Tumgik
#calmato
silk-edits · 1 year
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allegromanontroppo · 2 years
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noite boa
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omarfor-orchestra · 4 months
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Comunque qui era proprio Cardio S3 che ha fatto capolino giusto 10 secondi
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~Gio Evan
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killiandestroy · 5 months
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ieri stavo lavorando al PC e ho messo la tv di sottofondo e c'erano puntate della prima stagione dei cesaroni e io avevo completamente rimosso la storyline di marco e della professoressa d'italiano ma perché mi chiedo perché siamo ossessionati dalle """storie d'amore""" tra insegnanti e alunni ma sopratutto alunni delle scuole superiori minori o a malapena maggiorenni santo cielo
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theophagie-remade · 1 year
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giovaneanziano · 5 months
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Stavo facendo lezione. A un certo punto un’insegnante mi ferma e mi fa “ma non dice niente che ad Alessia si intravede il reggiseno?” mi sono calmato, ho preso un respiro e le ho detto davanti alla classe “per prima cosa ha interrotto la spiegazione che gli alunni stavano ascoltando, seconda cosa non sono un insegnate ma un soccorritore formatore, non è il mio lavoro riprendere gli studenti sul loro vestiario. Ed ultima cosa, questo è il problema della scuola d’oggi, dove ci si ferma alla copertina e non si valuta il libro. A me, che sia nuda o un palombaro non mi interessa, a me importa che i ragazzi a fine giornata sappiano almeno fare una chiamata di soccorso efficace e iniziare al più presto una rianimazione cardiopolmonare. Valuto solo i contenuti mi spiace” e l’insegnante dopo un “come si permette” ha lasciato la stanza.
Purtroppo la scuola riflette la società: fino a quando si valuteranno le apparenze invece che i contenuti, la nostra società rimarrà retrograda.
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chouncazzodicasino · 5 months
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Ieri pomeriggio è venuto papà in negozio, a sorpresa. Così. Non che ci sia nulla di strano, ma un po' mi fa sorridere questa cosa. Io e mio padre non abitiamo vicinissimi, lui abita in centro a Roma, io fuori in un paese. È venuto e abbiamo passato il pomeriggio insieme a chiacchierare mentre lavoravo. L'altro ieri mi ha chiamata per chiedermi un consiglio su alcune delicate dinamiche familiari, questa estate siamo stati molto l'uno di supporto all'altro per queste dinamiche micidiali (non si capisce per quale motivo si dice parenti serpenti e non parenti pezzi di merda). Insomma, nell'ultimo periodo sento che i miei consigli sono per lui importanti e di supporto, sento che ha bisogno di sentire la mia campana e questa cosa mi stupisce piacevolmente ancora un po'.
Negli ultimi anni papà si è smussato. Non voglio dire cambiato perché non sarebbe il vocabolo giusto. Si è calmato? Forse. Si è rasserenato? Eh, dai, forse sì. Sì è rassegnato? In alcuni casi sì. Ma sono tutte accezione positive del termine e io sono una vera sega a parlare quindi meglio di così non riesco a spiegarlo. Penso spesso a quando è cominciata questa sua variazione da "orso" a "orsetto" e non so bene a cosa attribuirla. Un misto di pensione/nonnitudine/vecchiaia e di certo la malattia di nonna. Veder passare una donna da totalmente indipendente, dinamica, con una vita così piena e attiva che se solo ci penso io oggi mi viene il fiatone, ad una nonnina con la testa che fugge e si stacca, che ha bisogno di un aiuto pratico per quasi tutto, nel giro di pochi mesi, è stato devastante. Lacerante. Sono convinta che questo lo abbia molto scosso. Come scuote e percuote me, anche solo a scriverlo, con le lacrime agli occhi. Perché mia nonna è il mastodontico perno di questa grande famiglia chiassosa, stronza e dispersa nel mondo, che nonostante tutto amo. Comunque...
Io e mio padre siamo sempre stati connessi. Culo e Camicia. Quando ci chiamavano così io immaginavo un culetto pallido con dei bottoncini attaccati alla pelle (che ero io) e una camicia azzurro chiara che si abbottonava perfettamente su quei bottoncini (che era papà). Eravamo uguali. Fumantini. Forti. Spigolosi. Tuonavamo. Ma anche molto divertenti e buffi. Poi lui se n'è andato di casa e mi ha lacerato il cuore. "La persona che odio e amo di più al mondo", solo così riuscivo a pensare a lui nella mia mente in quel periodo, in quei merdosissimi anni che la mia mente vuole ricordare solo a sprazzi. In quel periodo ho eruttato come un vulcano violento, contro il mondo, ma soprattutto contro di lui. Poi col tempo, ci siamo ritrovati, ritrovati veramente, dentro, perché fuori non ci siamo mai persi. So che il mio giudizio su di lui in quel periodo ha pesato come un macigno, ma è giusto che sia così. Oggi siamo sempre molto simili, ma siamo entrambi cambiati. Io, come lui, mi sono smussata.
