Tumgik
#sei più di quel che credi
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“Lloyd, passami la penna che devo mettere i puntini sulle i con una persona”
“Non sarebbe meglio mettere un punto finale, sir?”
“Dici che sia meglio, Lloyd?”
“Con certi soggetti meglio chiudere periodi che provare a perfezionare frasi, sir”
“Per evitare di buttare via inchiostro...”
“E non sprecare tempo, sir”
[Simone Tempia, Vita con Lloyd]
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tichiamostellina · 1 month
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L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte? Io, fra', un botto
L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte?
A me serve amore però a lei le serve spazio
Mostrarti chi sono forse non mi serve a un cazzo
Dentro sono orribile fingo, ma non mi piaccio
Mi sembra impossibile pensare che mi salvo
L'habitat della musica ha dinamiche impostate
Il mercato musicale non è che offra varie strade
A volte è proprio chi fa bella musica che cade
A volte vedi solo merda e culi da leccare
Anche se non mi amo molto so di essere unico
Tu che fai lo scemo lì lo sai di essere un numero?
Credi alla lealtà ma la realtà ti sveglia subito
Come quando dichiari amore e lei ti fa, "Sei stupido?"
(Ma sei stupido?)
L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte? Io, fra', un botto
L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte?
Bella frate', ho visto, hai conquistato un disco d'oro
Peccato che il contratto che hai firmato ti fa fuori
Un ragazzino mi chiede un consiglio, come posso?
Appena fai due numeri vedrai chiamano loro
La tua direzione la dà il capo quando sbava
L'arte insegue il mercato, ma non vede la strada
Io cerco le regole e dei modi per infrangerle
Sentirmi così intensamente solo mi fa piange'
Ho dei pensieri strani a lei farei del male fisico
Per farle sentire cosa ho dentro e quanto tanto mi spaventa
Oh, adesso ti impressioni? Il mio dolore è un eufemismo
Non lo sai quello che sento, però lo vorrei tantissimo
Okay, questo mondo mi fa schifo, lo allargo
Lei vive come un cyborg, io la svito, è in allarme
La vita è agire mi agito e la schivo parlando
Per risolvere i problemi che ho non serve parlarne
I rapper che sentivi mo ti fanno imbarazzo
Perché quando cresci non ti rappresentano un cazzo
Sembra più un gioco di ruolo che una realtà di fatto
Vorrei più una poco di buono che quel culo rifatto
L'industria musicale segue i quattordicenni
Certi amici se ne vanno proprio quando li cerchi
Su un pianeta di sconfitti ridono quattro vincenti
Poi sei te con quattro spicci a fare i danni all'ambiente (tu-tu-tu)
Non me ne fotte nulla dei temi di attualità
Se non decifri cosa hai dentro, non saprai cosa c'è fuori
Tu puoi fare cento dischi se non c'è la qualità
Era meglio niente
Ci odio tutti quanti non scusate i toni
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canesenzafissadimora · 7 months
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Sei bellissima, da sola forse ancor di più.
Sei bellissima anche se non hai un uomo che ti toglie il rossetto dalle labbra, anche se sei spettinata o struccata.
Anche se vai di fretta e hai scordato qualcosa a casa.
Sei bellissima quando scendi di casa per andare a prenderti un gelato.
Sei bellissima in pigiama e con i capelli scombinati, sei bellissima con gli occhi assonnati.
Sei bellissima quando hai fiumi di parole da cacciare e quando vuoi stare in silenzio. Sei bellissima quando ti emozioni per una frase letta su un libro o su un muro.
Sei bellissima il sabato sera quando ti prepari, ti trucchi, indossi il vestito più bello che hai, spruzzi il tuo profumo preferito e poi esci anche se non hai nessuno ad aspettarti fuori dal portone, anche se non c’è nessuno a dirti che sei bellissima.
Lo fai per star bene con te stessa.
Ed è questa l’unica cosa che conta. Tu esci che poi farai innamorare il mondo.
Sei bellissima quando passeggi, da sola, con le cuffie nelle orecchie.
E pensi. Immagini. Sogni. Ti proietti altrove.
E si rispecchia tutto nei tuoi occhi. Sei bellissima e non lo sai.
Sei bellissima e qualcuno in quel momento si sta innamorando di te.
Sei bellissima perchè sei una grande persona, perchè ami così tanto che quasi ti autodistruggi, perchè ti fai in quattro per tutti anche se poi indietro non torna niente..perchè, per te, l’importante è dare.
Sei bellissima perché ci credi sempre, anche quando non dovresti, e te lo si legge negli occhi.
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Niccolò Ammaniti
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be-appy-71 · 8 months
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"Dedicato ....a tutte quelle donne inconsapevoli della loro "bellezza".
Sei bellissima....
Non hai bisogno che ci sia un uomo li' a ricordartelo.
Sei bellissima, da sola forse ancor di più. Sei bellissima anche se non hai un uomo che ti tolga il rossetto dalle labbra, anche se sei spettinata o struccata. Anche se vai di fretta e hai scordato qualcosa a casa.
Sei bellissima quando scendi di casa per andare a prenderti un gelato. Sei bellissima in pigiama e con i capelli scombinati, sei bellissima con gli occhi assonnati.
Sei bellissima quando hai fiumi di parole da cacciare e quando vuoi stare in silenzio. Sei bellissima quando ti emozioni per una frase, letta su un libro o su un muro.
Sei bellissima il sabato sera quando ti prepari, ti trucchi, indossi il vestito più bello che hai, spruzzi il tuo profumo preferito e poi esci anche se non hai nessuno ad aspettarti fuori dal portone, anche se non c'è nessuno a dirti che sei bellissima. Lo fai per star bene con te stessa. Ed è questa l'unica cosa che conta. Tu esci che poi farai innamorare il mondo.
Sei bellissima quando passeggi, da sola, con le cuffie nelle orecchie. E pensi. Immagini. Sogni. Ti proietti altrove. E si rispecchia tutto nei tuoi occhi. Sei bellissima e non lo sai. Sei bellissima e qualcuno in quel momento si sta innamorando di te.
