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my-camilla-stuff · 7 months
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Capisco che mi manchi quando in mezzo a tutto questo casino avrei bisogno di stropicciarti la faccia, starti a un millimetro di distanza, sentire il tuo odore, vedere la tua bocca torcersi in un sorriso. Toccarti, baciarti, stare in silenzio e avere tutto. Non manca proprio niente se insieme a te.
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my-camilla-stuff · 7 months
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Volevo dirti che ne è passato di tempo. Forse troppo. Forse è tardi per fare tutto. Per dirsi ciao di nuovo, per abbracciarsi, per amarsi un po’. È tardi per tornare ad essere le persone incasinate che eravamo prima. È tardi per guardarsi in faccia e ridere come due deficienti. Tardi per litigare e volersi sempre più bene. Volevo scriverti, non posso. Volevo dirti che fa sempre effetto vederti, forse perché quando succede poi avrei bisogno di passere del tempo insieme a te. Per sapere cosa fai, come stai, cosa ti succede, a chi pensi. Sarei voluta tornare un po’ da te. Tra quelle braccia sbagliate che mi facevano stare bene ma anche così male. Non sei la mia persona giusta, lo so. Non lo sei mai stata e mai lo sarai. Eppure ogni giorno spero di sentire il suono di un tuo messaggio. Sono ridicola. Quanto era facile essere me con te. Senza filtri, senza pensare troppo a cosa dire, a come comportarsi. Eravamo i due soliti deficienti che però funzionando male qualcosa riuscivano a tirare fuori. Ho sempre pensato che i nostri meccanismi erano molto simili, nonostante non ingranassero. Se potessi verrei oggi stesso davanti casa tua. Per passare una giornata, una nottata a parlare di tutto quello che c’è stato, che non ci sarà più. Per parlare di come siamo diventati, come siamo cambiati e come procederemo tra i tanti scogli che ci presenterà la vita. Sei la mia cazzo di barchetta malata, rotta, che fa acqua da tutte le parti. Sei quel sole accecante nelle giornate afose d’estate. Sei tutto quello che al mondo mi fa più male ma a cui non riuscirei mai a rinunciare.
Ti amo e tu lo sai.
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my-camilla-stuff · 11 months
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Lo vedo che mi state guardando. Mi basta alzare la testa. Vedo che state cercando un modo per salvarmi. C’è chi prova ad allungare il braccio. Basterebbe che mi sporgessi di qualche millimetro e tutto si sistemerebbe. Eppure non mi va. Con la prossima onda sarò spinta giu. Quanto basta. E la corrente poi farebbe il suo corso. Affogherei.
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my-camilla-stuff · 1 year
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PROLOGO
Molte volte mi sono soffermata a capire perché io fossi qui. In mezzo a tutte queste persone, in mezzo a tutta questa vita che mi spaventa ogni giorno che passa. Non sono mai riuscita a rispondere per intero, attanagliata dai troppi buchi che la mente porta. Perciò l'unica soluzione possibile per cercar di capire e dare un senso a quella che è la mia vita è mettere nero su bianco tutte le mie vicende. Tutti gli avvenimenti che hanno segnato, distrutto, ribaltato, capovolto e migliorato la mia esistenza. Ormai alla mia etá, tutti direte, che dovrei essere arrivata ad un punto stabile, coinciso, avrei dovuto aver esaudito o realizzato ogni desiderio che mi portavo dietro. Purtroppo non è così. Per questo motivo, l'unica cosa che mi rimane da fare è scrivere. Descrivervi completamente e minuziosamente dove è cominciato tutto questo caos, che mi ha portato ad essere così: sola con una casa a mio nome, un cane e qualche amico sparso in qualche angolo del mondo. Spero che alla fine, siate proprio voi a darmi un consiglio su dove ho sbagliato…. o magari no!
