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#comprarlo sarebbe un sogno
olstansoul · 3 years
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Sacrifice, Chapter 16
PAIRING: Wanda Maximoff & James Bucky Barnes
Chiuse la porta di casa sua e si poggiò con le spalle su di essa chiudendo gli occhi. Le immagini dell'ultima ora le scorrevano nella mente e per ultima vedeva quegli occhi. Sembrava che ci fosse il cielo del paradiso o, ancora meglio, il mare. Il mare che lei sognava di poter vedere per la prima volta dopo cinque anni. Forse poteva, solo guardando quegli occhi ma non credeva che proprio lui fosse stato capace di portarla al mare, quello che lei sognava da sempre.
Ma in fondo non era un vero e proprio sogno, quasi ogni notte si svegliava per lo stesso incubo. Su una scogliera non troppo alta, si trovava lei che era pronta per tuffarsi, ma appena risalita in superficie non riusciva a muovere né le gambe né le braccia e subito la corrente la trascinava via. E se quel mare che aveva appena visto in quelle pozze, l'avesse fatta annegare? L'avesse lasciata in modo che la corrente la portasse via?
Decise di non badare alle domande che le erano appena comparse in testa. Sì staccò dalla porta e posò le chiavi nello svuotatasche presente di fianco alla porta e subito sua madre fece la sua comparsa in scena.
"Ehi...come è andata con James?"
Prima di poterle rispondere, lei si tolse la sua giacca di pelle e il suo girocollo. Ci stava pensando e forse ci stava mettendo anche troppo e in fondo nulla era andato storto, tranne per il padre di James ma a quello lei non ci pensava.
"Bene, mi ha accompagnato anche a casa"
"Davvero! Che carino, avresti potuto farlo entrare un secondo e l'avrei conosciuto"
"Veramente? Saresti stata davvero così gentile come mi aspetto per poterlo conoscere?"chiese lei ridendo.
"Stai dubitando di me? Guarda che non sono così acida come tu pensi"
"L'acida non ero io?"
"Beh, tua madre ti ha sconfitto per potersi guadagnare il primo posto"disse Clint.
"Bene, allora ho perso il primato"disse lei con un respiro profondo e sedendosi.
"Sei stanca?"chiese sua madre.
"Si, guarda mi ha  accompagnata a casa James che per farmi divertire mi ha preso in braccio come se fossi un sacco di patate"pensò lei ma non lo disse.
"Un po'...puoi portarmi da mangiare su? Ho voglia di stare comoda"disse lei e sua madre la guardò in maniera un po' strana.
"Cosa c'è? Sono stanca ma non voglio esserlo il doppio"disse lei alzandosi e allargando le braccia.
Si diresse alle scale prendendo la sua tracolla e appena arrivata in stanza, chiuse la porta e iniziò a svestirsi. Andò nel suo bagno per poter riempire la sua vasca e appena dentro iniziò a rilassarsi.
E non solo, anche a pensare. A pensare a quanto poteva essere bello se qualcuno come James l'aiutasse in questa sventurata situazione. Certo in quel caso la fisica non avrebbe più senso, non sarà solo quella la causa principale per cui la stava aiutando. Sarebbe diventata un'altra, una più grande che, forse, James non sarebbe stato in grado di affrontare. Ma presto il pensiero di lui che poteva salvarla dal suo limbo fu sostituito dalla sua paura. E se James non fosse stato capace di farlo? E se lei non fosse stata capace di dirlo?
Se lei non gliel'avrebbe detto, non sarebbe successo nulla di tutto ciò che lei temeva di più,vero?
"Wanda, ti ho lasciato la cena sulla scrivania. Non restare troppo a mollo"
La voce di sua madre la distrasse dai suoi pensieri e le rispose dicendo che sarebbe uscita solo cinque minuti dopo e così fece. Si vestì con una maglia a mezze maniche e un leggings, si coprì le spalle con una felpa e subito si avvicinò alla scrivania vedendo il vassoio che sua madre le aveva portato.
"Bene, non che mi piaccia tanto ma ce lo facciamo bastare..."disse lei.
Appena finì di mangiare, prese tutto e lo poggiò di nuovo sul vassoio, aprì la porta di camera sua tenendolo con le mani e scese le scale con calma, per evitare di far cadere tutto quanto. Poggiò il vassoio sul lato sinistro del lavello e poi prese il piatto insieme alla forchetta e li mise dentro di esso. Non voleva fare troppo rumore notando che sua madre insieme a Clint e Pietro stavano vedendo un film di cui lei, ovviamente, non sapeva il nome.
Ritornò in stanza e le rimaneva ancora un'ora abbondante per potersi addormentare. Prese il libro ma non voleva finirlo presto, considerando che già sapeva come finiva, scrutò la sua stanza in ogni minimo dettaglio per cercare di capire cosa fare ma nulla l'attirava così tanto.
Che cosa fare?
Il suo cellulare era ancora sul comodino, dove l'aveva lasciato prima di portare il vassoio al piano di sotto e lo prese fra le mani aprendo le conversazioni che aveva avuto negli ultimi giorni. E la prima fra tutte quale poteva essere?
Il nome di James, quello con cui si era segnato, padroneggiava la schermata. Era il primo in cima alla lista e solo il pensiero di poterlo contattare la spaventava. Anche se, in fondo, lui non le avrebbe detto nulla, anzi gli avrebbe fatto solo piacere.
E se fosse in punizione per aver risposto male a suo padre e non avrebbe potuto rispondere?
"Oh, andiamo Wanda smettila di farti paranoie assurde..."si disse lei e prese coraggio.
Le mani le tremavano, ma con un respiro profondo prese coraggio e gli mandò un messaggio.
Wan🌸
Ehi, va tutto bene? Tira ancora brutto vento da te?
"Tira ancora brutto vento...come ti viene! Come ti viene!"
Presa dalla disperazione posò di nuovo il suo cellulare sul comodino, lasciandolo caricare, tirò le lenzuola e si mise sotto le coperte spegnendo le luci. Sperando che quella figura di niente, perché lei pensava che fosse così, potesse scomparire nei suoi sogni.
La cupola era decorata da tanti rilievi, anch'essi erano bianchi, il nero che c'era, era fatto dalle ombre e quando provò a guardare l'altra metà della cupola,anch'essa decorata con gli stessi rilievi,si accorse che non poteva. Il balcone ornato con oro e nero poteva farle vedere la grande scalinata ma non il resto dei rilievi che decoravano l'altra metà della cupola.
Presa dall'angoscia tolse le braccia da sopra di esso e ritornò dritta mantenendosi con le mani, poté sfiorare i vari decori fatti anch'essi con l'oro e tutto sembrava essere in abbinamento con il suo vestito.
Lungo, rosso, di raso e con uno spacco che faceva notare la sua gamba destra. Non si sentiva molto a suo agio con quel vestito addosso, ma l'aveva comprato perché le piaceva e forse, secondo Natasha, stava meglio su di lei che sul manichino.
Ma ancora non capiva perché l'aveva indossato proprio oggi. Insomma era solo un modo per poterlo sfoggiare? Senza che fosse usato realmente per un'occasione importante? Aveva accettato di comprarlo solo perché Natasha l'aveva convinta ma come tutti sanno, possono convincerti tante volte ma fin quando non lo sarai tu, non riuscirai mai ad esserlo per davvero. Si girò di nuovo per potersi affacciare di nuovo e sperare che quella vista che aveva di fronte a sé potesse calmare la sua angoscia improvvisa.
Perché angoscia?
Non lo sapeva neanche lei in realtà. Era una giornata come le altre quando Natasha le aveva chiesto di andare a fare shopping e anche quando aveva notato questo vestito per poi comprarlo ed indossarlo a questo stupido ballo.
A lei i balli non sono mai piaciuti. Strano, vero?
Una come lei che danzava sulle punte, come fa ad odiare un ballo di fine anno? Per due motivi, il primo era che non sopportava l'idea di doversi preparare e secondo era inutile che lo faceva visto che non ne aveva più bisogno.
Fino a quel momento.
La porta d'entrata del grande edificio si aprì rivelando tre ragazzi, due con un completo blu e l'altro con un completo nero, tranne per la camicia.
Si raddrizzò e vide che una delle tre persone che erano appena entrate, la conosceva. La conosceva da sempre e come per magia, oppure è stata una semplice telepatia, fecero incrociare i loro sguardi.
Come un Romeo ed una Giuletta, solo di molti secoli dopo, si guardarono e le sorrise.
Solo dopo lei si rese conto che quello era il sorriso che avrebbe sempre voluto.
"James?"sussurrò.
"James?"disse lei appena si rese conto di essersi svegliata nel pieno della notte.
Si girò e vide lo schermo del suo cellulare illuminarsi, non aveva bisogno di sapere chi era.
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ilikeshoppingit · 5 years
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COME GUADAGNARE SENZA LAVORARE
Prova a immaginare … sei in vacanza con la tua famiglia su una bella spiaggia e … tanti soldini piovono comunque sul tuo conto corrente!
Idem se sei a sciare, se ti dedichi ai tuoi hobby, sei in viaggio, fai sport, giochi con i tuoi figli, fai volontariato … stessa storia ogni volta. Indipendentemente da ciò in cui stai impegnando la tua giornata, il tuo estratto conto continua a rimpinguarsi giorno dopo giorno, mese dopo mese … bello no?
L’idea in sè è molto semplice, si tratta di attivare una qualche forma di meccanismo che ti permetta di ottenere entrate finanziarie più o meno costanti senza dover impiegare il tuo tempo per ottenerle (o quantomeno senza dover impiegare molto del tuo tempo, nessuna attività è realmente ad impatto zero sulla nostra agenda).
Fin qua, credo siamo tutti d’accordo. Un sogno, secondo molti. Il punto è: può diventare realtà? La risposta è… assolutamente si! C’è chi lo ha fatto in passato e a ogni livello (le rendite automatiche potrebbero essere infatti modeste come 500/600 € al mese , interessanti come 3.000/4.000 €/mese , notevoli come 20/30.000 € mese o stratosferiche a 5, 6 o più zeri!). Il principio di fondo non cambia, è differente solo l’abbondanza del flusso che sei in grado di creare.
Come fare quindi per ottenere queste famose rendite automatiche? 1) Rendite finanziarie – Costruisci un portafoglio ben fatto di titoli finanziari come azioni, ETF, fondi, obbligazioni etc. e ne raccogli i frutti anno dopo anno. Se non consumi il capitale ma, anzi, lo lasci crescere prelevando solo una parte delle rendite il giochino può teoricamente durare per sempre. 2) Rendite immobiliari - A livello di base acquisti delle unità immobiliari (appartamenti, uffici, capannoni etc.) e le affitti percependo costantemente l’importo delle locazioni. 3) Diritti d’autore e brevetti - Scrivi un libro, incidi una canzone (o ti limiti a scriverne i testi o comporne la musica), inventi o perfezioni qualcosa di utile e mentre qualcun altro si impegna a venderlo per te tu ne percepisci una parte del ricavato fino a quando il pubblico è ancora interessato a comprarlo, ascoltarlo o usarlo. 4) Royalties – Simile ai brevetti ma in realtà quello che fai è cedere l’utilizzo di qualcosa di tuo a terzi in cambio di un importo fisso mensile o di una parte dei profitti che ne provengono. 5) Business non gestiti – Acquisti un’attività commerciale che funziona (o, meglio ancora, una parte di un’attività commerciale che funziona) e mentre i tuoi soci o i tuoi dipendenti o manager si impegnano per farla funzionare tu ti limiti a percepire una parte degli utili generati dalla stessa attività. 6) Prodotti o servizi ad alta marginalità e generanti entrate ricorrenti – Software, abbonamenti, manutenzioni, materiali di consumo, internet business, membership (e molte altre idee che in questo momento sarebbe troppo lungo elencare) sono tutte idee che appartengono a questa categoria. Molte volte si tratta di trasformare la vendita di un prodotto una tantum in vendita ricorrente o in un servizio così come è stato fatto per il business delle stampanti che è passato dalla vendita delle macchine (oggi pressochè regalate) a quello della vendita delle cartucce d’inchiostro che hanno prezzi degni del miglior Brunello di Montalcino! Non sottovalutare la tua possibilità di attivare e generare reddito attraverso una o più di queste strategie! Bill Gates, Kate Rowling, Warren Buffett, Steve Jobs, il barone Bic, Robert Kiyosaki non sono extraterrestri ma persone come te e me che hanno semplicemente saputo sintonizzarsi sulle esigenze e sulle necessità latenti delle persone attorno a loro riuscendo ad organizzare un business redditizio attorno alle proprie intuizioni e ai propri specifici talenti.
Cosa ti impedisce di fare lo stesso?
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manuelaruso · 6 years
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Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere
Pianificare come creare un blog di successo oggi è tosta ma può portarti a lasciare quel lavoro tanto odiato ed essere finalmente il padrone di te stesso. Ma da dove si parte per inseguire questo sogno?
Agli inizi degli anni 2000 c’era il trend di avere un sito web.
Tutti volevano essere online e chi già lo era, si rivolgeva a te con la solita domanda retorica: “Non hai un website? Devi averne uno per forza!”
Capirai, tu non avevi idea di come accendere il modem, figuriamoci avere un sito.
Quando lo chiedevano a me rispondevo:
“Wow! Hai un sito e cosa vendi?”.
Ehmm, niente è su di me!
“Ah si? E chi sei tu?”
silenzio.
Con quelle due affermazioni avevo capito che il loro obiettivo era fare i fighi senza comprendere molto il motivo di avere un sito web.