Mi piace questa nuova fase della nostra vita dove oltre a figlia che può essere portata in braccio fuori dai rovi come un cerbiatto delicato, sono anche la figlia che hai bisogno di sentire per un parere, quella che parlando, in un continuo brainstorming incasinato e mal parlato, ti fa riflettere e ti apre finestrelle nella mente che tenevi chiuse senza volerlo.
Se penso a questa nuova nostra fase la prima immagine che mi viene in mente è il giorno di ferragosto di quest'anno. Dopo il classico pranzo sotto le montagne, con le tante famiglie della nostra gigante famiglia, tante risate e tanto buon cibo abbiamo portato nonna a riposare e io ho cominciato a pensare ai miei zii, a cosa si stanno perdendo vedendola poco o niente, a come sono lontani, come cerchiamo di includerli e ci scanzano, la scanzano. Ho raggiunto papà, su una panca vista ghiacciaio, e ho cominciato a parlarne con lui, piangendo. Non per me, sticazzi di me, ma per nonna. Ho rotto i miei argini. Ho pianto per tanto tempo, vomitando bile su questa situazione che ci fa stare una merda, urlando e singhiozzando, quando senti la pelle bollente dalla rabbia e gli occhi rossi, con mio padre che mi ascoltava, mi parlava, mi consolava, mi stringeva la mano, guardava le montagne e piangeva. Un triste e rassegnato consolarsi a vicenda.
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occhietti · 10 months
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Ero in ansia... Erano due giorni che non mi segnalavano... Finalmente le segnalazioni sono arrivate... Questa è una del pacchetto appena arrivato. Ero davvero in pensiero... I segnalatori seriali si erano dimenticati di me? Ma anche no, grazie mille, mi avete calmato l'ansia... Ma, così, per farvelo sapere, ci sono altri mille modi per utilizzare le dita in modo più piacevole e appagante... Fateci un pensierino...
- @occhietti
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susieporta · 2 months
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Stamattina mi chiedevo: ma quante ore devo stare in silenzio per dire una sola parola sensata?
Quanto devo soffrire, quante tentazioni devo affrontare, e quanta disperazione devo confutare, per ritrovare una speranza davvero fondata, lo spiffero di un vero sollievo?
Quanti giornali non devo leggere, quante trasmissioni televisive non devo vedere, quante (false) notizie non devo ascoltare, quanti discorsi idioti non devo fare, per percepire l'alito fresco di una parola che dia di nuovo fuoco al mondo, e gioia al mio cuore?
Poi questo furore si è un po' calmato, dentro di me.
Sono tornato al respiro consapevole, ho rivisto con gli occhi del cuore il mio Ficus bonzai, che ha ormai 39 anni, come il mio matrimonio, entrambi piantati su questa terra nel 1985, e ho capito, ho sentito, con gioia e commozione, che tutto fluisce proprio come deve.
Anche questa parola.
La rivoluzione è in corso, ineluttabile, calma come il Nilo, procede verso la foce, rapida come un lampo, come un batter d'occhi, come un Augenblick, dicono i tedeschi, tutta in un solo istante già compiuta.
Ognuno deve fare il proprio lavoro però: il ficus cresce e crescerà per altri decenni, o forse per secoli, mentre i veri rivoluzionari limano i raggi delle loro ruote interne, e allestiscono nuovi giochi, nuove feste, nuovi sommovimenti sociali.
E beato sia chi se la sa comunque ridere, anche nell'occhio del ciclone.
Beato il bambino, l'infante, che ride sovrano tra i crolli del mondo, dentro la rovina di tutti i traditori, i mentitori, i diffusori di morte, gli innumerevoli e spesso occulti omicidi.
