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#personal sanitario
prechy0000 · 2 years
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Accompany is wonderful.#gratitud
Puede que alguien no conozca esta canción. https://open.spotify.com/album/0BuNgPLIg8bHr1F9k3gAVi?si=aDCz52UtQNWpYkCWMwa9Hg&utm_source=copy-link Tenemos la memoria muy corta. Esto sucede a cada momento. Cuando paséis por un hospital, un centro de salud o simplemente contempléis una casa, un piso, una Residencia de ancianos, un centro de reinsención, una comunidad, un centro para niños o no tan…
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dolianet2022 · 2 years
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crazy-so-na-sega · 25 days
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10 MOTIVI PER CUI L'OMS VA FERMATA
1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile. Se non serve a quello evidentemente la sua reale funzione ora è un'altra.
2) L'OMS per pagare le sue ENORMI spese è in modo sostanziale pagata da privati. Tra essi i principali contributori sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini, a loro volta pagate dai medesimi, come GAVI alliance.
3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA, che garantirà ampi poteri all'organizzazione.
4) Se non riuscirà a compiere la forzatura del trattato pandemico, l'OMS tenterà di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.
5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS sparso in sedi faraoniche in tutto il mondo. Lo stipendio MEDIO di chi lavora all'OMS, compresi i fattorini, è 120mila euro COMPLETAMENTE ESENTASSE.
6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze, strumento del tutto opaco per pagare a discrezione persone e organizzazioni in tutto il mondo.
7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni. I benefit futuri del personale sono un valore non desumibile dal bilancio, però la semplice oscillazione attuariale indica una cifra enorme.
8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Tutta questa organizzazione enorme per una cifra minore del bilancio del comune di Urbino? Meno dei semplici costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).
9) Il direttore OMS, l'Etiope di un partito comunista nazionalista, Tedros Ghebreyesus, mentre era ministro della sanità in Etiopia ha intessuto relazioni con la fondazione Bill Gates venendo nominato nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori complessivamente dell'OMS per quasi un miliardo.
10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno.
Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS. Nel frattempo si deve ASSOLUTAMENTE non firmare il trattato pandemico e rifiutare ogni cambiamento al regolamento sanitario internazionale. Ho già provveduto insieme ad altri amici di maggioranza ad allertare il Governo per evitare il rischio di arrivare impreparati alla scadenza.
Fonti: Bilancio OMS:
https://who.int/publications/i/item/A76-17… Bozza testo trattato pandemico
https://apps.who.int/gb/inb/pdf_files/inb4/A_INB4_3-en.pdf… Alcune delle modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale
https://apps.who.int/gb/wgihr/pdf_files/wgihr1/WGIHR_Compilation-en.pdf… Un articolo ben scritto sui finanziatori OMS
https://ilbolive.unipd.it/it/news/chi-finanzia-lorganizzazione-mondiale-sanita… Un'intervista su OMS del celebre chirurgo Roy de Vita. Primario dell'Istituto dei tumori "Regina Elena" di Roma.
https://ilgiornale.it/news/politica/giusto-tagliare-i-finanziamenti-alloms-pi-utile-sostenere-i-2275818.html… Un'inchiesta di "Politico" sull'influenza di Bill Gates su OMS e risposta internazionale al covid.
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autolesionistra · 1 month
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Più di una dozzina di anni fa aderii alla sperimentazione del fascicolo sanitario elettronico della regione Emilia-Romagna.
Poter gestire prenotazioni e ricette varie in autonomia (anche quelle altrui se avevi la delega al fascicolo) sembrava Il Futuro™, anche al netto di una serie di storture sulle quali mi sono dilungato altrove.
Una dozzina di anni dopo non pensavo che Il Futuro™ sarebbe diventato ritrovarsi a fare accessi giornalieri al fascicolo nel tentativo di intercettare eventuali disdette di appuntamenti altrui. Fra esami e visite specialistiche mie o dei cinni, per le ultime cinque o sei che mi hanno prescritto la ASL di Bologna non aveva disponibilità per i 9 mesi successivi. Cercando in altre ASL della regione mi sono ritrovato a baloccarmi con l'idea di farmi una gita a Novafeltria fra due mesi, che, via, è anche un posto carino.
Prenotando in libera professione e pagando poco più del triplo del ticket, nelle stesse strutture ospedaliere, potrei andare domani. O dopodomani, o quando (e dove) mi pare.