Adesso invece è diverso: bisogna avere una presenza online. L’ideale sarebbe avere un sito. Meglio ancora un sito basato su un blog.
Oggi, con l’avvento del web 2.0, l’interazione tra persone si è livellata ed avviene su una linea orizzontale e non più verticale come ai tempi della TV.
La gente vuole interagire, vuole conoscere chi sei ed è interessata più a te che alla tua società.
Ecco perché un sito non basta più. Un blog può aiutare a farti conoscere. Come, lo diremo in un attimo.
Ma tutto questo già lo sapevi, vero? D’altronde: sito+blog=cool
Lo sai anche tu che non sapevi come accendere un modem! Quello che sanno in pochi invece è come aprire un blog e far diventare questa attività remunerativa.
Le domande più frequenti che ricevo dalle persone a riguardo sono:
“Angelo, vorrei aprire un blog ma non so da dove iniziare. Mi dai qualche dritta?” (dandomi colpetti sulla pancia col gomito e strizzando l’occhio)
“Angelo, ma si può guadagnare veramente come blogger? Dimmi la verità…tra me e te” (guardandosi in torno come se fossimo sotto controllo)
“Angelo, mi presti 100 Euro? Quando parto col blog poi te li ridò.” (facendosi il segno della croce sul petto)
Vista la tanta confusione, partiamo dall’inizio.
Dove creare un blog gratuito: come iniziare per fare le cose da professionisti
Prima di dedicarsi a come fare un blog vincente, è d’obbligo dare qualche informazione preliminare. Per i neofiti che si chiedono come avere un blog, ecco riportate un paio di alternative valide per iniziare.
Ci sono due piattaforme principali, una gratis al 100% ed una che richiede un piccolo investimento iniziale.
Blogger
https://www.blogger.com – Blogger è la piattaforma gratuita di Google dove è possibile creare un blog gratuito ed iniziare a scrivere. Ce ne sono centinaia ma questa è forse la più conosciuta.
PRO – Facile, gratis ed avendo già una comunità di blogger si può far conoscere il proprio sito molto velocemente. Tecnicamente si può sfruttare l’authority del dominio per far scalare più in fretta le keyword.
CONTRO – Non è personalizzabile al 100% e si è nelle mani di Google. Questo secondo punto è molto importante poiché se il Grande Fratello decide di chiudere l’account legato al tuo blog, si perde tutto in pochi secondi.
Anche se questo è uno scenario catastrofico, cercherei di evitare le piattaforme gratuite proprio per non aver a che fare con cambiamenti di policy e decisioni prese da terzi.
WordPress
https://wordpress.org/ – WordPress è la scelta giusta per chi vuole imparare come aprire un blog e fare sul serio. Anche se la piattaforma è gratuita, ci vuole un piccolo investimento iniziale per comprare un dominio e spazio web sul quale installare i file.
Ma quale?
Se si vuole fare sul serio, allora bisogna optare per un hosting wordpress italiano (leggi la mia esperienza) che metta a disposizione un servizio clienti eccellente e server veloci.
La soluzione è Siteground.
Ecco i pacchetti:
StartUp – adatto per 10,000 visitatori mensili, 10 GB spazio web, un dominio, migrazione gratuita, back up giornaliero, installazione WP 1-click, auto-aggiornamenti di WP, email account gratuiti, CDN gratuito, ecc.
GrowBig – adatto per 25,000 visitatori mensili, 20 GB spazio web, siti multipli, oltre le funzionalità offerte con il piano precedente include assistenza tecnica prioritaria, SuperCacher con 3 livelli di caching che rende il sito ultra-veloce.
Go Geek – adatto per 100,000 visitatori mensili, 30 GB spazio web, oltre le funzionalità offerte con i piani precedenti include Staging WordPress in 1 clic, GIT pre-installato, conformità PCI gratis per e-commerce.
Se invece la lingua inglese non è un problema consiglio Bluehost, provider americano con server molto veloci e prezzi competitivi.
PRO – Vasta scelta di temi e plugin con i quali personalizzare il proprio sito web.
CONTRO – Bisogna sporcarsi le mani ed incominciare a studiare le varie funzionalità della piattaforma. Niente di complicato in quanto WordPress può essere usato sia dai principianti che dagli esperti. Hosting come Siteground poi, mettono a disposizione degli script per installare in un clic la piattaforma sul tuo spazio web. Il tutto senza sporcarsi le mani con PHP, MySQL e Apache.
Come aprire un blog di successo: cosa fare per prima
La domanda che più volte ricevo è: “Su cosa potrei fare un blog?”
Diventare un blogger vuol dire scrivere, tanto. Prima di capire come creare un blog di successo però, bisogna amare la scrittura e avere qualcosa da dire.
Il primo passo è capire cosa ci piace, cosa potremmo fare tutto il giorno senza stancarci.
Passo number two: controllare che ci sia qualcuno lì fuori disposto ad ascoltare i nostri contenuti interessanti.
Ho la ferma convinzione che ci sia un mercato per ognuno di noi. Che ci sia un audience disposto ad ascoltare anche te che sei amante degli stercorari. Bisogna capire però quanto grande sia questo pubblico per valutare effettivamente quanto remunerativa possa essere la nostra passione.
Cerca informazioni sul tuo mercato prima di aprire un blog
Il test più semplice è quello di andare su Google e cercare qualche informazione sulla nostra nicchia. In base al tipo di risultati, possiamo farci un’idea di come sia il mercato nel quale stiamo per avventurarci.
Ci sono blog o siti dedicati?
Quali sono le autorità nel settore?
Vi sono video su Youtube?
Quali sono le domande più frequenti?
Se poi si è più tecnici, si può procedere con del keyword research (guida pratica).
Come fare un blog che guadagna?
Passiamo ora alla parte più divertente: monetizzare il nostro blog.
Ci sono varie opzioni per guadagnare lavorando con il proprio blog:
Inserimenti pubblicitari (PPC – Pay Per Click)
Affiliazione (PPA – Pay per Action)
Creazione di un proprio prodotto/servizio
Vendere su un blog tramite la pubblicità
Il sistema più usato è quello di usare Google Adsense. Mi raccomando non confondiamola con Google Adwords!
Google Adsense = Piattaforma per la pubblicazione di annunci di terze parti
Google Adwords = Piattaforma per la creazione di annunci. Qui puoi trovare la mia guida gratuita su come ottimizzare le tue campagne su Adwords.
Per capire quali sono questi inserimenti pubblicitari, basta dare un’occhiata ai blog più influenti come quello di Beppe Grillo. Li vedi quei banner sulla destra nella sidebar? Quelli sono annunci di Google Adsense.
Ogni volta che un lettore clicca su un blocco del genere tu, blogger, guadagni.
Quanto si può guadagnare con Google Adsense?
Questa è una domanda alla quale è difficile rispondere in quanto le variabili sono molteplici.
La nicchia di mercato in cui ci troviamo
Quanto costa in media il CPC (cost per click)
Quante visite riceve il nostro sito giornalmente
Nicchia di mercato: quale scegliere
L’errore che fanno in molti è creare un blog e basare il sistema di monetizzazione su Adsense; per scoprire solo dopo che la fascia di mercato su cui stiamo puntando è interessata a tutt’altro.
Ecco un esempio per chiarirti le idee
Se cerco “dove comprare rasoio Philips tripla lama” e sul tuo sito vedo un articolo con le caratteristiche tecniche del rasoio ma non c’è un link per comprarlo, torno indietro.
Perché succede questo?
Il lettore è in ‘buying mode’, pronto a comprare, quindi avere più informazioni su un prodotto non serve.
Almeno che la Phillips non abbia una campagna pubblicitaria sul network di Adsense dedicata al suddetto rasoio, siamo fregati.
Clic, indietro…
Un approccio differente sarebbe invece puntare sulla creazione di contenuti atti a dare informazioni a lettori in ‘problem mode’; ovvero alla ricerca di soluzioni.
Prendiamo per esempio il mercato degli antivirus.
Se scriviamo un articolo sul perché sia importante proteggere il proprio PC da attacchi hacker e virus, pena il danneggiamento dei dati, scommetto che un banner del Norton Antivirus potrebbe convertire più facilmente.
Ricorda che non dobbiamo convincere a comprare niente. Grazie a Google Adsense noi guadagniamo quando il lettore clicca sul nostro banner pubblicitario.
Ma come creano un blog di successo i furbetti, paga?
“Se guadagno ogni volta che qualcuno clicca sul mio banner allora basta che ci clicco io un centinaio di volte al giorno e sono ricco!”
Direi proprio di no. L’algoritmo di Google è molto più scaltro di quello che pensi e la società di Mountain View ci tiene a non deludere chi investe soldi sul loro network pubblicitario. Pena, la cancellazione dell’account e di tutti i fondi guadagnati fino a quel momento. Quindi pensaci bene.
Vendere con il marketing d’affiliazione
Quando impari come aprire un blog e monetizzare con i contenuti, l’affiliate marketing è un’altra opzione. Ti da infatti la possibilità di vendere prodotti terzi e guadagnare una percentuale.
Esistono molti network sui quali ci sono centinaia di prodotti.
Abbiamo Clickbank, ShareaSale giusto per citarne qualcuno; l’unico problema è che sono perlopiù network stranieri.
Sulla carta non c’è nessun problema; anche se vivi in Italia puoi registrarti ed essere pagato via PayPal, assegno o trasferimento bancario.
Il problema maggiore è che spesso i prodotti su questi network sono principalmente in inglese, il che potrebbe scoraggiare l’utente meno esperto ad acquistare.
La soluzione ideale esiste e si chiama Amazon.it
Ormai è una realtà anche in Italia ed il suo programma d’affiliazione, a differenza di molti, ti permette di guadagnare qualsiasi sia il prodotto descritto sul tuo sito.
Mettiamo per esempio di avere un sito dedicato a recensioni di griglie per barbecue e che il link porti ad un modello particolare venduto su Amazon.
Se l’utente, una volta ‘atterrato’ su Amazon decide di comprare uno spazzolino da denti, un cofanetto DVD o solamente un paio di libri da leggere, tu, caro amico Fritz, guadagni comunque!
Senza andare nello specifico diventando troppo tecnici, è interessante sapere che Amazon ‘ricorda’ per circa 30 giorni che l’utente X sia arrivato dal tuo sito.
Questo è importante perché se tale potenziale cliente decide di non comprare subito ma di farlo nei prossimi trenta giorni, tu, amico del giaguaro, intaschi la percentuale comunque.
Non male vero?
Io ho iniziato così, con un misto di Adsense e Affiliate marketing. È con Amazon però che ho avuto le soddisfazioni più grandi ed ho incominciato a guadagnare online.
Creare un Blog e partire con i programmi di affiliazione
Per chi volesse partire con questa alternativa ma non sa da dove iniziare, ho messo a disposizione una rubrica chiamata Lo Show della Nicchia o LSN. In questi spazi mostro come creare un sito da zero e monetizzarlo scegliendo il prodotto giusto. Come utilizzare tecniche di SEO, le piattaforme di affiliazione di ClickBank e Amazon e come creare il blog per guadagnare attraverso la creazione di contenuti che convertono veramente.
Come creare un proprio servizio o prodotto
Questo rappresenta l’atto finale, il non plus ultra del marketing.
Come aprire un blog e promuovere efficacemente il tuo prodotto quindi?
È il passo più difficile ma anche quello più remunerativo. È giunti a questo punto che vale la pena puntare non tanto sul prodotto in sé ma su te stesso.
La gente si deve fidare di te, devi mirare a diventare un ‘influencer’ ancor prima di poter vendere qualsiasi cosa.
Ok, ma cosa posso vendere su un blog?
Tutto. Letteralmente.
Purché ci sia qualcuno interessato a comprare. Ricordi?
Anche un servizio ‘semplice’ come lezioni di italiano per gli inglesi può essere venduta (cosa che ho fatto io online una volta trasferito in Inghilterra).
Prodotto o servizio per come la vedo io sono la stessa cosa. Anche se a prima vista non si direbbe, dobbiamo prendere un servizio ed impacchettarlo per la vendita come se fosse un prodotto.
Corso basic di discussione italiana, Medium e Advanced.
Bisogna dare al cliente una sensazione concreta di….prodotto appunto! Che sia volatile o concreto, in entrambi i casi abbiamo bisogno di un blog.
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Come aprire un blog: evitare di scrivere alla “pene di segugio”
Abbiamo la passione, abbiamo il prodotto: via!
ALT!
Vogliamo sapere tutti come creare un blog di successo ma il fine ultimo non è avere una pacca sulla spalla dai nostri lettori ma guadagnare.
Per far ciò, bisogna considerare il blog come un vero e proprio lavoro; ci vuole dedizione, costanza ma soprattutto una strategia di content marketing.
È questa la differenza tra un blog amatoriale ed un blog di successo.
Per fare in modo che un blog converta, bisogna innanzitutto identificare il nostro target profile per poi scrivere articoli che abbiano come obiettivo la vendita del nostro prodotto.
Attenzione, con questo non voglio dire che bisogna fare brainwashing e permanente all’utente: tutt’altro!
Ricorda: dai le tue idee migliori gratis e vendi il sistema.
Facciamo un esempio va, che vedo spuntare un bel punto interrogativo sulla tua testa.
Mettiamo caso di avere una palestra e di voler investire in un blog per promuovere i nostri corsi su come perdere peso.
Di cosa scriveremo e a chi dobbiamo rivolgerci?
Secondo te quale dei due articoli risulta più indicato?
“Come diventare istruttore di aerobica”
“Come perdere 100 calorie in 10 minuti”
Ancora, quale dei due ritieni più idoneo?
