguenza. Da Palermo a Siracusa, l'unica via autostradale direzione Catania era completamente chiusa senza indicazioni su alternative (ora non si capisce se è stata una nostra svista causa buio pesto) e l'arrivo per Siracusa che doveva essere intorno alle 22/23, diventa le 01:30.
Il ritorno, non dico peggio ma quasi: traghetto che doveva salpare alle 8:30/9:00, lo fa alle DODICI. State leggendo bene, DODICI.
Also, come è possibile che NA-PA fatto via terra (733km) richiede 8h di viaggio, e via traghetto (366km, quindi circa la metà) ci voglia esattamente LO STESSO TEMPO, se non peggio. Quando io ho fatto NA-VE (poco meno di 700km) in CINQUE ore. Nel DUEMILAVENTIDUE.
Ora, ci saranno sicuramente delle regolamentazioni nautiche da rispettare, di sicuro, ma non è concepibile fare meno di 400km in 10h, non con il finimondo di conoscenze che abbiamo adesso.
Conclusasi la parte sul viaggio è necessario per me parlare delle sensazioni nell'isola.
Arrivare a Palermo, soprattutto, è stata una esperienza traumatica. Mi sono ritrovata a casa, senza essere a casa. Palermo è LETTERALMENTE la Napoli siciliana, e la differenza che la divide con le altre città è la stessa che divide Napoli dalle altre province campane.
I quartieri con palazzi fatiscenti e sul punto di crollare, la puzza di piscio eternamente onnipresente, i ragazzini con i motorini senza casco (tutto come a Forcella), le stradine strette illuminate con le frasette appese (Quartieri spagnoli), la totale anarchia dell'immondizia (non esisteva un cestino nel centro storico che avesse una scritta su cosa avrebbe dovuto contenere) e la sua presenza massiccia per le strade più impervie, la totale autoprostituzione col cibo locale (come se non ci fosse altro da poter vendere al turista), il caos totale nei mercati popolari, dove gas dei motorini e passanti si mescolano, mercato dove trovi le sigarette di contrabbando (Forcella pt. 2), ma dove trovi anche il venditore che canta a squarciagola l'ultima canzone di Blanco (perché sì), e i meravigliosi libri a 2-3€.
Sono rimasta traumatizzata, sconvolta, turbata: mi sentivo a "casa" pur non essendo quella la mia casa. Lo sconforto che ho provato per le cose brutte di Palermo è stato lo stesso di quando vedo letteralmente i cessi in Via Duomo a Napoli. La meraviglia e la consapevolezza delle meraviglie che ci sono in Sicilia mi hanno riempito d'orgoglio, così come mi riempiono d'orgoglio i piccoli e grandi monumenti della mia regione.
Poi la povertà palpabile, i bambini che già fumano, la fatica di chi sgobba come un maiale volontariamente manco fosse ancora nel dopoguerra, le case senza intonaco che praticamente sono fuori la strada, i palazzi alti, grossi, tutti uguali che sembrano figli del fascismo o del boom economico.
C'è qualcosa che accomuna Campania e Sicilia che è più della semplice passata appartenenza allo stesso regno, perché non ho avuto le stesse sensazioni in Puglia (dove sono stata tante volte). Forse, oltre alle questioni storiche, c'entrano anche la Mafia e la Camorra e di come si sono infiltrate nell'economia e nella società territoriale... o forse no, forse solo in parte. Chi lo sa...
Insomma, la Sicilia l'ho vista da fuori, ma è come se potessi palpare come si sente chi la vive da dentro.
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madonnaaaddolorata · 2 years
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manterrai gli onlyfans?
non lo so perché qualcun* ha cercato di farmi passare per una poco di buono, venendomi a stalkerare qui, cosa che mi turba abbastanza. l’idea è stata sempre quella di riuscire a comprare rullini cosa che è andata in secondo piano perché poi ho solo pensato di donarli al rifugio hope (nel caso posso fornire prove a riguardo e anzi vi consiglio di donare anche poco perché fanno un lavoro enorme e salvano tanti animali). trovo non ci sia niente di male nell’avere un lato “porno”, ma non sono una creator professionista come molte altre di cui ho stima totale e che lo fanno come vero lavoro. sono passati dei messaggi che qui erano ironici come cose molto degradanti (tipo i dick rating, perché poi non far pagare agli uomini dato che ne ricevo gratis senza consenso? Valerio Lundini che ripete ma è un gioco è un giocooo), senza capire nulla della spettro della sessualità, tanta ignoranza e cattiveria (non che mi aspettassi altro da questo personaggio). su of ho persone strette che mi conoscono anche di persona, quindi manco a dire chissà che. non so sono turbata. per ora resta lì, non lo cancello. allo stesso tempo mi sono confrontata su questa faccenda in gruppi dedicati e ho trovato grande sostegno soprattutto dalle donne, ma stare in ufficio e dover fare cose di lavoro che già mi stanno togliendo la vita e superare anche sta cosa è stato pesantino.