Ho la fortuna di non avere problemi sanitari seri, e (volendo) di potermi separare da circa 1/13 del mio stipendio mensile per un'ecografia con ripercussioni modeste (qualche bestemmia e un po' di gastrite - che dal punto di vista delle prescrizioni sanitarie potrebbe innescare un circolo vizioso) ma non faccio fatica a immaginare che per una serie di persone approfondire i propri problemini diventi uno sport proibitivo al punto da rinunciare ad approfondirli e magari aspettare che ritornino alla sanità pubblica come problemoni, con tutte le implicazioni del caso.
Il tutto inserito in un contesto agghiacciante in cui più della metà dei medici ospedalieri che conosco hanno cambiato mestiere negli ultimi due anni e l'assicurazione sanitaria sta diventando un benefit socialmente sdoganato e tristemente ambito.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività(*), si diceva una volta. Diciamo che la Repubblica ci ha provato, ma potrebbe fare di meglio.
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mezzopieno-news · 11 days
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LA FINLANDIA STA AZZERANDO I SENZATETTO
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Negli ultimi anni migliaia di persone in Finlandia hanno abbandonato le strade in cui vivevano. Mentre in gran parte del mondo il numero dei senzatetto è in aumento, la Finlandia è l’unico Stato dell’Unione Europea ad aver eliminato quasi completamente questo problema.
La Finlandia ha adottato un nuovo approccio chiamato Housing First, affidare cioè un appartamento a persone che non hanno nemmeno un posto dove dormire. Si tratta di abitazioni collocate all’interno di condomini sociali in cui lavorano team composti da assistenti sociali, infermieri, terapisti del lavoro, psicologi e medici che forniscono assistenza 24 ore su 24 ai numerosi residenti. Da decenni la Finlandia investe nella costruzione, manutenzione e acquisto di alloggi sociali e sono stati creati più di 8.000 appartamenti per i senzatetto; un obiettivo condiviso da tutti i governi, sia di sinistra che di destra. Nella sola capitale, dal 2019 al 2022, il numero di persone che vivono senza tetto è diminuito del 40%.
Nel 2007 fu un ministro ad avere l’idea di mettere a disposizione un appartamento per tutti i senzatetto. Oggi questo modello è studiato in tutto il mondo. Di recente, il ministro tedesco per l’edilizia abitativa ha visitato il Paese per avere una visione diretta della politica di welfare finlandese. Dall’inizio del programma, Housing First ha trovato un appartamento per il 60% dei senzatetto finlandesi con l’obiettivo di arrivare al 100% e dal 2012, lo Stato ha calcolato di aver risparmiato quasi 32 milioni di euro all’anno, di cui la maggior parte nel settore sanitario.
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Fonte: Housing First; foto di Myriams Fotos
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surfer-osa · 26 days
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True Blood.
Per andare a fare le analisi del sangue basta seguire tre semplicissimi punti:
Uscire di casa;
Fare l’accettazione e il prelievo;
Tornare tranquillamente a casa aspettando il referto sul Fascicolo Sanitario online.
Ogni volta so bene che non andrà così perché nonostante il mio impegno e la mia determinazione avverranno diversi intoppi al programma più agevole del globo terracqueo.
Esco di casa cantando Aces of Spades dei Motorhead in versione aperitivo nel bayou in Lousiana: un po' dark con toni caldi e un po' inebriata dall’assenzio (ma io non ho manco fatto colazione quindi mi basterà respirare l’aria colma di pollini e smog).
I veri problemi iniziano quando prendo il mio bel numeretto per fare la coda: l’esenzione 048 mi da diritto a emozionanti scorciatoie. Cioè, ho il cancro ma anche un sacco di benefits.
Grazie alla priorità della mia patologia oncologica è subito il mio turno e sento esplodere il malcontento delle sciure e dei scior che più o meno confabulano così (nomi di fanatsia):
Gina: perché quella furba passa davanti? Sta benissimo, cammina, addirittura sorride. Vile sciacquetta!
Piero: Allora adesso io mi alzo, innesco un larsen con il mio apparecchio acustico che levati e vi faccio vedere io chi sono eh!
Altr* anzian* di sottofondo in un crescendo di: botte, botte, botte!
Le infermiere accorrono in mio soccorso e spiegano come mai le persone con un tumore possono accedere all’ingresso prioritario anche se camminano e sorridono. I riottosi comunque non si bevono niente e si dirigono in bagno a rubare stracci per confezionare molotov di urina (apocalipse now in confronto è una favoletta).
