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#frasi inediti
animatormentata · 2 years
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È facile mandare a puttane un rapporto quando iniziano i primi battibecchi,le prime sfuriate e non ci si capisce più. È troppo facile. Ciò non è amore. Il vero amore inizia quando si passa la fase dell’infatuazione e si smette di idealizzare il proprio partner vedendolo com’è veramente,con tutti i difetti e con tutti i pregi. Il vero amore è quando si lotta,quando si fa di tutto per trovare una soluzione ad ogni problema,quando la voglia di lottare per quel rapporto è più forte della rinuncia allo stesso. Il vero amore si vede nelle avversità,quando hai mille motivi per cui andartene ma te ne basta anche uno solo positivo per restare.
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #229 - Liberato, Liberato, 2019
Ho pensato moltissimo a come chiudere il mese di storie di musica dedicate a Napoli. Avevo diverse opzioni: la più facile, era affidarmi ad una delle centinaia di antologie del repertorio classico napoletano cantate dai più grandi artisti del mondo; oppure avrei potuto parlare del fervore che tra fine anni ‘80 e inizi anni ‘90 attraversò la musica napoletana, sempre aperta alle contaminazioni per cercare una soluzione meticcia e fieramente napoletana alla questione (penso a quel capolavoro di commistioni musicali che è stato Sanacore degli Almamegretta); avrei anche potuto, con una scelta davvero singolare, scegliere una sceneggiata napoletana: nata dopo la prima Guerra Mondiale, era una sorta di protomusical che legava alcune canzoni molto famose e momenti di cabaret recitato. Questo perchè dopo la disfatta di Caporetto fu applicata una tassa sugli spettacoli di varietà, giudicati frivoli e degradati, stimolando gli autori, per aggirare le tasse, ad ideare uno spettacolo "misto". Il periodo d’oro arriva agli anni ‘50, ma da metà anni ‘70 c’è stata una totale riscoperta del genere, anche grazie alle riproposizioni cinematografiche con personaggi come Mario Merola prima, e Nino D’Angelo dopo, che ha fatto arrivare la sceneggiata napoletana in tutto il mondo, e basta andare su Youtube per vedere, ad esempio, versioni di Zappatore in arabo, turco e tedesco. Ma alla fine ho scelto una vicenda recentissima che, più che per l’aspetto musicale, per quanto importante, mi affascina per questioni socio-antrolopogiche, nel senso più ampio. La storia di oggi parte il 14 febbraio 2017 quando su YouTube appare un video di una canzone, Nove Maggio a nome Liberato. Di questo artista non si sa nulla, non si conosce il viso, né una parziale biografia. È una canzone dai ritmi dell’imperante rap e del r&b mondiale, ma con le meraviglie linguistiche del napoletano, mischiando il gergo giovanile contemporaneo con espressioni del napoletano delle passate generazioni con frasi intere in inglese, in una sorta di meravigliosa nuova lingua interessantissima e perfettamente musicale. Il video della canzone, abbastanza criptico, segue una giovane ragazza dedita a cantare la stessa per le vie dei quartieri popolari di Napoli e porta la firma del regista partenopeo Francesco Lettieri. Lettieri firmerà i seguenti video, che vengono usati quasi come fossero dei capitoli di un video racconto: Tu T'e Scurdat' 'E Me, su una storia d’amore che si sviluppa tra Mergellina, Forcella e Procida, con un crescendo della drum machine di respiro internazionale: nel videoclip due attori, Demetra Avincola ed Adam Jendoubi, diventeranno i protagonisti dei video successivi,  Intostreet e Je Te Voglio Bene Assaje. Nel primo “appare” anche Liberato, incappucciato di spalle e completamente vestito di nero e blu scuro, avendo però come tratto distintivo una felpa recante il suo nome. Il sistema continua così per mesi, fino a quando a pochi minuti dalla mezzanotte del 9 Maggio 2019 Liberato pubblica sulle piattaforme streaming un album, senza nome, ma comunemente indicato come Liberato: composto da undici brani di cui cinque inediti più Gaiola, rielaborazione in versione voce e pianoforte del brano Gaiola Portafortuna, uscita il 19 Settembre 2017 (giorno di San Gennaro).  