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#medicina dolce
dedoholistic · 3 months
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Il Font – Informazione di Carattere
Miele per la pelle: la naturale dolcezza che ci fa belle
di Maria Teresa De Donato
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marl0803 · 6 days
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alessandrom76 · 4 months
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il barattolo di biscotti
nel regno, già proprio in quel regno di cui vi ho già raccontato, c'era un pasticciere bravissimo; era panciuto e paffuto, e nonostante le sue torte fossero bellissime e i suoi pasticcini sopraffini, quello in cui riusciva meglio era sfornare dei biscotti deliziosi: tondi, semplici, eppure buonissimi. erano così buoni che se avevi avuto una brutta giornata, ti bastava morderne uno e subito tornava il buonumore.
un giorno però il pasticcere decise di partire, fu irremovibile nella sua decisione. allora salutò tutti e fece due regali alla regina: per prima cosa le donò un barattolo bellissimo, stracolmo di biscotti e poi le diede le chiavi della sua vecchia bottega; quindi, sorridente e carico di valigie partì.
la regina subito ordinò di portare il barattolo a palazzo e di chiuderlo con un lucchetto che solo lei poteva aprire e poi... poi passarono un po' di giorni e accadde una cosa strana.
ogni volta che la regina si sentiva triste, o aveva semplicemente voglia di un biscotto, si avvicinava al barattolo... ma si tratteneva, e mordendosi le labbra si costringeva a rinunciare a quel piccolo piacere, a quella piccola dolcezza che oramai forse più che piacere era per lei vera e propria medicina.
così passarono i giorni e lei divenne sempre più triste, ma sempre più decisa a conservare il suo dolce tesoro.
e venne la sera della festa in paese e, come da tradizione, la regina uscì per salutare il suo popolo e, come ogni anno, si sedette sul trono approntato al centro della piazza e piano piano salutò tutti quelli che venivano a renderle omaggio.
fu ad un certo punto che arrivò una bambina... poco più di un soldo di cacio, con un grande sorriso di denti da latte e le ginocchia sbucciate per le cadute durante le corse e i giochi con gli amici.
« perchè sei triste? » le chiese la piccola. « oh... ma io non sono triste » rispose la regina. « non è vero, io lo so, lo capisco. perchè anche io quando mi faccio male cerco di trattenere le lacrime, ma poi, se proprio non ce la faccio, mangio uno dei biscotti magici che mi ha regalato il pasticciere prima di partire... come questo. » la bambina prese dalla tasca un biscotto, mezzo sbriciolato « mordilo, ti farà stare bene, è l'ultimo che ho, ma spero sia abbastanza. »
la regina strabuzzo' gli occhi, e scoppiò in lacrime. finalmente capì. finalmente comprese cosa fare dei regali del pasticciere.
ordinò subito alle guardie di portare il barattolo di biscotti in piazza e di romperlo in mille pezzi. i biscotti fuoriuscirono e si riversarono golosamente sul tavolo e formarono una piccola montagnola di dolcezza, e tutti ne mangiarono.
e per una sera tutti furono felici.
per una sera.
...
e adesso lo so, mi chiederete: « ... e poi?... dopo quel giorno? »
beh non tutte le storie hanno una fine, e nemmeno questa ce l'ha. perchè le storie spesso non finiscono, ma continuano. comunque, se proprio lo volete sapere, il pasticciere non tornò mai più nel regno, e i biscotti magici scomparvero per sempre.
ma se passate di lì, ogni giorno, poco prima dell'ora della merenda, sentirete un dolce profumo arrivare da una vecchia bottega, allora, guardando attraverso una finestrella, vedrete una regina impastare e infornare piccoli biscotti, semplici e tondi. se siano buoni non lo saprei dire, e men che meno so se rendano felici a mangiarli...
... ma quello che so, quello che ho visto, è che la regina, con le mani impiastricciate e tutta sporca di farina, sorrideva.
@alessandrom76
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lunamagicablu · 1 year
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Noi siamo ciò che mangiamo. E’ proprio così: l’energia dei cibi ci trasforma. Le nostre emozioni sono influenzate dal nostro cibo anche per quanto riguarda i colori e i sapori.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il sapore e il colore degli alimenti sono una forma di energia, con funzione di nutrimento. Il sapore nutre la forma corporea.
La Medicina Tradizionale Cinese è realmente psicosomatica: considera l’essere umano nella sua globalità, come unità di corpo, mente e spirito.
Ed ecco che ai vari organi, corrisponde una valenza fisica, energetica, psichica.
Al Fegato (movimento energetico Legno) è associata la grinta, che può diventare rabbia Al Cuore (movimento energetico Fuoco) è associata la gioia (non a caso, spesso ridiamo di cuore). Alla Milza-Pancreas (movimento energetico Terra) il pensiero logico, che può sfociare, se in squilibrio, in eccessiva preoccupazione, ossessione, ansia Ai Polmoni (movimento energetico Metallo) è legata l’introspezione, che, se in squilibrio, può diventare eccessiva tristezza, depressione Ai Reni (movimento energetico Acqua) è associata l’energia vitale, la spinta esistenziale. Se questa energia è debole, perdiamo forza e subentra la paura A questi 5 organi sono associati i 5 sapori e i 5 colori:
FEGATO = acido (astringente, indurente), verde CUORE = amaro (disseccante, evacuante), rosso MILZA = dolce (equilibrante, armonizzante), giallo POLMONI = piccante (attivante), bianco (non a caso, in Cina, il bianco è il colore del lutto) RENI = salato (ammorbidente), nero. Ogni sapore nutre la forma e disperde l’energia dell’organo correlato
Se assunto in quantità moderata, ciascuno di questi sapori nutre la forma dell’organo relativo al Movimento Energetico cui è correlato. Se assunto in quantità eccessiva o ad un grado troppo intenso (chiamato dai cinesi SAPORE TOSSICO), rovina la forma dell’organo corrispondente e dell’organo dominato.
Ad esempio, l’acido del limone nutre la forma del Fegato, il troppo acido (dell’aceto, ad es.) distrugge la forma del Fegato e della Milza. SAPORE ACIDO (Legno): nutre fegato, cistifellea, vista, occhi, unghie, muscoli ecc. Un eccesso (Es. aceto) nuoce al fegato.
