Tumgik
#transenne
apubblicita · 2 years
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omarfor-orchestra · 1 year
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Però dai fa ridere cioè le transenne di acciaio vuote che si spostano col vento Dami che faceva finta di non riuscire a spostarle per poi sforzarsi di non cadere su se stesso appena Nic lo sfiorava capito quanto fa il budget per la scenografia bastava un blocco di cemento a tenerci la base ed era tutto più vero e bello
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“So di esser ruvido, di carattere. Ho degli spigoli e molto orgoglio. Avrei potuto... [...] Non l’ho fatto. Uno pensa di poter fare questo o quell’altro, ma poi, un momento, ti dici, meglio non far niente, per non sbaglia­re. Ho pensato così. Perché a sbagliare è un attimo, e gli errori che si fanno poi non passa nessuno a toglierli. Ri­mangono lì, come le transenne.”
— Luca Tosi, “Ragazza senza prefazione”.
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gaysessuale · 6 months
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ciao. sto chiedendo un po' ovunque perché i miei mi ascoltano un giorno no e l'altro nemmeno.
per caso tu che stai leggendo hai un cinque dicembre libero e vuoi venire al concerto dei Papà (di colapesce e dimartino). o conosci persone che vogliono tanto tanto venirci. a milano. il 5 dicembre. probabilmente vicino alle transenne perché io sarò lì dalle due del pomeriggio e tengo il posto alla gang.
se vuoi venire batti un colpo che ho due biglietti che andrebbero persi nell'etere. a tipo il 20% di sconto. pazzesco non è vero.
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denny1416 · 11 months
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Questo sabato sera ha preso una piega inaspettata, sono entrata a caso al concerto di Gigi D'Alessio in Piazza Plebiscito grazie ad un'amica. E che dire? Tutta la serata mi è parsa una commedia all'italiana, ma anche un meme.
Premetto che non sono fan di Gigi, ma a Napoli è come Beyoncé, dunque impossibile non conoscere le sue canzoni. Blocca tutta la città per il concerto, invita ospiti, fa donazioni all'ospedale pediatrico, ecc. Una super star.
Insomma siamo partite (io e la mia amica) con l'idea di sentire qualche canzone tra le più famose da dietro le transenne, poi andare a fare un giro per la città.
Invece i piani sono totalmente cambiati. Grazie al papà di questa mia amica siamo riuscite ad entrare al concerto, troppo complesso spiegare come, ma non vi preoccupate niente cose illegali.
Un po' abbiamo cantato le canzoni classiche ridendo e un po' ci siamo guardate intorno. Ho notato che quando vai ad un concerto di un cantante che non ascolti, l'esperienza è completamente differente.
Innanzitutto il fan club delle donne dell'età di Gigi è stata la parte migliore. Hanno fatto foto, video e videochiamate. Con una abbiamo anche scambiato qualche parola, lei era carica di amore per il cantante, ci parlava quasi con le lacrime agli occhi. Io e la mia amica abbiamo fatto un po' le ruffiane.
Le torce accese e l'illuminazione della piazza, con questa luna piena erano molto suggestive, ma suggestive erano anche delle maschere con il faccione sorridente di Gigi D'Alessio che un po' tutti avevano. Erano inquietanti in modo singolare, soprattutto quando la gente se l'abbassava sulla faccia e correva sotto al palco per cantare le canzoni preferite. Ne abbiamo parlato anche con svariate persone, scambiando qualche battuta simpatica. (perché ovviamente queste maschere ce le siamo portate anche noi a casa, per il prossimo halloween).
E poi? Ad un certo punto mi sono accorta che c'era un personaggio che cerco di evitare da un anno, che proprio non mi piace ma che insiste per voler uscire. Uno di quelli a cui fai pure i disegnini per spiegare che proprio no, non ti va di avere altro se non una normalissima amicizia.
Comunque in tutta Napoli, questo stasera era proprio dietro di me. Ho sbarrato gli occhi e chiesto alla mia amica di coprirmi, sperando non mi vedesse, ma in realtà poi se n'è accorto e mi ha detto qualcosa che non ho capito perché la musica era troppo alta. A quel punto la situazione pareva diretta dai Fratelli Vanzina.
Fortunatamente ad un certo punto ha smesso di fissarmi come un fesso e ha raggiunto gli amici.
Alla fine torniamo a recuperare la macchina e lasciamo questi faccioni di Gigi sul cruscotto, facendo ridere praticamente chiunque.
In ordine sparso, vedendoci, hanno riso: un passante, una coppia, due carabinieri, un gruppo di ragazzi, un altro gruppo di amici.
Quando dico che la mia vita è un film, non scherzo. Questo ne è un esempio.
Comunque una cosa carina è che in queste occasioni parli veramente con tutti, si è tutti amici. Nonostante fosse un concerto di un cantante che non mi piace, ho trovato bello e potente il fatto che sia stato un motivo di unione tra tante persone che pur non conoscendosi hanno approcciato con altre, hanno riso e fatto battute insieme.
La mia amica ha detto "questo è il bello di questa città, parli con tutti facilmente e ridi come se fossi amica di tutti". Non so se è la gente di qua che è così o il contesto, ma comunque penso di aver passato una bella serata, diversa e per un po' non ho pensato alle mie malinconie.
Bonus momento preferito: una signora che credo fosse georgiana che cantava "nuj napulitaaaaan, vulimmece chiù beeene". Lei che chiaramente napoletana non era. Mi ha fatto pensare che è proprio vero che Napoli è uno stato d'animo.
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morelin · 1 year
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Chiese di Castelvetrano
A Castelvetrano (Trapani) ci sono diverse chiese. Ho avuto modo di visitarne 3 che ritengo essere davvero delle chicche imperdibili. La prima è la chiesa di San Domenico, considerata la “Cappella Sistina della Sicilia” quindi dovete assolutamente vederla! E’ una delle più alte espressioni del manierismo siciliano, decorata con marmi e stucchi. La vostra attenzione sarà attratta in particolare dal grandioso Albero di Jesse e dalla cappella del coro.
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La seconda è la Chiesa Madre che nonostante sia meno decorata rispetto alla chiesa di San Domenico, presenta due ricchi archi trionfali composti da frutta, fiori e putti.
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Infine la chiesa della SS. Trinità di Delia, incastonata in un giardino ricco di cicas, dracene, alberi secolari e palme. 
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E’ costruita secondo i canoni dell’architettura normanna-bizantina quindi dimenticate stucchi e ricche decorazioni ma meravigliatevi davanti alla bellezza di arcate, nicchie e finestrelle.
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Particolari le diverse porte d’entrata previste dal rito greco: dalle porte laterali accedevano gli uomini, che prendevano poi posto nelle corrispondenti navate laterali, mentre la porta centrale veniva destinata alle donne, che si posizionavano in una zona riservata delimitata da transenne lignee.
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Guarda ""Lo scandalo è l'indifferenza, non imbrattare statue": la protesta di Ultima Generazione a Milano" su YouTube
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Imbrattare un monumento è da Stronzi, e non ha nulla a che fare con le problematiche del clima. Scavalcare le transenne è davvero facile.... se ne accorgono sempre dopo.🖕
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paukzen · 2 years
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Transalps
Eccoci quì, a raccontare dell'ennesimo viaggio in bici, stavolta per uomini duri.
L'idea nasce anni fa dopo essermi imbattuto in un libro intitolato La traversata delle Alpi in bicicletta, ma, per cause ancora da accertare, ne ho sempre rimandato l'attuazione. Dopo avere tracciato il percorso, infatti, questo è rimasto lì a decantare fino a quando Omar Di Felice fa una cosa simile, chiamando l'impresa Linea di confine (c'è pure il film), e così mi ritorna la voglia di riprenderlo in mano e contemporaneamente modificarlo con i passi che più voglio fare (in rete poi troverò molti altri spunti, in pratica mi sento l'unico a non averlo mai fatto).
Et voilà, il primo passo fondamentale è compiuto.
E ora c'è da pensare all'equipaggiamento che nella sua versione definitiva sarà così composto:
Bici: Canyon Grail, più comoda della bici da corsa e soprattutto con rapporti più agili (48-31 x 11-34)
Pneumatici: Vittoria Rubino Pro IV Graphene 2.0 da 28 'mm. Avrei voluto tanto gli Schwalbe G-One da 30 mm ma non li ho trovati. Cmq alla fine soddisfattissimo delle Vittoria
Tenda: già la scelta di partire in tenda è una scelta. Al di là del risparmio economico, la tenda mi fa molto più "viaggio" e in generale penso che in campeggio ci siano persone più simpatiche e avventurose rispetto agli hotel, chissà mai che. La tenda è comunque leggerissima (Big Agnes Fly Creek HV UL1) ma comporta anche materassino, sacco a pelo (entrambi Sea to Summit, forniti dal mio amico Gianluca), asciugamano, ecc... Più volte (spoiler alert), causa pioggia, finirò comunque in Ostello, B&B o albergo.
Borse (bikepacking): divise tra le collaudatissime Ortlieb, Miss Grape e Topeak.
Altro: le fondamentali luci, gli attrezzi e ricambi per forature, un ricambio di vestiti bici, scarpe da serata di tipo "da scoglio", e un abbigliamento abbastanza leggero ma che alla fine comunque risulterà sufficiente
Libro: unico accessorio assolutamente superfluo è l'e-reader dove prima di partire ho caricato il nuovo libro di Lawrence Osborne Il regno di vetro. Piaciuto, ma una volta finito passerò a Bugiardi e Innamorati di R. Yates e quì siamo ad un altro livello.
Ed ecco la bici al completo:
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Dettaglio non trascurabile, sarò da solo in quanto il mio usuale socio Mattia ha ferie troppo in là.
Il totale, alla fine del giro, sarà:
giorni: 15 (+ prologo)
km: 2003 (vabbè, facciamo 2000)
dislivello: 42.025 (vabbè, facciamo 42.000)
Passi/salite: 35, alcuni un po' "al limite" per il poco dislivello, ma giusto così
Figo, no?
Ed ecco il resoconto con immagini, tappa per tappa . Al solito, Tumblr mi limita il numero di foto, quindi cercherò di non sprecarle. Ne ho fatte più di 400 in tutto il viaggio (senza selezionarle ancora, però).
Prologo: Trieste - Gorizia, 50 km e 306 m d+
Questa non la conto come tappa vera e propria in quanto la partenza da Trieste è alle 16,00 e arrivo solo fino a Gorizia. In teoria l'idea iniziale era partire da lì prestissimo la mattina successiva ma poi la voglia di iniziare subito ha preso il sopravvento.
Comunque, eccomi alla punto ufficiale dell'inizio del viaggio e cioè Piazza Unità d'Italia.
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L'uscita da Trieste prevede un po' di lungomare e dentro di me penso che alla fine lo rivedrò solo tra una ventina di giorni. Non che mi dispiaccia veramente, alla fine sono pelagofobico (il mare ad agosto prevede caldo, gente e traffico), ma tant'è.
Appena entro nell'entroterra trovo boschi devastati da incendi (tipo Calabria l'anno scorso) e percorro anche una strada in teoria chiusa (lo scavalcamento di transenne o altro è un mio marchio di fabbrica) dove ancora si sente odore di bruciato. Poveri!
Poichè percorro strade secondarie non trovo nessuno e già sono di buonumore, addio città!
Alloggio: Agriturismo Gartrož (parto con posto al coperto perchè il giorno dopo volevo iniziare il viaggio con tappone, ma così non sarà)
Ristorante: Al Ponte Del Calvario, posto rustico ed economico dove mangio pasta al pomodoro (da vegetariano sarò sempre un po' in difficoltà con i menu) ed è ottima.
Tappa 1: Gorizia - Bovec (Slovenia), 80,50 km e 1.114 m d+
In partenza canticchio O Gorizia, tu sia maledetta ma più che altro è tutto un "na, na, ..." perchè di parole me ne ricordo 1 su 10.
Quindi urge un ripasso:
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Ad ogni modo si costeggia il fiume Isonzo, da un certo punto in poi su ciclabile, e si passa il confine con la S-LOVE-nia e successivamente la celebre Caporetto.