Scollinata questa fase davvero delicata per la mia integrità fisica e morale mi attende la famosa accettazione. Mi riconoscono (perché negli ospedali e nei laboratori mi riconoscono sempre) e mi chiedono come va. Non faccio in tempo a rispondere simulando leggiadria che passa qualcuno che si ricorda di quando sei mesi fa assistevo mia mamma sul letto di morte. Quel qualcuno mi ricorda ogni momento di quel periodo indelebile e menziona anche le mie lacrime: io invece sorrido. Succede così quando mi viene la paresi un attimo prima di dare di matto, mi vengono pure delle adorabili fossette. Mi sento il Gary Oldman di Léon con la famosa quiete prima della tempesta bla bla bla e le ultime parole che od(i)o sono: "hai un così bel sorriso!".
BANG.
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kon-igi · 11 months
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Dottore cosa bisogna fare se si viene morsi da una vipera? Ce lo spiega per bene come fa sempre lei? Grazie in anticipo
COSA BISOGNA FARE SE SI VIENE MORSI DA UNA VIPERA
Cacciare tre madonne assassine in rapida successione.
Guardare se il serpente che si è giustamente difeso ha il muso tondo e la coda appuntita (serpente innocuo) oppure il muso triangolare e la coda tozza (vipera).
Osservare il morso e tenere a memoria se sono presenti quattro file di fori (serpente innocuo) o solo due con bucature più grosse all'apice (fori di denti veleniferi).
Comunque andare lo stesso ma sempre con calma in pronto soccorso (per farsi ridere dietro dal personale sanitario perché piangenti e in panico in modo immotivato) e se veramente avviperati, farsi iniettare del banale cortisone per evitare che la parte morsa si gonfi troppo. Ah, già... anche l'antitetanica, perché è più facile morire per quello che per un morso di vipera (la LD50 del veleno è alta - 1 mg/kg di peso - ma ne inietta solo tra i 10 e i 20 mg, quindi pericolosa solo per bambini piccoli e cani)
NON INCIDERE IL MORSO perché la diffusione è per via linfatica e rischiereste di farlo penetrare nel flusso sanguigno. Basta comprimere SENZA posizionare lacci emostatici.
In Italia vengono morse una media di 300 persone all'anno e la mortalità è dello 0,1% (sempre per patologie concomitanti). È più facile morire per shock anafilattico da siero antiofidico, quindi non urlate per averlo (tanto non lo tengono più).
Al massimo vi succede questo:
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Per concludere, che vi abbiano morso o meno, non uccidete i serpenti... siete voi che siete entrati a casa loro facendo casino e loro ve lo hanno fatto notare nell'unico modo che conoscono.
Grazie.
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nusta · 18 days
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Gente che vive in queste zone, ma in generale gente che va e passeggia in giro per l'Italia, fate attenzione alle vostre scarpe e alle zampe dei vostri cani. Non siamo ancora in emergenza massima, ma siamo comunque messi maluccio, mi pare. E posso capire tutte le polemiche sugli allevamenti intensivi, ma intanto sarebbe bene mettere un freno sul breve periodo. Individualmente purtroppo si può fare ben poco, a parte evitare di diffondere disinformazione e panico, il vero contenimento lo devono fare gli allevamenti, ma tant'è, i consigli seguiamoli lo stesso, per quanto possibile. Abbiamo la fortuna che come malattia non ci riguarda e non riguarda nemmeno cani o gatti, ma la sua diffusione è comunque un problema importante, anche perché una moria evitabile di cinghiali e maiali credo non faccia piacere a nessuno.
I consigli per non diffondere la peste suina
In attesa di altri chiarimenti e indicazioni, ci sembra utile rilanciare l’appello della Regione Emilia-Romagna rivolto ai cittadini amanti delle passeggiate nei boschi per non contribuire alla diffusione della peste suina. La Regione ricorda che la peste suina non rappresenta un pericolo sanitario per le persone e che i prosciutti si possono mangiare, ma bisogna contrastare l’epidemia per i gravi danni che arreca al settore zootecnico. Ecco le regole.
Se cammini per i boschi o per la campagna, o vai per funghi e ti imbatti in una carcassa di cinghiale (quindi un cinghiale morto o resti di ossa), contatta i servizi Veterinari dell’Azienda unità sanitaria locale, al numero unico regionale 051.609.2124. Se puoi memorizza la tua posizione geografica sul cellulare e scatta una foto.
Quando rientri da una passeggiata in un’area che potrebbe essere contaminata dalla PSA, cambiati le scarpe e riponile in un sacchetto prima di pulirle.
