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#temperino
mirkos-dreams · 1 year
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E ammiro le persone che trascinano con se i propri rimasugli,
Ammiro le persone che ogni tanto rispolverano vecchi ricordi per poi restare millisecondi ad osservarsi e limitarsi ad un breve accenno nostalgico,
Ammiro le tisane calde,
Le sigarette smezzate,
I mal di testa delle sei,
Ammiro i baci strappati,
le corse sotto la pioggia,
i treni persi,
le mani legate,
Ammiro il non arrendersi.
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markdarren-93 · 23 days
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Penserete di essere coppie sbagliate, ma in realtà siete dove dovete stare.
Il temperino non farà altro che consumare la matita e il dado impedirà alla vite di muoversi.
A volte quando pensiamo di essere adatti all'altra persona sotto molti aspetti, non siamo buoni e utili per la sua vita.
Non importa che tipo di relazione o partner hai oggi, l'importante è come ti fa sentire.
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stilouniverse · 1 year
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Visita al Parco archeominerario di Campiglia Marittima: la miniera del Temperino
Visita al Parco archeominerario di Campiglia Marittima: la miniera del Temperino
Si parte oggi alla scoperta del mondo sotterraneo nel territorio di Campiglia Marittima che, sin da epoche antichissime, intorno al VII secolo a.C., è stato scavato alla ricerca di quei tesori che sono i minerali che, in questo territorio, erano abbondanti per i ricchi giacimenti di rame, piombo e argento. La ricerca, l’estrazione e la lavorazione del minerali si è protratta nel tempo: dal…
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theophagie-remade · 2 years
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God only knows the biohazards (= "potions") I kept in these things in elementary school
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"- Mamma devo raccontarti una cosa che ti farà morire dal piangere.
- Dimmi (adoro quando per dare il senso delle sue emozioni, parla così).
- Oggi a scuola mi hanno messo al banco con un bambino down, cioè non è che è proprio down è che sta su una carrozzina, guarda sempre in su, muove la testa e gli esce la saliva dalla bocca.
- E cos’ è che ti ha fatto “morire dal piangere”?
- Per i primi due giorni è stato sempre zitto, mamma non ha mai parlato con nessuno, te lo giuro. Oggi che stava al banco con me, mi ha preso la mano e ha riso.
- Tu che gli avevi detto?
- Niente, gli ho fatto vedere il mio temperino, quello tutto chiuso che abbiamo comprato ieri, gli ho dato una matita e insieme abbiamo temperato. Lui teneva la matita e io giravo il temperino. Mi veniva da piangere da quanto ero felice che rideva. Spero che anche domani sto al banco con lui. Gli faccio temperare tutte le mie matite."
(Marilena Pallareti)
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mucillo · 5 months
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Il bambino guardava la nonna scrivere una lettera. A un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me." La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto." Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale. "Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!" "Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.
"Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. 'Dio': ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.
"Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura ed usare il temperino. È un'operazione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
"Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.
"Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
"Quinta qualità: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione."”
Paulo Coelho, Sono come il fiume che scorre
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“Penserete di essere coppie sbagliate, ma in realtà siete dove dovete stare.”
“Il temperino non farà altro che consumare la matita e il dado impedirà alla vite di muoversi.
A volte quando pensiamo di essere adatti all'altra persona, sotto molti aspetti, non siamo buoni e utili per la sua vita.
Ma sono solo considerazioni personali, perché in realtà è il vero amore che ci tiene uniti.
Siamo quindi buoni ed utili alla sua vita, crediamo di non dare abbastanza e invece siamo perfetti nelle nostre imperfezioni.
Condividere, amare, ridere, emozionare, rispettare. Credi che siano cose di poco conto?!
Non importa CHI o COSA, importa COME.
Non importa che tipo di relazione o partner hai oggi, l'importante è come ti fa sentire.”
Abbiate cura di ciò che avete e riflettete.
DIAMO VALORE AI VALORI
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crazy-so-na-sega · 6 months
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Norman Mailer accoltella la moglie che lo accusava di non saper scrivere come Dostoevskij al grido di “Lasciatela morire, quella puttana!”, ed altre imprese del grande scrittore
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Il 19 novembre 1960 Norman Mailer (nato Nachem Malech Mailer), all’epoca lanciatissima “giovane promessa” dell’intellighenzia americana, in particolare per il suo saggio di pochi anni prima The White Negro, con il quale trasformava il teppismo bohémien dei giovani bianchi annoiati in una sottocultura rivoluzionaria, decise di dare un ricevimento per lanciare la sua candidatura a sindaco di New York, nell’appartamento dell’Upper West Side che condivideva con la moglie Adele Morales (artista e critica letteraria di origine peruviana) e le due figlie.
