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#Roberto Nobile
milliondollarbaby87 · 2 months
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Under the Tuscan Sun (2003) Review
When writer Frances Mayes gets divorced this would lead to her having writers block and suffering with depression. She decides to then head to Tuscany and ends up buying a house (as you do). ⭐️⭐️⭐️ Continue reading Under the Tuscan Sun (2003) Review
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perfettamentechic · 9 months
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29 luglio … ricordiamo …
29 luglio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Roberto Nobile, attore italiano. Di origini ragusane, veronese di nascita e romano d’adozione, è stato attivo per quasi quarant’anni nel cinema e nella televisione. Nel corso della sua carriera ha collaborato con registi noti italiani e ha anche preso parte ad alcune importanti produzioni internazionali. Ha ottenuto popolarità presso il pubblico televisivo grazie ai ruoli di Antonio…
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dergarabedian · 1 year
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Premian a Personal Argentina por ofrecer la red de Internet móvil más rápida
Personal Argentina, empresa de servicios de conectividad fija y móvil de la compañía Telecom Argentina, fue galardonado por la firma Ookla con el premio a la red móvil más rápida de la Argentina, en el marco de la edición 2023 del Mobile World Congress, el mayor encuentro global de las comunicaciones móviles, que se realizó en la ciudad catalana de Barcelona. (more…) “”
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ifattinews · 2 years
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Morto Roberto Nobile, indimenticato Parmesan in Distretto di polizia
Ha lavorato con molti registi come Giuseppe Tornatore, Nanni Moretti, Pupi Avati, Gianni Amelio, Michele Placido, Nanni Moretti, Ermanno Olmi e altri ancora. Aveva 74 anni e si è spento in seguito ad un malore improvviso. Nobile è ricordato dal grande pubblico per i suoi ruoli nelle fiction Il commissario Montalbano, Un posto al sole, ma soprattutto nei panni di Antonio Parmesan in Distretto di…
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autolesionistra · 8 months
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Breve cronistoria dei viaggi nel tempo
[Ho scritto questo raccontino agostano vagamente sci-fi per la (bella) newsletter dello scartafaccio, facendo un giretto fuori dalla mia comfort zone. Lo incollo pure qui.]
A differenza dei princìpi che li regolano, per scalfire superficialmente i quali è stato - letteralmente - necessario un Einstein, la meccanica empirica dei viaggi nel tempo è incredibilmente rozza; realizzare strumenti per sfruttarla è di relativa semplicità ed è un traguardo raggiunto cinque volte nella storia dell’umanità (se dopo la stesura di questo testo se ne aggiungessero altre il lettore tenga conto che questo numero potrebbe sia aumentare che diminuire).
Il primo essere umano a costruire una rudimentale macchina del tempo fu l’assiro Adad-Nirari, nell’810 a.C. a Tarso. Tuttavia, non ne capì il vero funzionamento e ritenne di aver creato un sistema magico per fare sparire le cose. Non avendo gli Assiri all’epoca grossi problemi di smaltimento rifiuti, fu per lo più ignorato o preso per pazzo. Nel tentativo di convincere i suoi concittadini dell’importanza della sua scoperta fece sparire un ingente quantitativo di oggetti e animali, fra cui spiccano:
- una coppetta in terracotta che si materializzò nel 1912 sotto la coltre di permafrost svedese, creando una serie di grattacapi all’archeologo Erik Sjöqvist e costandogli quasi la carriera - una pecora che fu spedita nel giurassico superiore, prontamente divorata da un allosauro che passò il resto della sua infruttuosa esistenza a cercare altre prede così gustose. La sparizione della pecora fu mal digerita (tranne che dall’allosauro): il proprietario pretese un risarcimento da Adad-Nirari che distrusse poi la sua creazione per stizza.
Per la seconda macchina del tempo toccò attendere il 1652 quando il gesuita Giuseppe Adami, di stanza al Collegio di Messina, riuscì a costrurine una nei sotterranei dell’edificio. Fu il primo a capire l’importanza del legame fra coordinate spaziali  e temporali ma per un misto di impazienza e di ostinata devozione al sistema tolemaico il suo primo esperimento finì in tragedia: tentò di mandare Agostino, il gatto del collegio, di una frazione di secondo nel futuro e se lo ritrovò materializzato nel basso ventre. I suoi confratelli attratti dalle urla lo trovarono riverso con il muso di Agostino che gli spuntava dalla schiena. Per non correre rischi lo arsero al rogo ancora agonizzante.
Quasi contemporaneamente, nel 1653, una nobile di Guangzhou di raro intelletto, Mei Zhaozhong, arrivò a scoperte analoghe. Passò dodici anni mandando di pochi istanti nel futuro sassetti del suo giardino e misurandone le apparizioni fino ad arrivare a capire con buona approssimazione la corretta correlazione fra coordinate temporali e spaziali. I suoi studi furono bruscamente interrotti da una malattia debilitante. Allo stremo delle forze decise di visitare il futuro nel poco tempo rimastole e si materializzò nel mercato del pesce di Huanan nel dicembre 2019, dove riuscì appena a guardarsi intorno prima di spirare circondata da una folla di curiosi che iniziarono ad avere sintomi febbrili qualche giorno dopo.
