Tumgik
#roba bacon
nocturius8015ficore · 25 days
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Fi: Commander Levet is smoking roba sausages, bacon and salmon these days in his shed. I can assure you that the whole Aliit can't resist the smell. 🤤
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giacodorme · 1 year
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allora il panino del mc con la salsa avocado non lo consiglierei perchè 1 troppa roba dentro non capisci cosa stai mangiando c’è pure il pomodoro e il bacon 2 si smonta e perdi salsa dappertutto 3 il pollo fritto ti lascia l’alito pesante
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b0ringasfuck · 2 years
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Finta carne cinese per vegetariani
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A sinistra una roba che dovrebbe essere bacon vegetariano... non male ma non c'entr un cazzo con il bacon. Ha una consistenza a metà strada tra il tofu e le caramelle mou.
A destra la trippa vegetariana, in realtà ha la consistenza della trippa ma un sapore simile al kimchi. Versione non piccante e piccante.
Provati raw ma onestamente starebbero meglio in una zuppa.
Come per tutto il cibo cinese a riguardo di quello che ci sia dentro: don't ask, don't tell. Basta che sia buono e non è male anche se ho provato dei finti bacon vegetariani, sempre cinesi, pure croccanti che erano decisamente golosi.
Quindi si... sono roba vegetale ma non so se siano vegetariani, vegani o whateva e sono troppo pigro per ritornare in cucina e controllare cosa ci sia scritto sul pacchetto, ma direi che il rischio che non siano quantomeno vegetariani è piuttosto basso.
素肉 (su rou) vuol dire "carne vegetariana"
@leonoraddio ^^^^
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abatelunare · 3 years
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Non dovevate, no...
Lui è uno scrittore in crisi. Aveva una moglie. Ma è morta. E tutti hanno pensato che fosse lui. Lei è un’attrice di successo. Bionda e bella. Che sta sempre attaccata al cellulare. Hanno una bambina. Bellina ma un po’ cagacazzi. Affittano una casa. Che tanto per cambiare si rivela essere una trappola. Il finale è insulso come il resto della storia. Poche altre volte ho visto film così presuntuosi. Perché Ve ne dovevate andare presume d’essere un horror. Certo, un paio di spaventi si pigliano pure. Ma mio dire non sono sufficienti per fare di questa roba un film che pretenda d’essere decente. La vicenda, poi, è raccontata in maniera confusa, oltre che banale. Kevin Bacon, il protagonista, è il primo a non credere a ciò che sta facendo. Amanda Seyfried ci crede un po’ di più. Ma non basta nemmen quello. Altro che Ve ne dovevate andare. Non dovevate vederlo. E basta.
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etainlives · 4 years
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“Bon Appetit!”
“Listen,” Etain insisted as she finally took the pan off the heat, “Breakfast for lunch is hard to mess up, and infinitely better than ration cubes.”
Really, who could mess up a nuna egg omelet? Not that Imma had reason to be aware of Etain’s ...lack of fondess for the kitchen, much less her most recent disastrous attempt at making tiingilar. Still, past tragedies aside, Etain would always defend a good brunch.
Smiling, she slid the plate in front of Imma. “I have roba bacon already cooked and the pot of caf should be finished momentarily.” 
The fourth such pot Etain had brewed that morning, though Imma really didn’t need to be aware of that.
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italianistasty · 6 years
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🇬🇧 Hi folks! How have you been? Did you eat something very tasty and very Italian? Let me know in comments! I am showing you a lunch I had with my co-workers in Rome last friday, I missed my Rome buddies so much! (Because you know, I am most of the week in Parma for work!), Place is called "Home Made" and I ordered a bagel bun with a slice of smoked scamorza and a patty burger, smocked bacon and a secret homemade sauce, we have also ordered a tiramisù in a cup, very much delicious! 🇮🇹 Ciao ragazzi! Come state? Avete mangiato roba molto italian e molto tasty? Fatemi sapere nei commenti! Vi mostro il pranzo di venerdì in compagnia dei miei colleghi di Roma che mi sono mancati moltissimo! (Perchè sapete, sono buona parte della settimana a Parma per lavoro!) Il posto si chiama "Home Made" ed ho ordinato un bagel farcito con un patty di manzo, scamorza, pancetta affumicata e salsa della casa, abbiamo anche ordinato il tiramisù della casa servito in tazza, davvero molto buono! #food #foodporn #deliciousfood #italianfood #italy #burger #fame #italianistasty #madeathome #roma #cibo #meatlover #carne #shotononeplus #steak #gourmet #foodie #italianevenings #hungry #foodforthought #foodtruck #foodgasm #chef #igersroma #cena #instafood #foodstagram #deliciousfood #foodheaven #rome https://www.instagram.com/p/BqVcEuXDONX/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1fghrh30szkoo
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pangeanews · 6 years
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“L’Italia è un Paese irreale, il prodotto di 30 anni di televisione trash, e la cultura è soltanto decorativa. Per gli scrittori veri resta un’etica monastica”: l’editoriale di Fabrizio Coscia
Dopo averlo scritto decine di volte, passiamo dall’orazione alla coltellata. Pangea apre lo spazio dell’Editoriale, una specie di altare da cui tirare pigne, su cui far giostrare la cerbottana, allo scrittore, al poeta. A chi ha occhi rosolati nel verbo, e può per questo sconfiggere la proverbiale ovvietà dell’opinionismo giornalistico. In particolare, abbiamo adottato una formula e uno scrittore. Lo scrittore, che chi legge Pangea e chi legge roba buona in generale già conosce, è Fabrizio Coscia. Napoletano, giornalista e critico letterario per “Il Mattino”, ha scritto alcuni dei libri più raffinati degli ultimi anni, “Notte abissina” (Avagliano, 2006) e “La bellezza che resta” (Melville, 2017); tra l’altro, ha da poco firmato un libro autorevole e autoriale su Francis Bacon, “Dipingere l’invisibile” (Sillabe, 2018). La formula è quella che noi facciamo la domanda la magica. Che riguarda, come si dice, la ‘stringente attualità’. Consapevoli che l’artista straccia l’attualità facendone pasta di diamante.
*
Governo ‘verdeoro’, ‘carioca’, grillino-leghista. Si parla di tutto ma non dell’unica cosa che conta. La cultura. La gestione dei ‘beni culturali’. Cioè, l’Italia. Chi vorresti, nel libro dei sogni, tra vivi e deceduti, come Ministro della Cultura? Soprattutto, cosa ne faresti della cultura italiana?
Faccio una premessa che potrà sembrare provocatoria ma non lo è: “politica culturale” è, di fatto, un ossimoro. Non c’è niente di più lontano dalla cultura della politica. E ogni volta che i due termini si sono accostati il connubio è risultato, per la cultura, letale. Penso all’uso propagandistico che il potere totalitario ha sempre fatto dell’arte, ma penso anche ai danni del concetto di «engagement», e a tutte le «cicale scoppiate», come le chiamava Ariosto, per lodare il potente di turno. E penso, naturalmente, a tutti gli artisti perseguitati dai regimi, ridotti al silenzio o costretti all’esilio perché dissidenti o non allineati alle “politiche culturali” dei governi. Ma al di là di questi casi limite, mi pare che in generale politica e arte siano proprio incompatibili: la politica cerca la semplificazione, mentre l’arte indaga la complessità; la politica insegue la menzogna, l’arte la verità; la politica propaganda la coerenza, l’arte rappresenta la contraddizione; la politica lavora sull’attualità, l’arte, quando è autentica, è sempre inattuale. Non c’è possibilità di incontro, a meno che non torniamo nella Roma imperiale di Augusto o nell’Italia rinascimentale, civiltà capaci di conciliare splendidamente l’inconciliabile. Ma oggi siamo piuttosto, se vogliamo restare nella metafora storica, in pieno Basso Impero. E allora vengo alla domanda: che cosa ne faresti della cultura italiana? Io credo che l’unico investimento per la cultura che uno stato potrebbe fare, senza creare danni, è nella scuola, nella formazione. E se guardiamo cosa è diventata la scuola italiana oggi, allora possiamo avere l’idea concreta del fallimento totale, e perseguito consapevolmente, della politica culturale italiana. Del resto che cos’è diventata l’Italia? Un Paese irreale, così irreale da farci venire il dubbio se sia mai esistito o non sia stato piuttosto solo il prodigioso prodotto di un immaginario collettivo o, forse, il riflesso dell’immagine finta e superficiale proposta da oltre trent’anni di una televisione trash rivolta a un pubblico di analfabeti e di un quoziente intellettivo pari a quello di un bambino di sette o otto anni. Una televisione (che definisco berlusconiana per semplificazione) totalmente asservita al mercato e capace di creare danni devastanti, le cui conseguenze possiamo riscontare oggi nella piazza dei social e nel livello del dibattito politico, perfino nel lessico poverissimo, elementare di questo dibattito. Certo, esiste anche un Paese reale, concerto, con uomini e donne che fanno cose, lavorano, soffrono, falliscono, realizzano sogni, migliorano il contesto in cui operano, ma sono esistenze che restano fuori dalla nostra percezione, fuori da quello che con orrenda espressione oggi viene definito lo storytelling, la Grande Narrazione (o la Grande Menzogna della Narrazione), e dunque, sono inesistenti.