Non abbandonare nell’ambiente avanzi o rifiuti alimentari specialmente se contenenti carni di suino o cinghiale o salumi che possono essere veicolo di infezione per gli altri animali.
Le malattie non rispettano le frontiere (se viaggi informati su quali tipi di carne puoi portare con te).
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klimt7 · 1 month
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CONTRO IL GOVERNO DEGLI ASINI, DEGLI INCOMPETENTI, DEGLI INADEGUATI, DEI GAFFEUR DI PROFESSIONE...
L'appello degli Scienziati, del mondo Accademico, della Ricerca scientifica Italiana, degli uomini più illustri in campo sanitario, che avvertono l'urgenza di lanciare l'allarme contro lo smantellamento del Sistema Sanitario Nazionale Italiano.
Prima che sia troppo tardi e non restino soltanto i cocci da raccogliere di ciò che fu l'orgoglio della Nazione italiana dal 1978 agli anni 2000.
Poi vennero i guastatori, vennero gli speculatori lombardi, i leghisti, gli Egoisti, i Berlusconi, gli interessi dei Formigoni di turno, a demolire il sistema Pubblico, per accordare favori e privilegi agli amichetti degli amichetti.
Alle speculazioni delle Cliniche Private che fanno profitti sulla pelle di chi si ammala.
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Poi non accusiamo nessuno che non lo sapevamo cosa stesse tramando questo sciagurato Governo di Destra-Destra, che ci porterà a sbattere e a disgregare la coesione nazionale mettendo tutti contro tutti, gli enti locali contro il Governo centrale, grazie alle norme sulla Autonomia differenziata e alla proposta di Premierato forte preteso dalla burina della Garbatella: la caciottara Giorgia Meloni.
Sappiamolo fin d'ora, cosa stanno preparandoci questi picconatori della Repubblica Italiana.
NOI CI BATTEREMO STRENUAMENTE PER DIFENDERE IL SISTEMA UNIVERSALE CHE GARANTISCE CURE A OGNI CITTADINO, SENZA DISTINZIONE DI REDDITO, CENSO, AMICIZIE DI PARTE O LEGAMI CORPORATIVI.
LE CURE SANITARIE VANNO PRESTATE A PRESCINDERE DAL PORTAFOGLIO CHE HAI IN TASCA. È UN DIRITTO SACRO QUESTO. È IL DIRITTO ALLA VITA, ALL'ESISTENZA IN VITA PER TALUNE PERSONE IN DIFFICOLTA' GIA ORA DA PERSONE SANE.
Approfondimento su Repubblica di oggi 4 aprile 2024.
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generalevannacci · 3 months
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Carlo Cunegato
Quello che è successo nel weekend scorso a Valdagno è davvero sintomatico del declino della sanità pubblica veneta. I tagli, la mancanza di programmazione, la privatizzazione stanno svuotando alcuni servizi rendendo alcuni territori privi di diritti essenziali e i loro abitanti cittadini di serie b.
Sul Giornale di Vicenza oggi denuncio la scelta di chiudere il reparto di ortopedia di Valdagno il sabato e la domenica. Questa decisione è davvero drammatica e pericolosa per i pazienti, perchè comporta massicci spostamenti per tutti i ricoverati per problemi ortopedici. Già nella giornata di venerdì 2 febbraio sono stati trasferiti i primi pazienti ad Arzignano. Questo ha determinato un trauma e un sicuro problema per quelle persone, spesso anche molto anziane, che magari si erano appena stabilizzate.
Questa scelta sbagliata, crea non solo uno scompenso nei pazienti già fragili, ma anche un grande problema gestionale da parte del reparto che riceve una mole di nuovi pazienti nel giro di una mattinata. Diventa inoltre davvero problematica la presa in carico di pazienti che erano ricoverati in un altro reparto da parte di medici, infermieri e personale sanitario e la qualità della cura rischia di abbassarsi notevolmente.
La sola immagine dello spostamento massiccio dei pazienti nel weekend è inquietante, è l’immagine del declino della sanità veneta. Non vorremmo che questo fosse l’inizio di un processo che tende a smobilitare un reparto così importante e imprescindibile per l’ampio territorio che serve. La qualità della cura dei cittadini subirebbe una drastica e ingiusta caduta.
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crazy-so-na-sega · 3 months
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Epilogo del "giallo" xylella.
