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#sicuramente sono sull'isola
svogliata-mente · 2 years
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piero angela sta parlando del blorbo di @pompes-funebres su superquark
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apropositodime · 1 year
Note
Sei la persona che è stata ufficialmente designata per scrivere il "MESSAGGIO nella bottiglia", non quello classico del naufrago sull'isola deserta, bensì quello concepito dall'essere umano e diretto agli altri abitanti del sistema solare.
Devi spiegare cos'è la Terra e com'è l'uomo, ciò che veramente noi siamo, perché dovrebbero venire a trovarci o non piuttosto evitarci come la peste.
Un discorso fiume, o anche poche, significative parole. Come ritieni più opportuno. Grazie a nome del pianeta.
Oddio che responsabilità!
Non ho nemmeno il dono della sintesi
Chiunque voi siate, sicuramente dove state, si sta meglio, anzi mandatemi una navicella che mi trasferisco lì.
Qui non è consigliabile venire, non perché il pianeta Terra non sia un posto vivibile, ma bensì perché è abitato da esseri che chiamano umani, a volte intelligenti, acculturati, con titoli di studio che però a volte acquistano al cepu, e che poi non sanno usufruire.
Questi esseri si riproducono anche, sono schiavi del Dio denaro che è l'unico in cui credono, e per questo famigerato Dio distruggono la terra, inquinano i mari, rendono l'aria irrespirabile, e poi uccidono, cominciano guerre in nome di non so nemmeno io cosa...e poi NEGANO TUTTO.
Cari abitanti di altri pianeti di altre galassie, purtroppo i motivi per
restare lontani da questo bellissimo pianeta sono superiori dei motivi per i quali voi potreste venirci,
che però ci tengo a elencare:
La Terra è piena di cose bellissime, le montagne, le colline, il mare, le città sono bellissime, l'arte, non avete idea, vi innamorereste...e poi ci sono io 😂😂😝
Roma, Firenze, Napoli, Milano, Siracusa ❤️...
Qui si mangia in modo divino e si beve in modo divino.
La pizza, la cacio e pepe, il babà, il cannolo siciliano, il nero d'avola, il vermentino, l'amarone ecc ecc
Ma questo non basta, poi c'è la realtà,e c'è quel bastardo dell'essere umano.
In attesta dell'arrivo del vostro mezzo che finalmente mi porterà via, vi saluto calorosamente, anche perché il cambiamenti climatico sta facendo sciogliere i ghiacciai il livello del mare si alza, e nello stesso tempo però la siccità... Un gran bordello.
Quindi
Extraterrestre portami via... ❤️
Ecco!
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unaragazzadadifesa · 1 year
Note
Sei la persona che è stata ufficialmente designata per scrivere il "MESSAGGIO nella bottiglia", non quello classico del naufrago sull'isola deserta, bensì quello concepito dall'essere umano e diretto agli altri abitanti del sistema solare.
Devi spiegare cos'è la Terra e com'è l'uomo, ciò che veramente noi siamo, perché dovrebbero venire a trovarci o non piuttosto evitarci come la peste.
Un discorso fiume, o anche poche, significative parole. Come ritieni più opportuno. Grazie a nome del pianeta.
Questo messaggio è per chiunque nell'universo stia leggendo:
Se siete interessati alla Terra sappiate che sta morendo, le risorse si stanno esaurendo, l'inquinamento è dappertutto, le stagioni pian piano stanno scomparendo. Il senso naturale delle cose si sta modificando irreparabilmente.
Vogliamo poi parlare degli abitanti che lo infestano a miliardi? Quelli che si presume abbiano il più grande intelletto?
Noi esseri umani siamo la razza più stupida esistente, che ha avvelenato il suo stesso pianeta.
Meritiamo di estinguerci.
P. S.
Non fraintendetemi, la Terra è bellissima e gli uomini non sono tutti uguali, ci sono persone che meriterebbero di vivere, tuttavia anche la prole dei migliori potrebbe comunque diventare problematica.
Vi chiedo un favore:
Prima della fine, salvate gli animali, loro non hanno colpa e meritano sicuramente più di noi esseri umani.
Vi ringrazio.
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fotografoinviaggio · 2 months
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Irlanda: Isole Aran - Inishmore
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Le Isole Aran sono un gruppo di tre isole situate al largo della costa occidentale dell'Irlanda. Queste isole, Inishmore, Inishmaan e Inisheer, sono famose per la loro bellezza naturale, la ricca storia e la cultura unica che le rende una destinazione turistica popolare per i visitatori di tutto il mondo.
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Una delle caratteristiche più distintive delle Isole Aran è la presenza di antichi siti archeologici, come il Forte di Dun Aengus sull'isola di Inishmore. Altri siti di interesse includono il Forte di Dun Duchathair e il Forte di Dun Eochla, entrambi situati sull'isola di Inishmore.
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Forte di Dun Aengus Il Forte di Dun Aengus è uno dei siti storici più suggestivi e affascinanti dell'Irlanda. Situato sull'isola di Inishmore, nella contea di Galway, questo antico forte preistorico risale a circa 1100 a.C. e rappresenta un importante esempio di architettura difensiva dell'età del ferro.
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Il forte si trova su una scogliera a picco sul mare, offrendo una vista mozzafiato sull'oceano Atlantico. Le sue mura di pietra, costruite senza l'uso di malta, si ergono per circa 6 metri di altezza e circondano un'area interna di circa 50 metri di diametro. L'accesso al forte avviene attraverso un ingresso stretto e basso, che fungeva da punto di difesa contro eventuali attacchi nemici.
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La struttura del forte è divisa in tre terrazze concentriche, ognuna con un proprio muro difensivo. La terrazza più esterna è stata probabilmente utilizzata come area di stoccaggio e allevamento di bestiame, mentre le terrazze interne ospitavano le abitazioni dei residenti e i luoghi di culto.
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Il Forte di Dun Aengus è stato oggetto di numerosi studi archeologici che hanno permesso di scoprire reperti di grande valore storico, come manufatti in pietra e ossa di animali. Questi reperti testimoniano l'importanza del forte come centro di potere e controllo territoriale nell'antichità.
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La visita al Forte di Dun Aengus è un'esperienza unica e indimenticabile, che permette ai visitatori di immergersi nella storia millenaria dell'Irlanda e di ammirare da vicino l'ingegnosità e la maestria dei suoi antichi abitanti. La suggestiva posizione del forte, unita alla sua imponente struttura e alla sua ricca storia, lo rende una tappa imperdibile per chiunque desideri esplorare le meraviglie dell'isola di Inishmore.
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Tradizioni culturali Le Isole Aran sono anche conosciute per la loro cultura tradizionale, che è rimasta intatta nel corso dei secoli. La lingua gaelica è ancora parlata su queste isole e la musica tradizionale irlandese è una parte importante della vita quotidiana. I visitatori possono partecipare a sessioni di musica tradizionale nei pub locali e assistere a spettacoli di danza irlandese.
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La natura selvaggia e incontaminata delle Isole Aran le rende un luogo ideale per gli amanti dell'outdoor. Gli escursionisti possono esplorare i sentieri panoramici che attraversano le isole, mentre gli appassionati di birdwatching possono avvistare una varietà di specie di uccelli, tra cui il famoso pappagallo di mare.
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Per coloro che desiderano immergersi completamente nella cultura delle Isole Aran, è possibile soggiornare in uno dei caratteristici bed and breakfast gestiti da famiglie locali. Questi accoglienti alloggi offrono un'esperienza autentica e un'opportunità per interagire con gli abitanti del luogo.
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In conclusione, le Isole Aran offrono una combinazione unica di storia, cultura e natura che le rende una destinazione imperdibile per chiunque visiti l'Irlanda. Con le loro antiche rovine, la musica tradizionale e i paesaggi mozzafiato, queste isole incantate cattureranno sicuramente il cuore di chiunque abbia la fortuna di visitarle.
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dettaglihomedecor · 2 months
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Cosa rende un hotel sostenibile: caratteristiche e requisiti etici
Siamo ormai abituati a sentir parlare di sostenibilità ambientale e, per fortuna, sono molti gli ambiti in cui la cultura del green si sta facendo strada. Tra questi anche  il turismo, un settore in  forte crescita in molti Paesi e fonte di guadagno per molte località italiane e non. Ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente sono infatti alcuni dei principi etici che guidano nuove e vecchie strutture ricettive, con l’obiettivo di garantire sempre un’esperienza unica ai propri ospiti, ma con minor impatto ambientale. Cosa rende quindi un Hotel sostenibile? Vediamo in questo articolo le caratteristiche principali.
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Sublime Comporta - eco resort in Portogallo
Cos’è un Hotel sostenibile
Grazie a una politica di riduzione degli sprechi e di risparmio delle risorse un Hotel sostenibile è una struttura ricettiva che riduce al minimo le emissioni, il dispendio di energia e il consumo di risorse naturali. Il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente fa sì che, le strutture che intendo definirsi tali, seguano dei principi etici fondanti. Tra queste: preservazione di specie vegetali a rischio estinzione,  l'utilizzo di materiali ecocompatibili tutela della biodiversità locale.  Inoltre che siano strutture di recente costruzione o vecchi edifici riqualificati, l’attenzione si volge verso punti essenziali che sono il passo principale per muoversi in una direzione eco sostenibile. Parc Hotel Florian- fotografia ©Alex Filz
L’uso delle risorse in un Hotel sostenibile
Una struttura green ha bisogno di impianti e sistemi all’avanguardia, sostenibili e a basso impatto ambientale. Le nuove tecnologie e le continue ricerche nel campo, sono infatti fondamentali per rendere un Hotel sostenibile. La gestione delle risorse energetiche, per esempio, si traduce nell’installazione di pannelli fotovoltaici, cappotti termici, infissi di ultima generazione e sistemi di illuminazione a basso impatto. Tutto ciò incide non solo sui costi di gestione per la struttura, ma anche, chiaramente, sull’ambiente che la ospita. Anche il risparmio idrico, con buone pratiche quotidiane, ho la presenza di sistemi di autoregolazione dell’acqua, favoriscono l’ eco sostenibilità di un Hotel.  Parc Hotel Florian- fotografia ©Alex Filz
Le certificazioni per le strutture
Tutti questi punti visti nei paragrafi precedenti sono chiaramente dimostrati e garantite da alcune certificazioni che, da un lato garantiscono all’Hotel la buona riuscita delle sue pratiche e, dall'altro, aiutano l’utente ad orientarsi verso la scelta di Hotel sostenibili. Tra queste certificazioni, compaiono per esempio: Travelife, CasaClima, EU Ecolabel, Green Globe e molte altre. Tali enti operano tanto nel mercato internazionale quanto in quello di provenienza e sono garanti di una serie di norme per la regolarizzazione del certificato di sostenibilità per le strutture ricettive, il turismo sostenibile, Tour Operator, agenzie viaggi o siti di interesse turistico. Sono quindi molto importanti per sapersi orientare nel mercato turistico odierno.
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Paros Cape Suite sull'isola di Paros  
Alcune pratiche etiche per un hotel sostenibile
Ma cose rende un Hotel sostenibile? La cura dell’ambiente parte dalle piccole azioni quotidiane che una struttura ricettiva può mettere in pratica e proporre anche ai propri ospiti. Tra queste ci sono sicuramente soluzioni Plastic Free, che scartano tutti i prodotti con involucri in plastica, per invece una proposta biodegradabile. I kit tanto all'interno delle singole camere dovrebbe infatti essere Plastic Free, biodegradabile o ricaricabile. Questo si accompagna da un buon sistema di raccolta differenziata. Il sistema di riciclaggio, infatti, è un'altra parte fondante, che consente di gestire consapevolmente i rifiuti (che in una struttura sono indubbiamente tanti). Sempre accanto al principio etico del minor spreco, la scelta di un menù a km0 è un'altra buona pratica che rende un Hotel sostenibile. Scegliere i prodotti locali e seguire la stagionalità di frutta e verdura aiuta  sicuramente a rispettare tempi e spazi della natura, alimentano un turismo slow e garantendo ai propri ospiti colazioni e cene di qualità.
