Tumgik
#percorso spirituale
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"Ricordati che la vita di oggi, sarà una vita passata domani, perciò ti conviene usarla al meglio per non trascinarti appresso i soliti errori."
#AngelJeanne ✨
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Ho passato una vita ad amare i colori netti. A cercare di classificare le cose e le persone a dividere, separare, aggiustare, chiarire, controllare. Ho passato anni a chiedermi se amassi il freddo oppure il caldo, la pioggia oppure il sole, la sabbia oppure il vento, il rumore oppure il silenzio. Ho passato una vita a definirmi, perché è definirti che vuole il mondo e pensavo di voler essere ciò che il mondo vuole. Prima ho dissentito, poi ho indietreggiato, poi mi sono ribellata, poi mi sono conformata, poi di nuovo ribellata e poi,poi mi sono semplicemente amata. Prima ho pensato di non valere, poi ho pensato di dover dimostrare, poi ho creduto di non essere abbastanza, poi ho capito che ciò che mi importava era semplicemente "essere". Essere, io volevo "essere". Ho assaporato così il sapore delle sfumature, ho toccato così il calore del tra le righe, ho respirato l'amore per ciò che non vedevo, per ciò che non capivo , per ciò che non parlava, per ciò che non urlava , per ciò che non chiedeva, per ciò che non pretendeva, ma soprattutto per ciò che non si definiva. Ho ascoltato i brividi dell'incertezza , incespicato i passi della non meta, sentito il gelo dell'assenza e il timore della mancanza. Ho sentito forte l'eco della solitudine. Ho trovato luce, luce nell'ombra, ombra nella luce. Bene nel male e male nel bene. Ho capito che il buio non esiste, che è solo mancanza di luce. Ho compreso il valore della lentezza e ascoltato le parole del silenzio. Ho ritardato spesso, ho lasciato che per il mio ritardare mi rimproverassero spesso. Ritardavo perché non sapevo, perché non capivo, perché non volevo, perché incespicavo , perché io ...io non ero. Poi il miracolo, finalmente sei,finalmente del mondo non ti importa il giudizio. Essere non è diventare, essere è ritornare. Sulla via del ritorno ho ritrovato i miei passi, ho ritrovato i miei cocci, mi sono chinata sulla via del ritorno , ho osservato ciò che di me restava e l'ho raccolto. Ho ricomposto il mio puzzle, un puzzle pieno di crepe e ho cominciato a scoprire l'amore per l'imperfezione che ero, per ognuna di quelle crepe tanto visibili ma che tanto mi caratterizzavano e che tanto mi hanno portata a prendere per mano me, il senso e il mondo.
Ora accompagno gli altri, laggiù, fino in fondo a se stessi, a ritrovarsi dove si sono persi, smarriti, perduti e mai più trovati. Li accompagno a riprendersi, a tornare in superficie per mano a se stessi e finalmente più interi, più forti e mai più soli.
Tiziana Cerra
tizianacerra.com
Repost 22 dicembre 2016
(Foto Shifaaz Shamoon, unsplash)
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dominousworld · 3 months
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IL FALSO PERCORSO SPIRITUALE
di Marco Scarinci Ci sono persone che scambiano il percorso spirituale con il fare una crociata, di solito solo a parole, contro tutto ciò che non rientra nella loro idea di Tradizione, Spiritualità o Esoterismo. Nel fare ciò essi confondono la propria sensibilità personale con la verità. Non capiscono infatti che ci sono o ci possono essere vie, pratiche e tradizioni, anche molto valide per…
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susieporta · 1 month
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Sfatiamo alcuni falsi miti sulla crescita personale:
1. Andare da un professionista delle relazioni di aiuto non risolverà la tua vita e i tuoi problemi. Ti accompagnerà in un viaggio di sostegno e di chiarificazione, oltre che di trasformazione, dentro di te. Il resto lo dovrai fare tu. È un percorso che dura tutta la vita, quindi mettiti tranquillo e goditi il viaggio.
2. Quello che puoi risolvere o chiarire di te stesso con un professionista, un gruppo, un percorso, non puoi risolverlo o chiarirlo con un altro. Ogni periodo della tua vita sei diverso o hai una diversa energia, così come ogni percorso o rapporto crea una energia diversa. Quindi dovrei cambiare parecchi percorsi per far suonare il pianoforte della tua anima, e comprendere più a fondo te stesso.
3. Fare di continuo un certo tipo di lavoro su di te non ti rende speciale. È semplicemente lo scopo per cui siamo qui su questa terra: non cadere nell'ego spirituale. Certo, meglio lavorare su di sé che andare al bar a fare aperitivi senza un minimo di consapevolezza dei propri meccanismi interni. Ma se ti senti a posto con te stesso solo perché fai delle asana tre volte a settimana, stai sbagliando qualcosa.
4. Lavorare sulle proprie ombre, nodi e conflitti, non può avvenire nella mente. Deve scendere nel corpo. Ricordo una terapia che si concluse nel momento in cui cambiò il mio sguardo, il quale da spento e triste divenne pieno di energia e vitale. Letteralmente. Se non senti un cambiamento nel corpo, stai ancora sognando.
5. I cambiamenti che avvengono in un percorso non sono astrazioni: devono essere reali, tangibili e concreti. Devono avvenire nella quotidianità. Se le tue relazioni non si modificano, il tuo stile di vita non migliora, il tuo modo di gestire le emozioni non cambia o non riesci a realizzare qualche obiettivo che ti appartiene, c'è qualcosa che non sta funzionando nel tuo percorso. Stai ancora sognando.