La quarta macchina del tempo fu costruita nel 1997 da Roberto Saluzzi, un dottorando del dipartimento di fisica e astronomia dell’università di Padova. Scoprì mentre ne stava ultimando la messa a punto che non gli sarebbe stata rinnovata la borsa di studio per l’anno successivo e considerazioni di carattere personale sopravanzarono quelle di ricerca accademica: usò la sua creazione per andare nel 1969 e gambizzare quello che sarebbe poi diventato il coordinatore dei corsi di dottorato di ricerca (evento che fu erroneamente attribuito a moventi politici); utilizzò poi la sua istruzione avvantaggiata per fare a sua volta carriera accademica. Evitò accuratamente ogni rischio di incontrare sé stesso nel timore di creare un paradosso temporale fino ad un preciso giorno del 1997, arrivato il quale tornò al suo vecchio appartamento immaginandoselo deserto con la macchina del tempo appena utilizzata. Lo trovò invece occupato da tre albanesi e si interrogò se questo andasse a conferma dell’esistenza del multiverso o del fatto che si fosse in qualche modo rintanato in un mondo di sua invenzione (dubbio per la verità che attanaglia chiunque prima o poi) e abbandonò ogni studio nel campo per darsi ai tornei di burraco.
La quinta e ultima vicenda vide come protagonista Aidana Komi, un’anziana professoressa dell’università di Tirana che dopo aver realizzato il suo dispositivo nel 2023 venne assalita da sensati timori di alterazione del continuum. Decise quindi di alimentare un’intelligenza artificiale dandole in pasto un quantitativo ingente di libri di storia e quotidiani interrogandola su quale sarebbe stato il viaggio temporale più utile per il benessere dell’umanità e imponendosi di seguire alla lettera la risposta, qualunque sarebbe stata. Il verdetto fu di recarsi a Padova nel 1996 e convincere il dottorando Roberto Saluzzi a cambiare appartamento. Aidana con qualche perplessità portò a termine il compito, approfittandone per collocare nell’appartamento rimasto sfitto un paio di cugini desiderosi di trasferirsi in Italia.
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zaydabuzaydrp · 17 days
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Abu Zayd, più precisamente Zayd Abu Zayd Ab-Alh-Rahmann III, meglio conosciuto come "il Moro Zeyt", è un altro dei grandi protagonisti della nascita del Regno cristiano di Valencia.
Ultimo signore almohade di Valencia, era il pronipote del califfo berbero Abd-Al-Mucmin. Pur essendo originario di Baeza, era stato avviato alla politica dal nipote, il califfo Yusuf II, che lo nominò governatore di Valencia.
L'ultimo re almohade di Valencia vide presto sorgere problemi, sia per la pressione delle truppe cristiane a nord sia per quella di altri signori musulmani a sud. Insieme alla corruzione politica, che già esisteva all'epoca, avevano soffocato il popolo.
Dopo la morte del califfo Yusuf II, la decadenza politica si aggravò. Fu allora che Abu Zayd fu costretto a chiedere la protezione di Ferdinando III, il re santo di Castiglia. I raccolti rovinati da una piaga di cavallette e la mancanza di cibo incoraggiarono la ribellione della popolazione. In questa situazione, Zayyan Ibn Mardanis, discendente del re Lobo, arrivò a Valencia da Onda e guidò il rovesciamento di Abu Zayd, che dovette lasciare la città con il suo seguito e la sua famiglia nel 1229, diretto a Segorbe (Castellón).
Qui storia e leggenda si fondono, poiché si dice che la conversione del "moro Zeyt" sia avvenuta a Caravaca de la Cruz, dove la leggenda vuole che sia apparso il simbolo della croce.
Secondo la tradizione locale più diffusa, si dice che dalla fine del 1230 o all'inizio del 1231, il re almohade di Valencia e Murcia, Abu Zayd, si trovava nei suoi possedimenti a Caravaca. Interrogò i cristiani che teneva prigionieri per scoprire quali mestieri esercitassero, con l'obiettivo di occuparli secondo le loro capacità. Tra loro c'era il sacerdote Ginés Pérez Chirinos che, come missionario, era venuto da Cuenca nelle terre saracene per predicare il Vangelo. Egli rispose che il suo compito era quello di celebrare la messa e il re moresco voleva sapere com'era. Fu ordinato di portare da Cuenca i paramenti corrispondenti e il 3 maggio 1232, nella sala nobile della fortezza, il sacerdote iniziò la liturgia. Tuttavia, poco dopo aver iniziato la liturgia, dovette fermarsi, spiegando che gli era impossibile continuare perché mancava un elemento essenziale all'altare: un crocifisso.