SAPORE AMARO (Fuoco) nutre cuore, intestino tenue, incarnato del viso, sangue ecc. Un eccesso nuoce al cuore.
SAPORE DOLCE (Terra) stimola milza, stomaco, bocca, gusto ecc. Un eccesso nuoce al milza (che gestisce l’energia del Sistema Linfatico). Un dolce equilibrato come quello dei cereali (masticati!!!) nutre la Terra. Un eccesso di dolce come ad es. zucchero, stevia, miele… nuoce alla Terra. Un desiderio eccessivo di dolce e, in particolare, il DOLCE TOSSICO DELLO ZUCCHERO E DEI DOLCI corrispondono ad una situazione di alterato funzionamento della Milza.
SAPORE PICCANTE (Metallo) stimola polmoni, intestino crasso, pelle, peli, odorato ecc. Un eccesso (Es. curry, peperoncino) nuoce ai Polmoni.
SAPORE SALATO (Acqua) stimola reni, vescica, ossa, denti, udito ecc. Un eccesso nuoce ai Reni. Es. eccesso di sale
“Quando si mangia troppo salato, la rete dell’animazione si paralizza e si formano coaguli e il colorito si altera; quando si mangia troppo amaro, la pelle si avvizzisce e i peli si spezzano; quando si mangia troppo acre, si hanno contratture muscolari e disseccamento delle unghie; quando si mangia troppo acido, le carni diventano collose e le labbra si arricciano; quando si mangia troppo dolce, si hanno dolori alle ossa e caduta di capelli”. I desideri alimentari sono spesso il modo in cui l’organismo cerca di far fronte a squilibri di cui soffre. E’ stato osservato che la preferenza di certi sapori è legata al fatto che la persona soffre di deficit specifici dell’organo a cui il sapore è correlato, secondo la legge dei Cinque Movimenti.
E’ un modo con cui la natura aiuta l’uomo a curarsi da solo.
Il problema nasce dalla nostra attuale diseducazione del gusto, dovuta al fatto che sempre di più i cibi, prodotti e confezionati dalla grande industria, condizionano e pervertono la valutazione di un sapore. SILVIA PETRUZZELLI ************************ We are what we eat. That's right: the energy of food transforms us. Our emotions are also influenced by our food in terms of colors and flavors.
According to Traditional Chinese Medicine, the flavor and color of food are a form of energy, with a nourishing function. Flavor nourishes the bodily form.
Traditional Chinese Medicine is truly psychosomatic: it considers the human being as a whole, as a unity of body, mind and spirit.
And here the various organs correspond to a physical, energetic and psychic value.
The Liver (Wood energy movement) is associated with grit, which can become anger Joy is associated with the Heart (Fire energy movement) (not surprisingly, we often laugh heartily). At the Spleen-Pancreas (Earth energy movement) logical thinking, which can lead, if in imbalance, to excessive concern, obsession, anxiety Introspection is linked to the Lungs (Metal energy movement), which, if in imbalance, can become excessive sadness, depression The kidneys (water energy movement) are associated with vital energy, the existential drive. If this energy is weak, we lose strength and fear takes over The 5 flavors and 5 colors are associated with these 5 organs:
LIVER = acid (astringent, hardener), green HEART = bitter (desiccant, evacuative), red SPLEEN = sweet (balancing, harmonizing), yellow LUNGS = spicy (activating), white (not surprisingly, in China, white is the color of mourning) KIDNEYS = salty (softener), black. Each flavor nourishes the form and disperses the energy of the related organ
When taken in moderate quantities, each of these flavors nourishes the shape of the organ related to the Energy Movement to which it is related. When taken in excessive quantities or to a too intense degree (called by the Chinese TOXIC TASTE), it spoils the shape of the corresponding organ and the dominated organ.
For example, lemon acid nourishes the Liver form, too much acid (from vinegar, for example) destroys the Liver and Spleen form. ACID FLAVOR (Wood): Nourishes liver, gallbladder, eyesight, eyes, nails, muscles etc. An excess (e.g. vinegar) harms the liver.
BITTER FLAVOR (Fire) nourishes the heart, small intestine, facial complexion, blood, etc. An excess harms the heart.
SWEET TASTE (Earth) stimulates spleen, stomach, mouth, taste etc. An excess harms the spleen (which manages the energy of the lymphatic system). A balanced dessert like that of cereals (chewed!!!) feeds the Earth. An excess of sweet, e.g. sugar, stevia, honey… harms the Earth. An excessive desire for sweets and, in particular, the TOXIC SWEET OF SUGAR AND SWEETS correspond to a situation of altered functioning of the Spleen.
SPICY FLAVOR (Metal) Stimulates lungs, large intestine, skin, hair, smell, etc. An excess (e.g. curry, hot pepper) harms the lungs.
SALTY FLAVOR (Water) Stimulates kidneys, bladder, bones, teeth, hearing, etc. An excess harms the kidneys. Ex. excess of salt
“When you eat too much salt, the animation network is paralyzed and clots form and the color changes; when bitter is eaten too much, the skin shrivels and the hair breaks; when you eat too much acrid, you have muscle contractures and dry nails; when you eat too much acid, the flesh becomes sticky and the lips curl up; when you eat too much sweet, you get pain in the bones and hair loss.” Food cravings are often the body's way of trying to cope with imbalances it suffers from. It has been observed that the preference for certain flavors is linked to the fact that the person suffers from specific deficits in the organ to which the flavor is related, according to the law of the Five Movements.
It is a way in which nature helps man to heal himself.