“Ellittica vs Cyclette: Ecco come scegliere”
“5 step per aprire la tua palestra”
Ti do una mano: le risposte giuste sono la numero 1 nel primo caso e la numero 2 nel secondo.
Sembrerà una banalità ma la grande maggioranza dei blogger che conosco, scrive per gente come loro e non per potenziali clienti!
Un mio amico architetto ha un blog che si occupa di style e design. Ha un unico problema: scrive usando terminologie assurde che sono i capoccioni come lui capiscono.
Se il prodotto che vuoi vendere è la tua abilità nel ridisegnare gli spazi interni per chi vuole arredare casa, devi smettere di parlare di archi a sesto acuto ed incominciare a dare consigli su come abbinare i colori in salotto o magari come sfruttare al meglio gli spazi in una casa di 50 metri quadrati.
Ecco perché nessuno ti chiama
Ma torniamo a noi.
Ora che hai capito come aprire un blog e da dove iniziare per guadagnare, ci vuole un po’ di promozione.
Come pubblicizzare un blog
L’inizio è sempre il momento più duro.
Hai deciso su cosa fare con il blog, hai argomenti interessanti già pubblicati ma quando vedi le statistiche, il grafico dà calma piatta all’orizzonte.
Come fare quindi per sponsorizzare il tuo lavoro?
Prima passiamo in rassegna i metodi più ovvi per dare visibilità al proprio blog.
Come diffondere il blog grazie a Facebook & Co.
Creiamo una pagina dedicata al nostro blog ed iniziamo con il passaparola tra gli amici.
Ricordati però che non sono i tuoi amici che vuoi. Tu vuoi potenziali ‘followers’ interessati ai temi trattati.
Una strada può essere quella di sfruttare una strategia basata sul graph search; totalmente gratuita ma un po’ laboriosa.
In alternativa, possiamo impostare un budget e promuovere la nostra pagina Facebook grazie alla piattaforma pubblicitaria del Social Network in blu.
In entrambi i casi ricorda che l’obiettivo è mandare il traffico dei social network verso il tuo sito quindi fai in modo di attrarre l’attenzione dei tuoi potenziali lettori verso i contenuti del tuo blog e non sui post di Facebook.
Il motivo è semplice: devi avere un contatto diretto con i tuoi utenti senza che terzi (vedi i vari social network) decidano per te.
Eh sì, il fine ultimo di queste piattaforme è venderti i loro servizi a pagamento. Ultimamente poi Facebook ha messo mano al suo algoritmo ed il risultato è che solo il 16% degli utenti legge i tuoi post.
Non basta questo per convergere tutti gli sforzi verso il tuo blog di cui hai pieno controllo?
Ci sono altri network come Twitter, Instagram, Google Plus e chi più ne ha più ne metta. Almeno che non hai un agente che gestisca tutti i tuoi profili, ti consiglio di focalizzare le energie su quelli più conosciuti che ti garantiscano più traffico.
Pubblicizzare un blog usando il direct marketing
Un altro metodo spesso bistrattato è il direct marketing. In un’èra dove ci fissiamo con il backlinking aggressivo, ci dimentichiamo di come ‘bussare alla porta’ di qualche altro blogger sia più efficace.
Poniamo il caso di avere un blog dedicato al mangiare sano ed in particolare su come fare ottimi frullati di verdura.
Pensi che il nostro amico che ha un blog su come perdere peso andando in palestra non sia interessato ad un potenziale articolo sul suo sito? Certo che sì!
Proporre l’articolo come un valore aggiunto che non interferisce con il suo business può far solo piacere.
Magari ci scappa pure un backlink, ma sicuro tanta visibilità.
Mi sento di dare un avvertimento però.
Quando si inizia a scrivere, potrebbe venire la tentazione di contattare persone troppo in alto, siti troppo importanti che il più delle volte nemmeno rispondono alla tua email.
Per evitare di rimanerci male, parti basso: cerca di contattare persone nella tua stessa fascia d’importanza o poco più.
Partimo con la provincia. Poi se piamo tutta Roma -Romanzo criminale
Anche qui non desistere. Continua a contattare altri siti – senza spammare mi raccomando – per proporre articoli che potrebbero interessare al loro audience.
Dare visibilità al blog e diffondere i propri contenuti non è cosa facile. Non per niente ci sono milioni di blog lì fuori completamente abbandonati a se stessi e pochi, pochissimi che sono diventati autorità nel loro settore, creando un’entrata economica di tutto rispetto.
Ecco una tecnica che puoi utilizzare adesso per promuovere gli articoli sul tuo blog.
Un modo interessante per iniziare potrebbe essere quello di usare una delle seguenti risorse gratuite:
BuzzSumo – una delle migliori piattaforme per trovare le idee su cosa scrivere.
Google News – basta inserire una parola chiave e controllare di cosa parlano i blogger e giornalisti
Open Site Explorer – ti darà una mano a capire quali sono i topic ai quali la maggior parte dei link si connettono.
Una volta capito quali sono i topic che riscuotono maggior successo usando magari BuzzSumo, pensa a come poter migliorarli, non solo in lunghezza ma anche dal punto di vista dei contenuti. A questo punto usando Open Site Explorer controlla quali siti sono linkati agli articoli trovati prima e contatta i suoi amministratori proponendo il tuo ‘pezzo’. Se di qualità non ci penseranno due volte ad includerlo nel loro blog!
Fare esempi americani è fin troppo facile. Ma com’è la situazione in Italia?
Come creare un blog di moda: diventare una fashion blogger
Ormai va tanto di moda voler creare un blog che parla appunto… di moda! Un esempio di blog, e nello specifico di fashion blogger di successo, è Chiara Ferragni. Lei ha iniziato pubblicando foto su Instagram mentre indossava vari abiti e proponendo abbinamenti ai suoi followers.
Come dicono in Inghilterra, “come on today, come on tomorrow” (daje oggi, daje domani), i contatti sono aumentati fino a toccare milioni di followers sui social network.
Dopo centinaia di migliaia di ‘Mi piace’, ‘Condividi’ e retweet ha deciso di creare un sito (meglio tardi che mai) ed incominciare a postare le foto sul suo blog.
Era chiaro che fosse diventata un influencer.
Chiara iniziò a pubblicare link di affiliazione relativi a prodotti da lei usati incominciando a guadagnare, si vocifera, $80.000 al mese solo di provvigioni.
Non è fantascienza dedurre che non sia stata lei ad investire nell’affiliate marketing ma che sia stata invece contattata da qualche piattaforma che abbia voluto sfruttare la sua immagine per promuovere i prodotti.
Per la precisione – questa informazione l’ho trovata proprio ora – la piattaforma dovrebbe essere RewardStyle, un network di affiliazione al quale non ci si può iscrivere ma essere solo invitati che aiuta i top blogger a monetizzare.
Non male no?
Perché non dovrebbe capitare anche a te allora?
Ma non è finita. Tornando a Chiara, oltre ai link di affiliazione ora promuove un suo prodotto: un linea di scarpe.
Sembra che la Ferragni sarebbe riuscita a guadagnare 8 milioni di dollari nel 2014. 30% proveniente dalla pubblicità e varie partnership – tra le quali quella con Steve Madden – mentre il restante 70% dalla sua linea di scarpe (A big ‘thank you’ to StyleCaster for the info about her).
Ma come ha fatto a diventare una fashion blogger di successo?
Analizzando i passi di Chiara Ferragni ma anche di tutte le altre blogger di fama internazionale che si dedicano alla moda, puoi notare come queste hanno iniziato da subito a creare un proprio brand per essere riconoscibili: il personal branding. Non parlano solo di moda, ma ne parlano con un loro stile ben preciso per essere riconosciute ovunque.
Essendo poi questa nicchia quasi esclusivamente visiva (stiamo parlando di fashion giusto?) molte di loro usano Instagram per avere più followers. Questa è una tattica importante perché ti dà modo di avere un audience a cui parlare e farti apprezzare.
Attenzione però a non fare l’errore del principiante e pensare che un sito o un blog non serva se si sta sui social network. Basare la propria strategia solo ed esclusivamente su Facebook e altri, vuol dire dipendere costantemente su una piattaforma non tua.
Pensa a MySpace (il predecessore di Facebook) che è andato scomparendo da quando Mark Zuckerberg ha aperto il suo social network. Pensa ora a quanti contatti avresti perso!!!
Invece, crea un blog. E crea anche una mailing list per entrare in contatto diretto con i tuoi lettori. Perché ricorda che senza gli utenti che ti leggono, tu non esisti.
Come vedi costruire un blog di successo ha bisogno di una strategia ben precisa. Oggi più di ieri è possibile raggiungere il Mondo con un clic. Certo non è facile diventare un punto di riferimento per i lettori ma se avrai dedizione, passione e continuità tutto è fattibile.
Mi consigli un libro?
Una bella lettura consigliata  è il libro di Luca Conti ‘Blog di Successo for Dummies‘; semplice e di facile apprendimento per chi è alle prime armi ma vuole fare sul serio con il blogging. Raccoglie validi consigli per aprire un blog per la propria attività (che si abbia un’azienda o meno) e come monetizzarlo. Contiene anche una sezione strumenti niente male.
Spero che giunti a questo punto tu non abbia più dubbi sul perché aprire un tuo sito sia importante. Anzi, se hai qualche idea in più su come creare un blog di successo, fammi sapere lasciando un commento, sono curioso!
come-creare-un-blog-di-successo è stato pubblicato su Espresso Triplo.
Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere published first on https://espressotriplo.com/ Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere posted first on https://espressotriplo.com/
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nancystephenss · 6 years
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Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere
Pianificare come creare un blog di successo oggi è tosta ma può portarti a lasciare quel lavoro tanto odiato ed essere finalmente il padrone di te stesso. Ma da dove si parte per inseguire questo sogno?
Agli inizi degli anni 2000 c’era il trend di avere un sito web.
Tutti volevano essere online e chi già lo era, si rivolgeva a te con la solita domanda retorica: “Non hai un website? Devi averne uno per forza!”
Capirai, tu non avevi idea di come accendere il modem, figuriamoci avere un sito.
Quando lo chiedevano a me rispondevo:
“Wow! Hai un sito e cosa vendi?”.
Ehmm, niente è su di me!
“Ah si? E chi sei tu?”
silenzio.
Con quelle due affermazioni avevo capito che il loro obiettivo era fare i fighi senza comprendere molto il motivo di avere un sito web.
Adesso invece è diverso: bisogna avere una presenza online. L’ideale sarebbe avere un sito. Meglio ancora un sito basato su un blog.
Oggi, con l’avvento del web 2.0, l’interazione tra persone si è livellata ed avviene su una linea orizzontale e non più verticale come ai tempi della TV.
La gente vuole interagire, vuole conoscere chi sei ed è interessata più a te che alla tua società.
Ecco perché un sito non basta più. Un blog può aiutare a farti conoscere. Come, lo diremo in un attimo.
Ma tutto questo già lo sapevi, vero? D’altronde: sito+blog=cool
Lo sai anche tu che non sapevi come accendere un modem! Quello che sanno in pochi invece è come aprire un blog e far diventare questa attività remunerativa.
Le domande più frequenti che ricevo dalle persone a riguardo sono:
“Angelo, vorrei aprire un blog ma non so da dove iniziare. Mi dai qualche dritta?” (dandomi colpetti sulla pancia col gomito e strizzando l’occhio)
“Angelo, ma si può guadagnare veramente come blogger? Dimmi la verità…tra me e te” (guardandosi in torno come se fossimo sotto controllo)
“Angelo, mi presti 100 Euro? Quando parto col blog poi te li ridò.” (facendosi il segno della croce sul petto)
Vista la tanta confusione, partiamo dall’inizio.
Dove creare un blog gratuito: come iniziare per fare le cose da professionisti
Prima di dedicarsi a come fare un blog vincente, è d’obbligo dare qualche informazione preliminare. Per i neofiti che si chiedono come avere un blog, ecco riportate un paio di alternative valide per iniziare.
Ci sono due piattaforme principali, una gratis al 100% ed una che richiede un piccolo investimento iniziale.
Blogger
https://www.blogger.com – Blogger è la piattaforma gratuita di Google dove è possibile creare un blog gratuito ed iniziare a scrivere. Ce ne sono centinaia ma questa è forse la più conosciuta.
PRO – Facile, gratis ed avendo già una comunità di blogger si può far conoscere il proprio sito molto velocemente. Tecnicamente si può sfruttare l’authority del dominio per far scalare più in fretta le keyword.
CONTRO – Non è personalizzabile al 100% e si è nelle mani di Google. Questo secondo punto è molto importante poiché se il Grande Fratello decide di chiudere l’account legato al tuo blog, si perde tutto in pochi secondi.
Anche se questo è uno scenario catastrofico, cercherei di evitare le piattaforme gratuite proprio per non aver a che fare con cambiamenti di policy e decisioni prese da terzi.
WordPress
https://wordpress.org/ – WordPress è la scelta giusta per chi vuole imparare come aprire un blog e fare sul serio. Anche se la piattaforma è gratuita, ci vuole un piccolo investimento iniziale per comprare un dominio e spazio web sul quale installare i file.
Ma quale?
Se si vuole fare sul serio, allora bisogna optare per un hosting wordpress italiano (leggi la mia esperienza) che metta a disposizione un servizio clienti eccellente e server veloci.
La soluzione è Siteground.
Ecco i pacchetti:
StartUp – adatto per 10,000 visitatori mensili, 10 GB spazio web, un dominio, migrazione gratuita, back up giornaliero, installazione WP 1-click, auto-aggiornamenti di WP, email account gratuiti, CDN gratuito, ecc.
