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#perdoni
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Daniell Koepke
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pisstheon · 2 years
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ma che sbattimento di coglioni i test per l'università da casa
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pazzoincasamatta · 6 months
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Incontro con Rama
la quarta sponda
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ilpianistasultetto · 5 months
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Le prime esperienze iniziai a farle alle scuole medie. C'era sempre qualche compagno di classe che mi chiedeva di scrivere per lui qualche verso, qualche pensiero da dedicare a qualche ragazzetta che gli aveva fatto girar la testa. Dopo un po' di tempo la mia fama travalico' le quattro pareti della classe e si diffuse in qualche altra classe della scuola. Non era qualcosa che mi rendeva fiero ma le remunerazioni mi portavano ad accettare. Sempre qualcosa di utile o di ghiotto, che so, una matita, una di quelle penne a 5 colori, una scatolina di liquirizie, una bella ciambella fritta. Qualcosa seguitai a scrivere anche durante gli anni di liceo. Cambio' solo il compenso, chi dava 500lire, chi 1000lire. Invece, ricordo bene l'ultima richiesta, quella di un certo Vicarelli, classe IV B, un bel ragazzo di famiglia benestante che voleva riconquistare la ragazza con cui aveva avuto una lite di poco conto. Fu l'unico a cui chiesi chiaramente il compenso: 10.000lire. Fu una di quelle cose particolari. Presi un mio vecchio 45 giri, una bella canzone d'amore e sul dorso della copertina scrissi:
Ti porterei sulle isole più belle, sui promontori dove si vedono le stelle, in luoghi magici dove potersi amare, comunque, sempre, insieme, dove si vede il mare. E invece sto male in questa mia stanza, adesso, dove ti amo senza il mare, senza le stelle addosso, senza la magia dei luoghi, dove ti amo senza averti accanto. Dove ti amo da solo...aspettando che mi perdoni.
Non so come ando' a finire quella storia ma li fini' la mia carriera di " onesto ruffiano"..con le 10mila lire comprai The Wall dei Pink Floyd 😉
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occhietti · 3 months
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QUELLE COME ME
Alda Merini
Quelle come me sono capaci di grandi amori e grandi collere, grandi litigi, grandi pianti e grandi perdoni.
Quelle come me non tradiscono mai, quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare. Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, e difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l'anima, perché un'anima da sola, è come una goccia d'acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre… e quando smettono d’amare è solo perché piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno… quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai, sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…
Quelle come me urlano in silenzio, perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano inosservate, ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
- Alda Merini
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bru111271 · 23 days
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Perdonare qualcuno non significa condonare il suo comportamento. Non significa nemmeno dimenticare il modo in cui ti ha ferito e neppure concedergli di farti ancora del male.
Perdonare significa fare pace con ciò che è successo. Significa riconoscere la tua ferita, dandoti il permesso di sentire dolore, e di comprendere che quel dolore non ti serve più. Significa lasciar andare il dolore e il risentimento per guarire e andare avanti.
Il perdono è un dono a te stesso. Ti libera dal passato e ti consente di vivere nel tempo presente.
Quando perdoni te stesso e gli altri, sei veramente libero. Perdonare significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.
- L. Hay -
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ambrenoir · 4 days
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Perdonare qualcuno, non significa condonare il suo comportamento. Non significa nemmeno, dimenticare il modo in cui ti ha ferito e neppure concedergli di farti ancora del male. Perdonare significa fare pace con ciò che è successo. Significa riconoscere la tua ferita, dandoti il permesso di sentire dolore e di comprendere, che quel dolore non ti serve più. Significa lasciar andare il dolore ed il risentimento, per poter guarire ed andare avanti. Il perdono è un dono a te stesso. Ti libera dal passato e ti consente di vivere nel tempo presente. Quando perdoni te stesso e perdoni gli altri, sei veramente libero. Perdonare, significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu...
Daniell Koepke
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kon-igi · 11 months
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maestro, perdoni l'ignoranza dei suoi allievi, ma perché anche l'acqua in bottiglia? 🥺
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PER 250.000 TONNELLATE DI RAGIONI ALL'ANNO
Per non parlare della CO2, dell'elettricità e della benzina necessarie per produrre e spostare una roba CHE TI ESCE DAL RUBINETTO DI CASA.
No, va benissimo quella del rubinetto di casa. No, il cloro lo produce anche il tuo organismo per digerire la merda che mangi. No, se non sei in dialisi oligominerale non è un pregio. No, il sodio è letteralmente ovunque e serve a far funzionare le cellule.
E infine NO... se ne ricicla meno della metà e in ogni caso il riciclo non lo fanno le fate con la magica polvere di fata.
Siamo i primi consumatori in Europa di acqua in bottiglia e terzi al mondo, quindi Mosconi aiutami tu a trovare la bestemmia giusta.
