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#letteratura europea
gregor-samsung · 7 hours
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«Vede, a me non piace né comandare né essere comandato. A me piace lavorare da solo, così è come se sotto al lavoro finito ci mettessi la mia firma; ma lei capisce bene che un lavoro come quello non era per un uomo solo. Così ci siamo dati da fare: dopo quella gran tormenta che le ho raccontato era tornata un po' di calma e non si andava tanto male, ma a colpi veniva giù la nebbia. Per capire ognuno che tipo era ci ho messo un po' di tempo, perché non siamo mica fatti tutti uguali: specie poi coi forestieri. L'ortodosso era forte come un toro. Aveva la barba fin sotto gli occhi e i capelli lunghi fin qui, però lavorava preciso e si vedeva subito che era del mestiere. Solo che non bisognava interromperlo, se no perdeva il filo, cascava dalle nuvole e doveva ricominciare tutto dal principio. Di Staso è venuto fuori che era figlio di un barese e di una tedesca, e difatti si vedeva che era un po' incrociato; quando parlava facevo più fatica a capirlo che se fosse stato un americano d'America, ma per fortuna parlava poco. Era uno di quelli che dicono sempre di sì e poi fanno alla sua maniera: insomma bisognava starci attenti, e il suo guaio era che pativa il freddo, così tutti i momenti si fermava, si metteva a ballare magari anche in cima al traliccio, che mi faceva venire la pelle di gallina, e si metteva le mani sotto le ascelle. Il pellerossa era una sagoma: l'ingegnere mi ha raccontato che era di una tribù di cacciatori, e che invece di stare nella loro riserva a fare tutti quei gesti per i turisti, avevano accettato in blocco di trasferirsi nelle città per fare la pulizia delle facciate dei grattacieli; lui aveva ventidue anni, ma quel mestiere lo facevano già suo padre e suo nonno. Non è che sia la stessa cosa, per fare il montatore ci va un po' più di cervello, ma lui cervello ne aveva.
Però aveva delle abitudini strane, non guardava mai negli occhi, non muoveva mai la faccia e sembrava tutto d'un pezzo, anche se poi sul montaggio era svelto come un gatto. Anche lui parlava poco: era grazioso come il mal di pancia, e a fargli osservazione rispondeva; dava anche dei nomi ma per fortuna solo nel dialetto della sua tribù, così si poteva far finta di non capire e non nascevano questioni. Mi resta da dire del regolare, ma quello ho da capirlo ancora adesso. Era proprio un po' intiero, ci metteva tempo a capire le cose, ma aveva volontà e stava attento: perché lo sapeva, che non era tanto furbo, e cercava di farsi forza e di non sbagliare, e difatti in proporzione sbagliava abbastanza poco, appunto, non capivo come facesse a sbagliare così poco. Mi faceva pena perché gli altri gli ridevano dietro, e mi faceva tenerezza come un bambino, anche se aveva quasi quarant'anni e non era tanto bello da vedere. Sa, il vantaggio del nostro lavoro è che c'è posto anche per gente come quella, e che sul lavoro imparano quelle cose che non hanno imparato a scuola; solo che con loro ci va un po' più di pazienza.»
Primo Levi, La chiave a stella, Einaudi (Supercoralli Nuova serie); prima edizione 1978.
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marcogiovenale · 1 year
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25 febbraio, roma: incontro con centroscritture.it
Roma, sabato 25 febbraio, CS lab OPEN, un pomeriggio di ritrovo con gli amici del CentroScritture e con chiunque vorrà partecipare, in occasione della presentazione del volume con i testi del laboratorio di scrittura poetica tenuto lo scorso anno, che sarà letto e consegnato, accanto alla presentazione dei nuovi corsi, seminari, libri e progetti, alle 17:30 nella sala Oroincentri di via Pietro…
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IDENTITARIO 🔥
Laboratorio per la guerriglia culturale
Forgiatosi nell’esperienza di Passaggio al Bosco Edizioni e delle Comunità militanti, IDENTITARIO vuole essere centro e asse della cultura non allineata: un‘officina delle idee, uno spazio libero e un cantiere in perenne movimento, oltre la banalità della narrazione mainstream, il grigiore del “politicamente corretto” e l’ignavia del “mondo degli uguali”.
IDENTITARIO non è un palcoscenico per mitomani, un catalizzatore di like o un cenacolo per adoratori delle ceneri, ma il tamburo battente di un’avanguardia che ha scelto di vivere altrimenti, in ordine con una weltanschauung solare, organica e radicata.
IDENTITARIO è analisi della società e trasmissione della lunga memoria europea, studi tradizionali e geopolitica, storia e filosofia, economia e critica d’arte, sport e letteratura, viaggi e cinema, Formazione e impegno militante.
IDENTITARIO è la voce di una Comunità che non sarà mai community, di un’etica che non sarà mai profitto, di una stirpe che non sarà mai massa, di uno stile che non sarà mai moda, di una sacralità che non sarà mai feticcio. È l’ultima battaglia per la salvaguardia e il rilancio della nostra Civiltà millenaria, in fedeltà alla triade omerica che ha fecondato la nostra eredità: “La natura come solco, l’eccellenza come fine, la bellezza come orizzonte”.
ON LINE DAL 15 SETTEMBRE
www.identitario.org
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edizionimedusa · 11 months
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Uno dei titoli di cui Edizioni Medusa va fiera: Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, o i Rinuncianti di Johann Wolfgang Goethe. Finalmente ristampato. La prima edizione, del 2005, a cura di Rosita Copioli, è la prima integrale in lingua italiana.