Basta vedere in effetti i nostri politici per avere la perfetta cognizione di questa irrealtà di cui parlo. I nuovi leader di queste elezioni chi sono? Che rapporto hanno con la cultura? Che idea di cultura possono proporre se non quella della loro assoluta vacuità, inconsistenza, arroganza? E allora quale politica culturale può esserci in Italia, oggi? Quale ministro della Cultura sogno per l’Italia? Non ho risposte da dare. Il mio libro dei sogni si è svuotato. Credo, onestamente, che la cultura sia destinata a trasformarsi sempre più in intrattenimento, in spettacolo, in decorazione, e sempre meno in approfondimento, scavo, ricerca autentica. Ancora qualche anno è la cultura umanistica, quella su cui ci siamo formati noi, sarà solo un’occupazione per pochissimi appassionati, una minoranza esigua, un po’ stravagante e fuori dal mondo. La crisi è profonda e investe tutti i campi. Del resto il Basso Impero è durato più di due secoli, non qualche anno. E dobbiamo rassegnarci a convivere con questo disastro. E intanto svolgere il nostro lavoro nel modo più onesto e scrupoloso possibile. Se siamo scrittori, critici, intellettuali, non ci resta che continuare a studiare, approfondire, scrivere, cercando di migliorare sempre di più, avvicinarci sempre un po’ più alla nostra idea di verità. È un’etica monastica, élitaria forse, ma tant’è: è l’unica cosa che ci resta da fare, aspettando l’invasione dei barbari.
Fabrizio Coscia
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ctakahob · 7 years
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Oh per pacco!
Oggi, dopo un po' di tempo che mancavo, sono tornato in ufficio e ho trovato nella buca della posta roba per me. Un pacco, e già così è strano. È non poco voluminoso, ma soprattutto da parte di un mittente a me sconosciuto. Cercandolo su google trovo che al signore dei pacchi corrisponde un'azienda individuale di commercio al dettaglio per corrispondenza o attraverso internet. Beh chiaro, no? 
Il punto certo è che ero io il destinatario, perché era presente oltre al mio cognome e nome di battesimo anche il secondo e terzo nome. Hai visto mai un altro? mai, appunto. 
Così sperando nell'assenza di esplosivi o antrace, mi convingo e apro. Trovo un romanzo, il titolo è In cerca di Klingsor. Trama: "Terminata la guerra, al giovane tenente Francis P. Bacon viene assegnato l'incarico di rintracciare Klingsor, nome in codice dello scienziato a capo delle ricerche nucleari del Terzo Reich e consigliere personale di Hitler. [...]". 
Voi vi siete inquietati? 
Io so solo che stanotte dormo con la luce accesa, se dormo.
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hypnoticvisions · 7 years
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Il “mugwump” che venne il Giorno del Ringraziamento *- di demons_dance_alone
ATTENZIONE.
La seguente storia NON mi appartiene, ma è stata presa dal famoso thread “nosleep” di reddit. Sono un’assidua lettrice in questo thread, e questa serie è una delle più assurde, disgustose, e fantastiche che abbia letto lì, così ho deciso di tradurla per favela conoscere. Se volete leggere la storia originale, cliccate qui.
Questa storia è la prima parte di una serie. In seguito linkerò le altre parti che tradurrò. Prima di accingervi alla lettura, vi consiglio di consultare più in basso la primissima nota di traduzione.
Vi auguro una buona lettura.
Per iniziare, questa storia è molto meno bizzarra di quanto il titolo possa portarvi a credere.
Cos’è un mugwump? “Che cazzo ne so”. Né so dove mia zia ne abbia trovato uno.
Mio nonno aveva sempre piuttosto viziato la zia Carol. Era la prima donna nata in famiglia, e fu una diva sin dal primo giorno. Quando il cancro di mio nonno andò in metastasi, fu jackpot per la vittima. Ci chiamava ad ogni ora della giornata con qualche storia strappalacrime riguardo quanto papà stesse male (e per implicazione, lei), mentre la maggior parte del lavoro effettivo andava a mio zio Bob e mia zia Amy. Carol usava il padre in punto di morte come scusa per monopolizzare ogni festività immaginabile. Quando il nonno venne a mancare, il sospiro di sollievo di tutta la famiglia avrebbe potuto causare un tifone. Avevamo sperato che avrebbe segnato la fine delle bravate festive.
A quanto pare no.
Eravamo appena all’ingresso, mia moglie non aveva nemmeno tolto il cappotto a mia figlia minore, quando Carol si affrettò.
“Oh, che bello, siete finalmente qui!” Eravamo in anticipo di un’ora per la cena. “Volevo essere certa che i posti a sedere non fossero un problema. Ho bisogno di sedermi accanto a Clarence, sapete, non può mangiare da solo.”
Il nome “Clarence” non apparteneva a nessun cugino che conoscessi, e potevo vedere dalla sua faccia che fosse un’esca messa all’amo per farmi chiedere chi fosse Clarence. La ignorai e mi occupai dei miei figli prima di entrare in sala da pranzo e fermarmi subito.
Ciò che sedeva allacciato ad un seggiolino era rosa, ed in carne… e umido. Aveva le dimensioni di un bambino, completamente privo di capelli, con un’apertura ovale per bocca. I suoi occhi sporgenti da rana non avevano una sclera visibile. E non smise nemmeno una volta di rantolare per l’intera serata.
“Che cazzo è?” dissi, dimenticando la regola di non imprecare davanti ai bambini.
La zia Carol sorrise con compiacimento e spiumacciò il cuscino dietro di lui. “Ho trovato Clarence tutto da solo. Il mio povero piccolo mugwump ha bisogno di me. E’ così bello avere finalmente qualcosa di cui prendermi davvero cura.”
Nel frattempo suo figlio adulto Kevin guardava in basso, dietro di lei. Non mi ero mai sentito così male per il povero ragazzo prima d’allora.
“Che cos’è? Perché è seduto al tavolo?” mia moglie non voleva lasciare stare. “Non lo voglio accanto ai miei figli. Sembra antigienico.”
L’espressione compiaciuta di mia zia non vacillò. “Clarence ha bisogno di cure speciali. E’ un bambino speciale,” fece un versetto all’ammasso rosa.
Stavo quasi per vomitare. Non so nemmeno come feci a farcela fino a cena.
Il fatto è che nelle famiglie anormali ti abitui davvero velocemente alla roba strana. Qualcosa di veramente folle ti salta addosso, e hai quel momento in cui lo guardi e pensi “adesso è normale”.
Così mia zia aveva un mugwump. Ed era seduto al tavolo da pranzo.
Carol non aveva cucinato nulla in realtà. La fidanzata di mio cugino, completamente assillata, aveva preparato i contorni, la zia Amy aveva fatto il tacchino. Il contributo di Carol era uno schifoso centrotavola che aveva preso in un negozio tutto ad un euro. *1
E l’orribile, incubo rosa seduto al tavolo, ovviamente.
Nessuno era dell’umore adatto per la cena quando tutto fu sistemato. Fu una tragedia totale. Avevamo un tacchino perfettamente dorato, la zuppa brevettata di fagioli e bacon di mia moglie, e persino mia figlia maggiore aveva preparato una pagnotta di pane francese. *2
E non potevamo nemmeno prenderne un morso perché Carol aveva deciso che “Clarence” doveva essere servito per primo.
Portò il macina-tutto per omogeneizzati, ed iniziò immediatamente a scavare via pezzi dal tacchino da mettere lì dentro. Scelse persino tutti i pezzi sbagliati, quelli croccanti che si macinavano difficilmente. *3 Per tutto il tempo quella dannata cosa rantolava. Era come avere un trapano da dentista in ogni orecchio.
Mia figlia maggiore era pallida. Le diedi il suo primo bicchiere di vino e le dissi che andava bene.
Tentammo di ignorare lo spettacolo mentre servivamo i piatti, ma il problema della zia Carol è che se la ignori, diventa semplicemente più chiassosa.
Parlava di come il mugwump non avesse una “fessura per il bagno” (sue parole, non mie) e così aveva messo un pannolino per scena. Doveva continuare a parlargli come se fosse un bambino quasi in un urlo mentre cacciava cucchiaiate dopo cucchiaiate di patate caramellate e pezzi di ripieno nella sua fauce ovale.
Non so se quella cosa avesse una lingua, o se potesse persino ingoiare. Metà di qualunque cosa mettesse dentro, scivolava in ogni caso fuori dalla sua bocca. La pelle del suo collo continuava a gonfiarsi come quella di una rana. La zia Amy commise l’errore di controllare mentre stava masticando, e dovette sputare nel suo tovagliolo. Lo zio Bob, il fratello più grande, tagliò il tacchino con occhi omicidi.
Quando il mugwump prese troppo purè di patate ed iniziò a strozzarsi, quello fu il punto in cui mia figlia minore rimise. Quella stupida cosa rosa iniziò a tossire, pezzi della pelle sulla sua testa pulsavano a tempo insieme ai colpi di tosse. La mia piccola Katie si piegò da un lato e rilasciò un torrente dal suo stomaco.
Ripensandoci, sono sorpreso che qualcuno abbia messo così tanto a rigettare.
Dopo ciò, tuttavia, tutte le scommesse si annullarono.
Quando Carol usò il suo dito per cercare di afferrare un pezzo di bacon dalla guancia del mugwump e lo lanciò nella sua bocca, la zia Amy si arrese e corse al lavello della cucina. Lo zio Craig ce la fece per due portate trita-budella, ma quando Carol afferrò le rigaglie da mettere nella macina, si lanciò fuori. *4
Mia figlia maggiore fece un sonoro rutto da vino. Non l’avevo più controllata, e ne aveva bevuto tre bicchieri. Usai quella scusa per portare via la mia famiglia dalla tavola. Mia moglie era stretta dietro di me, coprendosi disperatamente la bocca.