Di tutti gli inediti Francesco Lettieri dirige dei video clip che uniti prendono il nome di CRV (Capri Rendez-Vous) e segue a più riprese, dal 1966 al 2019, lo nascita e lo sviluppo della tormentata storia d'amore fra l'attrice francese Marie (interpretata da Jessica Cressy e da Anna Rupe) e Carmine Vuotto (interpretato da Elvis Esposito), ambientata sullo sfondo dell'isola di Capri. Fin qui, il meraviglioso sistema di promozione, che fa di Liberato (che visivamente si scrive in maiuscolo, LIBERATO) un modello di uso innovativo e furbo delle piattaforme digitali rispetto a tutto il resto, con l’inevitabile aura misteriosa su chi sia davvero il cantante. C’è poi la questione musicale, che a 40 anni di distanza dai successi del primo Pino Daniele porta una generazione di ragazzi e ragazze a cantare in napoletano: non è aggressivo come certo trap moderno, si apre a ritmi musicali sudamericani, molto famosi a Napoli (il reggaeton di Oi Marì), ha come modelli personaggi di grande appeal come Childish Gambino, il trap & bass, con una produzione levigata e dal fortissimo sapore internazionale. C’è poi la questione, interessantissima, della lingua: alcuni la considerano una sorta di pigdin, che mischia la musicalità del napoletano (le parole tronche, la possibilità di alternare rima fonetica, assonanze e consonanze in maniera più facile che nell’italiano) con l’inglese, e altre lingue, tra cui il francese e lo spagnolo: sempre da Oi’ Marì, Chist' uocchie nun ponn' sgarrà\Ramm' 'na possibilità\Tu labios c'a' luce ro' mare\No puedo dejar de mirar, oppure da Tu Me Faje Ascì Pazz’ : Tell me that you love me, that you really want it\Faje cartin' e filter, I told you that I'm sorry\Tu me faje ascì pazz'\Piccere' me faje ascì pazz'. A ciò si aggiungono espressioni tipiche del napoletano “antico”: scart' frusc' e po' piglie primera (dal gergo dei giochi di carte, che vuol dire pressappoco “dalla padella alla brace”), oppure il guappo e’ cartone (guappo, dallo spagnolo guapo, in senso letterale un “figo”, ma per estensione un tipo violento e poco raccomandabile, in questo caso di cartone, cioè finto), dalla apucundria di Guagliò, per non dire del testo di Niente, che sembra davvero un omaggio alla canzone classica napoletana: Quann t'agg incuntrat\Faciv a sciantosa\Nun o sapiv maje vuo' truvann coccos\Nu cor nu vestit na not nu ciore\ Quann t agg incutrat nun sapiv l'ammore. In effetti tutto il disco è un omaggio alla napoletanità, dalla questione amorosa, tipica della canzone classica, a quelle di un senso di appartenenza alla dimensione più ampia del napoletano, la Gaiola che parla della comunità africana di Castel Volturno, in una dimensione culturale che sembra equidistante da Un Posto Al Sole e da Gomorra. D’altronde, come canta Liberato, Si nun c appiccicamm io nun pareo\Cca dint scorr o sang r'Odisseo\So fatt accussì, so partenopeo. I singoli del disco sono tutti disco di oro, addirittura di platino Tu T’e Scurdat' 'E Me, e solo il COVID ha impedito i primi storici concerti il 25 e il 26 aprile 2020 a Milano, che si svolgeranno riprogrammati a San Siro il 22 Settembre 2022. Nella precedente esperienza dal vivo, il 9 Maggio 2018, in un concerto gratuito sul Lungomare di Napoli, sul palco c’erano sosia, ballerini incappucciati, messi lì per straniare ancora di più e confondere le acque su questo misterioso personaggio, che da poche settimane ha pubblicato un nuovo disco, Liberato II,  uscito, guarda caso, il 9 Maggio 2022. 
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tarditardi · 1 year
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"NON PIANGERE”: nuovo singolo per Bracco di Graci
Dal 26 maggio 2023 è disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "NON PIANGERE", il nuovo singolo di Bracco di Graci.
"Non piangere" è un brano che elogia a tutte quelle persone che non sono in vendita e che si danno da fare per raggiungere i loro obiettivi in modo meritocratico, che rifiutano qualunque tipo di presunto successo se questo dovesse comportare il dover vendere l'anima al diavolo.
Il brano è stato prodotto e arrangiato da Giordano Mazzi.
Commenta l'artista a proposito del nuovo brano: "Se tutto brucia in questa vita ti sarà offerta prima o poi la tua contropartita o in questa vita o nell'altra"
Il videoclip di "Non piangere" è un lyric video che alterna le frasi salienti del testo andando a tempo con le animazioni create da Penelope Petrucciani, graphic design e animazione, con la supervisione del regista Daniele Balboni. La produzione del video è stata curata da Route 9 Production.
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://youtu.be/1-C_S0I1xzs 
Biografia
Il cantautore Domenico Di Graci, in arte Bracco di Graci di origine siciliana ma bolognese d'adozione, scopre proprio nel capoluogo emiliano la passione per la musica. 
Da ragazzo si guadagnava da vivere facendo il carpentiere in ferro, al contempo prende qualche lezione di pianoforte e sull'onda dell'entusiasmo trova l'ispirazione per comporre le sue prime canzoni; debutta con il suo primo 45 giri, inciso usando il suo vero nome proprio a Bologna, a seguito con l'incontro con Lucio Dalla (di cui, in un primo tempo ne è l'autista) ha l'opportunità di firmare il suo primo contratto discografico presso l'etichetta del cantautore bolognese.