Se il contesto storico è quello che vede l’esercito napoleonico scorrazzare per l’Europa e oltre, con i risultati che ben sappiamo, ancora maggiori sono gli sconvolgimenti “morali” e materiali della “forma di vita” che anche con Goethe, indubbiamente, la cultura europea comincerà a chiamare occidentale. Agli Entsagenden si susseguiranno, nella letteratura tedesca, salendo su fino a Broch a Mann a Musil uomini e personaggi che dei Rinuncianti se non i cantori saranno gli eredi incerti e claudicanti. Un romanzo, come scrisse Kierkegaard, di una totalità perfetta, un mondo contenuto in uno specchio, il vero e proprio microcosmo.
Se volete leggere non qualcosa, piuttosto volete avere a che fare con qualcuno… ebbene quel qualcuno si chiama, in questo caso Goethe, e la vita del nostro continente vi apparirà più chiara nella sua storia, nella sua decadenza e, anche, nella sua promessa mai mantenuta… Affrettatevi… non ne abbiamo stampate molte…
Per acquistarlo cliccare sull’immagine.
P.S. La copertina è un particolare del Sogno di san Giuseppe di Georges de la Tour.
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morelin · 1 year
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Santa Margherita di Belice
Il contributo dato dalla Sicilia alla letteratura italiana ed europea è notevole: Verga, Sciascia, Pirandello, Quasimodo e Camilleri sono tra i più noti scrittori. L’autore legato alla cittadina di Santa Margherita di Belice (Agrigento) è Giuseppe Tomasi di Lampedusa. 
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Il legame è duplice in quanto essa è stata fondata nel 1572 proprio da un antenato dello scrittore. Inoltre, qui si trova il Museo del Gattopardo che ovviamente celebra il suo famoso romanzo attraverso lettere, appunti e fotografie. 
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Il museo ha sede nel Palazzo Filangeri di Cutò di proprietà della famiglia della madre, luogo in cui lo scrittore trascorse la propria giovinezza e che fu fonte di ispirazione per l’ambientazione del palazzo di Salina de “Il Gattopardo”.
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dedoholistic · 1 year
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YAO – Romanzo di Fiori Picco
Recensione di Maria Teresa De Donato
Yunnan, Cina: una giovane ragazza appena laureatasi nel suo Paese in Lingua e Letteratura Cinese arriva nella città di Kunming dove resterà per otto anni ed insegnerà Cultura Europea presso il Dipartimento del Turismo della Yunnan Normal University, oltre a lavorare come Ricercatrice Antropologia e Storica, affiancando la sua collega, Prof.ssa Shen Lianzong. ...
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carmenvicinanza · 28 days
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Maryse Condé
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Maryse Condé è stata la scrittrice, giornalista, accademica e drammaturga che ha, più volte, sfiorato il Premio Nobel per la letteratura.
In compenso, nel 2018, anno in cui l’accademia ne aveva sospeso l’assegnazione, è stata insignita del New Academy Prize in Literature, che è ritenuto il Nobel Alternativo.
I suoi libri parlano di radici, schiavitù, rapporti tra i sessi e delle molteplici identità nere.
Ha insegnato a Berkeley e Harvard e fondato e diretto il primo Centro di studi francofoni alla Columbia University.
Ha pubblicato circa venti romanzi, in italiano sono stati tradotti, tra gli altri, Le muraglie di terra, La terra in briciole, La traversata della mangrovia, Io, Tituba strega nera di Salem, Vita perfida (vincitore nel 1988 del Premio Anaïs Nin dell’Académie Française) e l’autobiografia La vita senza fard.
Ha scritto racconti e recensioni per riviste letterarie e tenuto rubriche per la BBC e Radio France Internationale.
Nata col nome di Maryse Liliane Appoline Boucolon, l’11 febbraio 1934 a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa, era la più giovane di otto fratelli e sorelle di una famiglia borghese. Suo padre aveva contribuito. a fondare la banca delle Antille e sua madre era stata una delle prime insegnanti nere della sua generazione.
Ha vissuto un’infanzia privilegiata lontana dal concetto di identità e colonialismo, in casa si parlava francese e non creolo e si aveva accesso a libri e cultura. 
Solo quando si è trasferita a Parigi, a diciannove anni, per terminare gli studi, ha realizzato che il colore della sua pelle era una discriminante.
“Capivo di non essere né francese né europea. Che appartenevo a un altro mondo e che dovevo imparare a strappare le bugie e a scoprire la verità sulla mia società e su me stessa“, ha ricordato nel documentario Una voce singolare a lei dedicato nel 2011.
È stato in Francia che ha conosciuto la negritudine, il vero significato del colonialismo e iniziato ad approfondire, con diversi articoli, la sua condizione di donna creola muovendo i suoi primi passi nell’ambiente dell’attivismo culturale internazionale.
Dopo aver avuto un figlio con un giornalista e attivista haitiano ammazzato per essersi opposto al regime, ha sposato l’attore Mamadou Condé da cui ha preso il cognome e con cui ha vissuto in Africa.
Dopo diversi anni passati a insegnare in Costa d’Avorio, Guinea e Ghana, da cui è stata espulsa accusata di essere una spia dopo il colpo di stato, si è trasferita a Londra dove ha lavorato per la BBC come esperta di cultura africana.
In Senegal ha lavorato come traduttrice per l’Istituto di Sviluppo Economico e Pianificazione, per il Ministero della Cooperazione Francese e insegnato in un liceo di Kaolack, città in cui ha incontrato quello che sarebbe diventato il suo secondo marito, Richard Philcox.
Grazie al suo lavoro di critica letteraria presso Présence africaine, rivista e casa editrice panafricana, ha avuto modo di incontrare diversi esponenti del mondo culturale che l’hanno spinta a tornare all’università, alla Sorbonne, dove si è laureata in letteratura e studi comparati nel 1976, anno in cui ha pubblicato il libro Hérémakhonon e tenuto una conferenza sulla letteratura femminile in Guadalupa e Martinica.
Per Radio France Internationale ha condotto un programma in cui approfondiva e faceva conoscere i grandi rappresentanti della cultura rivoluzionaria nera.