In quel momento, attraverso una finestra della stanza, due angeli scesero dal cielo e posero delicatamente una croce a due bracci sull'altare. Il sacerdote poté quindi continuare la celebrazione della messa e, in presenza di tale meraviglia, Abu-Ceyt (insieme ai membri della sua corte presenti) si convertì al cristianesimo. In seguito si scoprì che la croce apparsa era il pettorale del vescovo Roberto, primo patriarca di Gerusalemme, realizzato con il legno della croce dove morì Gesù Cristo.
Quando Abu Zayd si convertì, prese il nome di Vicente Bellvís, come riportano le cronache dell'epoca. Morì tra il 1265 e il 1270.
La morte di Abu-Zayd è precedente all'11 dicembre 1268, data in cui il documento lo dichiara defunto. I suoi figli e parenti ricevettero un'importante eredità e, essendo imparentati con la nobiltà aragonese, divennero anch'essi signori cristiani.
QUI GIACE D. VICENTIUS BELVIS CON I SUOI ​​FIGLI UN TEMPO ZEIT ABUSIÒ RE VALENTIA MAURUS ADEO IL PROTETTORE DELLA SUA RELIGIONE VT DUE UOMINI INNOCENTI BEATI GIOVANNI DI PERUSIA E PIETRO DI SASSO-FERRATICO FIGLI E COMPAGNI DI PADRE FRANCESCO CHE PREDICANO LA VERA FEDE DI CRISTO OTTENUTO ATTRAVERSO LA SPADA MA RICEVERE LA LUCE DEL PADRE ISPIRATORE OGNI PECCATO FU CONSUMATO DAL SANTO BATTESIMO E IL SEGNO DELL'ETERNA RICONCILIAZIONE EGLI DESTINÒ UNA VOLTA LA SUA SALA IN CHIESA E SEDE.
Intorno al 16 giugno 1860, a Valencia fu eretta una lapide che lasciava in vista alcuni resti umani, il cui stato denotava la loro antichità. Nello stesso luogo fu rinvenuta una pergamena che recitava come segue:
Data di nascita:
17 ottobre 1195
Data di morte:
11 dicembre 1268
Titoli:
-Principe musulmano
-Signore cristiano
Etnia:
Berbero
Religione:
Islam
Religione 2:
Cristiano cattolico
Dinastia:
Almohade
Prestavolti nella trama:
-Alvaro Rico
-Walid Azaro
-Asier Cadenas
-David Raya (pv attuale)
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greenbor · 22 days
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L'amore può anche essere
un nobile sentimento,
ma se vuoi conoscere la passione,
devi sporcarti, immergerti nel fango,
assaporare il gusto del peccato,
osare il proibito.♣️
(Ferzan Ozpetek)
scelto in tumblr da https://www.tumblr.com/cuoredidonna
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rocket-prose · 2 years
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A pair of original illustrations by Magnus (Roberto Raviola).
The first is a preliminary for the last page of the short story entitled "Exibition", published in Diva: Un certain regard by Glittering Images in 1987.
The second (from 1981) is a study of Princess Franziska Von Waldstein and Duchess Isabella Rodrigo Vargas de Aragon, two of the noblewomen protagonists of "Depraved Nobility," the fifth episode of Necron, published in 1981.
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canesenzafissadimora · 2 months
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Figlio, chi t'insegnerà le stelle se da questa nave non potrai vederle? Chi t'indicherà le luci dalla riva? Figlio, quante volte non si arriva! Chi t'insegnerà a guardare il cielo fino a rimanere senza respiro? A guardare un quadro per ore e ore fino a avere i brividi dentro il cuore? Che, al di là del torto e la ragione contano soltanto le persone? Che non basta premere un bottone per un'emozione?
Figlio, chi si è preso il tuo domani? Quelli che hanno il mondo nelle mani. Figlio, chi ha cambiato il tuo sorriso? Quelli che oggi vanno in paradiso. Chi ti ha messo questo freddo in cuore? Una madre col suo poco amore. Chi l'ha mantenuto questo freddo in cuore? Una madre col suo troppo amore. Figlio, chi ti ha tolto il sentimento? Non so di che parli, non lo sento. Cosa sta passando per la tua mente? Che non credo a niente.
Figlio, qui la notte è molto scura: non sei mica il primo ad aver paura. Non sei mica il solo a nuotare sotto: tutt'e due ci abbiamo il culo rotto. Non ci sono regole molto chiare: tiro quasi sempre ad indovinare. Figlio, questo nodo ci lega al mondo: devo dirti no e tu andarmi contro. Tu che hai l'infinito nella mano, io che rendo nobile il primo piano. Figlio, so che devi colpirmi a morte e colpire forte.
Figlio, figlio, figlio, disperato giglio, giglio, giglio. Luce di purissimo smeriglio, corro nel tuo cuore e non ti piglio.Dimmi dove ti assomiglio.
