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ngirardi · 4 years
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ngirardi · 4 years
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Il fastidio.
Credo che nella sua vita ogni individuo abbia una dose di fastidio da sciropparsi. Chi con calma, lungo una cinquantina d'anni di faccia di cazzo del capo al lavoro, chi più in fretta, che ne so... un soldato della prima guerra mondiale che viene chiamato a farsi fare a brandelli mentre se ne stava buono in campagna a coltivare i fagioli. C'è differenza, ma sempre fastidio è.
Io ho il vicinato zingaro (scherzo, sono tutti italianissimi de Jezolo), Gino ha il fatto che non può abbuffarsi di formaggio o wrusteli (plurale di quei siluri made in Polifosfaty), insomma la differenza a mio avviso la fai sul come affronti le rotture di cazzo nella vita. Io spesso sbrocco, però è anche vero che il mio livello di stress è basso, lo "gestisco".
C'è gente dalla mattina alla sera in lotta col mondo, il traffico, l'asilo, il Covidde, la cassiera, Di Maio, i polifosfati, i negri. Cioè ok, è vero che tutte queste cose prese singolarmente fanno girare i coglioni (i negri non c'entrano, ma e una parola che adoro e fa incazzare i comunisty), ma devi tenere la giusta distanza, prenderne poca, te lo dicono anche i pusher professionisti, altrimenti: bolle al cervello, aneurismi, non scherzo!
Diabete mellito (qualunque cazzo di cosa sia), attacchi di panico, extrasistole intubata, linctus e morte.
Allora io dico che se è deciso da Dio che tutti noi, poco o tanto dobbiamo romperci i maroni, se è obbligatorio provare quel fastidio poco confortevole conviene evitare almeno di andare a cercarselo apposta, e magari spalmarlo in modo che non si veda, un po come i muzzini sotto i banchi di scuola. Siamo diventati tutti adulti e responsabili occultando caccole alle elementari, prendiamone atto.
Si vive più a lungo, credo, e si è più belli. I tratti del viso proprio, le rughe di espressione, migliora la dentatura, anche la barba è più folta, si migliora la vista, provare per credere.
Se poi proprio non ce la fai, un bel bestemmione liberatorio, non ai santi, diretto a Lui, l'Onnipotentemaiuscolo, il Padre. È come mandare una mail all'amm. delegato saltando tutte le figure precedenti, sbam. Ti licenzia, ma sai che cinque minuti di benessere?
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ngirardi · 4 years
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Tutto qua.
Ve ne siete già dimenticati, vero?
Le strade vuote? La primavera ventosa, il sole che incominciava a scaldare, il silenzio 8n giro per le strade cittadine, la fifa, la paranoia, come sarebbe andata a finire quella storia? È già tornato normale uscire, respirare, poter scegliere di stare sul divano senza essere costretti.
No, ovviamente non me ne frega un cazzo della mascherina e tantomeno di lavarmi il culo con l'amuchina, ma le anatre? Mi interessano le anatre, dove sono andate a finire le anatre cazzo! Pochi lo sanno, io lo so anche se confesso di dimenticarmelo qualche volta mentre sono intento a incendiare litri di gasolio per le strade del Signore.
È un luglio straordinariamente mite questo. Nuvole grigie stazionano verso le montagne e tira borino fresco, secco che piega l'erba ai bordi della statale, increspa l'acqua putrida del canale, il cielo si copre a tratti e il ciclista schiappetta controvento, le gru sono a buon punto nel cancellare ciò che resta della campagna, una lunga fila di auto attende nervosamente di entrare a Jesolo. È un po' come parlare del rischio di incidenti in aereo, la massima sicurezza dedicata ai voli, ai controlli sui velivoli, ma poi se cadono... chi aveva controllato il tetto del fienile? O la scuola? Sono i bersagli preferiti, dovremmo saperlo.
Poi non lo so, si diventa vecchi e sentimentali, si viene al mondo per assistere a qualche decina di cicli, di giri di giostra e si torna a dormire, si torna carbonio no?
Una volta ho parlato ad un vecchio becchino intento a sfasciare una bara a colpi di zappa, questo poi col badile riempiva la sua carriola con la materia scura mista ad ossa e lembi di vestiti di inizio 900. Posso prendere questa? Gli chiesi. Ora ho la sua targhetta di bronzo su un ripiano della libreria, sconosciuta signora di inizio 900. E insomma questo mi fa: buona giornata! E io facendogli un cenno pensavo, tutto qua? È tutto qua, Signore misericordioso? Nemmeno il nome, solo una N ed una M al posto del sapere, del bello, della coscienza, delle galassie a spirale, della imprevedibile sequenza di casualità, di incontri, di legami, dispiaceri, gioia stupida e cretina, stupori, invidie e amori che sintetizzerei con la parola Mamma?