GrowBig – adatto per 25,000 visitatori mensili, 20 GB spazio web, siti multipli, oltre le funzionalità offerte con il piano precedente include assistenza tecnica prioritaria, SuperCacher con 3 livelli di caching che rende il sito ultra-veloce.
Go Geek – adatto per 100,000 visitatori mensili, 30 GB spazio web, oltre le funzionalità offerte con i piani precedenti include Staging WordPress in 1 clic, GIT pre-installato, conformità PCI gratis per e-commerce.
Se invece la lingua inglese non è un problema consiglio Bluehost, provider americano con server molto veloci e prezzi competitivi.
PRO – Vasta scelta di temi e plugin con i quali personalizzare il proprio sito web.
CONTRO – Bisogna sporcarsi le mani ed incominciare a studiare le varie funzionalità della piattaforma. Niente di complicato in quanto WordPress può essere usato sia dai principianti che dagli esperti. Hosting come Siteground poi, mettono a disposizione degli script per installare in un clic la piattaforma sul tuo spazio web. Il tutto senza sporcarsi le mani con PHP, MySQL e Apache.
Come aprire un blog di successo: cosa fare per prima
La domanda che più volte ricevo è: “Su cosa potrei fare un blog?”
Diventare un blogger vuol dire scrivere, tanto. Prima di capire come creare un blog di successo però, bisogna amare la scrittura e avere qualcosa da dire.
Il primo passo è capire cosa ci piace, cosa potremmo fare tutto il giorno senza stancarci.
Passo number two: controllare che ci sia qualcuno lì fuori disposto ad ascoltare i nostri contenuti interessanti.
Ho la ferma convinzione che ci sia un mercato per ognuno di noi. Che ci sia un audience disposto ad ascoltare anche te che sei amante degli stercorari. Bisogna capire però quanto grande sia questo pubblico per valutare effettivamente quanto remunerativa possa essere la nostra passione.
Cerca informazioni sul tuo mercato prima di aprire un blog
Il test più semplice è quello di andare su Google e cercare qualche informazione sulla nostra nicchia. In base al tipo di risultati, possiamo farci un’idea di come sia il mercato nel quale stiamo per avventurarci.
Ci sono blog o siti dedicati?
Quali sono le autorità nel settore?
Vi sono video su Youtube?
Quali sono le domande più frequenti?
Se poi si è più tecnici, si può procedere con del keyword research (guida pratica).
Come fare un blog che guadagna?
Passiamo ora alla parte più divertente: monetizzare il nostro blog.
Ci sono varie opzioni per guadagnare lavorando con il proprio blog:
Inserimenti pubblicitari (PPC – Pay Per Click)
Affiliazione (PPA – Pay per Action)
Creazione di un proprio prodotto/servizio
Vendere su un blog tramite la pubblicità
Il sistema più usato è quello di usare Google Adsense. Mi raccomando non confondiamola con Google Adwords!
Google Adsense = Piattaforma per la pubblicazione di annunci di terze parti
Google Adwords = Piattaforma per la creazione di annunci. Qui puoi trovare la mia guida gratuita su come ottimizzare le tue campagne su Adwords.
Per capire quali sono questi inserimenti pubblicitari, basta dare un’occhiata ai blog più influenti come quello di Beppe Grillo. Li vedi quei banner sulla destra nella sidebar? Quelli sono annunci di Google Adsense.
Ogni volta che un lettore clicca su un blocco del genere tu, blogger, guadagni.
Quanto si può guadagnare con Google Adsense?
Questa è una domanda alla quale è difficile rispondere in quanto le variabili sono molteplici.
La nicchia di mercato in cui ci troviamo
Quanto costa in media il CPC (cost per click)
Quante visite riceve il nostro sito giornalmente
Nicchia di mercato: quale scegliere
L’errore che fanno in molti è creare un blog e basare il sistema di monetizzazione su Adsense; per scoprire solo dopo che la fascia di mercato su cui stiamo puntando è interessata a tutt’altro.
Ecco un esempio per chiarirti le idee
Se cerco “dove comprare rasoio Philips tripla lama” e sul tuo sito vedo un articolo con le caratteristiche tecniche del rasoio ma non c’è un link per comprarlo, torno indietro.
Perché succede questo?
Il lettore è in ‘buying mode’, pronto a comprare, quindi avere più informazioni su un prodotto non serve.
Almeno che la Phillips non abbia una campagna pubblicitaria sul network di Adsense dedicata al suddetto rasoio, siamo fregati.
Clic, indietro…
Un approccio differente sarebbe invece puntare sulla creazione di contenuti atti a dare informazioni a lettori in ‘problem mode’; ovvero alla ricerca di soluzioni.
Prendiamo per esempio il mercato degli antivirus.
Se scriviamo un articolo sul perché sia importante proteggere il proprio PC da attacchi hacker e virus, pena il danneggiamento dei dati, scommetto che un banner del Norton Antivirus potrebbe convertire più facilmente.
Ricorda che non dobbiamo convincere a comprare niente. Grazie a Google Adsense noi guadagniamo quando il lettore clicca sul nostro banner pubblicitario.
Ma come creano un blog di successo i furbetti, paga?
“Se guadagno ogni volta che qualcuno clicca sul mio banner allora basta che ci clicco io un centinaio di volte al giorno e sono ricco!”
Direi proprio di no. L’algoritmo di Google è molto più scaltro di quello che pensi e la società di Mountain View ci tiene a non deludere chi investe soldi sul loro network pubblicitario. Pena, la cancellazione dell’account e di tutti i fondi guadagnati fino a quel momento. Quindi pensaci bene.
Vendere con il marketing d’affiliazione
Quando impari come aprire un blog e monetizzare con i contenuti, l’affiliate marketing è un’altra opzione. Ti da infatti la possibilità di vendere prodotti terzi e guadagnare una percentuale.
Esistono molti network sui quali ci sono centinaia di prodotti.
Abbiamo Clickbank, ShareaSale giusto per citarne qualcuno; l’unico problema è che sono perlopiù network stranieri.
Sulla carta non c’è nessun problema; anche se vivi in Italia puoi registrarti ed essere pagato via PayPal, assegno o trasferimento bancario.
Il problema maggiore è che spesso i prodotti su questi network sono principalmente in inglese, il che potrebbe scoraggiare l’utente meno esperto ad acquistare.
La soluzione ideale esiste e si chiama Amazon.it
Ormai è una realtà anche in Italia ed il suo programma d’affiliazione, a differenza di molti, ti permette di guadagnare qualsiasi sia il prodotto descritto sul tuo sito.
Mettiamo per esempio di avere un sito dedicato a recensioni di griglie per barbecue e che il link porti ad un modello particolare venduto su Amazon.
Se l’utente, una volta ‘atterrato’ su Amazon decide di comprare uno spazzolino da denti, un cofanetto DVD o solamente un paio di libri da leggere, tu, caro amico Fritz, guadagni comunque!
Senza andare nello specifico diventando troppo tecnici, è interessante sapere che Amazon ‘ricorda’ per circa 30 giorni che l’utente X sia arrivato dal tuo sito.
Questo è importante perché se tale potenziale cliente decide di non comprare subito ma di farlo nei prossimi trenta giorni, tu, amico del giaguaro, intaschi la percentuale comunque.
Non male vero?
Io ho iniziato così, con un misto di Adsense e Affiliate marketing. È con Amazon però che ho avuto le soddisfazioni più grandi ed ho incominciato a guadagnare online.
Creare un Blog e partire con i programmi di affiliazione
Per chi volesse partire con questa alternativa ma non sa da dove iniziare, ho messo a disposizione una rubrica chiamata Lo Show della Nicchia o LSN. In questi spazi mostro come creare un sito da zero e monetizzarlo scegliendo il prodotto giusto. Come utilizzare tecniche di SEO, le piattaforme di affiliazione di ClickBank e Amazon e come creare il blog per guadagnare attraverso la creazione di contenuti che convertono veramente.
Come creare un proprio servizio o prodotto
Questo rappresenta l’atto finale, il non plus ultra del marketing.
Come aprire un blog e promuovere efficacemente il tuo prodotto quindi?
È il passo più difficile ma anche quello più remunerativo. È giunti a questo punto che vale la pena puntare non tanto sul prodotto in sé ma su te stesso.
La gente si deve fidare di te, devi mirare a diventare un ‘influencer’ ancor prima di poter vendere qualsiasi cosa.
Ok, ma cosa posso vendere su un blog?
Tutto. Letteralmente.
Purché ci sia qualcuno interessato a comprare. Ricordi?
Anche un servizio ‘semplice’ come lezioni di italiano per gli inglesi può essere venduta (cosa che ho fatto io online una volta trasferito in Inghilterra).
Prodotto o servizio per come la vedo io sono la stessa cosa. Anche se a prima vista non si direbbe, dobbiamo prendere un servizio ed impacchettarlo per la vendita come se fosse un prodotto.
Corso basic di discussione italiana, Medium e Advanced.
Bisogna dare al cliente una sensazione concreta di….prodotto appunto! Che sia volatile o concreto, in entrambi i casi abbiamo bisogno di un blog.
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Come aprire un blog: evitare di scrivere alla “pene di segugio”
Abbiamo la passione, abbiamo il prodotto: via!
ALT!
Vogliamo sapere tutti come creare un blog di successo ma il fine ultimo non è avere una pacca sulla spalla dai nostri lettori ma guadagnare.
Per far ciò, bisogna considerare il blog come un vero e proprio lavoro; ci vuole dedizione, costanza ma soprattutto una strategia di content marketing.
È questa la differenza tra un blog amatoriale ed un blog di successo.
Per fare in modo che un blog converta, bisogna innanzitutto identificare il nostro target profile per poi scrivere articoli che abbiano come obiettivo la vendita del nostro prodotto.
Attenzione, con questo non voglio dire che bisogna fare brainwashing e permanente all’utente: tutt’altro!
Ricorda: dai le tue idee migliori gratis e vendi il sistema.
Facciamo un esempio va, che vedo spuntare un bel punto interrogativo sulla tua testa.
Mettiamo caso di avere una palestra e di voler investire in un blog per promuovere i nostri corsi su come perdere peso.
Di cosa scriveremo e a chi dobbiamo rivolgerci?
Secondo te quale dei due articoli risulta più indicato?
“Come diventare istruttore di aerobica”
“Come perdere 100 calorie in 10 minuti”
Ancora, quale dei due ritieni più idoneo?
“Ellittica vs Cyclette: Ecco come scegliere”
“5 step per aprire la tua palestra”
Ti do una mano: le risposte giuste sono la numero 1 nel primo caso e la numero 2 nel secondo.
Sembrerà una banalità ma la grande maggioranza dei blogger che conosco, scrive per gente come loro e non per potenziali clienti!
Un mio amico architetto ha un blog che si occupa di style e design. Ha un unico problema: scrive usando terminologie assurde che sono i capoccioni come lui capiscono.
Se il prodotto che vuoi vendere è la tua abilità nel ridisegnare gli spazi interni per chi vuole arredare casa, devi smettere di parlare di archi a sesto acuto ed incominciare a dare consigli su come abbinare i colori in salotto o magari come sfruttare al meglio gli spazi in una casa di 50 metri quadrati.
Ecco perché nessuno ti chiama
Ma torniamo a noi.
Ora che hai capito come aprire un blog e da dove iniziare per guadagnare, ci vuole un po’ di promozione.
Come pubblicizzare un blog
L’inizio è sempre il momento più duro.
Hai deciso su cosa fare con il blog, hai argomenti interessanti già pubblicati ma quando vedi le statistiche, il grafico dà calma piatta all’orizzonte.
Come fare quindi per sponsorizzare il tuo lavoro?
Prima passiamo in rassegna i metodi più ovvi per dare visibilità al proprio blog.
Come diffondere il blog grazie a Facebook & Co.
Creiamo una pagina dedicata al nostro blog ed iniziamo con il passaparola tra gli amici.
Ricordati però che non sono i tuoi amici che vuoi. Tu vuoi potenziali ‘followers’ interessati ai temi trattati.
Una strada può essere quella di sfruttare una strategia basata sul graph search; totalmente gratuita ma un po’ laboriosa.
In alternativa, possiamo impostare un budget e promuovere la nostra pagina Facebook grazie alla piattaforma pubblicitaria del Social Network in blu.
In entrambi i casi ricorda che l’obiettivo è mandare il traffico dei social network verso il tuo sito quindi fai in modo di attrarre l’attenzione dei tuoi potenziali lettori verso i contenuti del tuo blog e non sui post di Facebook.
Il motivo è semplice: devi avere un contatto diretto con i tuoi utenti senza che terzi (vedi i vari social network) decidano per te.
Eh sì, il fine ultimo di queste piattaforme è venderti i loro servizi a pagamento. Ultimamente poi Facebook ha messo mano al suo algoritmo ed il risultato è che solo il 16% degli utenti legge i tuoi post.
Non basta questo per convergere tutti gli sforzi verso il tuo blog di cui hai pieno controllo?
Ci sono altri network come Twitter, Instagram, Google Plus e chi più ne ha più ne metta. Almeno che non hai un agente che gestisca tutti i tuoi profili, ti consiglio di focalizzare le energie su quelli più conosciuti che ti garantiscano più traffico.
Pubblicizzare un blog usando il direct marketing
Un altro metodo spesso bistrattato è il direct marketing. In un’èra dove ci fissiamo con il backlinking aggressivo, ci dimentichiamo di come ‘bussare alla porta’ di qualche altro blogger sia più efficace.