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Paros Cape Suite - biciclette a disposizione degli ospiti
Oltre l'Hotel: altre pratiche sostenibili per le strutture ricettive
Abbiamo visto che la struttura in sè, i suoi componenti interni ed esterni, fanno la differenza. Naturalmente anche tutti i kit e i gadget offerti agli ospiti seguono dei principi etici precisi. E per quanto riguarda i servizi offerti? Anche in questo caso si possono scegliere proposte alternative che siano attente all'ambiente. Un esempio pratico sono le esperienze. Mettere a disposizione dei villeggianti passeggiate, trekking, degustazioni che siano vicine ala struttura permettono di esplorare il territorio avendone rispetto, senza cercare esperienze preparate ad hoc in centri specifici, poco reali e magari distanti dalla struttura. Per fare questo, un Hotel sostenibile dovrebbe quindi esser munito di mezzi di trasporto green, da mettere a disposizione dei propri clienti. Tra questi, monopattini, biciclette o autovetture elettriche da usare in gruppi. Insomma le soluzioni possono essere molteplici e, con la giusta accortezza e informazione, ogni ospita non potrà che essere fiero di soggiornare in un Hotel sostenibile!   Read the full article
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[ad_1] introduzione Preparati a divertirti a Casinò Little Creekuno dei migliori casinò di tutto lo Stato di Washington. Il Little Creek Casino, che si trova sull'isola di Squaxin, è una destinazione popolare sia per la gente del posto che per i visitatori. Little Creek Casino è la destinazione perfetta per le vacanze grazie alla sua varietà di giochi entusiasmanti, deliziosi ristoranti, spettacoli divertenti e lussuosi alloggi. Clicca per qui notizie sul casinò. Casinò Little Creek: uno sguardo indietro nel tempo Casinò Little Creek Dopo aver aperto i battenti per la prima volta nel 1995, Little Creek Casino ha una lunga storia di divertimento di prim'ordine per coloro che visitano. Dalle sue umili origini come sala bingo, questa struttura è diventata un lussuoso casinò resort. Little Creek Casino è cresciuto e si è evoluto nel corso degli anni per soddisfare le esigenze ei gusti di una vasta gamma di visitatori. La varietà di giochi di Little Creek Casino La selezione di giochi disponibili su Little Creek Casino stupirà sicuramente anche i giocatori più esigenti. Più di mille slot machine, comprese tutte le classiche e le ultime novità, sono disponibili al piano del casinò. C'è un'ampia varietà di giochi disponibili, dai rulli tradizionali alle video slot più moderne. Little Creek Casino ti copre se ti piacciono i giochi da tavolo. Gioca a carte, dadi, roulette o poker e guarda come te la cavi. Sia i giocatori esperti che i nuovi arrivati ​​si sentiranno a proprio agio grazie ai croupier disponibili e simpatici. Il casinò ha una speciale sala High Limit per le persone che preferiscono giocare con limiti di puntata maggiori e ricevere un trattamento VIP. Divertimento e giochi con cibi e bevande [embed]https://www.youtube.com/watch?v=zkHNIaFhR6Y[/embed]Il Little Creek Casino è il paradiso dei buongustai, con un'ampia selezione di ristoranti tra cui scegliere. Il resort offre un'ampia varietà di opzioni alimentari, dall'esclusivo al casual. Il Creekside Buffet, vincitore di numerosi premi, serve deliziosi piatti gourmet da tutto il mondo. The Water's Edge è un ristorante di lusso che serve ottimi tagli di carne e pesce fresco. Gli hamburger, i panini e le insalate del Salish Cliffs Grille sono perfetti per uno spuntino veloce o una cena rilassata. E se hai fame nel cuore della notte, non preoccuparti; lo Squaxin Island Seafood Bar è aperto senza sosta e serve deliziosi piatti di pesce. Dopo un'abbondante cena, rilassati nella Starlight Lounge e assisti a uno spettacolo. La lounge offre una varietà di divertenti spettacoli dal vivo, dalla musica alla commedia, in modo che i clienti possano rilassarsi, rilassarsi e divertirsi. L'hotel del casinò di Little Creek L'hotel del Little Creek Casino è uno dei più eleganti della zona, garantendo agli ospiti un soggiorno riposante e piacevole. Le camere e le suite del resort sono ampie e ben arredate con comfort moderni e offrono viste mozzafiato sull'ambiente naturale. Biancheria da letto lussuosa, TV a schermo piatto, accesso a Internet ad alta velocità e servizio di ristorazione in camera sono disponibili sia nelle camere normali che nelle suite. L'incrollabile impegno del personale a superare gli standard di servizio degli ospiti renderà il loro soggiorno memorabile. Premi e promozioni Casinò Little Creek Il Little Creek Casino ha un programma VIP per i suoi clienti più devoti chiamato Players Club. Ci sono molti privilegi e vantaggi disponibili per i membri del club. Gioca ai tuoi giochi preferiti e guadagna punti riscattabili per giochi gratuiti, sconti nei ristoranti nelle vicinanze e persino pernottamenti gratuiti negli hotel nelle vicinanze. Il casinò offre anche frequenti promozioni ed eventi speciali per mantenere le cose interessanti per i giocatori. Per le offerte speciali aggiornate, controlla il loro sito Web o fai un salto al banco del Players Club. Pro e contro Professionisti Contro Ampia gamma di giochi da casinò Distanza dalle principali città
Bella posizione panoramica Intrattenimento limitato senza gioco d'azzardo Alloggi di lusso Potenziali folle durante le ore di punta Eccellenti opzioni per la ristorazione È consentito fumare nelle aree designate Personale cordiale e disponibile Possibile rumore dalle attività del casinò Spa e benessere in loco Mancanza di opzioni di trasporto pubblico Eventi di intrattenimento dal vivo Opportunità di acquisto limitate RV Park per i viaggiatori Piano del casinò relativamente più piccolo Campo da golf per appassionati di golf Variazioni limitate del gioco da tavolo Premi e programma fedeltà Nessun alloggio per animali domestici Conclusione Il Little Creek Casino è diventato una delle attrazioni turistiche più popolari di Washington. Garantisce agli ospiti una vacanza indimenticabile grazie alla sua pletora di opportunità di intrattenimento, selezioni di cibi, opzioni di alloggio e offerte speciali. Little Creek Casino offre un'esperienza emozionante e indimenticabile per chiunque, dai giocatori esperti a quelli che cercano solo una serata divertente. Scopri tu stesso perché Little Creek Casino è il posto migliore dove spendere tempo e denaro oggi pianificando una visita. Per altri giochi, fare riferimento a Software di previsione del casinò. FAQ Certo, puoi divertirti con il gioco d'azzardo e altre forme di intrattenimento al Little Creek Casino a qualsiasi ora del giorno o della notte, in qualsiasi giorno della settimana. Per accedere al casinò e partecipare a qualsiasi attività di gioco d'azzardo, gli ospiti devono avere almeno 21 anni. Il casinò, infatti, offre sezioni senza fumo per coloro che le preferiscono. Purtroppo il casinò e le camere degli ospiti sono zone prive di animali domestici. Tuttavia, accettiamo animali di servizio. Una varietà di servizi rilassanti, come massaggi, trattamenti per il viso e terapie per il corpo, sono disponibili presso la Seven Inlets Spa. [ad_2] Source link
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kneedeepincynade · 1 year
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American tell me,are you ready to die on a shore you never knew about for a nation that you never heard off and that you can't even find on a map? Are you ready to loose everything so the fat cats in Washington will grow fatter?
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
Sources at the bottom
⚠️ LA PREFETTURA DI OKINAWA POTREBBE DIVENTARE UN TEATRO DI BATTAGLIA TRA L'ESERCITO CINESE E QUELLO DI GIAPPONE E STATI UNITI NELL'AMBITO DI UN CONFLITTO - PARTE 2, OKINAWA NEL 2022 ⚠️
🇯🇵 Prima di arrivare agli Eventi del 2023, è necessario ripercorrere ciò che è accaduto nel 2022 ad Okinawa:
🚢 Il 14/08, la Portaerei della US Navy "Ronald Reagan" si trovava ad Est di Okinawa, avendo percorso un tragitto visibile qui 🗾
⚔️ 01/09, Tarō Asō - Vice-Presidente del Partito Liberal-Democratico del Giappone - ha rilasciato tre dichiarazioni di enorme importanza per la comprensione di un possibile, futuro conflitto, sintetizzabili in:
1️⃣ Qualora il regime-fantoccio dovesse essere coinvolto in un conflitto nello Stretto, è molto probabile che il Giappone si unisca all'Isola contro la Cina (❗️)
2️⃣ Nel Mar Cinese Orientale, nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan "ci saranno quasi sicuramente ostilità" - segnale che il Giappone, completamente subalterno agli USA, non è favorevole alla distensione e alla diplomazia e che ha già messo in contro diverse escalation (❗️)
3️⃣ Se il regime-fantoccio di Taiwan dovesse rispondere ad un attacco cinese, è probabile che l'Isola di Yonaguni - nella Prefettura di Okinawa - diventi una Zona di Guerra, così come l'Isola di Yoron, nella Prefettura di Kagoshima (❗️)
🪖 09/09, il Giappone inizia a prepararsi per poter supportare militarmente il regime-fantoccio di Taiwan, andando a:
1️⃣ Ampliare gli impianti di stoccaggio di carburante e munizioni sulle Isole Nansei 🛢
2️⃣ Costruire un deposito di munizioni sull'Isola di Amami Ōshima, cercando di risolvere un problema di fondo: il Giappone non dispone di veicoli sufficienti per trasportare munizioni e carburante al regime-fantoccio nell'area di un possibile conflitto 🏗
3️⃣ Costruire strutture portuali e di stoccaggio di carburante sulle Isole della Prefettura di Okinawa ⚒
🇯🇵|🇺🇸 03/12, il Ministero della Difesa del Giappone Neo-Militarista annuncia la formazione di un altro Reggimento come parte della 15A Brigata dell'Esercito - con sede a Naha, nella Prefettura di Okinawa 🪖
📈 Inoltre, il Comandante della Brigata sarà promosso al rango di Generale, mentre in precedenza il grado più alto era quello di Maggiore Generale.
🇯🇵|🇺🇸 Lo scopo di tale promozione è il rafforzamento della cooperazione militare tra Giappone e Stati Uniti, dal momento che il nuovo grado di Generale sarà equivalente a quello del Comandante della 3A US Marine Expeditionary Force, di stanza proprio a Okinawa 🗾
🇺🇸|🇯🇵|🇹🇼|⚔️|🇨🇳 Tutti questi "movimenti" sono da leggere nell'ottica di un potenziale conflitto nello Stretto di Taiwan, tra l'Esercito Popolare di Liberazione e le forze armate del regime-fantoccio di Taiwan, con l'aggiunta degli USA e del Giappone, che potrebbero intervenire direttamente nello scontro con la Cina.
📊 Prima della riorganizzazione del 2010, la 15A Brigata - che contava su 2.200 unità - era responsabile del monitoraggio e della protezione delle Isole Diaoyu, nel Mar Cinese Meridionale, mentre post-2010 il loro compito è quello di proteggere le Isole Ryūkyū, oltre che di prepararsi ad un potenziale conflitto con la Cina.