Nel 1991 vince il Festival di Castrocaro con il brano "Vivo muoio e vivo".
Nel 1992 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione giovani con il brano "Datemi per favore".
Nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo di nuovo nella sezione giovani con il brano "Guardia o ladro", classificandosi al 4 posto e sempre nello stesso anno, vince il Cantagiro nella sezione giovani ed il Premio Rino Gaetano.
Nel 1994 partecipa al Festivalbar con il brano "Uomo", pubblicato anche come singolo.
Dopo un periodo di fugace successo dal 1998 torna al lavoro di operaio in fabbrica, continuando però la sua attività di autore, che lo porta a scrivere anche per artisti di grosso calibro come Gianni Morandi. 
Oggi, fuori tempo massimo, punzecchiato dagli amici che gli hanno sempre fatto pesare il suo abbandono alla musica decide di lasciare qualche traccia di sé, scrive ed incide un nuovo Album che contiene 11 inediti.
"Non piangere" è il nuovo singolo di Bracco Di Graci disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 26 maggio 2023.
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micro961 · 1 year
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Edoardo Cerea - La lunga strada
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La Title Track del quarto album del cantautore piacentino
Le domande della vita, o meglio di una vita, che si affastellano nella mente lungo l’autostrada
«Ero in viaggio sull’autostrada del sole, sotto una fitta nevicata in direzione Ferrara dove avrei suonato la sera. Durante quel viaggio vengo assalito da un vortice di domande che mi hanno portato a fare una serie di riflessioni sui desideri, sulle passioni, sulla loro effettiva opportunità e possibilità di realizzazione e sulle energie che ancora mi andava di spendere in alcuni percorsi, in primis la musica.  Lì, su quel tratto di autostrada, ho iniziato a domandarmi se tutto questo avesse ancora un senso per me: ore ed ore di macchina, scendere, scaricare, attaccare, fare i suoni, salire su un palco e prepararmi a fare ascoltare, o almeno provare a fare ascoltare, la mia musica a quelle persone che, presumibilmente, erano lì per tutt’altro» Edoardo Cerea Tutte le frasi di questa canzone finiscono con il punto di domanda. La vita reale, sul palco e giù dal palco, darà le risposte a queste domande.
Autoproduzione Radio date: 4 aprile 2023 Release album: 27 ottobre 2022
Edoardo Cerea, cantautore piacentino, debutta come autore nel 2004, dopo una lunga esperienza da interprete, con l’album “Come se fosse normale“, edito dalla BMG RICORDI e arrangiato dal musicista e produttore torinese Mario Congiu. Contemporaneamente, è anche la voce del fortunato tributo a Luigi Tenco “L’aria triste che tu amavi tanto”, spettacolo allestito da Assemblea Teatro (Teatro Stabile di Innovazione di Torino). Da questo spettacolo, sono stati tratti due CD ed è stato realizzato un tour, che per due stagioni è stato presente nei teatri di tutta Italia. Il 29 gennaio 2008 esce “Disperanza“, il secondo disco, edito dall’etichetta indipendente “La Locomotiva”. Nel giugno 2010 prende vita l’idea di realizzare un mini-album, dal titolo: “Edoardo Cerea acoustic trio“. Il disco contiene sei brani già editi nei due cd precedenti-totalmente rivisitati. Il 18 ottobre 2015, esce il terzo album dal titolo “E’ meglio se continuo a cantare”, prodotto da Fabrizio Naniz Barale (Ivano Fossati, Yo Yo Mundi): tra le tracce, anche un duetto con Francesco Di Bella (24 Grana). 
Nel mese di ottobre 2017 sbarca in Uruguay la tournée che  rende omaggio a Luigi Tenco, con le serate al Teatro “Maccio” di San Josè de Mayo e al Teatro “Verdi” di Montevideo, nell’ambito del festival internazionale FIDAE.   Nel mese di ottobre del 2018, Assemblea Teatro è di nuovo chiamata a ricordare il talento di Luigi Tenco in ambito internazionale: il cantautore è ricordato in un concerto a La Valletta (Malta), in occasione della Settimana della lingua Italiana nel mondo/La Valletta capitale Europea della Cultura. Nel dicembre del 2020 pubblica il singolo “I ragazzi del 2020”, un omaggio alla coraggiosa generazione di giovani e giovanissimi ad alla loro vitale reazione alla pandemia. Il 30 giugno 2022 esce “Meno male che ci sei” il primo singolo (con videoclip) del nuovo album previsto invece per l’autunno. Il 15 settembre esce il secondo singolo, (con videoclip) “Incallito Sognatore”. Il 27 ottobre 2022 “La Lunga Strada” nuovo album di inediti contenente 10 brani e  una bonus track.
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: BASE alla Design Week 2023 | We Will Design. We have an I.D.E.A.