The problem arises from our current miseducation of taste, due to the fact that more and more foods, produced and packaged by big industry, condition and pervert the evaluation of a flavour. SILVIA PETRUZZELLI 
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notizieoggi2023 · 4 months
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Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/la-lezione-di-dolce-e-gabbana-sulla.html La lezione di Dolce e Gabbana sulla Ferragni: "Influencer? Noi..." Non si placa la bufera che si è abbattuta su Chiara Ferragni, e anche gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono intervenuti sullo scandalo che ha investito l'ex Blonde Salad, dando un giudizio molto duro sul mondo degli influencer. Il tracollo della Ferragni – se alla fine si parlerà veramente di tracollo – potrebbe trasformarsi in un pericoloso effetto domino per il mondo patinato dei tanti personaggi social che in questi anni hanno fatto una vera e propria fortuna sul web. Senza mai fare il nome di Chiara Ferragni, Dolce e Gabbana hanno spiegato molto pacatamente che quella degli influencer è una fama effimera, destinata a non durare, in quanto non fondata su basi solide. Presenti oggi alla sfilata di Milano – evento che quest'anno si è aperto proprio senza la presenza della Ferragni – i due celebri stilisti hanno affermato che "gli influencer in automatico vanno a cadere". Come ricordato da entrambi, inervistati poco prima dello show di D&G, non è mai stata loro prerogativa affidarsi troppo a queste figure. "Siamo stati gli unici a non lavorare con gli influencer, li abbiamo fatti sfilare ma non abbiamo mai pagato nessuno. Si commentano da soli e da tanto, non è una novità ora che è uscita questa 'bomba'", è stato il loro commento, riportato da Ansa. "Da un anno e mezzo abbiamo cambiato registro, siamo tornati a lavorare con maestri come Meisel e Klein e alcune modelle, a noi piace la moda, e chi più di loro può esprimere questo concetto? Il fotografo, come il giornalista, fa un mestiere per cui ha studiato, ha una cultura, si può avere un dialogo alla pari", hanno aggiunto. In poche parole, la filosofia di Domenico Dolce e Stefano Gabbana è quella di scegliere la professionalità e l'esperienza, lavorando con persone del settore formate e preparate. Qualcosa che, con l'era degli influencer, era stato forse messo un po' da parte. "Un influencer di 20 anni non ha colpa, ma non ha quella cultura, e, con tutto il rispetto, il suo è un lavoro diverso, oggi bisogna tornare alla qualità, che è anche amore, perché la carezza di un padre non ha il valore di un like", hanno aggiunto i due stilisti. Una lezione molto seria, quella impartita da Dolce e Gabbana, che hanno invitato tutti a tornare a dare valore ai settori e alle competenze. "In questi anni ci siamo tutti ubriacati con la comunicazione globale, oggi tutti parliamo di tutto, dalla medicina alla moda, dalla scienza alla cultura, ma per farlo bisogna aver studiato, altrimenti cosa esisterebbero a fare le università? Dobbiamo dar voce in tutti i settori, a chi ha competenze, è arrivato il momento in cui siamo tutti stanchi, dobbiamo trovare una soluzione per migliorare. Dicono che la bellezza salverà il mondo e noi ci crediamo", hanno concluso.
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virgamusica22 · 3 months
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Sorrisi a denti stretti (2023-Ep)
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In late 2023 I've issued my own ep "Sorrisi a denti stretti" which could sound like as "Smiling thru gritted teeth" in English. In this one you can find four new tracks composed and recorded in my own studio between 2022 and 2023 as well as other three bonus tracks.
Title is related to my relationship with music, my sweet life companion, the best medicine against unlucky times. It can make you smile when life adversities are focusing on yourself. At the moment you can listen to my ep for free on YouTube. Enjoy with it and if you want, leave a feedback.
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Nel Dicembre 2023 ho pubblicato l'ep Sorrisi a denti stretti, una raccolta di quattro nuovi brani composti e registrati tra 2022 e 2023 oltre ad altre tre bonus tracks. Il titolo è messo in relazione al mio rapporto con la musica, la fedele, dolce compagna di una vita, la migliore medicina durante i periodi bui. Quando sembra che le avversità della vita ti rendano un bersaglio da colpire ripetutamente, la musica è spesso l'unica variabile che può strappare un sorriso appunto, a denti stretti.
Al momento, l'ep si può ascoltare gratis su YouTube. Quindi, buon ascolto e, se ti va, lasciami un feedback.
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VIRGA - SORRISI A DENTI STRETTI (2023 EP)
Il Lavoro (Radio Edit)
Non vorrei
Walther PPK
Gorgo & Tango
Il Lavoro (Single Edit)
Il Lavoro (Instrumental Base)
Non toccare la mia macchina (Live rehearsals - Dec 2023)
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daimonclub · 1 year
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Il mistero della bellezza
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La pietà di Michelangelo Il mistero della bellezza, un articolo che cerca di indagare il fenomeno della bellezza attraverso alcuni brevi testi e diverse riflessioni di vari autori. Fair is foul, and foul is fair: Hover through the fog and filthy air. William Shakespeare È vero, è vero senza errore, è certo è verissimo: ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso è come ciò che è in alto, per fare il miracolo della cosa unica. Ermete Trismegisto Beauty is truth, truth beauty, that is all Ye know on earth, and all ye need to know to be a perfect stupid. Carl William Brown Se tutte le nostre donne dovessero diventare belle come la Venere dei Medici, per un certo periodo noi ne saremmo incantati; ma presto cominceremmo a desiderare qualcosa di diverso e, ottenuto questo, vorremmo vedere accentuarsi certe caratteristiche che modifichino i criteri vigenti. Charles Darwin Chiedete a un rospo cos’è la bellezza, il bello assoluto, il kalòn. Vi risponderà che è la sua femmina, con i suoi due grossi occhi rotondi sporgenti dalla piccola testa, la gola larga e piatta, il ventre giallo, il dorso bruno. Interrogate un