6. Ciò che fa il cambiamento non è il terapeuta, ma la relazione tra te e lui. È l'energia che scaturisce da questo incontro a volte magico a permetterti di accedere al cambiamento. Quell'energia ti fa sprofondare dentro di te in sicurezza e con coraggio, e ti aiuta a gestire gli irrisolti della tua vita. Non pensare che il professionista sia un pezzo di ghiaccio e non cambi insieme a te, perché anche questo è un falso mito. Entrambi vi trasformate tramite il vostro incontro, che vi spingerà verso nuove strade e nuovi territori.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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lunamagicablu · 4 months
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Un Operatore di Luce è un’anima che ha avuto origine dall’alto della dimensione 3D, le energie interdimensionali del nostro pianeta. Quando vengono a incarnarsi sulla Terra da questo spazio, sono in qualche modo legati al nostro pianeta, ma il loro scopo principale qui è quello di diffondere luce e guarigione, e supportare le anime nella loro missione e percorso spirituale. Puoi riconoscere un operatore di luce dalla sua energia, che è un’energia leggera , incorporata nell’amore. Gli Operatori di Luce saranno attratti da attività o anche professioni legate alla spiritualità e alla guarigione, ma non hanno bisogno di avere un lavoro che coinvolga queste caratteristiche. Qualcuno potrebbe essere un insegnante, per esempio, e compiere la sua missione di Operatore di Luce attraverso il fatto che protegge e guarisce i bambini piccoli a livello dell’anima. Molto spesso, però, sono psicologi, guaritori, praticanti di Reiki, insegnanti di meditazione e così via. Il nostro pianeta è al momento pieno di Operatori di Luce e Semi Stellari, il cui scopo principale è facilitare un enorme cambiamento di coscienza. Alcune persone sono Semi Stellari, altri sono Operatori di Luce o altri potrebbero essere entrambi. Elena Amato ************************** A Lightworker is a soul that originated from above the 3D dimension, the interdimensional energies of our planet. When they come to incarnate on Earth from this space, they are somehow linked to our planet, but their main purpose here is to spread light and healing, and support souls in their mission and spiritual path. You can recognize a lightworker by their energy, which is a light energy, embodied in love. Lightworkers will be attracted to activities or even professions related to spirituality and healing, but they do not need to have a job that involves these characteristics. Someone might be a teacher, for example, and fulfill their mission as a Lightworker through protecting and healing young children on a soul level. Most often, however, they are psychologists, healers, Reiki practitioners, meditation teachers and so on. Our planet is currently filled with Lightworkers and Starseeds, whose primary purpose is to facilitate a massive shift in consciousness. Some people are Starseeds, some are Lightworkers or some may be both. Elena Amato 
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ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
L'ARTE E L'ECO DEL SENSO
Sono particolarmente affezionato alla sensibilità, delicata, sommessa eppure di rara forza espressiva di Amneris Ulderigi, poetessa, fotografa e artista marchigiana, di Recanati, neanche a dirlo celebrato luogo natio di uno dei più grandi poeti e filosofi italiani, Giacomo Leopardi.
E quel grandioso antico respiro echeggia in alcune sue opere del 2022, intense, struggenti, di impressionante inventiva.
Si tratta d'inserzioni fotografiche in "lastre" radiografiche, presentate in una mostra, proprio a Recanati, dal titolo:
"E l'anima vola... Respiri di cielo. Relazioni d'amore".
Immagini che racchiudono un racconto di affetti, di storie, di un vissuto che ha l'apparizione coinvolgente di un sorriso, l'intensità di uno sguardo, anche nel dolore della scomparsa, nella fragilità della perdita, nella conclusione ineluttabile, infine nella possibilità, nella speranza.
Così, il freddo di una lastra capace di illuminare la materia sotto la pelle, il simbolo contemporaneo dell'antico oracolo, perde la sua funzione tecnica, abbandona la sua parola inospitale, dimentica la sua figura di spettro fino a trasformarsi in traccia sorprendente, in atto di memoria, in presenza che sboccia ancora da inaspettate radici rimaste sottili.
Una sorta di rizoma che si prolunga in mille direzioni, allargandosi, infittendosi, colmando lo spazio e respingendo il buio, riannodando fili solo apparentemente spezzati.
Il segno compie un nuovo percorso.
E il simbolo diventa immagine: ricompare.
E risponde alla domanda di senso, ancestrale, incessante: si tratta di una "rifondazione".
Insufficiente?
Priva della parola?
Relegata al suo apparire silenzioso?
No.
Transita.
Deve compiere il suo cammino.
Non impone ma disvela.
Giunge alla "riconciliazione".
Nasce un dialogo nuovo.
Come un afflato spirituale intenso: un'espressione di fede che trasforma quelle immagini in qualcos'altro ancora, in un atto collocabile a ridosso del margine estremo, quell'assenza di luce sullo sfondo che simboleggia la possibilità e non più l'annullamento.
L'arte come tramite, l'arte che nel contemporaneo lambisce il sacro, lo ripropone, lo lascia riemergere.
È questa, direi, la traccia più feconda dell'opera di Amneris Ulderigi.
- Nelle Immagini: foto di Amneris Ulderigi e alcune opere dell'artista.