Qualcuno si ricorderà che nel 2016 avevo studiato abbastanza in dettaglio i dati di xylella. Poiché si trattava di statistica elementare e di leggere qualche illeggibile rapporto, armato di santa pazienza l'avevo fatto. Ed avevo scritto qui quello che avevo capito cioè che non c'era nessuna evidenza di rapporto causale tra presenza del batterio della xylella e disseccamento e neppure nessuna evidenza di correlazione. I dati che avevo visto all'epoca che erano gli unici pubblici riguardavano qualche migliaio di ulivi. https://roars.it/xylella-dalla-scienza-piu-dubbi-che-certezze/… Dunque la mia conclusione era
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"Abbattere ulivi secolari è una decisione straordinaria che dovrebbe essere presa solo alla luce di evidenze scientifiche indiscutibili. Non è questo il caso della vicenda ulivi in Puglia."
Ora è uscito questo articolo che ha analizzato dati di centinaia di migliaia di ulivi per un periodo di tempo di dieci anni. La conclusione è semplice "Nella maggior parte degli alberi campionati con sintomi di disseccamento, il batterio (Xylella) non è stato rilevato." e dunque concludono "Sulla base di questi dati e ... proponiamo di eliminare la norma che impone l'estirpazione di tutte le piante ospiti che circondano un albero Xylella-positivo in un raggio di 50 metri.
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Ricordiamo il can can mediatico del "caso xylella" in cui chi sollevava dubbi era subito additato come negazionista e contro la scienza.
Addirittura
@paolomieli scrisse un editoriale dal titolo "Un Paese che odia la scienza"
"L’Italia sta diventando sempre più un Paese ostile al metodo scientifico e amante delle teorie del complotto. L’ennesima dimostrazione viene dal caso della «Xylella fastidiosa», batterio che produce grave nocumento all’ulivo, penetrato in Europa diciotto anni fa ...Prendendo in seria considerazione anche l’ipotesi di sradicare gli ulivi già colpiti per provare a sterminare gli insetti diffusori dell’infezione e creare un cordone sanitario che isoli le piante infette."
Questa assurda ed incredibile storia mi ha fatto capire l'assurdo ed incredibile livello della stampa italiana. Aspetto le scuse di Paolo Mieli (e varie altre persone).
L'ascienza fa come Goebbels con la cultura, mette mano alla pistola appena qualcuno osa a formulare un qualsiasi tipo di dubbio. il problema non è la scienza ma la strumentalizzazione della scienza...
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un caso tra tanti.
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palmiz · 1 year
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Giusto per ricordare cosa hanno e stanno passando molti nostri anziani in ospedale...
Alla memoria di Franco :
,"Storia che non so se riesco a raccontare bene ma che forse servirà a qualcuno.
Mio suocero, Franco – 87 anni arzilli a parte un po' di perdita di memoria a breve termine – è entrato in ospedale per una cosa da nulla e non lo abbiamo rivisto più.
Domani ce lo riportano sigillato in una bara, per il funerale, dopo un mese e mezzo di follia in cui non abbiamo visto né angeli né madonne né eroi né eccellenza sanitaria né nessuna delle belle cose che si sentono in TV.
Tre o quattro infermieri molto carini e disponibili, come lo sono alcuni esseri umani random, e per il resto solo tanta, tanta brutta distopia.
In ospedale Franco ha preso il covid. E quindi non è uscito dopo due giorni come previsto.
Asintomatico al 100%, gli è stato somministrato uno psicofarmaco così, tanto per gradire, in modo che non rompesse i coglioni al personale sanitario. Pare sia la prassi, somministrare psicofarmaci a chi non ne ha bisogno, senza avvisare, in modo che non rompa i coglioni a quelle persone che le sue tasse stipendiano.
Nessuno però ha mai sentito parlare di effetto paradosso, forse all'università a punti non lo insegnano, eppure Franco comincia a comportarsi in modo strano, aggressivo, delirante. Usiamo quindi la nostra Laurea della Vita - avendo casi in famiglia di persone soggette all'effetto paradosso - e suggeriamo al personale sanitario da noi stipendiato che forse si tratta di quello. Interrotto il trattamento non necessario, Franco torna se stesso, arzillo e gentile come sempre, in attesa di negativizzarsi e tornare a casa.
Ma la notte di Natale, viene trasferito in tutta fretta a centocinquanta chilometri di distanza, senza che si avvisino i familiari, senza le sue cose, senza telefonino, come un pacco regalo che nessuno vuole. Motivazione ufficiale: nessuna. Motivazione ufficiosa: probabilmente il posto che occupava lui, vicino a casa, serviva a qualcun altro e noi non siamo nessuno, non abbiamo parenti politici, medici, camorristi, prelati. Il nostro posto è sul tram a cui ci possiamo attaccare.