In Slovenia il fiume Isonzo cambia nome in Soca (ci sarebbero le corna sulla c, ma la mia tastiera non le prevede) e seguendo questo raggiungo Bovec (Plezzo in italiano), non prima di essermi completamente inzuppato grazie ad un acquazzone (o acquivento come scriverebbe Gianni Brera) che inizia verso l'ora di pranzo. Rifugiatomi sotto una tettoia nel centro del paese, ne approfitto per gustare un buonissimo Borek (in rappresentanza del cibo balcanico) e per rimirare perplesso il cielo plumbeo.
Poichè la pioggia non smette per un bel po' e le previsioni del tempo dicono temporali per tutto il giorno (oltretutto io dovrei iniziare a salire a quel punto), mi reco al campeggio più vicino, attendo che spiova un attimo, e monto la tenda.
Ah, la valle del Soca - nella foto seguente un tratto particolarmente stretto, poi la valle si aprirà - è bellissima e tutte le persone si dedicano a kayak, rafting, arrampicata e bici:
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Alloggio: Camping Polovnik, senza infamia e senza lode, anzi con lode visto che mi sono ricordato ora che il tipo della reception mi ha offerto una birra!
Cena: la peggiore pizza mai mangiata (me ne ricordo solo una in Corsica all'altezza, o, meglio, in questo alla bassezza) alla Pizzerija Črna Ovca, che comunque, vedo ora in rete, ha curiosamente ottime recensioni, vai a sapere.
Tappa 2: Bovec - Ovaro (Italia), km 112,5 e 2.570 m d+
Uno Stato (Slovenia) lo liquido subito (in pratica è stato un omaggio a Luka Doncic e Tadej Pogacar), così come i primi 3 passi.
Le previsioni del tempo non sono buone e così parto molto presto sperando di evitare i temporali.
A proposito, la sveglia sarà per tutto il viaggio alle 5,30: orario che mi permetterà di partire - dopo lo smontaggio tenda, la preparazione delle borse e la colazione - verso le 6,30. A proposito, una cosa disagevole della tenda sarà smontarla ogni volta da bagnata e ritrovarmela bagnata la sera successiva, vabbè.
La colazione invece sarà costituita quasi sempre da qualcosa comprato in un supermercato la sera prima come banane, succo di frutta (o caffè in lattina in alcuni posti), dei biscotti e/o cioccolato.
Ma eccoci al primo prestigioso passo! Passo del Predil (1): 1.156 msm, 7 km, 7,3%, 508 m d+. Non un passone, ma la pendenza media è più che onorevole e poi non c'è una macchina, quindi promosso.
Breve discesa (tra l'altro dal passo sono ritornato già in Italia) e si passa alla Sella Nevea (2): vabbè, non è proprio un salitone (non metto i dati che mi vergogno), più che altro un altopiano, ma mi porta in un'altra valle e quindi tecnicamente è un passo e quindi lo conto. Sull'altopiano ci sono dei laghetti e poche persone, mi sembra di capire più che altro pescatori, e pioviggina, così mi fiondo veloce (si fa per dire) sull'obiettivo di giornata (ma anche uno dei principali passi del viaggio) e cioè il mitico Monte Zoncolan (3), affrontato da Sutrio, quindi versante meno nobile e anche un po' meno duro: 1735 msm, 13.5 km, 8,9% (!) 1203 m d+. Sticazzi, meno male che è più facile da questo lato!
I primi 9 km sono comunque abbastanza agevoli il che mi spaventa in quanto, se la matematica non è un'opinione, gli ultimi 3-4 saranno tutti ovviamente al 13% (e infatti!). Ad ogni modo non metto mai giù il piede e arrivo in cima contentissimo.
PS Prima dello Zoncolan, passo da Tolmezzo che ricordavo bellina ma invece non piaciuta. Ci arrivi tramite SS (che tra l'altro un tratto sarebbe anche la ciclovia dell'Alpe Adria: c'è da vergognarsi a fare pedalare una famiglia lì), è calda e non vedi neanche le Pale di S. Martino!
In discesa scopro però perchè il lato nobile è dall'altra parte (a parte la pendenza media dell'11%) e cioè che è mooolto più bello! La strada è minuscola e passa attraversano gallerie scavate nelle rocce, c'è un gran panorama e in più ci sono cartelloni con foto dei ciclisti più illustri, che fa atmosfera.
Ecco una delle gallerie che si trovano lungo la (mia) discesa dallo Zoncolan.
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Della discesa dallo Zoncolan mi gioco un'altra foto:
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Prendo ancora un po' di pioggerella arrivando al campeggio Zoncolan, che mi ero segnato, e lì cosa scopro? Che hanno anche l'Ostello a 20 € (vs camping 14 €) e quindi OVVIAMENTE non c'è nessuna scelta da fare, anche perchè di notte è prevista ancora pioggia.
Alloggio: Ostello Zoncolan, camera bellissima tutta in legno da 6 in cui sono da solo. 20 stelle!!!
Sotto, la prova di quanto è bello l'ostello e che sono da solo.
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Ristorante: quello un po' gourmet del campeggio. Mangiato ottimamente e speso un po' più del dovuto, ma poi cosa mi lamento che tra Svizzera e Austria ci lascerò un capitale ogni volta (mangiando peggio)!
Tappa 3: Ovaro - Passo Tre Croci, km 103 e 3.283 m d+
Tempo? Una merda.
Si inizia con la Sella di Razzo (4) - che poi lungo la salita si passano 2-3 "selle" con altri nomi (tipo Ciampignotto) - che sta a 1.752 msm ed è uno dei valichi alpini più alti delle alpi Carniche, questo ve lo dico per cultura personale.
Alla Sella si arriva prima con salita su strada dove non c'è nessuno e poi si pedala su un altopiano, e cioè quello di Casera-Razzo, dove trovo anche una pista di sci di fondo.
Piaciuto? Piaciuto. Infatti a me piace tutto.
Dal Cadore però cambia tutto l'ambiente ed entro nelle dolomiti vere (scusa Friuli) che però significa purtroppo anche più traffico. Meno male che pioviggina ancora e quindi questo ha limitato un po' il traffico verso Misurina, dove c'è il famoso lago:
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E quindi ecco un'altra salita di quelle mitiche: le tre cime di Lavaredo (5)! 2333 msm, 7,2 km, 8%, 576 m d+. E anche quì i primi 3 km sono più o meno agili, mentre i successivi 4 km partono dall'11-12% per poi arrivare al 14 e 15%!!! Aggiungeteci che a 3 km dalla fine incomincia a piovere fortissimo (e per circa 20 secondi sembra pure un po' di nevischio) e va a finire che mi sento Pantani e quindi arrivo in vetta senza mai prendere in considerazione l'idea di girare la bici. Alla discesa penserò poi.
In cima mi rifugio nel rifugio (eh! eh!) Auronzo (ultra-affollato di gente da tutte le parti del mondo) dove mi rifocillo, a prezzi sorprendentemente onesti, con minestrone, torta e mitico bombardino!
Poiché di foto della salita non ne ho (troppa pioggia) - e tantomeno delle 3 cime (che sono riuscito a non vedere MAI causa nuvoloni - ne posto una di me fuori dal rifugio Auronzo: un mio amico ha commentato che sembro sulla prua di una nave e un altro ha aggiunto "sì, il Titanic":
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Io e altri ciclisti siamo comunque perplessi, fa freddissimo, e attendiamo il momento propizio per congelarci in discesa che infatti arriva dopo un'oretta. Piove ancora ma meno e così ci si fionda giù tutti più o meno nello stesso momento.
PS Visto che non si trattava di un passo, ma si trattava di una salita su e giù, ho lasciato le borse della bici a Misurina dietro un albero al coperto, poi per fortuna ritrovate, daje!
Piove e piove e piove e penso con desolazione al campeggio che mi aspetta dopo Cortina (che si scrive CoRtina ma si legge CoVtina), ma al Passo 3 croci (6) - che annovero anche questo con un po' di vergogna visto che non è che una salita minima - mi imbatto in una struttura B&B Hotels, che conosco perchè ci sono già stato a Genova, Savona e Firenze. Mi chiedono 130 € per una singola (scontata da 140) ma compreso di cena (all you can eat, ci tiene a precisare la tipa della reception) e colazione, mmm... Consulto velocemente i prezzi intorno (ormai tutto bagnato e ancora sotto la pioggia ho abbandonato l'idea del campeggio), che sono tipo il doppio, e quindi eccomi ancora al caldo.
Alloggio e ristorante: B&B Hotels, a cena mangio tantissimo e bene, per almeno 60 €, e a colazione lo stesso quindi tutto sommato soldi spesi benissimo.
Tappa 4: Passo Tre Croci - Alpe di Siusi, km 124 e 3.255 m d+
Siamo nel cuore delle dolomiti, che sono fantastiche per statuto, talmente tanto che quindi, come anticipato, le strade sono piene di macchine, moto e, per fortuna, anche biciclette.
Oggi c'è il sole, ed è un passo avanti, così timbro:
Passo Giau (7), da Pocol (lato più facile): 2.236 sms, 8.6 km, 8.3 %, 716 m d+. Bella mazzatina ma bellissimo.
Passo Pordoi (8), da Arabba: 2.239 msm, 9.4 km, 6.8 %, 637 m d+, più facile e bellissimo
Passo Sella (9), da bivio Pordoi: 2.214 msm, 5.5 km, 7.3 %, 399 m d+, corto perchè preso già in quota (è parte del Sellaronda) e bellissimo
Passo Pinei (10), da Ortisei: 1.442 msm, 4,3 km, 5,6%, 242 m d+, fatto anche e soprattutto per evitare la trafficatissima Val Gardena, che mi porta alla sempre piacevole Alpe di Siusi.
Una giornata top!
In rappresentanza dei 4 passi ci metto questa foto in cima al Giau:
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E, siccome non ho ancora messo una foto con le montagne delle dolomiti in tutta la loro magnificenza, aggiungo questa all'imbocco della salita del Sella:
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Alloggio: Camping Seiser Alm a 5 stelle e che costa 30 € / notte (e mi hanno pure fatto lo sconto!). Camping molto bello, ma che cazzo!
Ristorante: quello gourmet del campeggio. Speso un sacco, mangiato bene.
Tappa 5: Alpe di Siusi - Langenfeld, km 138 e 2.680 m d+
A parte l'ultima tappa, il tratto più caldo del giro (pianura e sole): scendo a Bolzano e da quì, su ciclabile, vado a Merano e quindi, sempre su ciclabile (stavolta gravel), arrivo alla bellissima San Leonardo in Passiria.
Unico passo del giorno è quello del Rombo (11): 2.491 msm, 29,1 km, 6,2%, 1.796 m d+, insomma un mastodonte. All'inizio pure trafficatissimo e strada stretta e quindi mi ingrugnisco un po', ma poi magicamente si svuota e si apre un panorama strepitoso, proprio in corrispondenza di una provvidenziale fontanella (unica acqua della salita) e di un punto, appunto panoramico, da cui si può ammirare la valle:
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Salita lunghissima su cui fatico molto perchè inizio ad essere un po' stanco ma la soddisfazione è anche quella di avere terminato il mio primo terzo di viaggio, non so se come km, ma psicologicamente (= fine dolomiti).
Sul Rombo c'è il museo Timmelsjoch Passmuseum e la bandiera austriaca, perchè l'altro obiettivo di giornata è anche quello di toccare il terzo Stato del giro.
Ecco il museo, abbastanza scenografico, che scopro essere stato appena rifatto, in quanto distrutto da un incendio:
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Arrivo nella Valle dell'Inn - dove c'è un po' di traffico ma che dà fastidio relativamente in quanto gli austriaci sono gente civile - e quindi al campeggio.
Campeggio: ottimo, il giusto compromesso tra quello basic e quello super-accessoriato. Ad ogni modo, se non siamo a livello di prezzi svizzeri, poco ci manca.
Ristorante: quello del campeggio. Non ricordo neanche quello che ho mangiato, quindi alla fine non deve essere stato ne' buonissimo ne' pessimo.
Tappa 6: Langenfeld- Curon Venosta, km 126,7 e 2.343 m d+
Il mio itinerario prevedeva di stare in valle seguendo l'Inn ma poichè la ciclabile era in parte sterrata e si interrompeva spesso per lavori mandandomi sulla statale (trafficatissima) decido di improvvisare una strada alternativa che, scopro, avevo già fatto in passato.