Le ragazze condivisero la tazza del bagno. Io sputai un po’ nel lavandino, ma riuscii a riacquistare il controllo. Mia moglie disse “fanculo,” e vomitò nella vasca. Penso che mirò specificamente alle saponette femminili che zia Carol lasciò nell’angolo della vasca.
Prendemmo tutti un momento per respirare ed inventare la nostra scusa per andare via. Perché quando qualcuno come Carol si comporta in quel modo, una spiegazione razionale come “tu e quella tua specie di piccolo tumore roseo siete disgustosi” non riuscirà ad avere alcun effetto. *5
Quando tornammo in sala da pranzo, le uniche due persone rimasta erano zia Carol e Kevin.
Kevin stava guardando Carol fare versetti con il cibo che stava ficcando nella bocca di quella cosa, con lacrime di rabbia negli occhi.
“Questo è perché papà ha divorziato da te, lo sai,” disse.
Carol non reagì. Sussultò per come “Clarence” fosse stato bravo quando fece un suono molto simile ad un rutto.
Facemmo una fazione di guerra in cucina. Stavamo oltrepassando il disgusto ed eravamo arrivati in rabbia. Fanculo quella cosa. Fanculo anche Caroline. Dovevamo portarla fuori di casa. Ma come?
La ragazza di Kevin ebbe un’idea da un milione di dollari.
Dopo averci preparati, strisciò fuori nella sala da pranzo con un falso sorriso sulla faccia.
“Hey Carol? Sai dov’è quel condimento montato? Ho due torte di zucca pronte per uscire.”
Carol divenne furibonda. Sbatté il cucchiaio. “E’ assurdo! Due torte di zucca non basteranno mai per l’intera famiglia!”
Brontolando, prese la borsa e corse fuori verso il negozio. Mentre era fuori ci prendemmo cura della faccenda.
Prendemmo alcuni asciugamani per sollevare il mugwump (nessuno voleva toccarlo) e lo portammo nel giardinetto. Allora scoprimmo che qualunque cosa fosse un mugwump, era effettivamente immortale. Calpestargli la testa lo portava a rigonfiarsi dopo un minuto. Le accette non potevano tagliarlo. Gli lanciammo persino del sale addosso, ma senza risultati.
Finalmente, lo riportammo in casa e lo bruciammo. La casa era quella del nonno, ma a quel punto ogni ricordo piacevole che avevamo costruito non c’era più. La zia Amy infilò un asciugamano nel fuoco e lo portò in alto. Mettemmo la cosa sul tavolo da cucina e ce ne andammo. Il modo estremamente efficiente di fare spese di Carol significava che non sarebbe tornata prima di circa tre ore. I pompieri dovettero fermarla dal correre dentro per “Clarence,”. Gli avevamo già detto che Carol era pazza e che non c’erano bambini rimasti in casa.
Non so cosa sia peggio, il fatto che bruciare la casa di mio nonno fosse il momento migliore della serata, o il fatto che quello era soltanto il secondo peggior giorno del Ringraziamento che abbiamo mai passato.
NOTE DI TRADUZIONE:
* Mugwump: cos’è un mugwump? Ho provato a cercare un efficace corrispondente in italiano a questo termine, ma alla fine ho optato per mantenere la parola originale. Credo che in questo caso vi sia un chiaro riferimento all’omonima creatura aliena del romanzo “Il pasto nudo” di W. S. Burroughs. Nell’adattamento italiano del libro - così come nel film - si fa rimento ad essa come ad una sorta di “scarafaggio gigante”, erroneamente a mio parere. Tanto per farvi un idea del suo aspetto, ecco come appare nell’adattamento cinematografico di “The naked lunch”.
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1) Nella versione originale, “dollar general”: il Dollar General è una catena di negozi molto simili ai nostri negozi “Tutto a un euro”.
2) Originalmente “my wife’s patented bacon beans”: è una sorta di zuppa totally american di fagioli e bacon. Esistono più varianti dell’originale, talvolta si aggiungono fagiolini verdi.
3) “She chose all the wrong bits, too, the crispy ones that resisted being ground up”: qui ho dovuto cambiare leggermente la frase per renderla più scorrevole. Letteralmente, viene inteso che le parti croccanti del tacchino opponevano resistenza all’essere macinate.
4) “Uncle Craig made it through two gut-churning dishes,”: ho avuto qualche difficoltà nel rendere l’espressione gut-churning.  “Churning” vuole dare l’idea di un qualcosa di vorticoso e agitato, ma in questo caso ho ritenuto più idoneo associarlo al triturare.
5) “you and your pink tumor-child are disgusting”: in questo caso mi sono trovata costretta ad eliminare il termine “child” e sostituirlo con il termine “piccolo”, in modo da rendere il tutto più fluido.
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maquinolandera · 7 years
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Óscars 2017
Como el cine, hay comidas que alimentan más que otras, no alimenta igual una sopa de fréjoles que una malteada de fresa, pero a veces hay que tomar malteadas o sopas según las circunstancias. Invitas a alguien, piden una malteada y está bien porque no quieren pensar mucho, una sopa es muy pesada para después hablar de tontadas.
Los Oscars premian o intentan premiar el plato más nutritivo pero a la vez delicioso y con excelente presentación en el año, y para ello es catado por cerca de cinco mil comensales de la academia. Después de que este servidor catara esos platos de manera fraudulenta, quiero dar la apreciación que nadie me ha pedido ni tienen por qué leer. (No hay spoilers)
En la mejor película tenemos a "La la land", la favorita. Muchos se han puesto de acuerdo con que es el mejor plato del año y tal vez lo sea si consideramos que dicho plato se juzga de manera holística. La la land es la menos nutritiva de todas, es decir, la menos profunda en cuanto a guion, pero es dulce, su fotografía, su montaje, su música son una delicia: La la land es un crepes de nutella y frutos rojos. Es una tortilla medio proteínica que sirve de excusa para añadirle muchísimo helado y dulces, a algunos como a mí nos va a empalagar a ratos, sobre todo en los bailes, pero vale la pena ver una de las mejores parejas románticas desde Titanic aunque te encabrone un poco que la tomen por lejos como el mejor plato del año.
Fences es todo lo contrario, Fences es una sopa de costilla, es una sopa grande de dos horas que yo tuve que pausar y seguir. Se desarrolla en casi un solo lugar sin acompañantes, es muy teatral y eso es bueno o malo para algunos paladares. Es una sopa espesa, con tantos subtextos que hay que revolverla con la cuchara para dilucidar sus personajes, pero al final logra su cometido, alimentar. Denzel Washigton no tiene que intervenir mucho en la cocción como chef de este plato pero logra una de sus mejores interpretaciones de su carrera.
“Manchester by the sea” definitivamente es un plato de espaguetis, es para mí la mejor de todas juzgándola desde lo sustancial. Las tramas están entrelazadas y se entienden las acciones del presente con las escenas del pasado y van revelando personajes heridos que están más allá de buscar la redención. Es el plato más triste de todos, sin salsa ni queso, pero la pasta está tan pero tan bien preparada que se basta a sí misma.
“Hidden Figures” es una hamburguesa, dos panes blancos oprimiendo una carne negra porque sí, habla de racismo y opresión, pero en un contexto que todos conocemos, la carrera espacial de Estados Unidos contra Rusia. Es un drama biográfico poco conocido que sirve como una postal de reconocimiento al papel de estas mujeres negras en la NASA, y que está nominada solo para ser vista no porque sea una película especial, es solo una hamburguesa que seguramente resultará entretenida al gran público.
“Hacksaw Ridge” es un perro caliente para ver un domingo, una historia un poco rara puesto que es una película violenta con un discurso anti bélico entonces uno anda desacomodado en la silla del restaurante mucha parte de la trama porque como espectadores siempre tomamos una posición, pero si no se toma en serio es bastante entretenida.
“Lion” es la más emotiva, un Vindaloo con papas fritas a la australiana. Es difícil no llorar con el curry más picante de la India, pero lo neutraliza la secuencia de Australia. Nunca sentí que era una trampa narrativa para lograr la lágrima fácil porque si una vez aceptas la primera parte de la película, es natural que ese picor desemboque a las lacrimosas escenas finales. Hay que tomar mucha agua para este plato.
“Comanchería” son unos huevos duros con bacon seco y café negro sin azúcar que tomas en una cafetería en Texas cuando viajas por la carretera, una Road movie muy recomendable con un Jeff Bridges inigualable, un Western bien ejecutado y como la mayoría de historias protagonizadas por gánsters, con una leve apología al delito que se justifica con la premisa de “ladrón que roba a ladrón…” y que todos entendemos.
“Moonlight” es una pizza dividida en tres partes sobre un personaje en diferentes tiempos de su difícil vida. Es la más cercana competidora a La la land, por su acorde fotografía, su excepcional montaje y su hermosa, hermosa banda sonora. Tiene tiempos simples por eso puede parecer una historia muy larga pero va evolucionando en cada secuencia, y una es tan consecuente con la otra que termina por ser una unidad circular que encaja a la perfección. Es dura pero narrada con increíble sensibilidad y amor al detalle. A pesar de ser una pizza esta no es para todo el mundo.
Y por último “La llegada” del gran Chef Denis Villeneuve, que por cierto, todo lo que hace es genial, nos sirve en esta ocasión 12 pequeñas porciones circulares de sushi, que parecen un Interstellar pero menos enrevesado y per se, más efectivo. Con una banda sonora que aporta mucha a esta atmósfera tan particular, tiene los mejores efectos visuales en competencia y seguramente será ganadora de mejores efectos sonoros. Todo el envoltorio raro extraterrestre de ciencia ficción sirve de excusa para contar una historia dramática, poética y brillante sobre la vida y la perdida. Es de las propuestas más complejas y exóticas de la competencia.
