Tumgik
#chiedo aiuto
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“respira”
non ci riesco
“provaci”
non entra aria
“provaci, ti devi calmare”
ansia
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X: e quindi che fai a Ferragosto?
Io: ma che ne so, manca ancora un mese.
X: in realtà è domani...
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susired · 2 years
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Non smetto più di piangere…
Cosa devo fare?
Cosa posso fare?
Fa così male…
Non so nemmeno perché..
Perché fa male?
Ma che cos’è?!
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violeblanche · 1 year
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21 secondi fa
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deathshallbenomore · 11 months
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ok amicə, potrebbe essermi successo qualcosa di circa lgbt ma no non è possibile che proprio a me accadano cose lgbt e quindi esorcizzeremo il tutto ridendoci sopra
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vulnerabile · 11 months
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la mia disperazione per questo esame si nota dal fatto che ho cercato ben 3 persone (di cui una che mi sta sul ca) per chiedere informazioni
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breathetoheal · 1 year
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Dicembre è stato un mese pesante e ora ho bisogno di tutto il supporto che i miei amici mi possono dare e di affetto e amore e abbracci e risate
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annaeisuoipensieri · 3 months
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Bimbe mie vi chiedo aiuto, voi che tutto potete e sapete 😀
@mina-s-vagante @paola-bo @libere-fantasie @lastrega71 @catsloverword @didi7vola
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ilpianistasultetto · 7 months
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NOI SIAMO VITTIME E NON CARNEFICI
Lisa, Marco e il cane Lino. Dalla primavera vivono in questo angolo di Cinecitta', fermata Lucio Sestio della metro. Il muretto e' il loro letto, la panchina di marmo il loro salotto. Quell'angolo a cielo aperto e' la loro casa in tutto e per tutto. Una valigia con qualche straccio di ricambio, le colonnine telecom a fare da mensola per saponi, deodoranti, zucchero, sale, qualche barattolo di vetro pieno di detersivo e un marciapiede- pavimemento sempre lindo e pinto da poterci mangiare sopra. E poi c'e' la loro storia. Buttati fuori dalla loro casa popolare da delinquenti mafiosi che poi quelle case le rivendono. Nessun aiuto, nessuna giustizia. Lisa si e' tagliata i capelli a zero per avere una testa piu' pulita. Cardiopatica, diabetica e altre mille complicanze. Marco, il giorno se ne sta spesso vicino al mercato con il suo bastardino nella speranza di rimediare qualche elemosina o qualcosa da mangiare, regalata da persone di cuore che tirano fuori cose dai loro carrelli della spesa per sostenere tutta quella pena comunicativa. Quando ci parli racconta poco di se' stesso. Tutto il suo fiume di parole lo regala per quella sua compagna cosi sfortunata e malconcia. Pero' non ne parla mai con rassegnazione. No! Sempre con spirito fiero, come avesse accanto una combattente nata. Lei dorme, ricoperta da un sacco a pelo, lui racconta e le carezza continuamente la testa, come a volerle dire: "dai, vedrai che insieme ce la faremo anche questa volta. Ce la caveremo come abbiamo fatto sempre". Quel "ce la caveremo" non pretende molto, anzi, quasi niente. Questa e' gente disperata dalla nascita, gente abituata a lottare ogni giorno con le unghie e con i denti. Gente che se riesce a mangiare e' come vincere una lotteria. Gente comunque fiera, dignitosa. Ci parli e sembra sempre vogliano scusarsi per il fastidio che potrebbero dare a chi ce l'ha fatta, scusarsi per quelle loro mani tese che chiedono aiuto: qualche spicciolo o una semplice mela. Quando passo davanti quella loro casa sotto le stelle mi fermo sempre. Chiedo come se la stanno passando. A volte do a lui qualche 20 o 50 euro. Li do sempre con un po' di vergogna, forse perche' non e' solo quello che a loro serve. Stamattina Marco m'ha commosso. M'ha chiesto se conoscevo qualche B&B in zona che potesse accettarli per un paio di giorni. Ha detto che Lisa doveva riposare, farsi una doccia perche' non puoi lavarti sempre alla fontanella. Questa estate e' stata durissima sotto quel sole cocente, quel caldo asfissiante. Lisa doveva riposare, ne aveva bisogno estremo e lui voleva accontentarla. Voleva solo vedere la sua Lisa almeno una notte dormire sopra un letto vero. Voleva farle almeno questo regalo. Un regalo enorme, come chi regala un brillante enorme alla sua donna.