📈 11/12, il Ministero della "Difesa" del Giappone ha programmato di:
1️⃣ Formare 2 nuove Unità delle Forze di Terra presso la Prefettura di Hokkaido e a Kyūshū entro il 2026, equipaggiando le basi con bombe plananti ad alta velocità, con una portata di oltre 1.000km - 📄 Fonte.
2️⃣ Schierare nuovi Reggimenti Missilistici Antiaerei non solo a Kyūshū, ma anche nella Prefettura di Okinawa, aumentandone quindi il numero da cinque a sette - 📄 Fonte.
3️⃣ Produrre un cospicuo quantitativo di Missili da Crociera basati sul Type 12 di Mitsubishi Heavy Industries nell'ottica di una partecipazione giapponese ad un conflitto con la Cina, e acquistare Missili dalla Lockheed Martin, il maggior contraente militare degli USA - 📄 Fonte.
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⚠️ OKINAWA PREFECTURE COULD BECOME A THEATER OF BATTLE BETWEEN CHINESE AND JAPAN AND UNITED STATES ARMIES IN A CONFLICT - PART 2, OKINAWA IN 2022 ⚠️
🇯🇵 Before getting to the Events of 2023, it is necessary to retrace what happened in 2022 in Okinawa:
🚢 On 08/14, the US Navy aircraft carrier "Ronald Reagan" was east of Okinawa, having traveled a route visible here 🗾
⚔️ 01/09, Tarō Asō - Vice-President of the Liberal Democratic Party of Japan - released three statements of enormous importance for understanding a possible future conflict, which can be summarized in:
1️⃣ Should the puppet regime get involved in a conflict in the Straits, Japan is very likely to join the Island against China (❗️)
2️⃣ In the East China Sea, in the South China Sea and in the Taiwan Strait "there will almost certainly be hostilities" - a sign that Japan, completely subordinate to the USA, is not in favor of détente and diplomacy and that it has already countered several escalations (❗️)
3️⃣ If Taiwan's puppet regime were to respond to a Chinese attack, Yonaguni Island - Okinawa Prefecture - is likely to become a War Zone, as well as Yoron Island, Kagoshima Prefecture (❗️)
🪖 09/09, Japan begins to prepare to be able to militarily support the puppet regime of Taiwan, going to:
1️⃣ Expand fuel and ammunition storage facilities on Nansei Islands 🛢
2️⃣ Build an ammunition depot on Amami Ōshima Island, trying to solve a fundamental problem: Japan does not have enough vehicles to transport ammunition and fuel to the puppet regime in the area of ​​a possible conflict 🏗
3️⃣ Build port and fuel storage facilities on the islands of Okinawa Prefecture ⚒
🇯🇵|🇺🇸 03/12, Ministry of Defense of Neo-Militarist Japan Announces Formation of Another Regiment as Part of 15th Army Brigade - Headquartered in Naha, Okinawa Prefecture 🪖
📈 In addition, the Brigade Commander will be promoted to the rank of General, whereas previously the highest rank was that of Major General.
🇯🇵|🇺🇸 The purpose of this promotion is the strengthening of military cooperation between Japan and the United States, since the new rank of General will be equivalent to that of the Commander of the 3A US Marine Expeditionary Force, stationed right in Okinawa 🗾
🇺🇸|🇯🇵|🇹🇼|⚔️|🇨🇳 All these "movements" should be read in view of a potential conflict in the Taiwan Strait between the People's Liberation Army and the armed forces of the Taiwan puppet regime , with the addition of the USA and Japan, which could intervene directly in the confrontation with China.
📊 Before the 2010 reorganization, the 15th Brigade - which numbered 2,200 - was responsible for monitoring and protecting the Diaoyu Islands in the South China Sea, while post-2010 their job is to protect the Ryūkyū Islands, as well as to prepare for a potential conflict with China.
📈 11/12, the Ministry of "Defense" of Japan has planned to:
1️⃣ Train 2 new Ground Forces Units at Hokkaido Prefecture and Kyūshū by 2026, equipping bases with high-velocity gliding bombs, with a range of over 1,000km - 📄 Source.
2️⃣ Deploy new Anti-Aircraft Missile Regiments not only in Kyūshū, but also in Okinawa Prefecture, thus increasing their number from five to seven - 📄 Source.
3️⃣ Produce a large quantity of Cruise Missiles based on Mitsubishi Heavy Industries Type 12 with a view to Japanese participation in a conflict with China, and purchase Missiles from Lockheed Martin, the largest US military contractor - 📄 Source.
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enkeynetwork · 2 years
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fedelando · 2 years
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CERVINO: CERMES A PROCIDA, “UNA BELLISSIMA ESPERIENZA”
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PROCIDA – Sono tornati a Cervino con un bagaglio carico di emozioni e di soddisfazione i volontari dell'Associazione Culturale Cermes for Arte e Cultura per l'evento “La passione non isola. Storia di una peccatrice”. Scrittura, teatro, fotografia e musica: un turbinio di spunti e di sensazioni che ha reso sabato 18 giugno un giorno da ricordare e da salvare nella memoria storica del giovane sodalizio casertano. Tutto si è tenuto, presso la Vineria Letteraria L'Isola di Arturo di Marina Corricella di Procida: si è partiti con l'inaugurazione della mostra di Damiano Errico, lo stesso fotografo che poco dopo 'si è divertito' a realizzare, tra gli scorci della Capitale della Cultura 2022, uno shooting fotografico ispirato al romanzo “Il Vangelo secondo una peccatrice “ di Gaetano Ippolito. Lo stesso libro dell'autore aversano è stato presentato nel pomeriggio e ha anche stimolato la creatività e la profondità di Stefania Iaderosa: è nato così un reading teatrale che, accompagnato dalle note del Maestro Fabio Tommasone, ha emozionato tutti i presenti, tra l'altro in una cornice suggestiva e incantevole. Ha chiuso la giornata l'esibizione “Lasciatemi cantare Napoli” del Maestro Daniele Dogali, un mix di suoni e melodie dedicati alla canzone napoletana. Sono intervenuti per l'occasione l'assessore alla Cultura del Comune di Procida Michele Assante del Leccese (che ha portato i saluti del sindaco Raimondo Ambrosino), nonché gli omologhi del Comune di Cervino Giuseppe Vinciguerra e Rosalinda Razzano. Non è mancato lo scambio del gagliardetto (da Cervino a Procida) e di una cravatta edizione limitata, con chiaro riferimento al conferimento di Città Capitale (da Procida a Cervino). Inoltre all'assessora Razzano sono stati donati dei libri su Procida e la sua storia, testi che la stessa delegata del Comune di Cervino ha donato alla biblioteca “Vigliotti”, creatura dell'associazione Cermes. “Una bellissima esperienza, siamo soddisfatti e contenti della riuscita e soprattutto delle sinergie e delle collaborazioni che si sono create e che sicuramente avranno un seguito”, commenta a caldo il presidente Enzo Razzano. Insomma, un pieno di energie che i volontari, giunti in 45 sull'isola, sfrutteranno per la realizzazione di altri eventi, incontri all'insegna della qualità culturale e della promozione delle arti.
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capriguide · 3 years
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LA PRIMAVERA A CAPRI 
La primavera è tornata! Sulla ns bellissima isola di #CAPRI sbocciano infinite varietà di fiori ,684 specie di piante censite sull’isola azzurra. Oggi vogliamo informarvi sulla Ginestra (Spartium junceum) La Ginestra fiorisce a Capri ogni anno da maggio a giugno. Sull'Isola sono diverse le specie appartenenti alla famiglia delle #Ginestre, come la ginestra spinosa con venature vermiglie e quella con i fiori giallo intenso. Tra maggio e giugno le colline dell’isola si coprono  di un colore giallo solare, e si avverte nell’aria l’odore delle ginestre misto al delicato profumo delle rose. Numerosi campi di ginestre si localizzano prevalentemente sul #monteSolaro La ginestra è la pianta simbolo  dell’ #isoladicapriCapri anche perché’ In questo periodo sull’isola  si manifesta  la devozione religiosa  verso i loro santi protettori: San Costanzo a Capri (il 14 maggio) e Sant’Antonio ad Anacapri (il 13 giugno).   La Ginestra e’ stata adoperata nel corso della storia caprese  anche per le sue qualità tessili , è ' possibile ricavare fibre tessili da entrambe le specie.Anche i Romani la usavano come pianta da fibra per produrre stuoie, corde ed altri manufatti . La fibra che viene estratta dall’arbusto è molto simile a quella del lino e della canapa. Anche a #Pompei veniva utilizzata per la realizzazione di abiti, che sono stati trovati negli scavi. Ai giorni nostri dobbiamo anche affermare che Nel periodo fascista, durante la seconda guerra mondiale, c’era una notevole carenza di materie prime e la produzione di fibra di ginestra ebbe un grande successo sull’Isola di Capri, prevalentemente nel settore dell’arredo 1936Oggi  la ginestra per  il mondo della moda, sempre alla  continua ricerca di materiali sempre  più  sostenibili  e con un grande vantaggio ambientale, non è solo una pianta naturale bellissima, ma che è anche molto utile e sicuramente sara’ una delle fibre tessili del futuroSpring is back! On our beautiful island of CAPRI bloom endless varieties of flowers, 684 species of plants recorded on the blue island. Today we want to inform you about the Broom (Spartium junceum) The Broom blooms on Capri every year from May to June. On the island there are many species belonging to the broom family, such as the spiny broom with vermilion veins and the one with intense yellow flowers. Between May and June the hills of the island are covered by a sunny yellow color, and it is possible to smell the air of brooms mixed to the delicate scent of roses. Numerous fields of broom are located mainly on Mount Solaro The broom is the plant symbol of the island of Capri also because in this period on the island is manifested the religious devotion to their patron saints: San Costanzo in Capri (May 14) and Sant'Antonio in Anacapri (June 13).   Broom has been used throughout the history of Capri for its textile qualities, and it is possible to obtain textile fibers from both species.Even the Romans used it as a fiber plant to produce mats, ropes and other artifacts. The fiber extracted from the shrub is very similar to that of linen and hemp. Also in Pompeii it was used for the production of clothes, which were found in the excavations.  Nowadays we must also say that during the fascist period, during the Second World War, there was a considerable shortage of raw materials and the production of broom fiber had a great success on the island of Capri, mainly in the sector of furniture 1936Today broom for the world of fashion, always looking for more sustainable materials and with a great environmental advantage, is not only a beautiful natural plant, but it is also very useful and will certainly be one of the textile fibers of the future¡La primavera está de vuelta! En nuestra hermosa isla de CAPRI florecen infinitas variedades de flores, 684 especies de plantas registradas en la isla azul. Hoy queremos informarle sobre la retama (Spartium junceum) La retama florece en Capri todos los años de mayo a junio. En la isla hay varias especies pertenecientes a la familia de las escobas, como la escoba espinosa con venas bermellón y la de flores amarillo brillante. Entre mayo y junio las colinas de la isla se cubren de un soleado color amarillo, y en el aire se percibe el olor de la retama mezclado con el delicado aroma de las rosas. Numerosos campos de retama se encuentran principalmente en el Monte Solaro La retama es el símbolo vegetal de la isla de Capri también porque en este periodo en la isla se manifiesta la devoción religiosa a sus santos patronos: San Costanzo en Capri (14 de mayo) y Sant'Antonio en Anacapri (13 de junio).   La escoba se ha utilizado a lo largo de la historia de Capri también por sus cualidades textiles, siendo posible obtener fibras textiles de ambas especies.Incluso los romanos la utilizaban como planta de fibra para producir esteras, cuerdas y otros artefactos. La fibra extraída del arbusto es muy similar a la del lino y el cáñamo. Incluso en Pompeya se utilizaba para confeccionar ropa, que se ha encontrado en las excavaciones.  Hoy en día hay que decir también que durante el periodo fascista, durante la Segunda Guerra Mundial, hubo una considerable escasez de materias primas y la producción de fibra de escoba tuvo un gran éxito en la isla de Capri, principalmente en el sector del mueble 1936Hoy en día la retama no sólo es una hermosa planta natural para el mundo de la moda, que siempre busca materiales más sostenibles y con una gran ventaja medioambiental, sino que también es muy útil y será sin duda una de las fibras textiles del futuro
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gloriabourne · 5 years
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The one with the make-up
Se Ermal ripensava a come fosse iniziata tutta quella storia, quasi gli veniva da ridere. Era cominciato tutto da una banale conversazione con Fabrizio, che gli aveva detto che avrebbe assolutamente voluto Claudia - una delle fotografe che abitualmente partecipava agli eventi di Ermal - al suo prossimo concerto perché anche lui avrebbe voluto delle foto belle come quelle del compagno. "Come se ne avessi bisogno. Potrebbero scattarti una foto mossa e con una pessima luce e saresti comunque bellissimo" aveva detto Ermal. Fabrizio aveva replicato dicendo: "Non è vero. Quello bellissimo sei tu! E nelle foto di Claudia lo sei ancora di più, quindi..." "Quindi niente. Lo sai che una delle mie foto preferite in assoluto è una tua foto di qualche anno fa? E pensa un po', non è stata scattata da Claudia! Anzi, a dire il vero non ho idea di chi l'abbia scattata" aveva risposto Ermal. A quel punto, la curiosità di Fabrizio aveva preso il sopravvento. Aveva voluto vedere quella foto che sembrava piacere così tanto a Ermal ed era rimasto stupito di vedere che fosse una foto di qualche anno prima che lui non aveva mai trovato particolarmente interessante. "Non capisco cosa ti piace così tanto di questa foto" aveva chiesto un attimo dopo. Ermal, con non poco imbarazzo, aveva ammesso che la matita nera sotto gli occhi lo avesse attirato fin da subito, rendendolo particolarmente attraente ai suoi occhi. E Fabrizio, a metà tra lo scherzoso e il serio, aveva detto: "Tu saresti sicuramente più bello con la matita sotto gli occhi. Chissà, magari prima o poi mi farai vedere come ti sta." Ed ecco perché in quel momento Ermal si stava guardando allo specchio, tenendo una matita nera tra le mani e cercando di colorarsi il bordo degli occhi senza accecarsi. Fabrizio non era presente all'evento, ma Ermal sapeva benissimo che sarebbero uscite delle foto, dei video e sicuramente degli articoli sulla serata e su quel premio importante che gli avrebbero consegnato nel corso dell'evento dedicato a Modugno. E in fondo, tutto ciò che Ermal sperava, era di fare a Fabrizio lo stesso effetto che gli aveva fatto lui in quella foto con gli occhi truccati.
