Tumgik
#frasi sul destino
frammenti--di--cuore · 11 months
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Mi piace credere che l'universo ti parli, in modi sottili, senza usare parole. Mi piace credere che esista qualcosa che va oltre, qualcosa di inspiegabile, che comunque proverai a spiegare in mille modi diversi per poi capire, alla fine di tutto, che nemmeno uno era quello giusto.
zoe
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ilmondodishioren · 2 years
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Pensiero del mattino
Ciao a tutti amici miei, Spero stiate tutti bene. Qui si lotta con tante cose, si lotta per se stessi, per gli altri, per chi non ha le forze o la lucidità mentale per farlo. Stamattina ripensando agli ultimi ho anni, giusto per fare un percorso emotivo più lungo e psicologicamente difficile, mi è venuta in mente questa frase. Non sono una poetessa e neanche una che si diletta in questo genere…
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abr · 3 months
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Mercoledì scorso, durante la sessione del World economic forum a Davos, il discorso del Presidente argentino Javier Milei ha fatto scoppiare una bomba a livello mondiale al punto di essere commentato in mezzo mondo e tradotto da molte testate giornalistiche. E così quello che molti media avevano dipinto alla stregua di un matto (soprattutto nella nostra cara Italia) improvvisamente si è trasformato in una via di mezzo tra un nuovo Churchill e Adenauer (...).
L’exploit del discorso di Davos: (é stato) osannato da tanti presenti che si sono complimentati con lui (...). Ma che cos’ha colpito così tanto la gente e soprattutto fatto arrabbiare in maniera clamorosa i grandi capi del Wef?
Semplice: per la prima volta un Presidente di una nazione si è rivolto al mondo intero (...) senza mezzi termini o frasi diplomatiche (...). In pratica Milei ha scoperto quell’acqua calda che molti continuano a negare, esaltando il modello capitalista come l’unico in grado nel corso del tempo, di cambiare radicalmente la condizione umana dando un benessere e un progresso nella società stessa davvero unico (...).
La parte che ha fatto più arrabbiare i leader del Wef ed entusiasmato molti è stata quando Milei ha detto (...): “Ora, per capire cosa siamo qui a difendere (...) è il rispetto illimitato del progetto di vita degli altri, basato sul principio di non aggressione, sulla difesa del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà degli individui, le cui istituzioni fondamentali sono la proprietà privata, i mercati liberi dall’intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Dove si può avere successo solo servendo il prossimo con beni di migliore qualità a un prezzo migliore”.
E più avanti ha sostenuto che “i socialisti, visti gli innegabili progressi del mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda. Si sono lasciati alle spalle la lotta di classe (...) per rimpiazzarla con altri presunti conflitti sociali che sono ugualmente dannosi … come quello dell’uomo contro la natura.
Sostengono che gli esseri umani nuocciono al pianeta che deve essere protetto a tutti i costi, addirittura sostenendo un meccanismo di controllo della popolazione o la tragedia dell’aborto. Purtroppo queste idee dannose hanno permeato fortemente la nostra società (...). Hanno raggiunto questo risultato grazie all’appropriazione dei media, della cultura, delle università e anche delle organizzazioni internazionali (come il Wef, ndr). (...).
Fortunatamente siamo sempre più numerosi a osare alzare la voce perché vediamo che, se non combattiamo queste idee a testa alta, l’unico destino possibile è che avremo sempre più Stato, più regolamentazione, più socialismo, più povertà, meno libertà e, di conseguenza, un tenore di vita peggiore”.
(...) Purtroppo l’attuale Ue, già immersa nelle sue scandalose regole ambientali che decimeranno la classe media nel giro di pochi anni, attraverso un falso progressismo Radical-Chic Ztl sta portando avanti molte delle cose criticate dal Presidente argentino. (...)