scusa la pippa te magari la pippa volevi solo fartela ahah.
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iosonomedusa · 8 days
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Nessuna domanda, nessuna risposta
“Grande raccordo anulare.
Giornata piena, infinitamente stancante.
Mamma è alla guida, io immersa nel telefono.
Rido e chiedo: “Mamma ma quando stavi imparando a guidare papà era tranquillo nell’insegnarti?”.
Nessuna risposta.
Turbata alzo lo sguardo, la macchina si dirige verso destra, le altre auto suonano i clacson.
Mi giro. “Mamma che succede?”. Nessuna risposta.
Ha perso i sensi.
In qualche modo riesco a fermare la macchina, “E adesso?”.
Panico.
Chiamo i soccorsi, qualche macchina si ferma ad aiutarmi. Fanno domande, non sento nulla.
Penso: “Papà!”.
Lo chiamo. Nessuna risposta. Lo richiamo e ancora nulla, nessuna risposta.
Arrivano i soccorsi, mi inondano con mille domande.
“Non c’è il battito..” ed io sono ferma lì.
Ora del decesso: 14:56.
“Papà perché non rispondi? Ho bisogno di te.”
Chiamo i miei fratelli, non so che fare.
Uno viene a prendermi, l’altro va a cercare papà.
“Venite in azienda.”, ci guardiamo confusi e storditi.
Arriviamo. Troppe luci, troppe persone, troppi dottori e troppi agenti.
“Che succede?”.
Papà è a terra in mezzo ad una pozza di sangue, con una pistola e un biglietto vicino: “Non sono abbastanza, vi chiedo perdono.”.
Ora stimata del decesso: 14:55.
Ah, l’amore. Che arma potente.
Quei due non lo sapevano eppure vivevano le stesse paure, le stesse preoccupazioni.
Vivevano nello stesso battito.”
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claudiotrezzani · 1 month
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Barattoli, alberi.
Aperti, i barattoli.
Eddunque, già usati.
Progettati per contenere sino al consumo del contenuto.
Poi, via.
No, non via, qui.
Perché Julia Vikhrova estrae poesia, da quei barattoli.
Bisognava fossero svuotati, acciocché accadesse.
Mondati dall'istanza utilitaria, divengono sculture moderne.
Sculture in lirico dialogo con ulteriori elementi, in una inquadratura di sopraffina sapienza compositiva e sensibilità timbrica.
Alberi, ora.
Ne sceglie uno, Ingrida Urbonaviciene.
Ma - per nostra fortunata delibazione - ciò non basta, ad Ingrida.
Perché Ingrida lo trasfigura, quell'albero.
Notevole che sappia farlo senza prevaricazioni, Ingrida.
La foresta non ne risulta turbata quanto ad orchestrazione dei pesi, intendo.
Epperò quelle braccia mutano la classe semantica.
Quelle braccia sono rami tra rami, ma allo stesso tempo sono un lirico canto di vita ed umanità.
Una prova di rimarchevole raffinatezza e sottigliezza.
Julia, Ingrida, felici araldi di decontestualizzazione, sono.