La deviazione si rivela azzeccatissima e mi fa conquistare prima il Gischlewess (quasi 10 km al 5%) e successivamente il Piller Hohe (altrettanti 10 km al 6%) (12) che a questo giro li conto come 1 passo (già Sella Nevea e passo tre croci erano un po' forzati).
A pranzo azzardo al supermercato una piadina con dentro cous-cous che scopro pure ottima.
Scendo successivamente in valle e, pur capendo che c'è qualcosa che non quadra, salgo al passo Resia (13) dalla strada sbagliata!!! Cioè da quella nuova: più trafficata e piena di gallerie. Che babbeo!
Faccio la foto d'obbligo al campanile in mezzo al lago, ripensando al bellissimo libro di Marco Balzano Io resto quì, e proseguo fino all'albergo dove sta passando le vacanze la mia amica Laura, così per una sera non sto da solo.
Foto forse sprecata perchè ne avrete già viste già tante uguali ma vabbè, mi è venuta particolarmente bene:
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Alloggio: Hotel Stocker, dove pago 85 € con cena e colazione. Ci sta.
Ristorante: quello dell'albergo. Buono ma pensavo meglio. Però Achille, il gestore, si rivela un maestro nel fare i cocktail (ha raccontato che studia, va a corsi, gare, ecc...) e così bevo un ottimo, ma veramente ottimo, Moscow Mule!
Tappa 7: Curon Venosta-Celerina, km 142,5 e 3.893 m d+
Dopo un'ottima dormita, parto presto e mi sento subito in formissima. Boh, forse mi sarò allenato a mio insaputa nella prima settimana. Oggi record di passi (anche se qlc un po' tirato per i capelli), in strade che conosco molto bene: sono infatti nel punto più vicino a casa mia. Tornare? Ma va'!
Comunque i passi sono:
Sua maestà Re Stelvio, (14), dalla parte nobile di Prato allo Stelvio: 2758 msm, 24.3 km, 7.4 %, 1808 m d+, e già questo giustificherebbe la giornata. Salita mostruosa con gli ultimi 15 km sempre sopra l'8% e vista strepitosa. Cosa vuole di più un ciclista?
Foscagno (15), da Isolaccia: 2.291 msm, 15.4, 6,1%, 946 m d+, insomma, una salita vera se non fosse che si conferma sempre brutto brutto. Trafficato e senza niente di particolare che lo renda un'esperienza da ripetere, ma poi puntualmente capita sempre di rifarlo.
Eira (16), vabbè questo saranno 3 km, sarebbe stato da contare insieme al Foscagno, invece no, ormai l'ho contato e boh.
Forcola di Livigno (17), da Livigno: 2.315 msm, 12.07 km, 3.7 %, 450 m d+. Ok, non difficile ma passo a tutto gli effetti, almeno questo.
Bernina (18): 2.329 msm, 3.35 km, 8.2 %, 276 m d+. Sì, ok, non lo faccio più, ma conto pure questo anche perchè ti porta in Svizzera! Mia croce e delizia.
Ecco gli ultimi temutissimi km del Re Stelvio con i relativi tornanti (48 in tutto):
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Ed eccomi in cima (tra l'altro non sarà la cima Coppi del viaggio, che beffa):
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Wow!!!
Tocco il 4 Stato e sono carichissimo per la giornata di oggi e per gli ormai non più lontanissimi Susten e Grimsel.
Ad ogni modo arrivo a Celerina, che ben conosco per le mie sciate in Engadina, abbastanza sul tardi e cercando quasi per curiosità i prezzi degli alloggi in internet, scovo a 50 € (in Svizzera è come regalato) un posto in dormitorio (ma in cui sarò ancora una volta solo!!!) all'Ostello Inn Lodge. Così è deciso.
Mi sarò meritato una birra o no???
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Alloggio: Inn Lodge, vedi sopra. Ottimo da ogni punto di vista, colazione inclusa, ma soprattutto perchè ancora una volta mi ritrovo da solo in camerata :)
Ristorante: da Bo's Co., che capisco solo ora leggersi "bosco" e in effetti è tipo giardino e improntato sul vegan/veggy. Mangio una pasta a 23 € ma il ragazzo che gestisce il posto, impietosito, me ne offre un altro ricco piatto. Ottimo!!!
Tappa 8: Celerina-Disentis, km 131 e 2.067 m d+
Diciamo "tappa di raccordo" perchè dopo avere scalato l'inedito Albula (19): 2316 msm, 9.5 km, 6.6 %, 629 m d+, che credevo brutto ma invece è bello (e comunque sempre meglio del vicino Julier) cazzeggio un po' e, a parte la salita di Versam (20) di 2,2 km che conto solo perchè MyCol la inserisce tra le salite d'Europa (sic.), il tutto è un lungo pianoro / leggerissima salita che mi porta a Disentis.
Evitando la statale, si percorre però la bellissima valle di Surselva, fatta appena un mesetto fa in senso contrario con Mattia, che è tutta canyon e strettoie e rocce e che rende questa tappa tutt'altro che noiosa.
La valle è fatta così:
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E poichè una foto della tenda prima o poi volevo metterla, eccola quì alle ore 5,30 della mattina successiva, in tutta la sua fierezza:
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Alloggio: TCS Camping Disentis, piaciuto un sacco!!! C'è anche un laghetto. A proposito, i campeggi svizzeri hanno praticamente sempre un locale chiuso a disposizione per leggere o guardare la tv (se c'è) o cose così e ovviamente è sempre ampio e pulitissimo. Insomma... E' solo perchè sono un signore che evito tutte le volte di dormire direttamente lì dentro. PS Tra l'altro pure nei cessi pubblici svizzeri, anche questi immacolati, c'è sempre questa tentazione. Chissà, prima o poi...
Ristorante: Quello del campeggio. Ho mangiato un poke di falafel (buono!) e patatine fritte.
Tappa 9: Disentis-Ulrichen, km 133,5 e 4.120 m d+, ovvero the Queen Stage!
Parto prestissimo perchè mi attendono 2 dei passi che più volevo fare da un sacco di tempo. Da Milano sono un po' lontani e così ho deciso di prenderli da Trieste, tiè!
E quindi dopo l'iniziale Oberalpass (21) 2.044 msm, 20,4 km, 5.7 %, 604 m d+, che prendo dal lato Disentis e che scende ad Andermatt - cittadina in cui ho evitato di alloggiare in quanto CoVtina della Svizzera e quindi bellissima ma costosissima - mi accingo finalmente a conquistare i miei due passi più attesi del giro:
Susten (22), da Wassen: 2.224 msm, 17.4 km, 7.5 %, 1308 m d+. Uuuh!
Grimsel (23), da Innertkirchen: 2.165 msm, 26 km, 5.9 %, 1540 m d+. Uuuh!
A dire il vero il trasferimento Andermatt-Wassen non è il massimo, anche se all'inizio il percorso per bici prevede di passare da delle gole abbastanza suggestive, ma il Susten e il Grimsel sono tra i più bei passi che abbia mai fatto! Il Grimsel, a tratti sotto una leggerissima pioggerellina, era pieno murato di ciclisti e sulla salita c'era persino la polizia stradale a redarguire moto e macchine troppo sportive.
Due foto in rappresentanza dei due passoni svizzeri sono d'obbligo.
1) Ghiacciaio e un lago a forma di cuore (discesa Grimsel).
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2) Arrivo al passo Susten:
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Complice anche il tappone, finisco però poi a fare una scemata fermandomi troppo presto al campeggio Neufenen mentre avrei potuto proseguire un po' e portarmi avanti sulla infinita pianurona che mi aspetta il giorno dopo.
Alloggio: campeggio Neufenen, no comment. Tipo antipaticissimo, vuole solo contanti, non rilasciando nessuna ricevuta, e che non fa nessuna registrazione. Vabbè, alla fine dormo bene e quindi ok
Ristorante: Hotel Walser dove mi portano una pastasciutta non buonissima ma in compenso abbondantissima! Il prezzo non me lo ricordo ma comunque promosso!
Tappa 10: Ulrichen-Martigny, km 133 e 401 m d+
E dopo la Queen Stage mi tocca la tappa che più temevo: piattone infinito sulla ciclabile del Rodano. Alla fine ero più stanco che non a fare Susten e Grimsel!
Non ho molto da commentare a parte che, per quanto noiosa, una ciclabile così noi in Italia ce la sogniamo per come bene è tenuta e per la segnaletica.
Ciclabile del Rodano:
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Ogni tanto comunque la vista cambia di brutto. Cioè è uguale ma il fiume è dall'altra parte della ciclabile.
Intorno hai comunque le montagne e così alla fine, tra una sosta e l'altra, arrivo a Martigny dove si alza subito un vento fortissimo che mi impedisce di montare la tenda per un bel po'.
Oggi, va da se', unica tappa senza passi :(
Alloggio: campeggio Martigny
Ristorante: con una mossa azzeccatissima vado al ristorante Thailandese Siam-Thai dove posso mangiare riso a volontà! Alla fine non economicissimo, siamo sempre in Svizzera, ma il rapporto quantità-prezzo è ottimo.
Tappa 11: Martigny-Bourg St. Maurice, km 149,51 e 3.755 m d+
E oggi arriverò in Francia (quinto e ultimo Stato attraversato)! Inizia quindi l'ultimo terzo psicologico del mio viaggio.
La tappa inizia però malissimo perchè il Gran San Bernardo (24): 2.469 msm, 30.6 km, 5.7 %, 1.752 m d+, affrontato dalla Svizzera (da Sembrancher, anche se la salita inizia in pratica a Martigny) è davvero brutto brutto. All'inizio trafficatissimo, poi migliora un po' ma per finire in una galleria (per fortuna aperta sul lato salita) di tipo 8 km (boh). Gli ultimi 7 km sono invece molto belli (dal 7% al 9%) ma non ripagano secondo me tutto il tratto prima e quindi lo inserisco nella lista dei passi da non fare più.
Ecco una foto dell'ultimo tratto:
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A sorpresa però il lato italiano è molto più bello e, seppure ancora un po' trafficato, regala un bel panorama e infatti è pieno di ciclisti.
La discesa è velocissima e mi porta ad Aosta dove mangio un ottima farinata (anzi 2) accompagnata da coca-cola (anzi 2).
Non ho tanta voglia di fare il Piccolo San Bernardo (25), da Seez (Aosta): 2.188 msm, 27.7 km, 4.6 %, 1.284 m d+, ma poichè non vedo l'ora di arrivare in Francia mi ci metto d'impegno e proseguo. Che poi "Piccolo"... Sono 28 km di salita!!! Comunque è mooolto più bello del Gran San Bernardo, soprattutto in cima, e così sono contento per un sacco di ragioni.
Sono a 1.700 m di quota, è quasi sera e fa freddo e così non mi sembra il caso di andare in campeggio, o forse sono solamente un po' stanco per la tappona di oggi, quindi, tanto per cambiare, cerco un alloggio al coperto.
Alloggio: Albergo Belvedere, che mi fa 50 €. Un po' antiquato negli arredi e tutto ma perfetto!
Ristorante: quello dell'albergo: ottimo, ma proprio ottimo.
Tappa 12: Bourg St. Maurice - Saint-Michel-de-Maurienne, km 120,52 e 2.339 m d+
Il prestigiosissimo obiettivo di giornata è il passo più alto d'Europa, il col de l'Iseran (26), da Val d'Isere: 2.770 msm, 15,7 km, 6%, 932 m d+.
Fantastico!!!!! Bello, bello e ancora bello! Fatelo anche voi prima o poi!
Quì tre, anzi 4, ciclisti che arrancano :) sotto di me:
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Ma accipicchia arriva ancora la pioggerella in discesa, anche se in realtà non dà molto disagio, ma le previsioni per la notte e il giorno dopo sono pessime. Motivo per cui, dopo la brutta strada da Modane a Saint-Michel-de-Maurienne (pure lui brutto paese con un brutto campeggio dove ero già stato), trovo un albergo veramente messo male ad un costo ragionevole e anche per stasera non ho dubbi su cosa fare (e in effetti pioverà forte tutta notte).