Fresco di arresto per oltraggio a pubblico ufficiale (aveva cercato di fermare un’auto della polizia come se fosse un taxi) Mailer aveva fatto di tutto per assicurare il sostegno dell’establishment progressista della città a una “struttura di potere” che avrebbe portato avanti le battaglie delle minoranze (tra le quali, per l’appunto, i “negri bianchi” che tanto gli stavano a cuore): una commistione, quella tra élite e rivoluzionari, che rappresenta alla perfezione l’anima della sinistra occidentale sin dagli esordi.
Nonostante la defezione di qualche “filantropo” come David Rockefeller, al party di Mailer convogliarono circa 200 ospiti, tra i quali Allen Ginsberg, Norman Podhoretz (in seguitò uno dei principali rappresentanti del neoconservatorismo bushiano) e una masnada di “derelitti, tagliagole e bohémien” che lo scrittore aveva raccattato letteralmente dalla strada.
Dopo aver bevuto tutto il bevibile, l’enfant prodige della controcultura americana cominciò a litigare con gli ospiti, obbligandoli a mettersi ai lati opposti della stanza a seconda se fossero a favore o contro la sua candidatura, per poi scendere direttamente in strada a prendere a pugni i passanti.
Alle quattro di notte passate, una volta tornato nel suo appartamento con la camicia strappata e un occhio nero, e constatato che tutti gli invitati se ne fossero andati (ad eccezione di 5-6 persone), Mailer se la prese con la moglie, probabilmente anche lei alticcia, la quale lo aveva apostrofato con un Aja toro, aja! per poi chiamarlo “frocetto” [little faggot] e insinuare che la “lurida puttana della sua amante” gli avesse tagliato i cojones (sic).
Secondo altri testimoni, la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata l’affermazione da parte della Morales che il marito non fosse bravo a scrivere come Dostoesvkij. Fatto sta che a un certo punto Mailer estrasse un temperino arrugginito dalla tasca e colpì la consorte alla schiena e al seno, perforandole il pericardio e mancando di pochissimo il cuore.
Ai presenti, scioccati per l’accaduto, Mailer intimò di “lasciar morire quella cagna” (o “quella puttana”, Let the bitch die). La donna venne prima condotta nell’appartamento al piano inferiore e poi all’ospedale universitario per un intervento d’urgenza.
Seppur in gravi condizioni, la Morales inizialmente disse ai medici di essere caduta su dei pezzi di vetro, ma due giorni dopo confessò alla polizia che era stato Mailer ad aggredirla; nel frattempo lo scrittore aveva fatto in tempo a rilasciare un’intervista televisiva al giornalista Mike Wallace, già programmata per promuovere la sua candidatura a sindaco, nella quale aveva sostenuto un’idea a lui particolarmente cara, cioè che il coltello rappresentasse per un criminale “la sua parola d’onore, la sua mascolinità”.
Quando la Morales ammise di esser stata colpita da Mailer, lo scrittore che in quel momento si trovava in ospedale venne subito arrestato. In seguito venne ricoverato per un paio di settimane in un istituto psichiatrico per una valutazione della sua sanità mentale, nonostante lo scrittore avesse implorato di non essere mandato con i pazzi poiché altrimenti “per il resto della mia vita le mie opere saranno considerate come frutto di una mente malata”.
A salvare la sua carriera, oltre che la clemenza dei giudici e la connivenza del milieu culturale newyorchese, fu probabilmente decisiva la scelta di Adele Morales di non sporgere denuncia in cambio del divorzio (ottenuto nel 1962). Mailer ne uscì praticamente indenne, e non solo dalla prospettiva penale, dal momento che i suoi amici “serrarono i ranghi” in sua difesa: il collega scrittore James Baldwin descrisse la sua “impresa” come un tentativo di liberarsi dalla “prigione spirituale che aveva creato con le sue fantasie politiche”, mentre il critico Lionel Trilling derubricò l’accaduto a “stratagemma dostoevskiano” messo in scena dallo stimato scrittore per “testare i limiti del male in se stesso”.
Qualche voce critica si sollevò dal fronte femminista: per esempio la scrittrice Kate Millett, proprio alla luce della violenza sulla moglie, tacciò l’intera opera di Mailer di legittimare il “sistema patriarcale”; tuttavia, quando Mailer si ricandidò a sindaco di New York nel 1969, le ideologhe Bella Abzug e Gloria Steinem lo sostennero con convinzione.