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scogito · 10 months
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Sta girando uno scritto in rete sul perdonare i propri genitori e di conseguenza anche i propri avi, in modo da liberarsi dalla sofferenza genealogica o comunque perpetuata da altri nei nostri confronti. Il testo si intitola ONORA IL PADRE E LA MADRE, ONORI TESTESSO/A.
La dinamica è sempre quella del sacrificio disfunzionale: perdona loro perché non sanno quello che fanno. Soltanto che Cristo era Chi era...
A chi non vuole beccarsi il Karma dei suoi predecessori più il proprio per accettazione di ingiustizia o di male subito, leggere attentamente certi concetti, perché sono distorsioni sul perdono, che non fanno che incrementare il circuito vittima-carnefice.
Se perdoni chi ti ha inflitto dolore liberi lui dal male fatto perché semplicemente lo sgravi della sua responsabilità, prendendotela tu al suo posto.
Questo "perdono" fasullo crea una massa di inetti che si addossano le colpe altrui e dicono anche scusa, dicono anche grazie.
Occhio al falso risveglio, perché questa si che è una pandemia.
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ninoelesirene · 4 months
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Il mio vicino era un ex tossicodipendente. E si è suicidato.
Ieri, mentre cercavo le chiavi davanti a casa, al ritorno dalla palestra, mi viene incontro una signora accompagnata da un bambino, che ho inquadrato subito, rintracciando in lui alcuni connotati che ben conosco: quelli di un figlio che adora la madre.
L’ingresso del mio e dei palazzi accanto si raggiunge attraverso un vialetto molto stretto, quindi la donna ha dovuto seguirmi ed è sembrata subito sospetta.
“Mi perdoni se la disturbo” mi fa con l’accento torinese e la R moscia, “sa per caso se quell’appartamento - indica le finestre di Davide - sia vuoto?”
Resto interdetto e subito aggiunge “non si spaventi, siamo parenti di chi ci abitava. Sono la moglie del fratello e l’appartamento appartiene a lui”, indicando il figlio e tirando fuori dal portafogli il documento del bambino, a conferma della corrispondenza del cognome.
Cercando di essere gentile e allo stesso tempo di non dare troppe indicazioni, le dico che sono sempre fuori e quindi non posso averne la certezza.
Prosegue: “non abbiamo notizie di ciò che accade nell’appartamento. Io e mio figlio - come se lui avesse potuto scegliere - abbiamo fatto 500 km per venire a controllare.” Controllare.
Continuo ad ascoltare e intanto mi avvicino al portone. Lei mi viene dietro. Ci tiene a far vedere che si muove con disinvoltura perché è già stata qua. Resto impassibile.
Tira fuori dalla borsa una risma di bigliettini stampati in casa. Sopra c’è il nome Paola e un numero di telefono: “cerco alloggio in questa zona”. Si affretta a spiegarmi: “Paola non è ovviamente il mio vero nome, ma voglio verificare se la casa, che il mio ex compagno (ora è diventato ex compagno) vuole vendere e io invece voglio mettere a frutto per lui - indica di nuovo il figlio - viene affittata in nero a mia insaputa. Sa, prima di procedere per vie legali...”
Fingo ingenuità e domando come mai, se le cose stanno come dice e “la legge è dalla loro parte” non siano nella facoltà di fare nulla. “Lui (il padre) non sa che siamo qui” mi fa il bambino, prendendo alla sprovvista la madre, che aggiunge subito: “non vogliono fare niente con questa casa, perché era della madre ed è la casa d’infanzia e preferiscono vendere e non pensarci. Se conosceva Davide, ha capito di che tipo di gente parliamo”. Eccola finalmente manifestarsi, con il sorrisino di chi allude senza pudore e si aspetta di trovare complicità, per definizione.
“Aspetta e spera di trovarla, stronza”, penso, ma traduco in un più urbano: “Davide era una persona molto carina, in effetti.”
Capisce che non ha molto spazio di manovra, ma procede dritta: “mi raccomando, non dica che siamo passati al mio ex compagno, se lo incontra.”
Non rispondo e mi congedo cortesemente, chiudendo il portone dietro di me.
Qualche minuto dopo, aprendo la finestra del bagno prima di fare la doccia, mi accorgo che si è spostata al cancello dell’appartamento al piano terra e sta raccontando di nuovo la storia. Inoltre noto che da ognuna delle cassette della posta pende uno dei biglietti di Paola (evidentemente la voglia scalpitava, strillava, tuonava nel petto di Paola oh Paola).