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my-camilla-stuff · 1 year
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"Non si vive di ricordi" frase che rimbomba spesso nella mia testa. Però credo che per questa volta farò un eccezione. Voglio tornare indietro e ridar vita al momento esatto in cui ci siamo conosciuti. Non sono una persona che crede nel destino, nella provvidenza, nel caso. Credo nel qui ed ora. Credo nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Credo che a volte, l'allineamento di qualche pianeta o il moto di un altro,faccia in modo che alcune cose prendano forma. Altre volte, credo, che non ci siano spiegazioni. Alcune cose dovevano semplicemnte accadere. Come quella sera, davanti al 110. Persone che entravano ed altre che avevano finito la loro serata. E poi voi. I soliti ragazzacci che provano ad entrare senza pagare. Fermando persone a caso e tentando la fortuna per scavalcare un buttafuori ed accedere al locale indisturbati. Non sarà difficile da capire che le sfortunate di quella serata siamo state proprio noi. Quattro ragazze, ancora al liceo, ancora senza patente che stavano aspettando un passaggio per tornare a casa. Adescate ed incuriosite, non abbiamo opposto resistenza. Ci siamo piaciuti da subito. Qualcuno più di altri. Ed è da quel preciso momento che iniziò tutto. Non ci siamo più lasciati. Il nostro è stato un rapporto che si è andato a consolidare sempre più nel tempo. E nel tempo ha lasciato indietro alcuni di noi e ne ha aggiunti dei nuovi. Fin quando non siamo arrivati ad essere il gruppo che siamo ora. Non so bene come vi possa definire. Probabilmente siete l'immagine più vicina ad una famiglia. La mia famiglia ideale, quella che ho sempre voluto. Una famiglia allargata, quella che si riunisce ogni domenica, in pranzi lunghi e caotici. È bello vederci nelle foto: sorridenti, spensierati, complici. È bello vedere come siamo cambiati. Passando da tagli di capelli un pò azzardati, abbigliamenti stravaganti e facce a volte tonde e paffutelle. Ci siamo sempre affiancati, nei momenti di gioia come lauree, compleanni o l'approdo nel mondo del lavoro. E ci siamo fatti forza, nei momenti più difficili, tra cuori spezzati e la perdita di quelle persone che amavamo di più. Non so cosa ci riserverà il futuro. Spesso mi fa così paura scoprirlo. Mi auguro che saremmo sempre in grado di saper gestire le avversità a cui andremo incontro e riuscire a tornare in superficie. Sempre. Ci auguro di essere sempre dannatamente felici e non acconterci mai. Ci auguro di continuare a cercare sempre nuovi stimoli, nuove avventure e le bellezze che questa maledetta vita ci riserva. Spero che in qualunque parte del mondo andremo a finire, ci potremmo sempre incontrare un venerdì sera, fuori dall'urban o dal nostro amico Shipon in centro. Non chiedo nient'altro.
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my-camilla-stuff · 1 year
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Sei comparso rubando i miei sogni. Di nuovo. Due te. Una me. Emozioni così strane. La tua vicinanza, la voglia di affetto, di baciarti. Gli ostacoli, le insicurezze. I nostri sorrisi. Ciò che ci teneva vicino. A dividerci una grata. Le mie paure, il mio dolore, le ferite. Il mondo reale. C’ero io dall’altra parte. Rinchiusa chissà dove. Nascondendomi da chissà cosa. Dall’altra parte tu, che cercavi me. Sbiascicavi parole. Alla fine sono uscita. Il cuore che scoppiava. La voglia di rimanere incollata a quel sogno. Di scoprire i due te. Quel dualismo che attacca e ferisce. Troppo tardi! Sono già sveglia…. Sei scomparso. Di nuovo. Lasciandomi con la solita precarietà. Con quelle lacrime che non tendono a passare. Perché?
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my-camilla-stuff · 1 year
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Ho sempre pensato che per sopravvivere una di noi due dovesse morire. Ed è così brutto, perché sei la persona che mi ha dato la vita e credo, abbia per me un infinito ed inesauribile amore. Ma certi legami sono così insostenibili e non fanno altro che stagnare e portare all’intossicazione. Rapporto morboso e limitante, fatto di divieti e privazioni, paure ed angosce.