A veces uno se enoja con una película que no cumple lo que uno espera de ella, como cuando vas a un restaurante cinco estrellas y te sirven una salchipapa. Uno no se enoja de una salchipapa en el puesto de la esquina del barrio porque uno sabe a lo que va, pero la ampulosidad y vender humo en los trailers es lo que más exacerba en las películas pero todas estas obras cumplen en su mayoría lo que prometen y por eso están nominadas, aunque no dejan de haber platos especiales fuera del menú principal que injustamente nunca anunciaron.
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abatelunare · 4 years
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Il campeggio di Lago Cristallo
Venerdì 13 è, io credo, un classico del cinema horror. Appartiene al genere slasher. Che poi è quello in cui i personaggi - per lo più giovani - vengono ammazzati attraverso l'utilizzo di varie armi da taglio. Ne esiste anche una versione italiana: Il camping del terrore. L'ha girata il regista Ruggero Deodato scopiazzando l'originale. Non ne è venuto fuori granché. Almeno secondo il mio personalissimo parere. Ma torniamo a Venerdì 13. La trama è talmente risaputa che vorrei focalizzare l'attenzione su altro. Pur se datata, la pellicola mantiene una certa efficacia. Per il commento sonoro. I sospiri - o quel che siano - del coro maschile non sono affatto male. E la musica crea la giusta suspense. Per le modalità non molto complicate dei vari delitti. Fra le armi da taglio impiegate nel corso della mattanza si registrano - nell'ordine - un coltellone scintillante, una freccia metallica da arco moderno, un'accetta, un affare che sembra un machete e altre che non si vedono. Per la tensione creata dal regista. Dimostra di conoscere il proprio mestiere. Buone inquadrature, senso del mistero, sorprese (ovviamente sgradevoli) inaspettate... quella roba lì, ecco. Oltretutto, Jason e la sua maschera da giocatore di hockey non si vedono mai. Diventano protagonisti assoluti dal secondo film in poi. Per il sapiente dosaggio della bassa macelleria. Che non è nemmeno fastidiosa. Oggi si vede di molto peggio. Fra le vit... volevo dire fra gli interpreti, mi sento di segnalare un giovanissmo Kevin Bacon, al suo quarto film. Cito lui per un motivo assai semplice. Gli altri non so chi siano. O fossero.
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ilikeshoppingit · 5 years
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ECCO PERCHE’ DOVRESTI LEGGERE “50 SFUMATURE DI GRIGIO” (SE SEI UNA DELLE POCHE CHE ANCORA NON L’HA FATTO)!!!
La storia d'amore tra Christian Grey e Anastasia Steele è nata da una fantasia, dallo spunto dell’amore gotico e proibito di Twilight. Poi l’autrice E.L. James dalla propria idea ha costruito una saga erotica, sulla storia tra un’innocente studentessa e un uomo d’affari potente e col pallino del sadomaso.
Dal momento del primo incontro tra Ana e Christian, che avviene nelle prime pagine del libro fino alla fine, la storia si dispone come un crescendo di tensioni e attrazioni che devi assolutamente leggere...ecco il perchè:
E.L. James che ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo. Più di Harry Potter e i doni della morte e del Codice Da Vinci, tanto per intenderci
Il romanzo, caratterizzato dalla descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di pratiche sessuali BDSM (acronimo che definisce un insieme di preferenze sessuali basate sulla dominazione e la sottomissione, improntate al sadomasochismo). Inevitabile abbia subito il divieto della censura.  Negli Usa La pellicola è stata vietata ai minori di 17 anni, per la presenza di "contenuti sessuali forti, inclusi dialoghi, comportamenti inconsueti e nudità, e per il tipo di linguaggio", in Italia ai minori di 14 anni.
L’autrice E.L. James ha rivelato di essersi ispirata alla canzone Sexy deiBlack Eyed Peas nella stesura delle scene di sesso del libro
Oprah Winfrey è una grande fan della trilogia: "Ho letto tutti i libri di 50 Sfumature di Grigio”.
Dopo l’uscita del libro, la vendita dei sex toys è schizzata alle stelle. Solo le cosiddette "palle dell’amore" hanno superato il 400% delle vendite poiché descritte come principale svago di Anastasia Steele. Anche la vendita di cerotti, nastri adesivi e corde nei ferramenta è aumentata notevolmente
Il libro 50 Sfumature di Grigio è stato anche denominato il "Twilight per adulti" o il "Mommy Porn".
Il Damson Dene Hotel ha scelto di sostituire la Bibbia nel cassetto delle stanze dei clienti con il libro 50 Sfumature di Grigio.
I libri sono stati eliminati da diverse biblioteche statunitensi per via dei suoi contenuti lascivi e fuorvianti
La saga di 50 Sfumature di Grigio ha ispirato anche un nuovo hamburger chiamato "50 Sfumature di Bacon Burger"
"L’amore supera tutto, anche i differenti gusti sessuali" e snocciolano una serie di frasi e scene hot...Cominciamo:
- Christian "È il momento di alzarsi, piccola. Sto per accendere la luce. Voglio inseguire l’alba insieme a te. Buongiorno, splendore"
"Se accetti di essere la mia sottomessa io sarò devoto a te"
- Anastasia: Ok. Corda, nastro, fermacavi... È il perfetto serial killer. - Christian: Non mi interessano le storie d'amore. I miei gusti sono molto singolari. Non capiresti. - Anastasia: Illuminami allora."Primo: io non faccio l’amore; io fotto… senza pietà. Non sai cosa ti aspetta. Sei ancora in tempo per dartela a gambe...
- Anastasia: Farai l'amore con me adesso? - Christian: Due cose. Primo: io non faccio l'amore, io scopo. Forte. - Anastasia: E... la seconda cosa? - Christian: Vieni. È oltre questa porta. - Anastasia: Che cosa? - Christian: La mia stanza dei giochi. - Anastasia: Sei un sadico?! - Christian: Sono un dominatore. - Anastasia: E che vuol dire? - Christian: Che voglio che tu arrenda volontariamente a me. - Anastasia: Perché dovrei farlo? - Christian: Per compiacermi. - Anastasia: Per compiacerti? Come? - Christian: Ho delle regole: se tu le rispetti io ti ricompenso. Se no ti punisco. - Anastasia: Mi punisci... Perciò usi questa roba con me? - Christian: Sì. - Anastasia: E io che cosa ci guadagno? - Christian: Me.
- Anastasia: Non voglio tirarmi indietro, ma l'idea di farmi frustare e torturare nella tua camera rossa del dolore non mi entusiasma. - Christian: È più una camera del piacere, posso assicurartelo.
- Anastasia: "Sono paralizzata da un bisogno sconosciuto, completamente ammaliata. Sto fissando, ipnotizzata, la bocca perfettamente scolpita di Christian Grey, e lui mi guarda con gli occhi socchiusi, lo sguardo torbido. Ha un respiro più pesante del solito, mentre io ho smesso del tutto di respirare. Lui abbassa le palpebre, respira a fondo, e scuote piano la testa come in risposta alla mia muta richiesta
- Christian: Ti ha fatto male? - Anastasia: No. - Christian: Vedi, la maggior parte della paura è nella tua testa."C'è luogo tra la fantasia e la realtà, un luogo dove non ci sono limiti, né assoluti né relativi" "C’è una linea molto sottile tra piacere e dolore. Sono due facce della stessa medaglia, e uno non può esistere senza l’altro"
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jucks72 · 7 years
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La carbonara scientifica potrebbe essere la migliore della vostra vita
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La carbonara scientifica potrebbe essere la migliore della vostra vita
Quanti sono, in italia e nel mondo, gli oltranzisti della carbonara? Milioni? Nelle classifiche dei primi piatti migliori la carbonara ha sempre un posto vicino al vertice.
La carbonara è un piatto emblematico, capace di mettere tutti d’accordo sul piacere di mangiarlo, e al contempo ci fa litigare di brutto. Sempre in disaccordo su quale sia la ricetta originale, quella della tradizione, quella di mio cugggino di Roma che la fa meglio.
Nei ristoranti, ogni chef ha la verità in tasca ma nessuna combacia con quella dell’altro. Col guanciale, la pancetta no, è da scemi. Il Parmigiano è il simulacro del demonio, la panna per carità, roba da looser.
“Ma a me non piace l’odore di uovo crudo, e poi mi viene più cremosa!” E allora chiamala pasta con uovo e panna.
Vi ricorda nulla?
Al di là dell’onanismo cerebrale e le beghe da pianerottolo, sembra che la carbonara non abbia origini vetuste. Pare sia andata in questo modo: la carbonara fu inventata nel 1944 da un cuoco laziale o romagnolo che condì degli spaghetti con le egg with bacon liofilizzate dei soldati americani.
Facciamo così, adesso vi dico la mia versione (qui trovate il video integrale), che funziona con i gastrotalebani integralisti e che funziona con i sovversivi.
Il naturale processo di evoluzione della cucina è quello in cui scienziati e cuochi lavorano in maniera simbiontica. La scienza ha tutte le risposte in grado di affinare e migliorare le tecniche in cucina. L’arte e l’estro del cuoco possono esistere solo dopo che questo ha davvero capito che cosa succede agli ingredienti quando vengono manipolati a livello molecolare.
Ho cercato in giro moltissime informazioni scritte da grandi scienziati prestati alla cucina.