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Milano: BASE alla Design Week 2023 | We Will Design. We have an I.D.E.A. Inclusione. Diversità. Equità. Accessibilità: dal 17 al 23 aprile BASE porta alla Design Week 2023 la terza edizione di We Will Design: We have an I.D.E.A. con designer provenienti da tutto il mondo, scuole, università, istituzioni internazionali, giovani studenti che riflettono sul concetto di design plurale e inclusivo. Per tutta la settimana del design BASE presenta progetti inediti, esposizioni, workshop e appuntamenti che abbracciano le dimensioni racchiuse nell’acronimo I.D.E.A. - Inclusione, Diversità, Equità e Accessibilità. INCLUSIONE: creare un ambiente in cui tutti gli individui si sentano accolti, sicuri, rispettati, valorizzati e supportati per consentire la piena partecipazione e il contributo. DIVERSITÀ: ogni individuo è unico e ne riconosciamo le peculiarità. Origini etniche, genere (identità, espressione), orientamento sessuale, provenienza, status socio-economico, religione o convinzioni personali, stato civile, età e disabilità. EQUITÀ: identificare e rimuovere le barriere, soprattutto economiche, per garantire la piena partecipazione di tutte le persone e di tutti i gruppi. ACCESSIBILITÀ: progettare prodotti, dispositivi, servizi o ambienti per le persone con disabilità. Un insieme di soluzioni che consentono al maggior numero di persone di partecipare alle attività nel modo più efficace possibile. Quattro dimensioni e centinaia di intersezioni e sfumature, che intrecciano la vita di quasi otto miliardi di persone sul pianeta. Persone di ogni genere, razza, età, abilità, cultura, a cui per definizione il design plurale parla e si rivolge. La pluralità del design promosso da BASE racconta anche il percorso di co-ideazione e co-progettazione con attori generalmente non inclusi nelle conversazioni e strumenti del design contemporaneo. We Will Design non è solo uno spazio di racconto ed esposizione: è un percorso di sperimentazione che va avanti tutto l’anno con residenze e scambi internazionali, in cui le pratiche e le esperienze di design diventano strumento per leggere - e, talvolta, risolvere - le tante contraddizioni del nostro presente. Un banco di prova per progetti che, insieme a quelli di altri designer, vedono la luce e incontrano il pubblico proprio in occasione della Design Week. Per la Design Week 2023 We Will Design sviluppa queste riflessioni presentando una grande installazione di Claire Fontaine che accoglie il pubblico nella Ground Hall di BASE; i formati progettuali Temporary Home ed Exhibit - con progetti da tutto il mondo; We Will Design – Kids, con una serie di momenti a misura di bambino sempre collegati a valori di accessibilità e inclusione; We Will Design Music, con un ricco palinsesto musicale in collaborazione con Volvo Studio Milano e Le Cannibale. L’installazione di Claire Fontaine per BASE Claire Fontaine è un’artista collettiva fondata da James Thornhill e Fulvia Carnevale nel 2004 a Parigi. Dal 2017 vive e lavora a Palermo. Il suo nome è uno pseudonimo che suona come un nome di donna francese e si ispira all'orinatoio di Duchamp (Fontaine) e a una famosa marca di cartoleria francese (Clairefontaine), in modo da creare uno spazio di disoggettivazione in cui gli artisti che lavorano con questo nome possono sperimentare in libertà, senza bisogno di sentirsi costretti dal loro genere, razza o classe di nascita. In occasione della Design Week porta a BASE Milano una grande installazione immersiva per gli spazi della ground hall. Le opere prenderanno la forma di frasi LED che ci interpellano, ci sollecitano, ci provocano. Queste affermazioni luminose, che attivano domande più che consegnare risposte, donano materialità alle parole, facendole interagire con il mondo esterno, cambiando così la lettura della realtà che le circonda. E, con essa, la nostra interpretazione del mondo. La pratica di Claire Fontaine non si concentra sul genio individuale e sull'eccellenza della singolarità ma cerca l'attivazione delle forze e le forme contenute nella storia dell'arte e ne evidenzia il contenuto politico. Claire Fontaine utilizza diversi media e rifiuta l'obbligo di adottare un vocabolario di forme riconoscibile nel suo lavoro, piuttosto lo affronta come una ricerca sperimentale in corso, una continua esplorazione. Usa il video, la scultura, il testo luminoso, spesso il neon, la pittura, la scrittura letteraria e teorica. Temporary Home Anche quest’anno casaBASE – la guesthouse di BASE – diventa Temporary Home e si trasforma in una residenza sui generis per cinque designer e artiste donne provenienti da Francia, Inghilterra, Olanda, Grecia, Germania. Cinque stanze si fanno casa e luogo di sperimentazione delle designer, che qui svilupperanno, esporranno e racconteranno i propri progetti al pubblico. In particolare, l’artista Adi Hollander insieme con Otherabilities, Andreas Tegnander e Ildikó Horváth - in collaborazione con l’Ambasciata e il Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia - presenta “Haptic Room Study #2: Traveling Tactile Concert”, un’installazione sonora e un concerto itinerante aptico in cui i visitatori sono invitati ad ‘ascoltare con il proprio corpo’. L’installazione è l’arrangiamento di superfici tattili come assi di pavimento vibranti, superfici morbide e piastrelle di porcellana su cui il pubblico si potrà sedere, appoggiare o sdraiare per percepire il suono attraverso il tatto. Con “Butterflies of the Beautiful” Maria Varela - in collaborazione con British Council come parte del programma Circular Cultures e con il supporto di Onassis Foundation - traduce i report delle Nazioni Unite sull’uguaglianza di genere in farfalle generate da un algoritmo, prendendo spunto dal protagonista della storia di Nathaniel Hawthorne “The Artist of the Beautiful”, sottoponendo ad un punto di vista contemporaneo la battaglia tra estetica e praticità, la combinazione di Arte, Scienza e Tecnologia all’interno di un processo creativo e lo stato dell’ambito femminile contemporaneo globale. Sanne Visser - in collaborazione con British Council come parte del programma Circular Cultures - con il progetto “Locally Grown” lavora a contatto con i parrucchieri, attraverso dei tagli di capelli eseguiti in diretta su una sedia da barbiere ridisegnata, coinvolgendo il pubblico in un’installazione interattiva per mostrare come i capelli possano essere una risorsa riciclabile, aprendo un discorso più ampio su un futuro di sostenibilità a partire da questo materiale riutilizzabile. Con “Queering School/s”, la designer, artista, curatrice Emma Sfez - in collaborazione con l’Institut français Milano - lancia una sfida e una riflessione sui linguaggi, le rappresentazioni, le immagini, le strutture e le narrazioni che circolano e si sono radicate nel sistema educativo. Nel progetto “Botanical Role Play” di Louisa Wolf - promosso dal Goethe-Institut Mailand - studi di genere, femminismo e BDSM si intersecano con la botanica e il giardinaggio attraverso una varietà di strumenti, outfit e oggetti. Exhibit Un luogo di ricerca e sperimentazione sul design democratico e plurale: Exhibit raccoglie i lavori di accademie, università - come la Scuola del Design del Politecnico di Milano, Université Jean Monnet Saint-Étienne, Manchester School of Art, Tecnológico de Monterrey - studi di progettazione, designer emergenti, e presenta la restituzione inedita di processi di residenza sviluppati nei mesi precedenti a BASE. Fra i designer partecipanti: Eva Lotta Landskron, con l’installazione “Do Touch” introduce uno stato intermedio tra solido e fluido, nella metaforica ricerca di una via alternativa agli estremismi e alle polarizzazioni del dibattito pubblico. Per Sohye Shin il progetto “Inside-Out” è un gioco, un’indagine su come le abitudini alimentari riflettano la pressione sociale. Juliette Van Der Mosten presenta “Meanders”, un gioco da tavola collaborativo a supporto delle famiglie che si confrontano con casi di demenza e altre patologie simili. Hyukjoon Choi porta “Where positivity is plugged in” un’installazione performativa che invita a riflettere sulle conseguenze della felicità obbligatoria e della necessità di avere un mind-set positivo imposta dai canoni contemporanei per aumentare la produttività. Per la designer Matilde Brizzi “Broccoli Bar” è un angolo conviviale che invita tutte le persone a sedersi e partecipare a dibattiti su fenomeni sociali che le riguardano o di cui subiscono gli effetti, ma che solitamente rimangono nei tavoli esclusivi degli ambienti accademici. Con “Amor? Luta!” Margarida Coelho rappresenta un necessario ribaltamento della propaganda politica con la parità di genere. I costumi tradizionali del folklore portoghese vengono ridisegnati, in collaborazione con le donne artigiane locali, con messaggi e simboli femministi. Attraverso la piattaforma fisica e online The Vanity Table, Ava Asaadi presenta “Cosmetic Footprints”, una serie di oggetti che catturano il valore degli articoli di cosmetica scartati, collezionati negli anni dalla designer. Con “My Dream Bunker” Studio Sophia Schullan riflette su come i giocattoli possano essere riprogettati per offrire alle future generazioni degli strumenti narrativi utili a crescere negli inevitabili effetti della crisi climatica. Quattro designer dall’Estremo Oriente, layer della Newcomer Society, dall’Accademia di Design di Eindhoven, espongono quattro progetti che spaziano da medium digitali a medium materiali, mappando uno scenario socio-culturale di atteggiamento consumistico, tramite la loro prospettiva nomadica nei Paesi Bassi. L’artista e designer Guus Hoeberechts esplora le idee normative attorno al concetto di famiglia con “(De)constructing family models”. La designer polacca Agnieszka Cieszanowska presenta “C l u s t e r e d”, con cui materializza il fenomeno della trypophobia, la paura o il disgusto verso i pattern irregolari di cerchi o buchi. Atelier Ad-Hoc con “co-LIZA" presenta