Sei bellissima perchè sei una grande persona, perchè ami così tanto che quasi ti autodistruggi, perchè ti fai in quattro per tutti anche se poi indietro non torna niente..perchè, per te, l'importante è dare.
Sei bellissima perchè ci credi sempre, anche quando non dovresti,
e te lo si legge negli occhi...😘🌹
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"Ti prendo e ti porto via"NICCOLO' AMMANITI .
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klimt7 · 2 years
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Di draghi, mostri, incubi
e altre verità.
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Dialogo trasfigurato di un'anamnesi
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Ci fu un tempo, qui sulla terra, in cui ci parlavamo a cuore aperto. Senza limiti, per il puro piacere di scoprire la nostra empatia.
Tu eri Tu, nella forma più intera, in cui una persona può essere presente. Nella libertà più totale, mi parlavi di te. Io ero io, nella mia totale verità esistenziale, ti davo me stesso come raramente mi è capitato. La verità di cui splendavamo era la nostra dimensione originaria, il nostro nucleo, e noi l'avevamo presa a chiamare "anima" com'è giusto e come merita.
Era un lusso il nostro.
Era il nostro privilegio. Parlarsi da anima ad anima, senza il problema di rinvenire convenienze, di cercare favori o utilità.
Senza cadere nel chiacchiericcio in cui vivono, per la maggior parte del tempo, gli esseri umani .
Eravamo diversi, perchè ci guidava la nostra energia originaria.
I bambini che siamo, di fronte alla vita e alle sue mille domande, avevano diritto di parola e si guardavano fino in fondo, al fondo dell'anima e del tempo e delle infanzie da cui provenivamo.
E ci parlavamo spesso la notte, quando la verità degli esseri, si manifesta al massimo del proprio potenziale. Quei bambini smarriti che siamo, prendevano la parola.
Parlavano, respiravano, si abbracciavano.
Poi è venuto il tempo della finzione, delle maschere, dell'essere mondani.
Il tempo in cui darci un contegno. Il tempo dei limiti. Il tempo della malattia degli adulti, guidati da quel disvalore che chiamano "convenienza", " interesse", quel veleno che intossica tutti i rapporti.
Abbiamo cessato di essere veri.
Abbiamo abbracciato la religione del mondo, rinunciando allo splendore delle persone nude che eravamo e che siamo, per indossare i grigi abiti della finzione.
Poi, all'improvviso, ieri, torniamo a parlarci dal profondo e tu mi dici, dopo molte notizie inessenziali, una cosa importante.
La cosa più importante che tu mi abbia mai detto da quando ci siamo allontanati.
Credi di soffrire di depressione.
C'è qualcosa che di tanto in tanto, torna a galla dalle tue profondità, e ti dice che non sei felice, e che non è certo per i soldi che mancano o per difficoltà materiali.
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Ci penso. Ci penso tanto a questo che mi dici. Ci penso, a tal punto, che scavo nel passato e in tutto ciò che di te, mi hai raccontato nel tempo.
Unisco i punti, traccio le linee, collego tutti i momenti in cui sei andata in crisi, e scorgo il contorno di un Drago.
Ritrovo, ogni momento in cui mi hai detto che qualcosa di oscuro tornava a fissarti, a guardarti la notte. Ripenso agli incubi che un tempo mi hai raccontato...
Lo sai che si impara molto dagli incubi...
Quei punti, li unisco ai segnali che mi mandi ora.
Vedo il drago e tutti i momenti in cui ha paralizzato i tuoi giorni.
C'è un problema di fondo - vorrei dirti - tu oggi non sei felice.
Hai conosciuto solo sprazzi di un bagliore che hai chiamato sbrigativamente "amore".
E oggi lo senti, lo avverti che ti sei probabilmente sbagliata.
Tu non c'eri. Non c'eri del tutto. Mancava sempre qualcosa.
E oggi mi stai raccontando la stessa cosa.
Oggi che c'è un uomo che sbandiera ai quattro venti, il suo svenevole amore per te, tu lo avverti distintamente.
C'è qualcosa che non va.
Non funziona ingannarsi. Non funziona raccontarsi una verità che non regge.
E allora mi parli di depressione.
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Sai cos'è? Io da fuori, lo vedo meglio.
È uno scollamento. Una crepa. Un lembo di te che non aderisce più all'idea che per mesi ti sei raccontata.
La Depressione è quel drago che in silenzio attraversa le notti, e ti attende al varco.
Dopo mesi, dopo anni, ti viene a chiedere il conto. Oggi cominci a sentirlo che c'è più di qualcosa che scricchiola, che ruggisce in silenzio dentro i tuoi giorni.
Non sei felice. E non lo sei, perchè non ti senti completamente te stessa in quello che fai. C'è uno scarto essenziale. Esistenziale.
Ti ho già detto, con dei messaggi, cosa sia per me la depressione.
È avvertire un "disancoramento", qualcosa che ti stacca dalla Vita. Che ti paralizza, alla lunga. Avverti, percepisci, ausculti.
Sinistri suoni provengono dalla tua vita.
Qualcosa stride. Si crea una distanza con tutto ciò che fai. Con tutte le persone che credi di amare o che credono di amarti.
Il problema è che in quegli involucri che loro credono di stringere e abbracciare, tu non ci stai tutta. Non aderisci già più a quelle pelli che il serpente perde per strada.
Tu sei già altrove. Loro vedono solo ciò che è già passato. Non vedono già più tutto quello che sei oggi.
Vedono soltanto la fettina che fa più comodo alle loro illusioni, alla loro voglia di recintarti, di delimitarti.
Tu sei materia liquida. Sfuggi, ti allarghi, evadi, segui direzioni che ti portano altrove.
Non stai nel recinto. Sei altro.
Ecco perchè senti il distacco. Ecco perchè sei già un passo avanti, dentro ogni rapporto che instauri.