Mi rendo conto adesso che gli alberghi non sono stati proprio pochi, ma ci sta, e resto contento di questo mix (anche se con un po' di freddo e pioggia in meno il bilancio campeggio/hotel sarebbe stato più favorevole). Ad ogni modo, scrivo anche come memo per il futuro, che in realtà anche quando faceva freddo di notte, in tenda sono stato sempre bene. La mattina uscire alle 5,30 era un altro paio di maniche, ma patendo un po' alla fine era più che fattibile.
Alloggio: Savoy Hotel
Ristorante: quello dell'Albergo, abbastanza pessimo.
Tappa 13: Saint-Michel-de-Maurienne - Guillestre, km 122,49 e 3.448 m d+
Quando penso alla Francia alla fine in realtà penso a questo.
Considerate le previsioni, pioggia tutto il giorno ma peggio nel pomeriggio, parto prestissimo con la speranza di non trovare brutto brutto e in effetti incredibilmente mi va benissimo.
Le salite verso Telegraph (27): 1.566 msm, 11.8 km, 7.3 %, 856 m d+ e Galibier (28): 2.646 msm, 18.1 km, 6.9 %, 1.245 m d+, che in pratica costituiscono un'unica salita (ma che io conto come 2 perchè sono 2), partono da 10 m dal mio albergo e mi accolgono con un bel sole, solamente velato a tratti. Sorpresa: non ci sono le marmotte (nooooo!), ma da Valloire in poi resta la mia salita preferita al mondo.
Agevolo una foto tra le 100 che ho fatto:
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Oltretutto, per via di una manifestazione (scopro solo in cima), la strada dall'altra parte è chiusa al traffico e quindi macchine e moto ZERO. Mi godo metro su metro e in cima c'è anche un ristoro aperto a tutti così mi rifocillo con banane, torte, succhi, cioccolato e qualsiasi cosa riuscissi ad ingoiare.
Però ecco la sorpresa, cioè non molto visto che mi era già successo lo stesso quando avevo fatto il Galibier un po' di anni fa: dall'altra parte, ma già sul passo a dire il vero, il tempo è completamente diverso: freddissimo, vento gelido e nuvoloni neri che porteranno per fortuna, da lì a poco, solo pioggerella.
Ad ogni modo scendo fino al Lautaret (passo che, almeno questo, ho avuto la dignità di non contare perchè fatto in discesa) e mi stupisco che con quel tempo ci siano ancora centinaia di ciclisti che iniziano la salita in quel momento (dal Lautaret è comunque più breve, circa 8 km) ed è tutto bellissimo.
Eccolì quì gli intrepidi, con uno strepitoso sfondo!
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Dopo il brutto stradone verso Briancon, che come sempre è pieno di ciclisti - e quindi gli automobilisti sono abituati e attenti - ancora sotto pioggerella, spunta un po' di sole e così decido in tutta fretta di rischiare anche il col de l'Izoard (29): 2.361 msm, 20 km, 5.7 %, 1.141 m d+ che in pratica faccio da solo, ma solo solo, nessuna macchina, nessuna moto, nessun ciclista. D'altro canto il cielo è ridiventato nero nero.
Anche l'Izoard, già fatto 2 volte in precedenza, è bellissimo e subito dall'altro lato c'è quel paesaggio lunare, la Casse Deserte, veramente suggestivo.
Una foto la metto per contratto con me stesso, ma quì potete vederne un sacco di migliori:
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Arrivo sotto la pioggia a Guillestre e quì tanto per cambiare, sdegnato il campeggio dove sono già stato, cerco una sistemazione all'asciutto.
Excursus narrativo: ogni volta che sono sotto la pioggia in Francia (che avviene spessissimo, come potete immaginare) mi viene sempre in mente Parigi di Paolo Conte quando canta "mentre tutto intorno è solamente pioggia e Francia".
Ah, a proposito di Paolo Conte, ovviamente la colonna sonora del viaggio nella mia testa è sempre stata Bartali: "Oh quanta strada nei miei sandali / quanta ne avra’ fatta Bartali / quel naso triste come una salita / quegli occhi allegri da italiano in gita / e i francesi ci rispettano / che le balle ancora gli girano / e tu mi fai dobbiamo andare al cine / e vai al cine vacci tu".
youtube
Alloggio: cApVerb: che non è un albergo vero e proprio ma piuttosto una struttura per vacanze che da quanto ho capito ospita più che altro gruppi (scuole, boy-scout, disabili) ed infatti ha camerate invece che stanze. Pago 45 € per un letto e indovinate un po'? Mi ritrovo da solo anche questa volta (sono a 3 su 3, incredibile), alè! PS Pioverà tutta la sera e la notte e quindi ho di nuovo fatto mooolto bene.
Ristorante: quello della struttura. La cena costa 15 €, non superba ma mi danno il bis quindi va più che bene.
Tappa 14: Guillestre - Isola, km 131,81 e 3.782 m d+
Poichè sono uomo di mondo e conosco questa parte di Francia come le mie tasche, la mattina mi dirigo sicuro verso l'imbocco del Col du Vars ma, senza accorgermi, prendo un'altra salita che porta invece a Risoul (30): 1.850 msm, 14 km, 6.1 %, 850 m d+. Quando me ne rendo conto sono ormai a salita iniziata e comunque mi sento in formissima e così proseguo contento di aggiungere un altro traguardo al viaggio. Anche in questo caso nessuna macchina, ma sarà stato anche l'orario, e arrivato in cima mi ritrovo nell'ennesima località sciistica (tipo Isola 2000 o Vars) costruita malino e abbastanza anonima, ma con bellissime montagne intorno.
Risoul è una salita senza sbocchi e quindi, ridisceso a Guillestre, inizio quella che doveva essere la prima salita di giornata, il col du Vars (31): 2.111 msm, 19.4 km, 5.7 %, 1.111 m d+. Anche questo lo avevo già fatto 2 volte, e come si dice: bello, ma non ci vivrei. Neanche troppo duro, così scendo veloce verso Jausiers, cittadina che ha un campeggio bellissimo in cui sono già stato, ma a sto giro non mi fermo.
L'ultimo GPM in programma del giorno è infatti il col de la Bonette (anche questo già fatto, però dall'altro lato), anche se stavolta darò soddisfazione ai francesi e salirò fino alla Cima della Bonette (32): 2.802 msm, 23 km, 6,8%, 1.571 m d+, che poi sarebbe la strada asfaltata più alta d'Europa, non il passo. Cioè, il passo sarebbe a 2.715 msm ma per diventare la strada più alta d'Europa hanno fatto fare alla stessa un circolo intorno ad un colle lì di fianco così da raggiungere questo record. PS In internet comunque si trovano altre strade che si vantano della stessa cosa, quindi vai a sapere.
Vedete che è la strada più alta d'Europa (dicono loro)? Lo hanno pure scritto:
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E questa è la strada che hanno fatto girare intorno al colle (al 13%, eh! dalla foto non sembra, mannaggia a loro):
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Ad ogni modo, oggi tra l'altro finalmente il tempo è sempre stato bello, raggiungo Isola, cittadina in cui sono ormai stato più e più volte, e il suo campeggio, che già ben conosco.
Alloggio: Aire Camping-Car Park, che nel frattempo è diventato tutto automatico, nel senso che ti registri all'ingresso ad una macchina automatica e finisce tutto lì. Scopro ora che sarebbe vietato alle tende!!!! Vabbè, ormai è andata.
Ristorante: Pizzeria (e grill) attaccata al campeggio, sul laghetto. Bella location e pizza ottima ma davvero ottima.
Tappa 15: Isola - Ventimiglia, km 202,72 e 2.616 m d+
Sono all'ultima tappa!!!! Ho allo stesso tempo voglia di finire e non finire, così modifico il percorso all'ultimo e aggiungo il Col de Couillole (33): 1.678 msm, 6,02 km, 7.3 %, 1.168 m d+. Proprio bello, cavoli!!! Ho fatto benissimo. Mi accorgo solo in cima che lo avevo già fatto in passato, però dall'altro versante, ma non è come fare 2 volte Monticello, ovviamente.
Appena all'inizio della salita, buco per la prima volta nel viaggio (ci sta) ma ovviamente ho tutto l'occorrente e riparto quindi in frettissima perchè la tappa di oggi è lunga.
Sceso dall'altra parte del Couillole, con un'altra "salitina" raggiungo Valberg (34): 1.673 msm, 6.1 km, 3.8 %, 231 m d+, che è catalogato come passo, giustamente perchè ti porta in un'altra valle, sia da salite.ch sia da MyCol, e quindi questo vale a tutti gli effetti, nessun rimorso.
Da lì è tutta una discesa lungo la valle del fiume Var, che all'inizio è una vallata splendida incastrata tra le rocce e il fiume laggiù in basso ma poi diventa uno stradone brutto, brutto e ancora brutto e trafficatissimo.
Questa è la valle come si presenta all'inizio (poi peggiorerà):
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In più fa veramente caldo, come non lo provavo da 15 giorni, quindi sono solo contento di arrivare a Nizza il prima possibile. Solo verso la fine della valle inizia una ciclabile che mi conduce alle porte della città dove costeggerò il lungomare e mi domanderò come sempre come fanno le persone ad andare al mare ad agosto: boh, per me l'inferno.
Uscito da Nizza, seguo la ciclovia per Menton e mi ritrovo a fare l'ultimo passo del mio viaggio e cioè il col d'Eze (35): 507 msm, 10 km, 4.9 %, 490 m d+. Incredibile che anche in questo caso non incontro ancora nessuno. Sotto, sul mare, è un inferno, ma all'interno, a soli 5 km in linea d'aria, non c'è nessuno, vai a capire le persone.
Ormai sono praticamente arrivato, mi basta passare la frontiera, fare un breve ma brutto tratto su strada statale, ed eccomi finalmente a Ventimigliaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!
Ultima foto:
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Oggi tappa più lunga del giro (200 km) e quindi arrivo tardi, tipo alle 19,00, giusto per rendermi conto che non c'è nessun posto per dormire ad un prezzo accettabile (il minimo è 280 €) e il campeggio lo scarto a priori perchè ci sono già stato ed è affollatissimo, brutto e in più non sono tranquillo per la bici. Vabbè, prendo al volo l'ultimo treno per Genova.
E grazie come sempre all'ultimo pignone!
Addendum:
Da Genova il giorno dopo andrò, sempre in bici, in val Trebbia (ospite di Corrado) 2 notti. Da lì farò un giro in Val d'Aveto e mi fermerò al bellissimo campeggio di Cerignale ancora 2 notti e quindi, passando per la val Nure, l'ultima notte la passero da Marco a Zavattarello (Val Tidone), da cui il giorno dopo tornerò a casa (e bucherò per la seconda volta a Pavia).
Ci piazzo quindi altri 360 km e 6.575 m d+, mica cazzi. ad ogni modo questi non conteggiati nel viaggio.
PS Tra l'altro le strade interne della val d'Aveto sono veramente abbandonate a se stesse e ci sono solo piccole frazioni di quattro case in tutto. Insomma, strade bellissime che, anche se già conoscevo, sono da fare molto più spesso. D'estate no, però, perchè troppo caldo.
E un'altra estate è passata.
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cnfzd · 2 years
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Siamo partiti da casa alle 5:30 per i Red Hot e alla fine siamo pure rimasti delusi. Io ho troppa rabbia repressa per stare in situazioni così affollate, ho fatto male a un sacco di ragazzoni che volevano pogare a 3 metri dalle transenne e che volevano superare tutti noi stronzi che ci siamo fatti la giornata sotto il sole. In più la band era decisamente fuori forma quindi boh. Però sarebbe stato passabile se non fosse stato per il pubblico di merda. Ah Firenze Rocks definitivamente festival di merda e di ladri; "bevete tanta acqua" dicono sugli schermi, ma le boracce non entrano, le bottigliette senza tappi e zero punti di ricarica acqua, te la vendono a 4 euro per mezzo litro.