Au point, grade Milei, il resto solo chiacchiere, distintivi, appeasement o nostagie canaglia, via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-le-bordate-di-milei-a-davos-e-alle-linee-guida-dellue/2650140/
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Lacrime silenziose
Dolore di una voragine nel cuore
Urla interiori disperate
Parole e frasi che fanno scoppiare la testa
Ho paura
Tremo
Mi giro e rigiro come ingabbiata
Piango
Non vedo via di fuga
Non vedo una vera salvezza
Mi sto mettendo in trappola da sola
Con le ferite di fantasmi passati
Ma ancora presenti
In vesti diverse
Ho paura
Di dare ancora fiducia
Di permettere a qualcuno di toccarmi di nuovo il cuore ora e in futuro
Ma allo stesso tempo è ciò di cui ho un disperato bisogno: affetto
Sentirlo davvero sulla pelle, sul cuore
Non mi accontento più di immaginarlo
Eppure
Eppure ho paura
Una paura folle di permettere a qualcuno di amarmi
Di darmi ciò di cui ho più bisogno
Perché resta una paura terribile
Quella di poi perdere tutto
Di venire ancora una volta abbandonata
Di essere quel giocattolo che ormai annoia
Di essere riposta con una semplice frase "non sei abbastanza" o "non sei quella giusta per me" o "non sei la ragazza che cercavo"
Ho paura
Ho paura di non guarire mai veramente le ferite sul cuore
Di stare solo ad accumularle e a volte bruciano ancora come se non fosse passato neanche un giorno
Forse non sono destinata all'amore
Forse il mio ruolo è solo quella di donatrice di affetto
Riceverlo con la stessa intensità probabilmente non è nel mio destino
Forse per me il "lieto fine" non è previsto
Resterò sempre un'anima tormentata incatenata al dolore, incatenata alle illusioni e alle delusioni della vita
Spaventata da fare qualsiasi passo
Spaventata da qualsiasi conseguenza
Spaventata da ogni cosa, dalla vita stessa.
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girulicchio · 3 months
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Il tempo di una sigaretta
Dalle pareti di vetro, nonostante il contrasto tra caldo interno e umidità generasse un'iniziale appannamento, si vedeva tutto. Il barista preparava tre caffè ogni mattina, appena si metteva al bancone: il primo da buttare, il secondo da bere e il terzo sospeso, casomai qualcuno lo chiedesse freddo.
I clienti del bar non sono stati mai uomini d'affari, donne di successo o personaggi di spicco. L'ambiente era frequentato perlopiù da operai, impiegati e gente che cercava un bagno lungo la strada o un panino al volo ad ora di pranzo. Ai proprietari non è mai interessato alzare il livello sociale del posto. Del resto, in periferia, circondati da altri mille locali simili, che effetto avrebbe mai potuto sortire rinnovare una vecchia bettola, assumere personale qualificato e investire in pubblicità?
Gianni, come molti altri, entrava, salutava e rispondeva sì alla domanda: il solito? Un caffè, un cornetto vuoto e un bicchiere d'acqua frizzante. Segnava sul conto e, a fine mese, quando riceveva lo stipendio, saldava, senza mancare di lauta mancia al barista. Perché, si sa, spesso sono le persone più umili, in condizioni svantaggiate, ad avere solidarietà. E chi era dietro quel bancone viveva la stessa situazione, su per giù, di chi dalle otto alle due si rompeva la schiena per pochi spicci.
A fine giornata, il caffè freddo, puntualmente, veniva versato nel lavello e il bicchierino di vetro lavato, sciacquato e posto ad asciugare. In realtà, il bicchiere era lo stesso ad ogni mattina. Ormai, era deputato al caffè freddo sospeso.
Tuttavia, esistevano dei giorni in cui il caffè freddo non veniva gettato via. Quando le giornate erano particolarmente lunghe, il barista, nemmeno di nascosto, riempiva il resto del bicchiere con della grappa e buttava giù il tutto d'un sorso solo. Il problema non era la vergogna, o il senso di colpa, ma solo l'orario: un principio inamovibile vietava al barista di bere alcol prima delle cinque del pomeriggio.
Eppure, un ci fu una volta in cui il caffè freddo con grappa ebbe un destino diverso dal solito. Né buttato, né bevuto: divenne un eroe.
Sul tardi, mentre il barista si apprestava alla chiusura, in una giornata molto tetra e piovosa, con il cielo coperto da nuvoloni grigio topo, entrò un uomo, in cerca di riparo in attesa che spiovesse. I due scambiarono chiacchiere di circostanza per qualche minuto, con toni svogliati e frasi laconiche. Poi, regnò il silenzio per un tempo apparentemente infinito. L'uomo chiese se potesse fumare, con la sigaretta già accesa e in bocca. Il barista gli passò un posacenere dall'altro lato del bancone, facendolo scivolare come una pietra da curling. Il posacenere si fermò a metà strada, ma l'uomo non era così motivato da alzarsi per prenderlo, quindi decise bene di ciccare a terra all'occorrenza. Nel frattempo, il barista continuava le sue pulizie del bancone, ignorando con apatia l'uomo nella stanza.