Nell'ospedale lontano, Franco viene messo insieme ai malati gravi, attaccati al respiratore. Non ha nessun sintomo, ma il tampone continua a essere positivo.
Nell'ospedale lontano, il personale sanitario non entra nella stanza di Franco se non per lo stretto necessario, nessuno gli parla, NESSUNO acconsente ad aiutarlo a usare il tablet per fare le indispensabili videochiamate alla famiglia, come faceva nell'ospedale vicino. È impossibile sentirlo, vederlo, perdiamo ogni contatto, ci dobbiamo affidare solo alle telefonate con medici che sono puntualmente vaghi.
Franco intanto ricomincia a delirare. Ops, hanno sbagliato, hanno letto la cartella clinica vecchia in cui c'era lo psicofarmaco inutile, e quindi scusate adesso glielo togliamo di nuovo, tanto che vuoi che sia per una persona di 87 anni.
Dopo un breve miglioramento, lo scombussolamento di Franco però continua. Riusciamo a fargli una telefonata (UNA in dieci giorni) e lo sentiamo molto strano. Manda affanculo tutti, lui che è tipo maestro Shifu nella vita, smette di mangiare anche quando davanti gli viene messo lo sciù al cioccolato, che per lui è droga.
Visto che nessuno se ne frega di questo suo comportamento e nessuno sembra turbato dal fatto che non mangi e beva da due giorni ("eh non sappiamo che fare, sapete, che dite, lo leghiamo?"), usiamo la nostra Laurea della Rete e facciamo ricerche. Sul sito della fondazione Veronesi leggiamo che la dose di cortisone per gli asintomatici secondo il protocollo Covid è di massimo 6mg. All'ospedale vicino gliene davano 4mg. Chiediamo a quelli dell'ospedale lontano, risposta: 20mg. Come mai? Il medico: ah boh così. Nessuno ha mai sentito parlare dei possibili effetti negativi del cortisone ma noi sì: abbiamo casi in famiglia. Sotto nostro suggerimento, diminuiscono la dose di cortisone e noi valutiamo di farci assumere a tempo pieno, a sto punto.
Franco migliora un po' ma non mangia più e dice che è stato abbandonato. Nessuno del personale sanitario stipendiato dalle nostre tasse acconsente a una videochiamata. Li preghiamo in ginocchio, se ne sbattono altamente le palle, in gergo tecnico. Una dottoressa dice al figlio di Franco al telefono: deve accettare che suo padre ha fatto la sua vita. Gli americani le avrebbero risposto: come no, bitch.
Ultimo atto. Ore 11 di sabato 9 gennaio. Decidiamo di andarci a riprendere Franco perché è nostro. Positivo o non positivo, è passato un mese e mezzo, è ora che torni a casa, avrà la carica virale di un lillipuziano e comunque sticazzissimi. Dottoressa del primo turno: oh si, ottima idea, si può organizzare, adesso chiamo, adesso vedo, vostro padre sta benino, in ripresa. Ore 15:00 dello stesso giorno, di persona all'ospedale lontano, dopo un'ora di macchina. Dottore del secondo turno: se spostate vostro padre, muore per strada. È in condizioni gravi.
Gravi in che senso? Stava bene tre ore fa. È covid? No non è covid, è un'infezione virale, no, batterica, no, sistemica, no, non lo sappiamo dobbiamo vedere adesso andate via che sono due ore che siamo appresso a voi. Oh, scusa se ti abbiamo disturbato, persona a cui le nostre tasse pagano lo stipendio.
Non resta che attendere, ci dicono. Attendiamo. Alle 23:30 ci chiamano: Franco non ce l'ha fatta. Torna a casa in una bara sigillata, nel pigiama in cui è uscito un mese e mezzo fa.
Non ce l'ha fatta, caro dottore, in che senso?
A sopravvivere al sistema anticovid, che isola gli anziani sapendo di condannarli a morte? A sopravvivere a un trasferimento non necessario che noi familiari non abbiamo autorizzato? A sopravvivere a un bombardamento di farmaci inutili, di indifferenza umana, di medici e infermieri incapaci? A sopravvivere a un virus asintomatico preso in ospedale?
Cioè, di cosa è morto, esattamente, Franco Lombardi?
Diranno, beh, di vecchiaia. Certo, se spingi un anziano giù per le scale e muore, puoi sempre dire che non ha retto l'urto a causa dell'età. E chi lo nega. Il problema della spinta, e delle scale, a chi vuoi che interessi?