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abatelunare · 1 month
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Delle cose che davvero contano nella vita
Il percorso attraverso il quale si arriva a capire quali siano le cose davvero importanti nella vita è arduo e disseminato di ostacoli. Occorre avere perseveranza e pazienza, e la volontà di imparare dai propri errori. Soltanto in questo modo ognuno di noi può favorire la sua crescita spirituale. Il sugo del film animato Il Drago dei desideri è tutto qui. La storia è raccontata con semplicità. I personaggi e le varie gag sono azzeccatissimi. Si ride e ci si commuove. Un'ora e quarantadue (circa) che passa veloce. Senza che uno se ne accorga. E in bocca ti rimane quel sapore lì. Di cose buone.
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diceriadelluntore · 10 months
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Storia di Musica #287 - Tool, Lateralus, 2001
Ho scelto di dedicare la serie di album di Agosto ad un pensiero che nella musica popolare (nel senso più puro del termine) spesso non è il primo sentimento che passa per la testa dell’ascoltatore. Sto parlando di album “impegnativi”, che capisco benissimo che come concetto è qualcosa di aleatorio, ma che nella mia idea di scelte questa volta vogliono rappresentare un certo stato dell’arte dal punto di vista tecnico musicale, e spero che da queste scelte ne possa scaturire un bel dibattito al riguardo. Il primo di oggi ci porta negli Stati Uniti ad inizio anni ’80. Maynard James Keenan nato a Ravenna (quella in Ohio) e che era compagno di corso all’Università di Grand Rapids con il padre di una mia pen friend americana, è un tipo dai mille interessi, fa due anni a West Point, la prestigiosa accademia militare americana. Li con il termine tool si intende un cadetto che segue senza nessuna esitazione qualsiasi tipo di ordine dai superiori, che spesso li usavano anche per episodi di nonnismo. Scelse Tool come nome della band che fondò nel 1990 per il principio che avrebbe fatto sempre e solo quello che gli piaceva. Inizia così il percorso di una delle più incredibili realtà musicali degli ultimi anni, capaci di rinnovare e sperimentare almeno tre generi: l’heavy metal, il progressive e la musica sperimentale. Insieme al chitarrista Adam Jones (che è anche un grande esperto di effetti visuali e scenici, e ha lavorato in pellicole come Jurassic Park), dal bassista Paul D'Amour (prima) e in seguito dal britannico Justin Chancellor (dal 1995) e dal batterista Danny Carey (quest’ultimo uno dei più incredibili e bravi batteristi di tutti i tempi) pubblica Undertow nel 1993, che pur rimanendo in un solco heavy metal elettrico ha già degli spunti interessanti, si prendano come riferimento le adesso iconiche Prison Sex e la lunghissima Disgustipated. Nel 1996 l’album della consacrazione. Ænima è infatti un disco tutto giocato sul concetto della catarsi junghiana (ascoltate la lunga Third Eye o andatevi a rileggervi la storia che riguarda questo disco) ma che ha ancora momenti di puro e durissimo hard rock (la seminale Stinkfist) e rock progressive del ventunesimo secolo (H., Forty Six & 2). Per problemi con la casa discografica passeranno oltre 5 anni per il lavoro successivo. Keenan tra l’altro non si perde d’animo ed inizia il suo progetto parallelo degli A Perfect Circle, dove cura più la sua anima heavy metal, ottenendo tra l’altro grande successo. Nel 2001, dopo aver per mesi parlato di un album intitolato Systema Encéphale, il 15 maggio esce Lateralus. Il titolo è un riferimento sia al muscolo vasto laterale (Vastus Lateralis che ci permette di piegare le gambe) sia al pensiero laterale, definizione dello psicologo Edward De Bono, che individua soluzioni non di logica sequenziale, risolvendo il problema non partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, ma cercando punti di vista alternativi per trovare la soluzione. Le fotografie interne fanno capire ancora più a fondo il percorso musicale di questo album: un viaggio nella mente umana, nelle sue passioni, nelle più profonde fratture, in cerca di risposte, anche di tipo politico, religioso, spirituale con il chiaro intento di arrivare alla perfezione, quindi ad un incontro con la divinità. Musicalmente è come proiettare i Van Der Graaf Generator o i King Crimson, scontratisi con il grunge e la musica industriale, negli anni 2000. Ne esce fuori un capolavoro assoluto, dalle infinite sfaccettature musicali.