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my-camilla-stuff · 1 year
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“Mi conosci troppo bene, eppure siamo cambiati così tanto. Mi hai fatto così tante domande a cui io non avevo preparato risposte adeguate. Non potevi recuperare tutto quello che avevi voluto perdere in questi lunghi mesi. Io al contrario, di te non volevo sapere niente. Non mi appartenevi più. Speravo solo che fossi felice. L’unica cosa di cui mi importerà sempre! Non è rimasto niente di noi. Ecco cosa stavo capendo. Si stava sviluppando, davanti ai nostri occhi, la nostra classica situazione, il nostro solito gioco. Quanto ne avevo bisogno! Quanto avrei voluto continuare a giocare! Ti ho guardato così negli occhi, di nuovo e, satura di te e del tuo modo di fare ti ho allontanato. Sento ancora le tue stupide parole:”tanto ti piaccio ancora!”. Che razza di idiota che sei. Poi un tuo bacio. Forte e deciso sulla mia guancia. La musica e le persone intorno sono scomparse per un secondo. Eravamo tornati quelli di un tempo. Poi si sono riaccese le luci e tutto ha ripreso a muoversi. Eri già troppo lontano. Non sarei più tornata da te…”
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my-camilla-stuff · 1 year
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Mentre mi guardo indietro, per risistemare i ricordi , ripenso a quella notte. Mi vedo. Vedo una ragazza ubriaca, forse troppo, per bloccare il fluire delle emozioni che stanno fluttuando ed invadendo ogni spazio intorno a lei. Vedo quella ragazza piangere. La vedo sola. Svuotata. Accanto a lei c’è però una sua cara amica. È terrorizzata. Sta cercando di tranquillizzarla. Inutilmente. Come si può ricostruire quello che si è rotto? Come si può rimettere insieme un cuore? Come si può evitare di soffrire? Rimbombano le sue parole, il suo guardo. Il suo “vattene via Camilla, sai come stanno le cose”. Sono passati diversi anni da quella notte, eppure fa sempre cosi male ricordarlo. Occhi svuotati, assenti. Singhiozzi, respiro affannato. Non c’è stato niente da fare. Non si sono mai sistemate le cose. Ed ora che è quasi Natale, il dolore si è incrementato. Come le cicatrici quando cambia il tempo. Quest’anno è stato difficile. Ora è un incubo. Guarderò comunque quel film. Da sola, con la solita cioccolata calda. Riderò. Come faccio ogni volta. Non appena il film sarà finito, rimetterò play e tutto riprenderà da capo. Ma noi no. Anche questo anno Kevin riabbraccerà la sua famiglia. Capirà cosa significa amare il Natale, volersi bene. Vorrei essere come lui. Imparare ad imparare. Smettere di aver paura di essere felice. Smettere di continuare a far finta che mi manchi. Lasciar andare i pensieri e dimenticare. Non esiste. Non è mai esisto tutto questo. Nemmeno noi. Nemmeno ora.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Per la prima volta ho capito cosa voglia dire perdere la propria casa. Vagabondare senza una meta. Poi stancarsi, fermarsi e non volerla più cercare. Non saprò mai se quella casa, eri veramente tu. L’unica cosa che ho fatto è stata quella di barricarmi e non andare più avanti. Ho iniziato ad aver paura del mondo che c’è fuori. Ho iniziato ad aver paura di poter incrociare, ancora una volta, i tuoi occhi.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Oggi stavo riordinando la Liberia. Tra gli scaffali pieni di polvere, un solo libro aveva catturato la mia attenzione. Il mio libro dalla copertina blu. Una prima edizione. Consumato dalle tante volte che ho passato a leggerlo. Ormai quella storia la conoscevo a memoria. Eppure non mi stancava mai. Il libro apre la sua narrazione in una fredda notte di dicembre. Stava piovendo. In una macchina, la sola con i vetri appannati a quell’ora, c’erano due ragazzi che stavano parlando. Portavano avanti gli stessi discorsi. Quelli lasciati sempre un po in sospeso. Accompagnati da parole non chiare. Sentimenti filtrati. Spesso percepiti come inadeguati. Il tutto incorniciato dalla paura. Dannata paura che fa