Siamo molto addolorati, incazzati, amareggiati e basiti per questa storia che probabilmente ci accomuna a tante persone. Soprattutto ci pentiamo per quella sera di Natale, quando Franco è stato portato via senza motivo e senza consenso - io avevo detto, chiamiamo i carabinieri. Eeeeh ma dai, i dottori ne sanno più di te, che fai, non ti affidi al nostro meraviglioso sistema sanitario con gli occhi chiusi e il cuore impavido?
Ci siamo affidati, abbiamo sbagliato. Non commettete lo stesso errore. Controllate tutto e riportatevi a casa gli asintomatici a qualunque costo. Franco ci mancherà tantissimo e non meritava una fine così, nessuno la merita."
Manuela Salvi
Brutta, brutta distopia.
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gregor-samsung · 6 months
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" Canton e Hong Kong sono situate nella regione del delta del Fiume delle Perle (Zhu), con metropoli come Macao, Shenzhen (città dallo sviluppo molto recente), Foshan, Zhongshan e altre ancora. Il 16 novembre 2002 un quarantaseienne di Foshan fu colpito da febbre e difficoltà respiratorie. Secondo quanto hanno stabilito i segugi dell'epidemiologia, spetta a lui il titolo di primo paziente di questa nuova malattìa. Non si sono conservati campioni del suo sangue o del suo muco, ma un forte indizio di SARS è il fatto che l’uomo contagiò a catena un bel po’ di persone (la moglie, una zia che gli fece visita in ospedale, il marito e la figlia della stessa zia). Il suo nome non è stato tramandato ai posteri; di lui si sa soltanto che era un «impiegato del governo locale». Un dato interessante del suo profilo, col senno di poi, è il fatto che avesse cucinato in precedenza piatti che prevedevano come ingredienti pollo, gatto e serpente. Mangiare serpenti non è insolito nel Guangdong, una provincia abitata da carnivori impenitenti e non schizzinosi, dove i menù potrebbero essere scambiati per la lista degli ospiti di uno zoo o di un negozio di animali.
Tre settimane dopo, all'inizio di dicembre, un cuoco di Shenzhen accusò gli stessi sintomi. Lavorava in una friggitoria e non si occupava direttamente di uccidere e preparare gli animali, ma ne manipolava le carni pulite e tagliate. Andò a farsi curare fuori da Shenzhen, allo Heyuan City People’s Hospital, dove trasmise la malattia ad almeno sei tra medici e infermieri, prima di essere trasferito a Canton, a duecento chilometri di distanza. Il giovane dottore che lo accompagnò in ambulanza si ammalò a sua volta. Non molto tempo dopo, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, casi analoghi iniziarono a presentarsi a Zhongshan, città portuale situata un centinaio di chilometri a sud di Canton e poco distante da Hong Kong, che è dall'altra parte del Fiume delle Perle. Nel giro di poche settimane si registrarono ventotto casi. I sintomi comprendevano emicrania, febbre alta, brividi, dolore alle ossa, tosse forte e persistente con sangue nell'espettorato e progressiva compromissione dei polmoni, che si indurivano e si riempivano di liquido. La conseguente scarsa ossigenazione nei casi più gravi poteva portare alla morte. Tredici pazienti tra quelli di Zhongshan lavoravano nel settore sanitario e almeno uno era un cuoco, anche lui dedito alla preparazione di piatti a base di serpenti, volpi, zibetti (mammiferi di piccola taglia parenti alla lontana delle manguste) e ratti. Gli ufficiali sanitari della provincia si accorsero della concentrazione di casi a Zhongshan e spedirono in loco vari team di «esperti» che si occupassero di cura e prevenzione, ma in realtà nessuno di loro sapeva nulla di questa misteriosa e ingannevole malattia. Uno di questi gruppi produsse un documento ufficiale in cui il nuovo morbo era definito «polmonite atipica» (feidian in cantonese). La stessa formulazione di uso generico fu ripresa qualche settimana più tardi dall'OMS nel suo primo bollettino. Una polmonite atipica è una qualsiasi affezione polmonare non attribuibile ai classici patogeni, come ad esempio il batterio Streptococcus pneumoniae. Utilizzare questa espressione ben nota in medicina fu un modo per stemperare e non accentuare la stranezza e la potenziale pericolosità dei casi di Zhongshan. In realtà quella specie di polmonite non era solo atipica, ma anomala, feroce e spaventosa. Il bollettino ufficiale fu inviato agli ospedali e agli uffici sanitari della provincia (ma non fu reso pubblico). Conteneva anche una lista di sintomi tipici della malattia e una serie di raccomandazioni per arginarne la diffusione, che si rivelarono timide e tardive. A fine gennaio, un commerciante all'ingrosso di prodotti ittici, reduce da un viaggio a Zhongshan, fu ricoverato in un ospedale di Canton, da dove partì la serie di contagi a catena che di lì a poco avrebbe fatto il giro del mondo. "
David Quammen, Spillover. L’evoluzione delle pandemie, (Traduzione di Luigi Civalleri; collana La collana dei casi), Edizioni Adelphi, 2014. [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Spillover. Animal Infections and the Next Human Pandemic, W.W. Norton & Company, Inc., 2012 ]
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mezzopieno-news · 2 months
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ARRIVA IL FARMACO BLOCCA LE METASTASI DEL TUMORE POLMONARE
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È arrivata in Italia una nuova terapia che riesce a bloccare la progressione di un tipo di neoplasia ai polmoni che ha già sviluppato metastasi cerebrali.