Novella parola esse infondono.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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5.a Domenica di Quaresima
➡️🌼🙏Domenica 17 Marzo 2024
S. Patrizio; S. Geltrude; B. Corrado
5.a di Quaresima (anno B)
Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33
Crea in me, o Dio, un cuore puro
👉🕍📖❤️VANGELO
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 12,20-33
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli domandarono: “Signore, vogliamo vedere Gesù”. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: “È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome”. Venne allora una voce dal cielo: “L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!”. La folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: “Un angelo gli ha parlato”. Disse Gesù: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Parola del Signore.❤️🙏
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deepheartnews · 4 years
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Inchiesta sui commercialisti della Lega, spunta la finanziaria vicina alla rete sovranista per far sparire i soldi all’estero
Dopo la Russia, spunta un legame anche con la galassia sovranista internazionale nell’inchiesta che vede indagati tra gli altri tre commercialisti della Lega per l’affare sfumato sulla sede della Lombardia Film Commission. Un legame che passa per la Fidirev, la finanziaria che secondo gli inquirenti sarebbe stata usata per far sparire una parte del denaro sulla compravendita del capannone di Cormano. Secondo il Fatto quotidiano, Roberto Tradati, responsabile della finanziaria, è indagato per riciclaggio, proprio per aver tentato di far sparire parte degli 800 mila euro. Dietro la milanese Fidirev ci sarebbe il finanziere svizzero Tito Tettamanti, fondatore del gruppo Fidinam, che si occupa di consulenza tributaria internazionale e che, secondo La Stampa, è specializzato nella creazione di strutture offshore in paradisi fiscali.
Il ruolo di Tito Tettamanti
Il 90ene Tettamanti, con un patrimonio miliardario, è stato accostato spesso alla rete sovranista ticinese: è in ottimi rapporti con Steve Bannon, ex stratega della campagna americana del presidente Donald Trump. Secondo la Finanza, infatti, tra il 2017 e il 2018 la Fidirev è «risultata indirettamente partecipata dalla Fidinam (Svizzera) attraverso l’interposizione di svariate persone fisiche e giuridiche tra cui Fidirevisa Italia Spa, Fidinam Services et Participations SA (Lussemburgo) e Fidinam SA (Svizzera)». La Fidirev è la fiducia attraverso la quale sarebbero andati a Scillieri, in Svizzera, ben 390mila degli 800mila euro versati dalla Lombardia Film Commission per la sede di Cormano.Adesso, dunque, si attendono gli interrogatori alle figure chiave dell’inchiesta. A partire da Luca Sostegni, prestanome usato dai commercialisti nell’ambito della compravendita. «So, per quanto mi ha riferito Scillieri, che qualche mese prima della ricezione degli 800mila euro, i soldi dovevano essere divisi così: 300mila dovevano tornare indietro, diceva “scherzosamente”, come contributo per la campagna elettorale della Lega» ha detto Sostegni ai pm a luglio. Ma al momento non ci sono riscontri nelle indagini.
Il ruolo di Michele Scillieri
Potrebbe essere il commercialista Michele Scillieri, che finora è rimasto in silenzio davanti al Gip, a chiarire alcuni aspetti di questa vicenda. Non si è presentato all’interrogatorio di garanzia ma si è fatto interrogare dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi. Lui, insieme ai colleghi, è accusato di peculato e turbata libertà nella scelta del contraente. Ora è ai domiciliari. Matteo Salvini ha lasciato intendere di non conoscerlo. Peccato che nel suo studio sia stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”. Tra il 2016 e il 2018 avrebbe ricevuto compensi per ben 84mila euro dal partito politico. E nel 2017 ben 17mila euro da Pontida Fin.
L’inchiesta
Prosegue, dunque, l’inchiesta della Procura di Milano e della Guardia di Finanza sulla compravendita della sede della Lombardia Film Commission a Cormano, nel Milanese. La Fondazione Lombardia Film Commission ha acquistato un capannone per ben 800mila euro, prezzo ritenuto eccessivo visto che quell’immobile era stato pagato la metà. Il 10 settembre l’arresto dei tre commercialisti vicini alla Lega: Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri. A insospettire un flusso di denaro finito sui conti di diverse società con conti bancari in Svizzera. E spunta anche una fiduciaria con sede a Panama. Nelle carte è finito il giro d’affari della Lega (e dunque del conto corrente aperto a dicembre 2017) da quando si è trasformata in “Lega per Salvini Premier” alla quale partecipano i tre commercialisti ritenuti vicino al Carroccio e ora ai domiciliari. Un conto che decolla fin da subito. Dalle movimentazioni per circa 2,5 milioni in entrata e 1,1 milioni in uscita del 2018 a quelle di 5,8 milioni in entrata e 5,1 in uscita del 2019.