Tre sono le fonti dalle quali ho raccolto praticamente tutto: On Food and Cooking, di Harold McGee, Culinary Biophysics di César Vega e La Scienza in Cucina del Professor Dario Bressanini.
Denaturazione e coagulazione
Da che cosa è composto l’uovo? Albume e tuorlo. Bianco e rosso. L’albume è prevalentemente costituito da proteine. Il tuorlo da proteine e grassi. Che cosa succede quando somministriamo calore ad un uovo? Semplice: da liquido diventa solido. Il bianco da liquido traslucido trasparente diventa solido e opaco. Il rosso, da liquido viscoso e brillante diventa un solido arancione dalla consistenza sabbiosa. E fin qui ci arriviamo tutti.
Ma che cosa succede esattamente a livello delle strutture interne? Familiarizziamo con due termini che ci verranno a trovare ogni volta che ci capiterà di cuocere proteine: denaturazione e coagulazione.
Per spiegare bene il concetto di denaturazione proviamo ad immaginare uno di quei cavi arrotolati a forma di elica. Avete presente le cornette del telefono degli anni ’80? Immaginate che le proteine siano fatte un po’ in questo modo, a spirale.
La denaturazione è quel momento in cui tagliamo i legami agli estremi che obbligano l’elica a rimanere arrotolata. Una volta denaturate, le proteine possono “srotolarsi” e fare le loro cose insieme agli altri elementi.
La denaturazione può avvenire per via chimica, meccanica o termica. L’acidita del limone, per esempio “cuoce” le proteine. L’albume montato a neve è un esempio di denaturazione per azione meccanica e la cottura dell’uovo al tegamino è un esempio di denaturazione e coagulazione per via termica.
Immaginiamo le proteine dell’uovo, come dei gomitoli di lana sospesi sul pelo dell’acqua. Inserendo sostanze acide, agitando l’acqua o aumentando la temperatura, alcune proteine cominciano a “srotolarsi” parzialmente: si “denaturano”.
La coagulazione invece è molto più evidente della denaturazione e si ha quando le proteine denaturate si separano dagli altri elementi e solidificano. Applicare calore per un tempo più o meno lungo fa in modo che le proteine creino una struttura che intrappola l’acqua e crea un gel, un solido morbido. Avete presente le uova strapazzate? La meringa? Ecco, quella roba lì.
Quando due proteine denaturate si incontrano nel mare in cui sono sospese, si possono legare tra loro e poco alla volta formano un reticolo tridimensionale solido, che intrappola l’acqua al suo interno: questa è la coagulazione. Se questo reticolo proteico diventa troppo fitto, finisce che l’acqua intrappolata viene “strizzata” fuori e ciò che rimane è un groviglio di proteine asciutte. Ecco spiegato l’uovo troppo sodo in cui l’albume sembra silicone e il tuorlo una pappetta di sabbia collosa.
Quattro punti fondamentali per capire la differenza fra coagulazione e denaturazione:
1° La denaturazione avviene SEMPRE prima della coagulazione. Prima srotolo, poi solidifico. 2° La coagulazione è un processo visibile. La denaturazione non lo è. 3° La coagulazione è possibile SOLO su proteine denaturate. 4° La coagulazione può essere controllata, la denaturazione no. Un po’ la differenza che c’è tra la manopola del volume e il tasto di accensione della radio. Posso stabilire quanto coagulare ma non posso stabilire quanto denaturare. Si può quindi sovracoagulare ma non si può sovradenaturare.
Facciamo un passettino avanti e occupiamoci di denaturare e coagulare le proteine dell’uovo per via termica. L’uovo e l’albume contengono diverse proteine. Non tutte si denaturano allo stesso modo e non tutte coagulano allo stesso modo. Coagulano a temperature diverse, alcune non coagulano affatto e alcune non si denaturano facilmente col calore.
Per semplificare le cose prenderemo in esame solo quelle che ci interessano. Partiamo dall’albume.
Le proteine più importanti sono 3: Ovalbumina che rappresenta il 54% dell’albume, si denatura sia per azione meccanica che termica e coagula ad una temperatura minima di 84°C. Conalbumina che rappresenta il 12% dell’albume, si denatura per azione termica e coagula a 61,5°C. Ovomucina, non coagula ma stabilizza la schiuma.
Il tuorlo ha una struttura più complessa perché non è costituita solo da proteine. Il rosso d’uovo è fatto dal 50% di acqua, dal 32% di grassi e dal 16% di proteine. Questi grassi e queste proteine, di solito, sono però associate e legate insieme in particelle, che prendono il nome di lipoproteine. Il tuorlo è una dispersione di granuli in una massa acquosa. È già di suo, per conformazione naturale, un’emulsione, cioè una soluzione di acqua, proteine e grasso stabilizzata, grazie anche all’elevato contenuto di lecitine.
Del perché e percome il tuorlo d’uovo si solidifica ci importa fino a un certo punto. Ciò che è importante sapere è che le maggiori responsabili della capacità del tuorlo di diventare duro sono le lipoproteine LDL (Low Density Lipoproteins), che rappresentano all’incirca l’85% del totale delle proteine presenti nel tuorlo. Queste lipoproteine iniziano a coagulare a 65°C e finiscono di coagulare a 70°C.
Fissiamo un altro step importante nel nostro percorso verso la carbonara perfetta. Alcune proteine dell’albume solidificano a 61 gradi e mezzo, ma la maggior parte a 84 gradi. La maggior parte delle proteine del tuorlo inizia a coagulare a 65° e finisce di coagulare a 70°C. Questo ci dice che gli stadi intermedi aumentano, man mano che sale la temperatura, la viscosità del tuorlo.
L’esperimento
Ho preso tre uova e le ho cotte in un bagno termostatico con tempi e temperature diversi, allo scopo di verificare i dati che erano in mio possesso.
Nel primo esperimento setto il bagno termostatico a 62 gradi e mezzo. Immergo l’uovo e lo lascio nella pentola per 75 minuti. Il risultato lo potete vedere da soli.
L’uovo cotto a 62 gradi e mezzo è evidentemente passato dallo stato trasparente a quello opaco. È molto morbido, ma è di fatto un solido. È evidente quindi che la Conalbumina, che coagula a 61 gradi e mezzo si sia coagulata e l’Ovalbumina, che coagula a 84 gradi, invece no. Il tuorlo è completamente liquido ma ha una fantastica consistenza mielosa, molto interessante. Palesemente più denso e viscoso del tuorlo crudo.
Ma facciamo un’altra prova.
Questa volta prendo un uovo e lo immergo in acqua a 67 gradi e mezzo, sempre per 75 minuti. Così per essere certo di denaturare tutta la conalbumina dell’albume e arrivare al punto di coagulazione intermedio delle lipoproteine del tuorlo.
Il risultato ci dà assolutamente ragione. L’albume è praticamente identico a quello dell’esperimento precedente, ma il tuorlo è in avanzato stato di coagulazione. È un solido morbido, di una consistenza quasi cerosa. Con ogni probabilità non fa al caso nostro, nello specifico non fa al caso della carbonara.
Ma già che ci siamo, spingiamoci oltre, arriviamo fino ai bastioni di Orione.
Prendiamo un terzo uovo e lo immergiamo per una decina di minuti in acqua a 100°C. Il risultato è che tutto è perfettamente coagulato. Tutte le proteine del tuorlo, perfettamente solido e sabbioso, e tutte le proteine dell’albume, che è diventato compatto.
Le conoscenze in nostro possesso sono state verificate. Ma facciamo l’ultima prova. Mettiamo un uovo a bollire per un tempo sufficiente a far coagulare l’albume, ma non sufficiente a raggiungere il tuorlo. L’idea è quella di agire, oltre che sul fattore temperatura, anche sul fattore “tempo”. Immergo un uovo a 100° ma stavolta per soli 6 minuti.
Sapete cosa succede?
L’alta temperatura ha perfettamente coagulato l’albume, ma non c’è stato abbastanza tempo per far penetrare il calore in profondità e permettergli di raggiungere il tuorlo. Che infatti è ancora liquido.
Per quanto mi riguarda sono a posto. Ho tutte le informazioni che mi servono e le prove che ho effettuato confermano i dati. Direi che possiamo passare alla formulazione della ricetta della carbonara perfetta, secondo me.
La carbonara perfetta
Voglio una salsa cremosa, senza grumi, che non sappia di pollaio dopo un acquazzone e che non abbia una consistenza viscida. Non voglio sentire il sapore dell’uovo cotto ma non voglio nemmeno avere la sensazione di mangiare pasta con la bava di lumaca. La soluzione si chiama zabaione salato: consiste nello scaldare le uova sbattute a bagnomaria insieme ad altri ingredienti. In questo caso, con il formaggio.
Ho scelto lo zabaione salato per 4 motivi fondamentali che senza alcun tipo di dubbio sono di supporto alla nostra causa.
1° – L’uovo come agente schiumogeno Gli albumi sbattuti aumentano il loro volume fino a 8 volte e per questo potere schiumogeno hanno anche potere lievitante nei prodotti da forno. Immaginate il Pan di Spagna:le bollicine d’aria durante la fase di cottura si riscaldano e aumentano di volume formando gli alveoli, mentre le proteine coagulano e rinforzano la struttura.
2° – L’uovo come agente legante Abbiamo visto che le uova sono viscose e coagulano in uno stato semisolido o solido. Questa loro caratteristica influisce sulla capacità di legare altri ingredienti; pensate alle crocchette di patate, all’hamburger o al ripieno dei tortellini. Sia l’albume che il tuorlo, con le loro proteine, possono addensare i liquidi. L’albume crea una struttura omogenea ed elastica mentre il tuorlo conferisce una struttura soffice e cremosa. Esattamente quello ci serve nella nostra salsa.
