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#irrazionalità
conilsolenegliocchi · 5 months
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~ Irrazional-mente ~
Gelosa
dei pensieri che non conosco
del vento che può sfiorarti
delle lenzuola che possono avvolgerti
del profumo che può starti addosso
della sigaretta sulle tue labbra
di ogni sguardo che ti fa suo
e non è il mio.
@conilsolenegliocchi 🐞
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gregor-samsung · 6 months
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" Nella lettera del 1963 scritta al figlio di Eichmann, dopo il processo e la condanna a morte di suo padre in Israele, Anders, nel tentativo di andare alle radici di quella mostruosità che fu lo sterminio di sei milioni di ebrei, scrive: «L’inadeguatezza del nostro sentire non è un semplice difetto fra i tanti; non è neppure soltanto peggiore del fallimento della nostra immaginazione o della nostra percezione; essa è invece addirittura peggiore delle peggiori cose che sono già accadute; e con questo voglio dire che essa è persino peggiore dei sei milioni [di morti della Shoah]. Perché? Perché è questo fallimento che rende possibile la ripetizione di queste terribilissime cose; ciò che facilita il loro accrescersi; ciò che probabilmente rende addirittura inevitabili questa ripetizione e questo aumento. Infatti a incepparsi non sono solo i sentimenti dell'orrore, della stima o della compassione, bensì anche il sentimento della responsabilità. Per quanto possa sembrare infernale, anche per quest’ultimo valgono le medesime cose che valevano per l’immaginazione e la percezione: esso si fa tanto più debole quanto più aumenta l’effetto a cui miriamo o che abbiamo già raggiunto; diventa cioè uguale a zero. E questo significa che il nostro meccanismo d’inibizione si arresta del tutto non appena si sia superata una certa grandezza massima. E poiché vige questa regola infernale, ora il ‘mostruoso’ ha via libera» [G. Anders, Wir Eichmannsöhne, 1964]. L’esperimento nazista – non per la sua crudeltà, ma per l’irrazionalità che scaturisce dalla perfetta razionalità di un’organizzazione che cresce su se stessa al di fuori di ogni orizzonte di senso, dove, come nel caso di Stangl, “sterminare” assume il semplice significato di “lavorare” – può essere assunto come quell'evento che segna l’atto di nascita dell'età della tecnica. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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parolerandagie · 2 years
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Menzogne, finanziamenti sospetti, coinvolgimento russo nella vicenda daranno lavoro agli storici del futuro. I quali studieranno senz'altro il fenomeno di obnubilamento prodotto da un tipo particolare di polvere magica comune a tutti i movimenti populisti che attualmente attanagliano l'Europa, gli Stati Uniti, il Brasile, l'India e molte altre nazioni. La ricetta di questa polvere magica ci è ormai ben nota: sfrenata irrazionalità, ostilità verso lo straniero, rifiuto di un'analisi seria della realtà, diffidenza nei confronti degli ''esperti'', ribadita parzialità in favore della propria nazione, appassionata fiducia nelle soluzioni facili, nostalgia per certe forme di ''purezza'' culturale, più un manipolo di politici senza scrupoli pronti a sfruttare queste pulsioni.
Ian McEwan da ‘’Lo Scarafaggio’’
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unita2org · 5 months
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BEPPE GRILLO DA PIFFERAIO DI HAMELIN A FONDATORE DI RELIGIONI. LE DUE COSE NON SONO IN CONTRADDIZIONE ANZI...
di Redazione Ebbene Beppe Grillo continua la sua opera di aggregatore di masse proletarie e piccolo borghesi, senza coscienza di sé come classe sociale, ma profondamente deluse dalla politica dei partiti della piduistica seconda Repubblica, di cui lui è un fedele servitore, a cui ha dato una nuova formazione inconcludente e ideologicamente reazionaria, il Movimento 5 Stelle, come abbiamo…
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loveisacharacter · 7 months
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Da settimane mi sento dire “sei un vulcano” perché faccio veramente milioni di cose insieme tutte nello stesso giorno, magari dormendo anche solo 3/4 ore per notte, per settimane di seguito.
La verità è che se rallento e mi fermo, se rallento e fermo il mio corpo, la testa può raggiungermi, i pensieri sovrasteranno la condizione raggiunta e dovrei combattere una battaglia già persa in partenza.
Di che battaglia parlo?
Si tratta della razionalità che si fa da parte per far spazio alla sua nemesi, l’irrazionalità. Si parla anche di overthinking, la testa andrebbe a tremila, macinando pensieri e storie che magari non potrebbero mai esistere.
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spinelliditalia · 1 year
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@SpinellidItalia (il meglio).
https://twitter.com/SpinellidItalia
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Lo stigma sul consumo di droghe leggere nasce dal comportamento di chi ne fa uso: l'irrazionalità ha un prezzo ed è quello di essere considerati persone inaffidabili, su cui non si può riporre fiducia.
