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#bompiani
garadinervi · 1 year
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Kurt Vonnegut, (2005), Un uomo senza patria, Translated by Martina Testa, Edited by Vincenzo Mantovani, «Tascabili Bompiani» 634, Bompiani, Milano, 2020 (before Minimum fax, 2006 and 2014). Cover Art: Saul Steinberg, Statistics U.S.A., (ink over pencil, and colored pencil on paper), 1981 [Centre Pompidou, Paris. © The Saul Steinberg Foundation]. Design: Polystudio
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marcogiovenale · 5 months
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roma, 6 dicembre, libreria panisperna: presentazione del volume di tutte le poesie di forugh farrokhzad
cliccare per ingrandire Tutte le poesie di Forugh Farrokhzad, a cura di Domenico Ingenito. Interventi di Camilla Miglio * In conclusione dell’incontro, dalle 20 in poi (circa): lettura di testi di Angelo Calandro
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schizografia · 1 year
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Come avvenne il suo incontro con Heidegger?
«Nel 1966, un giovane poeta, amico mio e di Agamben, apprese che Heidegger aveva deciso di andare a trovare il grande poeta francese René Char, durante l’estate, in Provenza, con tre suoi discepoli: avrebbe abitato in una pensioncina e condotto dei seminari. Informò Agamben, che partì: a sentire le lezioni erano in cinque. Io mi unii a loro gli ultimi tre giorni, quell’anno e l’anno dopo».
Che cosa ricorda?
«Ero l’unica donna, non ho mai saputo il tedesco ma cercavo di farmi tradurre come potevo. Stavamo nello stesso alberghetto in una situazione molto familiare, tutto il giorno insieme, colazione pranzo e cena. Facevamo grandi passeggiate in montagna e quando si arrivava sulla cima, dove c’era una tavola con delle panche intorno, cominciava il seminario. Non capivo niente e tiravo la giacca di Giorgio per chiedergli che cosa aveva detto».
E che cosa diceva?
«L’ultimo giorno fu il mio piccolo trionfo. Heidegger diceva che era deluso da come erano andate le cose, perché non gli avevano fatto le domande giuste, non questa domanda, non questa, non questa… Chiesi sottovoce a Giorgio come si diceva in tedesco ma. Giorgio mi disse aber. Dunque quando Heidegger finì di fare il suo elenco in negativo, gli dissi: “Aber…”. E lui: “Ecco, la signorina finalmente ha fatto la domanda giusta…”».
Ginevra Bompiani (intervista di Paolo Di Stefano)
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salliland · 2 years
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#francoarminio 🤍 (Resteranno i canti) #salliland #bompiani (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CdtjYdJKzKb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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errantepagina69 · 2 days
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Gino Paoli (cosa farò da grande)
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In ogni caso Luigi era un ragazzo divertentissimo ed era l'unico di noi sbollettati che aveva i soldi, perché la famiglia di sua madre, gli Zoccola, erano produttori vinicoli e non gli facevano mancare niente. Tant'è che proprio la sua famiglia all'inizio non voleva che usasse il suo vero cognome quando cantava, dava fastidio associare quello di una rinomata vineria alla musica leggera. E allora quando ha iniziato a calcare il palcoscenico ha usato nomi strambi inventati da noi di volta in volta: Gigi Mai, Dick Ventuno, Gordon Cliff. Ecco, se da un lato eravamo bravi con le canzoni e i titoli, non lo eravamo altrettanto con i nomi d'arte, che a ripensarci erano proprio nomi di merda.
In ogni caso è stato proprio Luigi il principale finanziatore quando abbiamo aperto il nostro locale. Oddio, locale, forse è esagerato chiamarlo così. Uno dei nostri amici, Roy Grassi, era figlio di un impresario edile che aveva alcune case in costruzione in via Donghi, zona in realtà terribile perché dovevi parcheggiare lontanissimo e poi farti due o tre chilometri in salita per arrivarci. In una di queste c'era un enorme ammezzato vuoto e abbiamo deciso di farci il nostro ritrovo. Peccato che ci venissero solo gli amici a ballare, perché nessuno sapeva della sua esistenza. In seguito ho disegnato io dei manifesti e li attaccavo in giro per fare pubblicità, così qualcuno ha iniziato a frequentarlo, ma sempre troppo pochi. Alla fine, più che un'impresa commerciale, era una festa fra amici. Anche perché, oltre a noi, non veniva mai nessuno da fuori a suonare. Tranne uno: Giorgio Gaber. Si trovava a Genova per suonare con un'orchestra e una sera che era libero è venuto a cantare. Tra tutti noi forse era l'unico a credere seriamente che la musica potesse diventare il suo mestiere.
E dire che aveva iniziato a suonare la chitarra solo per allenare le dita della mano sinistra, dopo che la poliomielite gli aveva colpito il braccio.