Loro, ti cercano al vecchio indirizzo.
Tu sei già lontana. È questo lo stacco, il divario. Lo scollamento.
Chiaro che i rapporti non funzionano.
Finchè non porti tutta te stessa, finchè non lavori per impadronirti di tutta la persona che sei, non funzionerà nessun rapporto.
Avvertirai sempre il lugubre suono del Drago che la notte ti insegue, e che di giorno, ovunque ti trovi, ti fa fermare a pensare, a perdifiato, fissando dal finestrino della metro o del treno in corsa, il tuo cammino passato e il paesaggio del tuo presente.
Non si fugge. Non si sfugge, finchè non ti sentirai risolta come persona.
Tu oggi non lo sei. Stai solo rincorrendo la persona che diventerai, ma non c'è armonia, nè pace, sul fondo della tua anima.
Ecco perchè oggi hai usato quella parola: "depressione".
Avverti che non è questo il tuo posto nel mondo. Che non c'è persona adatta che, da fuori, riesca a sistemare i tuoi guasti.
E arrivi a sentire perfino, quanto sia inadeguato quell'uomo, che pretende di rinchiuderti nell'immagine che di te si è costruita.
Non sei pronta. Non sei interamente te stessa. Non hai raggiunto quel punto che unico, potrà darti la svolta che cerchi.
Impadronirti di te stessa, volerti bene e incollare di nuovo tutte le parti.
Te lo ricordi che mi dicevi?
"Forse non sono pronta per nessuna relazione finchè non faccio i conti con me stessa"
In quella frase c'è tutta la verità che ti serve per la tua prossima vita. Una vita che finalmente potrà fare a meno di draghi e di mostri, di incubi e di quel vago senso di vuoto che talvolta ti prende, ogni volta che pensi di essere felice.
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susieporta · 8 months
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La tendenza a non credere che una storia sia finita quando è finita è un problema che produce serie conseguenze, come tutte le volte in cui non accettiamo la realtà e ci rifugiamo in quello che preferiamo vedere per non soffrire.
La tendenza a credere a bugie che evidentemente sono bugie perché più volte hai avuto prove concrete di parole smentite dai fatti… è un altro problema gigantesco che ci porta a restare dentro situazioni che in modo palese sono intrise di infedeltà, tradimenti e inganni e a soffrire senza scadenza.
La tendenza a credere che sia possibile ricominciare, che lui tornerà prima o poi perché il vostro amore è unico e insostituibile e perché lui è l’unico per te, anche se ti tratta male, ti picchia, ti minaccia e ti manipola… è un altro grosso problema perché ti fa restare impantanata dentro una storia che ti racconti nella tua testa e che non ha nessun riscontro nella realtà.
La tendenza a credere che le persone possano cambiare secondo quello che ti desideri, che siano perfette, che siano sempre innocenti, anche da adulte, e dunque che i loro errori siano da considerare degli innocui scivoloni non intenzionali… è infine il più grosso dei problemi perché ci conduce a identificarci con il ruolo di madri compassionevoli e prodighe pronte a perdonare qualsiasi cosa e capaci di restare a qualsiasi costo, visto che consideriamo gli altri come bambini bisognosi del nostro amore onnipotente, come ci hanno insegnato nel tempo a fare nei secoli dei secoli.
Il problema di credere di essere la madre di chiunque è che interpreti qualsiasi separazione come un abbandono e ti convinci di non poter abbandonare nessuno, ci credi veramente che non te ne puoi andare, che non puoi evitare di restare e che sei destinata a quel legame perché siete fatti l’uno per l’altra.
Ecco.
Sta tutto qui il problema.
Credere che l’amore sia una sorta di predestinazione senza scelta.
Iniziamo a scegliere.
Con l’augurio di avere il coraggio di guardare la verità, che è sempre meno dolorosa delle bugie madornali che a volte ci raccontiamo per non lasciar andare qualcuno.
Ti aspetto nel percorso LE DEE DENTRO DI TE.
Un viaggio dedicato a chi vuole imparare a essere completa prima da sola e poi insieme.
👉🏻 https://manuelatoto.it/le-dee-dentro-di-te/
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gregor-samsung · 11 months
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“ Mia cara Francesca, le tue lettere arrivano, per lo più, alla sera. Verso le nove. Una mano entra nel buco, dicono "posta", poi le aprono e me le danno. Così le tue parole sono le ultime che ricevo: e me le porto in sogno. [...] Ho lavato i piatti (una ciotola di plastica, un piatto di plastica, delle posate idem) e le pulizie le farò nel pomeriggio, nell'interminabile viaggio che va dalle 15 al mattino dopo. Oggi è giorno di doccia (qui ci si lava un giorno sì e uno no) e aspetto il mio turno. Poi mi vestirò, e andrò all'aria. Girerò in tondo fino alle 11. In questa giostra assurda s'incontra ogni genere di uomini: falsari, spacciatori, zingari, bancarottieri; è un mondo tutto suo, credimi. E pieno di assurde favole, di storie incredibili; è impressionante il numero di giovani, di ragazzi, quasi. Da fuori, non si ha la sensazione di quello che accade qui, e di come enormi siano oggi i problemi della giustizia. Mi chiedi se desidero un libro. Sì. Di Dostoevskij "Memorie da una casa morta": attenzione, non "Memorie dal sottosuolo", che è un altro suo libro. Dico quello (alcuni lo traducono "M dalla casa dei morti") che parla della sua prigionia a Semipalatinsk, in Siberia. Lo lessi anni fa, e siccome è pieno di pensieri sulla pena, la prigione, e altro, vorrei rileggerlo. Davvero. Va bene? E io che posso restituirti? Senti, sbaglio o con Renata sei in freddo? Non so, mi è parso di capire che, in quel suo tirarsi indietro ti desse della pena. Guarda: succede, e alle volte è meglio che un amico dica francamente il suo pensiero piuttosto che vederlo accettare per forza. E il resto del