Per la sicurezza sul lavoro, il consumo di droghe tollerato è pari a zero.
Un imprenditore serio non vuole avere a che fare con chi faccia uso di droghe: può diventare un pericolo per se stesso e per gli altri sul posto di lavoro - questo non per stigma sociale, ma poiché previsto anche dalle norme per la sicurezza sul lavoro, con controlli a campione.
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Una campagna seria per la cannabis legale deve puntare a motivi di salute (soprattutto per le persone gravemente malate); ad una normativa che protegga i minori dall'approccio e sottragga alle associazioni a delinquere lo spaccio: non a video e foto che invitano al consumo.
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Bere una tazzina di caffè, o tè, mangiare la cioccolata, non è la stessa cosa che fumarsi una canna o bere alcool. Il termine droga ha una connotazione al negativo, associata a comportamenti non ordinari.
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Siamo quello che facciamo e non ciò che diciamo di essere.
I ‘peccati’ non esistono: ci sono solo i Reati. Chi appartiene ad una setta religiosa dovrebbe ben sapere che la moralità non è affatto Verità, ma superstizione, creduloneria. ‘dio’ non esiste e pertanto tutto ciò che viene detto da una setta di sciamani (clero religioso) e da coloro che si mostrano subordinati ad essa non ha alcuna autorevolezza. Partecipare con costanza (o meno) ad un rito…
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Siamo quello che facciamo e non ciò che diciamo di essere.
I ‘peccati’ non esistono: ci sono solo i Reati. Chi appartiene ad una setta religiosa dovrebbe ben sapere che la moralità non è affatto Verità, ma superstizione, creduloneria. ‘dio’ non esiste e pertanto tutto ciò che viene detto da una setta di sciamani (clero religioso) e da coloro che si mostrano subordinati ad essa non ha alcuna autorevolezza. Partecipare con costanza (o meno) ad un rito…
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gioviannasposts · 1 year
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Siamo quello che facciamo e non ciò che diciamo di essere.
I ‘peccati’ non esistono: ci sono solo i Reati. Chi appartiene ad una setta religiosa dovrebbe ben sapere che la moralità non è affatto Verità, ma superstizione, creduloneria. ‘dio’ non esiste e pertanto tutto ciò che viene detto da una setta di sciamani (clero religioso) e da coloro che si mostrano subordinati ad essa non ha alcuna autorevolezza. Partecipare con costanza (o meno) ad un rito…
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laviniaasthings · 1 year
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Siamo quello che facciamo e non ciò che diciamo di essere.
I ‘peccati’ non esistono: ci sono solo i Reati. Chi appartiene ad una setta religiosa dovrebbe ben sapere che la moralità non è affatto Verità, ma superstizione, creduloneria. ‘dio’ non esiste e pertanto tutto ciò che viene detto da una setta di sciamani (clero religioso) e da coloro che si mostrano subordinati ad essa non ha alcuna autorevolezza. Partecipare con costanza (o meno) ad un rito…
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swagbreadmusic · 1 year
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Siamo quello che facciamo e non ciò che diciamo di essere.
Partecipare con costanza (o meno) ad un rito 'magico' che si tiene in un tempio (chiesa), ad opera di una setta di sciamani (chiesa cattolica) non può offrire ad alcuno un attestato di 'brava persona'; ci indica, invece, che tale soggetto è ignorante, irrazionale, privo di etica e preda di un'isteria collettiva (ritualità religiosa), provocata da un abuso di indottrinamento religioso.
Tale persona, evidentemente affetta da psicosi, proprio per quello che fa (senza spirito critico), è inaffidabile nelle proprie azioni e non autorevole, a partire dalle sue affermazioni.
Siamo quello che facciamo e non ciò che diciamo di essere.