In seguito al successo di Ségou, nel 1985, libro che ha venduto milioni di copie e l’ha resa nota a livello internazionale, si è divisa tra l’insegnamento negli Stati Uniti e il soggiorno a Guadalupa, alla ricerca delle sue origini.
Il ritorno al paese natale è stato una costante di gran parte della sua opera successiva in cui ha eviscerato il senso identitario della creolità antillese.
Tornata in Francia, è stata presidente del Comitato per la memoria della schiavitù, organismo che ha fortemente voluto creato, per appoggiare la piena applicazione della Legge Taubira che nel 2001 ha riconosciuto la Tratta atlantica degli schiavi africani come crimine contro l’umanità.
Nel 2020, è stata insignita della Legion d’Onore.
Negli ultimi anni della sua vita ha vissuto in un piccolo villaggio provenzale nel sud della Francia, dove si è spenta a novant’anni, il 2 aprile 2024, lasciandoci l’esempio di come si possa raccontare la storia da un’altra prospettiva.  
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notizieoggi2023 · 1 month
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Diabete, caffè alleato per combatterlo: bere 3-4 tazzine al giorno aiuta a contrastarlo Il caffè è un alleato naturale che può aiutare a contrastare il diabete del tipo 2. Grazie alla sua ricca miscela di composti bioattivi, tra cui i polifenoli, sarebbe in grado di influenzare positivamente il metabolismo del glucosio e i processi antiossidanti. Un'evidenza confermata anche di recente da uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition, in occasione della Giornata mondiale del diabete del 14 novembre, secondo il quale bere 3-4 tazzine di caffè al giorno sarebbe associato a un rischio inferiore di circa il 25% di sviluppare la patologia, rispetto ad un consumo inferiore o nullo. Una quantità in linea con il parere scientifico dell'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che afferma che 400 mg di caffeina al giorno sia la dose corretta per la maggior parte delle persone. Basti pensare che in Italia sono circa 3,9 milioni le persone che nel 2022 hanno dichiarato di avere il diabete, pari al 6,6% della popolazione. Lo scorso anno è stato registrato un forte aumento dell'incidenza della patologia, con oltre 400mila casi in più rispetto a solo tre anni prima. Un incremento attribuibile all'invecchiamento della popolazione, alla tendenza di diagnosi di diabete più precoci e al peggioramento di alcuni fattori di rischio nel periodo della pandemia (aumento di eccesso di peso e riduzione dell'attività fisica). La letteratura che sostiene il ruolo di questa bevanda nella riduzione del rischio di sviluppare il diabete è molto vasta e dettagliata. L'Isic, l'Institute for scientific information on Coffee, segnala numerose evidenze scientifiche sul tema, come il fatto che il caffè con caffeina possa proteggere maggiormente le donne rispetto agli uomini dalla possibilità di sviluppare il diabete e che anche il decaffeinato abbia effetti protettivi. È stato evidenziato inoltre come l'assunzione a lungo termine di caffè possa anche contribuire al carico antiossidante totale della dieta, aiutando a limitare lo stress ossidativo e, di conseguenza, l'insorgenza della patologia.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Jazz Anni '20: Un'Esplosione di Musica e Cultura
Gli anni '20, conosciuti anche come "l'età del jazz", rappresentarono un periodo di grande fermento e innovazione nella musica e nella cultura americana. Questo genere, nato dalle comunità afroamericane di New Orleans e Chicago, si diffuse rapidamente in tutto il paese, diventando un simbolo di libertà, edonismo e modernità. Le Origini del Jazz Le radici di questo genere affondano nella musica afroamericana del XIX secolo, come il blues, il ragtime e il cakewalk. Questi generi musicali, caratterizzati da improvvisazione, sincopizzazione e ritmo pulsante, crearono la base per lo sviluppo di questo genere. L'Età del Jazz Il proibizionismo, entrato in vigore nel 1920, contribuì alla nascita di una fiorente cultura di speakeasy e club clandestini, dove questo genere regnava sovrano. In queste atmosfere fumose e vibranti, musicisti come Louis Armstrong, Duke Ellington, Bessie Smith e Fletcher Henderson diedero vita a nuove forme musicali e stili di improvvisazione. Stili e Generi Il jazz degli anni '20 si sviluppò in diversi stili e generi, tra cui: - Dixieland: Il primo stile, caratterizzato da collettivi di fiati e un ritmo vivace. - Swing: Uno stile più fluido e ballabile, con enfasi sull'orchestrazione e la sezione ritmica. - Chicago Jazz: Un suono più orchestrale e complesso, con influenze dalla musica classica europea. - New Orleans Jazz: Uno stile più tradizionale, basato sul blues e sul ragtime. Il Jazz e la Cultura Il jazz non era solo musica, ma un vero e proprio movimento culturale che influenzò la moda, la letteratura, l'arte e il cinema. Le iconiche figure dei jazzisti, con i loro abiti eleganti e la loro aria di trasgressione, rappresentavano l'ideale di libertà e modernità dell'epoca. L'Eredità L'influenza di questo genere degli anni '20 si è fatta sentire in tutto il mondo e continua ad ispirare musicisti e artisti di ogni genere. Questo genere ha contribuito a definire l'identità americana e ha aperto la strada a nuovi generi musicali come il bebop, il cool jazz e il free jazz. Alcune Figure Chiave - Louis Armstrong: Trombettista e cantante, considerato uno dei più grandi musicisti di questo genere di tutti i tempi. - Duke Ellington: Pianista, compositore e bandleader, noto per la sua eleganza e raffinatezza musicale. - Bessie Smith: Cantante di blues, soprannominata "l'imperatrice del blues". - Fletcher Henderson: Pianista e bandleader, uno dei pionieri dello swing. Foto di decrand da Pixabay Read the full article
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gregor-samsung · 5 months
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“ Eravamo nell'atrio, tutto rivestito di capelvenere. Dinnanzi m'era lo scenario che godevo da un mese e che mi sembrava di vedere ogni giorno per la prima volta. Il declivio verde di aranci, costellato di frutti d'oro, poi l'azzurro del mare, l'azzurro del cielo; e su quell'orizzonte a tre smalti diversi, i piú divini modelli che l'arte dorica abbia, col Partenone, tramandato sino a noi. Il Tempio della Concordia, e vicino il Tempio d'Era con la sua fuga di venti colonne erette e di venti colonne abbattute, e, piú oltre, il Tempio d'Ercole, ossario spaventoso della barbarie cartaginese, meraviglia ciclopica tale che la nostra fantasia si domanda non come sia stato costrutto, ma come sia stato abbattuto; e oltre ancora il Tempio di Giove Olimpico, il Tempio di Castore e Polluce: tutte le sacre rúine che Agrigento spiega a sfida tra l'azzurro del cielo e del mare, ecatombe di graniti e di marmi che sembra dover ricoprire tutta la terra di colonne mozze o giacenti, di capitelli, di cubi, di lastre, di frantumi divini. Ma dinnanzi a noi era quello che Miss Eleanor chiamava «il mio tempio», il tempio di Demetra, eretto ancora sulle sue cinquantaquattro colonne, l'unico intatto fra dieci altri abbattuti, l'unico sopravvissuto, per uno strano privilegio, al furore fenicio e cartaginese, al fanatismo cristiano e saraceno. — No, amico mio. Dobbiamo ai cristiani e ai saraceni se il tempio è giunto intatto fino a noi.