E... sì, è proprio tutto qua, siamo figli di ciò che abbiamo dimenticato, o meglio mai saputo, facciamocene una ragione e usiamola per disperarci.
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ngirardi · 4 years
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Il cielo non è mai banale.
Il cielo non è mai banale.
Mi disinteresso delle questioni salienti, delle news, dei tagliatori di teste. La storia da raccontare e quella degli uccelli migratori che vedo passare all'alba, la loro grande avventura, il coraggio che hanno. Delle piccole cose umane, sinceramente, mi importa molto poco.
E mi accorgo che senza l'esperienza, la storia umana, tutte queste considerazioni non potrebbero esistere. È solo grazie all'uomo che io odio, che deturpa colpevolmente ogni bellezza, che io posso prendere le distanze da me stesso proprio come uomo, e capire la bellezza.
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ngirardi · 4 years
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ngirardi · 4 years
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Il bastian contrario. Così mi hanno definito fin da piccolo,quello che era dritto lo volevo storto e viceversa. Che palle, no? Tipo casa mia, frequento più il retro, la parte a nord che la facciata. Tutti ad abbellire con fiori il davanzale sulla strada e a nascondere il merdaio nel retro. Si ma che palle, no? Tutto bello finto, non è interessante cazzo. Mi piace il disordine, sono incuriosito dalle canzoni del lato B del disco, quelle che fanno cagare al discografico. Magari poi fanno davvero cagare, ma almeno sono diverse, ci si prova, oppure l'autore ci ha messo davvero dell'impegno. Sì, è in parte un atteggiamento il mio, lo so ma sono convinto che se in una qualunque cosa non c'è verità, in un atteggiamento, in un discorso, sia difficile tirarlo avanti a lungo, prima o poi ci si stanca. Io non mi stanco mai del lato scrauso delle cose, anche dell'umanità. Non ho amici fighi, vincenti, non ci sono mai andato d'accordo perchè la mia risposta alla loro facciata bella non va mai oltre al: "ah, però...", con annuimento di finta ammirazione contestuale. I miei amici hanno tutti preso degli psicofarmaci in qualche momento della loro vita, hanno tutti qualche lato incomprensibile e un'auto da meno di diecimila euro. Però adesso piove e rientro dentro in casa.
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ngirardi · 4 years
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Le notti migliori.
Perchè si scrive di notte? Mi succede spesso, le cose migliori mi escono dopo mezzanotte. Non so dare una risposta non banale, forse perchè c'è silenzio, se apri la finestra entra il fresco e non i rumori. La parte difficile è iniziare, mettersi lì, alle dieci o alle undici, quando sonnecchieresti davanti alla tv. Ti fai un caffè, rileggi la parte prima, inorridisci, spegni la moka, scorri fino alla fine del testo, versi il caffè nella tazza e poi in qualche modo magico ti si accende la lampadina. Non è male, è solo inspiegabile, e ti ritrovi all'una con le spalle indolenzite e gli occhi che bruciano. Le notti migliori, insomma.
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ngirardi · 4 years
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Primo giorno.
Riparte la macchina, fa un rumore ben distinto, un brusio preciso che ora, dopo tanto silenzio, si nota di più. È una giornata di sole, i merli attentano alle prime ciliege mature, lo scirocco dei giorni scorsi ha portato un caldo quasi estivo e la libertà di vedere chiunque, i nostri amici, di andare al bar liberamente. Dovrei essere felice, risorgere dal buio dell'isolamento, seppur parzialea ho già voglia di lockdown, di far smettere il rullo di tamburo, di fermare la corsa. Necessaria. Perchè? Lo so che non abbiamo un altro modo di andare avanti, ripensare la società e l'ambiente sono parole da architetti e amministratori con altro in mente. Sì, andremo avanti cosí, in deroga alle leggi vere e sacre fino alla fine. Chi è come me parerà i colpi, o proprio come me si farà travolgere, tanto è lo stesso. In molti ricorderemo quel silenzio che definivamo irreale, innaturale mentre era naturale. E in tanti ci chiederemo inebetiti: "cosa potrei fare?", senza sapere che rispondere. Forse costruire un'astronave, un piccolo mondo nel terrazzo, sulla carta, che ne so, giocare ai soldatini silenziosi, un film, impegno sociale, un partito. No, nessuna risposta ci soddisfa, tanto vale abbassare la testa, darci dentro col lavoro, prendere dei soldi, spenderli in bollette, cibo e vestiti e proseguire senza sapere perchè.