lavoro? E la vita? E Milano? Io sono disgustato all'idea che esistano "giornalisti" del tipo attualmente in circolazione: criminali della penna, analfabeti della vita, irresponsabili, folli. Adesso è di moda chiamare questo "il carcere dei vip": perché non vengono, per sette giorni, a questo Portofino delle manette? Credimi: il nostro non è un Paese. Ho gioito al ritrovamento delle reliquie del tuo S. Francesco: non avevo dubbi, credi, che il finale fosse quello. E troveranno il resto. Vuoi scommettere? Mi chiedi dei sogni? Beh, sono molto teneri, dolcissimi. Mi pare di essere accanto a te, e di perdermi nei tuoi occhi. È delizioso. Anche se è la sbiadita, pallida immagine del vero. Ma ti sogno spesso. Ti ho detto: ora sono sereno, niente può più toccarmi. Mi metterò a studiare storia, che e la mia passione. Storia italiana. Poi, mi interessa enormemente la "comune coscienza del peccato", che è cosa ancora più debole, da noi, del "comune senso del pudore". Parlo con delinquenti veri, Cicciotta: e mi interessa la loro psicologia, la loro relatività, il loro codice, che è, in molti casi, anche se patologico, regolato da leggi ferree. Sì, ho vissuto molte vite: so e conosco cose che nessun viaggiatore vede e vedrà mai, avrò da riempire sere e sere d'inverno. Non andrò mai più allo zoo: l'idea di una gabbia mi darà, per sempre, un fremito di disgusto. Tu dici che sono forte: io non lo so, Cicciotta. Sento che mi sentirei indegno di vivere, se fossi diverso. Non si può concedere loro niente: sono dei bari, capisci? Questo Paese ha sempre piegato la schiena, baciando la mano di chi lo pugnalava. E non ci sarebbero tiranni, se non ci fossero schiavi. Il vero patrono d'Italia (e non capisco perché non lo facciano) dovrebbe essere Don Abbondio. San Francesco poteva nascere benissimo in qualunque altra parte del mondo. Solo Don Abbondio è irresistibilmente, disgustosamente italiano. A me spiace parlar male del mio Paese: ma deve cambiare. È l'"odi et amo" di Catullo (traduzione di Ceronetti): e se vuoi un ritratto, che condivido, dell'Italia, leggi, sempre di Ceronetti "Viaggio in Italia" (Einaudi). È una barca cariata, un guscio vuoto, pieno di vermi, che galleggia su un mare inquinato. E per le anime, è peggio. Ti abbraccio, Cicciotta. Tanto tanto Enzo [Bergamo, domenica 9 Ottobre '83] “
Enzo Tortora, Lettere a Francesca, Pacini Editore, 2016¹; pp. 82-84.
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vividiste · 11 months
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ANTHONY HOPKINS
Lascia andare le persone che non sono pronte ad amarti. Questa è la cosa più difficile da fare nella tua vita e sarà anche la cosa più importante. Smettila di fare conversazioni difficili con persone che non vogliono cambiare. Smettila di apparire per le persone che non hanno interesse per la tua presenza. So che il tuo istinto è fare tutto il possibile per guadagnare l'apprezzamento di chi ti sta intorno, ma è un impulso che ruba il tuo tempo, energia, salute mentale e fisica.
Quando inizi a lottare per una vita con allegria, interesse e impegno, non tutti saranno pronti a seguirti in quel luogo. Questo non significa che devi cambiare ciò che sei, significa che devi lasciare andare le persone che non sono pronte ad accompagnarti.
Se sei escluso, insultato, dimenticato o ignorato dalle persone a cui regali il tuo tempo, non ti fai un favore continuando ad offrire loro la tua energia e la tua vita. La verità è che non sei per tutti e non tutti sono per te.
Questo è ciò che rende così speciale quando trovi persone con cui hai amicizia o amore ricambiato. Saprai quanto è prezioso perché hai sperimentato ciò che non lo è.
Più tempo passi cercando di farti amare da qualcuno che non è capace, più tempo perdi privandoti della possibilità di quella connessione con qualcun altro.
Ci sono miliardi di persone su questo pianeta e molte di loro ti incontreranno, al tuo livello di interesse e impegno.
Più sei ancora coinvolto con persone che ti usano come cuscino, un'opzione di secondo piano o un terapista per la loro guarigione emotiva, più a lungo ti allontani dalla comunità che desideri.
Forse se smetti di apparire, non ti cercano. Forse se smetti di provarci, la relazione finisce. Forse se smetti di inviare messaggi, il tuo telefono resterà buio per settimane.
Questo non significa che hai rovinato la relazione, significa che l'unica cosa che la teneva in mano era l'energia che solo tu davi per mantenerla. Questo non è amore, è attaccamento. È voler dare una possibilità a chi non lo merita! Tu meriti molto, c'è gente che non deve essere nella tua vita, te ne renderai conto.
La cosa più preziosa che hai nella vita è il tuo tempo ed energia, poiché entrambi sono limitati. A ciò che dai il tuo tempo ed energia, definirà la tua esistenza.
Quando ti rendi conto di questo inizi a capire perché sei così ansioso quando trascorri del tempo con persone, in attività, luoghi o situazioni che non ti convengono e non devono stare vicino a te, rubano energia.
Inizierai a renderti conto che la cosa più importante che puoi fare per te stesso e per tutti quelli che ti circondano è proteggere la tua energia più ferocemente di qualsiasi altra cosa.
Fai della tua vita un rifugio sicuro, dove sono ammesse solo persone ′′ compatibili ′′ con te.
Non sei responsabile per aver salvato nessuno. Non sei responsabile di convincerli a migliorare. Non è il tuo lavoro esistere per le persone e dare loro la tua vita!
Perché se ti senti male, se ti senti obbligato, sarai la radice di tutti i tuoi problemi per la tua insistenza, temendo che non ti restituiscano i favori che hai concesso. È il tuo unico obbligo renderti conto che sei il padrone del tuo destino e accettare l'amore che credi di meritare.