Fu San Rinaldo, nel IV secolo, che lo scelse fra «i monumenti infernali dell'idolatria» per convertirlo in una chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista, chiesa che fu trasformata in moschea al tempo dell'invasione saracena. E l'edificio divino fu salvo, mascherato e protetto come un fossile nella sua custodia di pietra e di cemento. Quale grazia del caso! Pensate allo scempio che fu fatto degli altri! Pubblicherò un manoscritto di mio padre dedicato tutto allo studio di queste distruzioni nefande. Pensate a quel colossale Tempio d'Ercole che forni materiale per tutti i porti nel Medio Evo! Tutto fu abbattuto e spezzato. Abbattute le colonne ciclopiche, ogni scannellatura delle quali poteva contenere un uomo, come in una nicchia, abbattuti i giganti e le sibille alte dodici metri che reggevano l'architrave, meraviglia di mole titanica e di scultura perfetta. Pensate le teste, le braccia, le spalle divine, i capitelli intorno ai quali si gettavano gomene colossali, tese, tirate da schiere di buoi fustigati, mentre le seghe tagliavano, le vanghe scalzavano i capolari alle basi. E le moli precipitavano in frantumi spaventosi, con un rombo che faceva tremare le terra. Ora sulle nudità divine, tra le pieghe dei pepli, nidificano le attinie e i polipi di Porto d'Empedocle. — Cose da invocare un secondo toro di Falaride per i cristianissimi demolitori. — Il gregge! Il gregge dell'Abazia! — Miss Eleanor si interruppe ad un tratto, ebbe uno di quei suoi moti fanciulleschi di bimba sopravvissuta, — il gregge dell'Abazia! Guardate che incanto! Dall'interno del Tempio, sul grigio delle colonne immani, biancheggiarono d'improvviso due, trecento agnelle color di neve. Uscivano dal riposo meridiano, dalla fresca penombra, correvano lungo il pronao, balzavano sui plinti, scendevano con grandi belati e tinnir di campani. Tre pastori s'affaccendavano con i cani per adunare le disperse e le ritardatarie. Alcune, le piccoline, non s'attentavano a balzare dagli alti cubi di granito, correvano disperate lungo il pronao, protendevano il collo invocando soccorso, con un belato lamentevole. I pastori le prendevano tra le braccia, passandole dall'uno all'altro, tra l'abbaiare dei cani. “
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Brano tratto dal racconto di Guido Gozzano Alcina, pubblicato per la prima volta sulla rivista culturale milanese L’illustrazione italiana il 26 dicembre 1913.