Non appena smise di piovere, l'uomo si apprestò all'uscita. Si alzò dallo sgabello, allontanandolo con un colpo di bacino verso l'indietro, e salutò sottovoce il barista, lasciando cadere il portafoglio a metà strada tra la porta e il posto su cui era seduto. Il barista ignorò anche questo, come la cenere della sigaretta sul pavimento.
Il caffè, sebbene parzialmente inebriato dalla grappa, notò il tutto, dal vetro trasparente in cui si trovava. Sfruttò la tazzina come una barca al rovescio, saltò via dal bancone e spinse il portafoglio fino alla porta. Lì, si arrampicò sullo sgabello più vicino e fece un salto spericolato, spingendo la maniglia sufficientemente da aprire la porta. Così, continuò la sua avventura, spingendo il portafoglio lungo il marciapiede, guardandosi intorno alla ricerca del proprietario.
Sulla destra, lo vide in lontananza, fermo al semaforo. Spinse, spinse più forte e corse come un toro con un drappo rosso a sventolargli davanti. Fu una lotta contro il tempo e contro logica: ad ogni colpo d'ariete qualche goccia del caffè fuoriusciva dal bicchierino in vetro come tracce di sangue di una ferita aperta, ad ogni strusciata sull'asfalto schegge restavano a riprova dell'ardua fatica compiuta.
Il caffè, nonostante tutte le avversità, ce la fece e gridò all'uomo: scusi! Scusi, buonuomo! Lei, qui giù! Mi sente?!
L'uomo, confuso e infastidito, guardava in ogni direzione, ma non in basso. Con le ultime forze, il caffè diede un colpo al tallone dell'uomo, che si abbassò e trovò il suo portafoglio.
Questa è la vera storia di un caffè corretto.
Ogni lunedì mattina, potete chiedere al bar la combinazione caffè, cornetto e fumetto del giorno a soli due euro. (Promozione valida solo per punti vendita aderenti all'iniziativa dalle ore 8:00 alle ore 9:30, per singolo cliente e non più di due clienti per nucleo familiare)
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daughterofillusion · 1 year
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riluttante biascicare
Mi sorprendo talvolta a gorgogliare parole come incastrate in un nuovo spigolo. Semplici frasi di circostanza divengono macigni sul mio diaframma, non trovo il fiato per pronunciarle. Talvolta muovo le labbra senza che ne esca alcun suono, sperando nella memoria uditiva del mio interlocutore, o in una blanda lettura del labiale.
penoso arrancare
Rimando impegni, scadenze, appuntamenti, rimando la mia vita in un posto indefinito in cui potrò affrontare tutto meglio, come me e non come la cosa che sono ora.
Vengo da un mese stagnante, una pozzanghera sporca il cui unico destino è contribuire al ciclo dell'acqua.
Rivela l'agguato la mia eterna nemica, predatrice del mio tempo in divenire.
Nei giorni stanchi, strascicati, persi, a domandare di scombussolare la chimica della mia malinconia.
Rifiuto ogni maschera, ogni ipocrisia consolatrice. Sono io, sono sempre io. Sono io che scalo montagne a metà, sono io né predatore né preda, sono io la forza in potenza che debolezza resta.
Sono io la sua fame, sono io che le imbocco i miei tesori come croccantini.
Bussa bussa dal petto alle costole, le mie membra uno xilofono tra le mani di un infante.
Negatole il dolore e ogni altra estorsione non le resta ostinata che sedere sul mio petto.
Un giorno le divorerò il cuore.