The Grudge parla del mito di Saturno che divora i suoi figli, ed è una scalata strumentale incredibile, spezzata da un urlo di Keenan che supera i 20 secondi, citando anche La Lettera Scarlatta, romanzo del 1850 di Nathalien Hawthorne. The Patient inizia lenta e sognante ma poi finisce in una contorsione ipnotica. Schism, uno dei capolavori del disco (e Grammy per la miglior canzone metal del 2002, sebbene sia una costrizione bella e buona definirla tale), cambia il ritmo per 47 volte, inizia con un tempo di 12/8, poi passa prima a 7/8 e poi a 5/8, e parlando di scismi religiosi, effettua musicalmente uno scisma metrico (che geni…). Ticks & Leeches è uno dei più incredibili brani di batteria, grazie anche alla maestria diabolica di Carey, un gigante dello strumento, e che è rabbiosa e allucinata nel canto di Keenan, che dedica la canzone a tutti coloro gli hanno succhiato il sangue dalle vene. Mantra è uno di quei giochi musicali per cui sono famosi: è la registrazione lavorata come si deve dei miagolii di uno dei suoi gatti siamesi (i primi ascolti ipotizzavano fosse una donna che in trance dicesse I Love You). Parabol\Parabola sono due brani che si fondono in uno, con una natura da cantata funebre tibetana, mistica e struggente ed una seconda di rock maestoso. La triade finale che è da considerarsi come una super suite in tre parti è formata dalle splendide Reflection, Triad e da Faaip de Oiad (che in lingua enochiana, la lingua degli angeli, significa Visione di Dio) che sono lunghe, ipnotiche e dimostrano la maestria assoluta di questi musicisti (i duelli ritmici basso batteria, la chitarra affilata come una lama di Jones, un fenomeno). Menzione speciale però ha Lateralus, una canzone che ha affascinato i fan sul significato ma soprattutto per la sua struttura: Keenan canta parole le cui sillabe seguono la successione di Fibonacci (1,1,3,5,8…), per una musica ed un testo che non seguono un andamento lineare, ma a spirale (la canzone finisce con i versi Spiral out, keep going…). La copertina, realizzata da Alex Grey, è composta da strati trasparenti con la figura di un busto umano, e man mano che si sfogliano le pagine si penetra al suo interno così da vedere in successione i muscoli, lo scheletro, gli organi ed infine, voltata la penultima pagina, si trova la chiave di accesso al mondo spirituale, nell'ultimo strato è nascosta nel cervello la parola "GOD". Quella che ho postato all'inizio è la prima ristampa europea del 2003, molto più bella della prima in assoluto, che per dovere di cronaca posto adesso:
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La copertina Digitale è ancora più bella, e da collezione è il picture disc olografico per l’edizione celebrativa del 2005. Dopo altri 5 anni ritorneranno con 10.000 days, che è molto meno fantasioso e mistico, ma che mantiene un ottimo livello generale. Ne passeranno addirittura 13, quando nel 2019 uscirà Fear Inoculum (da cui dovete andare ad ascoltare 7empest che racchiude un po’ l’essenza della musica Tool) la cui title track da 10 minuti e 21 secondi è citata nel Guinness dei primati per la canzone più lunga mai entrata nella classifica di Billboard. Tutta questa carne al fuoco tra musiche elaborate, testi dalle mille citazioni e dai mille simbolismi, le grafiche dark e potentissime dei dischi (tra l’altro, per riallacciarci alle storie di Luglio, le prime copie di Undertow furono censurate per le foto di donne nude che c’erano a corredo dell’album), sono facili da spiegare le tentazioni dei più maliziosi alle immancabili allusioni magiche ed occulte; resta il fatto che sono uno dei più grandi e riusciti tentativi di modernizzare la musica contemporanea degli ultimi 30 anni. E come sempre possono piacere o meno, ma resta la novità stilistica dei linguaggi e soprattutto della musica. Ascoltateli. Ne vale la pena.
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libero-de-mente · 6 months
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𝗗𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼
𝟭° 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯
Caro diario,
questo mese di dicembre mi sta stremando, sembra non finire mai.
In piena notte ho fatto di necessità virtù, quindi essendo rimasto a piedi con l'auto ho fatto l'autostop. Mai fatto prima in vita mia
Devo dire che ho avuto un discreto successo con il pollice all'insù, visto anche l'orario e la mia faccia, alla terza automobile mi hanno caricato.
La prima era un'auto di lusso e sappiamo bene che con le auto di lusso non si danno passaggi in piena notte. A parte qualche caso che ho potuto vedere con i miei occhi, ma si trattava di signorine lungo il bordo delle strade, altrimenti non è etichetta dei benestanti fare queste cosa. Non si sa mai cosa rischiano.
All'interno della seconda auto c'era una coppietta, lei mi ha guardato quasi come a dire "seeeee certo, proprio a te diamo un passaggio", mentre lui ha volutamente girato lo sguardo dall'altra parte.
La terza auto si ferma, li raggiungo. Sono tre extracomunitari. Mi guardano fisso e seri, molto seri. Rimango di sasso. Poi quello davanti dal lato passeggero, rivolgendosi agli altri due, dice:
- Oh, sembra brava persona.
- E se ci ruba? - risponde quello seduto dietro.
- Tu cosa dici? - dice di nuovo quello davanti rivolto a chi guida.
- Mmh, così sembra Gesù, tutto bagnato. Dai vieni - risponde quello alla guida, che mi invita anche con un cenno della mano.
- Infatti sono un povero Cristo - rispondo d'istinto facendo il brillante... con dei, probabili, mussulmani. Che idiota sono stato.
Non capendo se fossero seri o se mi stessero prendendo in giro, decido di salire. Del resto non mancavano molti chilometri a casa mia.
- Grazie - dico con un filo di voce quasi in tono reverenziale - grazie mille
- Noi non dare passaggi agli sconosciuti, molto pericoloso - dice quello che guida e gli altri due si mettono ridere.
Noto che quello seduto con me continua a fissarmi con molta insistenza, è uno molto alto si vede. Si fanno quattro chiacchiere sul perché fossi a piedi, su che lavoro facevano loro e da dove venivano. Insomma discorsi di normale routine.
Ma il tizio al mio fianco non ha mai parlato e mi fissava sempre tra il serio, il perplesso e il pensieroso.
Poi a un certo punto spalanca gli occhi, me ne sono accorto perché al buio con la loro pelle scura gli occhi e i denti erano uno spettacolo pirotecnico.
- Adesso mi ricordo di te - mi dice puntandomi il dito
In quel momento non avevo compreso se fosse una minaccia, un'accusa o una rivelazione spirituale.