Figlio, figlio, figlio, calpestato giglio, giglio, giglio. Figlio della rabbia e dell'imbroglio, figlio della noia e lo sbadiglio. Adorato figlio, figlio, figlio dimmi, dimmi, dimmi cosa ne sarà di te? Dimmi, dimmi, dimmi cosa ne sarà di te? Dimmi cosa, dimmi cosa ne sarà di me?
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Roberto Vecchioni
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bigskydreaming · 1 year
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An under-appreciated facet of (unapologetically petty) Roberto Da Costa’s character is that everybody assuming he’d grow up to become a villain is literally his hero origin story.
Back during the original New Mutants, everyone from Xavier to Magneto to Cable to Gideon were all convinced that he was this hothead with too much pride, bravado and ego and he was inevitably going to grow up to sell out or turn on his friends or betray any ideals he might have in the name of self interest....
And Roberto was one hundred percent aware of this from day one. Partly because none of them were subtle about assuming the worst of him and partly because as he’s the first to tell everyone, Roberto Da Costa is a frickin’ genius.
But the thing I absolutely love about his character was rather than dwelling in his bitterness about this - which he did feel, with extreme validity - he spitefully doubled down on being everything they never gave him credit for being. A genuinely good person invested in his friends, his people, the world at large.
Here’s the specific angle of all this that I LOVE though. Because proving everyone wrong about him isn’t the SOURCE of Roberto being a hero.
To say that would be to give all these people credit for his choices, his very fundamental inner nobility and goodness.
Nah, the distinction that I LOVE is that Roberto was always going to be a hero, IMO. But what all the vaunted leaders of mutantkind’s lack of faith in him DID result in....
Was HOW Roberto went about being a hero as he grew older.
His heroics aren’t because of them - rubbing everyone’s faces in his heroics though....THAT’S where the pettiness and spite comes in. That’s the part they earned with their lack of faith in him...and keep earning, as they keep doubting him all over again every single time he does something - DELIBERATELY does something - that seems to validate their NEED to insist they were right to be wary of him all along.
Like.....Roberto’s pattern is he dives headfirst into plans and agendas that on a surface level, at first glance, even upon deeper scrutiny - SEEM like a fall to the dark side, a betrayal of some kind....UNLESS you actually have faith in him and his intentions and abilities.
He did it when he joined with Gideon, seemingly confirming all his teachers’ doubts about him....and then betrayed Gideon to of course side with all his friends.
He did it when he joined the Hellfire Club, taking his father’s old position and rising through the ranks to become the Lord Imperial, seemingly confirming Xavier and others’ fears that he would grow up to be exactly like his father....except he only joined the Hellfire Club to sabotage, undermine and dismantle them from the inside while funneling all their assets and resources into the X-Teams. Like he literally joined the bad guys just to embezzle from them before bouncing.
He did it when he took over AIM and installed himself in just the right place and position to perfectly oppose and thwart Evil Captain America when he tried to use AIM and similar organizations to take over the world.
And now he’s doing it again with his shadow games against Brand and SWORD as a member of the Night Table who neither needs nor wants to loop anyone in on his plans because he shouldn’t HAVE to, he’s NEVER been the threat or bad guy or self-interested asshole people keep writing him off as or assuming he’ll someday inevitably expose himself to be....
And he’s not doing all of this BECAUSE nobody believed he could grow up to be a hero. Nah, he was going to do that already. He’s just doing it this specific way as his fuck you to all the people who claimed to want to teach him and help him grow while expecting to have to take him down at some future point.
He’s like HOW MANY TIMES DO WE HAVE TO TEACH YOU THIS LESSON, OLD MAN (Xavier)....
Because if they would just fucking BELIEVE in him every time he does the same shit he’s done a million times before, without ever actually being vulnerable to being corrupted or succumbing to the dark side, because he knows who he is and wants to be, what he believes in, and no matter how flippant he is these aspects of him and his goals, values, beliefs....they’ve NEVER actually been shaky or easily influenced or coopted by others...
Well then, Roberto keeps pointing out to everyone with his actions, his schemes - and his victories - then maybe they wouldn’t all keep looking so fucking dumb every time his latest dark side turn just turns out to yet again be one more long con on behalf of the good guys.
Roberto Da Costa is like, I’m going to take every single character trait you all pointed at as reasons to be wary of me when I was just a kid who deserved adults who believed in me, and these are the very tools I’m gonna use to single-handedly save the world so many times you’re going to look stupid lmfaaaaaaaaaao.