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Ehi, yo, ascoltami stasera
Io preso bene dal tramonto, ma pronto all'alba di una nuova era
Sopra una sedia, contro la mediocrità dell'antica atmosfera
A cui di norma nessuno rimedia
Sono un combattivo col mio micro
Decido il mio destino e il mio destino è decisivo
Pronto ad inaugurare il tramonto
È l'alba di una nuova speranza e di un nuovo giorno
Ho combattuto giorni e notti, verso progetti già distrutti
Difetti di vite senza botti (Già)
E fuochi d'artificio, infiammavo la mia penna dentro un foglio
Dentro una stanza vicino a un cestino
Pieno di deliri di quello che scrivi
Che poi vivi e che rinneghi nei momenti successivi
Perché cerchi svolte, vorresti cambiamenti
Che restano lontani, scrivi pagine e ti penti
Senti l'amaro in bocca, il terreno scotta
Vittima passiva della tua stessa lotta
Cerchi di reagire dentro un ambiente ostile
Ma i giorni sono neri come tratti sul foglio, è febbrile
La foga che ti porta in cerca di una nuova dimora
Di un nuovo Sole, un'alba, un'altra nuova aurora (Nuova aurora)
Perché ho subito troppi giorni la disfatta (La Disfatta)
Ed ora voglio poter dire: "Ce l'ho fatta"
Sono fuggito dal buio notturno
Pronto al sorgere di un nuovo giorno
All'alba di una nuova era, rivalsa
Di un nuovo giorno, guarda su in cielo, c'è già l'alba
Sono fuggito dal buio notturno (Ehi, yo)
Pronto al sorgere di un nuovo giorno
All'alba di una nuova era, rivalsa
Di un nuovo giorno, guarda su in cielo, c'è già l'alba
[Strofa 2]
Guarda in cielo e c'è già l'alba, ho passato mesi ed anni
Senza avere le armi per combattere inganni
Guarda, sono rimasto a testa alta
Continuo ad inseguire il Sole per vedere sorgere l'alba
Continuo dopo aver patito troppi affanni
Ormai sempre più convinto che non sia mai troppo tardi (Ehi, yo)
Lasciatomi alle spalle un passato mediocre
Di trame ormai già note, di sere troppo vuote
Ho visto spegnersi amori, accendersi rancori
Nei miei confronti e frasi come "Stanne fuori" (Stanne fuori)
E notti in cui i pensieri non portavan nulla di utile
Errori di cui eri il solo ed unico colpevole
Ero troppo debole per imporre regole
Ma abbastanza libero per non doverle compiere
Per non piegarmi a questa logica
In testa la mia solita ricerca della strada con l'incognita
Di troppi bivi nei punti decisivi
Troppe volte sei costretto a rischiare, se no non vivi
Se li schivi, sei un codardo e il mondo ti distrugge
La meta è per chi cerca un cammino e non per chi fugge
Ho cercato un obiettivo, lontano da 'sto bivio
Ho aspettato un giorno nuovo nel declino (Nel declino)
Ed ora è tempo di raggiunger la rivalsa
Okay, è tempo di veder sorgere l'alba
[Ritornello]
Sono fuggito dal buio notturno
Pronto al sorgere di un nuovo giorno
All'alba di una nuova era, rivalsa
Di un nuovo giorno, guarda su in cielo, c'è già l'alba
Sono fuggito dal buio notturno (Ehi, yo)
Pronto al sorgere di un nuovo giorno
All'alba di una nuova era, rivalsa
Di un nuovo giorno, guarda su in cielo, c'è già l'alba
Sono
Pronto al sorgere di un nuovo giorno
All'alba di una nuova era, rivalsa
Di un nuovo giorno, guarda su in cielo, c'è già l'alba
Sono fuggito dal buio notturno
(Ehi, yo) Pronto al sorgere di un nuovo giorno
All'alba di una nuova era, rivalsa
Di un nuovo giorno, guarda su in cielo, c'è già l'alba
[Outro]
Sono
Pronto
Sono
Pronto
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simonvictormoody · 11 months
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Così è la vita
Ciao, ti scrivo questo messaggio a mente più fresca… anche se in piena notte… ma come si dice: la notte porta consiglio. Volevo scusarmi per questi due giorni dove ho “perso la testa” lasciandomi andare alle emozioni e non ragionando razionalmente su quello che è successo, colpito dal tuo cambio di decisione. Quando ci siamo chiamati il giorno dopo la gita non ti ho lasciata parlare o forse non avevi molto da dire se non riportare i fatti, ho riversato molti pensieri pensando prima a me anziché a te e alla tua difficile situazione sentimentale. Ero irrazionale e non ho posto l’attenzione sul tuo benessere, sei ad un punto importante della tua vita: la maturità, ed è giusto che tu la affronti nella miglior serenità possibile. Mi scuso anche delle storie che ho pubblicato, o delle frasi che ho