- D-di me? Ti ricordi di me? - chiedo
- Si, tu uscivi da una pisseria con pissa in mano. Io passavo a piedi e avevo chiesto un'informasione. Tu ricorda?
- Io? - rispondo come quando mia madre mi accusava di aver sbafato tutta la Nutella - sei sicuro?
- Si, mi ricordo di te. Poi tu messo pissa in bagagliaio e dato me passaggio a casa.
A quel punto come da un cassettino dei ricordi lontani mi esce un ricordo, di me che con una pizza calda nel cartone stavo per tornare a casa. Il tipo di colore sudato con un enorme zaino che mi incrocia sul marciapiede e mi chiede le indicazioni per un Comune della Val Seriana. Mi ricordo che con il dito gli indicai la direzione, quella che in effetti stava seguendo, salvo poi rendermi conto che a quella destinazione mancavano dodici chilometri.
Mi ricordo che glielo feci notare e alla domanda se avrebbe percorso tutta quella strada a piedi, lui rispose allargando una mano con uno sguardo che diceva "pensi che abbia altre alternative?".
Fu allora che buttai la "pissa" calda nel bagagliaio e gli diedi un passaggio. Mi ricordo che continuava a ripetermi che io ero davvero una brava persona, a mani giunte, durante tutto il tragitto.
- Ma si ora ricordo - gli dissi
La conversazione e i ricordi finiscono, sono davanti a casa.
Scendo li ringrazio e al tipo della "pissa" stringo forte la mano.
- Questo è karma - gli dico.
- Chi casso è karma? - mi risponde stranito.
Caro diario, siamo al primo giorno dell'Avvento e qui da me sono già passati i tre re Magi. Sotto il segno di una stella cometa di nome karma. Ma che non tutti conoscono.
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arteeofficial · 5 months
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Il simbolo del viaggio spirituale
Appuntamento con l’arte n 223 Il labirinto è simbolo della custodia dei segreti del cuore e del riserbo e quindi dell’affidabilità del gentiluomo. Simbolo del viaggio spirituale che porta alla meta dopo varie difficoltà. Simbolo del pellegrinaggio e del percorso iniziatico. Il labirinto è il simbolo di un complesso sistema di difesa a carattere iniziatico, posto a guardia di un luogo sacro o di…
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
A cura di Pietro Cappellari
DA VITTORIO VENETO ALLA MARCIA
Il centenario della rivoluzione f***
Volume 4
Con l’istituzione del “Comitato pro Centenario 1918-1922” si è inteso ripercorrere, passo dopo passo, il quadriennio rivoluzionario che caratterizzò l’Italia all’indomani della fine della Grande Guerra.
Questo volume – il quarto in ordine di uscita – chiude la tetralogia più completa in commercio. Un lavoro monumentale, libero da ogni condizionamento politico, che si pone l’obiettivo di fornire nuove chiavi di interpretazione e fare luce – finalmente – sui tantissimi episodi storici dimenticati o mistificati.
Il 1922 passerà alla storia come l’anno della insurrezione di Ottobre. Un percorso che parte da lontano e che porta con sé un pesante tributo di sangue. Sconfitto il sovversivismo, viene data l’ultima spallata al sistema liberaldemocratico italiano, nel nome di una rivoluzione nazional-popolare che voleva essere politica, culturale e spirituale al tempo stesso.
Più che i programmi, contò il mito: quello della Vittoria mutilata, della Grande Italia, di Fiume, della lotta al bolscevismo. In quei mesi, smantellate le ultime roccaforti rosse, si registrarono le famose occupazioni delle città, con migliaia e migliaia di uomini perfettamente inquadrati. Quando Roma venne cinta d’assedio, l’esito era già scritto.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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riflussi · 8 months
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"La leggenda di Atiya" - S. Bakr
Libro davvero carino e veloce, finito durante la terapia di cortisone (e vi assicuro: leggere in ospedale/casa della salute/quel che è non è così semplice come vogliono farvi credere).
All'inizio ero scettica. È un libro che mi è capitato per caso tra le mani diversi anni fa, pagato la modica cifra di un euro, svenduto per colpa probabilmente della sua copertina un po' triste (è davvero bruttina) e del nome da noi sconosciuto di Bakr.
Inutile dire che vorrei facessero un corso universitario per analizzare i racconti della giornalista. I racconti non sono solo ben scritti, tanto che sentivo quel bisogno di leggere ogni pagina con avidità come non mi capitava da tanto (e badate bene, non è così semplice che una raccolta di racconti faccia questo effetto), ma il bisogno di continuare a leggere di scontra con la necessità di fare ricerche per andare più a fondo alla situazione descritta. Si sente dal suo stile che è una giornalista (non perché si "veda" dalla narrazione, quanto più dalla sua abilità di incuriosire i lettori. E se traspare in lingua tradotta non oso immaginare in originale quanto sia meraviglioso il suo stile; sicuramente la traduttrice ha fatto un lavoro ottimo). Volevo anche portare alla luce un aspetto di questo libro, che mi sta particolarmente a cuore. Recentemente mi sono dedicata alla decostruzione dell'aspetto religioso e spirituale della mia (dell'occidente?) educazione. Questo percorso è nato anche grazie a questo libro, che si apre con il suo racconto più lungo: un'inchiesta fittizia sulla tomba di Atiya (da cui il titolo), da molti ritenuta una santa, ma il cui sepolcro, forse, nasconde qualche segreto inconfessabile. Il racconto, sebbene non credo fosse l'intento dell'autrice, mi ha fatto porre diverse domande in merito a cosa credo sia vero o falso, reale o meno. Soprattutto, mi sono domandata: chi sono io per dire a queste persone di non credere ai propri occhi e al proprio istinto. Se capitasse a me? Come reagirei? E da qui una serie di lunghe riflessioni che continuano anche oggi in merito alla religiosità, che però non starò a descrivere qui. Vorrei passasse solo questo messaggio: il libro è di una potenza inaudita, nonostante le poche pagine. Porta a riflettere sugli aspetti più disparati della vita e a volersi informare a livello storico di ogni avvenimento.