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gregor-samsung · 1 year
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“ D’inverno, quando i bacilli della polio sono ibernati e posso contare di sopravvivere fuori d’un polmone d’acciaio fino al termine dell’anno scolastico, vado a pattinare sul lago ghiacciato di Irvington Park. Alle ultime luci della sera durante la settimana, e per tutto il giorno durante i frizzanti fine settimana di sereno, continuo a pattinare in circolo appresso alle shikses* che vivono a Irvington, l’abitato al di là del confine cittadino rispetto al mio riparato e rassicurante quartiere ebraico. Riconosco dove abitano le shikses dal tipo di tende che le loro madri appendono alle finestre. Inoltre, i goyim** espongono sul vetro un fazzoletto bianco con una stella, in proprio onore e dei figli partiti per il servizio militare: una stella azzurra se il figlio è vivo, una stella d’oro se è morto. «Una Mamma della Stella d’Oro» dice Ralph Edwards, presentando pomposamente una concorrente allo show Truth or Consequences, alla quale in capo a due minuti schizzeranno una bottiglia di seltz sulla gnocca, seguita da un frigorifero nuovo per la sua cucina… Mamma della Stella d’Oro è anche mia zia Clara del piano di sopra, ma con una differenza: non espone alcuna stella d’oro alla finestra poiché un figlio morto non la rende orgogliosa o nobile, anzi non la rende un bel niente. Sembra invece averla trasformata, per dirla con mio padre, in una «malata di nervi» a vita. Da quando Heshie è stato ucciso durante lo sbarco in Normandia, non c’è stato giorno che zia Clara non abbia passato a letto, singhiozzando tanto violentemente da indurre il dottor Izzie a praticarle piú volte iniezioni per calmare gli attacchi isterici… Ma le tendine… le tendine sono ornate di pizzi, o «sgargianti» di qualche altra trovata che mia madre definisce sarcasticamente «gusto goyische». Sotto Natale, quando non ho scuola e posso andare a pattinare di sera sotto le luci, vedo gli alberelli accendersi e spegnersi dietro le tende dei gentili. Non nel nostro isolato – Dio non voglia! – o in Leslie Street, o in Schley Street, o in Fabian Place, ma come mi avvicino al confine di Irvington, ecco qui un goy, ed ecco là un goy, ed eccone un altro ancora; e poi sono a Irvington ed è semplicemente allucinante: non solo c’è un albero vistosamente illuminato in ogni salotto, ma le case stesse sono inghirlandate di lampadine colorate che reclamizzano la cristianità, mentre i grammofoni spandono Silent Night per le strade come se – come se! – fosse l’inno nazionale, e nei prati innevati spuntano piccoli presepi intagliati… sul serio, c’è di che star male. Come fanno a credere a queste stronzate? Non solo i bambini, anche gli adulti si piazzano in circolo nei giardini innevati, sorridendo a pezzi di legno alti quindici centimetri chiamati Maria, Giuseppe e Bambin Gesú… e sorridono persino le mucchette e i cavallini scolpiti! Dio! L’idiozia degli ebrei per tutto l’anno, e poi l’idiozia dei goyim durante queste feste! Che paese! C’è da stupirsi se siamo tutti mezzi tocchi? ” *Ragazze non ebree. **Non ebrei.
---------
Philip Roth, Lamento di Portnoy, traduzione di Roberto C. Sonaglia, Mondadori (collana Oscar Classici Moderni n. 165), 2022¹²; pp. 114-115.
[Edizione originale: Portnoy's Complaint, Random House, NYC, 1969]
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crustswamp · 1 year
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Italian Cinema
Two Women 1960
(Sophia Loren won an Academy Award for her role as a single mother trying to protect her daughter from the horrors of war in WWII)
Rome, Open City 1945
(neorealist war drama film directed by Roberto Rossellini written by Fellini starring Anna Magnani)
Down with Misery 1945
(Anna Magnani stars as a Roman housewife post-WWII pressuring her husband to join the black Mamarket to pull them out of poverty
Before Him All Rome Trembled  1945
(Anna Magnani and her partner are a pair of opera singers, who moonlight working for the Italian resistance at the time of the German occupation of Rome. Stylistically, the film is a hybrid between filmed performances of opera, and a neorealistic resistance melodrama)
Angelina 1947
Anna Magnani picture, in the public domain
L'Amore 1948
(anthology film directed by Roberto Rossellini starring Anna Magnani and Federico Fellini. It consists of two parts, The Human Voice based on Jean Cocteau's 1929 play of the same title, and The Miracle, based on Ramón del Valle-Inclán's 1904 novel Flor de santidad. The second part was banned in the United States until it was cleared in 1952 by the Supreme Court's decision upholding the right to freedom of speech.)