Noi siamo abituati a vedere storie come queste in tv o a leggerle sui giornali. Abbiamo uno schermo che racconta, che fa vedere ma non tocchiamo mai con mano e invece le cose, per capirle, per capirle veramente le devi toccare, ci devi stare dentro. Per capire, come e' scritto in quel cartello che Marco ha messo in un angolo di quella sua casa, che loro sono vittime e non carnefici. @ilpianistasultetto
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chouncazzodicasino · 1 month
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Stanotte ho sognato che chiamavo disperata una persona per farmi aiutare per una questione di vita o di morte. Vivevo (o lavoravo?) in un grande complesso classico, tipo uno di quei licei del centro di Roma in un palazzo storico, ma da un po' di mesi ormai il mondo era invaso da individui mezzi zombie mezzi vampiri (o solo MANIGOLDI?) che volevano uccidermi e impedirmi di arrivare in "Quella stanza" per fare la mia cosa importante. Così chiedo aiuto e, non senza poche difficoltà, riusciamo ad arrivare al terzo piano di questo bellissimo palazzo dalle linee classiche disabitato, evitando le trappole e gli scontri fisici. Finalmente entro in "Quella stanza", affannata, impaurita, ma sollevata, vado verso il fondo della stanza e apro un armadietto, l'unico arredo presente nella stanza vuota. Dentro i ripiani sono vuoti e impolverati, c'è solo una cosa ed è proprio quella che cercavo io: una latta usata di impregnante. La giro, leggo "Quercia Scuro" e dico: "Fiuuf, meno male! Avevo paura di aver fatto "Noce" e non "Quercia scuro", ok ricordavo bene. Possiamo andare via."
Sono indecisa se prendere questo sogno come una risposta al mio dubbio di ieri su che impegnante usare su questi mobili da giardino per il cliente o se preoccuparmi.
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kon-igi · 1 year
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UN AIUTO PER UNA PERSONA A ME CARA
Ventenne che sta transizionando FtM (da femmina a maschio) con terapia ormonale ma con un seno troppo abbondante per essere ridotto dal testosterone.
Dove è possibile fare una mastoplastica riduttiva di mascolinizzazione del torace che abbia le seguenti caratteristiche?
Costo non elevato (o gratuità* )
Iter burocratico snellito il più possibile
Lui sicuramente si sta informando in modo autonomo nei vari forum su internet ma io volevo dargli supporto chiedendo alle persone trans di tumblr un aiuto da rigirargli (se non volete esporvi potete scrivere anche sul mio profilo telegram kon_igi ).
E a chi non sa magari chiedo un gentile reblog di condivisione.
Grazie, davvero <3
*Se le mie tasse per il SSN le pago volentieri per curare la gente che corre in autostrada, si sfonda di alcol o fa sport pericolosi, le pago ancora più volentieri per restituire la serenità a una persona con disforia di genere. Punto.
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oramicurcu · 8 months
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Nei prossimi giorni firmerò il primo contratto davvero a norma di legge, con tanto di ferie e quattordicesima, cose che credevo fossero leggende metropolitane qui.
Son contenta ma qui si palesa tutta la mia ignoranza - e in generale ignoranza di tutti in materia finanziaria e obblighi/diritti, cose necessarie per vivere ma che #nessunocielodice
Quindi chiedo aiuto per sapere cose sul TFR, che devo fare? Lasciare in azienda o prenderlo man mano con lo stipendio mensile?
C’è altro che devo sapere? Help
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heresiae · 5 months
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l'arrogarsi di buone intenzioni
TLDR: se volete aiutare una persona disabile che pensiate sia in difficoltà, PRIMA chiedete e solo POI dategli anche una mano. e non toccate senza permesso.
oggi mi si è incriccato un pezzetto di cuore mentre tornavo a casa di corsa per prendere una spedizione di cui mi avevano avvisata tardi e non mi permettevano più di cambiare.
