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#affogare
maledettadaunangelo · 7 months
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Al tuo primo sguardo ho pensato di affogare. Ma la tua luce, quella che hai dentro, mi ha fatto sentire così vivo. E ora desidero soltanto starle vicino. Vicino a te, insieme.
Elemental, Disney
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ragazzoarcano · 10 months
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“Quand'ero piccola nonna mi diceva: "Non puoi uccidere un pesce affogandolo".
Ho sempre pensato intendesse che non si tratta di evitare ciò che ti spaventa, ma di farlo diventare il tuo elemento, abitarlo in profondità, imparare a tremare, solo in questo modo l'inquietudine può diventare la tua acqua. Solo così potrà tenerti in vita.”
— M. Bussola, L'invenzione di noi due
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ima-koala · 1 year
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Dentro un fiume di pensieri autodistruttivi non mi ricordo mai come si fa a nuotare, boccheggio sempre di più ogni secondo che passa
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Al ragazzo che con le gambe incrociate era sulla panchina della stazione che leggeva un libro .
Alla coppia di anziani che era al bar e dopo aver preso il caffè sono usciti mano nella mano .
Alla bimba che corre incontro alla mamma appena la vede .
io oggi stavo affogando , voi siete stati il salvagente .
Il mondo è un posto orribile se lo guardi di fretta ma se ti fermi ad osservare troveremo sempre un po’ di luce .
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my-camilla-stuff · 11 months
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Lo vedo che mi state guardando. Mi basta alzare la testa. Vedo che state cercando un modo per salvarmi. C’è chi prova ad allungare il braccio. Basterebbe che mi sporgessi di qualche millimetro e tutto si sistemerebbe. Eppure non mi va. Con la prossima onda sarò spinta giu. Quanto basta. E la corrente poi farebbe il suo corso. Affogherei.
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mostro-rotto · 11 months
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Ci sono alcune persone che non puoi salvare, perché si dimeneranno, si agiteranno e cercheranno di farti affogare con loro Bojack Horseman
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anotherglitchinthewall · 11 months
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Ma non riesco, e poi esco
e ti incontro per strada con uno stronzo
che non sono io.
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5oliloquio · 1 year
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Ciò che ci accomuna è il vuoto in cui sto affogando
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fuoricontestoo · 1 year
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Sai la tua schiena non è niente male
La preferivo su di me.
-Legno
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Tumblr media
Dettagli :
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Dimmi dove andare, dimmi cosa fare....
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ricordandoblog · 7 months
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C'era una volta Ambra (nome di fantasia), una ragazza che ad un certo punto della sua giovinezza, in un soleggiato mese d'agosto, ha iniziato a stare male, a sentirsi inutile, vuota, incapace a fare qualsiasi cosa anche ciò che prima era orgogliosa di saper fare, senza energie né voglia di alzarsi dal letto, tantomeno poi le riusciva il creare relazioni con gli altri, le sembrava solo di combinare danni e dare sempre fastidio... Ha pianto per settimane, finché un giorno decise di parlarne ai genitori, i quali però le risposero che esagerava ed era solo timida e pigra, pianse ancora ma non si perse d'animo e provò a parlarne con un amico di famiglia, il quale le rispose che era colpa sua, che non si stava impegnando abbastanza "manchi di volontà!" diceva... "basta che sorridi e si risolverà tutto" diceva... Lei non riusciva neanche ad alzare le punte delle labbra per sorridere, troppa energia, si chiuse ancora di più e pianse ancora e ancora, ma poi decise di scrivere alla sua amica più cara, la quale le rispose che c'erano cose più gravi per cui stare male e per cui piangere o avere ansia, e Ambra si chiuse ancora ancora e ancora, fino a che le lacrime non le uscivano neanche più... Decise che da quel momento sarebbe rimasta in silenzio, ma non durò a lungo, così prese di nuovo tutto il coraggio che aveva e chiese ai genitori di poter andare da uno psicologo, ma si trovò ancora le porte sbarrate da un "non ne hai bisogno,mica sei pazza!". Ambra continuò a chiudersi e piegarsi su se stessa, serrata da muri sempre più spessi che si era costruita piano piano per sfuggire al mondo, "bunker" li aveva soprannominati, perché così si sentiva, rinchiusa dentro una vita che non riusciva né a capire né a cambiare, un bunker così profondo che nessuno riusciva ad arrivare per tenderle una mano. Finisce così la storia di Ambra, con lei che va sempre più giù e affoga nel suo dolore, in un bunker di dolore buio e forse troppo profondo per essere salvata o quantomeno vista...
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Come stai?
Appesa a un filo. Mi sento come un funambolo con una rete invisibile sotto pronta a prendermi o a lasciarmi cadere nell’oblio. Procedo, un piede dopo l’altro, con le punte che tremano mentre penso alle mie mille contraddizioni e, dentro di me, avverto quella vertigine che altro non è che voglia di cadere.
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sola-mente-me · 1 year
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Affogare nei pensieri.
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fiordilota · 5 months
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Più sto lontana dai guai più loro mi cercano
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sentimentalismi · 8 months
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la situazione sta peggiorando: tornati dalla passeggiata e dal gelato (non so come sia andata effettivamente e devo indagare) non ricordava se fosse sera o mattina farfugliando qualcosa sulle navi e sulle vele issate
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