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CAPITOLO 59 - MANI, KRAPFEN E APPUNTAMENTI AL BUIO
Nel capitolo precedente: Angie s'imbatte in tre ragazze che mostrano il loro interesse per i membri dei Pearl Jam e specialmente per Eddie. Angie soddisfa la loro curiosità, in principio ammettendo semplicemente di conoscerlo, poi rivelando di essere la sua nuova ragazza in maniera plateale ovvero baciandolo davanti a tutte loro. Angie stessa si stupisce del proprio comportamento e chiede un'opinione a Meg, che le spiega che probabilmente cercava approvazione da parte delle ragazze e che una parte di lei voleva anche tirarsela un po'. Più tardi, dopo il concerto, Jerry e Eddie parlano animatamente di sport, Angie li vede e corre a interromperli, pensando stiano discutendo per lei. Quando scopre la verità rimane perplessa, le sembra impossibile che i due possano comportarsi come nulla fosse, allora Eddie si lascia scappare che si sono messi d'accordo per non parlare mai di lei. Angie convince Eddie a fare un patto simile con lei e non parlare più di Jerry, lui accetta, ma in cambio lui le estorce la verità sul suo secondo nome: Wildwind. Dopo essersi lasciati andare per tutta la sera a varie effusioni nel locale, in modo da farsi finalmente scoprire dai loro amici, non vedendo nessuna reazione da parte della combriccola , Eddie e Angie decidono di annunciarlo ufficialmente. Quando scoprono che già tutti ne erano a conoscenza, Angie è quasi delusa, mentre Eddie ne è divertito.
***
“Ma girano fuori o dentro?” parcheggiamo di fronte al Miller Community Center, scendendo dall'auto noto che in fondo alla strada ci sono delle transenne e mi viene il sospetto che possano averle messe lì a delimitare il set.
“Fuori, credo. Cioè, in genere le scene in esterno-giorno si girano prima, poi si fanno gli interni” Angie fa spallucce prima di recuperare dai sedili di dietro uno dei due scatoloni che ho preso in prestito al minimarket per poter trasportare la quantità esagerata di krapfen preparata da lei.
“Ero convinta filmassero dentro, Stone mi aveva parlato di un intero condominio preso in affitto da Cam. Nei prossimi giorni dovrebbe girarci una scena pure lui, in un garage o roba simile” faccio lo stesso con l'altra scatola e spingo la portiera con un colpo d'anca, mentre Angie appoggia la sua sul tetto della Mini per chiuderla a chiave.
“Probabilmente il condominio è proprio quello, se ci sono tante scene ambientate in quel contesto, ci rimarranno un bel po'. Comunque la scena della band la girano domani, me l'ha detto Eddie”
“Che dici, basteranno?” sollevo leggermente lo scatolone, mentre cammino sul marciapiede cercando di guardare dove metto i piedi nonostante il trasporto ingombrante.
“Ahahah beh, alla fine non sono tantissimi, se ci pensi ci saranno una quarantina, cinquantina di persone al lavoro sul set... un centinaio di dolci mi sembrano il giusto”
“Non ho capito, scusa, hai fritto centro krapfen?”
“Più o meno”
“Cento??”
“Non ho lezione fino alla prossima settimana, ho un po' di tempo libero in più...”
“In genere per lo Spring Break la gente va in vacanza o a sfasciarsi alle feste o tutt'e due”
“Io invece faccio dolci, impiego il mio tempo in maniera più proficua, garantendomi l'accesso a un vero set cinematografico”
“Hai un pass al collo col tuo nome e la tua foto, ti farebbero entrare comunque, anche senza cibo”
“Ma così l'accoglienza è molto più calorosa, fidati”
“Cosa gli hai portato l'altra volta?” so che c'è già stata una prima volta per Angie, con Meg, a inizio settimana, al Gas Works Park. Stavolta la coinquilina le ha tirato il bidone, allora è venuta a prendere me al Westlake alla fine del mio turno. Praticamente mi ha obbligata. Non comprendo la sua difficoltà nel presentarsi da sola e a mani vuote su un set in cui è stata invitata dal regista stesso. Al limite potrebbero rimbalzare me, ma a quanto ho capito non fanno troppe storie. E allora che problema c'è?
“Focaccia. Stavolta vado sul dolce”
Arriviamo all'incrocio e, appena svoltato l'angolo, incontriamo un tizio dello staff che fa un cenno ad Angie e poi a me e sposta leggermente una transenna, quanto basta per farci passare. Evidentemente la mia amica lo conosce già
“Giusto in tempo per la pausa pranzo!” il tipo si sfrega le mani, mentre Angie appoggia il suo scatolone sopra un idrante al lato della strada e lo apre in modo che possa prendere un dolce.
“Prendine due, tanto ce n'è” lo invita lei.
“Ce n'è abbastanza per sfamare il set di Cleopatra, non temere” aggiungo io, non che il ragazzo abbia bisogno di incoraggiamento per fare il bis. 
“Grazie, adesso andate. So che Cam ti aspetta!” Richie, c'è scritto così sul suo pass, richiude i lembi dello scatolone e ci saluta allontanandosi, con la bocca piena ovviamente.
“Visto? Accoglienza calorosa” Angie sorride e dopo aver fatto di nuovo presa sicura sullo scatolone, avanza verso il set vero e proprio con me alle calcagna.
“Posso farti una domanda?”
“Certo Grace, spara”
“Verrai sul set anche domani?”
“No”
“Perché?”
“Mica posso venirci tutti i giorni. Ok che Cameron Crowe mi ha invitata, ma non posso approfittare troppo della sua generosità”
“Allora perché oggi e non domani?”
“Cosa?”
“Perché siamo, cioè, sei qui oggi e non domani?”
“Perché? Che differenza c'è?” Angie mi guarda perplessa e, come spesso accade, non capisco se lo fa apposta o davvero non sa dove voglio andare a parare.
“Che domani ci sono i ragazzi e oggi no. Se lo sapevi già, perché non hai programmato di venire qui domani?” io Stone lo sto vedendo col lanternino da quando hanno iniziato a registrare l'album e deduco sia lo stesso per Angie, se fossi stata in lei avrei preso due piccioni con una fava. 
“Perché domani a quest'ora tu lavori” risponde totalmente a caso.
“Che c'entro io? Lascia stare me, potevi venirci da sola o con qualcun altro, io sono un'ospite random”
“Per quello e perché domani faccio apertura da Roxy”
“Appunto, se fai apertura finisci prima e puoi venire qua” 
“Ma sarò stanca”
“Troppo stanca per visitare il set di un film? Tu?” figuriamoci, dilla tutta, bella!
“Il sacro fuoco dell'arte è forte, ma devo prendere la macchina e venire fin qui…"
"Un quarto d'ora di macchina a dir tanto"
"Dopo un turno pesantissimo? No, grazie”
“Neanche per Eddie?” mi avvicino per una sgomitata abbastanza leggera da non farla sbilanciare, non sia mai che mi caschi a terra, o peggio, su preziosi krapfen.
“Che c'entra Eddie? Mica devo aspettare il set di un film per vederlo”
“Ah no? Beata te! Io per vedere Stone tra un po' devo fare richiesta congiunta scritta a Kelly e alla Epic”
“Eheh beh sì, ultimamente sono presi, con l'album e tutto il resto”
“Motivo in più per tornare sul set domani, così vi vedete e unite l'utile al dilettevole”
“Uff sarò sincera con te. A te non posso mentire, non c'è gusto, non sei Meg”
“E' un complimento o...?”
“E' un complimento, sia per te che per lei”
“Ok, allora avanti, svelami la tua verità”
“Non è che non posso farlo, è che non voglio”
“Ahahah ma va? Non l'avevo capito!” 
“Non voglio fare la tipa rompicoglioni che va a trovare il suo ragazzo quando lavora”
“Ma tu ci verresti anche per vedere lui, mica solo per vedere lui. Saresti qui per prima cosa per un tuo interesse professionale”
“Hai usato la parola chiave: professionale. Voglio dare una buona impressione, voglio essere professionale, solo professionale. Questo è lavoro, non una scampagnata”
“Anche se ci sono i krapfen e le focacce?”
“Ahah sì!”
“Nessuno nello staff penserebbe che sei qui a farti i fatti tuoi col tuo ragazzo”
“Io lo penserei, se fossi un'altra persona.” fa spallucce, per quanto possibile sotto il peso dello scatolone “E' come se mi presentassi agli studi London Bridge mentre registrano il disco, sarei fuori luogo”
“Se ti presentassi con questi ti farebbero entrare secondo me”
“Come fai a dirlo? Non li hai ancora assaggiati”
“Posso immaginare”
E alla fine li assaggio, quando raggiungiamo un furgone con la scritta CATERING stampata su un foglio A4 incollato a un finestrino. In realtà è solo uno spazio dove la gente può sedersi per consumare in fretta il contenuto del proprio cestino, alternativa al bordo del marciapiede o alla scalinata del condominio stesso, altri punti strategici scelti dai membri della troupe, attori compresi. Vedo Matt Dillon sistematosi proprio su uno degli ultimi gradini, intento a divorare un sandwich e a parlare col regista, che gli siede accanto. Quale miglior momento per avvicinarsi col dolce e approfittare per fare due chiacchiere con una star di Hollywood se non questo? E infatti Angie non ci pensa proprio per niente, non si schioda dal van e si intrattiene più del dovuto in una conversazione con una ragazza della sala trucco. 
“Il primo giorno di lavoro è andato via solo per creare il look di Matt, praticamente. Di parrucche ne abbiamo provate una cifra, abbiamo scelto quella che dava un effetto più realistico, ma ce n'è voluto” spiega parlando proprio del protagonista. Ma perché non andiamo a discuterne col diretto interessato? Eh? No eh?
“Una cifra... tipo quante?”
“120”
“COSA CAZZO DICI?” Angie non crede alle sue orecchie, io ai miei occhi mentre Matt finisce di mangiare e fa un po' di stretching alle braccia. Stoney, nel mio cuore ci sei solo tu, ma la bellezza è fatta per essere guardata.
“Giuro. Sai come sono questi attori, non gliene andava bene una”
“Questa gli sta molto bene direi. Capelli castani, lunghi, mossi... non ti ricorda qualcosa, Angie? O meglio, qualcuno?” adocchio di nuovo il bell'attore, sperando di spingere con le intenzioni la mia amica verso quegli scalini, ma per ora sto fallendo miseramente. E allora mi vendico con una frecciata, tiè.
“Sì, Stone. Mi ricorda molto Stone, non credi? Lui o come porta i capelli circa l'80% dei ragazzi a Seattle”
“Ah-ah. Io pensavo a qualcun altro”
“La capo-trucco ci ha portato delle foto per farci un'idea di questo stile di Seattle, comunque, idem per le costumiste”
“Direi che ci avete preso!” Bridget Fonda sta fumando una sigaretta da sola sotto un albero poco più in là ed è praticamente la fotocopia della mia amica Maureen: camicia di flanella, bombetta, shorts, il suo look per eccellenza. Aspetta un momento “Matt è davvero perfetto, ha persino dei bermuda identici a quelli di Jeff”
“Perché sono quelli di Jeff” risponde Angie servendosi il caffè da un thermos che le ha appena allungato la ragazza, assieme a un bicchiere di plastica.
“Che?”
“Il tipo che ci ha portato il guardaroba di Matt? Si chiamava Jeff?” chiede un'altra tipa, appena affacciatasi dal portellone aperto del furgone, prima di servirsi con un dolce. 
“Sì, è un nostro amico. Cameron ritiene che il look di Jeff sia quello più, come dire, peculiare, e visto e considerato che hanno più o meno la stessa corporatura, tanto valeva farsi passare direttamente i suoi vestiti” 
“Anche i cappelli?” chiedo ridendo sotto i baffi di zucchero dati dai dolcetti di Angie. 
“Soprattutto i cappelli!”
“Laura lo sa?”
“Ahah non ne ho idea, ma deve assolutamente sapere che le sue creazioni entreranno nella storia del cinema” Angie prende due krapfen, li mette in un piattino di plastica e scende dal van, facendomi cenno di seguirla. Per un attimo mi illudo di poter finalmente tirare fuori penna e taccuino dalla mia borsa e farmi fare un autografo da Dillon, dato che stavolta sono arrivata preparata, mica come la sera dell'ultimo concerto all'Off Ramp. Ma mi bastano pochi passi per constatare che l'attore se n'è andato e non è più accanto a Crowe. Ovviamente! Altrimenti Angie non si sarebbe mossa di sicuro. 