Il lorlatinib può essere assunto quotidianamente per via orale tramite compresse ed è stato reso rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale, è in grado di rendere inoffensivi i tumori ALK positivi, quelli che colpiscono prevalentemente i giovani e le persone sotto i 50 anni. Questo sottotipo di tumore polmonare è molto aggressivo e il nuovo principio riesce a superare la barriera ematoencefalica e ad agire a livello cerebrale, anche su pazienti precedentemente trattati senza successo con altre terapie. “Gli esiti dello studio CROWN, sui quali si è basato il via libera di Aifa, indicano che lorlatinib è più efficace delle cure che finora abbiamo considerato standard… Il 72% dei partecipanti ha visto sparire le metastasi cerebrali e un ulteriore 10% ha comunque avuto una risposta intracranica; il 64% dei malati a tre anni dall’inizio di lorlatinib non è andato in progressione (rispetto al 19% di chi assumeva la terapia finora standard)” spiega Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia.
Nel 2023 sono stati in Italia 44mila nuovi casi di tumore polmonare, uno dei più difficili da trattare; più del 70% dei pazienti arriva alla diagnosi quando la malattia è già in stadio avanzato ed esistono poche cure per questo tipo di cancro, soprattutto quando si presentano già delle metastasi.
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Fonte: Agenzia Italiana del Farmaco; Filippo de Marinis; foto di Anna Shvets
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jartitameteneis · 4 months
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@vuthy1Iiving
¿En cuántas televisiones habéis visto cómo el PP de Isabel Díaz Ayuso desmantela la Sanidad Pública mientras personal sanitario y población sufre las consecuencias? En Europa lo muestran como ejemplo de lo que no se debe hacer. DIFUSIÓN, por favor!
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stunmewithyourlasers · 7 months
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Ma lo svilire le facoltà umanistiche 24/7 è un hobby puramente italiano o è international?
Perché lo capisco che un paese che produce pochi stem è messo male per ricerca, sviluppo economia ecc. Ecc.(oltre ad essere bellissime materie,quindi un peccato di per sé),ma non è manco possibile che ogni volta che si parla di qualcosa di umanistico o sanitario che non sia medicina in automatico è: scienza delle merendine, fabbrica di disoccupati e così via.
Gli esseri umani sono complessi e hanno tremila sfaccettature PROPRIE,è giusto studiare e produrre conoscenza in ambiti che anche in società gloriose e a cui guardiamo con gli occhi a cuoricino(roma/grecia) avevano dignità e grande spazio.
Prendo la più note delle facoltà dei kinder brioche per i meme:scienze della comunicazione.
Studiare i meccanismi comunicativi,i media, l'influenza e come plasmano la società può veramente essere considerata inutile solo perché non fa fare gli occhi a dollaro alle aziende?
Una società che svilisce gli ambiti della conoscenza,a prescindere da quali siano,è perduta.
Le persone che sono abbastanza intelligenti da non dividere in saperi di serie a e b sempre meno e sempre meno portate al dialogo perché a parlare con un muro non ci concludi granché.
Il resto delle persone sono sopite da non si sa cosa a sbraitare su un social x,fare la lotta tra poveri o ad essere wannabe imprenditori col 💎 in bio.
Ignoranti, violenti,intolleranti, più poveri materialmente e umanamente ma felici(?)
Mi piacerebbe dire che il ricambio generazionale salverà il mondo,ma quelli col diamante vanno dagli anni 90 in poi.
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