Marco Guzzi
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vuotipienidite · 8 months
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“sempre” è la promessa su cui voglio costruire la mia vita con te.
per una volta voglio iniziare con le parole con cui concluderei qualcosa che scrivo o che penso, voglio iniziare con qualcosa che ci racconta, che ci riporta a tutti quei giorni o minuti esatti e perfetti come diamanti in cui ci siamo detti “sempre così”. la tua fronte contro la mia, il mio cuore sopra il suo per combaciare ancora e ancora, “sempre cosi”.
ci siamo detti mille cose e taciuti altre mille volte conservando nei nostri silenzi condivisi anche i sentimenti più veri, quelli che ti fanno sentire l’alta marea dentro al cuore, quelli che un respiro è un tornado dentro al petto.
ci siamo presi ad ogni caduta, sempre pronti sotto il cratere a riempire lo spazio tra le tue dita con le mie, a farmi sole se non splendevi tu, tu che sei diventata mare e mi hai calmato quando ero in pensiero, io che ho toccato il cielo e te l’ho dedicato, tu che sei sempre stata lì ad un centimetro dal mio cuore o forse anche molto meno.
ci siamo amati come poesie, tu mi leggi ed io leggo te che sei la rima per tutti i miei sorrisi. quando ti guardo e sento tremare forte il cuore per un attimo mi perdo e divento come penna tra le tue dita che scrivono strofe d’amore sulla mia pelle, divento un libro. come quello che ti ho regalato, che hai annusato come un fiore, che ti ha rapito tra le sue righe mentre leggevi sul balcone.
ci siamo promessi senza pensieri bui, solo luce prima di addormentarci, solo luce fino “a dopo”.
ci siamo promessi a cuore aperto, solo noi, “sempre così”
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principessa-6 · 3 months
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😍 Bellissima da leggere!!!
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"Non ti ho messo al mondo ma hai dormito sulla mia pancia. Non ti ho allattato ma ti ho nutrito con il mio amore ogni giorno. Non ho cambiato i tuoi pannolini ma ho raccolto i tuoi bisogni in una busta. Non ho calmato il tuo pianto con un ciuccio, ma ti ho dato sicurezza quando la paura ti ha fatto rabbrividire e sei corso tra le mie braccia. Non ti ho portato sull'altalena ma abbiamo trascorso ore insieme nel parco. Non mi occupo del bullismo, ma se qualcuno ringhia o ti attacca, ti difendo con unghie e denti. Non ti insegno a scrivere e disegnare, ma ti insegno ad essere educato. Ti sgrido, ti punisco e ti perdono come una madre. Mi manchi quando non ti vedo. Ti porto ovunque con me e ti penso come un figlio. Di notte mi sveglio per vedere se dormi al mio fianco, ti guardo e ti accarezzo. Non hai il mio sangue, ma tra noi c'è un legame unico"... ❣️💕❣️
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ma-come-mai · 7 months
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“Quando l'ho catturato era giustamente terrorizzato, lottava offrendomi uno o due tentacoli, sperando fossi una murena (amico mio, io e i miei consimili siamo assai peggio di qualsiasi murena).
Col pensiero gli dicevo "tranquillo, non voglio farti male ma solo spostarti da qui, ci passa troppa gente", che pensiero stupido..
Si è calmato, allora ho mollato la presa.
Si è spostato dietro il mio braccio e mi guardava.
Istintivamente sapeva che il pericolo viene dai miei occhi, e se ne teneva distante, ma non riusciva a non guardare.
Poi ha aderito totalmente alla mia pelle, leggerissimo, senza presa, ma ben ancorato con le ventose centrali.
I tentacoli mi toccavano appena ed ho capito che mi stava studiando, cercava di capire.
La sua colorazione, inizialmente bianca di terrore, poi rossa di lotta adesso era moderatamente mimetica, tranquilla.
Solo i due tentacoli frontali, più scuri, fiammeggiavano di coraggio e di curiosità. Il patagio tra i tentacoli si era allargato ad avvolgermi.
Cosa voleva prendere da me?
Un pensiero mi ha attraversato la mente, come se non fosse mio, come se venisse da fuori entrato dalla mia pelle.
Il calore!
Gli piaceva?
Gli interessava?
Lo voleva "capire"?
Senza mai smetterla di guardarmi negli occhi, mi percepiva con tutto il suo corpo.
Sentivo che comunicavamo ma senza parole, senza mente. Una sensazione devastante, per me, letteralmente insopportabile.
Una forma di vita, di intelligenza, sicuramente non inferiore alla mia, anzi sicuramente superiore alla mia e a quella di moltissimi dei miei conspecifici, mi voleva conoscere.
Non per mangiarmi, non per cacciarmi dal suo territorio (o qualcun'altra umana stronzata) ma per conoscermi, per sapere di me.
Un essere affamato di sensazioni che gli lampeggiano sulla cute, pure, mai filtrate, un esploratore.