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gregor-samsung · 2 years
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“ «Come va come va quando sei arrivato che si fa in città?» badava a ripetere lo zio. Giovancarlo rispose qualcosa di sommario. La zia chiese notizia di alcuni parenti; i parenti godevano ottima salute, ma essa stette ad ascoltare le risposte del giovane come se fossero particolari della loro morte, colla solita compassionante tenerezza. Ancora qualcuno chiese notizia dell'Università e così, esauriti subito tutti i possibili argomenti di conversazione, sopravvenne un istante di silenzio. Lo zio allora si schiarì la gola e, nell'intento di portare il discorso, come il suo magnanimo senso d'ospitalità esigeva, su un soggetto familiare a Giovancarlo, chiese alfine: «Ma Leopardi è buono, buono?» Voleva notizie, cioè, sul valore letterario del nominato Leopardi; sapere, ad esempio, se fosse il primo il secondo il terzo scrittore italiano, se fosse più grande del Tasso o meno, come aggiunse dopo. Naturalmente non fu soddisfatto della risposta del giovane, ma seguiva lo stesso il suo discorso con finta attenzione, mentre gli occhi gradatamente gli si impicciolivano dal sonno; la zia, senza più, dopo qualche minuto piegò la testa sul petto, come era d'altronde sua costante abitudine a quell'ora della sera, e prese anzi a ronfare un tantino. Del resto anche con quell'argomento non s'andò per le lunghe. Disperando della sua causa, lo zio si guardava le unghie sporche; il cugino chiese allora dei locali notturni della capitale, scivolando nel discorso con visibile soddisfazione le parole tabarin girl champagne; l'unica obbiezione che gli si sarebbe potuto muovere avrebbe riguardato una sua cocciuta confusione dei condizionali cogli imperfetti soggiuntivi. Laddove suo padre non confondeva che fra loro, del soggiuntivo, i vari tempi; le confusioni delle due donne vertevano invece di preferenza sui generi dei nomi; quanto al fratello della zia non parlava, ovvero barbugliava in modo del tutto incomprensibile grazie alla particolare pinguedine della sua lingua, complicata dal curioso puntiglio di non voler rifiatare se non a discorso finito, avesse a esser lungo quanto voleva, sicché a costui si poteva concedere, in fatto di flessione verbale, il più largo credito. “
Tommaso Landolfi, La pietra lunare. Scene della vita di provincia, Firenze: Vallecchi, Gennaio 1944² [1ª edizione 1939]; pp. 9-11.
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lu2211 · 2 years
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What if.
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io-pentesilea · 1 year
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(E meno male che sei 'analitico, pragmatico, logico e sistematico'...
Perché se eri 'creativo e artistico' magari sparivi senza nemmeno un vaff...
Ah no.
Barbara)
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rivoluzionaria · 1 year
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Jorge Luis Borges sosteneva che gli antichi greci furono i primi a pensare, ci hanno dato la poesia, la scienza, la filosofia razionale, che tutta la cultura a noi pervenuta nel corso dei secoli derivi dai greci.
I filosofi greci distinguevano l’amore in 12 tipologie diverse a seconda delle diverse emozioni umane e sfumature del sentimento:
Agape (αγάπη)
Agape è l’amore incondizionato, anche non ricambiato. Va al di là delle forze umane, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato nei vangeli e nella religione.
Eros (έρως)
Eros è la tipologia di amore più conosciuta. Dio greco della fertilità, il suo tipo di amore rappresenta quello passionale, il desiderio carnale. Veniva definito in termini di irrazionalità, perché il desiderio ardente avrebbe potuto portare alla follia.
Philia (φιλία)
Philia indica un tipo di amicizia profonda. Amicizia come vincolo di fiducia e lealtà, come fondamenta di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione. Amare ed essere amati.
Storge (στοργή)
Storge è l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, tipico dei consanguinei, deriva da “stergo” che significa amare teneramente.
Philautia (φιλαυτία)
Philautia è l’amore per sé stessi, l’amor proprio, fonte di perfezionamento e benevolenza è definito come forma di egoismo positivo.
Mania (μανία)
Mania associato all’amore è il desiderio incondizionato di amare e possedere, l’amore tossico che vive (apparentemente) solo attraverso il possesso di ciò che brama, il partner come oggetto del desiderio. Distruttivo.
Charis (χάρις)
Charis è forse la tipologia d’amore più ambita tanto quanto appagante: idilliaco. Entrambi i partner si amano allo stesso modo, sia fisicamente che spiritualmente.
Himeros (ἵμερος)
Himeros è l’amore che arde di desiderio fisico, impulsivo, irrefrenabile, l’amore folle. Desiderio carnale, non ascolta ragioni e va appagato nell’immediato.
Anteros (αντέρως)
Anteros, fratello di Eros (si narra fossero inseparabili) è l’amore corrisposto con il rispettivo coniuge/compagno e indica la stabilità sentimentale.
Pragma (πρᾶγμα)
Pragma è associato all’amore maturo di lunga data, ma anche al compromesso e alla pazienza. Fare uno sforzo per dare amore piuttosto che solo per riceverlo.
Pothos (Πόθος)
Pothos è la personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. È anche identificato con l’amore adolescenziale, l’infatuazione, il desiderio prima dell’incontro.
Thelema (θέλημα)
Thelema è l’amore nei confronti di ciò che si fa, il proprio lavoro, il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare e non è rivolto quindi ad una persona.
— manuela g.
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ninfaribelle · 5 months
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Ho inseguito il tempo
perdendomi in stupidi voli, dimenticando tante cose a volte anche me stessa
Ho inseguito il tempo
cercando di imparare dagli altri cose che solo la vita, con la sua irrazionalità, può insegnare
Ho inseguito il tempo
cercando consensi che gratificassero il mio io senza accorgermi che così impoverivo la mia essenza
Ho inseguito il tempo
mascherandomi di doveri e ragione soffocando la libertà di sentirmi viva
Ho inseguito il tempo
e quel tempo é passato senza che me ne rendessi conto
Ora vivo il mio tempo
quello fatto di cose vere... quello fatto di me
(Gilda - Ph. Io)
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