The Street Has Many Dreams 1948
(Comedy Starring Anna Magnani)
Volcano 1950
(Anna Magnani's revenge film against Roberto Rossellini who was filming Stromboli with Ingrid Bergman on a nearby island at the time. The film plot involves a former prostitute, Maddalena Natoli (played by Magnani), who was exiled to the island of her birth by the police. There, she suffers ostracism by the islanders, and she tries to defend the virtue of her younger sister from the advances of a deep-sea diver. )
Stromboli 1950
(Drama directed by Roberto Rossellini starring Ingrid Bergman considered a classic example of Italian neorealism. Immigrant Lithuanian woman gets isolated in an abusive relationship with a man on a secluded island where locals shun her)
The Golden Coach 1952
(Starring Anna Magnani tells the story of a commedia dell'arte troupe in 18th-century Peru)
The Rose Tattoo  1955 
(Starring Anna Magnani based off a Tennessee Williams play)
The Awakening 1956
(Comedy drama starring Anna Magnoni as a nun in a Convent in Naples)
Nella città l'inferno 1959
(When the wide-eyed Lina (Giulietta Masina) lands in a women's prison, she meets a world-weary prostitute named Egle (Anna Magnani) who looks out for her. After Egle teaches Lina what she knows and begins to harden the girl, Lina commits another crime on the outside and winds up back in jail, a shell of her former self. Egle, meanwhile, who had taken a genuine liking to Lina, has tried to better herself and is shocked to see what has become of her former protégé)
The Passionate Thief 1960
(Comedy Two friends (Toto and Magnani) live by their wits working as comedians and cabaret at Cinecittà, before being invited to friends' parties or masked balls during New Year's Eve in Rome. The two, however, even though they make people laugh all the time in public, live an inner conflict, namely that the two have always to be aware to give a smile to someone, but they can never be rich and happy because they are street artists and with a precarious wage.)
Mamma Roma 1962
(Anna Magnani play a single mother retired prostitute trying to build a better life for her teenage son)
Made in Italy 1965
(Comedy anthology with Anna Magnani)
Two Nights with Cleopatra 1954
(Comedy Starring Sophia Loren playing two roles in Prince and Pauper Cleopatra tale)
Aida 1953
(Sophia Loren stars as Aida adapted by the opera by Giuseppe Verdi set in ancient Egypt)
A Slice of Life 1954
(Anthology comedy with Sophia Loren in one of the episodes)
A Day in Court 1954
(Anthology courtroom drama comedy, Sophia Loren is in one of the episodes)
Poverty and Nobility 1954
(Adapted from 19th century play of the same name, with Sophia Loren)
The Gold of Naples 1954
(Anthology drama one episode features Sophia Loren)
The Sign of Venus 1955
(Comedy revolves around an attractive woman named Agnese (Sophia Loren) who has many suitors. She lives with her cousin Cesira, who has the opposite problem with men- a poet in need of money and a man who deals in stolen cars)
Bianco, rosso e... (The Sin) 1972
(Comedy Starring Sophia Loren as a sexy nun?)
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moviesandmania · 1 year
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MY NAME IS VENDETTA (2022) Action crime thriller soon on Netflix - trailer
MY NAME IS VENDETTA (2022) Action crime thriller soon on Netflix – trailer
My Name is Vendetta is a 2022 Italian action crime thriller film about a former Mafia enforcer and his feisty daughter who flee to Milan when the rest of his family is murdered. They then hide out while plotting their revenge. Directed by Cosimo Gomez from a screenplay co-written by Sandrone Dazieri and Andrea Nobile. Executive produced by Roberto Amoroso and Gaia Antifora. The Colorado Film…
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lamilanomagazine · 2 months
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La Venere degli stracci risorge in Piazza Municipio a Napoli
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La Venere degli stracci risorge in Piazza Municipio a Napoli. Un simbolo di resistenza, di speranza e di rinascita. È questo il potente messaggio di cui si fa portatrice la nuova Venere degli stracci, la celebre opera di Michelangelo Pistoletto, reinstallata e inaugurata in piazza Municipio a Napoli. Dopo l'incendio che aveva colpito la prima installazione, l'artista ha manifestato la volontà di ricostruire l'opera e il sindaco di sostenerne la reinstallazione. La volontà di donare l'opera da parte di Michelangelo Pistoletto - per acquisirla al patrimonio dell'ente sono in corso le attività amministrative - conferma il profondo legame con la città e ribadisce la volontà dell'artista di promuovere l'arte come strumento educativo, forza propulsiva di trasformazione sociale, soprattutto nei contesti fragili. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il sindaco del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi, l'artista Michelangelo Pistoletto, il consigliere del Sindaco e curatore di Napoli Contemporanea, Vincenzo Trione e il vicepresidente di Altra Napoli EF, Antonio Roberto Lucidi. A conferma del legame tra l'opera e la comunità, dopo l'incendio, l'Altra Napoli aveva lanciato una campagna di crowdfunding - Ricostruiamola! - che il Comune ha accolto con favore e che ha ricevuto il sostegno da parte di tanti cittadini. Tuttavia, dopo la decisione dell'artista, i fondi ricavati dalla campagna di crowdfunding, sono stati destinati a due associazioni con finalità sociali presenti sul territorio: l'associazione "La Scintilla", che opera per la tutela, l'accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva e la Cooperativa Sociale "Lazzarelle", impegnata