Decidi che ti meriti un'amicizia vera, un impegno vero e un amore completo con persone in salute e prospere. Poi aspetta e guarda quanto inizia a cambiare tutto e cambierà, questo è sicuro, con persone positive e di buona energia, non perdere tempo con persone che non ne valgono la pena, il cambiamento ti darà l'amore, la stima, la felicità e la protezione che ti meriti.
Anthony Hopkins🌻❤
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Un padre, finita la festa di laurea della propria figlia, le disse:
“Ti sei laureata con il massimo dei voti!
Ecco il tuo regalo.
Un’auto che ho acquistato molti anni fa!
Ha diversi anni, ma prima che te la dia, portala nel parcheggio delle auto usate in centro e dì loro che voglio venderla, poi fammi sapere quanto ti offrono.”
La figlia andò al parcheggio delle auto usate, tornò da suo padre e disse:
“Mi hanno offerto mille euro (1.000,00 €) perché sembra molto logora!”
Il padre, prontamente, le disse:
“Portala al banco dei pegni.”
La figlia andò al banco dei pegni, tornò da suo padre e gli disse:
“Il banco dei pegni mi ha offerto cento euro (100,00 €), dato che è una macchina molto vecchia!”
Il padre chiese a sua figlia di andare in un club automobilistico e mostrare loro l’auto.
La figlia portò la macchina al club, tornò da suo padre e gli disse:
“Alcune persone nel club hanno offerto centomila euro (100.000,00 €) per questa auto, dato che è una Lamborghini, un’auto iconica e ricercata da molti!”
Il padre, allora, disse alla figlia:
“Volevo che tu sapessi che il posto giusto ti valorizza nel modo giusto.
Se non sei valutata, non essere arrabbiata, significa che sei nel posto sbagliato.
Chi conosce il tuo valore ti apprezza.
Non stare mai in un posto dove nessuno vede il tuo valore!”
web
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riseofamoonycake · 9 months
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NOTE: The language of the story is ITALIAN!
Bene, che soddisfazione poter scrivere nella mia lingua madre di Shiva *^* Grazie per la richiesta, spero che questa one shot sia di tuo gradimento!
Su Ali di Farfalla
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🦋 Coppia: Shiva x Dea delle Farfalle
🦋Avvertimenti: menzione di nudità
🦋
Sei brava a nasconderti, anche se non lo fai apposta: è nella tua natura. Scivolare via veloce, cercare di passare inosservata e osservare il mondo da dietro le tue ali, al sicuro, è qualcosa che hai sempre adorato fare; forse perché non hai mai ritenuto di essere una creatura degna di attenzione, né speciale né abile in qualcosa di straordinario, e quindi non vedi in te una fondamentale importanza… forse perché raramente ti sei veramente approcciata alla realtà che ti circonda, e un po’ la temi anche, quindi preferisci guardarla senza farne parte, certa di non cadere nelle sue trappole.
Eppure, lui ti ha presa al laccio senza che tu neppure te ne accorgessi.
Sei bella, sebbene le tue paure ti frenino sempre su questo punto: forse non come Afrodite ― ma chi lo è, in fondo? Chi può gareggiare con lei? ―, ma possiedi la tua particolare luce e attrattiva che ogni superficie d’acqua ama riflettere, anche se spesso non lo vedi. Credi che questa si manifesti specialmente nella tua completa forma di farfalla; per questo ami assumerla tanto spesso e sentire il vento scorrere sul tuo piccolo corpo mentre vi corri in mezzo, completamente libera da ogni pensiero.
Eppure, nei suoi occhi rifulgi come un’intera costellazione.
Non hai mai desiderato essere toccata, men che meno da una divinità più importante di te: lo sai bene che cosa spesso succede quando un’entità dagli immensi poteri mette gli occhi su qualcuno di più debole, e il solo pensiero ti fa fremere le ali di paura e disgusto.
Eppure, con lui non sei proprio riuscita a trattenerti; e sei stata tu a iniziare.
Una piccola carezza sul collo: ciò è bastato ad attirare la sua attenzione in una giornata come tante, mentre vagavi per gli infiniti prati nella tua forma animale e la figura del Grande Shiva è comparsa davanti a te all’improvviso, nonostante fosse perfettamente ferma a riposare sotto un albero. Delicata e discreta, ti sei posata sui tatuaggi del Signore della Distruzione come rapita da un incantesimo, sfiorandoli leggermente con le ali mentre zampettavi lentamente sulla pelle e non riuscivi a staccarti da quel colore vivido e tanto attraente, dal profumo di gelsomino emanato da quella carne calda come il respiro di un vulcano; e quando sei volata via, finalmente libera dalla strana malia che ti ha intrappolata per un lungo istante, tutti gli occhi di Shiva erano spalancati e ti stavano fissando, studiandoti con attenzione. Quello che è successo dopo, per tanto tempo hai cercato di dimenticarlo: d’altronde, perdere il controllo su te stessa e apparire completamente nuda davanti a una divinità del suo calibro non è propriamente qualcosa di cui vantarsi… anche se lui è stato così gentile da voltare subito il viso e lasciarti correre via in pace, avvolta nella vergogna e nell’imbarazzo.
E ora?
Se la prima volta è stato un incidente, la seconda ha assunto la forma di una condanna: perché non c’è altro modo per spiegare l’attrazione per i suoi colori, per il suo profumo, che ti ha spinta nuovamente da lui.
Shiva ti ha guardata arrivare con calma, riconoscendoti immediatamente e tendendo una mano per permetterti di posarti; e quando lo hai fatto, l’ha chiusa appena perché tutte le dita accarezzassero le tue morbide ali, ma senza stringere abbastanza da impedirti la fuga. Non ricordi più le parole che ti ha mormorato, tanto era il tuo imbarazzo; ma come lui ha ridacchiato gentilmente non appena sei scappata, quello è rimasto impresso a fuoco nella tua mente… anche se non è una memoria così brutta.