mancare l’aria sotto i piedi e distrugge ogni cose. C’era però qualcosa in quella macchina che stava sfuggendo a tutti e due. C’era magia. Dopo quella sera, lei si ammalò. Un virus contratto in qualche luogo che aveva frequentato nelle ultime 48h. Era la prassi di quel tempo. Stavano però tutti been. Tutti, tranne quel ragazzo con cui aveva passato la sua ultima serata. Si dovettero chiudere in casa finché tutto non si fosse normalizzato. Trovarono così riparo nel loro mondo. Troppo piccolo per farci entrare altre persone. Ma allo stesso tempo pericoloso. Quel mondo li stava aiutando ad evadere dalle loro case. In quel mondo si potevano toccare. Si potevano guardare. Fu questa la cura. Nient’altro! Tra loro c’era equilibrio ed armonia. Quello che in fondo tutti cercano. Non sempre le giornate che passavano erano felici. Ma è anche da quell’inquietudine che filtrava la luce. Erano diventate due anime che si erano fermate, contrastando il movimento della terra intorno al sole. Quello due anime che continuavano a tenersi a debita distanza, erano arrivate ad addomesticarsi. Ma come succede sempre in ogni storia che si rispetti, c’è sempre l’antagonista a movimentare la storia. Il loro mondo era perfetto, ma non reale. Si era creato per circostanza . Per sopravvivenza. Sappiamo tutti hindi come va a finire il libro. Non starò qui a chiarire altri particolari. Capite pero, anche perché sia il mio preferito. Oggi, ho finalmente deciso di riporlo, nello stesso modo in cui ho fatto con gli altri. Ho deciso che lo farò riempire di polvere ed abbandonarlo alla sua realtà: quella di essere un semplice libro, che narra una semplice storia. È però un bel ricordo. È stato letto durante uno dei periodi più felici della mia vita. Ma credo che basti cosi. È passato così tanto tempo da allora. Con tutta la forza che avevo, lo spinsi all interno del suo ripiano e continuai quella che era un’abituale giornata di pulizia.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Take a breath and then push it out. Try to be strong. Emotionally powerful and don't give up in front at that people who try to bring you down. Let to flow evrything. You'll be better! Maybe tomorrow on when you are ready to success. You have the ability to achieve what you want, when you want! Don't be underpressur but use it to creat you power!
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my-camilla-stuff · 2 years
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Vorrei che trovassi un minuto di tempo per portarmi quei fiori e piangermi come avevi detto che avresti fatto. Ti prego fa che siano girasoli. Ti avevo detto che erano i miei preferiti. Lasciali li davanti. Si consumeranno giorno dopo giorno. Irradiati dalla luce del sole di giorno e sorvegliati dalla luce della luna di notte. Poi si spegneranno. Un po’ come me. Ne nasceranno dei nuovi. Più belli, più profumati. Alcuni saranno nelle foto di qualche ragazzo che passerà di li per caso. Saranno ricordati negli anni. Io spero che tu sia felice. Tanto. Più di me.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Le prime grandi delusioni. Chi non ne è stato vittima almeno una volta. La mia prima grande delusione è iniziata a gennaio. Me la sono portata dietro per mesi. Era un masso pesante che cercavo di spingere via giorno per giorno. Ma questo si muoveva solo di qualche millimetro. La mia più grande delusione è stata colpa mia. Vedevo nell’altra persona solo il suo punto di forza. Quel punto che in qualche modo la faceva incastrare perfettamente con me. Il resto, quello che contava di più, cercavo di cancellarlo. Ma come fai a cancellare qualcosa che è ben calcato? Come si fa a cancellare i confini di una persona se gli appartengo e sono incastonati nel suo essere?! Non c’era modo. E mentre cercavo di guarire, i miei sentimenti erano atterra. Completamente atrofizzati. Non c’era modo di metterli apposto. I giorni passavano. La vita passava. Il giorno e la notte si alternavano e il tempo si dilatava. Io affondavo. Sapevo fare solo