Le prime accuse di un certo rilievo sono giunte in tempi recenti, sia sulla scia delle memorie di Adele Morales (The Last Party, pubblicato nel 1997), sia con l’ascesa della cancel culture. Persino il “manifesto” di Mailer, The White Negro, è stato ridotto a espressione di esistenzialismo macho, ispirato a una concezione del maschile (anche in termini di aggressività e violenza) intrinsecamente positiva in quanto legato alla realtà e all’azione, e di conseguenza superiore al femminile, di contro schierato con l’artificiosità e il vaniloquio.
D’altro canto, per corroborare la sua candidatura a sindaco, Mailer abbozzò una lettera aperta a Fidel Castro nel quale biasimava che, a differenza di Cuba, negli Stati Uniti “troppi pochi colpi vengono sferrati alla carne. Qui siamo esperti nell’uccidere lo spirito, usiamo proiettili psichici e ci uccidiamo vicendevolmente cellula per cellula”. Se è probabile che annoverasse se stesso, in quanto intellettuale, tra i “carnefici dell’anima”, di certo ne includeva la compagna, le cui frecciate aveva definito come “una sequela di pugnalate psichiche” [psychic stabbings].
La mania per un certo tipo di mascolinità, declinata sempre in chiave progressista, emerge anche da uno dei punti più importanti del suo programma, con cui lo scrittore annunciava l’organizzazione di tornei cavallereschi in stile medievale a Central Park e corse di cavalli a Little Italy per contrastare la delinquenza giovanile.
Ad ogni modo, un parallelo più interessante è con il romanzo scritto dopo l’accoltellamento, Un sogno americano (1965) che racconta di uno stimato intellettuale e politico, Stephen Rojack, il quale in preda ai fumi dell’alcol uccide la moglie e poi si rifugia nei bassifondi di Manhattan dove, tra jazz club e puttane, scopre il valore liberatorio della violenza. Va osservato che al processo per l’accoltellamento della Morales l’avvocato di Mailer sostenne che il suo assistito avrebbe potuto “dare un contributo alla società” con il suo nuovo libro, che era appunto l’elogio letterario del suo gesto An American Dream…
.....
storia di fama, compagne, paraocchi e opportunismo...:-)
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diceriadelluntore · 7 months
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Dice di non avere idee politiche perché gli sembra inutile averne in un’epoca in cui le armi permettono ad una idea armata di sopraffarne altre mille disarmate. Se gli osservate che nessun’arma può uccidere un’idea, vi risponderà che il più piccolo temperino può uccidere però un uomo: lui.
Ennio Flaiano, Diario notturno, 1956
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thecatcherinthemind · 2 months
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Com'era già quella cosa della matita e del temperino?
Che se un candidato ha cambiato spesso lavoro allora ha qualcosa che non va, ma se un'azienda ha tanto turnover allora è un'azienda figa e desiderata.
Ah no.
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vanbasten · 10 months
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ah mi devi dire una cosa? aspetta che tempero le mie matite del milan col mio temperino del milan e procedo ad appuntarmi tutto sul mio bloc notes del milan- ah aspetta, ho sbagliato, fammi cancellare con la mia gomma del milan. e ti dirò di più adesso riscrivo tutto con le mie penne del milan e faccio un bello schemino usando il righello del milan e i colori del milan
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mirkos-dreams · 1 year
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Ed è stata una giornata ricca di caffè e sigarette, non avevo voglia di far nulla, nulla che potesse farmi realmente bene. Volevo soltanto stare tra me e me, in compagnia dei miei brutti pensieri.
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whyme91 · 1 year
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TW
Non ce la faccio
Ne ho bisogno
Ho bisogno di t̸a̸g̸l̸i̸a̸r̸e̸
Ho bisogno di sentire quel sollievo
Prendo un temperino
Prendo una forbice
Tolgo la vite con la forbice
Prendo la lama
m̸i̸ t̸a̸g̸l̸i̸o̸
Tutto svanisce…
come se niente fosse successo…
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yugen3 · 1 year
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Ma voi vi immaginate entrare in un ufficio e vedere uno che appoggia il temperino sul monitor del pc per prendere la dimensione
Voglio subito anch'io
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Penserete di essere coppie sbagliate, ma in realtà siete dove dovete stare.
Il temperino non farà altro che consumare la matita e il dado impedirà alla vite di muoversi.
A volte quando pensiamo di essere adatti all'altra persona sotto molti aspetti, non siamo buoni e utili per la sua vita.
Non importa che tipo di relazione o partner hai oggi, l'importante è come ti fa sentire.
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0diostopostofint0 · 1 year
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ormai il processo di digitalizzazione è così al compimento che pure chiedere un temperino in aula studio equivale a chiedere l’acqua nel deserto
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