Fabrizio non poteva che sentirsi estremamente fiero di Ermal. Era felice per lui e per il riconoscimento che aveva ricevuto. Aveva sempre trovato la sua versione di Amara terra mia così emozionante che assegnargli quel premio sembrava quasi scontato, ma non meno importante. Avrebbe voluto essere con lui in un momento così importante, ma avevano concordato che la presenza di Fabrizio non sarebbe sicuramente passata inosservata e sarebbe stata ingiustificata, e in quel momento nessuno dei due aveva bisogno di stare al centro dei pettegolezzi. Così, mentre Ermal era andato in Puglia - approfittandone anche per vedere la propria famiglia e organizzare una vacanza con qualche amico - Fabrizio aveva deciso di passare il tempo con i suoi figli. Era stata un'ottima decisione per tutti, soprattutto per i bambini che non vedevano l'ora di passare un po' di tempo con il padre e che lo avevano subito trascinato nella loro routine, obbligandolo a guardare insieme a loro una serie TV che avevano iniziato a vedere con Giada qualche tempo prima e che sembrava appassionarli più di qualsiasi cartone animato. E così, mentre Ermal era a Polignano a partecipare a un evento dedicato a Domenico Modugno, lui se ne stava comodamente seduto sul divano insieme a Libero e ad Anita a guardare Once upon a time. Non era particolarmente interessato alla trama - aveva solo capito che i protagonisti erano quasi tutti personaggi delle favole catapultati nel mondo reale - ed era impegnato più che altro a scorrere svogliatamente la home dei suoi social, ma quando sollevò il volto per un attimo e vide sullo schermo quello che - se non aveva capito male - doveva essere Capitan Uncino, il telefilm catturò tutta la sua attenzione. "Lui è buono o cattivo?" chiese improvvisamente interessato. "All'inizio sembrava cattivo, ma ora sta aiutando Regina e Emma a ritrovare il figlio che è stato portato sull'Isola Che Non C'è" spiegò Libero. "Quindi ora è buono?" chiese ancora Fabrizio. Anita, seduta accanto a lui, annuì muovendo la testa e disse: "Gli piace Emma. Ecco perché ha deciso di aiutarla a trovare suo figlio." "Emma è la mamma del ragazzino che si mette sempre nei guai?" "Una delle mamme. L'altra è Regina, che è quella che l'ha adottato perché Emma non poteva tenerlo" disse Libero. Fabrizio annuì sovrappensiero, cercando di collegare tutti gli elementi che aveva appena appreso, ma senza riuscirci perché troppo distratto dagli occhi truccati di quella versione di Capitan Uncino. Una versione decisamente più interessante di quella del cartone animato, doveva ammetterlo. Iniziava a capire per quale motivo Ermal amasse tanto quella sua foto con gli occhi truccati, anche se era certo che Ermal con la matita nera sotto gli occhi sarebbe stato molto meglio di lui. Probabilmente anche meglio di quel Capitan Uncino che stava osservando con tanto interesse. Sentendo il cellulare vibrare tra le sue mani, Fabrizio riprese improvvisamente contatto con la realtà. Abbassò lo sguardo e controllò il display del telefono, notando che Ermal gli aveva appena inviato una foto. Aprì la conversazione quasi sovrappensiero, convinto che il compagno gli avesse inviato l'ennesima foto del paesaggio stupendo che aveva davanti, e gli si spezzò il fiato quando vide che invece Ermal gli aveva mandato un selfie in cui non solo tentava di fare un'espressione ammiccante, ma aveva anche in testa il cappello che gli piaceva tanto. E aveva gli occhi truccati. Deglutì a vuoto, ormai con la gola secca e senza nemmeno più una goccia di saliva, e digitò velocemente una risposta.
Vuoi farmi morire?
Poi bloccò il telefono e lo abbandonò accanto a lui sul divano, passandosi una mano sul viso. Iniziava a pensare che qualcuno ce l'avesse con lui, perché non era umanamente possibile che in un paio di minuti si fosse preso una cotta mostruosa per un personaggio di un telefilm e che giusto un attimo dopo Ermal gli avesse inviato una foto in cui sembrava quasi aver replicato il look di quel personaggio. Pochi secondi dopo, la vibrazione lo annunciò che Ermal aveva risposto al suo messaggio.
Una volta ti sei chiesto come mi sarebbe stata la matita nera. Mi sembrava carino fartelo vedere. Mi sta così da schifo?
Al fondo del messaggio aveva aggiunto una faccina che rideva, anche se in quel momento non c'era proprio nulla da ridere perché Fabrizio si stava sentendo davvero morire di fronte a quella foto del suo fidanzato. Era più bello del solito, e lo sguardo ammiccante di certo non aiutava la situazione.
No, sei bellissimo. È che credo di essermi appena preso una cotta per un tizio di un telefilm, e la prima cosa che mi ha colpito sono stati gli occhi truccati. Vederti così, non aiuta.
Ah, ti sei preso una cotta per un tizio di un telefilm?
Fabrizio rimase a fissare lo schermo, temendo che Ermal se la fosse presa per quella confessione. Ma appena il più giovane inviò una faccina sorridente, capì che non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Sì, è una versione sexy di Capitan Uncino. Ma tu sei più bello e il trucco ti sta meglio.
E non glielo aveva detto così, giusto per compiacerlo. Lo aveva detto seriamente perché, per quanto fosse attraente l'uomo sullo schermo, nessuno sarebbe mai stato più attraente di Ermal per lui. Ermal aveva sempre avuto qualcosa di particolare, qualcosa che Fabrizio non era mai riuscito a identificare ma che lo attraeva come una calamita. E questo non significava che Fabrizio fosse immune al fascino di altre persone, ma semplicemente nessuna di loro avrebbe mai avuto quel magnetismo che lo teneva legato a Ermal e che lo rendeva - almeno ai suoi occhi - l'uomo più bello al mondo. E ora che lo aveva visto in quella foto, non poteva che vederlo ancora più bello.