3° – L’uovo come agente emulsionante I tuorli stessi sono una concentrata e complessa emulsione di grasso in acqua. Pertanto contengono al loro interno molecole emulsionanti come le lecitine. Queste hanno una parte idrofila che si lega all’acqua e una parte idrofoba che si lega ai grassi. In pratica fanno da collante fra tutti questi diversi elementi. Avete presente la maionese? Ecco, stesso principio.
4° – L’uovo come agente coagulante e gelificante Le proteine dell’uovo, quando sono riscaldate, formano un reticolo in grado di inglobare i liquidi. Ad esempio nei budini, nella salsa inglese e nella crema pasticciera, l’aggiunta delle uova determina la gelatinizzazione del liquido.
Tornando a noi, scegliamo lo zabaione salato perché l’uovo scaldato e sbattuto avrà potere schiumogeno, legante, emulsionante e gelificante.
Lo zabaione salato
Dose per 6 persone:
4 tuorli d’uovo 2 uova intere 180 g di Parmigiano Reggiano 36 mesi 120 g di pecorino romano
Prendiamo due uova intere e 4 tuorli d’uovo. Un tuorlo a commensale, un uovo intero per il contenitore e un uovo intero sacrificato sull’altare della scienza. Questo ci garantisce il perfetto bilanciamento tra proteine, grassi, acqua e sapore esplosivo.
Le mettiamo in una bastardella e iniziamo a sbattere con una frusta. Il movimento meccanico ci dà la certezza di denaturare buona parte delle proteine. È lo stesso principio che sta alla base del tuorlo montato a neve.
Una volta denaturare, le proteine si srotolano, formano il reticolo, e imprigionano l’acqua e l’aria in piccole bollicine che rimangono legate fra loro.
A questo punto consideriamo 50 grammi di formaggio a persona. Voi fate come volete, io uso 20 grammi di pecorino romano e 30 grammi di Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi.
Aggiungo prima il pecorino e continuo a sbattere per amalgamare il tutto. Quando è ben amalgamato, aggiungo il Parmigiano. Continuando a sbattere mi accorgo che non sto facendo una salsa ma una sorta di mappazzone semi solido.
È assolutamente normale. Il bello viene adesso.
Prendo la mia bastardella e la metto in un tegame pieno d’acqua scaldata a 90 gradi. Deve sobbollire, non serve il bollore completo. Continuo a sbattere per qualche minuto e accade una strana magia. La conalbumina inizia a coagulare. L’ovomucina mi aiuta a stabilizzare l’emulsione ma soprattuto la lecitina contenuta nei tuorli.
Arriva la temperatura di fusione dei grassi del formaggio e come per incanto il mio mappazzone torna liquido. Oltre al grasso fuso, il motivo è dato proprio dall’alta presenza di grasso che in qualche modo rallenta la coagulazione delle proteine. Non demordo e vado avanti.
Continuo a sbattere per emulsionare e intrappolare quanto più aria possibile, voglio che la mia salsa sia spumosa e vellutata. La scaldo fino alla temperatura di coagulazione della conalbumina.
Ricordate il primo esperimento dell’uovo a bassa temperatura? Ecco. Voglio un albume morbido che non sappia di bava di San Bernardo. Voglio il tuorlo di una consistenza mielosa ma non coagulato del tutto. Ottengo questo risultato sbattendo il mio zabaione fino a quando non raggiunge la temperatura di 62°C e mezzo.
Quindi tolgo dal fuoco e faccio intiepidire, sempre sbattendo e girando. Quando scende sotto i 60°C rimetto sul fuoco e ripeto l’operazione. Faccio questa procedura per 5 volte, stando attento a non superare mai i 63°C.
Dopo la quinta volta, prendo la mia bastardella e la immergo in un recipiente con acqua e ghiaccio per “bloccare” lo stato di coagulazione dello zabaione salato.
Quindi taglio il mio guanciale o la mia pancetta, lo butto in padella e lo faccio diventare croccante.
Cuocio gli spaghetti e nel frattempo riscaldo una padella. Non serve che sia rovente, dev’essere ben calda per non rubare calore agli elementi che andremo a mescolare.
Ricordatevi di spegnere il fuoco prima di mettere gli altri ingredienti però. Due cucchiai di zabaione salato e uno di guanciale o pancetta sono la proporzione sufficiente per una singola porzione di pasta.
Scoliamo senza troppi fronzoli i nostri spaghetti nella padella, aggiungiamo un paio di cucchiai di acqua di cottura e mantechiamo. Qui potete fare come vi pare. La girate, la saltate, quello che conta è che la sbattiate come si deve per far uscire l’amido della pasta e creare la salsina cremosa.
Non vi fermate, se la padella è ben calda l’acqua si asciuga e l’amido viene fuori. Matematico.
Quando ottenete la consistenza che vi piace, la impiattate. Mettete gli spaghetti, mettete ancora un po’ di guanciale croccante e poi via col pepe.
Sì, ma quale.
Il pepe
Esistono mille possibilità, io ve ne dico 3.
Pepe Tellicherry Extra Bold. Bello, robusto e tanto aromatico.
Pepe Nero Lungo del Bengala. Non è un vero pepe, ma profuma tantissimo e pizzica pochissimo.
Pepe di Timut: è un pepe di Sichuan selvatico, con note agrumate importanti. Molto pungente, la particolarità è che intorpidisce leggermente la lingua.
Don’t try this at home
Chiudo dimostrando qual è il modo peggiore di fare la carbonara.
Mescolando la pasta con l’uovo sul fuoco, al salire della temperatura aumenta la coagulazione dei complessi proteici. Una volta raggiunti gli 88° C non ci sarà più nulla da coagulare (e da fare).
Avrete strizzato ogni goccia di umidità dalle uova e avrete ottenuto una splendida pasta con le uova strapazzate.
Conclusioni
Io ho finito, questa è la mia carbonara. Con me funziona tutte le volte, e tutti quelli a cui l’ho fatta provare l’hanno sempre piazzata tra le migliori carbonare della loro vita. Si può fare di meglio? Sicuramente sì.
Ciò che conta è capire che la cucina non sarà mai arte senza la scienza.
[Crediti | Link: Gianfranco Lo Cascio | Immagini e video: BBQ4All]
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marianajacqueline45 · 7 years
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Hoy cumple años Kevin Bacon 59 años es un actor de cine y teatro estadounidense, notable por sus papeles en National Lampoon's Animal House, Footloose, Diner, The Woodsman, Friday the 13th, Hollow Man, Tremors, X-Men: First Class y Frost/Nixon. Bacon ha ganado un Premio Globo de Oro y dos Premios del Sindicato de Actores, estuvo nominado para un Premio Emmy, y fue nombrado por The Guardian como uno de los mejores actores que no ha recibido una nominación al Premio Óscar. En 2003, Bacon recibió una estrella en el Paseo de la Fama de Hollywood; Anjelica Huston 66 años es una actriz y comedianteestadounidense.Heredera de una tradición de artistas cinematográficas (su abuelo era Walter Huston), Anjelica probó suerte en el mundo de la interpretación. Obtuvo un pequeño papel en Hamlet (1969), representó el papel de Ofelia de esa misma obra en Broadway en ese mismo año, y se puso bajo las órdenes de su padre en Paseo por el amor y la muerte; pero esos inicios quedaron truncados en parte por el fallecimiento de su madre en un accidente y unas críticas devastadoras. Anjelica se mudó a Nueva York para trabajar como modelo. En dicha ciudad conoció a Jack Nicholson con quien inició una relación sentimental. Poco a poco volvió al cine en pequeños roles en películas como El último magnate (1974) de Elia Kazan, El cartero siempre llama dos veces (1981) y Frances (1982). En 1985 rodó con su padre y con su novio El honor de los Prizzi, en la que Anjelica encarnó a Maerose Prizzi, una vampiresa intrigante que hacía valer sus armas de mujer, quedándose con el amor de su vida al final de la función. Anjelica gracias a ese papel obtuvo el Óscar a la mejor actriz de reparto. Al subir al escenario para recoger el premio, la actriz señaló lo mucho que había significado el Óscar, considerando que su padre le había dirigido en esa película. Relanzada su carrera cinematográfica, Anjelica interpretó en 1986 a una maligna Líder Suprema que gobernaba a un mundo terrorífico en el mini-corto para Disney Captain EO junto a Michael Jackson, Dick Shawn y dirigido por Francis Ford Coppola. Dirigido también por éste, en 1987 Anjelica protagonizó en Gardens of Stone a Samantha Davis, una mujer madura anti-militarista que mantenía una relación con el Sargento Clell Hazard (James Caan), un hombre atormentado por la cantidad de jóvenes que perdieron inútilmente la vida en combate. En ese mismo año protagonizó la última película de su padre, Dublineses aclamada por la crítica. John Huston fallecería el 28 de agosto de 1987. Para rendir homenaje a su memoria, Anjelica y su hermano, Danny Huston, decidieron abordar un proyecto incumplido de John, Mr. North (1988). La intérprete completó el año con el rodaje de Un puñado de polvo, acompañada por Judi Dench. En 1989 Anjelica obtuvo dos papeles que le valieron la atención de la crítica. El primero perteneció a la película Delitos y faltas (Woody Allen), en el que se puso en la piel de Dolores, una treintañera asesinada por su amante por amenazarle con revelar la aventura a la mujer de aquél. El segundo fue en Enemigos a Love Story, por cuyo trabajo fue candidata por segunda vez al Óscar. Ese mismo año la relación con Jack Nicholson llegó a su fin. Al año siguiente Anjelica llega a la cumbre de su carrera gracias a su interpretación en Los timadores. En ella Anjelica interpretó a Lily, una mujer que se convirtió en madre a los catorce años, y cuyo presente descansa en su trabajo de corredora de apuestas que roba a sus jefes y que mata accidentalmente a su hijo con quien mantenía una relación incestuosa. A partir de entonces se relacionó el rostro de la actriz con las mujeres maduras con un turbulento pasado y que seguían siendo atractivas para los hombres. Anjelica fue candidata por primera vez al Óscar a la mejor actriz. A pesar de perder la estatuilla frente a Kathy Bates, la intérprete quedó recompensada al formar parte del jurado del Festival de Cannes de ese año. Para deshacerse de su imagen más trágica, Anjelica aceptó roles más desinhibidos, como la Gran Bruja de La maldición de las brujas, la Morticia Adams de The Addams Family, o la Marcia Foxx de Misterioso asesinato en Manhattan que la vincularon durante unos años a la comedia. En 1995 se reencontró con Jack Nicholson en Cruzando la oscuridad, segunda película como realizador de Sean Penn. En ella los dos actores interpretaron a una pareja divorciada cuya hija había muerto atropellada por un conductor ebrio. La actriz finalizó el año con la filmación de Cuando salí de Cuba, en la que defendió el papel de mujer madura que al llegar a Miami enamora a un policía interpretado por Chazz Palminteri. En 1996 Anjelica decidió saltar a la dirección con Bastardos de Carolina. A este título se le sumó Agnes Browne (1999), presentada en una edición del Festival de Cine de San Sebastián en la que ella fue galardonada con el Premio Donostia. En su discurso de agradecimiento señaló que estaba muy honrada por recibirlo en el mismo año que lo hacía Vanessa Redgrave y Fernando Fernán Gómez. En 2000 James Ivory requirió sus servicios para La copa dorada, encomendándole el papel de Agnes, una mujer que colabora en la elaboración de una peligrosa mentira. A este papel le siguió el de matriarca en The Royal Tenenbaums. En 2003 Anjelica junto a su marido Robert Graham participó activamente en las manifestaciones contra la guerra de Irak. En 2005 presidió el jurado de Festival de Cine de San Sebastián, del que también formaba parte Verónica Forqué. En 2008 se quedó viuda al fallecer Robert Graham.