A cura di Daniele Bresciani
Prima uscita: 2 novembre 2023 Editore: Bompiani Pagine: 320
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queerographies · 3 days
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[Il giardino di Bloombsbury][Mario Fortunato]
Amicizia, Arte e Tempo: Il Romantico Mosaico di Bloomsbury a Charleston Titolo: Il giardino di BloombsburyScritto da: Mario FortunatoEdito da: BompianiAnno: 2024Pagine: 224ISBN: 9788830103191 La sinossi di Il giardino di Bloombsbury di Mario Fortunato Virginia, Nessa, Leonard, Duncan, Quentin. E poi Maynard, Bunny, Carrington, Lytton. Mariti e mogli, amanti e ancora amanti. Ma soprattutto…
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downtobaker · 10 days
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Lisario o il piacere infinito delle donne
da redazione Muta a seguito di un intervento chirurgico, Lisario Morales nel suo ricco e silenzioso mondo interiore legge di nascosto Cervantes e scrive strane lettere alla Madonna. Poco più che bambina scopre il potere salvifico del sonno per opporsi al mondo coercitivo e spesso violento degli adulti; si addormenterà quando le proporranno un matrimonio che non vuole. E addormentata da mesi la…
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12esima: C. Lombardo, Mai stati così felici, Bompani
Da Romano Antonaci riceviamo di Claire Lombardo il romanzo Mai stati così felici. Dalla presentazione dell’editore: Chicago, anni settanta. David sta per iscriversi a medicina quando incontra Marilyn, studentessa di letteratura. Grande amore istantaneo, rapide nozze, tre figlie in rapida successione, poi, a distanza, la quarta. Una bella casa nei sobborghi; lui medico di famiglia, lei madre a…
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iannozzigiuseppe · 1 month
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"Il Budda delle periferie" di Hanif Kureishi - Traduzione di Ivan Cotroneo, introduzione di Zadie Smith
Il Budda delle periferie Hanif Kureishi Bompiani   “Così cominciò la nostra relazione sessuale. E io ne rimasi completamente sconvolto; non avevo mai provato prima sensazioni ed emozioni così forti. Avrei voluto gridare a tutti che si poteva vivere perennemente con un fuoco liquido nelle vene.” Praticamente, si tratta di un compleanno di quelli importanti. Sono passati venticinque anni da quando…
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leparolecreanomondi · 2 months
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Uomini o topi
Eppure, “ogni uomo uccide ciò che ama“ Amiche e amici, come state? Io non mi sono ancora ripreso: ero qui con la gattina in braccio quando, chiedendole di alzarmi un attimo per inderogabili esigenze fisiologiche, anziché vicinanza e comprensione, incomprensibilmente si è messa a strillare, mi ha graffiato, mi ha augurato le peggio cose per poi tornare in giardino alla sua solita vita mondana.…
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oubliettederien · 2 months
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Quando è meglio iniziare a scrivere una reazione a un’opera che è stata narrata, dipinta, scolpita… in una sola e comune parola: rappresentata? Nel caso di Attraversare i muri di Marina Abramović, tale schiudersi degli eventi occorre a pagina 259, quando “la leggendaria performance artist”, così è definita nella quarta di copertina, informa il fido lettore che: “L’estate seguente il museo nazionale del Montenegro mi invitò a tenere una conferenza…”
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oubliettemagazine · 2 months
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Attraversare i muri. Un’autobiografia di Marina Abramović: un processo necessario
Quando è meglio iniziare a scrivere una reazione a un’opera che è stata narrata, dipinta, scolpita… in una sola e comune parola: rappresentata? Quando capita il momento giusto, in un certo senso ideale, perché in esso si forma l’idea che poi condurrà le tue parole ad andare dove devono andare, che è lo scopo di noi tutti, non solo di Totò e Peppino mentre si trovano a Milano e, ignorando con…
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weinberl · 5 months
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Vincenzo Latronico ‘Les Perfections’
The NGOs now asked the volunteers to come without telephones and cameras, because the presence of all of these directors and videographers committed to documenting the Tempelhof camp was generating tension between the police and the refugees. *** Tom and Anna, millennials had moved to East Berlin, straight from university in Italy whilst it was still cheap, they were able to carrying on doing…
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muatyland · 9 months
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L'albero delle arance amare | Jokha Alharthi
Zuhur, ragazza dell’Oman che studia in Inghilterra, si sente sola e fatica a trovare la sua strada in una lingua e una cultura che non sempre le permettono di esprimersi come vorrebbe. Sospesa tra passato e presente, ripensa ai legami più importanti della sua vita e riflette sulle sue radici. In una narrazione fatta di frammenti ripercorriamo con lei la storia di Bint ‘Amir, la sua nonna di…
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noteverticali · 11 months
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I raccontastorie: Nicholas Jubber gioca con gli autori di fiabe
“Un viaggio nella storia segreta delle fiabe e dei loro autori” è il sottotitolo de I raccontastorie, il romanzo dello scrittore inglese Nicholas Jubber, in cui gli autori delle fiabe divenute leggendarie con l’incipit “C’era una volta” non passano in secondo piano rispetto alle stesse. La forza del romanzo, edito da Bompiani e tradotto da Andrea Asioli è anche quella di ricordare ad alcuni, o…
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queerographies · 24 days
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[Le nostre mogli negli abissi][Julia Armfield]
Leah e Miri: Tra Abissi e Ricordi Titolo: Le nostre mogli negli abissiScritto da: Julia ArmfieldTitolo originale: Our wives under the seaTradotto da: Chiara ManfrinatoEdito da: BompianiAnno: 2024Pagine: 240ISBN: 9788830119185 La trama di Le nostre mogli negli abissi di Julia Armfield Leah, biologa marina, torna a casa dopo una missione sul fondo dell’oceano che si è conclusa in tragedia. Miri…
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