un progetto focalizzato sull’inclusione di migranti, rifugiati e immigrati nella città di Bucharest tramite un’unità mobile e adattabile. Il designer e ricercatore Bruno Szenk propone “I=Fe”, una riflessione auto-investigativa sull’essere materiale attraverso la creazione di utensili, documentazione e storytelling. Il collettivo AAA presenta i progetti di tre gruppi selezionati in base ai risultati ottenuti durante il corso di “Inclusivity Design” del Politecnico di Milano; Tangity Design Agency finanzia e dà il patrocinio all’iniziativa. Endelea, CO.ARCH ed Equilibri Furniture presentano “Karibu Kiti”, delle sedute ispirate dalle tipiche linee tondeggianti delle sedie tanzaniane. L’artista visiva e fashion designer Eungyun Kim affronta il tema della malattia e dell’autostima con il progetto “Dis+ease”. La designer Greta Ballschuh propone “Question of Matter”, una riflessione sulla relazione di reciprocità tra corpo e natura. Miocugino e Alvar Aaltissimo presentano “Case Milanesissime in 3D”, una descrizione dell’abitare temporaneo milanese del nostro tempo, in collaborazione con Corraini Edizioni, HPO, The Digital Circle. Standard404 & Eretico presentano “Cinema Parentesi”, un tributo al linguaggio contemporaneo delle immagini in movimento. L’interior designer Subin Seol riflette sul modo di ricordare l'architettura demolita tramite oggetti tangibili nelle nostre vite quotidiane con “Remembrance”. Progettare per le fragilità future sarà il tema sviluppato dalla Scuola del Design del Politecnico di Milano focalizzato sul concetto di Design for All, approccio olistico al design fondato sull’inclusione sociale e l’uguaglianza. Con l’exhibit “MancDesign”, la Manchester School of Art espone i lavori accademici del Dipartimento di Design con un progetto collettivo che mostra come il design sia radicato nel “luogo”, collegato al passato, al presente e al futuro di Manchester. Gli studenti di design del Tec de Monterrey – Scuola di Architettura, Arte e Design (EAAD) al Tecnológico de Monterrey interagiranno con il pubblico per esplorare, riflettere e dialogare sui modi in cui il design si relaziona alle quattro dimensioni di I.D.E.A. Université Jean Monnet Saint-Étienne con il designer e ricercatore Ernesto Oroza presenta “Manger, Dormir, Communiquer”, un progetto realizzato con gli studenti di CyDRe, il 3° Ciclo della Scuola di Arte e Design di Saint-Étienne. Non una semplice esposizione, ma un “foyer” (in francese, “focolare”, un luogo di raccolta di una comunità) dove si può mangiare, dormire e comunicare, mettendo in discussione le nuove soluzioni apolitiche del design, opponendo resistenza tramite queste tre semplici mansioni umane. Il progetto "Costituire - materials.design.rights" promosso dal Festival Divercity, in collaborazione con il dipartimento di Design dell'Università di Firenze, si propone di inquadrare i problemi e le relazioni che intercorrono tra la società e l'ambiente, analizzando e decodificando il lavoro insieme - inteso come collettivo, atto orizzontale e partecipativo - come possibile antidoto al propagarsi dell'individualismo e alla mancanza di cura per l'Altro e l'Altrove che caratterizzano il nostro vivere contemporaneo. L’attenzione di "Costituire" verte dunque verso il design come pratica sociale, per la creazione di reti di emancipazione, di innovazione sociale, di comunità e cooperazione internazionale. L'impegno è quello di dar luce a chi racconta e cura le vulnerabilità, a chi vuole superare i modelli culturali dominanti e l'economia della performatività, declinando la cura come contraltare all’aggressione sistemica ai diritti e alla salute delle comunità marginalizzate, razzializzate e dal background migratorio, perpetrata anche attraverso lo strumento tecnico del design (o la sua assenza). Nell’ambito delle due residenze ospitate nel corso dell’anno da We Will Design e che hanno lavorato sul concetto di soglia e sull’abbattimento delle barriere della fabbrica ex-Ansaldo per mettere BASE in dialogo con la città, la ricerca di Analogique sfocia nel progetto “*FR*OG*”, una collezione di oggetti frugali, un processo-progetto che lavora sul tempo lungo delle dinamiche sociali, per innescare nuove relazioni tra gli edifici, il tessuto urbano circostante e gli abitanti di una porzione di città. Mentre Davide Tagliabue propone un’installazione che parte dall’elemento della scala, ed è allo stesso tempo luogo di transito e di ingresso al mondo domestico così come luogo di sosta in cui si vive lo spazio comune. We Will Design – Kids I valori di accessibilità e inclusione si incontrano anche nel progetto We Will Design – Kids: una guida a misura di bambino per dare anche ai più piccoli la possibilità di avvicinarsi al mondo del design. Musica e Design Week In collaborazione con Volvo Car Italia, BASE propone “We Will Design Music – Warm Up”, già a partire dal 15 marzo, una rassegna musicale di warm up verso la Design Week. In diretta dal Volvo Studio Milano, ci saranno quattro serate per quattro artisti che rappresentano le innovazioni della scena musicale italiana. Uno spazio d'incontro fra gli artisti e il pubblico sulla strada verso il design della musica del futuro. Durante la Design Week, all’ex-Ansaldo, un’intera settimana di musica. Tornano le serate con Le Cannibale: elettronica, house, techno, disco, world music con HAAi, Dj Phyton, Fabio Monesi, Hiroko Hacci.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ilgiomba · 1 year