negro della Guinea: il bello è per lui una pelle nera, oleosa, gli occhi infossati, il naso schiacciato. Interrogate il diavolo: vi dirà che la bellezza è un paio di corna, quattro artigli e una coda. Consultate infine i filosofi: vi risponderanno con argomenti senza capo né coda; han bisogno di qualcosa conforme all’archetipo del bello in sé, al kalòn. Assistevo un giorno a una tragedia, seduto accanto a un filosofo. "Quant’è bella!", diceva. "Cosa ci trovate di bello?" domandai. "Il fatto," rispose, "che l’autore ha raggiunto il suo scopo." L’indomani egli prese una medicina che gli fece bene. "Essa ha raggiunto il suo scopo," gli dissi, "ecco una bella medicina!" Capì che non si può dire che una medicina è bella e che per attribuire a qualcosa il carattere della bellezza bisogna che susciti in noi ammirazione e piacere. Convenne che quella tragedia gli aveva ispirato questi due sentimenti e che in ciò stava il kalòn, il bello. Facemmo un viaggio in Inghilterra: vi si rappresentava la stessa tragedia, perfettamente tradotta, ma qua faceva sbadigliare gli spettatori. "Oh, oh," disse, "il kalòn non è lo stesso per gli inglesi e per i francesi." Concluse, dopo molte riflessioni, che il bello è assai relativo, così come quel che è decente in Giappone è indecente a Roma e quel che è di moda a Parigi non lo è a Pechino; e così si risparmiò la pena di comporre un lungo trattato sul bello. Voltaire, Dizionario Filosofico
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Volto di donna La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza. È persino possibile che una persona percepisca una bruttezza là dove un'altra prova un senso di bellezza: ogni individuo dovrebbe accontentarsi del suo sentimento personale, senza pretendere di regolare quello degli altri. La ricerca della bellezza reale o della bruttezza reale è altrettanto feconda quanto la pretesa di determinare ciò che è realmente dolce o ciò che è realmente amaro. Secondo la disposizione degli organi lo stesso oggetto può essere tanto dolce che amaro; e la sentenza ha giustamente stabilito che è inutile disputare sui gusti. È naturalissimo, e persino necessario, l'estendere questo assioma al gusto dello spirito, oltre che al gusto corporeo. Così il senso comune, il quale così spesso è in disaccordo con la filosofia, e specialmente con la filosofia scettica, si è ritrovato, una volta tanto, in accordo con essa nel pronunciare la stessa sentenza. David Hume, Della regola del gusto. Quando dico che la bellezza sconvolge, lo dico letteralmente, cioè mi riferisco anche ad aspetti psicopatologici. Conoscerete senz’altro la sindrome di Stendhal, che consiste nel fatto che alcune persone, di fronte a opere d’arte, sono a tal punto sconvolte da avere attacchi di panico, cioè da essere in una condizione di non padronanza di sé. La bellezza quindi non è una cosa tranquilla, la bellezza è qualcosa che ti sorprende. Ma come definire la bellezza? Tommaso d’Aquino dice in latino «pulchrum est quod visum placet», cioè "bello è ciò che quando lo guardi ti piace": tutto qua. Kant, invece, scrive che la bellezza è qualcosa che è senza concetto e senza scopo: vale a dire che, secondo Kant, la bellezza non può essere soggetta ad alcuna forma di teorizzazione – si coglie solo "intuitivamente" – e che essa è (anche questo è molto importante) “senza scopo” – perché la bellezza si inserisce nella categoria della inutilità. Thomas Mann per parlare di bellezza utilizza il verbo tedesco durchstechen, la bellezza "trafigge": qui si riconosce qualcosa di affine all’amore, infatti anche l’amore "trafigge". Bellezza e amore sono accomunati dall’avere la caratteristica di colpire.
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Bellezza della natura L’uomo si trova in una condizione di dipendenza dalla bellezza, in cui tu non sei soggetto ma sei colui che patisce. E anche l’amore, al pari della bellezza, si inserisce nella dimensione della inutilità. Perché quando ogni scopo funziona come anello per raggiungere un altro scopo forma una "cattiva infinità, ossia l’infinità negativa, non essendo che la negazione del finito il quale però torna a nascere di nuovo e quindi non è superato". E allora ci vuole qualcosa di inutile per dare un senso alla nostra vita – e cosa c’è di inutile nella nostra vita, che non ha bisogno di rimandare ad altro, che è significativo e pieno di senso? Io conosco solo l’amore e la bellezza, che sono due dimensioni inutili, ma proprio perché inutili sfuggono alla catena dell’utilità, entro cui ogni cosa rimanda ad altro per il suo significato. Umberto Galimberti, il Mistero della Bellezza Sintetizzando, secondo il filosofo Nicola Abbagnano si possono distinguere cinque concetti fondamentali del Bello, e precisamente: 1) il Bello come manifestazione del bene; 2) il Bello come manifestazione del vero; 3) il Bello come simmetria; 4) il Bello come perfezione sensibile; 5) il Bello come perfezione espressiva. La prima concezione è propria di Platone e poi di Plotino dove assume carattere teologico e mistico; la seconda è sviluppata nell'età romantica, per esempio in Hegel per il quale bellezza e verità sono la stessa cosa. Il concetto del Bello come simmetria è presente in Aristotele, che lo tramanda anche alla filosofia medioevale e al Rinascimento; la quarta concezione invece è quella con cui nasce e si afferma l'Estetica, per esempio in Baumgarten (Aesthetica, 1750), e l'ultima accezione rappresenta un completamento di questa in quanto si considera il Bello come espressione riuscita e quindi arte. Il bello richiama talvolta anche il concetto di bene. Se in generale Bene indica tutto ciò che ha valore, pregio e dignità, in filosofia tale concetto si presenta secondo due prospettive, una metafisico-oggettivistica, il Bene è la realtà perfetta e suprema, e una soggettivistica, secondo cui il Bene è ciò che si desidera e piace. La prima teoria è tipica del mondo antico e medioevale (Platone, Aristotele, Plotino e Tommaso), che parlano del Bene come fonte della verità, del bello, del conoscibile, Bene come Dio, etc.; la seconda del pensiero moderno e contemporaneo che definisce il bene solo in relazione al soggetto che lo vuole, e ciò sia in senso relativistico, sia come in Kant che parla del bene voluto da una volontà buona, cioè guidata da una legge universale. Alcune filosofie contemporanee infatti preferiscono parlare del valore anzichè del Bello, considerando il valore come una realtà assoluta ed ultima, e si inscrivono nella stessa concezione tradizionale del bene. Carl William Brown