“Ehi, ciao Angie, Grace! Cos'hai portato oggi? Ma guarda che non devi” il regista alza la testa da una serie di fotocopie di pagine a quadretti scritte a mano e ci saluta.
“Crema o cioccolato?” gli allunga il piatto e lui ci pensa un attimo.
“Si può fare tutt'e due?”
“Certo, era il mio piano fin dall'inizio” gli consegna ufficialmente i dolci e si siede alla sua destra, io mi accomodo dal lato opposto, sullo stesso gradino. Butto un occhio in direzione del van di fronte al quale, neanche a farlo apposta, ora stazionano i due attori. Dillon parla con la costumista di prima, che gli passa un krapfen e ci indica. A quel punto Matt ci fa ciao con la mano e io ora come ora strozzerei Angie a mani nude, ma evito. Fa brutto se la lascio qui col regista e vado a socializzare col cast? Forse un pochino.
“Oh a proposito di piani, anch'io ne ho uno sai? E ti riguarda, infatti speravo proprio venissi in questi giorni”
“Mi riguarda? In che senso?”
“Aspettami qua un secondo” Cameron si alza e si allontana, come si allontana, almeno momentaneamente, il mio proposito di andare a farmi fare questi benedetti autografi.
“Magari ha un lavoro per te” rispondo a una domanda che Angie mi ha fatto silenziosamente, solo coi suoi occhi confusi.
“Seh, figurati, per lavorare in una troupe cinematografica devi essere qualificata, non prendono persone a caso solo per amicizia”
“Va beh, non dico che voglia farti fare... che so... dimmi il nome di un ruolo importante qualsiasi”
“Direttore di produzione”
“Ecco, non dico quello, ma magari una cosa più semplice, che so, fare il caffè o spazzare il set, consegnare la posta, boh, cose così”
“Anche per fare lo schiavo devi almeno aver finito gli studi, non ti assumono a cazzo”
“Una laurea in caffeinomania?”
“Ahahah sì, potrebbe servire”
Crowe esce da una roulotte parcheggiata dall'altro lato della strada in cui non lo avevo nemmeno visto entrare e ha in mano un grosso raccoglitore verde, di quelli ad anelli. Inizia a sfogliarlo non appena si risiede in mezzo a noi, scorrendo pagine a quadretti scritte a mano, simili a quelle delle fotocopie. 
“Dove cavolo... ah eccola qua!” il regista da una botta a mano aperta sulla pagina appena trovata, apre e chiude gli anelli e tira fuori un singolo foglio, che passa ad Angie. In realtà lo appoggia sulle sue ginocchia, perché lei ha quasi timore di toccarlo, neanche fosse una reliquia.
“Cos'è?” chiedo allungando il collo curiosa. 
“Una scena che gireremo tra un paio di settimane”
“Interno giorno. Debbie entra con calma nel negozio, ha in mano il suo portfolio e si dirige verso la ragazza al bancone...” Angie legge l'inizio ad alta voce, per poi via via abbassarla, fino a concentrarsi in una lettura silenziosa. Ma uffa, da qua non vedo niente!
“Debbie è una dei protagonisti, è una donna in carriera in cerca del principe azzurro. Siccome non lo trova con i metodi tradizionali, si rivolge a un'agenzia di appuntamenti” Cameron spiega l'antefatto, mentre Angie continua a leggere sghignazzando qua e là.
“Dalle risatine di Angie deduco che la scena non sia tragica come la fai sembrare”
“Ahah no, infatti, è una situazione abbastanza surreale, tragicomica direi. Tutti gli iscritti devono realizzare un video in cui si presentano e spiegano cosa cercano nel partner ideale. Quindi Debbie si rivolge a questi tizi, che producono qualcosa di abbastanza assurdo”
“E vuoi che Angie giri il video nel film, giusto? Ho indovinato?” mi alzo in piedi urlando la mia ipotesi, Angie mi copia facendo cadere il foglio.
“MA SEI PAZZA?”
“Oh no, eheh, non era questo il mio piano per te” Crowe recupera la pagina dal gradino più basso senza scomporsi più di tanto e ci fa segno di rimetterci a sedere.
“Ma infatti, figurati!”
“Il piano è una particina: tu sei la commessa”
“EH?” Angie stava quasi per appoggiare di nuovo il sedere sulla scala, ma alle parole di Cameron si alza di scatto come se si fosse scottata le chiappe su un gradino rovente.
“Saresti perfetta!”
“Ma io... ehm... Cameron, ti ringrazio tantissimo, ma non credo-”
“Alternativa, algida e sarcastica, sei praticamente tu, fidati”
“Ma dove??? E poi… io non so recitare”
“Non devi recitare, devi essere te stessa”
“Io non so essere me stessa”
“Ahahahah Angie, taci e accetta! Sei impazzita, è un'occasione unica!” la rimprovero allungandomi per superare il regista e scuotendola per la spalla.
“Lo so che non vuoi fare l'attrice, ma lavorare in una produzione cinematografica è sempre utile,  soprattutto quando lo scrivi nel tuo curriculum”
“E' un'esperienza, cazzo, non puoi dire di no!” esclamo e mi sento molto Meg in questo momento, perché me lo sento dentro che questa folle dirà di no con tutta se stessa, e allora cerco direttamente di non farla parlare.
“Non devi rispondere subito comunque, ho bisogno di saperlo entro una settimana. Ma sappi che ho un'altra opzione per questa parte”
“Ecco, fossi in te passerei direttamente all'altra opzione”
“Non ascoltarla, Cameron! Ci penserà e ti farà sapere” la fulmino con lo sguardo.
“Ma ha pure un sacco di battute! Brian dice solo Venti. Posso fare Brian? Avrebbe anche più senso perché è il regista del video”
“Eheheh sì, in effetti ci starebbe, ma per Brian ho già un'altra opzione ed è insindacabile, mi dispiace”
“Ti pareva, il mio solito culo” borbotta Angie, dopo che un tizio ci è passato di fianco urlando che la pausa pranzo è finita e la troupe deve tornare al lavoro.
“Eh sì, Tim sta girando da queste parti, lascia il suo set apposta per fare questa comparsata per me, per quello so già con precisione quando filmeremo la scena”
“Tim?” chiedo alzandomi definitivamente e seguendo poi Cameron nel salire i gradini.
“Il mio amico Tim Burton, mi ha promesso un cameo in amicizia. Lo conosci?”
“E' un attore? Perdona l'ignoranza”
“Tranquilla! No, è un regista. Hai visto Beetlejuice? Edward Mani di Forbice?”
“Cazzo, sì!”
“Ha fatto anche l'ultimo Batman”
“E' famoso! Sentito Angie? Conoscerai un regista famoso di Hollywood!” faccio con la testa avanti e indietro per scavalcare visivamente Cameron e rivolgermi direttamente alla mia amica futura star del cinema, "E reciterai con lui!" ma non riesco a inquadrarla “Angie?”
Cameron, finora sovrappensiero, si volta a sinistra e poi a destra verso di me, e poi all'indietro. 
“Non c'è. Dov'è andata?”
“Angie!” mi guardo attorno e chiamo la mia amica stupida, che ha pensato bene di dileguarsi proprio al momento giusto. Beh, meglio così, almeno non può dire di no “Va beh, la troverò e la convincerò, tranquillo”
“Non voglio si senta obbligata, ma sarebbe un'idea carina secondo me. Questo film è un po' il mio ringraziamento a questa città che mi ha accolto e mi piace l'idea di metterci anche le persone che ho conosciuto. E poi penso davvero che la parte le calzi a pennello”
“Ti faremo sapere per tempo. Intanto vorrei capire dove si è cacciata”
“Chi state cercando?” così, dal nulla, ecco apparire Cornell in cima alla scalinata.
“La mia collega, nonché tua vicina di casa. Era qua fino a un minuto fa ed è letteralmente evaporata da un momento all'altro”
“Angie? Ahahahahah! Conoscendola, è più facile che sia caduta di sotto, avete controllato?” Chris ride sotto i baffi precipitandosi giù dalle scale. Dio quanto ama quella storia! “Uh, krapfen!” lo sento gridare subito dopo.
“Dai Chris, muoviti che torniamo a girare” gli urla dietro Cameron.
“Ehi ciao,” quasi non mi accorgo di Matt Dillon che ci raggiunge in cima alla scala “la tua amica cuoca è veloce”
“Ciao! L'hai vista?” lo saluto simulando nonchalance, mentre infilo una mano nella borsa in cerca del blocchetto e della penna. 
“Sì, mi ha detto che ti aspetta in macchina,” risponde e poi si rivolge al regista “e che è sparita perché le scappava tantissimo e mi ha detto di salutarti” 
“Eheh ok, grazie”
“E mi sa che le scappava davvero un sacco, mi è quasi venuta addosso”
“Nah, quello lo fa con tutti, è il suo cavallo di battaglia, non sentirti speciale!” Chris ci raggiunge di nuovo dopo la sua dose di dolce.
“Quanto cazzo ti piace quella storia Chris?” Cam scuote la testa e poi richiama l'attenzione della truccatrice che abbiamo conosciuto prima, perché venga a sistemare la faccia inzuccherata di Cornell.
“Che storia?” Dillon domanda curioso e chi sono io per non soddisfare la sua curiosità?
“Non te l'ha raccontata! Impossibile, ma non temere, rimedio subito io!”
***
“Cosa vuol dire che non ti sembra una cosa grave?” Angie cammina avanti e indietro agitatissima, io me ne sto qui tranquillo appoggiato alla mia macchina proprio sotto casa sua.
“Che non lo è, micetta” sono così tranquillo che mi sento quasi in colpa.
“Micetta un cazzo, ho detto a Matt Dillon che mi stavo pisciando addosso, ti pare normale? Penserà che sono scema” butta la sigaretta a terra, la spegne sotto lo stivale e se ne accende subito un'altra. 
“Perché? Gli attori non pisciano?” io sono ancora alla prima.
“Sì, ma non è questo il punto!”
“Non credo sia rimasto scandalizzato da questa cosa”
“No, certo, avrà solo pensato che sono una malata di mente”
“Dai, alla prossima lezione di chitarra gli spiegherò che la mia ragazza non è incontinente, ma solo timida”
“Lezione di chitarra?” finalmente riesco a farla fermare un secondo perché con questo andirivieni mi sta facendo venire il mal di mare.
“Sì, gli serve un'infarinatura minima per essere vagamente credibile sul set. Ha chiesto aiuto a me, non ho idea per quale motivo. Ma non ho saputo dire di no. Dopotutto non ho niente da fare in questo periodo” infatti, sto solo registrando un album, girando un film, facendo ancora qualche turno al mini market. Per poter vedere Angie stasera sono uscito dallo studio e sono andato a prenderla al lavoro per accompagnarla a casa. È buffo, quando era un segreto di stato avevamo tutto il tempo del mondo, adesso che tutti sanno che stiamo assieme siamo ridotti a vederci nei ritagli di tempo.
“Beh, avrai fatto una buona impressione. Probabilmente perché non sa che mi conosci”
“Lo sa già che ti conosco”
“Non sa quanto mi conosci” approfitto della sua ritrovata calma per prenderle le mani e attirarla a me.
“Vuoi fargli sapere anche quello? Ti facevo più riservata”
“Ahah vaffanculo, Ed” fa per allontanarsi, ma un bacio riesco a rubarlo.
“Mmm però sei proprio cattiva, sai?”
“Per un vaffanculo? Da quando sei così sensibile?” si riavvicina con quel suo ghignetto furbo e mi mette le braccia al collo. 
“No, non è per quello. Ti sembra giusto chiamarmi col mio soprannome intimo proprio adesso che non possiamo fare niente?”
“Sei proprio un coglione!” fa per staccarsi da me con uno spintone, ma la blocco. Allora mi prende la sigaretta dalle labbra e la lancia via per dispetto.
“A proposito, perché non possiamo fare niente? Perché questa sigaretta non possiamo fumarla su, nel tuo appartamento, magari davanti a una bella tazza di caffè?” le chiedo fregandole la sua dalle dita e facendo un tiro.