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LO ANNUNCIO UFFICIALMENTE: INIZIO LA REGISTRAZIONE DI ALCUNI MIEI BRANI INEDITI PER PIANOFORTE. In questi giorni, grazie all'arrivo del mio nuovo pianoforte, la vena artistica e compositiva che si era un po' sopita in me, pare essersi risvegliata: nei prossimi giorni, quindi, inizierò le registrazioni di alcuni miei brani inediti per pianoforte, che troverete in tutti i maggiori Marketplace Internazionali. Si tratta di 15 brani che rappresentano 15 miei stati d'animo trasposti in musica, sui tasti bianchi e neri del pianoforte. Restate sintonizzati, anche perché intendo dare TOTALMENTE in beneficienza qualsiasi eventuale ricavo derivante da possibili royalties o diritti. #amore #tristezza #love #sentimenti #sad #sadnees #feeling #amare #me #pensieri #frasi #emozioni #goodbye #addio #insta #instalove #autumn #autunno #abbandono #cuoreapezzi #frasiamore #frasitumblr #frasitop #libri #libro #musica #music #instamusica #pianista #pianistboy (presso Palermo) https://www.instagram.com/p/CmnuAiONyjR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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buongiornocolcuore · 1 year
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Buongiorno, Buonanotte, Immagini Nuove e Sempre Aggiornate. Contenuti inediti per auguri e saluti da condividere sui social. Frasi e foto per ogni festività." Website: https://www.buongiornocolcuore.it Location: Italy
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howl-jordan · 4 years
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NUOVIORIZZONTI il nuovo E.P. di canzoni.
👇Listen 👇
YouTube:https://www.youtube.com/playlist?list=PLRktsVoV5gzMxJVXN29SR_evk8NomJy83
Bandcamp:http://howljordan.bandcamp.com/album/nuovi-orizzonti
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Le tue gambe, due piante che vorrei innaffiare un po’.🍃
Gazzelle, una canzone che non so.
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animatormentata · 4 years
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X: Cosa sono per te?
Io: Una promessa,lo sai.
X: Di cosa?
Io: Di felicità.Della mia felicità.
@mega-philator
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comefioridibach · 5 years
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Dirti che staremo insieme.
Dirti che staremo bene.
- Martina Attili
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catene-di-ghiaccio · 5 years
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"io chiedo di non chiedere"
La solita stronza
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loquenecesitoesamor · 6 years
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"E sogno un mondo che finisca degnamente.
Che esploda, non che si spenga lentamente."
- Anastasio
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L’amore è così stupido, ma vallo poi a capire... L’amore è solo carte da scoprire.
E anche quando sarà chiaro che non c’è più niente, tu credimi, credimi sempre.
E anche quando avremo troppe cose da cambiare, credimi, credimi sempre. ♥️
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micro961 · 1 year
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Lucio Matricardi -  Mozambico
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Il brano scelto come colonna sonora del trailer   ufficiale del “festival dei diritti umani di Napoli” 2022
Il singolo è estratto dal nuovo album del cantautore e compositore marchigiano, fortemente impegnato sul tema dei diritti umani
Una samba scura e frenetica che racconta l’avventura di un caro amico dell’autore incontrato a Milano mentre chiedeva elemosina accanto ad un bar. Da un'amicizia nasce il racconto della ricerca di una felicità ipotetica. Quella di partire dal sud del mondo per venire in Europa a cercare una nuova vita. Nel ritornello sono scolpite le frasi che il personaggio ha ascoltato nella terra di arrivo, dedicate a sé e ai suoi simili clandestini, una sorta di preghiera che nasconde il canto della migrazione.
Il brano è stato scelto come colonna sonora del trailer ufficiale del “Festival dei diritti umani di Napoli” 2022, rimarcando l’attenzione di Lucio Matricardi per le tematiche sociali e l’attenzione ai diritti umani. La canzone, infatti, è stata selezionata proprio perché tratta temi legati al festival, il cui focus per questa edizione era la Pace “Im-possibile”.
“Mozambico” è una delle undici tracce che compongono “Non torno a casa da tre giorni” secondo album di inediti di Lucio Matricardi.