nel recupero, attraverso il reinserimento in qualificati progetti di lavoro, delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento. La città di Napoli ha dimostrato di essere capace di risollevarsi e guardare avanti. La nuova Venere rafforza la vocazione al contemporaneo di Napoli e si pone all'interno di un programma più ampio che vuole essere un esempio di come l'arte contemporanea sia determinante nelle città, trovando forme originali di rigenerazione urbana capaci di coinvolgere l'intera comunità. L'opera sarà esposta in Piazza Municipio per tre mesi, al termine dei quali troverà la sua definitiva collocazione. Al momento sono in corso le verifiche tecniche nella Chiesa di S. Pietro ad Aram, luogo di grande valore storico alle porte di Napoli che potrebbe trovare ulteriore valorizzazione attraverso quest'apertura al contemporaneo. Il sindaco Gaetano Manfredi: Abbiamo fortemente voluto ricollocare la Venere degli stracci in piazza Municipio per ribadire il fondamentale principio dell'arte pubblica e gratuita come strumento di bellezza ed inclusione. L'opera aveva attivato un dibattito nella pubblica opinione soprattutto tra le giovani generazioni sensibili alla protezione dell'ambiente ed era giusto riprendere quel percorso. Ringrazio il maestro Pistoletto per la nobile scelta di donare la Venere alla città, l'Altra Napoli per la raccolta fondi destinata al sostegno concreto alle persone più fragili, nonché l'Arcivescovo Battaglia per la disponibilità ad ospitare in maniera definitiva l'opera al termine della collocazione in piazza. Tutte componenti essenziali per una Napoli che si apre all'esterno coniugando la forza dell'arte con il dovere dell'inclusione sociale. Il consigliere Vincenzo Trione: La Venere degli stracci risorge. All'apparenza, identica: nell'immagine, nelle misure, nel peso, nella composizione, nei materiali utilizzati. La nuova Venere, tuttavia, è sorretta dal relitto sopravvissuto all'incendio del 12 luglio, che è stato sottoposto ad attenti interventi di ripristino e di restauro. Come un'Araba fenice risorta dalle proprie ceneri. Non è più "solo" un'opera d'arte, la Venere installata a Piazza Municipio. È un simbolo. Di resistenza. Di rinascita. Di ostinata speranza. L'artista Michelangelo Pistoletto: Sono felice che la ricostruzione della Venere degli stracci in Piazza Municipio porti cura, beneficio e salvezza a tante persone che ne hanno bisogno. Che gli stracci della Venere si trasformino nel denaro necessario a realizzare le iniziative di recupero, rigenerazione e reinserimento intraprese. Il vicepresidente di Altra Napoli EF, Antonio Roberto Lucidi: La Venere degli stracci torna a Napoli. Per rilanciare un messaggio artistico che è anche di rinascita sociale. Il Maestro Pistoletto, che ha generosamente e disinteressatamente donato la sua opera alla città, ha chiesto che la raccolta fondi promossa dall'Altra Napoli fosse devoluta a progetti di interesse sociale.  Sono stati così scelti due enti, fra i tanti possibili e meritevoli, ovvero la Cooperativa "Le Lazzarelle" e l'Associazione "La Scintilla", a cui devolvere per intero quanto è stato raccolto. Sono progetti che mettono al centro della loro azione il sostegno alla disabilità e all'inclusione. Inoltre, per loro, d'intesa con il Maestro Pistoletto, si è intrapreso un percorso per il quale, ad una grande Fondazione filantropica, si è chiesto un significativo intervento finanziario a sostegno delle loro iniziative, ed attualmente, l'istruttoria è a buon punto e si è confidenti nel suo esito.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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alephsblog · 2 months
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Il nostro valente generale Roberto Vannacci ha detto di non avere nulla contro l’omosessualità, ma di avere molto in antipatia l’ostentazione, del genere piume di struzzo al Gay Pride, e l’ha detto in un’intervista di ben due pagine concessa ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera nella quale presenta il suo nuovo libro – Il coraggio vince. Vita e valori di un generale incursore – scritto mentre girava l’Italia a presentare il primo, in una cinquantina di tappe, le ultime delle quali con ingresso a pagamento, mostra fotografica, degustazione vini, buffet, dj set, parlando di sé a Retequattro, Canale 5, su La7, l’intero filotto dei canali Rai, con un record di tre ospitate in un solo pomeriggio, in una dozzina abbondante di radio, dalla mattina alla sera, talvolta la notte, concedendosi una dimensione internazionale con puntate sulla tv svizzera, accettando colloqui con quotidiani nazionali, regionali, locali, in versione cartacea oppure online, di destra e di sinistra, posando per servizi fotografici patinati, il più famoso dei quali lo vede in riva al mare porgere all’obiettivo la nobile pianta del piede destro, raccontando della volta in cui ha rischiato la morte sul lago Vittoria, la volta in cui ha rischiato il linciaggio in Uganda, la volta in cui ha rischiato la fucilazione in Zaire, e nel frattempo smascherando le trame occulte delle lobby e dei poteri forti attraverso le ideologie green e woke con l’obiettivo di demolire la famiglia e disgregare la società per fare di noi automi dediti al consumismo. Così ogni santo giorno, da sette mesi. Più modestamente il Gay Pride dura un pomeriggio. (Mattia Feltri)
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zaydabuzaydrp · 7 months
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Abu Zayd, più precisamente Zayd Abu Zayd Ab-Alh-Rahmann III, meglio conosciuto come "il Moro Zeyt", è un altro dei grandi protagonisti della nascita del Regno cristiano di Valencia.