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marcogiovenale · 3 months
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"oltre i confini": un bando per la traduzione
È online il nuovo bando di “Europa Creativa” per la “Circolazione delle opere letterarie europee”, dedicato alle organizzazioni che operano nel settore dell’editoria e del libro, al fine di promuovere la circolazione della letteratura europea, raggiungere un nuovo pubblico di lettori e riconoscere la figura professionale del traduttore. I progetti devono incoraggiare la traduzione, la…
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lamilanomagazine · 4 months
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Stagione teatrale di Bari, al Piccinni Galatea Ranzi con lo spettacolo “Anna Karenina”, regia di Luca De Fusco
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Stagione teatrale di Bari, al Piccinni Galatea Ranzi con lo spettacolo “Anna Karenina”, regia di Luca De Fusco Da giovedì 4, a domenica 7 gennaio, in esclusiva regionale per la stagione teatrale del Comune di Bari - assessorato alle Culture in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Galatea Ranzi arriva al Teatro Piccinni con lo spettacolo "Anna Karenina", per la regia di Luca De Fusco Questo lavoro punta a raccontare uno spicchio del romanzo di Lev Tolstoj in uno spettacolo compatto di 90 minuti, con una scenografia essenziale basata su proiezioni, secondo un meccanismo più volte utilizzato da De Fusco coi suoi abituali collaboratori. "Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo: aveva ragione Tolstoj sin dall'incipit più noto della storia della letteratura russa, sulle cui spalle pesa il genere narrativo dell'Ottocento e, da Anna Karenina in poi, degli anni a venire - commenta l'assessora alle Culture Ines Pierucci -. Se nel romanzo la felicità è continuamente messa in discussione dalle naturali fragilità dei protagonisti alle prese con l'ipocrisia, la gelosia, la fede, la fedeltà, la famiglia, il matrimonio, la passione, la società e il progresso, nella realtà cui l'opera rivolge lo sguardo esistono momenti felici determinati dalle dinamiche culturali che creano la felicità nei contesti familiari. Abbiamo voluto inserire questo spettacolo nella stagione di prosa del Piccinni per dare spazio al grande teatro di narrazione che il capolavoro del realismo di Tolstoj ha ispirato. Con Anna Karenina si evince quanto le vicende storiche, come le guerre serbo-ottomane dell'epoca, influiscano sulla cultura e la letteratura di tutti i tempi". ANNA KARENINA - di Lev Tolstoj - Teatro Stabile di Catania/Teatro Biondo Stabile di Palermo - adattamento: Gianni Garrera - con: Galatea Ranzi, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Francesco Biscione, Stefano Santospago, Debora Bernardi, Irene Tetto - scene e costumi: Marta Crisolini Malatesta - luci: Gigi Saccomandi - proiezioni: Alessandro Papa - regia: Luca De Fusco Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura viene portato in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa. È una scelta di politica culturale quella di distinguere tra il dissenso politico sull'azione dello stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa. Naturalmente non si può pretendere di trasferire tutte le complessità psicologiche e narrative di un capolavoro come Anna Karenina in uno spettacolo teatrale. La scelta è stata quella di concentrarsi sulle vicende che ruotano intorno alla protagonista, potendo contare sul grande talento di Galatea Ranzi, e sui meccanismi che stanno dietro alle tre coppie, metafore di tre destini: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Stiva e Dolli, e quello, invece, sereno e benedetto di Levin e Kitty. Info al seguente link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Bianco, l'avventura di Tesson tra le vette innevate
SYLVAIN TESSON, BIANCO (SELLERIO, PP.     264 , EURO 16) Sylvain Tesson, francese, classe ’72, scrittore, giornalista esploratore infaticabile, esponente di spicco della letteratura di viaggio europea. Ha compiuto il giro del mondo, in sella a una bicicletta. Cos’è un vero viaggio per Tesson? “Una follia che ci ossessioni, che ci porti nel mito; insomma una deriva, un delirio traversato dalla…
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agrpress-blog · 6 months
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Riconoscimenti meritati per il sempre più affermato scrittore e letterato siciliano, a cui è stato consegnato il Premio “Filippo Reale”. Dopo il primo posto della sezione Narrativa Saggio di Etnabook con i racconti del suo Riscatto (alcuni erano già apparsi su antologie e concorsi nazionali), per i tipi di Felici Editore, Federico Bianca continua a ricevere innumerevoli consensi professionali. Lo scorso 5 novembre, all’interno del Castello Normanno di Adrano (CT), si è svolta la premiazione della VI edizione del Premio “Filippo Reale”. Il riconoscimento è intitolato a Filippo Reale, poeta e drammaturgo dell'Adrano dell’Ottocento. Nato nel 1809 e morto nel 1877, Reale fece parte delle più prestigiose accademie di cultura, siciliane e non. Socio fondatore dell'Accademia Gioienia di Catania, fu fra i principali animatori delle Accademie di Stesicorea di Catania e Zelantea di Acireale. Scrisse la tragedia Maria Stuarda e il poema epico Costantino. Questo premio viene assegnato ogni anno, su segnalazione di una giuria qualificata, a personaggi siciliani che si sono distinti in ambiti quali Storia, Letteratura, Musica, Teatro, Medicina, Scienza, Giornalismo.  Federico Bianca è stato insignito del premio per la sezione narrativa, «visti i suoi studi e i suoi meriti», si legge nella motivazione del Consiglio Direttivo e della Presidenza del Comitato per la Cultura. A consegnargli materialmente l’onorificenza sono stati il presidente del Premio, il Dott. Filippo Marotta Rizzo, e l’avvocato Massimo Mallucci, presidente nazionale di “Italia Reale”, alla presenza del Dott. Giuseppe D’Urso nelle vesti di Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell'Aci, che ha patrocinato la manifestazione. «È un grande onore ricevere tale riconoscimento. Il Premio Reale si è sempre contraddistinto per la sua ricerca di talenti siciliani, in un’ottica che riunisce l’amore per le radici della nostra terra e il gusto per la novità e l’originalità degli interessi culturali e artistici», ha dichiarato Bianca nell’occasione. Ha poi proseguito, felice: «Nel mio caso, la grande tradizione letteraria siciliana - mi riferisco a Verga, Pirandello, Ercole Patti, Rosso di San Secondo, Nino Savarese, Brancati, Sciascia - si amalgama con la mia passione per il cinema, il fumetto, il mondo di Hollywood e la grande letteratura europea. Il Castello Normanno, con il suo bellissimo museo, è una splendida cornice, ideale per sintetizzare tradizione e contemporaneità». A conclusione dell’evento, Bianca ha sottolineato: «Dopo le presentazioni a Castel Ursino, Etnacomics, la Società Storica Catanese, il Battiati Jazz Festival, Pisa e Carrara (dove sono stato ospite del mio editore, Fabrizio Felici), il Salone del Libro di Torino, la Fiera Internazionale del Libro di Brindisi e la vittoria di Settembre dell’Etna Book Festival, sono felice che la mia opera ‘Riscatto’ abbia potuto trovare qui ospitalità e apprezzamenti. Colgo infine l’occasione per ringraziare gi amici più stretti che mi hanno da sempre aiutato con questo libro, tra cui Sissi Sardo, Marilina Giaquinta, Antonio Celano, Fabrizio Felici, Simone Taormina, Federica Giovannone, Alfio D’Agata, Daniele Gangemi». Federico Bianca (classe 1982) si avvicina al mondo della letteratura, dei fumetti e del cinema fin da bambino. Diploma di Maturità Classica, e poi Laurea triennale in Lettere moderne. A seguire, la Laurea specialistica in Filologia me un Dottorato di ricerca in Italianistica. Da siciliano innamorato della sua terra, continua a viverci, specializzato nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri. Tutor esterno alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, nonché docente di ruolo di materie letterarie negli istituti secondari di secondo grado. Oltre a Riscatto, finora ha pubblicato tre monografie per Convivio Editore: Lolita, un mito euramericano tra romanzo e sceneggiatura; Carlo Alianello nella cultura italiana e europea; Giovanni Papini: la vita, le opere, la poetica.