Dicono di “Non torno a casa da tre giorni”
«Lucio lavora sulla musica e sulle parole con il garbo e la cura che servono nel rispetto ed esaltazione della tradizione cantautorale popolare» Rumore
«Questo disco non è vecchio e non è antico. Ha una personalità che tende a non avere troppi debiti di appartenenza. E che bella l’Italia che esce fuori dai sapori allegorici che si leggono dentro gli angoli di questo nuovo lavoro» Raro più
«“Non torno a casa da tre giorni”, racchiude undici brani: ammalianti, eruditi e intraprendenti. L’album utilizza con ingegno un’impalcatura sonora soave e brillante, affiancata da strumenti reali e da un sound elettronico di primo livello, tutte le tracce sollecitano la curiosità degli ascoltatori e ampliano lodevolmente l’immersività del pubblico.» The Music Way Magazine
«Bello si… e capita di riascoltarlo, di volerlo riascoltare… capita di volerci entrare dentro come fossimo bambini. Perché i bambini, in un modo o nell’altro, sembrano essere i padroni di casa. Ma questa è una sensazione tutta mia.» Just Kids Magazine
Etichetta: Udedi Musica & Cultura
Artista poliedrico che unisce nella sua arte la composizione, il teatro e la letteratura. Lucio Matricardi è originario di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo e inizia a studiare pianoforte all’età di 4 anni. Dopo un lungo periodo di immersione nella musica classica si perfeziona tra gli altri con i maestri: Daniele Di Bonaventura (Bandoneonista di Paolo Fresu), Ramberto Ciammarughi, Greg Burk, Paolo Di Sabatino (collaboratore di Fabio Concato e Mario Biondi). Frequenta i corsi del Saint Louise College di Roma con il maestro Pierpaolo Principato (Direttore della sezione pianoforte) e musica d’insieme con il maestro Giovanni Mazzarino. Frequenta i corsi di perfezionamento in jazz ed improvvisazione con Jeff Ballard e Larry Grenadier (Brad Meldhau Trio). Frequenta i corsi di pianoforte di Phil Markovitz  a Roma. (veterano della scena jazzistica internazionale). Partecipa ad un corso sul cantautorato con Riccardo Sinigallia (Tiro Mancino, Niccolò Fabi, Motta, Coez). Dal 2005 lavora come compositore per numerose produzioni teatrali e di cortometraggi. Nel 2013 realizza uno spettacolo, “Rimusicanze” in cui riscrive le musiche dei film muti “La Palla n.13” di Buster Keaton e “Charlot Boxer” di Charlie Chaplin. Nel 2008 è co-autore insieme all’attore e regista  Mauro Macario di un Recital su Lèo Ferrè e Fabrizio De Andrè realizzato in numerosi teatri italiani. Nel 2014 partecipa come co-arrangiatore al disco di Antonio Felicioli “Flute Book 1” con lo storico sassofonista italiano Antonio Marangolo (Paolo Conte, Vinicio Capossela, Francesco Guccini). Nel 2016 esce il suo primo disco “Sogno Protetto”, un’opera cantautorale-musicale che ottiene un ottimo riscontro di critica e di vendita. Promuove il suo lavoro con più di cento concerti in tutte le maggiori piazze del centro Italia. Ha aperto i concerti di: George Moustaki, Jane Birkin, Juliette Greco, Susan Vega,  Paolo Belli Big Band, Alex Britti, Dente, Di Martino, Giovanni Truppi e Mattew Lee. Nel 2019 inizia la collaborazione col regista Alessandro Negrini (Vincitore Golden Movie Award 2019, Malta International film festival 2019, Milano film Festival 2019, miglior regia al Palermo Sole Luna film festival 2019) che scrive e dirige il video della canzone “La Manna Dal Cielo”.   Nel 2022 si esibisce in tour in varie piazze marchigiane (Fermo, Grottammare, Ortezzano, Belmonte) e al “Mugellini Festival” di Potenza Picena, prestigiosa rassegna dei più grandi musicisti classici attuali, con apertura ai compositori moderni. Il 18 novembre pubblica “Non torno a casa da tre giorni”, il suo secondo album.  
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flavio-milani00 · 3 years
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È disponibile su Amazon (link nel post che trovate fissato in alto nel profilo) la mia raccolta di riflessioni intitolata "Relazioni e interiorità".
Gli scritti, alcuni inediti e altri già pubblicati su questo social, sono nati spesso anche per caso durante un avvenimento particolare nella mia vita quotidiana. Essi sono di media-corta lunghezza e con loro ho cercato di unire le relazioni tipiche della vita umana con l’interiorità, due mondi non separati ma che hanno uno stretto legame. Si andrà quindi a scoprire che nei rapporti instaurati con gli altri l’aspetto profondo ha davvero una sua importanza.
Alla fine troverete anche delle frasi che ho trovato sul web e sempre legate principalmente all'interiorità.
La pagine che segue ogni singolo scritto vedrete che sarà bianca o in pochissimi casi prevalentemente bianca così da potervi appuntare qualcosa. Può essere un'occasione per riflettere.
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