Ultimo signore almohade di Valencia, era il pronipote del califfo berbero Abd-Al-Mucmin. Pur essendo originario di Baeza, era stato avviato alla politica dal nipote, il califfo Yusuf II, che lo nominò governatore di Valencia.
L'ultimo re almohade di Valencia vide presto sorgere problemi, sia per la pressione delle truppe cristiane a nord sia per quella di altri signori musulmani a sud. Insieme alla corruzione politica, che già esisteva all'epoca, avevano soffocato il popolo.
Dopo la morte del califfo Yusuf II, la decadenza politica si aggravò. Fu allora che Abu Zayd fu costretto a chiedere la protezione di Ferdinando III, il re santo di Castiglia. I raccolti rovinati da una piaga di cavallette e la mancanza di cibo incoraggiarono la ribellione della popolazione. In questa situazione, Zayyan Ibn Mardanis, discendente del re Lobo, arrivò a Valencia da Onda e guidò il rovesciamento di Abu Zayd, che dovette lasciare la città con il suo seguito e la sua famiglia nel 1229, diretto a Segorbe (Castellón).
Qui storia e leggenda si fondono, poiché si dice che la conversione del "moro Zeyt" sia avvenuta a Caravaca de la Cruz, dove la leggenda vuole che sia apparso il simbolo della croce.
Secondo la tradizione locale più diffusa, si dice che dalla fine del 1230 o all'inizio del 1231, il re almohade di Valencia e Murcia, Abu Zayd, si trovava nei suoi possedimenti a Caravaca. Interrogò i cristiani che teneva prigionieri per scoprire quali mestieri esercitassero, con l'obiettivo di occuparli secondo le loro capacità. Tra loro c'era il sacerdote Ginés Pérez Chirinos che, come missionario, era venuto da Cuenca nelle terre saracene per predicare il Vangelo. Egli rispose che il suo compito era quello di celebrare la messa e il re moresco voleva sapere com'era. Fu ordinato di portare da Cuenca i paramenti corrispondenti e il 3 maggio 1232, nella sala nobile della fortezza, il sacerdote iniziò la liturgia. Tuttavia, poco dopo aver iniziato la liturgia, dovette fermarsi, spiegando che gli era impossibile continuare perché mancava un elemento essenziale all'altare: un crocifisso.
In quel momento, attraverso una finestra della stanza, due angeli scesero dal cielo e posero delicatamente una croce a due bracci sull'altare. Il sacerdote poté quindi continuare la celebrazione della messa e, in presenza di tale meraviglia, Abu-Ceyt (insieme ai membri della sua corte presenti) si convertì al cristianesimo. In seguito si scoprì che la croce apparsa era il pettorale del vescovo Roberto, primo patriarca di Gerusalemme, realizzato con il legno della croce dove morì Gesù Cristo.
Quando Abu Zayd si convertì, prese il nome di Vicente Bellvís, come riportano le cronache dell'epoca. Morì tra il 1265 e il 1270.
La morte di Abu-Zayd è precedente all'11 dicembre 1268, data in cui il documento lo dichiara defunto. I suoi figli e parenti ricevettero un'importante eredità e, essendo imparentati con la nobiltà aragonese, divennero anch'essi signori cristiani.
QUI GIACE D. VICENTIUS BELVIS CON I SUOI ​​FIGLI UN TEMPO ZEIT ABUSIÒ RE VALENTIA MAURUS ADEO IL PROTETTORE DELLA SUA RELIGIONE VT DUE UOMINI INNOCENTI BEATI GIOVANNI DI PERUSIA E PIETRO DI SASSO-FERRATICO FIGLI E COMPAGNI DI PADRE FRANCESCO CHE PREDICANO LA VERA FEDE DI CRISTO OTTENUTO ATTRAVERSO LA SPADA MA RICEVERE LA LUCE DEL PADRE ISPIRATORE OGNI PECCATO FU CONSUMATO DAL SANTO BATTESIMO E IL SEGNO DELL'ETERNA RICONCILIAZIONE EGLI DESTINÒ UNA VOLTA LA SUA SALA IN CHIESA E SEDE.
Intorno al 16 giugno 1860, a Valencia fu eretta una lapide che lasciava in vista alcuni resti umani, il cui stato denotava la loro antichità. Nello stesso luogo fu rinvenuta una pergamena che recitava come segue:
Data di nascita:
17 ottobre 1195
Data di morte:
11 dicembre 1268
Titoli:
-Principe musulmano
-Signore cristiano
Etnia:
Berbero
Religione:
Islam
Religione 2:
Cristiano cattolico
Dinastia:
Almohade
Prestavolti nella trama:
-Alvaro Rico
-Walid Azaro
-Asier Cadenas (pv attuale)
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