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Fondi Lega, spunta il notaio che puntava a spostare il denaro dopo il caso dei 49 milioni: è lo stesso che ha aiutato i commercialisti nei rapporti con la Svizzera
Lombardia Film Commission, per i pm i commercialisti della Lega erano «infiltrati» nei piani alti della politica
«Fanno il ca*** che vogliono con i soldi della Lega… all’ex idraulico soldi a tonnellate». Lo sfogo nelle intercettazioni del commercialista
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weirdesplinder · 2 months
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Chiedo a un autore i suoi libri preferiti: ISABELLA NANNI
Torna la rubrica CHIEDO A UN AUTORE I SUOI LIBRI PREFERITI, che per questa occasione diventa momentaneamente CHIEDO A UN TRADUTTORE I SUOI LIBRI PREFERITI, infatti l'ospite di oggi è Isabella Nanni, traduttrice che sta portando in Italia molte autrici straniere interesanti, che ci svela i suoi dieci libri preferiti della vita.
Per conocere meglio Isabella e tutta la sua produzione non esitate a visitare il suo sito.
Sito ufficiale di Isabella Nanni: https://doublefacetraduzioni.altervista.org
Pagina instagram: https://www.instagram.com/doubleface.traduzioni/
Ma ora scopriamo i suoi dieci libri preferiti:
Il signore degli anelli, di Tolkien
Link: https://amzn.to/3HiUKBm
Trama: Composto da tre romanzi pubblicati in Gran Bretagna fra il 1954 e il 1955, Il Signore degli Anelli è uno dei più grandi cicli narrativi del XX secolo. J.R.R. Tolkien ha creato un mondo e un epos che da sempre affascinano e influenzano lettori e scrittori di tutto il mondo. La Compagnia dell'Anello si apre nella Contea, un idilliaco paese agricolo dove vivono gli Hobbit, piccoli esseri lieti, saggi e longevi. La quiete è turbata dall'arrivo dello stregone Gandalf, che convince Frodo a partire per il paese delle tenebre, Mordor, dove dovrà gettare nelle fiamme del Monte Fato il terribile Anello del Potere, giunto nelle sue mani per una serie di incredibili circostanze. Un gruppo di hobbit lo accompagna e strada facendo si aggiungono alla banda l'elfo, il nano e alcuni uomini, tutti uniti nella lotta contro il Male. La Compagnia affronta un cammino lungo e pericoloso, finché i suoi membri si disperdono, minacciati da forze oscure, mentre la meta sembra allontanarsi sempre di più.
2. Il commissario Montalbano La forma dell’acqua, di  Andrea Camilleri
Link: https://amzn.to/3Us6Otd
Trama:Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L'autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l'intreccio con una facilità e una felicità d'inventiva, un'ironia e un'intelligenza di scrittura che - oltre il divertimento severo del genere giallo - appartengono all'arte del raccontare. Cioè all'ingegno paradossale di far vedere all'occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.
3. Via delle Oche, di Carlo Lucarelli
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Trama: 1948. Il Paese è diviso, inquieto, le ferite della guerra non sono ancora sanate, e il commissario De Luca è di nuovo a caccia. Tra le elezioni politiche infuocate di aprile e l'esaltazione estiva per le vittorie di Bartali al Tour de France, si ritrova per le mani un nuovo caso. Un omicidio che qualcuno vorrebbe archiviare troppo in fretta. Sono passati tre anni dalla fine del conflitto e le tensioni sono ancora fortissime. Il commissario De Luca ha evitato la vendetta dei partigiani, che volevano giustiziarlo in quanto ex membro della polizia politica fascista, ed è di nuovo in servizio, ancora a Bologna. Lo hanno assegnato alla Buoncostume; non il massimo per uno che veniva considerato il miglior poliziotto d'Italia. Eppure il caso che si trova ad affrontare è assai più complesso di quanto lui stesso potesse attendersi. C'è un morto, un buttafuori da bordello, e De Luca, che non è cambiato, viene assalito dalla solita febbre: deve trovare il colpevole, a ogni costo. Anche se non ha l'autorità per svolgere le indagini. Anche se dovrà subire enormi pressioni. Anche se intorno a lui l'Italia repubblicana sta vivendo la sua prima grande crisi.
4. Le novelle, di Giovanni Verga
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Trama:  Ogni racconto di questa voce del verismo italiano si regge sull'invenzione di situazioni e personaggi memorabili, scolpiti con uno stile teso e incisivo, in grado di cogliere la problematica sociale dell'ambiente contadino e cittadino, così come il fondo tragico della condizione umana.