quello. Così , mentre tutto stava sprofondando, decisi di scappare. Dalle responsabilità, dalla me che non mi piaceva più. Da tutto quello che non andava. Sono partita per un viaggio che doveva curare quello che mi era impossibile fare qui. Questo viaggio è riuscito ad aprire i miei occhi. È riuscito a cambiarmi. È riuscito a farmi ricominciare. Facendomi abbandonare tutto quello che mi ostinavo a portare dietro. Tutto quello che mi faceva mancare il respiro. La cura era tornare a rivedere il mondo. A rivedere quello che avevo davanti. Con occhi nuovi. Quegli occhi ,che erano ostacolati da un sottile velo bianco che non permetteva alla luce di baciare gli iridi marrone scuro. Mi sono tornata ad innamorare di cose nuove. Ho provato L opportunità di mettermi in gioco. Di sbagliare, di sentirmi inadeguata davanti alle persone che mi ascoltavano. Di offrire agli altri L opportunità di fargli conoscere la me che avevo iniziato a nascondere per paura di soffrire. Di nuovo. Ho avuto L opportunità di conoscere nuovi modi di pensare. Di vedere la vita. Di sorridere. Nuovi modi di risolvere i problemi. Nuovi modi fuggirne. Nuovi modi per essere felice con altre persone. Ho imparato tanto. Ho pianto. Ho passato molto tempo da sola. Ho imparato ad amare i giorni di pioggia. Le giornate fredde e piene di nuvole. Ho imparato a mantenere la calma. Ho imparato a dire “addio” alle persone conosciute durante questa esperienza. Ho imparato a lasciarle andare e a saper ricominciare subito con nuove conoscenze. E mentre continuavo a imparare, ripensavo spesso a gennaio. Ripensavo a quella persona. Al dolore. All abbandono. Adesso è completamente scomparsa. Si è dissolta. Insieme alla sua voce e al suo profumo.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Probabilmente senza i ricordi saremo persone più libere.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Spesso mi chiedo a che punto possa arrivare la mente. Quanto realmente ciò che percepiamo è solo opera dei nostri sensi. Cosa non ci permette quindi di andare avanti? Veramente sono quelle sensazioni o, è quel pensiero fisso che rimbomba continuamente davanti a te?! Sono giorni che me lo chiedo. Sono giorni che mi guardo allo specchio e di sfuggita vedo anche la tua immagine riflessa. Sono giorni che vedo il tuo sorriso. Sogni strani mi accompagnano nella notte. Confusi, attorcigliati. Passando nei soliti posti sento le nostre vecchie conversazioni. Le nostre risate. Sembra che il tempo non sia passato di un solo attimo. Sembra che tutto sia rimasto uguale. Ma non lo è. Io non lo sono più. Non sento niente. L’unico modo per sentire qualcosa è rimanere aggrappata ai ricordi che mi logorano. L’altro giorno eravamo dentro la tua macchina. Stavamo parlando in modo acceso sul perché mi comportavo da stronza. “Baciami o inizio a suonare il clacson” dicevi. Qualche altro giorno fa, eravamo in chiamata telegram. Entrambi a casa con il Covid. Tu che dall’altra parte mi guardavi e dicevi che ero bella. Tornando più indietro eravamo in viaggio. Erano le sei, fuori era buio. Ci eravamo persi in mezzo a qualche campagna. “Sempre insieme a te succedono queste cose strane” dicevi. Qualche altro giorno ancora più indietro, eri proprio davanti a me. In carne ed ossa. Eravamo così vicini. Probabilmente mi stavi guardando. Io no. Lo sai come sono fatta! Il cuore correva troppo per ragionare. Frasi sconnesse e scandite in apnea. Tu ti sei accorto di tutto. Non sono brava a nasconderti le cose. Alcuni giorni piango. Mi rinchiudo in camera. Rivedo tutto quello che ho lasciato andare. Poi mi calmo. Torno alla realtà. Sono sola. Non ci sei e, va bene così. Non sono ancora pronta per ricominciare. Forse non ne ho neanche voglia. Mi sto ancora cercando. Tra il mio campo di girasoli. Mentre corro, mi giro verso quel sole che per tanto tempo ho guardato. Quel sole che aspettavo sorgesse per far scomparire le stelle.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Questa sera la mia luna
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