Nonostante fossero passate settimane da quando Ermal gli aveva inviato quella foto, Fabrizio non aveva smesso di pensarci. Un po' era anche colpa di Ermal, il quale gli aveva inviato una foto - che poco dopo aveva postato su Twitter - in cui indossava un cappello da pirata e gli aveva scritto: "Sono più sexy del tuo Capitan Uncino?" Fabrizio si era limitato a rispondergli di tornare a casa con quel cappello, così gli avrebbe dimostrato davvero quanto lo trovava sexy. Così sexy che, a dirla tutta, avrebbe voluto vederlo ogni giorno con quel cappello addosso. Solo con quel cappello. Per giorni interi, Fabrizio non era riuscito a pensare ad altro e in quel modo la mancanza di Ermal era diventata quasi ingestibile. Ovviamente era felice che Ermal avesse trovato il tempo di fare una piccola vacanza con degli amici mentre lui passava il tempo con i suoi figli, ma non poteva negare che avrebbe preferito che avesse trascorso quei giorni insieme a lui. Erano rimasti d'accordo che Ermal lo avrebbe raggiunto appena finita la vacanza, ma Fabrizio iniziava a temere di non essere in grado di aspettare così tanto e così tutto ciò che rimaneva per cercare di sopportare quell'attesa era crogiolarsi nei ricordi e nei pensieri di ciò che sarebbe successo appena avrebbe rivisto Ermal. Sapeva già che lo avrebbe stretto a sé, che lo avrebbe baciato fino a fargli mancare il fiato, che... Ancora totalmente immerso nei suoi pensieri, si rese conto che qualcuno era entrato in casa solo quando sentì la porta chiudersi con un tonfo. Rimase in attesa, cercando di capire chi fosse l'intruso. Le persone che avevano una copia delle chiavi di casa sua non erano poi molte. C'erano i suoi genitori, ma non piombavano mai a casa sua senza avvertire. C'era Giada, ma prima di usare le chiavi aveva l'abitudine di suonare il campanello per controllare se Fabrizio fosse in casa. E poi c'era Ermal. Lui, in effetti, era l'unico che ormai entrava e usciva da lì come se fosse casa sua. Forse perché un po' lo era davvero. Fabrizio uscì velocemente dalla cucina, precipitandosi verso la porta d'ingresso, e non appena vide Ermal davanti a lui si gettò tra le sue braccia. Il più giovane lo strinse a sé, affondando il viso nell'incavo del suo collo e respirando il suo profumo. "Mi sei mancato da morire" mormorò Fabrizio, lasciandogli un tenero bacio su una guancia e scostandosi da lui. "Anche tu mi sei mancato. È per quello che sono tornato prima del previsto." Fabrizio sorrise felice, prima di dargli un'occhiata più attenta e notare che non solo aveva in testa il cappello che aveva indossato nella foto di qualche giorno prima, ma si era anche truccato. "Quanto sei bello" disse Fabrizio continuando a osservarlo. Ermal sorrise e gli stampò un bacio sulle labbra, poi disse: "Ah, sì? Dimostrami quanto mi trovi bello, allora." Fabrizio colse l'occasione per attirare Ermal a sé e baciarlo, prima lentamente, poi con sempre più passione fino a farlo indietreggiare verso il muro. Ermal si lasciò sfuggire un lamento quando la sua schiena scontrò la parete dietro di lui, ma continuò a baciare Fabrizio tirandoselo addosso e strusciandosi contro di lui. Era bello essere tornato a casa, essere di nuovo tra le braccia del suo uomo, così tanto che iniziava a chiedersi se davvero ne fosse valsa la pena di fare quella vacanza. Forse avrebbe semplicemente potuto tornare a casa. Ancora completamente preso dal bacio e dalle mani di Fabrizio che avevano iniziato a sbottonargli la camicia, Ermal si sfilò le scarpe abbandonandole in un angolo e poi infilò le dita oltre l'elastico dei pantaloni della tuta di Fabrizio, pronto a calarli verso il basso. Fabrizio intanto aveva finito di sbottonargli la camicia e aveva iniziato a dedicarsi al suo collo, lasciando una scia di baci e morsi sulla sua pelle, mentre premeva il proprio corpo verso quello del compagno quasi come se servisse a fondersi con lui. Gli era mancato da morire e tutto ciò che voleva era stargli accanto il più possibile. Ermal spinse le dita verso il basso, abbassando con un unico movimento sia i pantaloni che i boxer di Fabrizio, mentre il compagno - ancora intento a baciargli il collo - aveva iniziato a trafficare febbrilmente con la cintura e la cerniera dei suoi jeans. Quando finalmente riuscì a sfilarglieli insieme ai boxer, Fabrizio prese Ermal per le cosce e lo sollevò, tenendolo fermo tra il suo corpo e il muro. Ermal gemette sentendo l'erezione di Fabrizio strusciarsi contro il suo corpo, sentendo quanto lo desiderasse e quanto avesse sentito la sua mancanza in quelle settimane. Ermal allacciò le gambe alla vita del compagno e disse: "Vuoi scoparmi qui? Non hai nemmeno la pazienza di arrivare al letto?" Fabrizio si lasciò sfuggire un lamento e rispose: "L'idea era quella, ma mi sa che mi si è bloccata la schiena." Ermal scoppiò a ridere mentre Fabrizio gli faceva posare nuovamente i piedi a terra. "Sei vecchio per fare certe cose, ormai." Fabrizio si massaggiò la schiena dolente - per quanto possibile - e si ritrovò costretto ad annuire. Non aveva più l'età per fare certe acrobazie, Ermal aveva ragione. "Perché non lasci che sia il tuo capitano a prendersi cura di te?" sussurrò Ermal al suo orecchio, con tono malizioso. Poi si sistemò il cappello, come per fare capire a Fabrizio che se aveva deciso di indossarlo non era perché pensava che gli stesse bene, ma perché era intrigato da quell'assurdo gioco di ruolo che si era creato senza nemmeno farlo apposta. Non lasciò a Fabrizio nemmeno il tempo di rispondere. Lo spinse lentamente contro la parete opposta, facendogli appoggiare delicatamente la schiena dolorante al muro, e poi si inginocchiò di fronte a lui. Impugnò saldamente l'erezione del compagno e iniziò a muovere lentamente la mano lungo tutta la sua lunghezza. Fabrizio sospirò gettando la testa all'indietro, mentre Ermal continuava a masturbarlo lentamente. Dopo qualche attimo, Ermal fermò il movimento della mano guadagnandosi un lamento frustrato da parte di Fabrizio, ma appena il più grande sentì le labbra del compagno circondare la sua erezione il lamento si trasformò in un gemito. Abbassò lo sguardo vedendo Ermal, impegnato a regalargli uno dei migliori pompini della sua vita, che lo fissava. Gli occhi truccati con quello strato di matita nera sembravano ancora più profondi del normale, e Fabrizio non poteva che sentirsi attratto da quella versione di Ermal così diversa da solito ma anche così seducente. Ermal intanto continuava a tenere lo sguardo fisso su di lui, mentre muoveva sapientemente la lingua lungo l'erezione del compagno, muovendo svogliatamente una mano su e giù, stimolando così anche la base. L'altra mano, invece, era finita ben presto tra le proprie gambe, muovendosi velocemente sulla sua lunghezza. Fabrizio gemette senza ritegno rendendosi conto che Ermal non solo si stava prendendo cura di lui nel miglior modo possibile, ma contemporaneamente si stava masturbando, ormai troppo preso dalla situazione. E Fabrizio non poteva che sentirsi orgoglioso di provocare quell'effetto al compagno, di costringerlo a toccarsi senza avere nemmeno la pazienza di aspettare che fosse lui a farlo. Gli sfilò il cappello, abbandonandolo a terra, e gli infilò una mano tra i ricci accompagnando i suoi movimenti. Ermal iniziò a succhiare più forte, incavando le guance attorno al membro del compagno e continuando a fissarlo. Bastarono pochi secondi - e lo sguardo seducente di Ermal su di sé - e Fabrizio venne copiosamente nella sua bocca, mentre Ermal non perdeva nemmeno una goccia del suo rilascio e muoveva più velocemente la mano su di sé fino a venire tra le sue stesse dita.   Fabrizio sospirò lasciandosi scivolare contro il muro, fino a sedersi a terra. Il dolore alla schiena sembrava essere miracolosamente svanito, o forse era solo troppo intontito dell'orgasmo per rendersene conto. Ermal, ancora inginocchiato di fronte a lui, sorrise malizioso pulendosi gli angoli della bocca e poi disse: "Come va la schiena?" Fabrizio annuì e sollevò un pollice in risposta, senza avere la forza di dire una parola, ed Ermal sorrise soddisfatto. In fondo, tutto ciò che voleva era che Fabrizio stesse bene. "Bene. Ce la fai a muoverti? Io intanto andrei a fare una doccia" disse Ermal alzandosi in piedi. Fabrizio annuì, poi disse: "A proposito della doccia..." "Che hai combinato mentre ero via?" chiese Ermal. L'ultima volta che Fabrizio aveva iniziato una conversazione in quel modo era stato quando gli aveva confessato di aver accidentalmente rotto la porta scorrevole della doccia. "Mi sa che non avrai vestiti puliti da mettere, dopo la doccia." Ermal aggrottò la fronte confuso e Fabrizio, leggermente imbarazzato, ammise: "Potrei aver fatto la lavatrice senza mettere le tue cose. Volutamente." "E perché?" "Perché così saresti stato obbligato a girare per casa nudo. Solo con quel cappello addosso. È una cosa stupida, lo so, ma mi mancavi e lo sai che quando sento la tua mancanza faccio cose stupide." "Hai ragione, è una cosa stupida" disse Ermal, prima di avviarsi lungo il corridoio che conduceva al bagno. Poi, ormai giunto davanti alla porta, si voltò verso Fabrizio e aggiunse: "Ma non vuol dire che l'idea mi dispiaccia."
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pleaseanotherbook · 4 years
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BEST OF 2019: I DIECI LIBRI PIÙ BELLI LETTI QUEST’ANNO
È venerdì 3 gennaio, sono in pausa pranzo dopo aver ripreso in mano la email di lavoro e la mia agenda e cercando di raccapezzarci qualcosa, il problema è che ho rimosso tutto. Per fortuna il vero problema sarà rientrare in ufficio il 7 gennaio, con il clamore del rientro. Ma questo è un dettaglio per un altro momento. Fare i conti con le mie letture dell’anno potrebbe essere più problematico che mai, dal momento che ho si raggiunto la sfida di Goodreads di leggere 100 libri, ma ho barato un po’: ho letto tanti libri brevi, tante novelle, tante raccolte di racconti, tante romance. Se ripenso ai libri davvero belli che ho letto quest’anno me ne tornano in mente pochi. E in effetti sono poche le letture che hanno colpito il mio immaginario. Ho recuperato un sacco in realtà durante le vacanze di Natale, solo a dicembre ho letto 22 libri, che sono tantissimi (certo, valgono le raccomandazioni di cui sopra). È per questo che quest’anno voglio darmi un obiettivo più basso, ma leggere libri di sostanza, che mi interessano davvero e che non sono semplici tappabuchi. Non che quelli che ho letto quest’anno non mi abbiano intrigato, preso, conquistato. Ma sono stata piuttosto pigra. La sera ho preferito andare a letto o guardare serie tv (ho rifatto una super mega maratona di Scrubs, telefilm della vita) e/o drama.
Ma voglio sicuramente rimediare nel 2020. Vorrei leggere della bella narrativa, orientarmi di più sui saggi, e tornare a leggere classici. Ecco mi piacerebbe avere un insieme di letture più consistente, meno quantità e più sostanza. Considerando che per me le romance sono un vero e proprio antistress vedremo come si metterà. Un’altra cosa che mi piacerebbe fare è leggere i cartacei che ho accumulato nel tempo, ormai sono davvero sommersa, ho pile ovunque. E pur avendone letti tanti, tantissimi restano intonsi, a meno degli autografi che ho beccato.
 E ora, eccoci con l’elenco dei dieci libri più belli che ho letto quest’anno, ci tengo a precisare che non si tratta di una classifica, ma di un elenco casuale. Tra l'altro si tratta di una classifica tutta al femminile, e non posso che esserne infinitamente contenta.
Enjoy!
I leoni di Sicilia – Stefania Auci
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Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo in tutta Europa… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Di questo libro mi rimarrà impresso l’abbraccio che ci siamo date io e Stefania Auci nello stand della Gems nel mezzo del Salone del Libro, in cui perse completamente le speranze di incontrarla, me la sono trovata di fianco mentre salutavo Alice Basso e naturalmente ha autografato la mia copia del romanzo. Ma di questo libro ero immensamente curiosa: un po’ perché seguendo la Auci da tanto tempo so quanto sia meticolosa, attenta, capace, un po’ perché le saghe familiari sono uno dei filoni che più mi attraggono, soprattutto se parliamo di uno sfondo storico, soprattutto se verità e leggenda si confondono. La storia di una famiglia, di una città, di una impresa dai colori sgargianti del mare, dai profumi delle spezie, dai miasmi delle carcasse dei tonni, dalle intemperanze degli uomini e dai sentimenti autentici di chi cerca di emergere a dispetto di tutto.
La mia recensione.
Circe – Madeline Miller
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Nella casa del dio Sole nasce una bambina, Circe, tanto diversa dai suoi genitori e fratelli divini. Ha un aspetto fosco, un carattere difficile e, soprattutto, preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Per queste sue eccentricità, e a seguito dei primi amori infelici, finirà esiliata sull'isola di Eea, dove affinerà le arti magiche, scoprirà le virtù delle piante e apprenderà a addomesticare le bestie. Qui il suo destino si incrocerà con quello di alcuni dei principali eroi della mitologia classica: l'inventore Dedalo e il suo figlio ribelle Icaro, il mostruoso Minotauro, l'avventuroso Giasone e la tragica Medea, e poi, naturalmente, il suo amato Odisseo, ma anche il figlio di lui Telemaco e la moglie Penelope…
Quando si affrontano personaggi tanto famosi c’è sempre una certa trepidazione, perché inevitabilmente si deve fare i conti con l’immaginario collettivo, la tradizione consolidata, i mille tentativi di rappresentazione più o meno riusciti. Circe poi è un personaggio controverso e complicato che non si conquista certo un bel posto nelle preferenze dei lettori, soprattutto per quell’immagine inquietante della maga che trasforma gli uomini in maiali presa da una rabbia feroce e irrefrenabile. Eppure la Miller riesce in un’impresa meravigliosa, prendere Circe e trasfigurarla, in una donna, in una figura femminile forte, consapevole, intelligente, umana. Circe è la somma delle proprie scelte, dei propri sentimenti, dei propri incantesimi. È l’emblema della maga, ma è anche una donna appassionata e passionale, che vive tutte le sue battaglie con coraggio e amore. Questa è la storia di una dea maga, ma è soprattutto la storia di una donna alle prese con tutto il caleidoscopio di esperienze che la rendono umana.