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Bellezza del corpo Leggendo un libretto del filosofo Maurizio Ferraris sulla bellezza, scopriamo ancora varie cose interessanti. A Boston esiste, dal 1993, it MOBA (Museum of Bad Arts), un museo di "brutte arti" che organizza mostre, conferenze, sviluppando un'idea semplice ma efficace: prendi un po' di croste e le chiami con it loro nome. L'operazione non riesce sino in fondo, alcune opere non sono poi cosi male, e nel complesso si ha l'impressione che la percentuale di arte brutta non sia significativamente superiore a quella presente in molti musei di belle arti, antiche e moderne. Ma quello che importa e che il MOBA ironizza su un dogma verso cui il senso comune contemporaneo in materia d'arte tocca il massimo consenso. Cioe sulla tesi secondo cui la bellezza non e piu l'obiettivo fondamentale di quelle che una volta si chiamavano "belle arti", per distinguerle dalle arti utili. È un fenomeno che viene da lontano, e risale almeno al Romanticismo, caratterizzato da Hegel (al quale i romantici non piacevano affatto) come un predominio del contenuto sulla forma, come una disarmonia prestabilita e fortemente voluta. E non a caso nel 1853 un hegeliano, Rosenkranz, scrisse Estetica del brutto, cogliendo lo spirito dell'epoca (senza dimenticare poi che, in una tradizione che dai greci porta a Hume e a Voltaire, e viene contraddetta solo da teorie fortemente normative come il classicismo di Winckelmann, appare chiaro che la bellezza, in quanto qualità antropologica, reca in sé sempre un tratto ineliminabile di storicità e di relatività). Ovvio, per qualche decennio, tra Otto e Novecento, ci fu ancora qualche visitatore impreparato che di fronte a croste o a capolavori gridava "Brutto! Brutto!", ma oggi la verità è radicalmente diversa, e di fronte a quelle stesse croste o a capolavori si mormora "Bello! Bello!", non perché li si consideri belli, ma per far capire - in una maniera un po' contorta - che non si è di quelli che ritengono che un'opera d'arte debba essere bella. All'origine di tutto questo, sul piano dei costumi di massa, è ovviamente Duchamp: prendi un orinatoio, o uno scolabottiglie (curioso strumento, d'altra parte) o una ruota di bicicletta, lo esponi in un ambiente adatto (galleria, museo), gli dai un titolo e lo firmi, e lì realizzi la meravigliosa transustanziazione concettuale per cui un oggetto comune diventa un'opera d'arte. Da questo punto di vista, schivare la bellezza è centrale per evitare che qualche incompetente possa pensare che il miracolo dipenda dall'azione di proprietà estetiche, e non dall'invenzione concettuale. Già, le "proprietà estetiche", ossia, sempre nel parlar comune, le proprietà legate alla bellezza, nelle espressioni "chirurgia estetica", "istituto di estetica", "migliorare l'estetica" di un boiler (o magari di un orinatoio adibito a usi ordinari).
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Articolo sul bello e la bellezza Che fine fanno le proprietà estetiche, nel momento in cui l'arte sembra essere tutta concettuale, e infischiarsene della bellezza? E, questione subordinata e minore, che fine fa l'estetica, intesa come dottrina filosofica che si occupa del bello e dell'arte, nella convinzione, ormai non più garantita, che i due termini abbiano molto in comune? Il bello, se così possiamo dire, è però che l'estetica non è affatto morta, anzi, è in condizioni di salute molto migliori rispetto a qualche anno fa. Da una parte, trova nuovi campi di applicazione (per esempio l'universo dei consumi di massa e del web) e nuovi strumenti di indagine (come / nelle ricerche della neuroestetica). Dall'altra, ritrova significati che con il tempo si erano persi, per esempio l'idea che l'estetica non si occupi solo di arte ma anche di percezione (aísthesis, da cui il nome "estetica"). Come è possibile? Probabilmente, la diagnosi secondo cui la bellezza non conta sottovaluta due circostanze. La prima è che i discorsi sulla sparizione della bellezza vengono regolarmente costruiti su un tipo di arte, quella visiva, che è estremamente anomala. Perché proprio l'arte visiva ha subito più direttamente l'impatto della riproducibilità tecnica dell'arte, che ha sollevato gli artisti da obblighi rappresentativi che favorivano la maestria tecnica, anche se non necessariamente la bellezza. Poi, in modo crescente, c'è stata la producibilità tecnica delle opere, ossia il fatto che tra creare un'applicazione per un telefonino e produrre un'opera non c'è alcuna differenza di fondo. Il risultato è che la manualità non conta più niente in arti in cui, in precedenza, costituiva un elemento decisivo. E chiaro che qui abbiamo a che fare con un radicale cambio di registro, che viceversa non si è prodotto in altre arti, in cui la manualità non aveva sin dall'inizio alcuna importanza (per esempio, nella letteratura) o che sin dal loro sorgere sono state caratterizzate da una fortissima componente di riproducibilità e producibilità tecnica, come il cinema e le sue evoluzioni digitali. Questa trasformazione, però, non ha affatto comportato la scomparsa dell'estetica nel suo senso tradizionale di filosofia dell'arte, sia perché si tratta di spiegare la grandissima dose di concettualità delle arti visive, sia perché si tratta di fare i conti con gli sviluppi dell'opera d'arte nell'epoca della sua diffusione di massa e della sua producibilità tecnica. Ma accanto a questo c'è un secondo elemento forse anche più interessante, e cioè il fatto che non è per niente vero che la bellezza sia scomparsa. Se dal MOBA passiamo alla moda, nessuno si sentirebbe imbarazzato a dire che un abito è brutto, o bello, e d'altra parte non ci vuol molto per vedere quanto i giudizi estetici abbiano a che fare con una delle caratteristiche fondamentali dell'essere umano, il piacere e il dispiacere che viene provocato in noi dal semplice presentarsi sensibile di cose o di persone. Questo lo aveva visto bene Kant, e il ritorno a una estetica come aísthesis, come teoria della sensibilità, ha il merito di ricordarcelo.