detto, se in qualche modo ti abbiano turbato o se ti abbiano fatto pensare/preoccupare della mia salute mentale o fisica. Non volevo intrufolarmi nei tuoi pensieri, hai molto su cui concentrarti. È assurdo come tutti i miei pensieri, emozioni e sentimenti siano risaliti così velocemente dopo che ti sei aperta con me una settimana fa. Provo un’incredibile angoscia prima di dormire. Ho paura di morire perché temo di non incontrarti più, di non vivere quei momenti della gita dove ti vedevo sorridere e guardarmi con quegli occhi felici. Ho paura di non sentire più la tua voce che mi tormenta con battute spiritose e risate. Ho paura di non sentire più la tua testa appoggiata sulla spalla o il tuo odore che alcune volte incrocio nella quotidianità e mi domando: dove sei? Perdonami se dico queste frasi da innamorato, però ho bisogno di trasformare tutto il dolore che ho dentro in qualcosa di positivo. Forse questo che ti sto raccontando può renderti felice. So che non ho il diritto né la possibilità di innamorarmi di una persona fidanzata. Mi rendo conto, tuttavia, che non è un colpo di fulmine perché ho costruito certi pensieri con il tempo ma ho dovuto sopprimere tutto per rispetto verso di te. Non voglio con queste parole confonderti o farti stare male facendoti preoccupare per me, voglio soltanto ringraziarti di avermi fatto innamorare di nuovo. L’amore alcune volte è anche dolore… però è bello per me provare e pensare certe cose dopo tanto tempo. Non voglio e non posso chiedere qualcosa in cambio anche se mi piacerebbe, non posso mentire a me stesso. Celebriamo l’indipendenza dei sentimenti, nessuno è costretto ad amare. È stato bello conoscerti e sapere che al mondo non sono solo. Credevo fosse impossibile che esistesse qualcuna che mi capisse così in profondità. È stato bello ricevere quel complimento che fossi il primo che tu conoscessi ad avere quella parte “filosofica” che tanto ti piace, il corpo è solo un contenitore che si può rompere (e in parte riparare) ma quello che siamo è incorporeo: già mi piacevi senza averti vista, solo parlandoti. Magari fossimo tutti dei fantasmini uguali dove ci innamorassimo della mente, perché è quello che siamo… miliardi di neuroni che in qualche modo creano la nostra essenza. Però se il destino vede tra di noi due strade divise, spero di continuare a sentirti a lungo… fino alla fine del mondo. Per la fisica sembra non esistere il tempo, è come un’illusione. Passare quella giornata con te è stato come vivere un “eterno presente”. Ecco come, in un messaggio semi-romantico, inserisco anche della fisica. Sei il Piacere per me. Ti penso in ogni momento per non dimenticarti, richiamo alla mente il tuo viso quando chiudo gli occhi durante la giornata e mi stringo il dolce ricordo che ieri mi illuse, che oggi mi illude. Ti vorrei abbracciare ogni mattino e dirti grazie, ed ancora grazie. Grazie per essere l’unica realtà positiva che ho avuto dopo tanto tempo. Se mi accadesse qualcosa di brutto o se non dovessi svegliarmi più (facciamo gli scongiuri) … almeno me ne sarei andato sapendo di aver amato ancora una volta e mi sentirei meno solo nell’ignoto. Questa notte mi addormenterò nell’amore che tanto ho cercato. 
Ti voglio bene, 
 Simon Victor Moody
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Amo le frasi tra parentesi. Quelle che nessuno sottolinea mai. Così potenti da potersi intrufolare ovunque, rompere ogni costrutto sintattico e deviare dal significato principale sviscerando un particolare; qualcosa di appena sussurrato, quasi volutamente celato. Ci hai mai pensato? Solo chi ha un vero interesse arriva a leggere tra parentesi. Se vuoi davvero conoscere una persona, devi entrare nelle sue parentesi. (Ed è tra parentesi che scriverei la nostra storia, per proteggerla da un mondo che legge solo i punti esclamativi.) Che poi, è curioso il destino delle due parentesi… Mai abbastanza vicine da toccarsi. Eppure così visceralmente legate da non poter esistere, l’una in assenza dell’altra. Graficamente, sembrano due persone protese in un abbraccio. Ed è quello che c’è dentro - il significato che contengono - ad unirle, annullando le distanze sul foglio. Prendiamo esempio, io e te, da quelle due parentesi. Tra noi, solo un significato: il nostro. E tutto il resto fuori.