Poniamo il caso di avere un blog dedicato al mangiare sano ed in particolare su come fare ottimi frullati di verdura.
Pensi che il nostro amico che ha un blog su come perdere peso andando in palestra non sia interessato ad un potenziale articolo sul suo sito? Certo che sì!
Proporre l’articolo come un valore aggiunto che non interferisce con il suo business può far solo piacere.
Magari ci scappa pure un backlink, ma sicuro tanta visibilità.
Mi sento di dare un avvertimento però.
Quando si inizia a scrivere, potrebbe venire la tentazione di contattare persone troppo in alto, siti troppo importanti che il più delle volte nemmeno rispondono alla tua email.
Per evitare di rimanerci male, parti basso: cerca di contattare persone nella tua stessa fascia d’importanza o poco più.
Partimo con la provincia. Poi se piamo tutta Roma -Romanzo criminale
Anche qui non desistere. Continua a contattare altri siti – senza spammare mi raccomando – per proporre articoli che potrebbero interessare al loro audience.
Dare visibilità al blog e diffondere i propri contenuti non è cosa facile. Non per niente ci sono milioni di blog lì fuori completamente abbandonati a se stessi e pochi, pochissimi che sono diventati autorità nel loro settore, creando un’entrata economica di tutto rispetto.
Ecco una tecnica che puoi utilizzare adesso per promuovere gli articoli sul tuo blog.
Un modo interessante per iniziare potrebbe essere quello di usare una delle seguenti risorse gratuite:
BuzzSumo – una delle migliori piattaforme per trovare le idee su cosa scrivere.
Google News – basta inserire una parola chiave e controllare di cosa parlano i blogger e giornalisti
Open Site Explorer – ti darà una mano a capire quali sono i topic ai quali la maggior parte dei link si connettono.
Una volta capito quali sono i topic che riscuotono maggior successo usando magari BuzzSumo, pensa a come poter migliorarli, non solo in lunghezza ma anche dal punto di vista dei contenuti. A questo punto usando Open Site Explorer controlla quali siti sono linkati agli articoli trovati prima e contatta i suoi amministratori proponendo il tuo ‘pezzo’. Se di qualità non ci penseranno due volte ad includerlo nel loro blog!
Fare esempi americani è fin troppo facile. Ma com’è la situazione in Italia?
Come creare un blog di moda: diventare una fashion blogger
Ormai va tanto di moda voler creare un blog che parla appunto… di moda! Un esempio di blog, e nello specifico di fashion blogger di successo, è Chiara Ferragni. Lei ha iniziato pubblicando foto su Instagram mentre indossava vari abiti e proponendo abbinamenti ai suoi followers.
Come dicono in Inghilterra, “come on today, come on tomorrow” (daje oggi, daje domani), i contatti sono aumentati fino a toccare milioni di followers sui social network.
Dopo centinaia di migliaia di ‘Mi piace’, ‘Condividi’ e retweet ha deciso di creare un sito (meglio tardi che mai) ed incominciare a postare le foto sul suo blog.
Era chiaro che fosse diventata un influencer.
Chiara iniziò a pubblicare link di affiliazione relativi a prodotti da lei usati incominciando a guadagnare, si vocifera, $80.000 al mese solo di provvigioni.
Non è fantascienza dedurre che non sia stata lei ad investire nell’affiliate marketing ma che sia stata invece contattata da qualche piattaforma che abbia voluto sfruttare la sua immagine per promuovere i prodotti.
Per la precisione – questa informazione l’ho trovata proprio ora – la piattaforma dovrebbe essere RewardStyle, un network di affiliazione al quale non ci si può iscrivere ma essere solo invitati che aiuta i top blogger a monetizzare.
Non male no?
Perché non dovrebbe capitare anche a te allora?
Ma non è finita. Tornando a Chiara, oltre ai link di affiliazione ora promuove un suo prodotto: un linea di scarpe.
Sembra che la Ferragni sarebbe riuscita a guadagnare 8 milioni di dollari nel 2014. 30% proveniente dalla pubblicità e varie partnership – tra le quali quella con Steve Madden – mentre il restante 70% dalla sua linea di scarpe (A big ‘thank you’ to StyleCaster for the info about her).
Ma come ha fatto a diventare una fashion blogger di successo?
Analizzando i passi di Chiara Ferragni ma anche di tutte le altre blogger di fama internazionale che si dedicano alla moda, puoi notare come queste hanno iniziato da subito a creare un proprio brand per essere riconoscibili: il personal branding. Non parlano solo di moda, ma ne parlano con un loro stile ben preciso per essere riconosciute ovunque.
Essendo poi questa nicchia quasi esclusivamente visiva (stiamo parlando di fashion giusto?) molte di loro usano Instagram per avere più followers. Questa è una tattica importante perché ti dà modo di avere un audience a cui parlare e farti apprezzare.
Attenzione però a non fare l’errore del principiante e pensare che un sito o un blog non serva se si sta sui social network. Basare la propria strategia solo ed esclusivamente su Facebook e altri, vuol dire dipendere costantemente su una piattaforma non tua.
Pensa a MySpace (il predecessore di Facebook) che è andato scomparendo da quando Mark Zuckerberg ha aperto il suo social network. Pensa ora a quanti contatti avresti perso!!!
Invece, crea un blog. E crea anche una mailing list per entrare in contatto diretto con i tuoi lettori. Perché ricorda che senza gli utenti che ti leggono, tu non esisti.
Come vedi costruire un blog di successo ha bisogno di una strategia ben precisa. Oggi più di ieri è possibile raggiungere il Mondo con un clic. Certo non è facile diventare un punto di riferimento per i lettori ma se avrai dedizione, passione e continuità tutto è fattibile.
Mi consigli un libro?
Una bella lettura consigliata  è il libro di Luca Conti ‘Blog di Successo for Dummies‘; semplice e di facile apprendimento per chi è alle prime armi ma vuole fare sul serio con il blogging. Raccoglie validi consigli per aprire un blog per la propria attività (che si abbia un’azienda o meno) e come monetizzarlo. Contiene anche una sezione strumenti niente male.
Spero che giunti a questo punto tu non abbia più dubbi sul perché aprire un tuo sito sia importante. Anzi, se hai qualche idea in più su come creare un blog di successo, fammi sapere lasciando un commento, sono curioso!
come-creare-un-blog-di-successo è stato pubblicato su Espresso Triplo.
Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere published first on https://espressotriplo.com/ Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere published first on https://espressotriplo.com/ Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere posted first on https://espressotriplo.com/
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jenniepots · 6 years
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Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere
Pianificare come creare un blog di successo oggi è tosta ma può portarti a lasciare quel lavoro tanto odiato ed essere finalmente il padrone di te stesso. Ma da dove si parte per inseguire questo sogno?
Agli inizi degli anni 2000 c’era il trend di avere un sito web.
Tutti volevano essere online e chi già lo era, si rivolgeva a te con la solita domanda retorica: “Non hai un website? Devi averne uno per forza!”
Capirai, tu non avevi idea di come accendere il modem, figuriamoci avere un sito.
Quando lo chiedevano a me rispondevo:
“Wow! Hai un sito e cosa vendi?”.
Ehmm, niente è su di me!
“Ah si? E chi sei tu?”
silenzio.
Con quelle due affermazioni avevo capito che il loro obiettivo era fare i fighi senza comprendere molto il motivo di avere un sito web.
Adesso invece è diverso: bisogna avere una presenza online. L’ideale sarebbe avere un sito. Meglio ancora un sito basato su un blog.
Oggi, con l’avvento del web 2.0, l’interazione tra persone si è livellata ed avviene su una linea orizzontale e non più verticale come ai tempi della TV.
La gente vuole interagire, vuole conoscere chi sei ed è interessata più a te che alla tua società.
Ecco perché un sito non basta più. Un blog può aiutare a farti conoscere. Come, lo diremo in un attimo.
Ma tutto questo già lo sapevi, vero? D’altronde: sito+blog=cool
Lo sai anche tu che non sapevi come accendere un modem! Quello che sanno in pochi invece è come aprire un blog e far diventare questa attività remunerativa.
Le domande più frequenti che ricevo dalle persone a riguardo sono:
“Angelo, vorrei aprire un blog ma non so da dove iniziare. Mi dai qualche dritta?” (dandomi colpetti sulla pancia col gomito e strizzando l’occhio)
“Angelo, ma si può guadagnare veramente come blogger? Dimmi la verità…tra me e te” (guardandosi in torno come se fossimo sotto controllo)
“Angelo, mi presti 100 Euro? Quando parto col blog poi te li ridò.” (facendosi il segno della croce sul petto)
Vista la tanta confusione, partiamo dall’inizio.
Dove creare un blog gratuito: come iniziare per fare le cose da professionisti
Prima di dedicarsi a come fare un blog vincente, è d’obbligo dare qualche informazione preliminare. Per i neofiti che si chiedono come avere un blog, ecco riportate un paio di alternative valide per iniziare.
Ci sono due piattaforme principali, una gratis al 100% ed una che richiede un piccolo investimento iniziale.
Blogger
https://www.blogger.com – Blogger è la piattaforma gratuita di Google dove è possibile creare un blog gratuito ed iniziare a scrivere. Ce ne sono centinaia ma questa è forse la più conosciuta.
PRO – Facile, gratis ed avendo già una comunità di blogger si può far conoscere il proprio sito molto velocemente. Tecnicamente si può sfruttare l’authority del dominio per far scalare più in fretta le keyword.
CONTRO – Non è personalizzabile al 100% e si è nelle mani di Google. Questo secondo punto è molto importante poiché se il Grande Fratello decide di chiudere l’account legato al tuo blog, si perde tutto in pochi secondi.
Anche se questo è uno scenario catastrofico, cercherei di evitare le piattaforme gratuite proprio per non aver a che fare con cambiamenti di policy e decisioni prese da terzi.
WordPress
https://wordpress.org/ – WordPress è la scelta giusta per chi vuole imparare come aprire un blog e fare sul serio. Anche se la piattaforma è gratuita, ci vuole un piccolo investimento iniziale per comprare un dominio e spazio web sul quale installare i file.
Ma quale?
Se si vuole fare sul serio, allora bisogna optare per un hosting wordpress italiano (leggi la mia esperienza) che metta a disposizione un servizio clienti eccellente e server veloci.
La soluzione è Siteground.
Ecco i pacchetti:
StartUp – adatto per 10,000 visitatori mensili, 10 GB spazio web, un dominio, migrazione gratuita, back up giornaliero, installazione WP 1-click, auto-aggiornamenti di WP, email account gratuiti, CDN gratuito, ecc.
GrowBig – adatto per 25,000 visitatori mensili, 20 GB spazio web, siti multipli, oltre le funzionalità offerte con il piano precedente include assistenza tecnica prioritaria, SuperCacher con 3 livelli di caching che rende il sito ultra-veloce.
Go Geek – adatto per 100,000 visitatori mensili, 30 GB spazio web, oltre le funzionalità offerte con i piani precedenti include Staging WordPress in 1 clic, GIT pre-installato, conformità PCI gratis per e-commerce.
Se invece la lingua inglese non è un problema consiglio Bluehost, provider americano con server molto veloci e prezzi competitivi.
PRO – Vasta scelta di temi e plugin con i quali personalizzare il proprio sito web.
CONTRO – Bisogna sporcarsi le mani ed incominciare a studiare le varie funzionalità della piattaforma. Niente di complicato in quanto WordPress può essere usato sia dai principianti che dagli esperti. Hosting come Siteground poi, mettono a disposizione degli script per installare in un clic la piattaforma sul tuo spazio web. Il tutto senza sporcarsi le mani con PHP, MySQL e Apache.
Come aprire un blog di successo: cosa fare per prima
La domanda che più volte ricevo è: “Su cosa potrei fare un blog?”
Diventare un blogger vuol dire scrivere, tanto. Prima di capire come creare un blog di successo però, bisogna amare la scrittura e avere qualcosa da dire.
Il primo passo è capire cosa ci piace, cosa potremmo fare tutto il giorno senza stancarci.
Passo number two: controllare che ci sia qualcuno lì fuori disposto ad ascoltare i nostri contenuti interessanti.
Ho la ferma convinzione che ci sia un mercato per ognuno di noi. Che ci sia un audience disposto ad ascoltare anche te che sei amante degli stercorari. Bisogna capire però quanto grande sia questo pubblico per valutare effettivamente quanto remunerativa possa essere la nostra passione.
Cerca informazioni sul tuo mercato prima di aprire un blog
Il test più semplice è quello di andare su Google e cercare qualche informazione sulla nostra nicchia. In base al tipo di risultati, possiamo farci un’idea di come sia il mercato nel quale stiamo per avventurarci.
Ci sono blog o siti dedicati?
Quali sono le autorità nel settore?
Vi sono video su Youtube?
Quali sono le domande più frequenti?
Se poi si è più tecnici, si può procedere con del keyword research (guida pratica).
Come fare un blog che guadagna?
Passiamo ora alla parte più divertente: monetizzare il nostro blog.
Ci sono varie opzioni per guadagnare lavorando con il proprio blog:
Inserimenti pubblicitari (PPC – Pay Per Click)
Affiliazione (PPA – Pay per Action)
Creazione di un proprio prodotto/servizio
Vendere su un blog tramite la pubblicità
Il sistema più usato è quello di usare Google Adsense. Mi raccomando non confondiamola con Google Adwords!
Google Adsense = Piattaforma per la pubblicazione di annunci di terze parti
Google Adwords = Piattaforma per la creazione di annunci. Qui puoi trovare la mia guida gratuita su come ottimizzare le tue campagne su Adwords.