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Sant'Agostino e il diavolo La bellezza ha lasciato alcune opere, ed è migrata altrove, trasferendosi, per così dire all'ambiente naturale (il paesaggio e la sua tutela) e culturale, incominciando dagli immediati dintorni dell'arte, come i musei, per venire ai vini, ai cibi, alla cura del corpo. E l'estetizzazione del mondo di cui tanto si è parlato ai tempi del postmoderno, ma è anche qualcosa di più, e cioè la consapevolezza del fatto che la sensibilità ci mette in contatto con una sfera reale e inemendabile (se il vino sa di tappo, sa di tappo, e non c'è sortilegio concettuale che tenga), insegnandoci che il mondo non è semplicemente come ce lo dipingiamo, o ce lo dipingono. Senza dimenticare poi che la bellezza può decidere della felicità delle persone come tutta una letteratura sull'amore e i sentimenti, che abbiamo cercato di antologizzare, dimostra con larghezza. Il nocciolo di questo aspetto lo ha colto bene Stendhal: "la bellezza è una promessa di felicità". Questa frase sposta il dibattito dalle sfere somme, e dai paragoni fuori luogo, al nocciolo della faccenda, dicendoci che la bellezza non è una entità magniloquente, bensì una proprietà terziaria (cioè espressiva) connessa a oggetti, opere, eventi e soprattutto persone: c'è qualcosa nel mondo che si stacca dalla nebulosa delle cose circostanti perché esprime qualcosa, e in particolare una promessa, quella di renderci felici. La promessa potrà non essere mantenuta per intero (ed è ciò che accade il più delle volte, il che spiega perché la bellezza ha una qualche parentela con l'inganno e addirittura con il pericolo, come in Rilke e in Fitzgerald), oppure potrà durare troppo poco (ed è per questo che la bellezza è legata alla malinconia e alla caducità, come nei versi di Baudelaire), ma intanto importa che in quel preciso punto del mondo ci sia una promessa di quel genere, che si rivolge proprio a noi. La bellezza, dunque, importa. Ma bisogna evitare l'eccesso inverso rispetto alla squalificazione novecentesca. L'idea di Dostoevskij secondo cui la bellezza salverà il mondo è in ultima analisi tutt'altro che benigna: non date né scienza né pane al mondo, dategli lustrini e veline, e che si accontenti. Insomma, si sente il vento, non tanto della follia, quanto piuttosto dello stupore a poco prezzo e del raggiro che pagheremo caro. Un rischio collaterale di questa frase così immodesta (perché veniva da uno scrittore, dunque da un professionista della bellezza) è inoltre di fare odiare la bellezza, e di farle preferire il brutto per il brutto. Il che, fra l'altro, è storicamente avvenuto. Non appena un artista, un critico, un filosofo, si sono infuriati con l'idea che la bellezza avesse la meglio sulla giustizia e sull'umanità, il primo gesto è stato per l'appunto teorizzare, o purtroppo anche realizzare, opere brutte, che non fornicassero con l'estetismo, che ci mettessero sotto gli occhi i dolori del mondo, senza redimerli, ossia lasciandoli brutti, anzi, aggiungendo bruttezza a bruttezza. E poi, già che ci siamo, si è provveduto a riempire il mondo di case brutte, di calzoni a zampa, di panini alla piastra, e ovviamente di opere che meriterebbero di finire al MOBA. Maurizio Ferraris, Bellezza Comunque possiamo aggiungere che sulle categorie estetiche del bello si è proprio detto tutto e il contrario di tutto, come sulle altre questioni del resto. Ad esempio, Edmund Burke, filosofo e politico irlandese del XVIII secolo, ha elaborato una particolare teoria del bello e del sublime nel suo saggio del 1757 intitolato: A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful ( Un'indagine filosofica sull'origine delle nostre idee del sublime e del bello). Secondo Burke, il bello e il sublime sono due concetti estetici distinti. Il bello si riferisce a ciò che è piacevole alla vista e all'udito, e che suscita una sensazione di armonia e proporzione. Burke ha descritto il bello come "ciò che è formato in modo tale da suscitare la semplice approvazione dello spirito". Egli ha sostenuto che il bello è un concetto universale, che può essere apprezzato da tutti gli esseri umani indipendentemente dalla loro cultura o dalla loro esperienza. Read the full article
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weirdesplinder · 14 days
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Romance Storici con protagonisti maschili con difetti fisici/menomazioni
Il velo della notte, di Lydia Joyce
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Trama: il protagonista ha una malattia per cui deve evitare il sole, o si ricopre di cicatrici, e questo lo ha reso un recluso un tantino misogino che purtroppo arriva a ricattare una donna che vuole salvare il fratello dai debiti pur di avere un poco di compagnia femminile nella sua vita. L'incontro li cambierà e salverà entrambi dalla solitudine.
La figlia del matematico, di Laura Kinsale
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Trama: il protagonista brillante matematico nobile bello e pure ricco cade vittima di un ictus, e non riesce più a comunicare cadendo nella disperazione e nella rabbia. Rabbia che lo fa prendere per pazzo da alcuni, ma per fortuna una donna, figlia di un matematico, lo sposerà e lo salverà dal manicomio e lo aiuterà a riprendersi almeno in parte.
Desiderio selvaggio, di Jennifer Ashley
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Trama: il protagonista crede di essere pazzo come sua madre e non vuole sposarsi per non trasmettere questa tara ai figli. Ma è nobile e se non ha eredi la famiglia perde i terreni perciò i suoi famigliari gli trovano moglie, una donna emancipata con l'hobby della medicina che capisce quasi subito che lui non è pazzo ma probabilmente solo malato e cerca una cura per migliorargli la vita almeno un po'.
Come d'incanto, di Elizabeth Hoyt
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Trama: Sir Alistair Monroe ha perso un occhio e due dita e ha bisogno di una governante. Helen Fitzwilliam ha disperatamente bisogno di un tetto per sé e per i suoi due bambini. Così, che lo voglia o no, il tenebroso e solitario Alistair alla fine si piega e la assume. Helen lavora con grande dedizione e l’antico castello in rovina si trasforma giorno dopo giorno in una vera casa: le sue amorevoli cure riescono anche a mitigare i danni che la guerra ha inflitto all’animo e al corpo di Alistair. È un desiderio che pensava sopito per sempre, quello che lui sente risvegliarsi. Ma un segreto nel passato di Helen minaccia di distruggere anche le vite di chi le sta più a cuore.
Mia adorabile canaglia, di Elizabeth Hoyt
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Trama: Lady Phoebe Batten è una ragazza sveglia, vivace, desiderosa di quella vita sociale che si addice alla sorella di un duca. Ma Phoebe è quasi completamente cieca e il suo iperprotettivo fratello insiste perché abbia sempre con sé una guardia del corpo, l'insopportabile capitano James Trevillion. Fiero e minaccioso, nonostante la ferita riportata a una gamba prestando servizio nel quarto reggimento dei Dragoni, James ha una mira infallibile e cavalca come un diavolo: proteggere una lady non sarà un problema per lui… Riuscirà invece a fronteggiare la passione figlia del pericolo? Saprà destreggiarsi e non cadere vittima della sempre più dolce e amabile Phoebe?
Un amore al Cairo, di Connie Brockway
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Trama: qui l'eroe non ha difetti fisici esattamente ma è affetto da dislessia ed è analfabeta. Caduta nelle mani di una banda di beduini del deserto, Desdemona Carlisle è tratta in salvo da un cavaliere. Senza macchia e senza paura, il cavaliere in questione? Tutto il contrario: avventuriero al limite del libertinaggio, Harry Braxton viaggia per l’Egitto in cerca di emozioni forti. Ma quando Desdemona comincerà a essere attratta da un altro uomo, Harry dovrà fare i conti con il proprio cuore.