“Perché devo alzarmi prestissimo domani. E anche tu”
“Appunto. Saliamo, sigaretta, caffè e poi a nanna. Qual è il problema?”
“Il problema è che faremmo tutto tranne che dormire e lo sai bene” brava, lo so benissimo, perché l'avrei proposto altrimenti?
“Continuo a non vedere il problema”
“Ahahah il problema è che tu sarai super-performante e produttivo anche senza dormire, io no”
“Mica ti tengo sveglia tutta la notte” magari fosse, aggiungerei. 
"Mm… non ne sono troppo sicura" si riprende la sigaretta che mi penzola dalla bocca. E mentre fa un tiro lunghissimo mi guarda in una maniera che… che cazzo.
"Angie però, anche tu…"
"Io cosa?" espira il fumo di traverso per non buttarmelo dritto negli occhi.
"Non mi aiuti"
"Perché? Che ho fatto?"
"Non dobbiamo fare niente e poi invece mi tocchi, mi guardi così..."
"Ahah quanto sei idiota!" si stacca da me e apre la sua borsa in cerca di qualcosa. 
"Guarda che non era una battuta" forse Angie sta pian piano cominciando a farsi una ragione del fatto che mi piace, ma non ha la più pallida idea di come possa far sentire un uomo con uno sguardo, un abbraccio o anche solo il suono della sua voce. 
"Ok ok, allora ti sto lontana e cambio argomento. Come vanno le registrazioni?" prende un fazzoletto e si soffia il naso, allungando ancora un pelo la distanza tra noi. 
"Bene, credo che i tecnici vogliano ammazzarci. Non ci è voluto molto"
"Ahah perché? Che avete combinato?"
"Niente in particolare, hanno solo scoperto di avere a che fare con dei perfezionisti del cazzo"
"Oh, vuoi dire che hanno conosciuto Stone?"
"Ahah tutti noi, in realtà, non solo Stone. Le ultime tre notti le ho passate chiuso in studio da solo a provare, riprovare, riscrivere…"
"Come da solo?"
"Mi ero inchiodato su un paio di pezzi, non venivano proprio come volevo, come volevamo. Allora mi sono fatto spiegare dall'ingegnere del suono come registrarmi da solo e gli ho detto, ok, adesso chiudetemi dentro e vedrete che domani le faccio come dio comanda" 
"E ce l'hai fatta?"
"Certo, farsi il culo a volte è l'unica soluzione" ce l'ho fatta? Penso di sì. Cioè, con quei due pezzi sì, manca il resto dell'album. E manca il resto di me. Voglio dire, dal vivo mi sto sciogliendo, sto trovando la mia identità non solo in questa band, ma anche in questa scena, in questa città. Ma sul disco dobbiamo essere noi, i Pearl Jam, e la mia identità deve essere fatta e finita. Devo essere all'altezza di quello che abbiamo creato come gruppo, è indubbio che io sia l'anello debole qui. Non perché non abbia le capacità o il talento, ma perché sono l'ultimo arrivato in un gruppo con delle dinamiche già ben definite, in perenne equilibrio tra dovermi adattare a loro ed esprimere quello che sono. I ragazzi mi rassicurano in continuazione, ma… Sono scemo se dopo quasi sei mesi non mi sento ancora al 100% parte del gruppo?
"Stanotte no però, giusto?"
"No, stanotte riposo. E poi avevo voglia di vederti"
"Eheh ti sono mancata?"
"Certo"
"Ma se ci sentiamo tutti i giorni!" Angie butta la seconda sigaretta e infila le mani nella tasca della sua giacca di pelle. 
"Sentirsi non è la stessa cosa. E poi oggi a pranzo ero cotto, saremo stati al telefono sì e no  due minuti. Anzi, perdonami se ho chiuso frettolosamente, appena messo giù con te sono crollato sul divano dello studio un'oretta e poi mi sono rimesso al lavoro"
"Lo so, Eddie, tranquillo" si riavvicina quasi timidamente e mi da due pacche sulla spalla.
"Non sei arrabbiata?" 
"Ahah ma no, figurati, ci mancherebbe! Stai lavorando, mica ti stai facendo i cazzi tuoi"
"E non ti manco un pochino?" le prendo una mano e le bacio il palmo, per poi tenermelo sulla guancia.
"Certo che mi manchi, ma il tuo lavoro è questo, tu sei così. Se mi faccio le paranoie adesso perché non ci siamo visti una settimana, come dovrei reagire quando avrai un tour e starai via i mesi?" 
"Sicura non sia un problema per te?" dalla tranquillità che trasmette sembra stra-sicura, anche più di me. Insomma, non è che non ci abbia pensato, ci penso da sempre o almeno da quando ho deciso che un giorno avrei fatto della mia passione il mio lavoro. Non ne ho parlato con Angie, quello no. 
"Assolutamente, non sono la ragazza rompicoglioni che ti stressa se non la chiami tutti i giorni o che ti chiede di scegliere tra lei e la musica, non esiste" mi prende il viso tra le mani e poi mi scuote come a farmi dire No con la testa assieme a lei.
"Ok. Ma io invece ti posso chiamare tutti i giorni?" 
"Ahahahah puoi chiamare quando vuoi" mi bacia e si scosta di nuovo da me.
"Comunque non è un'eventualità immediata, cioè, se tutto va bene il disco uscirà quest'estate, verso la fine dell'estate. Faremo qualche data qua e là, ma nessun tour serio prima dell'autunno. Prima di allora non dobbiamo neanche porci il problema in pratica" dico più a me stesso che a Angie, che sembra del tutto serena. 
"Non esiste nessun problema per me, Eddie, davvero, non preoccuparti"
"Non mi preoccupo per te, ma per il sottoscritto. Come faccio a stare lontano dalla mia micetta?" 
"Ahahahahah sei proprio scemo!" Angie scuote la testa e prende le chiavi di casa dalla borsa, chiaro segnale che sta per salutarmi.
"Ecco, io apro il mio cuore e tu ridi di me!"
"No caro, tu mi prendi per il culo e io ti do quello che ti meriti!"
"Non ti piglio per il culo, è la verità! Pensi davvero che non mi mancherai da morire?"
"Non morirai"
"No, ma sarà dura. Ehm, in tutti i sensi"
"Ahahahahahahah e poi dici che non mi prendi in giro?!" mi da una specie di spintone, ma io sono irremovibile.
"Infatti sono serissimo. Come faccio a stare un mese senza fare l'amore con te?"
"Fai come fanno tutti, le groupie ci sono per questo no?" 
"Le groupie???" ma come cazzo fa a uscirsene con queste cose dal nulla?
"Ahahahah"
"Io non ho groupie!" 
"Beh, non ancora"
"Né ora né mai, per carità!"
"Non ti piace l'idea?"
"No! Lo trovo aberrante e umiliante per le donne, non siamo mica i Mötley Crue del cazzo!"
"Ma se una ragazza libera e sicura nella sua sessualità vuole fare le sue esperienze?"
"Che le faccia, ma non con me"
"Ahahah sei molto categorico su questo punto"
"Lo sono"
"Niente sesso con le fan allora?"
"No. Tutt'al più mi vedo con Fede"
"Fede?"
"Federica…"
"E chi è?" per un attimo credo di avercela fatta, di essere riuscito non solo a fregarla con un'altra battuta, ma anche a tirarle fuori quell'1% di gelosia che deve avere per forza nascosto da qualche parte. Invece no.
"Federica… la mano… amica" non faccio in tempo a finire la frase che Angie mi ha già riempito di sberle sul coppino.
"EDDIE!"
"Ahahah perché mi picchi?"
"Perché fai schifo!"
"Scusa, micetta. Le groupie sì e le seghe no? Spiegami… ahia… il senso!"
"Non ti picchio per quello, ma per il livello bassissimo della battuta"
"È sempre quello il punto: tu pensi che io stia scherzando, invece sono super serio" infatti sto seriamente cercando di punzecchiarti per farti cedere e farmi salire su con te, ma non c'è verso.
"Certo"
"Comunque tutti escono con Fede, anche tu scommetto…"
"L'hai vista anche questa settimana?" sempre brava a sviare tu, eh?
"Sì, lo ammetto"
"Eddie!" altro finto pugnetto al sottoscritto.
"Eheheh Eddie cosa? Me l'hai chiesto tu!"
"Adesso ho capito cosa fai tutta la notte da solo in studio, altro che lavoro!" 
"Nah, io preferisco la comodità della casa e di un letto. Quella fissata coi posti strani sei tu, cara" provo a segnare l'ennesimo colpo, ma va a vuoto anche questo.
"Va beh, a proposito di letto, s'è fatta una certa, direi che me ne vado a dormire"
"Ok" sospiro rassegnato.
"Ahahah e non fare quella faccia"
"Che faccia?"
"La faccia da cucciolo triste di uno che va in bianco" 
"Ah, dici questa?" incrocio le braccia, spalanco gli occhi e faccio un broncio da manuale buttando fuori il labbro inferiore in maniera esagerata.
"Esatto, ahahah, piantala" prova fisicamente a smontare la mia espressione da manuale stroppicciandomi la faccia con le mani, ma io resisto "Dai!"
A quel punto l'acchiappo a tradimento e l'abbraccio.
"Lo sai che scherzo, vero?" le sussurro all'orecchio.
"Certo che lo so"
"Volevo solo vederti perché mi sei mancata, non mi interessa il sesso"
"Lo so"
"Cioè, mi interessa, è bellissimo, ma non è tutto"
"È un bonus"
"Sì, ma non è che se stasera non mi dai il bonus mi incazzo o simili, ok?"
"Messaggio ricevuto, tranquillo"
"Perfetto" la bacio dietro l'orecchio, poi sulla guancia, poi sulle labbra.
"Recupereremo presto, promesso"
"Non ti preoccupare"
"Non mi preoccupo. Tanto c'è sempre Fede, no?" alza le spalle e mi rifila quel suo solito sorrisetto furbo del cazzo. Se no  fosse che dobbiamo fare i bravi, le sarei già saltato addosso.
"Sei perfida, sei veramente perfida" la allontano da me, ma me ne pento immediatamente.
"Buona notte, Eddie"
"Come buona notte? Ti accompagno su, dai"
"Non se ne parla, notte notte" mi da un ultimo bacio e s'incammina verso il portone. 
"Addirittura? Pensi ancora che m'infilerei a tradimento a casa tua? Non ti fidi proprio eh?"
"No, non mi fido. Di me stessa. Per niente. Al 99% ti farei entrare"
"Ah! Davvero?"
"Adesso devo proprio andare"
"Sono così irresistibile?"
"BUONA NOTTE!"
"Rispondi, maledetta!"
"A DOMANI!"
"Uff ok ok, buona notte!" ma non finisce qui, eh?
***
Stasera batto un record: dieci e mezza e sono già in pigiama. Cioè, più che in pigiama in mutande, ma è per dire che sono pronto per andare a letto. Alle dieci e mezza, mai successo, neanche che da bambino, credo. Non me lo ricordo. Sono stato bambino? Sì, direi di sì. Guardo la chitarra appoggiata al muro e mi viene in mente una sera d'estate di tanti anni fa, in casa c'eravamo io, mia madre e il tizio con cui usciva all'epoca. Lei suonava il suo vecchio Wurlitzer, lui l'accompagnava con la chitarra, facevano una jam, anche se all'epoca non avevo ancora idea di cosa volesse dire. Non ricordo se c'era altra gente. Ricordo solo che a un certo punto, forse perché non mi sentivo abbastanza al centro dell'attenzione in quel momento, corsi in camera mia a prendere una racchetta da tennis, e tornai in salotto a fare air guitar come uno scemo mentre loro due suonavano. A un certo punto, alla fine di un pezzo, il tipo chiese a mia madre se sapevo suonare. Alla sua risposta negativa, mi invitò ad avvicinarmi e, per la prima volta in vita mia, imbracciai una chitarra. Mi insegnò qualche accordo sul momento e vidi che mi risultava facile. Fu sempre grazie a lui che più tardi ricevetti in regalo la mia prima chitarra. Dovrei essergli riconoscente, se solo mi ricordassi come cazzo si chiamava..  