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rebelontheroad · 6 months
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Le Avventure del Barone di Münchausen: Un Viaggio Indimenticabile nel Mondo della Fantasia
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Benvenuti nel meraviglioso mondo delle favole e delle avventure, dove la realtà si fonde con l'immaginazione in un turbine di magia e meraviglia. Oggi ci immergeremo nel classico del cinema, "Le Avventure del Barone di Münchausen", un film che ha catturato l'immaginazione di spettatori di tutte le età dal suo rilascio nel 1988. Diretto dal leggendario regista Terry Gilliam, questo film offre uno sguardo affascinante nel mondo fantastico del Barone di Münchausen, un personaggio basato su una figura leggendaria della letteratura europea.
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Il film segue le incredibili avventure del Barone di Münchausen, un uomo anziano che vive in una città assediata. Quando la città viene attaccata, il Barone emerge dalle nebbie del passato per salvare la situazione. Afferma di aver vissuto le avventure più incredibili in terre lontane, tra cui volare sulla luna, navigare in un mare di lacrime e sfidare la morte stessa. Tuttavia, le persone intorno a lui dubitano delle sue storie, considerandole solo racconti di un vecchio pazzo. Ma il Barone è determinato a dimostrare la verità dietro le sue storie, portando con sé un gruppo di improbabili compagni in un viaggio straordinario.
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"Le Avventure del Barone di Münchausen" è un'opera d'arte visiva. Le scenografie e gli effetti speciali sono sorprendenti, trasportando gli spettatori in un mondo incantato pieno di creature straordinarie e paesaggi mozzafiato. La regia di Gilliam porta alla vita ogni dettaglio delle stravaganti avventure del Barone, creando una fusione unica di realtà e fantasia.
Al di là delle sue avventure stravaganti, il film trasmette un messaggio profondo sull'importanza dell'immaginazione e della fede nella propria capacità di superare le sfide. Attraverso le vicende del Barone di Münchausen, gli spettatori vengono spinti a credere nell'infinita potenza dell'immaginazione, che può superare ogni ostacolo e trasformare anche le situazioni più disperate in opportunità di crescita e cambiamento.
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"Le Avventure del Barone di Münchausen" è un viaggio indimenticabile nel regno della fantasia, una storia che incanta e ispira spettatori di tutte le età. Con la sua combinazione magistrale di immagini mozzafiato, interpretazioni coinvolgenti e un messaggio toccante, il film continua a essere un classico senza tempo nel panorama cinematografico. Se non avete ancora avuto l'opportunità di esplorare le straordinarie gesta del Barone, preparatevi per un'avventura che vi porterà oltre i confini della realtà e vi lascerà con una sensazione di incanto duraturo.
Trovate il film su Infinity! 😉🎬
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ildalil · 7 months
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Italiano Facile: Livello A1 lesson 7 Cultura italiana
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7 Cultura italiana 7.1 Storia e geografia La storia e la geografia sono due argomenti fondamentali per comprendere la cultura italiana. In questa sezione, esploreremo brevemente la storia e la geografia dell'Italia, fornendo una panoramica generale che ti aiuterà a comprendere meglio il contesto culturale del paese. Storia dell'Italia L'Italia ha una storia ricca e affascinante che risale a migliaia di anni. Durante l'antichità, l'Italia era abitata da diverse popolazioni, tra cui gli Etruschi, i Greci e i Romani. L'Impero Romano, fondato nel 27 a.C., è stato uno dei più grandi e influenti imperi della storia. Durante questo periodo, l'Italia ha visto una grande espansione territoriale e ha contribuito allo sviluppo di importanti conquiste culturali, come l'arte, l'architettura e il diritto romano. Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'Italia è stata divisa in vari regni e città-stato durante il periodo medievale. Nel Rinascimento, l'Italia è stata il centro di un grande movimento culturale e artistico, con figure come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte. Durante il XIX secolo, l'Italia ha vissuto un periodo di unificazione nazionale, noto come il Risorgimento. Dopo una serie di guerre e conflitti, l'Italia è stata finalmente unificata nel 1861, diventando uno stato unitario. Durante il XX secolo, l'Italia ha vissuto momenti di grande trasformazione politica e sociale, tra cui la dittatura fascista di Benito Mussolini e la partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi, l'Italia è una repubblica parlamentare e fa parte dell'Unione Europea. Il paese è noto per la sua cultura, la sua cucina, la moda e il suo patrimonio artistico. Geografia dell'Italia L'Italia è situata nel sud dell'Europa e si estende su una penisola che si affaccia sul Mar Mediterraneo. Il paese confina con la Francia, la Svizzera, l'Austria e la Slovenia. L'Italia è divisa in 20 regioni, ognuna con le sue caratteristiche geografiche e culturali. La geografia italiana è molto varia, con montagne, colline, pianure e coste. Le Alpi, che si estendono lungo il confine settentrionale, sono una catena montuosa famosa per le sue vette imponenti e i panorami mozzafiato. Il punto più alto delle Alpi italiane è il Monte Bianco, che raggiunge un'altezza di 4.810 metri. Le regioni centrali dell'Italia sono dominate dalla catena montuosa degli Appennini, che si estende per circa 1.200 chilometri dalla Liguria alla Calabria. Gli Appennini sono meno imponenti delle Alpi, ma offrono comunque paesaggi spettacolari e sono una popolare destinazione per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta. Le pianure del Po, situate nella parte settentrionale del paese, sono una delle aree più fertili d'Europa e sono famose per la loro produzione di riso, mais e frutta. Le coste italiane sono lunghe e varie, con spiagge sabbiose, scogliere rocciose e baie pittoresche. Le isole italiane, come la Sicilia e la Sardegna, offrono paesaggi unici e una cultura diversa dal resto del paese. Conclusioni La storia e la geografia dell'Italia sono strettamente intrecciate e hanno contribuito a plasmare la cultura e l'identità del paese. Conoscere la storia e la geografia italiana ti aiuterà a comprendere meglio la mentalità e le tradizioni degli italiani. Continua a esplorare e approfondire questi argomenti per arricchire la tua conoscenza della lingua e della cultura italiana. 