Per capire quali sono questi inserimenti pubblicitari, basta dare un’occhiata ai blog più influenti come quello di Beppe Grillo. Li vedi quei banner sulla destra nella sidebar? Quelli sono annunci di Google Adsense.
Ogni volta che un lettore clicca su un blocco del genere tu, blogger, guadagni.
Quanto si può guadagnare con Google Adsense?
Questa è una domanda alla quale è difficile rispondere in quanto le variabili sono molteplici.
La nicchia di mercato in cui ci troviamo
Quanto costa in media il CPC (cost per click)
Quante visite riceve il nostro sito giornalmente
Nicchia di mercato: quale scegliere
L’errore che fanno in molti è creare un blog e basare il sistema di monetizzazione su Adsense; per scoprire solo dopo che la fascia di mercato su cui stiamo puntando è interessata a tutt’altro.
Ecco un esempio per chiarirti le idee
Se cerco “dove comprare rasoio Philips tripla lama” e sul tuo sito vedo un articolo con le caratteristiche tecniche del rasoio ma non c’è un link per comprarlo, torno indietro.
Perché succede questo?
Il lettore è in ‘buying mode’, pronto a comprare, quindi avere più informazioni su un prodotto non serve.
Almeno che la Phillips non abbia una campagna pubblicitaria sul network di Adsense dedicata al suddetto rasoio, siamo fregati.
Clic, indietro…
Un approccio differente sarebbe invece puntare sulla creazione di contenuti atti a dare informazioni a lettori in ‘problem mode’; ovvero alla ricerca di soluzioni.
Prendiamo per esempio il mercato degli antivirus.
Se scriviamo un articolo sul perché sia importante proteggere il proprio PC da attacchi hacker e virus, pena il danneggiamento dei dati, scommetto che un banner del Norton Antivirus potrebbe convertire più facilmente.
Ricorda che non dobbiamo convincere a comprare niente. Grazie a Google Adsense noi guadagniamo quando il lettore clicca sul nostro banner pubblicitario.
Ma come creano un blog di successo i furbetti, paga?
“Se guadagno ogni volta che qualcuno clicca sul mio banner allora basta che ci clicco io un centinaio di volte al giorno e sono ricco!”
Direi proprio di no. L’algoritmo di Google è molto più scaltro di quello che pensi e la società di Mountain View ci tiene a non deludere chi investe soldi sul loro network pubblicitario. Pena, la cancellazione dell’account e di tutti i fondi guadagnati fino a quel momento. Quindi pensaci bene.
Vendere con il marketing d’affiliazione
Quando impari come aprire un blog e monetizzare con i contenuti, l’affiliate marketing è un’altra opzione. Ti da infatti la possibilità di vendere prodotti terzi e guadagnare una percentuale.
Esistono molti network sui quali ci sono centinaia di prodotti.
Abbiamo Clickbank, ShareaSale giusto per citarne qualcuno; l’unico problema è che sono perlopiù network stranieri.
Sulla carta non c’è nessun problema; anche se vivi in Italia puoi registrarti ed essere pagato via PayPal, assegno o trasferimento bancario.
Il problema maggiore è che spesso i prodotti su questi network sono principalmente in inglese, il che potrebbe scoraggiare l’utente meno esperto ad acquistare.
La soluzione ideale esiste e si chiama Amazon.it
Ormai è una realtà anche in Italia ed il suo programma d’affiliazione, a differenza di molti, ti permette di guadagnare qualsiasi sia il prodotto descritto sul tuo sito.
Mettiamo per esempio di avere un sito dedicato a recensioni di griglie per barbecue e che il link porti ad un modello particolare venduto su Amazon.
Se l’utente, una volta ‘atterrato’ su Amazon decide di comprare uno spazzolino da denti, un cofanetto DVD o solamente un paio di libri da leggere, tu, caro amico Fritz, guadagni comunque!
Senza andare nello specifico diventando troppo tecnici, è interessante sapere che Amazon ‘ricorda’ per circa 30 giorni che l’utente X sia arrivato dal tuo sito.
Questo è importante perché se tale potenziale cliente decide di non comprare subito ma di farlo nei prossimi trenta giorni, tu, amico del giaguaro, intaschi la percentuale comunque.
Non male vero?
Io ho iniziato così, con un misto di Adsense e Affiliate marketing. È con Amazon però che ho avuto le soddisfazioni più grandi ed ho incominciato a guadagnare online.
Creare un Blog e partire con i programmi di affiliazione
Per chi volesse partire con questa alternativa ma non sa da dove iniziare, ho messo a disposizione una rubrica chiamata Lo Show della Nicchia o LSN. In questi spazi mostro come creare un sito da zero e monetizzarlo scegliendo il prodotto giusto. Come utilizzare tecniche di SEO, le piattaforme di affiliazione di ClickBank e Amazon e come creare il blog per guadagnare attraverso la creazione di contenuti che convertono veramente.
Come creare un proprio servizio o prodotto
Questo rappresenta l’atto finale, il non plus ultra del marketing.
Come aprire un blog e promuovere efficacemente il tuo prodotto quindi?
È il passo più difficile ma anche quello più remunerativo. È giunti a questo punto che vale la pena puntare non tanto sul prodotto in sé ma su te stesso.
La gente si deve fidare di te, devi mirare a diventare un ‘influencer’ ancor prima di poter vendere qualsiasi cosa.
Ok, ma cosa posso vendere su un blog?
Tutto. Letteralmente.
Purché ci sia qualcuno interessato a comprare. Ricordi?
Anche un servizio ‘semplice’ come lezioni di italiano per gli inglesi può essere venduta (cosa che ho fatto io online una volta trasferito in Inghilterra).
Prodotto o servizio per come la vedo io sono la stessa cosa. Anche se a prima vista non si direbbe, dobbiamo prendere un servizio ed impacchettarlo per la vendita come se fosse un prodotto.
Corso basic di discussione italiana, Medium e Advanced.
Bisogna dare al cliente una sensazione concreta di….prodotto appunto! Che sia volatile o concreto, in entrambi i casi abbiamo bisogno di un blog.
Condividi su Facebook
Twitter
Come aprire un blog: evitare di scrivere alla “pene di segugio”
Abbiamo la passione, abbiamo il prodotto: via!
ALT!
Vogliamo sapere tutti come creare un blog di successo ma il fine ultimo non è avere una pacca sulla spalla dai nostri lettori ma guadagnare.
Per far ciò, bisogna considerare il blog come un vero e proprio lavoro; ci vuole dedizione, costanza ma soprattutto una strategia di content marketing.
È questa la differenza tra un blog amatoriale ed un blog di successo.
Per fare in modo che un blog converta, bisogna innanzitutto identificare il nostro target profile per poi scrivere articoli che abbiano come obiettivo la vendita del nostro prodotto.
Attenzione, con questo non voglio dire che bisogna fare brainwashing e permanente all’utente: tutt’altro!
Ricorda: dai le tue idee migliori gratis e vendi il sistema.
Facciamo un esempio va, che vedo spuntare un bel punto interrogativo sulla tua testa.
Mettiamo caso di avere una palestra e di voler investire in un blog per promuovere i nostri corsi su come perdere peso.
Di cosa scriveremo e a chi dobbiamo rivolgerci?
Secondo te quale dei due articoli risulta più indicato?
“Come diventare istruttore di aerobica”
“Come perdere 100 calorie in 10 minuti”
Ancora, quale dei due ritieni più idoneo?
“Ellittica vs Cyclette: Ecco come scegliere”
“5 step per aprire la tua palestra”
Ti do una mano: le risposte giuste sono la numero 1 nel primo caso e la numero 2 nel secondo.
Sembrerà una banalità ma la grande maggioranza dei blogger che conosco, scrive per gente come loro e non per potenziali clienti!
Un mio amico architetto ha un blog che si occupa di style e design. Ha un unico problema: scrive usando terminologie assurde che sono i capoccioni come lui capiscono.
Se il prodotto che vuoi vendere è la tua abilità nel ridisegnare gli spazi interni per chi vuole arredare casa, devi smettere di parlare di archi a sesto acuto ed incominciare a dare consigli su come abbinare i colori in salotto o magari come sfruttare al meglio gli spazi in una casa di 50 metri quadrati.
Ecco perché nessuno ti chiama
Ma torniamo a noi.
Ora che hai capito come aprire un blog e da dove iniziare per guadagnare, ci vuole un po’ di promozione.
Come pubblicizzare un blog
L’inizio è sempre il momento più duro.
Hai deciso su cosa fare con il blog, hai argomenti interessanti già pubblicati ma quando vedi le statistiche, il grafico dà calma piatta all’orizzonte.
Come fare quindi per sponsorizzare il tuo lavoro?
Prima passiamo in rassegna i metodi più ovvi per dare visibilità al proprio blog.
Come diffondere il blog grazie a Facebook & Co.
Creiamo una pagina dedicata al nostro blog ed iniziamo con il passaparola tra gli amici.
Ricordati però che non sono i tuoi amici che vuoi. Tu vuoi potenziali ‘followers’ interessati ai temi trattati.
Una strada può essere quella di sfruttare una strategia basata sul graph search; totalmente gratuita ma un po’ laboriosa.
In alternativa, possiamo impostare un budget e promuovere la nostra pagina Facebook grazie alla piattaforma pubblicitaria del Social Network in blu.
In entrambi i casi ricorda che l’obiettivo è mandare il traffico dei social network verso il tuo sito quindi fai in modo di attrarre l’attenzione dei tuoi potenziali lettori verso i contenuti del tuo blog e non sui post di Facebook.
Il motivo è semplice: devi avere un contatto diretto con i tuoi utenti senza che terzi (vedi i vari social network) decidano per te.
Eh sì, il fine ultimo di queste piattaforme è venderti i loro servizi a pagamento. Ultimamente poi Facebook ha messo mano al suo algoritmo ed il risultato è che solo il 16% degli utenti legge i tuoi post.
Non basta questo per convergere tutti gli sforzi verso il tuo blog di cui hai pieno controllo?
Ci sono altri network come Twitter, Instagram, Google Plus e chi più ne ha più ne metta. Almeno che non hai un agente che gestisca tutti i tuoi profili, ti consiglio di focalizzare le energie su quelli più conosciuti che ti garantiscano più traffico.
Pubblicizzare un blog usando il direct marketing
Un altro metodo spesso bistrattato è il direct marketing. In un’èra dove ci fissiamo con il backlinking aggressivo, ci dimentichiamo di come ‘bussare alla porta’ di qualche altro blogger sia più efficace.
Poniamo il caso di avere un blog dedicato al mangiare sano ed in particolare su come fare ottimi frullati di verdura.
Pensi che il nostro amico che ha un blog su come perdere peso andando in palestra non sia interessato ad un potenziale articolo sul suo sito? Certo che sì!
Proporre l’articolo come un valore aggiunto che non interferisce con il suo business può far solo piacere.
Magari ci scappa pure un backlink, ma sicuro tanta visibilità.
Mi sento di dare un avvertimento però.
Quando si inizia a scrivere, potrebbe venire la tentazione di contattare persone troppo in alto, siti troppo importanti che il più delle volte nemmeno rispondono alla tua email.
Per evitare di rimanerci male, parti basso: cerca di contattare persone nella tua stessa fascia d’importanza o poco più.
Partimo con la provincia. Poi se piamo tutta Roma -Romanzo criminale
Anche qui non desistere. Continua a contattare altri siti – senza spammare mi raccomando – per proporre articoli che potrebbero interessare al loro audience.
Dare visibilità al blog e diffondere i propri contenuti non è cosa facile. Non per niente ci sono milioni di blog lì fuori completamente abbandonati a se stessi e pochi, pochissimi che sono diventati autorità nel loro settore, creando un’entrata economica di tutto rispetto.
Ecco una tecnica che puoi utilizzare adesso per promuovere gli articoli sul tuo blog.
Un modo interessante per iniziare potrebbe essere quello di usare una delle seguenti risorse gratuite:
BuzzSumo – una delle migliori piattaforme per trovare le idee su cosa scrivere.
Google News – basta inserire una parola chiave e controllare di cosa parlano i blogger e giornalisti
Open Site Explorer – ti darà una mano a capire quali sono i topic ai quali la maggior parte dei link si connettono.
Una volta capito quali sono i topic che riscuotono maggior successo usando magari BuzzSumo, pensa a come poter migliorarli, non solo in lunghezza ma anche dal punto di vista dei contenuti. A questo punto usando Open Site Explorer controlla quali siti sono linkati agli articoli trovati prima e contatta i suoi amministratori proponendo il tuo ‘pezzo’. Se di qualità non ci penseranno due volte ad includerlo nel loro blog!
Fare esempi americani è fin troppo facile. Ma com’è la situazione in Italia?
Come creare un blog di moda: diventare una fashion blogger
Ormai va tanto di moda voler creare un blog che parla appunto… di moda! Un esempio di blog, e nello specifico di fashion blogger di successo, è Chiara Ferragni. Lei ha iniziato pubblicando foto su Instagram mentre indossava vari abiti e proponendo abbinamenti ai suoi followers.
Come dicono in Inghilterra, “come on today, come on tomorrow” (daje oggi, daje domani), i contatti sono aumentati fino a toccare milioni di followers sui social network.
Dopo centinaia di migliaia di ‘Mi piace’, ‘Condividi’ e retweet ha deciso di creare un sito (meglio tardi che mai) ed incominciare a postare le foto sul suo blog.
Era chiaro che fosse diventata un influencer.
Chiara iniziò a pubblicare link di affiliazione relativi a prodotti da lei usati incominciando a guadagnare, si vocifera, $80.000 al mese solo di provvigioni.