L'ho indotto ad andare via, chi si avvicina agli umani muore e muore male.
E' diventato rosso cupo, il colore della fuga, e si è diretto verso uno spacco invincibile tra le rocce.
Dove volevo io.
Un attimo prima di tuffarsi nel buio si è fermato, è diventato di mille colori, poi è sparito.
Cosa mi hai detto, cosa hai provato??
Sono tornato a terra diverso, per sempre.
Queste parole gliele devo.
Magari qualcuno, leggendo questa poca cosa, inizia a voler capire.”
Grazie davvero #GiorgioPaesani
Parole che ci restituiscono in maniera perfetta un essere di un intelligenza superiore che noi umiliamo come pietanza come fosse un insalata .
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teredo-navalis · 8 months
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Ho messo solo queste poche perline però mi ha calmato, consiglio
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76 giorni.
Non prendo la lametta da 76 giorni.
È dura, dura davvero.
Oggi in piena crisi ero sul punto di farlo...
Odio così tanto me stessa...
Mi accasciai a terra, in preda alla disperazione, con un dolore lacerante al petto.
Un dolore che mi tolse quasi il respiro.
Ero sul punto di farlo.
Ma poi ho detto "basta".
Ma poi mi sono chiesta "a cosa serve rovinare il tuo corpo?"
È dura, dura davvero.
Ti prego, dimmi qualcosa che mi ricorda che sono forte, e bella.
Dimmi qualcosa che mi ricordi il motivo per cui continuo ancora a ricomporre ogni pezzo.
Dimmi qualcosa che possa ricordarmi di essere una guerriera.
Tesoro,
sei più giovane di quello che credi. E più bella, molto più bella, di quello che riesci a vedere quando ti guardi nello specchio, con le lacrime che ti bruciano gli occhi e la bocca accartocciata in uno scarabocchio. Perché tu non sei quella. Non sei un’immagine bidimensionale. Non sei né la tua altezza né gli inverni incrostati nelle tue ossa, né il peso dei tuoi organi che segna la bilancia; non ridurti ad un numero. Perché sei altro. Sei un intero universo.
Sei la musica che ascolti, quella che riesce a tenere ancora assieme tutti i tuoi pezzi, anche quando ti senti solo sbriciolare. E sei le frasi che sottolinei nei libri, ripetendotele in punta di labbra prima di scivolare nel sonno, stringendole forte proprio all’altezza del cuore. Sei le stelle a cui rivolgi ogni sera lo sguardo, ricordandoti che si può splendere anche se siamo avvolte dal gelo. E quella luna, a cui racconti ogni tuo pensiero, che consideri solo un pugno di cenere, quando in verità valgono così tanto… Sei le tue mani che tremano al mattino, nel silenzio dell’alba, e che un giorno qualcuno stringerà. Sei ogni gesto gentile che hai fatto senza nemmeno accorgertene, la spalla su cui piangere, la voce che ha calmato la tempesta e la luce che ha saputo indicare il cammino a qualcun altro, di cui probabilmente nemmeno conoscevi il nome. Sei le braccia in cui hanno trovato rifugio, anche quando tu stessa ti sentivi persa. Sei i sorrisi che provi a nascondere e le lacrime che asciughi troppo in fretta. Sei la forza che ti ha permesso di rialzarti ogni volta, e la speranza a cui continui ad aggrapparti nonostante una parte di te voglia solo lasciarsi cadere nel baratro. E soprattutto, sei le cose che ami, e che hai amato, che ti hanno fatto sentire viva e ti hanno accelerato il respiro fino a toglierti il fiato. Sei così tante cose non bastano queste poche righe a definirti. E sono tutte bellissime. Perché sono vere, e i sentimenti che hai provato, gli hai sentiti con una tale intensità che vi palpitano ancora all’interno.
E mi dispice, mi dispice così tanto, che ti abbiano convinto che sei una persona difficile da amare. O che non meriti amore. Perché non é vero.
Noi parliamo sempre di voler salvare il mondo. Eppure, se dentro ad ogni persona c’è un intero universo… basterà salvare una persona.
E va bene. Va davvero bene. Se quella persona é te stessa.
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officialpenisenvy · 6 months
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fuori quanto è brutto il tempo però si è calmato il vento il mio sguardo è meno freddo questo inverno sta finendo ogni cosa c'ha il suo tempo chi ha pazienza ne uscirà vado avanti e non ci penso questo inverno finirà [nota del copista: l'inverno deve ancora iniziare]
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