E ora?
“Tu mi ricordi tempi lontani.”
Le mani di Shiva sono calde, delicate e rispettose mentre ti accarezzano i capelli e il viso, e si soffermano sulle tue ali. Non riesci ancora a realizzare ciò che sta succedendo, e per questo fissi stupita e confusa quel dio così grande, così importante, tutto intento a ricoprirti di attenzioni. La terza volta è questa, ed è iniziata al tramonto, quando è stato lui a trovarti e venirti incontro.
Come sempre, hai cercato di scappare; ma Shiva è stato più veloce e ti ha trattenuta per un polso, tuttavia senza farti male, tirandoti lentamente verso di sé. E da quando ti ha stretto tra le proprie braccia, tutte e quattro, non sei stata più capace di andartene.
“Sì, hai davvero lo stesso profumo del nostro villaggio. Se solo lui potesse conoscerti…”
Quante volte hai sentito dire che il Signore della Distruzione non ha pietà, che pensa solo a sé stesso e al proprio orgoglio? Eppure, se potessero vederlo ora, così come lo stai guardando tu… se solo tutti venissero toccati come lui sta facendo ora, forse si proverebbe meno dolore, anche fosse solo per un istante. Anche se questo, di attimo, è solamente per te.
“Il Sommo Shiva non dovrebbe perdere tempo con me…”, tenti di replicare; ma lui ti mette una mano sulla bocca, e tu comprendi che, in verità, è sempre stato lui a chiamarti. “Credo che invece sia tutto perfetto”, mormora mentre ti sfiora nuovamente le ali, per poi baciarle piano.
Tu arrossisci violentemente, tutto il corpo scosso da brividi; e a quel punto Shiva ti abbraccia con forza mentre ride, questa volta affondando il viso tra i tuoi capelli. Qualunque memoria tu abbia risvegliato in lui, è così bella da renderlo felice; e l’adorazione che prova nei tuoi confronti ti scalda il cuore, e ti fa credere che, dopotutto, anche tu sei qui per valere, fosse solo per lui.
Forse… forse non scapperai mai più, se questo è quanto riceverai.
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itsmyecho · 5 months
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sono un ragazzo di 17 anni, soffro di depressione e bipolarismo per via ereditaria da mia madre. Nonostante ciò mia madre non lo accetta, credo che si senta "in colpa" di questa mia condizione. Solo nell'ultimo anno oltre la depressione e il bipolarismo mi hanno diagnosticato vari disturbi dell'apprendimento, che spiegano il perché vada male a scuola. Cerco di fare finta di nulla con gli amici, sono sempre quello gentile e sorridente, che è sempre disponibile e che è sempre pronto a far tirare fuori un sorriso, mentre dentro vorrei solo urlare tutte le mie emozioni. Quando i miei amici mi chiedono "Come stai?" mi viene un colpo al cuore, non posso dirgli che pochi giorni prima ho avuto pensieri suicidi, per l'ennesima volta. Quindi rispondo "bene" restando nella consapevolezza che questo mentire però non mi aiuterà mai.
Però mi consolo a sapere che non sono unico, che quello che sto passando altre persone ne sono già passate e che mi possono aiutare.
Una di queste persone sei tu.
Non è semplice andare avanti con i pensieri, soprattutto quando cerchi di evitarli e credi che così tutto possa migliorare. La mente parla, si crea lo stress, e arrivano pensieri molto brutti. A volte, è più facile dormire che affrontare queste cose, e poi la solita sensazione ritorna appena ti svegli, non è vero? Non sono un dottore, non sono nessuno e non sarò qui a darti una citazione o una frase che ti dia coraggio; sarebbe molto superficiale per queste situazioni. Quel che ti posso dire è di diventare selettivo, taglia fuori chiunque generi energia negativa, perché non puoi iniziare la tua "guarigione" nello stesso posto dove è iniziata la "malattia", capisci? Tu sei così come sei ora, non puoi cambiare il tuo "io". Se non ti senti accettato, sei semplicemente nel posto sbagliato, è come andare con gli euro in un altro paese: ovviamente non verranno accettati.
La seconda cosa che posso consigliarti è di parlare senza paura. Proprio per questo, prima devi essere selettivo. Non puoi farlo con chiunque, perché molte persone ascoltano senza capire niente, o semplicemente non vogliono capire. Questa sensazione ti distruggerebbe ancora di più perché ti sentiresti ancora peggio. Quindi, scegli chi avere attorno e non tenere amicizie per formalità, cosa che ancora oggi non capisco perché esista. Parla, tira fuori quel che hai dentro. Noi siamo cresciuti con l'idea che parlare molto probabilmente non aiuta, ma è la cosa più sbagliata. Noi, come esseri umani, dobbiamo comunicare. È nel nostro sangue, la mente stessa comunica attraverso il linguaggio del corpo quando non si apre bocca; è nel nostro essere. Quindi, parla, esprimi quel che senti a modo tuo, e già questo sarà il tuo primo passo verso la strada che vuoi fare.
Abbi un obiettivo nella vita, pensa a cosa vuoi fare. Non ti sto chiedendo cosa vuoi fare tra cinque anni; ti chiedo solo di scegliere cosa essere nella vita e cerca di fare piccoli passi verso questa meta. Altrimenti, siamo persi e camminiamo tra i pensieri che si sono generati nella nostra confusione, perché è proprio così che si crea lo stress. Sono decisioni nella vita che dobbiamo prendere, ma non vogliamo farlo. Inoltre, vorrei che tu capissi che il cervello è come un muscolo e ha l'abilità "memoria muscolare". Ogni cosa che fai in ripetizione viene appresa e ripetuta anche senza volerlo a volte. Proprio per questo ci viene detto che i pensieri positivi sono importanti e bisogna evitare quelli negativi, perché altrimenti pensi negativamente anche senza volerlo, e presumo che stia accadendo proprio questo ora. Devi fare attività che generano dopamina, che può aiutarti molto.