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Alza con coraggio la testa. Non è vero che poteva essere diverso. Niente altro oltre quel che stai facendo, niente altro, oltre ciò che sta accadendo. Il luogo nel quale sei è il tuo luogo, quello giusto, l’esperienza che stai attraversando, quella di cui avevi bisogno, ciò che avviene, avviene necessariamente. Nessun errore mai, sei nel tuo spazio e nel tuo tempo. Così sarà sempre. Sarai sempre nel tuo luogo giusto, lontano o vicino alle tue persone, quelle giuste, a vivere e soffrire la vita giusta, i dolori giusti, i tuoi. Nessun errore mai è contemplato, possibile, non crucciarti per ciò che è stato, di ciò che hai fatto, l’errore è stato inventato dagli uomini non dagli Dei, l’anima sa e lo ricorda bene, è lezione ogni volta, l’anima crede, tutto questo caos non è sbagliato, tutto questo buio, non è un tunnel, questa direzione è solo la tua strada perfetta. Avanza.
tizianacerra.com
Foto : Chris Fuller, unsplash
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ambrenoir · 1 month
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TRATTO DA “DIPENDENZE AFFETTIVE MALDAMORE” pagina FB.
Dobbiamo essere disposte a credere che nella vita non esistano coincidenze o incidenti..
Qualsiasi cosa ci capiti, è per una ragione..
E le persone che incontriamo, le incontriamo sempre per un motivo preciso..
Il legame karmico si forma tra le anime durante le vite precedenti quando profonde emozioni le uniscono insieme.
Un compagno/a d' anima karmico potrebbe essere stato il vostro innamorato, ma anche vostro fratello, vostra madre, vostro figlio, ma anche il vostro peggior nemico. Potreste esservi amati
reciprocamente. Uno di voi potrebbe aver amato e l'altro odiato.
Di una cosa siamo certe e cioè che quando la persona appare nella nostra vita occorre risolvere il karma o la lezione di vita precedente.
Ci sono due aspetti fondamentali che caratterizzano il primo incontro con un compagno d' anima karmico, lo sguardo e la familiarità.
Lo sguardo però non è luminoso o limpido, è al contrario spesso sfuggente, profondo, probabilmente a causa del bagaglio di esperienze passate che si attivano al momento dell' incontro.
In generale è capitato a tutte voi di essere catturate da uno sguardo, un sorriso, o anche una semplice stretta di mano, a volte però a questo si aggiunge la sensazione di un vero e proprio ricongiungimento.
Questo perchè le due esistenze si erano solo momentaneamente interrotte a causa del passaggio da una vita all' altra.
La familiarità è intesa come la magia del ritrovamento, il riconoscimento di chi abbiamo amato o odiato in una
o più vite passate. Proviamo subito una forte empatia. Una sensazione di unione e vicinanza. Quando siamo in presenza di questa persona entriamo in una sorta di incantesimo dal quale chi ci è accanto difficilmente riesce a staccarci.
Questo perchè si è riattivata un' antica emozione.
Quando appare un compagno/a d'anima nella vita presente l'incontro può avere spesso l' effetto di un uragano ma voi non potrete opporvi in alcun modo. Non si può in alcun modo evitare l' incontro con un compagno d' anima karmico perchè ognuna di noi al momento della presente incarnazione sceglie il proprio percorso esistenziale e di conseguenza anche i propri amori che servono al nostro cammino evolutivo.
L'incontro è perciò ineluttabile.
Le relazioni karmiche hanno tutte un potere rigenerante o degenerante ma trasformano la nostra Anima per sempre e danno sicuramente moltissimo in termini emotivi.
E' come se mangiassero la nostra vita, la dominano, la travolgono, la gestiscono al punto che non siamo più padrone dei nostri spazi ma soprattutto delle nostre emozioni e dei nostri pensieri.
Gli amori karmici hanno una forte attrattiva sulle persone, nonostante spesso portino con sé una dose di dolore, sofferenza e difficoltà.
Non dobbiamo però pensare che un rapporto d' amore soprattutto se doloroso ci porti solo sofferenza e rancore.
Ogni rapporto nel quale c'è un innamoramento ha in sé una portata evolutiva, è un percorso di vita che segna la nostra Anima. Ogni amore ha una sua dignità.
E con tale dignità va vissuto e considerato.
Per crescere abbiamo infatti bisogno di esperienze molto forti, travolgenti che ci risvegliano dal torpore emotivo e
spirituale in cui viviamo. L'esperienza della fine di un amore può risultare tra le più utili per ridisegnare la propria vita anche se la viviamo in modo molto doloroso.
Il dolore può essere un insegnante senza pari. Ci segnala quando qualcosa nella vostra vita non è al suo posto.
Sia che si tratti di dolore dell' anima o del corpo, esso aiuta a crescere.