La mia recensione
LeAli – Rebecca Quasi
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Una figlia appena nata, una promessa alla quale non può sottrarsi e un futuro tanto incerto quanto doloroso, sono ciò che Adriano Abregal, ingegnere di Formula Uno, si trova a dover affrontare. Il fatto che al suo fianco ci debba per forza essere Bianca Bastiani, una ballerina dallo stile di vita turbolento, non è certo incoraggiante. E per far funzionare la cosa i due “soci” studiano un patto blindato e preciso come un pit stop, una terra di nessuno asettica e impersonale dove all'apparenza sentimenti e passione non dovrebbero avere diritto di cittadinanza.
Ci sono incontri fortuiti e non premeditati che avvengono per caso e riescono a cambiare prospettiva sulle cose. Ci vuole poco in effetti e poi riescono a cambiare le prospettive. Con Rebecca Quasi è stato così, me ne stavo a lamentarmi su Goodreads del fatto che non trovassi romance all’altezza delle mie aspettative, quando una ragazza mi ha suggerito il suo nome. A quel punto è stato inevitabile comprare il primo libro e leggerlo, innamorarmi, e letteralmente macinare le pagine di tutta la sua produzione in una decina di giorni frenetici. E questo volume non fa eccezione, forse il mio preferito. Le sue storie riescono a restituire una atmosfera in cui riconoscersi, storie realistiche, mai banali, che allo stesso tempo non hanno bisogno di chissà di quale artificio per essere godibili. “LeAli” non fa eccezione e si illumina di due protagonisti dalle passioni forti e contrastanti che però riescono a trovare più di un punto in comune. Una storia che sembra svolgersi su un palcoscenico, la danza, inquieta e impietosa, di due dolori che si intersecano per creare una nuova realtà. Un cerchio che si chiude guidato dalla penna magica di Rebecca Quasi.
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I Cieli – Sandra Newman
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New York, 2000. Kate e Ben si incontrano a una festa e s'innamorano subito. È l'alba di un nuovo millennio, il primo senza una guerra in nessuna parte del mondo. L'ONU ha appena piantato la sua bandiera su Marte. Una senatrice del partito dei verdi sta per diventare la prima presidente degli Stati Uniti. Kate si addormenta, consapevole di essere amata. Londra, 1593. Da sempre, ogni notte, Kate sogna di essere Emilia, musicista e poetessa italiana nell'Inghilterra della fine del Cinquecento. Tormentata dal presagio di una città bruciata e distrutta, decide di salvare il mondo. Ogni decisione che prenderà, influenzerà la vita di un giovane e sconosciuto poeta, William Shakespeare, quella di Kate e di Ben, il mondo del Duemila. Una storia d'amore, di universi alternativi, di follia, di poesia e di viaggi nel tempo. Un sogno annidato in un bizzarro risveglio; un romanzo su quel che abbiamo perduto e quel che ancora possiamo salvare.
È difficile incasellare questo libro, è difficile trovargli una collocazione ed è anche estremamente complicato parlarne senza spoilerare tutto, in un incastro di situazioni sempre più rapide in un mondo che evolve con un battito di ciglia. È una storia travolgente, che ridisegna i confini del mondo così come lo conosciamo e che si riassesta ad ogni cambiamento, ad ogni modifica in maniera quasi incongruente. Una storia incerta e assoluta, la sovrapposizione di così tanti layer, di così tante decisioni, che è il risultato probabilmente anche delle interpretazioni del lettore. A tratti angosciante e a tratti illuminante, I Cieli è una storia da leggere in un fiato.
La mia recensione
Persone normali – Sally Rooney
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A scuola Connell e Marianne fanno finta di non conoscersi. Lui è popolare e ben inserito, la star della squadra di calcio della scuola, lei invece è una solitaria, orgogliosa e ci tiene alla sua privacy. Ma quando Connell va prendere sua madre che fa la domestica a casa di Marianne, una strana e indelebile connessione cresce tra i due adolescenti – una connessione che sono determinati a tenere nascosta. Un anno più tardi, stanno entrambi studiando al Trinity College a Dublino. Marianne ha trovato il suo posto in una nuova realtà sociale, mentre Connell rimane in disparte, timido e incerto. Durante i loro anni al college, Marianne e Connell si rincorrono, deviando verso altre persone e possibilità, ma sempre, magneticamente e irresistibilmente attratti l’uno verso l’altro. Poi, mentre lei vira verso l’autodistruzione e lui inizia a cercare significati altrove, devono confrontarsi entrambi su quanto entrambi sono disposti a sacrificare per salvare l’altro. Sally Rooney porta il suo brillante acume psicologico e la sua prosa in una storia che esplora il sodalizio di classe, l’elettricità del primo amore e il complesso legame tra famiglia e amicizia.
È una storia potente che sfugge alle linee guida della narrativa e si incunea nella descrizione dei millennial, con i loro egoismi, le loro sensazioni, le loro idiosincrasie e le loro inadeguatezze. Le storie, anche quelle d’amore, partono sempre dagli individui singoli che creano una coppia, partono dai loro pensieri, le loro emozioni, le loro paure. È sempre la somma di due entità che si amalgamano, di scelte che si comprimono, di egoismi che si snaturano. Non è facile trovare il compromesso, non è facile prendere in mano la propria vita, soprattutto quando sei in una provincia dispersa, con i pregiudizi che si affastellano intorno a te. Sally Rooney ha la capacità di cristallizzare momenti e fissare dialoghi in diapositive che riassumono il disincanto di una generazione e i disagi della giovinezza, in un imperativo impellente che sfugge le logiche di quella che comunemente chiamiamo normalità.
La mia recensione
Le avventure di Washington Black – Esi Edugyan
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George Washington Black, detto Wash, è uno schiavo di undici anni in una piantagione di canna da zucchero delle Barbados. Wash è terrorizzato dalla scelta del suo padrone di cederlo al fratello come servitore. Con sua sorpresa, tuttavia, l’eccentrico Christopher Wilde risulta essere un naturalista, un esploratore, un inventore e, soprattutto, un abolizionista. Presto Wash viene introdotto in un mondo di bizzarre invenzioni, in cui una macchina volante può trasportare un uomo attraverso il cielo, dove un ragazzo nato in catene può abbracciare una vita di dignità e libertà e dove due persone, separate da classi sociali distinte, possono vedersi solo come esseri umani. Ma quando un uomo viene ucciso e viene messa una taglia sulla testa di Wash, Christopher e Wash devono abbandonare tutto. Quello che segue è il loro volo lungo la costa orientale dell’America e, infine, verso un remoto avamposto nell’Artico. Presto la fuga spingerà Wash ancora più lontano, alla ricerca del suo vero sé. Dai campi di canna da zucchero dei Caraibi al lontano Nord, dai primi acquari di Londra agli inquietanti deserti del Marocco, La storia di Washington Black racconta una faccenda di tradimento, amore e redenzione, ponendo una domanda universale: qual è la vera libertà?
Questo libro mi è apparso davanti gli occhi in una scorribanda in libreria questa estate. La copertina mi ha incuriosita, la trama mi ha conquistato completamente. Prendete una storia insolita, un esploratore, un pallone aerostatico ed eccomi sono pronta a partire per l’avventura. E in effetti questo libro ti risucchia completamente nella storia. La storia di Esi Edugyan è una freccia scagliata nel buio, che segue, inevitabilmente le peregrinazioni di un giovane uomo che sfugge a tutta quella che potrebbe essere la sua condizione di schiavo fino alla fine dei suoi giorni per una serie fortuita di eventi. Ma anche chi ce la fa in fondo, ha sempre dalla sua lo zampino della sorte, che fornisce o le condizioni ideali o i presupposti per far muovere i passi alla storia. Descrizioni incredibili, un’emozionante avventura, un viaggio fisico e mentale per il globo e nel cuore alla ricerca delle risposte alle domande universali che sono in testa all’uomo da secoli. Perché la vita è un viaggio e ogni viaggio una scoperta.
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Una volta è abbastanza – Giulia Ciarapica
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L'Italia è appena uscita dalla guerra. A Casette d'Ete, un borgo sperduto dell'entroterra marchigiano, la vita è scandita da albe silenziose e da tramonti che nessuno vede perché a quell'ora sono tutti nei laboratori ad attaccare suole, togliere chiodi, passare il mastice. A cucire scarpe. Annetta e Giuliana sono sorelle: tanto è eccentrica e spavalda la maggiore - capelli alla maschietta e rossetti vistosi, una che fiuta sempre l'occasione giusta - quanto è acerba e inesperta la minore, timorosa di uscire allo scoperto e allo stesso tempo inquieta come un cucciolo che scalpita nella tana, in attesa di scoprire il mondo. Nonostante siano così diverse, l'amore che le unisce è viscerale. A metterlo a dura prova però è Valentino: non supera il metro e sessantacinque, ha profondi occhi scuri e non si lascia mai intimidire. Attirato dall'esplosività di Annetta, finisce per innamorarsi e sposare Giuliana. Insieme si lanciano nell'industria calzaturiera, dirigendo una fabbrica destinata ad avere sempre più successo. Dopo anni, nonostante la guerra silenziosa tra Annetta e Giuliana continui, le due sorelle non sono mai riuscite a mettere a tacere la forza del loro legame, che urla e aggredisce lo stomaco. In queste pagine che scorrono veloci come solo nei migliori romanzi, Giulia Ciarapica ci apre le porte di una comunità della provincia profonda: tra quelle colline si combatte per il riscatto e tutti lottano per un futuro diverso. Non sanno dove li porterà, ma hanno bisogno di credere e di andare.
È uno di quei libri capitati per caso nella mia lista delle cose da leggere, ma sono rari i libri ambientati nelle Marche, mia terra di origine e non potevo lasciarmi scappare l’occasione di immergermi in quelle colline baciate dal mare e dalla montagna, con quintali di storia da scoprire e centinaia di piccoli Borghi. La Ciarapica mi ha conquistato fin dalla prima pagina, con il suo linguaggio schietto e le descrizioni stringate, con il carattere tipico di un popolo un po’ diffidente e un po’ alla buona. Giulia Ciarapica ha tratteggiato una storia che supera i confini di un territorio e parla a tutti, pur conservando strette le proprie radici. Questa è una storia di forza, di sacrificio, di valori che si nutrono di sofferenze e sorrisi, di famiglia e di nemici, con un finale mozzafiato. Benvenuti nelle Marche.