Il destino tra noi, di Anne Gracie
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Trama: Kate Farleigh, in apparenza vulnerabile, nasconde in realtà una volontà di ferro. Sopravvissuta alla dura vita dei campi di battaglia, alla perdita dei suoi cari e a uno scandalo che le ha rovinato la reputazione, cerca solitudine e tranquillità. Solo quando incontra un uomo segnato quanto lei dagli orrori della guerra, sfregiato e con una gamba ma del tutto guarita, si abbandona alla speranza di poter amare ancora. Ma il destino la metterà nuovamente alla prova.
INNAMORARSI DI UN DUCA, di Tessa Dare
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Trama: Figlia di un famoso autore di favole, Isolde Ophelia Goodnight era cresciuta ascoltando storie di cavalieri coraggiosi e belle fanciulle. E non aveva mai dubitato che anche nel suo futuro ci sarebbe stata una grande storia d'amore. I libri di fiabe dopotutto offrivano infinite possibilità. Ma crescendo si è resa conto che nessuna per lei si era avverata. Il brutto anatroccolo è diventato cigno? No, era ancora il brutto anatroccolo. Rapita da un bel bandito? No. Salvata dal principe azzurro? No, mai successo. E così Izzy aveva rinunciato a tutti i suoi sogni romantici. Quello che sognava al momento era un tetto sopra la testa poichè stava per perderlo. Ma ecco che a 26 anni avviene il miracolo e erredita un castello. Un vero catello, proprio come quello delle principesse. Solo in rovina, e occupato da un duca burbero, sfigurato e quasi cieco…. che si rifiuta di cederle quello che lui considera il suo castello. 
La sposa di Lord Carew, di Mary Balogh
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Trama: Durante una passeggiata solitaria in campagna, Samantha Newman si ritrova nella proprietà del marchese di Carew. Qui incontra Hartley Wade, un uomo gentile, all’apparenza un giardiniere. Non è bello, zoppica vistosamente e ha una mano rovinata, eppure tra loro si instaura subito un profondo legame. Tornata a Londra, Samantha viene avvicinata da lord Kersey, il crudele libertino che sei anni prima le ha spezzato il cuore e nei cui confronti si sente ancora vulnerabile. Ma per fortuna Hartley l’ha seguita, e quando le propone di sposarlo Samantha accetta, ignorando che in realtà si tratta di lord Carew e che la ama profondamente. Ma è ancor più inconsapevole delle maldicenze che la affliggeranno e del malanimo di lord Kersey…
Semplicemente amore, di Mary Balogh
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Trama: Anne Jewel, madre nubile e insegnante, viene invitata con il figlio nella residenza gallese dei Bewcastle per l'estate. Il giorno del suo arrivo Anne si ritrova a osservare, non vista, un uomo che la colpisce per avvenenza e virilità: quando però si volta, le rivela un volto deturpato dalle cicatrici. Rimpatriato dalla guerra orribilmente menomato, Sydham Butler ha vissuto da recluso, e in quella donna deliziosa, altrettanto ferita nell'anima, riconosce uno spirito affine. Succede così che, un pomeriggio, amicizia e desiderio esplodano in incontenibile passione. E Sydham dovrà poi convincere Anne che l'amore non è semplice né complicato, ma è proprio quello che entrambi meritano.
La grande occasione, di Gayle Wilson
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Trama: Il protagonista ha una scheggia ancora in petto e diverse cicatrici e problemi fisici. L'affascinante Ian Sinclair apprende costernato di essere diventato tutore della figlia di George Darlington, l'uomo per colpa del quale in guerra anni prima ha riportato ferite gravissime che gli condizionano la vita. Credendola una povera, piccola orfanella, decide di accoglierla in casa propria, ma scopre che in realtà Anne è un'incantevole ventenne, tutt'altro che indifesa. Pur innamorandosi all'istante della fanciulla, Ian si sforza di nascondere i propri sentimenti per via di un terribile segreto che si rifiuta di rivelare a chicchessia. Riuscirà la bella Anne a fargli capire che non è affatto detto che le sue paure si concretizzino?
La mia opinione: questo è un romanzo che va preso un attimo con le pinze e voglio avvertirvi. Per tre quarti viaggia normale come molti altri romance con trame simili e protagonisti tutore e pupilla, ma verso la fine c'è una scena di violenza sessuale che riguarda la protagonista femminile che viene rapita. Il colpevole non è il protagonista maschile, ma ciò non toglie che questo rompe del tutto il mood fino ad allora creato, invece l'autrice riporta quasi subito la trama su binari classici e scontati come se il trauma non esistesse e questo destabilizza assai il lettore.
Fantasma d'amore, di Christina Dodd
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Trama: Lord Rand Malkin è paralizzato per colpa di un trauma subito, durante la guerra, un trauma più psicologico che fisico. Assumono una ragzza di buoni natali ma dalla reputazione rovinata che quindi deve trovare il modo di mantenersi per fargli da infermiera e lei soprendentemente ci sa fare e lo tira fuori dalla depressione senza cedere nè alla sua rabbia nè alla pietà.
La mia opinione: la trama sembra bella e classica lo so, ma attenzione in realtà è un romanzo piuttosto confuso ed altalenante, soprattutto dalla metà in poi l'autrice aggiunge una morte tragica, un mistero con degli attentanti da risolvere...insomma aggiunge talmente tanta carne al fuoco che il rapporto tra i due non viene molto sviluppato e molte cose vengono dette sbrigativamente. Non è un gran bela libro ma l'ho voluto in lista perchè era interessante che l'eroe fosse paralizzato a causa di un blocco psicologico e non fisico.