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Questo video umoristico mi è sembrato pertinente con gli argomenti che tratteremo in questo blog, quindi mi è venuto in mente di condividerlo e di scrivere una traduzione per facilitarne la comprensione.
Adam: “immagino che ora ti senta un po’ come Alice eh… che rotola dentro la tana del Bianconiglio”
Mitchell: “aspetta pensi ancora che le parodie di Matrix siano divertenti?”
Adam: “si… f#*k! Guardati intorno Mitchell questo è ‘l’internet libero, facciamo tutto qui: ci connettiamo con gli amici su Facebook, cerchiamo informazioni su Google e tutto ciò lo facciamo gratis…’”
Mitchell:  ”Si! Gratis! Aspetta però come fanno questi siti a guadagnare soldi?”
Adam: “Te lo dirò, ma potrebbe non piacerti la tana del bianconiglio”
Mitchell: “Dovrei scegliere una pillola o…”
Adam: “Oh no, no, queste sono le mie pillole per le allergie! Questa per il polline e questa per il lattosio!”
Mitchell: “Dove siamo? Cos’è questo posto?”
Adam: “Questo è l’internet del reale, la verità è che questi servizi non sono per nulla gratuiti, li paghi con la tua vera identità. Quando usi Facebook tengono traccia di tutto ciò che fai: le pagine che ti piacciono, le persone con cui interagisci e persino le parole che scrivi quando aggiorni il tuo status, loro prendono queste informazioni, le analizzano e assemblano un profilo dettagliato di chi sei. Conoscono le tue abitudini, le tue preferenze, possono addirittura determinare la tua tolleranza al rischio e il tuo orientamento sessuale, poi vendono queste informazioni agli inserzionisti (“pubblicitari”)”
Advertiser: “Un’omosessuale che sappia prendere rischi per favore”
Mr. Facebook: “È un piacere fare affair con te”
Donna al PC: “Aspetta, come fanno a saperlo? Non l’ho ancora detto a nessuno”
Uomo che guarda: “Ehi non sapevo che fossi gay… è cosi avventuroso”  
Adam: “Questo non è ipotetico. È successo davvero ad una donna in Tampa”
Mitchell: “Si è problematico ma Andiamo… tutti sappiamo che ci mostrano le pubblicità”
Adam: “Si ma nessuno sa quanto profondamente i tentacoli di Facebook si siano insinuati, registrano addirittura quali pubblicità vediamo, poi i partner con cui hanno accordi monitorano ciò che facciamo nel mondo reale”
Mr. Facebook: “Jacob ha messo mi piace alla pagina ‘Bacon is Bae’ la settimana scorsa, gli abbiamo mostrato una pubblicità del tuo hamburger da infarto con doppio bacon e ne ha comprato subito uno in Duluth”
Advertiser: “Chiaramente suscettibile a questa campagna, riempiamolo di pubblicità!”
Uomo al PC: “Si ho spazio per un altro”
Adam: “Questo è probabile che sia uno dei più invasivi sistemi per fare pubblicità mai ideati, Facebook può determinare chi stato vulnerabile ad una campagna pubblicitaria così da rifilargliela sempre finché non compra di più”
Mitchell: “Semplicemente cancellerò il mio account Facebook, mi perderò alcune foto delle mie ex ma ne vale la pena per non essere monitorati”
Adam: “Certo, puoi lasciare Facebook, ma buona fortuna per scappare da Google”
Mitchell: “Quello sono io! Ma non sono neanche su Google sono su… un sito privato”
Adam: “Esattamente, Google non ti traccia semplicemente quando cerchi qualcosa, il software di raccolta dati è installato su oltre 10 milioni di siti anche di supporto medico, avete presente quelle informazioni che pensate di star cercando in privato? Beh Google ha un posto in prima fila”
Mr. Google: “Mitchell ha una disfunzione erettile, conosco una compagnia che pagherebbe bene per questa informazione”
Adam: “E questo non è tutto, ogni volta che scrivi una Gmail, guardi un video su Youtube o usi Google maps, Google colleziona informazioni su di te”
Mitchell: “Oh Dio no…”
Adam: “Non possiamo sapere la quantità di dati che Facebook e Google possiedano (su di noi) né cosa ci facciano. Tutto ciò che sappiamo è che raccolgono dati su una scala senza precedenti e ci guadagnano i milioni sopra. Questo è il loro vero modello di business, stanno monetizzando noi. Quando usiamo questi siti non siamo i clienti, siamo il prodotto”
Mitchell: “Perché? Chi?”
Ethan: “Ciao Mitchell, ti stavo aspttando”
Mitchell: “Ora stai riesumando il secondo film di Matrix?”
Adam: “Perché? Era il migliore! Mitchell, questo è Ethan Zuckerman, è il direttore del centro di “civic media” dell’MIT”
Ethan: “Mitchell, il fatto che i siti siano gratuiti è il problema. Quando nacque il web noi utenti decidemmo che fosse meglio avere roba gratuitamente invece di pagare per i servizi di cui fruiamo. Ed il risultato è che i siti hanno bisogno di vendere pubblicità per fare soldi. Le dirigono a noi basandosi sulle nostre preferenze e comportamenti online e questo significa che siamo sotto costante sorveglianza in cambio di questi servizi che abbiamo ottenuto ‘gratuitamente’”
Adam: “Una persona su sei al mondo ora ha un account Facebook, e nel tempo che questi sono online, il 20 percento del tempo sono su Facebook, questo vuol dire che tutte le ‘mosse’ di 1,6 miliardi di persone sono tracciate da un grande fratello online al quale hanno scelto di sottostare. E ora arriva la batosta, vuoi sapere quanto le tue informazioni hanno dato a Facebook? Per ogni persona monitorata loro guadagnano solo 12 dollari”
Mitchell: “No…”
Adam: “I tuoi interessi, la tua personalità, le tue relazioni, la tua privacy. Queste cose sono senza prezzo ma le hai date via tutte per evitare di pagare 12 dollari”
Mitchell: “No… Questo… Questo non può essere, non è possibile”
Adam: “Beh, c’è un lato positivo! Vuoi sentirlo?”
Mitchell: “No zitto fammi uscire!”
Ethan: “Sta per scoppiare”
Mitchell: “No fammi uscire! Voglio uscire!”
Adam: “Oh succede sempre a tutti I miei amici”
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viaggiatricepigra · 7 years
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Sabato Horror: The Hoarder
  Titolo originale The Hoarder Paese di produzione Gran Bretagna Anno 2015 Durata 84 min Genere horror, thriller Regia Matt Winn Sceneggiatura  James Handel, Matt Winn Interpreti e personaggi
Mischa Barton ...
Ella
Robert Knepper ...
Vince
Emily Atack ...
Molly
Valene Kane ...
Willow
Charlotte Salt ...
Sarah
Andrew Buckley ...
Stephen
Ed Cooper Clarke ...
Brad
John Sackville ...
Ian
Philip Philmar ...
Jeffrey
Richard Sumitro ...
Rashid
Jamie Bacon ...