7.2 Arte e letteratura L'arte e la letteratura italiana sono famose in tutto il mondo per la loro bellezza e importanza storica. In questa sezione, esploreremo alcuni dei più grandi artisti e scrittori italiani, nonché le opere d'arte e i capolavori letterari che hanno contribuito a definire la cultura italiana. Arte italiana L'arte italiana ha una lunga e ricca storia che risale all'antichità. Durante il Rinascimento, l'Italia è stata il centro dell'arte europea, producendo alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi. Uno dei più famosi è Leonardo da Vinci, noto per opere come "La Gioconda" (meglio conosciuta come "Monna Lisa") e "L'Ultima Cena". Le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria attenzione ai dettagli e da una profonda comprensione dell'anatomia umana. Un altro grande artista italiano è Michelangelo Buonarroti, famoso per le sue sculture come "La Pietà" e "David", nonché per i suoi affreschi nella Cappella Sistina. Le sue opere sono caratterizzate da una grande maestria tecnica e da una profonda espressione emotiva. Altri artisti italiani di grande rilievo includono Raffaello Sanzio, con le sue opere classiche e armoniose, e Caravaggio, noto per il suo uso innovativo della luce e dell'ombra. Questi artisti hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte e continuano ad ispirare gli artisti di oggi. Letteratura italiana La letteratura italiana ha una tradizione altrettanto ricca e influente. Uno dei più grandi poeti italiani è Dante Alighieri, autore de "La Divina Commedia". Quest'opera epica è considerata uno dei capolavori della letteratura mondiale e narra il viaggio di Dante attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda riflessione sulla condizione umana e da una straordinaria bellezza poetica. Un altro grande scrittore italiano è Giovanni Boccaccio, autore del "Decameron". Questa raccolta di novelle è considerata una delle opere più importanti della letteratura italiana e ha influenzato molti scrittori successivi. Il "Decameron" narra le storie di un gruppo di giovani che si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste e si raccontano storie per passare il tempo. Altri autori italiani di grande rilievo includono Alessandro Manzoni, autore de "I Promessi Sposi", un romanzo storico che racconta la storia di due giovani innamorati nel contesto della Lombardia del XVII secolo, e Italo Calvino, autore di opere come "Il Barone Rampante" e "Le città invisibili", che esplorano temi come l'immaginazione e la realtà. L'importanza dell'arte e della letteratura italiana L'arte e la letteratura italiana hanno avuto un impatto significativo sulla cultura mondiale. Le opere d'arte italiane sono esposte nei musei di tutto il mondo e sono ammirate per la loro bellezza e maestria tecnica. La letteratura italiana ha influenzato molti scrittori e artisti successivi, che hanno tratto ispirazione dalle opere dei grandi maestri italiani. Inoltre, l'arte e la letteratura italiana sono un importante veicolo per comprendere la storia e la cultura del paese. Attraverso le opere d'arte, possiamo esplorare le diverse epoche storiche e le idee che hanno plasmato l'Italia. La letteratura italiana ci offre una finestra sulla vita quotidiana, le tradizioni e le sfide che gli italiani hanno affrontato nel corso dei secoli. Studiare l'arte e la letteratura italiana non solo ci permette di apprezzare la bellezza delle opere, ma ci aiuta anche a sviluppare una migliore comprensione della cultura italiana e della sua identità unica. Inoltre, ci offre l'opportunità di arricchire il nostro vocabolario e migliorare le nostre competenze linguistiche attraverso la lettura di testi originali. In conclusione, l'arte e la letteratura italiana sono tesori culturali che meritano di essere esplorati. Attraverso l'apprendimento di queste forme d'arte, possiamo immergerci nella ricca storia e cultura italiana, arricchendo la nostra conoscenza e apprezzando la bellezza delle opere dei grandi maestri italiani. 7.3 Cucina italiana La cucina italiana è famosa in tutto il mondo per la sua varietà di sapori, ingredienti freschi e piatti deliziosi. In questa sezione, esploreremo alcuni dei piatti più iconici della cucina italiana e impareremo alcune parole e frasi utili per ordinare cibo al ristorante. I piatti italiani più famosi La cucina italiana è conosciuta per la sua semplicità e l'uso di ingredienti di alta qualità. Ecco alcuni dei piatti italiani più famosi: - Pizza: La pizza italiana è un classico intramontabile. La pizza margherita, con pomodoro, mozzarella e basilico, è uno dei piatti più popolari in Italia e nel mondo. - Pasta: La pasta è un'altra specialità italiana amata da tutti. Ci sono innumerevoli tipi di pasta, come spaghetti, penne, fusilli e lasagne, che possono essere accompagnati da una varietà di salse deliziose. - Risotto: Il risotto è un piatto di riso cremoso e ricco di sapore. Il risotto alla milanese, con zafferano e formaggio parmigiano, è uno