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La fabbrica delle bambole - Elizabeth Macneal
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Giorno dopo giorno Iris Whittle siede nell’umido emporio di bambole di Mrs Salter e, china sui visi di porcellana in lavorazione, dipinge schiere di boccucce e occhietti tutti uguali. Ma la notte esce di soppiatto dal letto, scende in cantina, tira fuori colori e pennelli e riversa sulla carta la sua passione per la pittura. La tecnica è primitiva, certo, la famiglia e la società contrarie, e perfino la sua gemella Rose, un tempo sua complice ma ora esacerbata da un male che l’ha deturpata per sempre, le è ostile. E c’è quel leggero difetto della spalla a consigliarle di cercarsi un buon marito e accontentarsi di quel che ha. Ma lo spirito di Iris è indomito, la sua vocazione prepotente e, quanto alla presenza femminile nell’arte pittorica, non esiste forse il precedente di Lizzie Siddal, pittrice oltre che modella di John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti, esponenti di quella cosiddetta «Confraternita dei Preraffaelliti» che fa tanto parlare di sé? Quando Louis Frost, un altro membro della stessa cerchia, le chiede di posare per lui, Iris, in spregio a ogni convenzione del decoro vittoriano, accetta, ma solo in cambio di lezioni private di pittura. Per lei si aprono nuovi orizzonti: la libertà per sé e quelli che ama, da sua sorella Rose al generoso monello di strada Albie, l’arte, l’amore, molti incontri importanti, alcuni insospettati. Passeggiando in quella tumultuosa fucina di novità che è il cantiere per la Grande Esposizione di Hyde Park, la sua figura singolare cattura lo sguardo di un passante fra i molti. È Silas Reed, tassidermista di poco conto e grande ambizione, con un morboso attaccamento per le cose morte e una curiosa predilezione per ciò che è imperfetto. Silas, Iris, Louis, il monello Albie, le prostitute del bordello, i clienti della taverna, i pittori preraffaelliti danno vita a un romanzo storico vividissimo e carico di tensione che appassionerà i lettori di Jessie Burton e Sarah Perry.
Questo libro è entrato nelle mie cose da leggere perché mi sono innamorata a prima vista della copertina (curioso vero?) e perché al primo accenno di atmosfere della Londra Vittoriana ero già partita per la tangente, compreso il riferimento ai pittori Preraffelliti che mi hanno sempre colpito molto. Ci è voluto un attimo per perdermi nelle atmosfere di questo libro, e innamorarmene. Sono sempre particolarmente affascinata dalle atmosfere vittoriane, di quella Londra ottocentesca che si sviluppa all’ombra delle fabbriche a vapore e che si destreggia tra la povertà estrema e la ricchezza più sfarzosa, che trova il suo culmine proprio nella Grande Esposizione, un ricettacolo di invenzioni, scoperte, eventi. La bravura della Macneal, una ceramista, sta proprio nella sua incredibile bravura nel delineare personaggi e situazioni, tratteggiandoli con pochi semplici tratti. Una storia affascinante e misteriosa, che segue le aspirazioni, le paure e gli amori di un gruppo di persone apparentemente lontanissime tra loro, ma collegate dalla trama del destino. Un viaggio tra tecniche di imbalsamazione, studio pittori e stratagemmi per la sopravvivenza. Un ritratto magico e impressionante della Londra Vittoriana.
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Chirù – Michela Murgia
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Quando Eleonora e Chirù s'incontrano, lui ha diciotto anni e lei venti di più. Le loro vite sembrano non avere niente in comune. Eppure è con naturalezza che lei diventa la sua guida, e ogni esperienza che condividono - dall'arte alla cucina, dai riti affettivi al gusto estetico - li rende più complici. Eleonora non è nuova a quell'insolito tipo di istruzione. Nel suo passato ci sono tre allievi, due dei quali hanno ora vite brillanti e grandi successi. Che ne sia stato del terzo, lei non lo racconta volentieri. Eleonora offre a Chirù tutto ciò che ha imparato e che sa, cercando in cambio la meraviglia del suo sguardo nuovo, l'energia di tutte le prime volte. È cosí che salgono a galla anche i ricordi e le scorie della sua vita, dall'infanzia all'ombra di un padre violento fino a un presente che sembra riconciliato e invece è dominato dall'ansia del controllo, proprio e altrui. Chirù, detentore di una giovinezza senza più innocenza, farà suo ogni insegnamento in modo spietato, regalando a Eleonora una lezione difficile da dimenticare. Michela Murgia torna al romanzo, e lo fa con coraggio, raccontando la tensione alla manipolazione che si nasconde anche nel più puro dei sentimenti. Negli occhi di Eleonora e Chirù è scritta la distanza fra quello che sentiamo di essere e ciò che pensiamo di dovere al mondo: l'amore è la più deformante delle energie, può chiederci addirittura di sacrificare noi stessi.
Potevo probabilmente scegliere altri libri della Murgia, ne ho letti altri nel 2019, Il mondo deve sapere o Noi siamo tempesta, ma è Chirù che più mi ha colpito. È una storia complicata e anche provocatoria, sopra le righe e un po’ inquietante, ma è anche molto onesta e offre parecchi spunti di riflessione. La Murgia scava in Eleonora e attraverso di lei veniamo a scoprire anche le contraddizioni presenti in Chirù, il suo allievo. Ma la protagonista indiscussa è lei, una donna che lotta per affermarsi, ma che è troppo fragile per essere davvero felice. Un complesso racconto che si staglia tra un passato rivangato sempre più malvolentieri più ci si avvicina al nocciolo della imperturbabilità di Eleonora e alle vere ragioni del suo tentennare, quel passato che plasma e uccide pezzi di noi. Una storia complessa che mi ha molto colpito.
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E ogni corsa è l’ultima – Leila Awad
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“Lui è mio” è quello che Daisy Potter pensa guardando Niccolò De Santis, con orgoglio, gioia e un pizzico di paura. Su Niccolò ha costruito i propri progetti per il futuro, i sogni, le speranze. Non come fidanzato o come amante, ma come pilota di punta della scuderia di Formula 1, la Potter Racing, di cui sta prendendo le redini. Quello che Daisy non ha considerato, però, è che Niccolò non è solo il vip che nel tempo libero si improvvisa dj e si accompagna a modelle sui red carpet. Quando una convivenza obbligata li costringe a mettersi a nudo, in una Roma da scoprire attraverso le parole di un diario antico secoli, ogni distanza comincia ad affievolirsi e quel “è mio” assume tratti diversi. Troveranno il coraggio di affrontare i rispettivi sentimenti o si nasconderanno dietro muri di maschere e paure?
Questo libro è in questo elenco perché se devo pensare ad un libro che mi ha fatto bene al cuore penso inevitabilmente alla storia di Daisy e Niccolò. Leggerla è come fare un tuffo in una realtà alternativa e si percepisce immediatamente la passione per un mondo, come quello della Formula1, serio, dinamico, sfidante e totalizzante. La storia di Daisy e Niccolò è un viaggio, alla scoperta delle proprie passioni e delle proprie origini che lascia lo spazio a nuove emozionanti avventure. E io, ne voglio ancora. La bravura di Leila emerge chiara dalle pagine, in una corsa contro il tempo e contro le paure dei protagonisti, in un incontro scontro che evolve tra momenti magici e atmosfere adrenaliniche, in mezzo ad un mondo, come quello della Formula1, che non lascia troppi spazi a dubbi.
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Quali sono i libri che hanno segnato il vostro 2019?
Raccontatemelo in un commento.
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viaggiatricepigra · 5 years
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Blogtour: L'Uomo Delle Castagne - In Tour Fra I Luoghi De "L'Uomo Delle Castagne"
Ciao a tutti e benvenuti in quest'ultima tappa di questo Blogtour in cui vi stiamo parlando del nuovo thriller, edito Rizzoli: L'uomo delle Castagne. Prima di avventurarci nei luoghi in cui si svolge la storia, facciamo un passo indietro riguardo la trama del romanzo:
      Danimarca, 31 ottobre 1989. Marius Larsen è un poliziotto ormai alla soglia della pensione, suo malgrado. Mentre guida attraverso il bosco, ormai tinto dei colori autunnali, pensa a un modo efficace per dire a sua moglie che non è pronto a cambiare vita. Che morirebbe solo all'idea di trascorrere le giornate sempre allo stesso modo. Immerso ancora nelle sue riflessioni, Marius giunge alla fattoria del vecchio Orum, deve ammonirlo di tenere a bada i suoi animali, che sconfinano sempre oltre gli steccati della proprietà. Il luogo, però, è immerso nel silenzio e quando il poliziotto varca la soglia di casa quel che trova è oltre ogni immaginazione. Al di là di ogni spaventoso presagio. Ci troviamo, appunto, in Danimarca, più precisamente la storia sarà ambientata spesso a Copenaghen. Non credo ci sia invenzione da parte dell'autore, infatti sono riuscita a trovare tanti luoghi citati nel romanzo. Già chiedo scusa per le cartine, ho dovuto usare Google Maps per individuare nello specifico le ambientazioni, che spero riescano a darvi un'idea più precisa dei luoghi nei quali si svolge la faccenda. Alcuni, non tutti, o vi rovinerei la lettura! La storia inizia in una piccola fattoria sperduta in mezzo al niente, di cui non ci verrà data ubicazione precisa fino alla fine di tutto. Quindi, mi spiace, ma gli daremo solo una breve sbirciata: Normalmente lo avrebbe scocciato, dover fare tutto il tragitto lungo i campi e attraverso il bosco fino alla fattoria di Orum solo per dirgli di badare meglio alle sue bestie. Già parecchie volte in passato maiali o mucche avevano superato la recinsione, vagando per i campi del vicino [...] Quando arriva il cortile è silenzioso. Scende e chiude lo sportello, e si rende subito conto che è passato tanto tempo dall'ultima volta che è stato lì. La grande fattoria appare trascurata, le finestre della stalla hanno i vetri rotti, l'intonaco sui muri della casa è scrostato e l'altalena abbandonata nell'erba alta sembra quasi ostaggio dei grossi castagni he circondano l'edificio. La ghiaia del cortielè disseminata di foglie e di castagne che scricchiolano sotto i sui passi mentre si dirige verso la porta.
Avremo pochi punti di riferimento, uno dei quali è il quartiere di Husum, dove viveva la prima vittima su cui si trovano ad indagare Thulin e Hess: un posto tranquillo, bello, per famiglie del ceto medio. La casa è una costruzione bianca di architettura funzionalista, col garage. Si trova al centro di un quartiere residenziale a Husum, con le siepi di ligustro e le casette della posta tutte in fila sulle strada. E' qui che si trasferisce il ceto medio quando la famiglia diventa una realtà, e se le finanze lo permettono. Molta sicurezza e cordoli alti, così la velocità è tenuta sotto i trenta all'ora. Trampolini elastici in giardino e reti di gessetti sull'asfalto bagnato. Le due figure più particolari ed importanti sono sicuramente il Parlamento, che si trova a Christiansborg: "Il Palazzo di Christiansborg si trova sull'isola di Slotsholmen (l'isola del castello) nel centro di Copenaghen. Al suo interno si svolgono i lavori del Parlamento danese (Folketinget), vi hanno sede l'ufficio del Primo Ministro e la Corte Suprema Danese. Inoltre vi si tengono le attività ufficiali della Regina - tra cui le udienze pubbliche e i ricevimenti dei capi di stato" (da internet) L'atrio di Christiansborg è pieno di visitatori, con diverse guide entusiaste che indicano il soffitto e i quadri dei primi ministri che si sono succeduti negli anni. Rosa ha notato i bus turistici e la fila davanti ai controlli si sicurezza quando è arrivata stamattina, e anche se personalmente è per una "democrazia aperta", solca la folla con espressione tesa, diretta verso l'uscita per andare al ministero. La seconda è l'ospedale, principalmente sono due quelli citati: il Rigshospitalet - Glostrup e il Rigshospitalet, ovvero l'ospedale più grande di tutta la Danimarca (nella foto accanto). Importanti in maniere diverse, li troveremo durante il romanzo, ma non posso(/voglio) anticiparvi di più, perché è un frammento interessante della narrazione.