"Ehi Jerry, sei solo? Si può?" Layne entra spalancando la porta della mia stanza senza farsi troppi problemi.
"Sì. Ma anche se non potevi, ormai sei entrato lo stesso" lo sa benissimo che sono solo, sono sempre solo, ormai penso lo chieda più per non umiliare il mio ego che per vera informazione.
"Allora, che fai stasera?" 
"Schifo. Può andare come risposta?"
"Io e Demri andiamo a bere una cosa, vuoi venire?" non so per cosa stupirmi di più: per il fatto che si rivede con Demri dopo la maretta degli ultimi tempi? Perché ignora perfettamente la mia battuta? O perché gli faccio così pena da pensare di portarmi dietro come ruota di scorta a un'uscita con la sua ragazza? 
"A fare che? Reggere il moccolo?"
"Fanculo, Jerry, andiamo al Frontier Room a bere, non è un'uscita romantica, puoi venire senza farti pare"
"Sì, ok, no, non posso, sai com'è, stavo andando a dormire"
"A dormire?"
"Sì, vedi" ammazzo la canna nel posacenere sul comodino, sollevo il culo dal letto e mi infilo sotto il lenzuolo.
"A quest'ora?"
"Sì, voglio prepararmi per la partenza, sai, iniziare ad abituarmi al fuso orario di lì" tra pochi giorni si va in Europa, in tour coi Megadeth, e onestamente non vedo l'ora. Sarà una figata, indipendentemente dal fatto che il 99% del pubblico presente sarà lì per loro e non ci cagherà di striscio. Non me ne frega un cazzo, mi basta conquistare anche l'1%. Mi basta suonare e fare casino in giro. E staccare da Seattle e da tutto. Ora come ora, mi ci vuole davvero.
"Ehm, in Europa adesso sono tipo le sei/sette del mattino, Jerry" da quando in qua Layne è uno scienziato… come si chiamano… va beh, esperto di fusi orari?
"Appunto, comincio a mettere da parte preziose ore di sonno adesso, in previsione di quelle che perderò poi. Devo sempre spiegarti tutto!"
"Dai, non fare l'asociale! E poi Demri vuole salutarti" Demri vuole psicanalizzarmi, è diverso. Oppure vuole affibbiarmi qualche sua amica, come già ha provato a fare qua- ASPETTA UN MOMENTO.
"E chi c'è a parte noi tre?"
"Mah, non so, nessuno, credo" 
"Credi"
"Non so chi c'è, magari becchiamo qualcuno lì, altrimenti siamo solo noi"
"Becchiamo qualcuno lì… tipo chi?" 
"Ma che ne so, era per dire! Capita di trovare qualcuno di tanto in tanto. Coi cocktail a un dollaro e cinquanta, è il ritrovo preferito degli ubriaconi e dei musicisti con le pezze al culo, che sono i due gruppi principali a cui appartengono i nostri amici" il tuo ragionamento non fa una piega, fratello, peccato che fai cagare a mentire.
"Non è che andiamo lì e c'è qualche amica di Dem?"
"Mah, che ne so, può essere, chi è che non è amico di Demri?"
"Layne, ti prego"
"Conosce tutti, cazzo"
"Dimmi che non avete organizzato una cazzo di uscita a quattro per farmi conoscere qualcuna"
"Ahahahahah cosa? Ma no, figurati!"
"Perché mi incazzo se è così"
"Non abbiamo organizzato un cazzo di niente, mi ha appena chiamato e mi ha chiesto se mi andava di uscire a bere e di invitare anche te, tutto qui"
"E la cosa non ti insospettisce?"
"Eh?"
"Puoi dirmi con assoluta certezza che se adesso prendo e vengo con te al bar non ci troveremo Demri e una sua amica ad aspettarci?"
"Beh, con assoluta certezza no, ma-"
"Allora buona notte" spengo la luce e faccio per mettermi a letto come si deve.
"Cazzo che piaga che sei diventato! Comincio a dare ragione a Mike e Sean" Layne indietreggiare verso la porta e pigia l'interruttore per riaccendere la luce.
"Bene, allora vacci con loro al Frontier"
"Quanto la fai lunga! Cosa ti costa bere una cosa un'oretta con una tipa???" sbuffa e si arrende, finalmente.
"AH! ALLORA LA TIPA C'È!" scatto di nuovo seduto e lo punto con un dito accusatore.
"Sì, c'è! Va bene! Avevi ragione, sei contento?"
"Sì, di solito alla gente piace avere ragione, sai com'è"
"Mica ti ci devi fidanzare, solo farci due chiacchiere. Dem non è scema, certo non vuole accoppiarti adesso che stiamo per partire per un mese"
"Appunto, cosa la conosco a fare adesso? Ne parliamo quando torno" sprimaccio il cuscino e ci appoggio la testa, spengo di nuovo la luce.
"Dai, Jerry, vestiti e andiamo" riaccende.
"Non ci vengo" rispengo.
"Ho già detto che andavamo, che figura mi fai fare? Su!" riaccende.
"Sei uno stronzo" mi metto le mani in faccia, ma vorrei farlo a lui sinceramente.
"Pensa a quella povera ragazza che vede arrivare solo me. Che fa? Il terzo incomodo?"
"Ma se prima mi hai detto-" meno msle che cinque minuti fa era un'uscita senza impegno. Mi alzo.
"Coraggio! E poi la tipa è dello Scorpione" 
"E quindi? Che cazzo vuol dire?"
"Che ne so, ma Dem ha detto che per te è perfetta. E calcola che con Angie ci aveva azzeccato che sarebbe finita in merda. Io speravo si sbagliasse, ma ci azzecca sempre" 
"Grazie amico, erano giusto cinque minuti che non ci stavo pensando" osservo mentre m'infilo i pantaloni.
"Prego, non c'è di che. Ora vestiti, ti aspetto di là"
Non ci posso credere che mi abbia incastrato così facilmente. Va beh, per lo meno posso affogare i miei dispiaceri nell'alcol a buon mercato.
"E come si chiama questa tizia?" gli chiedo quando è già fuori dalla porta.
"Heather! Lavora con lei al negozio. È carina, vedrai"
Quindi la conosce pure lui. Ovvio. Ma non era tutto organizzato, nooooo. 
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iramafangroup · 2 years
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"L'amore genera amore"❤️🌹
Lui che si affaccia dalle transenne per salutare la sua famiglia mandando baci e mettendosi poi la mano sul cuore è un gesto bellissimo, puro e che sottolinea la bella persona che è Filippo. Questo momento di sicuro resterà impresso nella memoria e nel cuore di tanti, nel mio di sicuro!
(Segui @iramafangroup su instagram e facebook)
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gaysessuale · 1 year
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guardare il concertone è un continuo ripetersi di "ma chi?" dopo che annunciano il cantante di turno, finchè non si fa sera e escono i cantanti che conosco
beloved a questo punto per arrivare alla sera con il mood giusto ecco a te le regole principali del Concertone Drinking Game (titolo provvisorio)
Fai un sorso ogni volta che:
non conosci la persona sul palco
il/la cantante aizza la folla (2 sorsi se chiede di alzare le mani)
il/la cantante fa massiccio uso di autotune
il/la cantante ringrazia Roma / la famiglia / la troupe / il primo maggio / il pubblico (cumulabile)
ci sono dei balletti sul palco (2 sorsi se sono discutibili)
qualcuno inciampa
Bevi uno shot ogni volta che:
il/la cantante non sa dove andare alla fine della performance e si guarda attorno come un cerbiatto
i presentatori pronunciano male un titolo o il nome di un/a cantante
il/la cantante sconosciuto/a canta una generica canzone indie che ti fa rotolare via le palle
il/la cantante sconosciuto/a canta una generica canzone rap/trap, uno shot e mezzo se in questa canzone parla di vita di strada
Tira giù tutto il bicchiere se:
qualcuno fa qualcosa di visibilmente illegale sul palco
qualcuno, colto dal fervore politico, decide di usufruire del tempo della seconda canzone per leggere un infervorato monologo politico contro il governo, questo atto sarà poi seguito dalla ripartenza del PCI
qualcuno cade dal palco / scale / transenne ed è necessario l'intervento delle guardie mediche
Divertiti beloved! Si può fare anche con le bevande analcoliche!
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alephsblog · 5 days
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“La linea da seguire nei media generalisti per le cronache di questo 25 aprile è quella del profilo basso: è andato tutto bene, la sacralità della giornata in fin dei conti non è stata sporcata. Il resto sono ragazzate: a Milano ci sono dieci adolescenti nordafricani che escono dal McDonald’s, aggrediscono e bloccano la Brigata Ebraica, mentre a pochi metri, in area Duomo, stanno parlando le autorità e gli islamofascisti del movimento pro Palestina si appendono alle transenne. I maranza, le seconde e terze generazioni, i ragazzi che trappano il disprezzo nelle banlieu milanesi, colgono di sorpresa il corteo perché non fanno parte dei manifestanti ufficiali pro Palestina. È la Stella di David a far scattare la molla, per loro quelle bandiere biancoazzurre sono una provocazione, e partono gli insulti. Poi partono i calci, poi un adolescente scalmanato estrae il coltello e si mette a tagliare lo striscione della Brigata. Ma evidentemente bisognava far assaggiare quella lama a un ragazzo di nome Davide. C’è infatti un parapiglia, dentro ci sono i volontari dei City Angels che erano di scorta al corteo. E l’aggressione riparte. Il giovane filo palestinese si scaglia contro il giovane Davide in carne e ossa, brandendo il coltello. La ferita è superficiale anche se lunga dieci centimetri, ma la linea è sempre che so’ ragazzi.”
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Il Valentino è un "labirinto": viali inaccessibili per i cantieri Pnrr
Il Valentino è blindato dai lavori per il Pnrr e attraversarlo a piedi o in bici è diventato impossibile. Una fila di transenne sbarra viale Mattioli e per raggiungere corso Vittorio bisogna necessariamente spostarsi su corso Massimo. Sì, perché a essere chiusi sono anche i marciapiedi a fianco al Castello del Valentino, oltre a tutta l’area pedonale d’asfalto. Un bel problema per i tanti…
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lamilanomagazine · 20 days
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G7 a Milano: provvedimenti per la sicurezza e strade chiuse
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G7 a Milano: provvedimenti per la sicurezza e strade chiuse. Nell’ambito della presidenza del G7 affidata all’Italia per il 2024, domani giovedì 11, venerdì 12 e sabato 13 aprile Milano ospiterà la seconda Riunione Ministeriale del G7 in agenda, che verterà sul tema dei Trasporti. In ottemperanza alle determinazioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dal Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il Questore Giuseppe Petronzi ha predisposto un articolato dispositivo di vigilanza, ordine e sicurezza pubblica, per garantire il regolare svolgimento del vertice internazionale e garantire la fruibilità del centro milanese ai cittadini, turisti ed esercenti. In considerazione dei lavori che si terranno a Palazzo Reale, degli spostamenti delle delegazioni e degli eventi connessi al vertice che riguarderanno Palazzo Lombardia e il Teatro alla Scala, sono state individuate zone di rispetto caratterizzate da modalità operative modulabili: le forze di polizia effettueranno opportuni controlli nei pressi delle zone che saranno delimitate da transenne per assicurare, in maniera intermittente e razionale, la migliore cornice di sicurezza e il minore disagio alla cittadinanza. Nel corso dell’evento internazionale, sarà interdetto il traffico in piazza Beccaria e, il solo venerdì pomeriggio, in piazza della Scala. Nei tre giorni di riunioni ministeriali, inoltre, saranno chiusi i due accessi alla stazione metropolitana Duomo lato Arengario.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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alessandro54-plus · 25 days
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Follia in Copa Libertadores: un tifoso lancia una pietra e colpisce un ex giocatore della Fiorentina
articolo: https://www.calciomercato.it/2024/04/05/volano-pietre-e-transenne-lex-fiorentina-finisce-in-ospedale/ Venerdì, 05 aprile 2024 I tifosi del Penarol (ANSA Foto) – Calciomercato.it Scontri tra tifosi e non solo, volano pietre e transenne: ferito l’ex giocatore della Fiorentina Un clima lontanissimo da quello che dovrebbe essere una partita di calcio. Animi tesissimi tra i tifosi,…
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