dei più famosi. - Gelato: Il gelato italiano è conosciuto per la sua consistenza cremosa e i gusti autentici. Ci sono molti gusti tra cui scegliere, come cioccolato, fragola, pistacchio e limone. - Tiramisù: Il tiramisù è un dolce al cucchiaio molto amato. È fatto con savoiardi inzuppati nel caffè, crema di mascarpone e cacao in polvere. Frasi utili al ristorante Quando si mangia al ristorante in Italia, è utile conoscere alcune frasi per ordinare il cibo e comunicare con il personale. Ecco alcune frasi utili: - "Posso avere il menù, per favore?" - Chiedi il menù al cameriere. - "Vorrei ordinare..." - Inizia a fare il tuo ordine. - "Mi consiglia qualcosa di tipico?" - Chiedi al cameriere di consigliarti un piatto tipico. - "Mi piacerebbe provare il piatto del giorno." - Chiedi di provare il piatto speciale del giorno. - "Per me, un'insalata mista come antipasto." - Fai un'ordinazione specifica per te. - "Mi porti un bicchiere d'acqua, per favore?" - Chiedi un bicchiere d'acqua. - "Mi scusi, potrebbe portarmi il conto?" - Chiedi il conto alla fine del pasto. Specialità regionali L'Italia è divisa in diverse regioni, ognuna con la propria cucina tradizionale. Ecco alcune specialità regionali che potresti voler provare: - Piemonte: Il Piemonte è famoso per il suo tartufo bianco e il bollito misto, un piatto di carne bollita servito con salse deliziose. - Toscana: La Toscana è conosciuta per la sua bistecca alla fiorentina, un taglio di carne di manzo cotto alla griglia e servito al sangue. - Campania: La Campania è la patria della pizza napoletana, con la sua crosta sottile e i sapori autentici. - Sicilia: La Sicilia è famosa per i suoi cannoli, dolci a base di ricotta e pasta croccante. - Liguria: La Liguria è nota per il suo pesto alla genovese, una salsa a base di basilico, pinoli, aglio, formaggio e olio d'oliva. Buon appetito! La cucina italiana è un vero tesoro culinario e provare i suoi piatti è un'esperienza da non perdere. Speriamo che questa sezione ti abbia dato un'idea di cosa aspettarti quando ordini cibo in Italia e ti abbia fatto venire l'acquolina in bocca. Buon appetito! 7.4 Feste e tradizioni In Italia, le feste e le tradizioni sono parte integrante della cultura e della vita quotidiana. Ogni regione e città italiana ha le sue festività uniche e tradizioni che vengono celebrate con grande entusiasmo e partecipazione da parte della comunità locale. Queste festività offrono un'opportunità unica per immergersi nella cultura italiana e scoprire le tradizioni secolari che sono state tramandate di generazione in generazione. Una delle festività più importanti in Italia è il Natale, che viene celebrato il 25 dicembre. Durante questa festa, le famiglie si riuniscono per condividere un pasto speciale e scambiarsi regali. Le città italiane sono decorate con luci colorate e alberi di Natale, creando un'atmosfera magica e festosa. Una tradizione molto amata è il presepe, una rappresentazione della natività che viene allestita in molte case e chiese. Un'altra festa molto importante in Italia è il Capodanno, che viene festeggiato il 31 dicembre. Durante questa festa, le persone si riuniscono per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Una tradizione comune è quella di brindare con lo spumante a mezzanotte e scambiarsi auguri di buon anno. Molte città italiane organizzano anche spettacoli di fuochi d'artificio per celebrare l'occasione. La Pasqua è un'altra festività significativa in Italia. Durante questa festa, le famiglie si riuniscono per celebrare la resurrezione di Gesù Cristo. Una tradizione molto popolare è quella di scambiarsi uova di cioccolato e partecipare a processioni religiose. In molte città italiane, vengono organizzate rappresentazioni teatrali della Passione di Cristo, che attirano visitatori da tutto il mondo. Oltre alle festività religiose, ci sono anche molte festività civili in Italia. Una delle più famose è il Carnevale, che si tiene in diverse città italiane, come Venezia e Viareggio. Durante il Carnevale, le persone si vestono con costumi elaborati e partecipano a parate e feste di strada. È un momento di grande allegria e divertimento, in cui le persone si lasciano andare e si godono la compagnia degli amici e della famiglia. Un'altra festa molto amata in Italia è la Festa della Repubblica, che si celebra il 2 giugno. Questa festa commemora la nascita della Repubblica Italiana nel 1946, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante questa festa, vengono organizzate parate militari e spettacoli pubblici per celebrare l'unità e l'indipendenza dell'Italia. Ogni regione italiana ha anche le sue festività e tradizioni locali. Ad esempio, a Venezia si tiene il famoso Carnevale di Venezia, con le sue maschere elaborate e i costumi tradizionali. A Napoli, si celebra la festa di San Gennaro, il patrono della città, con processioni religiose e festeggiamenti in strada. A Siena, si tiene il Palio, una corsa di cavalli che si svolge nella piazza principale della città. Partecipare alle festività e alle tradizioni italiane è un modo fantastico per immergersi nella cultura del paese e imparare di più sulla sua storia e sulle sue tradizioni. Durante queste festività, è possibile assaggiare piatti tradizionali italiani, ascoltare musica folk e partecipare a eventi culturali unici. È anche un'opportunità per fare nuove amicizie e creare ricordi duraturi. In conclusione, le feste e le tradizioni italiane sono un aspetto fondamentale della cultura italiana. Ogni festività ha le sue peculiarità e offre un'esperienza unica per coloro che vogliono conoscere meglio l'Italia e la sua gente. Partecipare a queste festività è un modo divertente e coinvolgente per imparare la lingua italiana e scoprire la ricchezza della cultura italiana. 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