  Per quanto riguarda la Stazione di Polizia, viene solo accennato che il nuovo quartier generale della scientifica si trova a nordovest; le autopsie vengono effettuate presso un edificio fra Nørrebro e Østerbro (che presumo sia sempre il Rigshospitalet). Ma nomi non mi pare comparissero per dare un punto fisso a quel luogo. L'edificio quadrangolare con l'annessa cappella sorge sulla trafficata strada di collegamento tra i quartieri di Nørrebro e Østerbro. Di solito, non lontano dall'ingresso c'è movimento. Macchine e passanti indaffarati, e solo poco più in là si sentono le voci dei parchi giochi e delle piste di skateboard di Faelledpark. Ma dentro il lungo edificio, con le quattro sale sterili per le autopsie e i frigoriferi nel sotterraneo, è impossibile non pensare alla morte e alla fugacità delle cose. [...] Il nuovo quartier generale della Scientifica è a forma di cubo, nella zona nordovest della città. E' cominciato a imbrunire, fuori, nel parcheggio accanto alle betulle, ma nei laboratori sopra il grande garage si lavora ancora a pieno ritmo. Riguardo i nostri protagonisti ed investigatori principali della vicenda. Viene dato qualche accenno a dove vive Thulin con la figlia, ma non proprio un luogo o una descrizione precisa: Dal quarto piano, di solito vede i tetti e le torri della città, quasi fino ai laghi. Ma da circa un mese, l'impalcatura montata sul palazzo di fronte le fa da schermo. Quando il vento è forte, come stasera, i teloni sbattono e lo scheletro di  ferro cigola come se fosse sul funto di crollare. Però...quella che sta guardando adesso è una sagoma umana. Ci viene invece raccontato qualcosa in più sull'appartamento di Hess, che lascia sempre in affitto (quando viene preso in considerazione), ma che ora si trova costretto ad usare personalmente:
Odinparken, all'estrema periferia del quartiere di Nørrebro, non ha molti abitanti bianchi perchò un danese, quando compare, si nota. [...] Hess sale al terzo piano della scala esterna e percorre il ballatoio ino all'ultimo appartamento. Davanti alle altre porte ci sono sacchetti della spazzatura, biciclette e cianfrusaglie, e da una finestra socchiusa le voci arabe che filtrano insieme a profumo esotici e di spezie gli ricordano il quartiere tunisino di Parigi. Davanti all'ultima porta, il 37C, ci sono un vecchio tavolo da giardino roso  dalle intemperie e una sedia di plastica malferma. Hess si ferma e tira fuori la chiave. Questi solo alcuni dei vari luoghi in cui si svolge questa caccia al killer, ci saranno anche descrizioni frammentate ed inserite in altri contesti che ho preferito evitare di mettere. Lo so, lo so, i nomi sono particolari e possono spaventare ad un primo impatto, ma tranquilli che si riesce a leggere senza mappa accanto. Anzi! Spero che con queste poche indicazioni il tutto scorra più rapido e che abbiate un'idea mentale dei vari luoghi più chiara in mente. Poi, la fantasia farà il resto e riuscirete a immaginare per bene tutta la storia e i vari luoghi descritti.
Non dimenticate di passare per le tappe (passate) durante le quali vi hanno parlato del libro!
22/01 Presentazione del thriller - Diario di un sogno 23/01 Chi è Soren Sveistrup? - A spasso coi libri 24/01 Intervista al pool di indagine - Esmeralda viaggi e libri 25/01 Identikit del serial killer - Les fleurs du mal 26/01 In tour fra i luoghi de "L’uomo delle castagne" - Viaggiatrice Pigra from Blogger http://bit.ly/2FP3aEj via IFTTT
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martaine · 2 years
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Mi primera foto🎞️ en el mar Caribe Colombiano🇨🇴. Un típico plan de domingo para📧 los residentes. Un día9️⃣ en la playa en Tierra Bomba, una🕐 isla que queda a pocos kilómetros de la Ciudadℹ️ de Cartagena. Nos levantamos temprano🌄 y fuimos a Laguito para☂️ poder subirnos a la lancha🚤. En pocos minutos ya estábamos en la isla🌴, allá nos atendieron y nos dieron nuestra sombrilla⛱️ personal. Ya desde que🕑 llegamos había muchísima gente👥 y mucha mezcla musical🎵. Nuestro plan incluía también un delicioso😋 almuerzo y en el total🌑 pagamos 45.000 pesos. Si viajan en plan☘️ los cost, es aconsejable que🕒 lleguen con neverita personal ya que🕓 agua, cerveza🍺 y refrescos suelen estar un poco🤏 caros. Si tu plan es relajarte, definitivamente este↗️ no es el lugar adecuado para☔ un domingo, pero es una🕜 escapada barata y divertita. Recuerden de no regresar muy tarde⌚ a Cartagena ya que después de las4️⃣ 4 empieza a ponerse fuerte la marea🌊. Si necesitan info🆙 más detalladas para🌂 el tour pueden escribirme aquí en los👓 comentarios y con todo el gusto les♿ estaré brindando toda la información💁 que necesitan. La mia prima foto🎞️ nel Mar dei Caraibi colombiano🇨🇴. Un tipico programma domenicale per i 📧 residenti. Un giorno 9️⃣ in spiaggia a Tierra Bomba, un🕐 isola che dista pochi chilometri dalla Cityℹ️ di Cartagena. Ci siamo alzati presto🌄 e siamo andati a Laguito ☂️ per prendere la barca🚤. In pochi minuti eravamo già sull'isola🌴, lì si sono presi cura di noi e ci hanno assegnato il nostro ombrellone personale⛱️. Giá da quando siamo🕑 arrivati ​​c'era molta gente👥 e molti mix musicali🎵. Il nostro pacchetto includeva anche un delizioso😋 pranzo e in totale🌑 abbiamo pagato 10€. Se viaggi lowcost ☘️, è consigliabile 🕒 arrivare con un frigorifero personale poiché 🕓 acqua, birra 🍺 e bibite sono solitamente un po 🤏 cari. Se il tuo piano è rilassarti, questo↗️ non è sicuramente il posto giusto per☔ una domenica, ma è una vacanza economica e divertente🕜. Ricordati di non tornare troppo tardi⌚ a Cartagena poiché dopo le 4️⃣ la marea inizia a farsi forte🌊. #michaelsbubbles #colombianosenespaña #domingoespetacular #diainternacionaldelamujer https://www.instagram.com/p/Ca8uTDJMvjD/?utm_medium=tumblr
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viaparata · 3 years
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Questo è il mio primo tentativo di astrofotografia in assoluto. Non è il mio genere, ma ho voluto provare. Singolo scatto, tanta pazienza, un sacco di inquinamento luminoso anche sull'isola (ma non potevo andare in un altro punto per appostarmi purtroppo) e una reflex vecchiotta. Il risultato è buono, ma migliorabile sicuramente. Si vede abbastanza bene la Via Lattea e sono riconoscibili con chiarezza Saturno e Giove. Con un po' di attenzione si notano la costellazione del Sagittario, della Corona Australe, del Capricorno e di Ofiuco. Sono inoltre visibili molte nebulose e ammassi, purtroppo non molto chiaramente. Ho segnato solo alcune delle più evidenti come l'Ammasso di Tolomeo o la Nebulosa Laguna. Vi consiglio di scorrere le foto caricate così potrete vedere la foto con tutte le indicazioni che ho aggiunto per riconoscere costellazioni/oggetti. Inoltre, alla fine ho messo anche due screenshot di Stellarium (app consigliatissima) dove trovate gli oggetti stellari di quel quarto di cielo. Foto scattata sull'Isola di Ponza, 40°54′N 12°58′E, 26/7/2020, 22:14 #astrofotografia #stelle #vialattea #astrophotography #milkway #giove #saturno #costellazioni #nightscape #island #isola #mare #sea #igerslazio #igerslatina #igersitalia #igers #fiafers #fiaferslazio #direzioneitalia #visitlazio #lazioisme #yallerslazio #volgolazio #volgolatina #photooftheday #picoftheday #ponza #ponzagram #surprisinglazio (presso Ponza, Italy) https://www.instagram.com/p/CFhu0glIdbT/?utm_medium=tumblr
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Reposted from @can_albatros_yaman Lei è la conduttrice Diletta Leotta, lui l'attore Can Yaman. Sono stati avvistati a Porto Venere dove sembra abbia trascorso il weekend. Sicuramente i due personaggi famosi, che sono una delle coppie più inseguite dai fotografi in questo 2021, non hanno perso l'occasione di fare un giro sull'isola Palmaria e di fermarsi ad assaporare i piatti tipici della cucina locale. Antipasti, tartare di tonno, il famoso spaghetto alla Giuseppe e un'orata cotta al sale sono i piatti che hanno ordinato alla Locanda Lorena, dove sono stati fotografati. ★彡𝐄𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐝𝐨𝐤𝐚𝐧彡★ #𝐬𝐚𝐧𝐝𝐨𝐤𝐚𝐧𝐭𝐡𝐞𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 #𝐋𝐮𝐱𝐕𝐢𝐝𝐞 #𝐁𝐚𝐲𝐘𝐚𝐧𝐥ış #𝐤𝐢𝐤𝐢𝐭𝐮𝐫𝐤𝐨𝐬_𝐧𝐨𝐞 #𝐤𝐟𝐜𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚𝐧 #𝐮𝐧𝐭𝐮𝐫𝐜𝐨𝐭𝐮𝐯𝐨𝐥𝐚𝐜𝐮𝐥𝐩𝐚 #𝐜𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚𝐧𝟏𝟗𝟖𝟗 #𝐂𝐚𝐧𝐘𝐚𝐦𝐚𝐧 #𝐭𝐮𝐝𝐨𝐫𝐬𝐨𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥 #𝐠ö𝐫ü𝐧ü𝐫𝐨𝐥 #𝐂𝐚𝐧𝐘𝐚𝐦𝐚𝐧𝐕𝐞𝐧𝐄𝐬𝐩𝐚ñ𝐚 #𝐝𝐞𝐜𝐞𝐜𝐜𝐨𝐩𝐚𝐬𝐭𝐚 #𝐚𝐝𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢𝐬𝐢𝐧𝐠𝐚𝐠𝐞𝐧𝐜𝐲 #𝐟𝐞𝐧𝐝𝐫𝐞𝐨𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥 #𝐒𝐚𝐧𝐝𝐨𝐂𝐚𝐧𝐓𝐞𝐚𝐦 #𝐂𝐚𝐬𝐬𝐢𝐮𝐬𝐂𝐚𝐧 #𝐤𝐢𝐤𝐢𝐭𝐮𝐫𝐤𝐨𝐬𝐟𝐜 #𝐝𝐚𝐣𝐞𝐬𝐚𝐧𝐝𝐨𝐜𝐚𝐧 #𝐂𝐚𝐧𝐘𝐚𝐦𝐚𝐧𝐒𝐨𝐥𝐨𝐓𝐮 #𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚𝐜𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞❤ #𝐜𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚𝐧 #𝐜𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚𝐧𝐟𝐨𝐫𝐜𝐡𝐢𝐥𝐝𝐫𝐞𝐧𝐞𝐭𝐬 #𝐜𝐚𝐧𝐲𝐚𝐦𝐚𝐧𝐟𝐨𝐫𝐜𝐡𝐢𝐥𝐝𝐫𝐞𝐧 #𝐧𝐢𝐜𝐨𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 #DilettaLeotta #canyamandesbloqueame https://www.instagram.com/p/CRNWg0hDhdT/?utm_medium=tumblr
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