Uccidere ( pt1)
La definizione di vita secondo il dizionario Treccani è data dalla capacità di essere costituiti chimicamente e fisicamente, di mantenersi e di riprodursi.
Se un alieno dovesse atterrare sul pianeta terra domani, vedrebbe che la specie dominante è quella umana e una minoranza di essa basa la propria vita su regole, schemi e risorse che si è accaparrata e che ha deciso per sè stessa. Siamo l’animale che ha fatto Jackpot, quello che riesce a vivere come cazzo gli pare.
Eppure non siamo felici. Sogniamo di scopare notte e giorno, di ubriacarci, di non lavorare e passiamo le notti su Instagram a guardare paradisi naturali, corpi che avremmo solo se i nostri non fossero guasti da quelle sostanze che assumiamo per svegliarci alla mattina e addormentarci ogni sera.
Immaginiamo per un attimo di entrare dentro le foto su Insta, o su You Porn, o dove vi pare. Di starci dentro, per sempre. Come sarebbe quella vita? Cosa farei tutti i giorni per fare quello che mi piace?
Ho eseguito questo esercizio nel minimi dettagli, e forse in un futuro ne parlerò. Per riassumerlo in una parola, in qualunque scenario possibile dove mi sarei potuto trovare avrei voluto che la parte di me che ha paura, che dubita, etc. morisse.
Ma come? In questa occasione ricordo che mi trovavo a dover scendere in fretta e ho sentito belare da dietro l'angolo. Il sentiero compiva una lunga e stretta curva a picco su una ripida discesa. Dall'altro lato della curva si sentiva belare.
Senza aspettare, mi buttai giù dal sentiero rotolando e incespicando nella legna morta e fradicia di un tardo ottobre, pronta per essere coperta dalla neve invernale.
Arrivato in fondo alla discesa, dove questa si distendeva, in alto sulla strada vidi passare per primi i cani da pastore, poi il gregge. Questi saltavano dalla discesa al sentiero come capre. Quei tre cani in poche falcate avrebbero potuto raggiungermi e sbranarmi, ma non lo facevano il loro compito era quello di proteggere il gregge.
Quelle sono bestie selezionate da migliaia di anni di evoluzione. Sono fatte per cacciare, per uccidere e sono state adattate alla difesa del gregge. Sono il perfetto prodotto di un ambiente naturale che li ha generati.
Nel suo essere il cane da pastore è felice 365 giorni all’anno. Mangia, beve, tiene le pecore in riga, fine. Fa il lavoro di un essere umano, eppure, un essere umano che facesse solo e solamente quello che fa il cane sarebbe considerato infelice o dovrebbe essere molto stupido per non considerare se stesso infelice.
Il segreto a mio avviso è nella capacità di puntare tutti se stessi ad uno scopo. Come fa il cane da pastore. Non dubita, non pensa alla cena, non teme la legna appuntita nel greppo, né le buche. Agisce per uno scopo. Per quello è nato. La sua intera esistenza è stata finalizzata a quello e fa quello per cui è nato in maniera così eccellente da far si che le persone si gettino da un sentiero pur di non incontrarlo.
Solo molte le persone che vorrebbero dagli altri il medesimo interesse che ottiene questo tipo di cane. Molti di noi faticano a credere di esistere. Faticano a far emergere la loro esistenza di fronte a tutti quanti gli altri.
Difende, uccide, protegge, mangia. E ancora.
2 notes
·
View notes
Un metro di distanza
Un metro
non è per sempre
è per amarci.
Un metro
che ci divide
è la cura per rinascere.
Un metro
in ogni luogo;
un metro
da ogni persona amata;
Un metro
per la sicurezza;
Un metro
per stare bene;
si, un metro.. non è facile.
Ma un metro di distanza non può ucciderci,
anzi un metro di distanza ci salva la vita.
// Scrissi questa durante il COVID, mai pubblicata spero vi piaccia//
0 notes
“Quand'ero piccola nonna mi diceva: "Non puoi uccidere un pesce affogandolo".
Ho sempre pensato intendesse che non si tratta di evitare ciò che ti spaventa, ma di farlo diventare il tuo elemento, abitarlo in profondità, imparare a tremare, solo in questo modo l'inquietudine può diventare la tua acqua. Solo così potrà tenerti in vita.”
— M. Bussola, L'invenzione di noi due
37 notes
·
View notes
POESIE IN PROGRESS
Beati quelli che fanno la guerra e pensano di portare la pace
Beati gli assassini e stupratori che uccidono per gusto
Beati i corrotti e i menzogneri che si celano dietro amabili parole
Appartengono sempre più a noi dentro le costole e il sangue
Quasi essenziale visione che toglie respiro e sete
Sugli schermi degli eccessi e degli scandali e dei nudi
Delle parole vuote sparate sulla tonda luna
Come a volerci ricordare che rischiamo di essere come loro.
0 notes