Non è fantascienza dedurre che non sia stata lei ad investire nell’affiliate marketing ma che sia stata invece contattata da qualche piattaforma che abbia voluto sfruttare la sua immagine per promuovere i prodotti.
Per la precisione – questa informazione l’ho trovata proprio ora – la piattaforma dovrebbe essere RewardStyle, un network di affiliazione al quale non ci si può iscrivere ma essere solo invitati che aiuta i top blogger a monetizzare.
Non male no?
Perché non dovrebbe capitare anche a te allora?
Ma non è finita. Tornando a Chiara, oltre ai link di affiliazione ora promuove un suo prodotto: un linea di scarpe.
Sembra che la Ferragni sarebbe riuscita a guadagnare 8 milioni di dollari nel 2014. 30% proveniente dalla pubblicità e varie partnership – tra le quali quella con Steve Madden – mentre il restante 70% dalla sua linea di scarpe (A big ‘thank you’ to StyleCaster for the info about her).
Ma come ha fatto a diventare una fashion blogger di successo?
Analizzando i passi di Chiara Ferragni ma anche di tutte le altre blogger di fama internazionale che si dedicano alla moda, puoi notare come queste hanno iniziato da subito a creare un proprio brand per essere riconoscibili: il personal branding. Non parlano solo di moda, ma ne parlano con un loro stile ben preciso per essere riconosciute ovunque.
Essendo poi questa nicchia quasi esclusivamente visiva (stiamo parlando di fashion giusto?) molte di loro usano Instagram per avere più followers. Questa è una tattica importante perché ti dà modo di avere un audience a cui parlare e farti apprezzare.
Attenzione però a non fare l’errore del principiante e pensare che un sito o un blog non serva se si sta sui social network. Basare la propria strategia solo ed esclusivamente su Facebook e altri, vuol dire dipendere costantemente su una piattaforma non tua.
Pensa a MySpace (il predecessore di Facebook) che è andato scomparendo da quando Mark Zuckerberg ha aperto il suo social network. Pensa ora a quanti contatti avresti perso!!!
Invece, crea un blog. E crea anche una mailing list per entrare in contatto diretto con i tuoi lettori. Perché ricorda che senza gli utenti che ti leggono, tu non esisti.
Come vedi costruire un blog di successo ha bisogno di una strategia ben precisa. Oggi più di ieri è possibile raggiungere il Mondo con un clic. Certo non è facile diventare un punto di riferimento per i lettori ma se avrai dedizione, passione e continuità tutto è fattibile.
Mi consigli un libro?
Una bella lettura consigliata  è il libro di Luca Conti ‘Blog di Successo for Dummies‘; semplice e di facile apprendimento per chi è alle prime armi ma vuole fare sul serio con il blogging. Raccoglie validi consigli per aprire un blog per la propria attività (che si abbia un’azienda o meno) e come monetizzarlo. Contiene anche una sezione strumenti niente male.
Spero che giunti a questo punto tu non abbia più dubbi sul perché aprire un tuo sito sia importante. Anzi, se hai qualche idea in più su come creare un blog di successo, fammi sapere lasciando un commento, sono curioso!
come-creare-un-blog-di-successo è stato pubblicato su Espresso Triplo.
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nifwlseirff · 6 years
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Come creare un blog di successo? I passi giusti per aprirne uno e farlo crescere
Pianificare come creare un blog di successo oggi è tosta ma può portarti a lasciare quel lavoro tanto odiato ed essere finalmente il padrone di te stesso. Ma da dove si parte per inseguire questo sogno?
Agli inizi degli anni 2000 c’era il trend di avere un sito web.
Tutti volevano essere online e chi già lo era, si rivolgeva a te con la solita domanda retorica: “Non hai un website? Devi averne uno per forza!”
Capirai, tu non avevi idea di come accendere il modem, figuriamoci avere un sito.
Quando lo chiedevano a me rispondevo:
“Wow! Hai un sito e cosa vendi?”.
Ehmm, niente è su di me!
“Ah si? E chi sei tu?”
silenzio.
Con quelle due affermazioni avevo capito che il loro obiettivo era fare i fighi senza comprendere molto il motivo di avere un sito web.
Adesso invece è diverso: bisogna avere una presenza online. L’ideale sarebbe avere un sito. Meglio ancora un sito basato su un blog.
Oggi, con l’avvento del web 2.0, l’interazione tra persone si è livellata ed avviene su una linea orizzontale e non più verticale come ai tempi della TV.
La gente vuole interagire, vuole conoscere chi sei ed è interessata più a te che alla tua società.
Ecco perché un sito non basta più. Un blog può aiutare a farti conoscere. Come, lo diremo in un attimo.
Ma tutto questo già lo sapevi, vero? D’altronde: sito+blog=cool
Lo sai anche tu che non sapevi come accendere un modem! Quello che sanno in pochi invece è come aprire un blog e far diventare questa attività remunerativa.
Le domande più frequenti che ricevo dalle persone a riguardo sono:
“Angelo, vorrei aprire un blog ma non so da dove iniziare. Mi dai qualche dritta?” (dandomi colpetti sulla pancia col gomito e strizzando l’occhio)
“Angelo, ma si può guadagnare veramente come blogger? Dimmi la verità…tra me e te” (guardandosi in torno come se fossimo sotto controllo)
“Angelo, mi presti 100 Euro? Quando parto col blog poi te li ridò.” (facendosi il segno della croce sul petto)
  Vista la tanta confusione, partiamo dall’inizio.
Dove creare un blog gratuito: come iniziare per fare le cose da professionisti
Prima di dedicarsi a come fare un blog vincente, è d’obbligo dare qualche informazione preliminare. Per i neofiti che si chiedono come avere un blog, ecco riportate un paio di alternative valide per iniziare.
Ci sono due piattaforme principali, una gratis al 100% ed una che richiede un piccolo investimento iniziale.
Blogger
https://www.blogger.com – Blogger è la piattaforma gratuita di Google dove è possibile creare un blog gratuito ed iniziare a scrivere. Ce ne sono centinaia ma questa è forse la più conosciuta.
PRO – Facile, gratis ed avendo già una comunità di blogger si può far conoscere il proprio sito molto velocemente. Tecnicamente si può sfruttare l’authority del dominio per far scalare più in fretta le keyword.
CONTRO – Non è personalizzabile al 100% e si è nelle mani di Google. Questo secondo punto è molto importante poiché se il Grande Fratello decide di chiudere l’account legato al tuo blog, si perde tutto in pochi secondi.
Anche se questo è uno scenario catastrofico, cercherei di evitare le piattaforme gratuite proprio per non aver a che fare con cambiamenti di policy e decisioni prese da terzi.
WordPress
https://wordpress.org/ – WordPress è la scelta giusta per chi vuole imparare come aprire un blog e fare sul serio. Anche se la piattaforma è gratuita, ci vuole un piccolo investimento iniziale per comprare un dominio e spazio web sul quale installare i file.
Ma quale?
Se si vuole fare sul serio, allora bisogna optare per un hosting wordpress italiano (leggi la mia esperienza) che metta a disposizione un servizio clienti eccellente e server veloci.
La soluzione è Siteground.
Ecco i pacchetti:
StartUp – adatto per 10,000 visitatori mensili, 10 GB spazio web, un dominio, migrazione gratuita, back up giornaliero, installazione WP 1-click, auto-aggiornamenti di WP, email account gratuiti, CDN gratuito, ecc.
GrowBig – adatto per 25,000 visitatori mensili, 20 GB spazio web, siti multipli, oltre le funzionalità offerte con il piano precedente include assistenza tecnica prioritaria, SuperCacher con 3 livelli di caching che rende il sito ultra-veloce.
Go Geek – adatto per 100,000 visitatori mensili, 30 GB spazio web, oltre le funzionalità offerte con i piani precedenti include Staging WordPress in 1 clic, GIT pre-installato, conformità PCI gratis per e-commerce.
Se invece la lingua inglese non è un problema consiglio Bluehost, provider americano con server molto veloci e prezzi competitivi.
PRO – Vasta scelta di temi e plugin con i quali personalizzare il proprio sito web.
CONTRO – Bisogna sporcarsi le mani ed incominciare a studiare le varie funzionalità della piattaforma. Niente di complicato in quanto WordPress può essere usato sia dai principianti che dagli esperti. Hosting come Siteground poi, mettono a disposizione degli script per installare in un clic la piattaforma sul tuo spazio web. Il tutto senza sporcarsi le mani con PHP, MySQL e Apache.
Come aprire un blog di successo: cosa fare per prima
La domanda che più volte ricevo è: “Su cosa potrei fare un blog?”
Diventare un blogger vuol dire scrivere, tanto. Prima di capire come creare un blog di successo però, bisogna amare la scrittura e avere qualcosa da dire.
Il primo passo è capire cosa ci piace, cosa potremmo fare tutto il giorno senza stancarci.
Passo number two: controllare che ci sia qualcuno lì fuori disposto ad ascoltare i nostri contenuti interessanti.
Ho la ferma convinzione che ci sia un mercato per ognuno di noi. Che ci sia un audience disposto ad ascoltare anche te che sei amante degli stercorari. Bisogna capire però quanto grande sia questo pubblico per valutare effettivamente quanto remunerativa possa essere la nostra passione.
Cerca informazioni sul tuo mercato prima di aprire un blog
Il test più semplice è quello di andare su Google e cercare qualche informazione sulla nostra nicchia. In base al tipo di risultati, possiamo farci un’idea di come sia il mercato nel quale stiamo per avventurarci.
Ci sono blog o siti dedicati?
Quali sono le autorità nel settore?
Vi sono video su Youtube?
Quali sono le domande più frequenti?
Se poi si è più tecnici, si può procedere con del keyword research (guida pratica).
Come fare un blog che guadagna?
Passiamo ora alla parte più divertente: monetizzare il nostro blog.
Ci sono varie opzioni per guadagnare lavorando con il proprio blog:
Inserimenti pubblicitari (PPC – Pay Per Click)
Affiliazione (PPA – Pay per Action)
Creazione di un proprio prodotto/servizio
Vendere su un blog tramite la pubblicità
Il sistema più usato è quello di usare Google Adsense. Mi raccomando non confondiamola con Google Adwords!
Google Adsense = Piattaforma per la pubblicazione di annunci di terze parti
Google Adwords = Piattaforma per la creazione di annunci. Qui puoi trovare la mia guida gratuita su come ottimizzare le tue campagne su Adwords.
Per capire quali sono questi inserimenti pubblicitari, basta dare un’occhiata ai blog più influenti come quello di Beppe Grillo. Li vedi quei banner sulla destra nella sidebar? Quelli sono annunci di Google Adsense.
Ogni volta che un lettore clicca su un blocco del genere tu, blogger, guadagni.
Quanto si può guadagnare con Google Adsense?
Questa è una domanda alla quale è difficile rispondere in quanto le variabili sono molteplici.
La nicchia di mercato in cui ci troviamo
Quanto costa in media il CPC (cost per click)
Quante visite riceve il nostro sito giornalmente
Nicchia di mercato: quale scegliere
L’errore che fanno in molti è creare un blog e basare il sistema di monetizzazione su Adsense; per scoprire solo dopo che la fascia di mercato su cui stiamo puntando è interessata a tutt’altro.
Ecco un esempio per chiarirti le idee
Se cerco “dove comprare rasoio Philips tripla lama” e sul tuo sito vedo un articolo con le caratteristiche tecniche del rasoio ma non c’è un link per comprarlo, torno indietro.
Perché succede questo?
Il lettore è in ‘buying mode’, pronto a comprare, quindi avere più informazioni su un prodotto non serve.
Almeno che la Phillips non abbia una campagna pubblicitaria sul network di Adsense dedicata al suddetto rasoio, siamo fregati.
Clic, indietro…
Un approccio differente sarebbe invece puntare sulla creazione di contenuti atti a dare informazioni a lettori in ‘problem mode’; ovvero alla ricerca di soluzioni.
Prendiamo per esempio il mercato degli antivirus.
Se scriviamo un articolo sul perché sia importante proteggere il proprio PC da attacchi hacker e virus, pena il danneggiamento dei dati, scommetto che un banner del Norton Antivirus potrebbe convertire più facilmente.
Ricorda che non dobbiamo convincere a comprare niente. Grazie a Google Adsense noi guadagniamo quando il lettore clicca sul nostro banner pubblicitario.
Ma come creano un blog di successo i furbetti, paga?
“Se guadagno ogni volta che qualcuno clicca sul mio banner allora basta che ci clicco io un centinaio di volte al giorno e sono ricco!”
Direi proprio di no. L’algoritmo di Google è molto più scaltro di quello che pensi e la società di Mountain View ci tiene a non deludere chi investe soldi sul loro network pubblicitario. Pena, la cancellazione dell’account e di tutti i fondi guadagnati fino a quel momento. Quindi pensaci bene.
Vendere con il marketing d’affiliazione
Quando impari come aprire un blog e monetizzare con i contenuti, l’affiliate marketing è un’altra opzione. Ti da infatti la possibilità di vendere prodotti terzi e guadagnare una percentuale.
Esistono molti network sui quali ci sono centinaia di prodotti.
Abbiamo Clickbank, ShareaSale giusto per citarne qualcuno; l’unico problema è che sono perlopiù network stranieri.
Sulla carta non c’è nessun problema; anche se vivi in Italia puoi registrarti ed essere pagato via PayPal, assegno o trasferimento bancario.
Il problema maggiore è che spesso i prodotti su questi network sono principalmente in inglese, il che potrebbe scoraggiare l’utente meno esperto ad acquistare.