L' Universo è benevolo con noi e ci offre sempre la possibilità di evolvere. Quando ci troviamo davanti a un karma molto pesante e abbiamo necessità di guarire vecchie ferite l' universo ci offre il dono di un amore intenso.
Un amore così potente che ci permette di conoscere noi stesse ad un livello molto più profondo e ci permette di scoprire
la potenza dell' amore incondizionato.
E così lui/lei entra nella nostra vita e noi nella sua per imparare e insegnare qualcosa come in uno scambio di lezioni. Percorrere un tratto di vita con questa persona, breve o lungo che sia, può rivelarsi un' esperienza di guarigione
straordinaria. Puoi apprendere le lezioni di cui la tua anima ha bisogno.
Così come non possiamo opporci all' incontro così non potremo opporci alle lezioni che il compagno d' anima ci porta.
E' possibile che non trascorrerai necessariamente con lei/lui il resto della tua vita, ma puoi anche separarti e poi ricongiungerti dopo anni. La maggior parte delle volte una relazione karmica non si trasforma in amore destinico quindi capita molto più spesso che un compagno d' anima si presenti per un breve periodo per poi allontanarsi dopo che le lezioni da imparare sono state apprese.
Un altro elemento importante è dato dal bisogno del contatto epidermico. Si fatica a non toccare, stringere, a sentire il
profumo dell' altro come familiare. E ogni volta che ci si lascia è uno strappo emotivo, una sensazione di malessere non solo emozionale ma che ci sembra quasi una ferita fisica che difficilmente si riesce a spiegare.
Questo amore ci rende in un certo modo “prigioniere���, la nostra mente ci dice che noi non dovremmo amare quella persona ma il nostro cuore continua ad amare.
L' amore c'è, non è una scelta consapevole, c'è e basta. Siamo persino in grado di osservare quell' amore che fluisce dal nostro cuore.
Potremmo non sapere mai con esattezza quale fu l' episodio di una nostra vita passata che ha creato quel debito karmico ma
solitamente riusciamo a capire cosa dobbiamo fare per equilibrarlo. Forse in una vita passata abbiamo avuto una relazione di odio e piena di dolore e allora dobbiamo avere per lui un riguardo particolare e il nostro amore guarirà quella ferita.
Come facciamo a sapere quando i nostri debiti sono stati ripagati con quella persona? Quando questo avviene avrete un
senso di compimento e di pace interiore. Allora non avvertirete più il legame con la stessa intensità.
Equilibrare il karma con l’amore significa aprire il cuore e dare saggiamente. Vuol dire non aver paura di versare più amore anche quando quell' amore può essere rifiutato. Perchè quell' amore non viene rifiutato dall ' Universo.
Il nostro amore non è mai sprecato, anche se le persone sembrano non accettarlo o non capirlo. Le persone hanno bisogno del nostro amore, ne hanno bisogno a qualche livello del loro essere, anche se ne sono inconsapevoli, ne hanno bisogno per guarire. Quando siamo addolorate perchè il nostro amore sembra rigettato possiamo chiedere all' Universo di benedire la
persona che abbiamo amato o che amiamo e di guarirci entrambi dalle ferite del passato..
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susieporta · 2 months
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DIETRO IL TRADIMENTO
Ormai ti sarà chiaro che non parliamo del classico concetto del tradimento, ma della sua radice, che è tutta un’altra cosa.
Quando uno tradisce veramente, nei fatti, o abbandona, è perché ormai è finita, ormai non ce la fa più, ormai è tagliato fuori dal rapporto, è tagliato fuori dal cuore.
Anche se succede a uno dei due e all’altro no, comunque ci si trova davanti a un muro del sistema familiare, a un muro delle paure dell’altro, a un muro di rabbia, un muro di tutto ciò che volete, fatto sta che il tradimento non è andare con un’altra persona, quello è l’ultimissimo dei passi.
Il tradimento comincia quando non si condividono i problemi, quando non si ha il coraggio di dire come stanno le cose. E non parlo del tradimento di per sé, ma dell’inizio, quando sento che inizia a venire a galla questa roba, le mie paure, le mie ferite.
Quando non si ha il coraggio di parlare dei propri bisogni, si dà tutto per scontato…
Uno tradisce quando non ha il coraggio di condividere i suoi bisogni, le sue paure, le sue ferite, quando non si apre all’altro.
Come fai a fidarti di uno che non comunica fin dall’inizio, non si apre, si apre relativamente, o solo in certi momenti e non a tutto il resto? Lì stiamo già tradendo l’energia dell’altro, stiamo tradendo il cuore dell’altro.
Dobbiamo vedere le cose da tutti i punti di vista, perché poi l’effetto macroscopico, che è “mi ha lasciato, mi ha tradito ecc.”, questo è facile da vedere.
Ma riusciamo a vedere anche da dove è cominciato? Spesso molto, ma molto prima. Cose che non vede nessuno. E lì nessuno dà ancora la colpa, perché nessuno vede niente.
E, come già detto più volte, non si tratta di dare colpe, ma di capire causa, condizione, effetto.
Una cosa che a me preme molto, avendo lavorato con i maestri orientali e anche occidentali, ma soprattutto orientali, è farvi sapere che in Oriente tutti fanno un percorso, tutti hanno un maestro, perché è così.
L’uomo ha bisogno di crescere e questa crescita non te la dà la famiglia, non te la dà la scuola, non te la dà nessuno.
È una crescita interiore e spirituale.