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ngirardi · 4 years
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ngirardi · 4 years
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Piove
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ngirardi · 4 years
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Sangue.
Una riflessione troppo seria sui tanti morti dentro le case di riposo. La domanda che faccio è: ma perchè ce ne preoccupiamo? Se i vecchi che non possono più lavorare e non sono più utili alla crescita del PIL li sbattiamo li dentro, se paghiamo profumatamente non tanto chi gli pulisce il culo quanto chi se li tiene proprio (analogamente a quanto facciamo coi figli a scuola), beh dico io, dovremmo ringraziarlo questo virus che ci da una mano. No?
E tanto più questo pensiero è un tabù tanto più ci fa indignare e non si dovrebbero nemmeno pensare certe cose, ma lo sai perchè? Perchè ci punge sul vivo, perchè è di fatto quello che accade.
Non me la prendo nemmeno con il singolo impiegato disperato, con l'individuo a sua volta vittima, stritolato dalla macchina del fare, la sua corsa folle verso il miraggio della villetta e l'auto ibrida, dei quindici pidocchiosi giorni in vacanza a Jesolo a bestemmiare in coda, lui non se ne rende assolutamente conto. È che tutti fanno così, la nostra società è fatta così: quando sei vecchio e non sei più buono manco a tenere i nipotini, non potendoti buttare nell'umido ti mettiamo in un contenitore. Siamo eticamente autorizzati. Ma ti vogliamo bene eh, una volta alla settimana forse veniamo pure a trovarti, pazienza se nelle altre centosettanta ore e cioè diecimila minuti uno in fila all'altro questo vecchio di merda magari demente se ne sta a guardare il muro o a fare giochi ebeti con l'infermiera che amorevolmente: "buongiorno nonnino!" Nonnino sto paio di coglioni! Che arbitrio c'è? Che scelta è? E prima che qualcuno punto sul vivo si indigni ribadisco il concetto: siamo vittime anche noi carnefici, autorizzati, lobotomizzati dalla società profittocentrica. Fino a un certo punto, fino a quando non ci pensiamo con la coda del cervellino e ci sentiamo male. Al che è meglio che sia tutto apposto così, che nessuno urti la nostra amorevole sensibilità verso i nonni de "il pio albergo stocazzo" per sentirci liberi di scorrazzare verso il nostro odiato posto di lavoro, con la mascherina e il tramezzino a mezzogiorno sfogliando le email. Io che mi sento in colpa quando porto il cane in pensione cinque giorni spero che a quel punto mi sarò procurato per tempo la famosa fiala di insulina, e non mi avrete stronzi.
P.s. mi sono ricordato di non avere figli, quindi il problema non si pone. Vado al lavoro ciao!
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ngirardi · 4 years
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ngirardi · 4 years
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Purtroppo è proprio così. Scrivere un racconto è una vera lotta senza tregua contro l'insoddisfazione. Poi si legge di tutto in giro, ma se prendi a riferimento le grandi opere, i grandi scrittori, la loro capacità di descrivere, il loro ritmo, la narrazione che ti entra dentro mentre tu leggi... beh, è un altro paio di maniche. Cose inarrivabili, e uno scrittore non può non soffrire per questo.
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ngirardi · 4 years
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Almanacco delle cose brutte di oggi, 25 Aprile 2020:
Chi fa politica sulla liberazione, sia da destra che da sinistra; gli invasati che aspettano il passaggio dei satelliti Starlink ritenendola una cosa "bella ed emozionante" da vedere; Gino che ha vomitato sopra il tappeto del bagno; il Covid19; la gente che litiga sbraitando alle 9.00 del mattino; finire un libro che mi piace; sentire gente riscrivere la storia; il microchip 5G che mi hanno appena impiantato nella corteccia cerebrale; il bambino di Binasco (MI) che ha inventato un gioco sul Coronavirus.
E un vaffanculo a tutti.
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ngirardi · 4 years
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Il binocolo è lo strumento migliore per osservare la natura senza disturbare i suoi abitanti siano essi animali o piante
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ngirardi · 4 years
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A due passi dal lockdown, le rive del fiume Piave
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ngirardi · 4 years
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Day 46
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