Ovviamente, questi sono solo consigli, e se davvero ci tieni a stare bene, sono sicuro che seguirai qualcosa. Non finire come quelli che possono cambiare la loro vita ma sono impegnati a piangersi addosso.
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belladecasa · 6 months
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Non aver provato a fare l'università sarà probabilmente uno dei miei rimpianti più grandi
Mi dispiace molto. Non ho cognizione di causa per giudicare o dare consigli ma alla fine ti dico che a) l’Università spesso ti toglie più di quello che ti dà, soprattutto se sei fragile, quindi forse con la tua scelta un po’ ti sei preservato/a, non etichettarla necessariamente come una scelta sbagliata, forse è stata la scelta giusta per te in quel momento b) c’è sempre tempo per provare se credi che ora faccia per te, magari prima non era il momento giusto ma lo è ora (o lo sarà)
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canesenzafissadimora · 5 months
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Se hai paura di avermi dato poche carezze,
sappi che non ne ho scordata nemmeno una.
Se sei pentita di avermi sgridato anche solo una volta,sappi che io nemmeno me la ricordo.
Se pensi di avermi lasciato troppo tempo da sola,sappi che io ti ho sempre aspettato.
Se temi di avermi dedicato poco tempo,
sappi che io, anche di quel poco, ne ho goduto ogni istante.
Se credi di aver giocato poco con me,
sappi che io non ho mai contato le volte in cui mi hai lanciato la pallina.
Se pensi che io abbia dimenticato il tuo profumo, sappi che anche adesso lo sto annusando nel vento.
Se tu volessi rinascere in un’altra vita,
sappi che io vorrei essere la tua cagnolina anche in quella.
Se sei convinta di avere qualche difetto,
sappi che per me tu sei stata la perfezione.
Se credi che l’ amore possa avere una fine, sappi che nel mio cuore il posto per l’ amore è infinito.
Se pensi di nutrire dei rimpianti verso me, sappi che io non cambierei un solo secondo della vita che ho trascorso con te.
Se credi che io non senta più la tua voce quando mi chiami, basta che tu affidi alla brezza della sera il compito di portarmi le tue parole.
Se pensi che io possa scordare il tuo viso, sappi che avrei voluto vivere solamente per godere di un tuo sguardo.
Se credi che avrei potuto amare qualcuno più di te, sappi che io ti ho amato più di me stessa.
Se pensi che mi piacerebbe un morbido divano, sappi che con te avrei dormito anche sui sassi.
Se credi che io volessi più di ciò che mi hai dato, sappi che io mi sono sempre sentito la cagnolina più felice e ricca del mondo.
Se a volte ti sei sentita sola, sappi che io non ho mai lasciato il mio posto accanto a te.
Se pensi che la mia vita sia stata breve, sappi che io non avrei voluto vivere nemmeno un minuto in più se non lo avessi passato al tuo fianco.
Se temi che io non sia più vicino a te, sappi che appena chiuderai gli occhi io mi addormenterò al tuo fianco.
Se pensi di non aver fatto la scelta giusta, sappi che io mi sono sempre fidata di te.
Sempre.
Se sogni un giorno di potermi rivedere,
sappi che sarò lì ad aspettarti.
Come ho sempre fatto...
Tratto dal libro "Amarilla viaggio a sei zampe"
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thelastdinner · 30 days
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Ed attenderti non mi è mai piaciuto.
Cosa devo fare con te?
Tra una sigaretta ed un'altra, seduto su questo letto insipido, guardo impaziente l'orologio.
Scuoto la testa, sbuffo e divoro con una boccata il tabacco rimasto.
Apri la porta, eccoti.
Non posso fare altro che alzarmi e prenderti i capelli per cacciarti tra quelle lenzuola che solo ieri hai desiderato.
Le mie mani come artigli strappano, lacerano quel poco che ti riveste.
Hai fatto tardi, tutto qui, ma ora avrai quello che hai supplicato. Sei bella.
Mi piaci soprattutto quando scivoli tra le mie gambe in cerca di un piacere che spasimi da tempo.
Nei tuoi occhi, la convinzione di essere esattamente nel posto dove hai voluto essere.
Un posto senza luci, senza tempo.
I tuoi seni abbondano sulla mia bocca, mentre il ventre danza sul mio vorticosamente.
Dividiamo la carne, non i sogni, ed è per questo che ciò è l'unico modo possibile per sottrarsi alla Tua.
E’ solo Tua la speranza di infettarmi d'Amore.
Sì, sei Infezione che può diventare cancro, malattia letale che divora ogni spazio ed ogni respiro.
Voglio marchiarti addosso la mia pelle.
Far mio ogni tuo sapore divorandoti. Con gli umori vivi da leccare.
Eppure sei bella.
Ed a volte, mi perdo nel guardarti inarcare la schiena come un arco teso, pronto a scoccare l'urlo di un travolgente orgasmo.
Sì, sei bella e ti possiedo senza ritegno, mescolando la forza col piacere. Il mio.
Il tuo, per me, è relativo.
Così come ciò che desideri e che chiedi.
Sono io. Io che desidero e che pretendo.
E prendo.
Apri la bocca, adesso, e bevi.
Il mio cuore. Io non lo so più dove sia.
L'ho perso insieme alla metropolitana per venire da te.
Avevo studiato meticolosamente il mio corpo davanti allo specchio, lo avevo vestito di pizzo nero e seta morbida sulla pelle, come una carezza.
Per te, che non mi hai lasciato il tempo di un saluto e di dosso mi hai strappato persino la pelle, a divorarmi come un lupo.
E non vedi queste palpebre che mi tremano, né senti i rovesci disperati dentro al petto.
È una gestazione di pelle, la mia, sotto il tuo passo furioso, sparso ovunque su me, così che ti seguo nei solchi e nei lividi che mi lasci addosso, nel tuo fiato dappertutto e nella distanza che metti fra il tuo petto ricoperto di ruvide scaglie e il mio amore fatto cielo, per contenerti tutto.