5. Le novelle di Pirandello
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Trama: Nel '22 Pirandello intraprese un lavoro di sistematizzazione dei diversi racconti pubblicati in un corpo unico, una serie di volumi (24 in tutto) contenenti circa 15 novelle ciascuno, per un totale di 365 novelle. Il titolo "Novelle per un anno" volle indicare la possibilità, per il lettore, di leggere una novella al giorno e comprendere, così, l'assurdità dell'esistenza, poiché ognuno di noi, credendo di vivere in modo pieno e reale, è in realtà prigioniero della propria forma, costituita dalle convenzioni sociali, dalle inclinazioni soggettive che c'impediscono di vivere rappresentando le maschere che ogni individuo è costretto ad indossare per poter appartenere alla società.
6. Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry
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Trama: L’incontro tra un aviatore, rimasto in panne nel deserto del Sahara, e un ragazzo venuto da un piccolo pianeta lontano per sfuggire alla solitudine. L’indimenticabile storia di un’amicizia destinata a durare per sempre, sul filo di un’illuminante, universale discorso sul senso della vita.
7. La gabbianella e il gatto, di Louis Sepulveda
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Trama: I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del Nord. Banco di aringhe a sinistra stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa, insieme agli altri. Ma quando riemerge, il resto dello stormo è volato via, e il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C'è un gatto, su quel balcone, un gatto nero grande e grosso di nome Zorba, cui la gabbiana morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto da lui tre solenni promesse. E se per mantenere le prime due sarà sufficiente l'amore del gatto, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti.
8. Pomeriggio d’amore (Love in the afternoon)
Quinto libro della serie Hathaways
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Trama: Beatrix Hathaway si trova più a suo agio in mezzo alla natura che non nelle sale da ballo. Nonostante le Stagioni trascorse a Londra, non è mai stata seriamente corteggiata né conquistata, e si è rassegnata a un futuro senza amore. Quando l’amica Prudence le rivela il proprio disappunto per le noiose lettere che riceve dal suo papabile fidanzato, il capitano Christopher Phelan impegnato nella guerra di Crimea, Beatrix si offre di rispondere al suo posto. Ciò che inizia come un innocente inganno, tuttavia, si trasforma inaspettatamente in qualcosa di profondo e passionale per entrambi, e Beatrix si scopre innamorata. Al suo ritorno, Christopher sarà più che mai determinato a fare sua la donna che attraverso quelle lettere lo ha definitivamente conquistato…
9. Dancing with Clara (Ballando con Clara), di Mary Balogh
Link: https://amzn.to/3SW24rv
Trama: Frederick è pieno di debiti e per mantenere il suo tenore di vita decide di sposarsi. La candidata ideale è Clara, ricca ma indebolita da una malattia insidiosa. Per guarirne dovrebbe trovare un motivo per reagire, magari quel nobile libertino che pare interessato solo al suo denaro…
10. Dreaming (Un'adorabile sognatrice), di Jill Barnett
Link: https://amzn.to/3SSWObm
Trama: Letty Hornsby e il suo cane Gus sono ben conosciuti ai lettori di questa piccola duologia in quanto hanno avuto diverse spassose scene nel primo libro, Joy la strega. Letty è una ragazza normale il più delle volte, ma quando incontra Richard l'uomo che ama da sempre diventa talmente imbranata da ferirlo gravemente ogni volta che si vedono! Richard conosce lety da una vita, ma ora che pè cresciuta nota anche come si sia fatta carina, peccato che ogni volta che l'incontra lei non faccia altro che combinare disatri, riesce persino a farli finire su una nave di contrabbandieri….
11. A Sir Philip con amore (To Sir Philip with love), di Julia Quinn Quinto libro serie Bridgerton
Link:https://amzn.to/3qyV8Cz
Trama: Eloise Bridgerton ha ormai ventotto anni compiuti ed è ancora senza marito. A spezzare il grigiore delle sue giornate arrivano le lettere di sir Phillip Crane, un botanico rimasto vedovo con due gemelli da crescere.Dopo un anno di corrispondenza lui le chiede di sposarlo, ma quando finalmente si incontrano, Eloise scopre che Phillip, più che una compagna, cerca una madre per i suoi figli. Riuscirà il suo amore a fare breccia nel cuore apparentemente insensibile di Phillip?