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decadence-brain · 2 years
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... i discorsi escono a fiume, via uno sotto l'altro ...
Mi sento emarginato, malinconicamente immerso in un cielo color blu intenso, nauseato e nervoso mi muovo continuamente avanti e indietro sul marciapiede... sarà l'indirizzo giusto? e come farò a riconoscerla?
Intorno a me musiche come di festa, l'agitazione sale, non voglio incontrarla mi han detto che è una che sa, che conosce da che verso gira il mondo, che sa come fermare i pensieri degli altri su di se, fermare i pensieri ma come si fermano i pensieri? dicono sia molto bella, giusto quindi cosa ci faccio qui? Eppure lei ha chiesto di me, la causa? già la causa... quel tovagliolo che ho usato in birreria per scrivere di getto un pensiero o più di uno non ricordo nemmeno. Ma cosa importa ora il perchè vuole conoscermi? io voglio conoscere lei? Certo la curiosità è molta e a essere sincero questa situazione mi eccita.
Vedo una donna (giovane 26/27 anni) un vestito rosso, capelli lunghi corvini, molto bella, poi sale su un auto e se ne va, meglio così! ma meglio cosa??? era stupenda e se ne è andata e non era lei, peccato. Ora vado, non ho voglia di aspettare ancora! e poi se veramente è come dicono cosa posso avere da dirle che un altro non le abbia già detto? ...mmm... questo è vero ed è un mio grande difetto (o pregio?) pensare di essere scontato, pensare... per esempio che ogni uomo vedendo questa o quella donna direbbe le stesse cose che direi io, forse meglio. Forse è meglio che me ne vada, ma meglio per chi? Guardo l'orologio mancano cinque minuti alle 18 cinque minuti e poi arriverà o forse si farà aspettare? me ne vado.
Mi giro di scatto per andarmene senza far caso che vicino a me c'è una ragazza, la urto.
"scusa ti ho fatto cadere il libro..."
"non si preoccupi è un vecchio libro... poi non si è rovinato."
"che libro è?"
"les fleurs du male di Charles Baudelaire... lo conosce?"
"beh si certo chi ama la poesia non può non conoscere Baudelaire"
"quindi lei ama la poesia.... anch'io" e sorride, in quel momento mi accorgo della sua bellezza e del fatto che mi sento di colpo vecchio... già vecchio mi da del lei e avrà più o meno 20/24 anni, però è piacevole, ha una bella voce.
"a dire il vero scrivo... sì scrivo" e ora perchè le ho detto che scrivo? verso dove mi stò avviando?
"anch'io ogni tanto... ma ha pubblicato?"
"beh scusa puoi darmi anche del tu (sorrido) non sono poi così vecchio, comunque no non mi hanno mai pubblicato" e così continuiamo a parlare di quello che scriviamo di quello che leggiamo e ci ritroviamo seduti in una vineria a sorseggiare un bicchiere di vino e a parlare i discorsi escono a fiume via uno sotto l'altro, poi a un certo punto lei mi dice.
"sai oggi stavo per andarmene quando mi hai urtata..."
"andartene? andartene da cosa? da chi?"
"mah.... dovevo incontrare una persona che non conosco, alla quale non sapevo nemmeno cosa avrei voluto dire, a causa di questo" e tira fuori da una tasca un tovagliolo, il tovagliolo... "per fortuna ti ho incontrato in quello strano modo prima che arrivasse, sai nella birreria dove ho trovato il tovagliolo con queste frasi mi hanno detto che il tipo è un orso, che è scostante non molto propenso a conoscere gli altri, ma le parole che ha scritto. Mah, si vede che non era destino (e sorride)" era lei avrei dovuto rendermene conto capirlo da come mi aveva incantato.
"anch'io oggi aspettavo una persona ed ero agitato, nervoso.... me ne stavo andando quando ti ho urtata, aspettavo una persona con un tovagliolo dove avevo scritto i miei pensieri (sorrido) si vede che non era destino che ci incontrassimo in un modo normale ma fuggendo l'uno dall'altra", arrossiamo ci sorridiamo e usciamo dal locale. Fuori è buio ma dopo pochi passi ricominciamo a parlare e parlare camminando sotto i portici e i discorsi continuano a uscire a fiume via uno sotto l'altro.