Tu credi che prendi carne di me, a partire dai seni dolenti nell'artiglio delle tue mani, al loto dischiuso alla tua frenetica lingua. Alla danza del mio ventre sul tuo.
Eppure, io ti offro me, tutta me, tutta intera, come preghiera. Sangue che anela direttamente alla tua vena.
Ma, tu non senti. Non mi senti.
E’ un dolore indicibile, spudorato.
Un incendio di cui tu non t'avvedi, ma che pure bramo. Purché sia tuo il marchio da portarmi addosso, a riempire la forma indigesta della tua assenza.
Mi volti, mi apri e io non resisto quando ti fai spazio. T'insinui, m’inchiodi e io mi lascio conficcare.
Senza mezze misure. Senza riguardo alcuno.
Soffoco grida sul cuscino di cui non ti curi, mentre mi rovesci. Mi pieghi. Mi sradichi da questa terra. T'infrangi contro i miei fianchi come un'onda.
Ed io mi m'inarco sotto la tua afflizione.
Ti cerco, ti vengo incontro e mi do in pasto alla tua fame maledetta.
Maledetto sia l'istante in cui ho frainteso lo sguardo di Zeus con quello di Eros.
Azeruel e Didi
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parmenida · 8 months
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Ma tu davvero credi che una smagliatura, o quella ruga, o un chilo in più ti rendano meno bella?
Davvero credi che sia imprigionata nel corpo la magnifica sintonia di quel tuo risplendere?
Guarda che la tua bellezza è roba complessa, fatta del tuo muoverti, del tuo incespicare, dei tuoi passi nudi, di imbarazzati sorrisi, delle cose che dici, e di quelle in cui credi, di quando inciampi e ti rialzi fiera, di quando osservi il mare e in silenzio ti perdi in un tramonto, di quando fai le facce buffe, e sei bambina poi Donna, di quando abbassi gli occhi per imbarazzo, e poi li rialzi e guardi.
E in quell'istante, che ferma il tempo, tu risplendi di te.
Ed è brivido, ed è tremore.
Non confinarti in uno standard.
La tua bellezza, unica, è senza confini.
[Da Alma, Oscar Travino]
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susieporta · 5 months
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Siamo tutti alla ricerca di ciò che amiamo e di chi amare.
E sappiamo tutti quanto questo sia complesso.
É difficile comprendere cosa davvero riempie il nostro cuore ma è difficile soprattutto legittimarlo, senza discuterlo con la mente che in noi ha edificato pensieri spesso duri, disillusi, giudicanti. In noi esiste una separazione forte, una scissione tra ciò che sentiamo e ciò che pensiamo. Comprendere ciò che ci fa stare bene e quindi che racconta profondamente di noi, richiede la capacità del sentire. Sentire emozionalmente, fisicamente, intuitivamente. E, per sentire, abbiamo bisogno di saperci ascoltare.
Viviamo immersi in slogan fuorvianti. Slogan diffusi come verità assodate che alimentano idee che ci allontanano dalla realtà della vita che viviamo. Nutrendo un ideale che alimenta senso di frustrazione e mancanza, perché non realizzabile.
Mi riferisco alle teorie che sostengono che una cosa, per essere fatta, deve piacerti totalmente; che se si presentano difficoltà allora non è il tuo sentiero; che se non ti conosci e quindi non hai compreso quale sia il tuo “talento” allora nulla può essere fatto con un senso. Mezze verità. O forse mezze bugie.
Davvero credi che per stare bene con qualcuno deve essere tutto perfetto e armonico da subito?
Questa è fiction, non è la vita. La vita ti vuole con le mani nel fango per imparare a farne magia. Tu sei la tua via.
La sofferenza più grande non è data dal non essere amati, ma dal non potere amare come desideriamo. Alain Vigneau
Quel poco che ho capito fino ad ora di me, l’ho potuto comprendere anche grazie ad esperienze che non mi convincevano, facendo mestieri lontani anni luce da ciò che credevo di desiderare per me. Parlando con persone che non mi piacevano, avendo relazioni per niente gratificanti.
Ovvero distaccandomi dall’ideale per attraversare l’esperienza umana. Cercando me nell'altro.
Con questo voglio dire che per capire chi fossi sono anche dovuta passare attraverso ciò che non amavo. Ed è stato fondamentale. Non è possibile comprendere se stessi se non facciamo l’esperienza di scoprirlo passo a passo. È una fase, non è una costante.
Cos'era a guidarmi all'alba di ognuna di queste esperienze?
Il desiderio profondo di conoscermi e quindi di imparare ad amarmi.
Io incontro tantissime persone grazie al mio lavoro e spesso mi viene chiesto: “Come posso comprendere ciò che mi piace davvero?”. E me lo chiedono perché sono bloccate, impaurite, stanche. Perché nel mentre non stanno vivendo. Soffocate da teorie e modelli. Un passo necessario talvolta sta proprio nel capire chi non sei. Questo significa fare i conti con l’ideale di te stesso di cui sei prigioniero. Non ci accorgiamo di quanto esso sia richiedente in noi.
Viviamo secondo modelli prestabiliti (da altri) inclusa la società che ci inietta pillole di finzione quotidiana. Ma per capire chi non sei e poi chi sei, devi vivere. Fare esperienza, arricchirti di gioie e fallimenti. Sentire il peso delle scelte, sostenere le conseguenze dei tuoi passi. Trovare la forza di assaggiare ma anche di lasciare. Superare il giudizio. Maturare. Stare con l'altro da te.
Nutrire i tuoi desideri più alti e nel mentre acquisire la maestria facendo tutte le esperienze che puoi. Anche quelle apparentemente più lontane dal tuo desiderio possono divenire un passo verso di esso.
Senza esperienza non c’è conoscenza.
Fabiana Spagnuolo
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