Durante tutto il tempo della doccia ripenso a Davide, alla sua gentilezza, al giorno in cui è venuto a presentarsi, lento lento, mentre ancora facevo i lavori; al grido che ha lanciato quando ha scoperto della morte dell’amico Roberto, alle schitarrate a cantare Jolene e a tutta la bella musica che ho imparato attraverso una parete sottile sottile. Penso al dolore che leggevo nei suoi occhi e che so bene riconoscere. Poi penso a Paola, che avrà le sue ragioni, ma che, purtroppo per lei, ha incontrato la persona sbagliata.
Finisco di preparami ed esco di casa. La donna se n’è andata e sono io a non resistere stavolta: mi avvicino alle cassette e rimuovo uno per uno tutti i biglietti, frutto di una macchinazione goffa e miope.
Mi dispiace per il bimbo, di cui ho potuto leggere il nome di battesimo e forse pure qualcosa in più. Mi dispiace per Davide e per il dolore che non incontra comprensione. Mi spiace per le persone, che diventano “gente” sulla bocca di chi non conosce la fortuna che ha. Non mi spiace per Paola, la donna senza vero nome.
Mi sento in colpa per un po’, ma solo per un po’. Poi getto via tutti i biglietti. Tanti saluti, Paola.
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53r0 · 2 months
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Signor direttore scusi il ritardo è che ho fatto le ore piccole per scopare, mi perdoni 🫡
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crazy-so-na-sega · 4 months
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“L’uomo contemporaneo non chiede che Dio gli perdoni i peccati, ma che Dio dica che non esistono peccati”
Nicolás Gómez Dávila.
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canesenzafissadimora · 2 months
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Un giorno ti svegli
-e con un po’ di cautela-
inizi a toglierti
gli insulti di dosso
come pezzi di corteccia.
Ti togli l’ansietà
come fini garze di seta.
Ti strappi il disprezzo
che si è incrostato sulle tue vene.
Ti confronti con lo specchio
come fosse la prima volta.
Vesti il tuo corpo con manti di tenerezza
e perdoni.
Non c’è tempo
per scagliare pietre.
Silvia Cuevas-Morales
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occhietti · 4 months
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Il giorno di Natale
Marco Masini
Anche se non mi conosci e la mia lingua non capisci oggi voglio scriverti, perché questo vecchio mondo è guasto e anche se non ti ho mai visto io mi sento troppo uguale a te, anche se siamo monete di valore svalutate da una misera realtà, siamo petali caduti in questa vita dallo stesso fiore...
Se ogni tanto ti perdoni e credi in altre religioni o non hai trovato ancora Dio, eppure lo bestemmi, a volte con ferocia, perché hai perso la fiducia, ma il tuo sangue brucia come il mio, anche se ti hanno convinto che l'amore è la più bugiarda delle verità, se sei ancora prigioniero di un errore che ti ha fatto male...
Buon Natale, sconosciuto fratello lontano, ti auguro buon Natale dal mio piccolo cielo italiano, non odiare chi ti vuole rubare il futuro, rendi il bene per il male, buon Natale!
Anche se la guerra è in onda e tutto il mondo si circonda di frontiere senza libertà, anche se ai poveri non restano che fame e trucchi, avanzi dei paesi ricchi, briciole di generosità, un messaggio arriva ancora dalla gente che ogni giorno aiuta chi non ce la fa, per la vita che rinasce in una stalla e un cuore universale...
Buon Natale, disarmato fratello lontano, ti auguro buon Natale e la luce di un campo di grano, non farlo, non buttare questo sogno a portata di mano e, anche se spegni o cambierai canale, buon Natale!
Anche senza un lavoro e senza dignità, anche se sei imbottito di felicità, se in questa notte, come per regalo, ti ritrovi solo, dentro a un letto di ospedale, buon Natale!
A un secolo che muore, buon Natale!
Fratello non mollare mai, ma rincorri anche tu quella stella, la vita è una grande mamma che ti culla, col suo alito immortale e un oceano d'amore.
Anche senza l'albero e i pacchetti da scartare, anche senza tutta questa festa artificiale, fosse, come gli altri giorni, il giorno più banale...
Buon Natale!
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Marco Masini - Il Giorno di Natale
 https://youtu.be/7g9ck98SB98
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dolcementefemmia · 17 days
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Rispetta, se vuoi che l'altro rispetti te.
Sii gentile, se vuoi che l'altro sia gentile con te.
Ama, se vuoi che l'altro ami te.
Perdona, se vuoi che l'altro perdoni te.
Dona, se vuoi che l'altro doni a te.
Non aspettare il passo dell'altro, precedilo!
Respect, if you want the other to respect you.
Be kind, if you want the other to be nice to you.
Love, if you want the other to love you.
Forgive, if you want the other to forgive you.
Give, if you want the other to give to you.
Don't wait for the other's step, precede it!
Il fatto è che non sempre così... oramai si finge tutto. Questa è la triste realtà!
The fact is that not always like that... now everything is faked. This is the sad reality!
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