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Tumblr media
Tutti conoscete la storia di Romeo e Giulietta scritta da William Shakespeare.
Ma conoscete anche la storia di Diego Martinez Marcilla e Isabel Segura?
Vi ho riassunto i fatti in un racconto.
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L'abbraccio eterno
C'era una volta, nelle strette vie di Teruel, una storia d'amore così profonda da sfidare il tempo e le convenzioni. Diego Martinez Marcilla e Isabel Segura, due anime legate fin dall'infanzia, sperimentarono la magia dell'amore puro, nonostante le barriere sociali e le rivalità familiari che li separavano.
Le strade tortuose di Teruel sono state testimoni del loro affetto segreto, ma quando i due giovani sono cresciuti, le loro speranze di matrimonio si sono infrante a causa di fredde decisioni familiari. Il padre di Isabel, che temeva per il futuro della figlia, negò loro il diritto di sposarsi. Disperati, Diego e Isabel escogitarono un piano. Isabel si fece promettere dal padre di aspettare Diego per cinque anni, dopodiché si sarebbe sottomessa alla volontà paterna. Diego, nel frattempo, parte per cercare fortuna altrove, lontano da Teruel.
Con il cuore pieno di speranza e l'amore come bussola, Diego si mette in viaggio verso una terra sconosciuta, lasciando Isabel con la promessa di un ritorno. Nel silenzio di Teruel, tra le vecchie pietre e il sussurro del vento, Isabel mantiene viva la fiamma del suo amore e conta i giorni, le settimane e gli anni di attesa.
Ma il tempo è un padrone crudele e, con l'alternarsi delle stagioni, le speranze di Isabel si affievoliscono. Passarono cinque anni e quando Diego tornò a Teruel, l'agonia del destino si abbatté su di lei. Un giorno, un solo giorno, separava il suo ritorno dall'accordo che aveva preso con il padre di Isabel. Il passato si scontrò con il presente e le lacrime di Diego scavarono solchi di disperazione sul suo volto.
Nella penombra della sera, Diego bussò alla porta di Isabel, con il cuore gonfio di preoccupazione e di speranza. La porta si aprì scricchiolando, rivelando Isabel, che ora era la moglie di un altro uomo a cui il destino e la volontà di suo padre avevano teso una mano. Nel silenzio carico di emozioni, passato e presente si scontrarono in uno sguardo.
"Diego..." sussurrò Isabel, il suo nome un gemito sommesso tra le pareti che un tempo avevano conosciuto solo il suo amore.
Diego si inginocchiò ai piedi di Isabel e implorò un bacio d'addio, una carezza dell'ultimo amore che lo avrebbe portato via per sempre. Il cuore di Isabel era combattuto tra il suo dovere e il suo amore, tra il passato e il presente, tra Diego e i suoi voti.
Con un sospiro tremante, Isabel distolse lo sguardo da Diego e rifiutò quel bacio che sarebbe potuto durare per sempre. In preda a una profonda disperazione, Diego si accasciò davanti a Isabel, con l'anima lacerata dal crudele decreto dell'amore. In questo momento di dolore e disperazione, Diego morì tra le braccia di Isabel.
Al funerale di Diego, Isabel, tormentata dal rimorso, dal lutto e dal dolore, non riuscì a sopportare il peso del suo amore incompiuto. La sua anima si frantumò come un vaso di cristallo rovesciato, lasciando il suo corpo senza vita accasciato davanti alla tomba di Diego.
I cittadini di Teruel, che avevano assistito alla nascita e alla fine di un amore senza tempo e senza confini, sapevano che c'era un solo modo per unire per sempre questi spiriti tormentati. Così i due amanti furono sepolti insieme, le loro anime finalmente libere di amarsi oltre i confini del tempo e dello spazio, nell'eternità dell'amore.
- R. -
Link alla versione video:
https://youtu.be/S4fqh6WoQGw
Questo è l'antefatto della storia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Amanti_di_Teruel
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stefanoligorio · 4 months
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(via Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie sul fato, sul destino e sul libero arbitrio.)
Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie sul fato, sul destino e sul libero arbitrio.