mentre uscivo dalla metro di fretta incrocio una persona non vedente. la circumnavigo per lasciarla passare ma, grazie all'educazione ricevuta a casa, ho anche girato la testa per vedere se era tutto ok. non sembrava ok, era in mezzo all'atrio impalato e, normalmente, sanno dove devono andare grazie ai percorsi appositi e lo fanno pure spediti.
così mi sono avvicinata per chiedergli se aveva bisogno e sì, stava cercando la stazione dei treni, da cui era appena arrivato, ma era entrato da un ingresso che non usava di solito e si era confuso.
faccio per accompagnarlo e d'istinto vado a prendergli il braccio ma poi il cervello mi fa: "ehi! guarda che potrebbe dargli fastidio" e quindi mi scuso e glie lo chiedo. mi fa: "no anzi, lei è tipo la prima che mi chiede se ho bisogno di aiuto prima di afferrarmi per un braccio".
crick
ora. gente. GENTE. le persone disabili avranno anche un handicap, ma se le vedete in giro da sole significa che se la sanno cavare benissimo senza bisogno che li afferriate e trattate come bambini o pupazzi.
già se succederebbe a me il mio cervello andrebbe immediatamente in una situazione di fight or flight, cosa pensiate possa pensare una persona disabile che già normalmente ha un controllo limitato di quel che succede intorno a sé? come vi sentireste voi se, mentre cercate di capire quale ingresso dovete usare per entrare in un edificio, qualcuno vi afferrasse e trascinasse verso quello che pensa sia la vostra destinazione?
infatti, appena emersi dalle scale mobili, ha capito dov'eravamo ed è andato per la sua strada. non solo, gestisce la salita e discesa dalle scale mobili meglio della maggior parte delle persone normodotate che incontro regolarmente (che è perfettamente normale per una persona che gira regolarmente per i mezzi pubblici).
non siate arroganti. prima chiedete. e se vi dicono no grazie, andatevene per la vostra strada. e se vi sembra che abbiano bisogno di aiuto anche fisicamente, CHIEDETE PRIMA.
PS: va da sé che vale un po' per tutto
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queenofdjsasters · 16 days
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Vorrei che fosse semplice come per gli altri, invece io mi sento sempre fuori posto, come chiusa in una bolla da cui difficilmente riesco ad uscire. Alle volte mi chiedo cosa ci faccio in mezzo a loro e il perché mi senta tanto diversa, con un cervello che è in grado principalmente di pensare a problemi su problemi, alcuni dei quali non lo competono minimamente, e che non riesce quasi mai a chiedere aiuto. Che complicata la tua testa Cordelia, come mai sei uscita fuori così?
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lamargi · 3 months
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Non sopporto essere sciatta. Amo essere perfettamente a posto, sia quando esco, e perfino se sto in casa. Non tollero un trucco non ben fatto, i capelli in disordine, un abbinamento sbagliato nell’abbigliamento.
Le calze per esempio. Trovo molto femminili quelle con qualche piccola decorazione che attiri lo sguardo sulle gambe, per esempio quelle con la riga dietro.
Ma deve essere ben diritta, ed essere allineata perfettamente al tacco della scarpa.
Fare da sola, anche allo specchio, può essere difficile. Per fortuna, in casa non sono sola e posso contare su mio figlio perché controlli che le calze siano a posto come voglio io.
È molto servizievole e attento quando gli chiedo aiuto. Controlla con cura che la riga sia dritta come deve essere, che le cuciture non siano disallineate, che le calze siano ben tese e senza grinze. Ha mani delicatissime nel sfiorare il nylon delle calze e sistemarle, se necessario, con piccoli colpetti delle dita per allinearle. Si inginocchia e avvicina il viso fino a che posso sentire il suo fiato caldo sulla pelle attraverso la calza.
È un amore.
A volte mi dice che per sistemarle al meglio le calze devono essere tirate un po’ di più e aggiustati i gancetti del reggicalze che le tengono.
Acconsento che le sue mani risalgano lungo le cosce, felice che anche lui tenga al fatto che la sua mamma sia in perfetto ordine. Non di rado, per premio, poi lascio ricadere la gonna sulla sua testa.
E faccio qualche passo in avanti permettendo al suo viso di sfiorare le mutandine.
Certo, qualche volta poi finisce con il diventare un po’ irruente. Se non sono io rapida a togliermi l’intimo, finisce con lo stropicciarmelo. E allora bisogna ricominciare tutto daccapo.
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