12. A kiss for Midwinter, di Courtney Milan
Link: https://amzn.to/42ttb3q
Inedito in italiano, romanzo breve facente parte della serie Brothers Sinister, di questa serie è disponibile nella nostra lingua il primo romanzo In guerra e in amore (The Duchess war)
Trama: Sei anni fa Jonas Grantham aveva osservato un medico prescrivere del veleno a una giovane donna. All'epoca sapeva che era sbagliato - proprio come lo erano anche le affermazioni del medico sui difetti morali e sui miasmi cattivi - ma aveva solo vent'anni, non era qualificato e aveva dato la sua parola che non avrebbe interferito. Ma da allora quell'incontro lo aveva perseguitato.
Cinque anni dopo Jonas torna a Leicester per aprire il suo studio medico cercare moglie. Lydia è solo solo l'undicesima ragazza non sposata più carina della città, ma attira comunque la sua attenzione. Solo che Lydia non vuole avere niente a che fare con lui. Perché era lei era quella giovane che lui avefa visto chiedere aiuto a quel vecchio medico in un momento di grande difficoltà, e non ha tempo per i dottori sarcastici e schietti che pensano male di lei.
Solo che Jonas non ha affatto una cattiva opinione di lei. Infatti, nonostante lo tratti in modo sprezzante, si è davvero innamorato di Lydia nonostamte il suo segreto. Ora tutto quello che deve fare è riuscire a piacere a lei, e magari guadagnarsi un bacio...
13. L'eroe di Eleanor, di Jill Barnett
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Trama: New York a fine 1800. Alla morte di suo nonno, la 40enne Eleanor Austen è costretta a trasferirsi in un appartamento all’ultimo piano dell’edificio che avevano affittato a una palestra rumorosa di proprietà di un rinomato pugile irlandese, il 32enne Conn Donnoughue. Durante un mese di dicembre innevato e magico, due cuori solitari potrebbero scoprire di avere in comune molto più di quanto pensavano…
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lamilanomagazine · 3 months
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Appalti truccati e corruzione: 11 arresti a Pozzuoli
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Appalti truccati e corruzione: 11 arresti a Pozzuoli. Sono 11 le misure cautelari che la Procura di Napoli ha eseguito oggi con accuse, a vario titolo, di “concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”, “traffico di influenze illecite” e “turbata libertà degli incanti”. Tra gli arrestati anche esponenti politici, amministratori locali e imprenditori. Spiccano i nomi di Nicola Oddati, già componente della Direzione Nazionale del Pd e ora dirigente della Regione Campania, l'ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, oltre che Giorgio Palmucci, ex presidente di Enit e l'imprenditore Salvatore Musella. I presunti illeciti sono stati scoperti dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito di un'altra attività investigativa su turbative nella gara relativa alla concessione pluriennale del Rione Terra di Pozzuoli per la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero. Dalle attività investigative sarebbe emerso che, per aggiudicarsi la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero nel Rione Terra di Pozzuoli, l'imprenditore Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità a Nicola Oddati. Grazie alla intermediazione dell’influente esponente politico e al legame privilegiato dell’imprenditore con il sindaco Vincenzo Figliolia sarebbe stata manipolata l'aggiudicazione della concessione del Rione Terra. Musella avrebbe beneficiato dell'intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro, ex consigliere provinciale di Taranto, e con Sebastiano Romeo, ex segretario provinciale del PD di Reggio Calabria, nell’ambito di appalti per la ristrutturazione di "Palazzo Carducci" a Taranto e del complesso scolastico "B. Chimirri" di Catanzaro. https://videopress.com/v/smL8EknB... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sognosacro · 5 months
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A un certo punto sta notte ho sognato di essere un detective e di aver trovato il colpevole. Però era nel bagno dei maschi a trapanare il cranio di un uomo. E al posto di arrestarlo ero terrorizzato e sono corsa in un aula di studenti di legge a dire questo fatto e a studiare come potevo arrestarlo, tenere tutti in salvo e rimanere vivo.
Poi ho fatto altri sogni, turbata da questo fatto. Dove nel sogno io ero proprio turbata. Ma ora non ricordo.
Ed è tutto il giorno che mi sembra di potermi addormentare da un momento all'altro. Ma l'idea di dormire mi mette l'ansia con l'immagine di mio padre che mi giudica come nullafacente.
Quindi non posso dormire per questo e non posso fare cose perchè sono troppo stanca.
Ma è domenica.
E sono in lutto.
Perché non ci capisco un *
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