La soluzione ideale esiste e si chiama Amazon.it
Ormai è una realtà anche in Italia ed il suo programma d’affiliazione, a differenza di molti, ti permette di guadagnare qualsiasi sia il prodotto descritto sul tuo sito.
Mettiamo per esempio di avere un sito dedicato a recensioni di griglie per barbecue e che il link porti ad un modello particolare venduto su Amazon.
Se l’utente, una volta ‘atterrato’ su Amazon decide di comprare uno spazzolino da denti, un cofanetto DVD o solamente un paio di libri da leggere, tu, caro amico Fritz, guadagni comunque!
Senza andare nello specifico diventando troppo tecnici, è interessante sapere che Amazon ‘ricorda’ per circa 30 giorni che l’utente X sia arrivato dal tuo sito.
Questo è importante perché se tale potenziale cliente decide di non comprare subito ma di farlo nei prossimi trenta giorni, tu, amico del giaguaro, intaschi la percentuale comunque.
Non male vero?
Io ho iniziato così, con un misto di Adsense e Affiliate marketing. È con Amazon però che ho avuto le soddisfazioni più grandi ed ho incominciato a guadagnare online.
Creare un Blog e partire con i programmi di affiliazione
Per chi volesse partire con questa alternativa ma non sa da dove iniziare, ho messo a disposizione una rubrica chiamata Lo Show della Nicchia o LSN. In questi spazi mostro come creare un sito da zero e monetizzarlo scegliendo il prodotto giusto. Come utilizzare tecniche di SEO, le piattaforme di affiliazione di ClickBank e Amazon e come creare il blog per guadagnare attraverso la creazione di contenuti che convertono veramente.
Come creare un proprio servizio o prodotto
Questo rappresenta l’atto finale, il non plus ultra del marketing.
Come aprire un blog e promuovere efficacemente il tuo prodotto quindi?
È il passo più difficile ma anche quello più remunerativo. È giunti a questo punto che vale la pena puntare non tanto sul prodotto in sé ma su te stesso.
La gente si deve fidare di te, devi mirare a diventare un ‘influencer’ ancor prima di poter vendere qualsiasi cosa.
Ok, ma cosa posso vendere su un blog?
Tutto. Letteralmente.
Purché ci sia qualcuno interessato a comprare. Ricordi?
Anche un servizio ‘semplice’ come lezioni di italiano per gli inglesi può essere venduta (cosa che ho fatto io online una volta trasferito in Inghilterra).
Prodotto o servizio per come la vedo io sono la stessa cosa. Anche se a prima vista non si direbbe, dobbiamo prendere un servizio ed impacchettarlo per la vendita come se fosse un prodotto.
Corso basic di discussione italiana, Medium e Advanced.
Bisogna dare al cliente una sensazione concreta di….prodotto appunto! Che sia volatile o concreto, in entrambi i casi abbiamo bisogno di un blog.
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Twitter
Come aprire un blog: evitare di scrivere alla “pene di segugio”
Abbiamo la passione, abbiamo il prodotto: via!
ALT!
Vogliamo sapere tutti come creare un blog di successo ma il fine ultimo non è avere una pacca sulla spalla dai nostri lettori ma guadagnare.
Per far ciò, bisogna considerare il blog come un vero e proprio lavoro; ci vuole dedizione, costanza ma soprattutto una strategia di content marketing.
È questa la differenza tra un blog amatoriale ed un blog di successo.
Per fare in modo che un blog converta, bisogna innanzitutto identificare il nostro target profile per poi scrivere articoli che abbiano come obiettivo la vendita del nostro prodotto.
Attenzione, con questo non voglio dire che bisogna fare brainwashing e permanente all’utente: tutt’altro!
Ricorda: dai le tue idee migliori gratis e vendi il sistema.
Facciamo un esempio va, che vedo spuntare un bel punto interrogativo sulla tua testa.
Mettiamo caso di avere una palestra e di voler investire in un blog per promuovere i nostri corsi su come perdere peso.
Di cosa scriveremo e a chi dobbiamo rivolgerci?
Secondo te quale dei due articoli risulta più indicato?
“Come diventare istruttore di aerobica”
“Come perdere 100 calorie in 10 minuti”
Ancora, quale dei due ritieni più idoneo?
“Ellittica vs Cyclette: Ecco come scegliere”
“5 step per aprire la tua palestra”
Ti do una mano: le risposte giuste sono la numero 1 nel primo caso e la numero 2 nel secondo.
Sembrerà una banalità ma la grande maggioranza dei blogger che conosco, scrive per gente come loro e non per potenziali clienti!
Un mio amico architetto ha un blog che si occupa di style e design. Ha un unico problema: scrive usando terminologie assurde che sono i capoccioni come lui capiscono.
Se il prodotto che vuoi vendere è la tua abilità nel ridisegnare gli spazi interni per chi vuole arredare casa, devi smettere di parlare di archi a sesto acuto ed incominciare a dare consigli su come abbinare i colori in salotto o magari come sfruttare al meglio gli spazi in una casa di 50 metri quadrati.
Ecco perché nessuno ti chiama
Ma torniamo a noi.
Ora che hai capito come aprire un blog e da dove iniziare per guadagnare, ci vuole un po’ di promozione.
Come pubblicizzare un blog
L’inizio è sempre il momento più duro.
Hai deciso su cosa fare con il blog, hai argomenti interessanti già pubblicati ma quando vedi le statistiche, il grafico dà calma piatta all’orizzonte.
Come fare quindi per sponsorizzare il tuo lavoro?
Prima passiamo in rassegna i metodi più ovvi per dare visibilità al proprio blog.
Come diffondere il blog grazie a Facebook & Co.
Creiamo una pagina dedicata al nostro blog ed iniziamo con il passaparola tra gli amici.
Ricordati però che non sono i tuoi amici che vuoi. Tu vuoi potenziali ‘followers’ interessati ai temi trattati.
Una strada può essere quella di sfruttare una strategia basata sul graph search; totalmente gratuita ma un po’ laboriosa.
In alternativa, possiamo impostare un budget e promuovere la nostra pagina Facebook grazie alla piattaforma pubblicitaria del Social Network in blu.
In entrambi i casi ricorda che l’obiettivo è mandare il traffico dei social network verso il tuo sito quindi fai in modo di attrarre l’attenzione dei tuoi potenziali lettori verso i contenuti del tuo blog e non sui post di Facebook.
Il motivo è semplice: devi avere un contatto diretto con i tuoi utenti senza che terzi (vedi i vari social network) decidano per te.
Eh sì, il fine ultimo di queste piattaforme è venderti i loro servizi a pagamento. Ultimamente poi Facebook ha messo mano al suo algoritmo ed il risultato è che solo il 16% degli utenti legge i tuoi post.
Non basta questo per convergere tutti gli sforzi verso il tuo blog di cui hai pieno controllo?
Ci sono altri network come Twitter, Instagram, Google Plus e chi più ne ha più ne metta. Almeno che non hai un agente che gestisca tutti i tuoi profili, ti consiglio di focalizzare le energie su quelli più conosciuti che ti garantiscano più traffico.
Pubblicizzare un blog usando il direct marketing
Un altro metodo spesso bistrattato è il direct marketing. In un’èra dove ci fissiamo con il backlinking aggressivo, ci dimentichiamo di come ‘bussare alla porta’ di qualche altro blogger sia più efficace.
Poniamo il caso di avere un blog dedicato al mangiare sano ed in particolare su come fare ottimi frullati di verdura.
Pensi che il nostro amico che ha un blog su come perdere peso andando in palestra non sia interessato ad un potenziale articolo sul suo sito? Certo che sì!
Proporre l’articolo come un valore aggiunto che non interferisce con il suo business può far solo piacere.
Magari ci scappa pure un backlink, ma sicuro tanta visibilità.
Mi sento di dare un avvertimento però.
Quando si inizia a scrivere, potrebbe venire la tentazione di contattare persone troppo in alto, siti troppo importanti che il più delle volte nemmeno rispondono alla tua email.
Per evitare di rimanerci male, parti basso: cerca di contattare persone nella tua stessa fascia d’importanza o poco più.
Partimo con la provincia. Poi se piamo tutta Roma -Romanzo criminale
Anche qui non desistere. Continua a contattare altri siti – senza spammare mi raccomando – per proporre articoli che potrebbero interessare al loro audience.
Dare visibilità al blog e diffondere i propri contenuti non è cosa facile. Non per niente ci sono milioni di blog lì fuori completamente abbandonati a se stessi e pochi, pochissimi che sono diventati autorità nel loro settore, creando un’entrata economica di tutto rispetto.
Ecco una tecnica che puoi utilizzare adesso per promuovere gli articoli sul tuo blog.
Un modo interessante per iniziare potrebbe essere quello di usare una delle seguenti risorse gratuite:
BuzzSumo – una delle migliori piattaforme per trovare le idee su cosa scrivere.
Google News – basta inserire una parola chiave e controllare di cosa parlano i blogger e giornalisti
Open Site Explorer – ti darà una mano a capire quali sono i topic ai quali la maggior parte dei link si connettono.
Una volta capito quali sono i topic che riscuotono maggior successo usando magari BuzzSumo, pensa a come poter migliorarli, non solo in lunghezza ma anche dal punto di vista dei contenuti. A questo punto usando Open Site Explorer controlla quali siti sono linkati agli articoli trovati prima e contatta i suoi amministratori proponendo il tuo ‘pezzo’. Se di qualità non ci penseranno due volte ad includerlo nel loro blog!
Fare esempi americani è fin troppo facile. Ma com’è la situazione in Italia?
Come creare un blog di moda: diventare una fashion blogger
Ormai va tanto di moda voler creare un blog che parla appunto… di moda! Un esempio di blog, e nello specifico di fashion blogger di successo, è Chiara Ferragni. Lei ha iniziato pubblicando foto su Instagram mentre indossava vari abiti e proponendo abbinamenti ai suoi followers.
Come dicono in Inghilterra, “come on today, come on tomorrow” (daje oggi, daje domani), i contatti sono aumentati fino a toccare milioni di followers sui social network.
Dopo centinaia di migliaia di ‘Mi piace’, ‘Condividi’ e retweet ha deciso di creare un sito (meglio tardi che mai) ed incominciare a postare le foto sul suo blog.
Era chiaro che fosse diventata un influencer.
Chiara iniziò a pubblicare link di affiliazione relativi a prodotti da lei usati incominciando a guadagnare, si vocifera, $80.000 al mese solo di provvigioni.
Non è fantascienza dedurre che non sia stata lei ad investire nell’affiliate marketing ma che sia stata invece contattata da qualche piattaforma che abbia voluto sfruttare la sua immagine per promuovere i prodotti.
Per la precisione – questa informazione l’ho trovata proprio ora – la piattaforma dovrebbe essere RewardStyle, un network di affiliazione al quale non ci si può iscrivere ma essere solo invitati che aiuta i top blogger a monetizzare.
Non male no?
Perché non dovrebbe capitare anche a te allora?
Ma non è finita. Tornando a Chiara, oltre ai link di affiliazione ora promuove un suo prodotto: un linea di scarpe.
Sembra che la Ferragni sarebbe riuscita a guadagnare 8 milioni di dollari nel 2014. 30% proveniente dalla pubblicità e varie partnership – tra le quali quella con Steve Madden – mentre il restante 70% dalla sua linea di scarpe (A big ‘thank you’ to StyleCaster for the info about her).
Ma come ha fatto a diventare una fashion blogger di successo?
Analizzando i passi di Chiara Ferragni ma anche di tutte le altre blogger di fama internazionale che si dedicano alla moda, puoi notare come queste hanno iniziato da subito a creare un proprio brand per essere riconoscibili: il personal branding. Non parlano solo di moda, ma ne parlano con un loro stile ben preciso per essere riconosciute ovunque.
Essendo poi questa nicchia quasi esclusivamente visiva (stiamo parlando di fashion giusto?) molte di loro usano Instagram per avere più followers. Questa è una tattica importante perché ti dà modo di avere un audience a cui parlare e farti apprezzare.
Attenzione però a non fare l’errore del principiante e pensare che un sito o un blog non serva se si sta sui social network. Basare la propria strategia solo ed esclusivamente su Facebook e altri, vuol dire dipendere costantemente su una piattaforma non tua.
Pensa a MySpace (il predecessore di Facebook) che è andato scomparendo da quando Mark Zuckerberg ha aperto il suo social network. Pensa ora a quanti contatti avresti perso!!!
Invece, crea un blog. E crea anche una mailing list per entrare in contatto diretto con i tuoi lettori. Perché ricorda che senza gli utenti che ti leggono, tu non esisti.
Come vedi costruire un blog di successo ha bisogno di una strategia ben precisa. Oggi più di ieri è possibile raggiungere il Mondo con un clic. Certo non è facile diventare un punto di riferimento per i lettori ma se avrai dedizione, passione e continuità tutto è fattibile.
Mi consigli un libro?
Una bella lettura consigliata  è il libro di Luca Conti ‘Blog di Successo for Dummies‘; semplice e di facile apprendimento per chi è alle prime armi ma vuole fare sul serio con il blogging. Raccoglie validi consigli per aprire un blog per la propria attività (che si abbia un’azienda o meno) e come monetizzarlo. Contiene anche una sezione strumenti niente male.
Spero che giunti a questo punto tu non abbia più dubbi sul perché aprire un tuo sito sia importante. Anzi, se hai qualche idea in più su come creare un blog di successo, fammi sapere lasciando un commento, sono curioso!
come-creare-un-blog-di-successo è stato pubblicato su Espresso Triplo.
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