È soprattutto la capacità di vederti dentro: e questo non te lo insegna nessuno.
E come fai a vivere se non sai niente di te, se non sai come funzioni?
Ti butti nei rapporti che sei un casino e poi ti chiedi come mai soffri e come mai gli altri soffrono con te?
È come prendere la Ferrari, accelerare a 300/h e guidare bendati di notte, per poi schiantarsi, finire all’ospedale e chiedersi: “Come mai è successo?”
Ecco, i tibetani in questo caso parlano di ignoranza: non che non hai studiato, ma che non vedi assolutamente quello che stai facendo, né perché lo stai facendo.
Ignoranza in tibetano si chiama timuk, che vuol dire “mente annebbiata”, o tradotto nel nostro linguaggio, una mente piena di confusione, ma che nonostante la confusione vuole far questo, quello, dice di sentire quello, provare quell’altro, pretende che gli altri siano così o colà etc…
Questa è tutta ignoranza, confusione. Vogliamo delle cose dagli altri quando non siamo capaci di averle da noi stessi in primis.
Per concludere, penso tu abbia compreso che il tradimento e l’abbandono non accadono dall’oggi al domani.
Sì, l’aspetto fisico magari è evidente e immediato, ma in realtà è cominciato tanto tempo prima.
Di solito poco dopo l’inizio di una relazione, per i motivi spiegati.
Perciò, cerca di rileggere queste lezioni.
Rileggile più volte e cerca di studiarle.
Studiarle vuol dire osservarsi, senza giudizio, così da capire quali sono i tuoi meccanismi.
E, soprattutto, osserva dove menti: “Ah, no, questo non mi riguarda, questo riguarda mio marito etc”.
No: ti riguarda comunque. Una parte di quella roba sicuramente ti riguarda.
ROBERTO POTOCNIAK
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lunamagicablu · 9 months
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CANTO DELLA CREAZIONE
Perché può darsi che tu venga nella foresta Che vedrai intorno a te la potenza delle grandi querce, o l’altezza dei pini – O che getterai lo sguardo sulla bellezza di molti altri di quegli splendidi alberi che crescono nella foresta; E può darsi che mentre passi in mezzo a loro i tuoi vestiti potrebbe essere lacerati dalle spine, o che il tuo piede possa inciampare nelle radici. È così che tieni gli occhi attenti e che aspetti, Così vedrai i raggi di Luce che permeano e che scendono dall'alto dei Cieli. E tra i rami degli alberi potrai vedere la nidificazione degli uccelli; Tra questi alberi vedrai i fiori crescere timidamente. Così è il tuo percorso nella vita, affinché tu possa capire di essere inciampato nelle radici dell’egoismo altrui. Oppure potresti essere punto dalle ortiche che escono da labbra che hanno pronunciato parole dure. O che i tuoi vestiti possano essere strappati dalle spine della cattiveria. Ma deve sempre essere così: dobbiamo tenere gli occhi in alto E guardare nel tempo e nello spazio in cui si trova lo splendore L’Amore di Dio che permea sempre attraverso i rami sussurrando. E nel canto degli uccelli sentiremo il canto degli promessa di questa Vita Eterna, E nella bellezza dei fiori intorno a noi parlerà la Parola della Sua Creazione Divina- Così sicuramente non ci sarà nessuno tra noi che diventerà debole o stanco, In modo da poter conoscere altri percorsi da questo luogo in poi. Perché il giardino della terra non è che uno dei tanti giardini, E le foreste della terra non sono che una delle tante foreste; Le sue montagne sono come le montagne di innumerevoli altre terre E il suo sole è come il sole di altri potenti soli E così non aspetterai Né avrai fretta, ma ascolterai solo la Voce. Vedere solo con l'occhio spirituale che discerne lo Spirito Allora sicuramente i tuoi passi saranno sempre guidati nel percorso dove non ci sono spine né ortiche, né radici che ti possano fare inciampare E benedetto sarà il giorno della tua Eternità. Ernest L. Norman ************************* SONG OF CREATION
Because maybe you come to the forest That you will see around you the power of the great oaks, or the height of the pines – Or that you will gaze upon the beauty of many others of those splendid trees that grow in the forest; And it may be that while you pass your clothes among them it may be torn by thorns, or your foot may trip over the roots. This is how you keep your eyes alert and waiting, Thus you will see the rays of Light permeating and which descend from the heavens. And among the branches of the trees you can see birds nesting; Among these trees you will see flowers growing timidly. This is your path in life, so that you can understand that you have stumbled upon the roots of other people's selfishness. Or you may be stung by nettles that come from lips that have spoken harsh words. Or that your clothes may be torn by the thorns of wickedness. But it must always be this way: we must keep our eyes high And look into the time and space where the splendor is found The Love of God that always permeates through the branches whispering. And in the singing of the birds we will hear the singing of the promise of this Eternal Life, And in the beauty of the flowers around us the Word of His Divine Creation- So surely there will be no one among us who will become weak or tired, So that you can know other routes from this place onwards. Because the garden of the earth is but one of many gardens, And the forests of the earth are but one of many forests; Its mountains are like the mountains of countless other lands And his sun is like the sun of other mighty suns And so you won't wait Nor will you be in a hurry, but will only listen to the Voice. See only with the spiritual eye that discerns the Spirit Then surely your steps will always be guided on the path where there are no thorns or nettles or roots that can make you stumble And blessed will be the day of your Eternity. Ernest L. Norman 
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