Wayne
Trama L'affascinante Ella scopre un giorno che il fidanzato, un banchiere di Wall Street, ha affittato di nascosto un deposito, e lei teme che lo abbia fatto per nasconderle una relazione. Con l'aiuto di Molly, la sua migliore amica, s'intrufola nella struttura ma quello che scopre è decisamente più terrificante.  
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Opinione  .....no, no, No, NO, NO!!!! Osceno, orribile, inguardabile.... Girando su Sky l'ho trovato nel reparto horror e mi sono buttata per curiosità. Mai l'avessi fatto! Vi dico che avrei voluto mandare avanti per cercare di velocizzare e arrivare alla fine, perchè è insopportabile. Gli attori sono pessimi, fanno sbadigliare (non so se sia il doppiaggio o se facciano così schifo pure in lingua originale); La storia non ha il minimo senso logico e procede a stento, con i soliti clichè: sconosciuti intrappolati e qualcosa che da loro la caccia. Ammetto che la trovata verso la fine è interessante, ma è totalmente sprecata perchè è messo in scena in modo orribile. Non può salvare nulla. Per non parlare degli ultimi minuti: prevedibilissimi! (Come il resto, d'altronde) Non lo guardate!!! Vi Racconto La Trama (Con Spoiler!) Visto quanto fa schifo, vi risparmio e vi riassumo la storia. Emma, la nostra protagonista, è una rompiballe che deve sposarsi ma teme che il suo fidanzato la tradisca perchè ha affittato un magazzino e ci tiene la loro roba. Quindi chiede(obbliga) la sua migliore amica ad aiutarla ad indagare. Vanno in questo enorme deposito, che (ovviamente) ha tutti i vari reparti sottoterra su quattro piani. Il proprierario le fa entrare senza problemi.  Loro scendono fino al quarto, dove servirebbe una chiave speciale per entrare, ma Molly è una perfetta scassinatrice, quindi entrano. Altro problema: le luci. (Un classico!) Sono a tempo quindi bisogna cliccare sugli interruttori o tutto diventa buio, luce dopo luce. Arrivano alla fine trovando la porta, ma devono strusciare molte volte la tessera perchè non si apre, e quando lo fa Molly entra le luci si spengono (ma vah?!), ha un'accendino in tasca e lo accende, dicendo che sente aria e, non appena torna la luce, qualcosa la aggredisce. Quando Emma si volta la vede attaccata col le braccia quasi in cima alla porta (wtf?!) che chiede aiuto, prima che la porta sbatta. Mille tentativi inutili per aprire la porta e, quando accade, trova una figura umanoide ma strana accanto al cadavere dell'amica con uno squarcio sulla gola. Scappa terrorizzata, lanciando via la borsa (ma perchè?!?). Torna in ascensore, ma si blocca. Scappa sul tetto e si arrampica fino al terzo piano dove l'attende il poliziotto più stereotipato del mondo: arrogante, macho,.... E una tizia totalmente stralunata, Willow. Racconta cosa sia accaduto, ovviamente non viene creduta. Vince scende e non riesce ad aprire la porta, ma trova un'impronta insanguinata. Torna su e finge che non sia accaduto nulla. Anzi, le rivela che sono due idiote, perchè hanno letto male il numero ed il magazzino era al terzo piano. Si fa convincere comunque ad andare a chiamare aiuto. Ma senza ascensore devono usare le scale, chiuse con un catenaccio. Nel frattempo il posto sta per chiudere e Stephen (il capo) manda l'aiutante a fare un giro per controllare che non ci sia nessuno. Ci sono una coppia che sta per divorziare (Ian e Sarah). Il fattone (perchè è ovvio) si chiude per farsi una canna, ma sente un rumore e viene ucciso. Da chi, non si capisce. Sarah chiede ad Ian di andare a chiedere più tempo perchè deve assolutamente trovare un paio di scarpe rosse (mai la superficialità è così forte come negli horror), quindi lui finisce per incontrare Emma e gli altri, bloccati. Gli rivelano che c'è qualcuno di pericoloso e lui corre indietro, ma troppo tardi. Sarah è stata aggredita e restano solo scie di sangue. Ovviamente Vince e Ian si attaccano, invece di cercare soluzioni. Si imbattono poi in Rashid, un uomo che le ragazze avevano incontrato scendendo all'inizio di tutto. Si scopre che vive lì e che di notte si sentono cose strane, ma conosce il ripostiglio e prendono tronchesi, una sega circolare e un nastr adesivo, per non far scattare le luci. Willow da fuori di testa e si accende una sigaretta, scatta il sistema d'allarme e salta fuori quella "creatura" che attacca Willow in una scena al limite del ridicolo. Scene al rallenty che non c'entrano nulla! Ma il nostro prode poliziotto spara e colpisce alla spalla la "creatura", facendola scappare. Si accorgono che le porte si chiudono e li isolano dalle scale, obbligandoli a rimanere in uno spazio ancora più ristretto. Solo Rashid è riuscito a passare, ma (indovinate un po'?) si fa ammazzare con la sega circolare che ha in mano. No comment. Decidono di cercare altre scale, dietro una porta chiusa a chiave, che il poliziotto fa saltare con una pallottola. In cima l'uscita è murata (ma perchè?!?) Vince li convince a tornare al terzo piano, dove prende uno zaino colmo di soldi. Ovviamente è corrotto (o qualcosa di simile) e vuole portarli con sè, in modo che se ne uscirà vivo e la polizia investigherà, non li potranno trovare (mentre parlano si succedono immagini dove lo zaino passa magicamente da una spalla sola ad entrambe....imbarazzante!) Litigano ancora e si separano. (Geniale!) In cinque minuti gli si apre lo zaino, decide di raccogliere le mazzette nel modo più stupido mai esistito e viene ucciso da una lama. I tre sopravvissuti decidono di tentare la sorte attraverso il quarto piano, perchè Emma ricorda l'amica che le aveva detto di sentire aria. Quindi c'è una possibile uscita. Willow, con la scusa del diabete, va nel suo magazzino ma (sorpresa!) è una tossica che si fa e la devono lasciare lì. Entra qualcuno, lei riesce a stordirsi da sola e viene incelofanata. (E quì iniziano i dubbi e si inizia a fare due più due). Scendono e, aprendo la porta, si trovano davanti a molte porte con una finestrella e una specie di beveraggio per criceti attaccato fuori. Lei va ad indagare, mentre nessuno ha la geniale idea di sbirciare e capire cosa ci sia in ogni "gabbia". Quando lei capisce cosa sta succedendo, vedendo il berretto del proprietario, una porta si apre e Ian spara (con una pistola che gli ha dato Willow), colpendo Sarah che era stata rinchiusa e la bocca cucita. Sotto shock, tocca ad emma nasconderlo in una di quelle celle, spegnendo tutto, e vedendo Stephen arrivare con Willow e, con una sparachiodi, chiuderle la bocca. Con tanto di paroline dolci. Quando se ne va, escono, ma vengono aggrediti da Stephen. Ian viene colpito ma Emma scappa. Ed inizia "l'inutile corsa", ovvero quando lei corre ma dietro ad ogni angolo il mostro è in agguato. Riesce a nascondersi nel deposito del fidanzato e trova l'agendina, rivelando che è parecchio strana anche lei! Maniaca del controllo e la infila in tasca, facendo cadere degli oggetti che lo fanno arrivare. Lotta inutile, ma scappa (anche se mi chiedo: perchè non lo ammazzi di botte?), grazie all'intervento del "mostro", che in realtà è uno dei prigionieri, ma che viene ucciso. (E qui ti spiace per quel povero tapino) Così lui esce, le sbarra la strada e lei....si arrende!!! (MA CHE CAVOLO?!?) Si risveglia su un tavolo da obitorio accanto ad Ian, già sottoposto al trattamento. Le spiega che è tutta colpa sua per aver fatto scappare Jeffery (ovvero, quel poveretto che credevano un assassino, un mostro). Lo prega di lasciarla andare (siiii, ma ceeertoooo). "Casualmente" ha finito le munizioni, così li lascia soli. Ian le passa un bisturi (che non si capisce perchè non lo abbia ancora usato lui), così si libera e quando torna lo colpisce. Riprende la sua agendina e scappa nei sotterranei ed inciampa su Molly, facendosi sentire e ricominciando la corsa. Arriva ad una scalinata verso la luce, sale e riesce ad uscire, ma (non si sa come) l'agendina resta incastrata, così (al posto di scappare) lei riapre e viene agguantata. (E con un: Te lo meriti!!!) Finale: Il fidanzato torna al deposito, raccontando al proprietario che vuole vendere tutto perchè la fidanzata è scappata, scomparsa insieme alla migliore amica. Che non si conoscono mai le persone. E quando chiede di veder il deposito restano un paio di secondi bloccati entrambi. Lui fissando il vuoto e Stephen con un taglierino pronto a scattare. Si salva, alzando le spalle e dicendo che non gli interessa più nulla, di vendere tutto...mentre poi la telecamera scende e troviamo Emma che piange, con la bocca cucita, dentro la cella, scoprendo che ce ne sono molte altre oltre quelle che aveva visto. Conclusione L'idea del "collezionista" non è malaccio, una mente malata che nasconde le persone trattandole quasi da criceti, anche se è tutto lasciato al caso, non si sa perchè, come, da dove,.... Insomma, lui rinchiude chi ha scoperto il suo segreto e che non può lasciarlo andare via, riducendolo al silenzio e alla sua mercè, prendendosene cura però. Non ha senso! E' piuttosto originale come espediente per un killer, come il depistaggio mostro/vittima, ma tutto si perde per l'incapacità di rendere la trama interessante e ben fatta. from Blogger http://ift.tt/2oOX8KX via IFTTT
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