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Stasera ho finito di leggere You Are Not So Smart di David McRaney. Lo aveva consigliato Kan Gao e quindi l'ho preso: usato con copertina rigida. Non è tanto lungo ed è suddiviso in capitoli corti, scorre bene; è scritto in modo colloquiale e il lessico non è complesso.
Essendo in inglese ho usato Google traduttore, o il web in generale, per trovare il significato dei termini o dei modi di dire che non avevo mai sentito. Poche volte in realtà ho sentito la necessità di cercare la traduzione, avrei potuto leggere molto più spedito ricostruendo il significato delle frasi, ma non era una scelta buona sul lungo termine(in più avrei potuto comunque fraintendere); probabilmente non mi ricorderò certe parole se non le leggerò più in giro, intanto le ho lette almeno una prima volta. A parte alcuni momenti in cui mi sono fermato a comprendere cosa esattamente l'autore stesse raccontando, leggere in inglese non mi ha messo in difficoltà.
Consiglio a tutti di leggerlo, o almeno di cercare sul web di cosa si parla approfittando delle foto che ho fatto all'indice del libro. Posso riassumere in una frase dicendo che si parla della componente irrazionale dei nostri ragionamenti. Contiene informazioni molto utili secondo me, da non sottovalutare.
Mi sono segnato i capitoletti che per un motivo o per un altro mi hanno colpito. Il priming, cioè il condizionamento a cui siamo sottoposti inconsapevolmente, molto interessante. Il bias del senno di poi, a cui credo di essere suscettibile. La procrastinazione, punto dolente. Il bias della normalità: il meme "this is fine". L'affermazione per ignoranza, ovvero usare il fatto di non poter provare che una cosa sia vera o falsa per sostenere la tua posizione. Il pensiero di gruppo, è stato uno di quei capitoletti che ho letto pensando "è vero, è vero!". L'euristica affettiva, la prima impressione permane e disorienta, quanto sottovaluto questa cosa. Il bias dell'egoista, che ho segnato considerando i miei problemi di autostima; credo ancora che valutarmi con un bias del genere non faccia proprio per me, lo voglio evitare il più possibile; mio papà incarna questo bias. L'effetto palcoscenico: pensare di essere sempre sotto i riflettori, squadrati e studiati da capo a piedi, nei comportamenti, mentre solitamente le persone non rivolgono così tanta attenzione senza motivo; dei motivi potrebbero essere scusarsi troppo o mettere le mani avanti, caro Pietro. La catarsi: cercare lo sfogo potrebbe far sentire meglio nel breve termine ma non farà passare quello stato d'animo. "Lo scoppio da estinzione": l'ultimo disperato tentativo di riprendere un'abitudine tagliata improvvisamente. L'impotenza appresa, il capitolo che mi ha fatto lacrimare gli occhi; pensare di non essere in controllo del tuo destino può portare ad arrendersi, inconsapevolmente si cerca di conservare energie nell'attesa che magari quel problema svanisca. Il presente: per essere felici bisogna perseguire in modo equilibrato sia il bisogno di essere appagati nel presente sia il bisogno di poter ricordare bei momenti in futuro.
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d460mm · 1 year
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Beato colui che riesce ancora a meravigliarsi di quel raggio di sole che accende il giorno con una carezza sul volto e comprende il senso della vita #buongiorno #NoiSiamoIlDestino S4Medizioni in vendita www.s4m-edizioni.it, Amazon, shop on line anche in versione Kindle #Parole #Libri #lettura #narrativa #poesia #booklovers #book #books #reading #leggere #Libro #romanzo #emozione #destino #novità #coraggio #amoleggere #leggo #ioleggo #amor #life #amore #frasi #libridaleggere #librichepassione #libriconsigliati #lifestyle #ParlamiDiPoesia https://www.instagram.com/p/ClxlncsocDw/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lalupabianca · 4 years
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"Continui ad urlarmi che ti ho rotto le palle, che non ne faccio una giusta, che non ne puoi più di questa situazione, che non hai mai tempo per te stessa, che ne hai fin sopra le scatole, che sono la causa di tutto questo!.... continua ad urlare, mentre io ti continuo a sussurrare che ho voglia di volare..."
-LaLupaBianca (24/11/2019)
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devilkissme · 5 years
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Il destino è per perdenti. È solo una stupida scusa per stare ad aspettare qualcosa che dovresti andarti a prendere.
Blair Waldorf
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