Texas Destiny di Lorraine Heath (inedito in italiano)
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Trama: Arrivando sul treno per Fort Worth, Miss Amelia Carson, sposa per corrispondenza, non aveva mai incontrato Dallas Leigh, il texano che aveva promesso di sposare. Il cowboy alto alla stazione non era Dallas. Era Houston, il fratello di Dallas, inviato per scortarla durante il duro viaggio di tre settimane fino al ranch dove Dallas aspettava. Cresciuta nella Georgia devastata dalla guerra, Amelia pensava che le lettere di Dallas facessero sembrare il Texas un paradiso, un posto dove far crescere i suoi sogni con l'uomo giusto accanto a lei. E il suo unico amore... A quanto pare, Houston Leigh difficilmente sarebbe considerato "l'uomo giusto". La guerra a cui era sopravvissuto lo aveva segnato dentro e fuori, e lui non poteva competere con il suo bel fratello. Ma dal momento in cui Houston incontrò Amelia, capì che possedeva il coraggio di cui questa terra selvaggia aveva bisogno. Aveva occhi che potevano vedere oltre il suo volto ferito fino alla sua anima. E avrebbe combattuto qualsiasi uomo, tranne suo fratello, per il suo cuore. Ora lui e Amelia stavano percorrendo sentieri pericolosi, dormendo sotto le stelle, e Dio li aiutasse, si stavano innamorando.
Reforming Lord Ragsdale, di Carla Kelly (inedito in italiano)
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Trama: Emma Costello ha un debito d'onore con uno dei lord più disonorevoli del regno. Il famigerato Lord Ragsdale, ricco come il peccato, peccatore quanto ricco e spietato quanto bello (nonostante gli manchi un occhio). Lui ha salvato Emma da un destino peggiore della morte quando ha impedito a un bruto lascivo di comprarla come serva a contratto. E ora è il turno di Emma di salvare Lord Ragsdale dalla sua vita corrotta. Deve trovare un modo per fargli smettere di bere, di scommettere... E deve anche costringerlo a rompere con la sua amante, la superbamente sensuale Fae Moulle, perchè vuole che si accasi con una donna perbene e a modo come Lady Clarissa Partridge.
Marian's Christmas Wish di Carla Kelly (inedito in italiano)
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Trama: il protagonista maschile è stato sfigurato in guerra e ora non vuole passare il Natale con la sua famiglia perchè non vuole lo vedano così, perciò ha deciso di passarlo con la famiglia di un amico ma ha sottovalutato il caratterino della sorella minore di lui che per le feste vuole rendere tutti felici.
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pleonastico · 22 days
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[bozze accumulate]
innumerevoli volte mi sono congedata da te.
ti ho dovuto rastrellare dalla mia vita per la prima volta a diciannove anni ed è stato come tagliare via pezzi vivi del mio corpo. un'intera estate a piangerti, a cadere sulle mie stesse ginocchia di fronte alla tua presenza che sopravviveva ovunque.
poi di nuovo, a vent'anni, quando ho percorso ora sola quello stesso lungomare che ci aveva visti un tempo insieme. sono passata nei pressi di casa tua e il nastro dei nostri giorni sardi si è riavvolto davanti ai miei occhi: la voce di Tim Buckley, i libri per il test di medicina, i bastoncini di liquirizia, il mal di terra, i tortelli troppo salati di tua nonna, la campana di vetro e il windsurf, i panini con la cotoletta nel bar della tua infanzia. con la scusa di mostrare a un amico quel luogo rinomato, sono in realtà tornata per ritrovare te in una forma che andasse oltre i ricordi della mente. e ho sbagliato perché il nostro passato condiviso mi è tornato indietro come un boomerang in pieno volto. ho raccolto così le mie borse, sono salita sul treno, e non ci ho mai più messo piede.
a ventitré anni la mia pelle non sapeva più nulla di te, quando un pomeriggio di giugno mi sono ritrovata in un tuo abbraccio. il tuo mondo è giunto alle mie orecchie come il canto delle sirene: la Germania, ossi di seppia e le foto in bianco e nero di Ugo Mulas, scucirsi, "il primo amore, l'amore grande", il saluto di Paolo dalla macchina e l'illusione per una frazione di secondo che tutti noi fossimo intatti come un tempo. ho lottato per giorni contro quel desiderio di futuro che portava il tuo volto, ma ancora di più contro la constatazione che a ogni mio incrocio con la morte tu fossi stato presente. quel messaggio di vita mi ha perseguitata come una nenia e non riuscivo a trovargli collocazione se non nell'ultimo racconto di Joyce.
ventiquattro anni e l'ennesimo addio dentro di me. ho recuperato quei primi auguri traboccanti di soprannomi – mio dolce T., fanciullo, sole d’oro, franz, yair, romeo, vento di marzo, (quasi impareggiabile) casanova – e di poesia – «noi due noi vivi solo per essere fedeli / alla vita». te ne ho scritti degli altri: più adulti e, dunque, meno veri. quanto ci filtra la crescita, quanto ci chiede di essere quello che non siamo.
eccomi a venticinque anni con i tuoi auguri pieni di un'estraneità che inaspettatamente mi ferisce (mento – quello che riguarda te mi ha sempre toccata in un modo in cui nient'altro mi ha mai toccata). che strano pensare che eravamo due ragazzini che si sono amati molto, che giocavano e ridevano come bambini, che inventavano reciproci nomignoli, che si rubavano i vestiti dormendoci assieme per sentire l’altro vicino, che leggevano James Joyce e Ted Hughes come se la poesia un giorno si fosse racchiusa tutta lì, che guardavano le betulle dal finestrino durante il tragitto in autobus, che mangiavano le seadas mentre giocavano a burraco, che parlavano del futuro come di una cosa immensa e lontanissima ma poi un giorno quel futuro è davvero arrivato e noi non ne abbiamo più fatto parte.
eppure ora: dolce amaro constatare la perdita di un senso di familiarità.
cosa me ne faccio di tutti questi ricordi, di tutte queste sfumature di te che ho raccolto nel tempo? hanno perso la loro corrispondenza nel mondo – tu. mi torna in mente "Lettera al vento" – «tutto ho raccolto di te: briciole, frammenti, polvere, tracce, supposizioni, accenti restati in voci altrui, qualche grano di sabbia, una conchiglia, il tuo passato immaginato da me, il nostro supposto futuro, ciò che avrei voluto da te, ciò che mi avevi promesso, i miei sogni infantili, l’innamoramento che bambina sentii per mio padre, certe sciocche rime della mia giovinezza, un papavero sul ciglio di una strada polverosa. anche quello ho messo in tasca, sai?»
ho creduto in una memoria comune, in un legame d'anime che andasse al di là delle parole e del corpo. eppure sento che hai ucciso il ricordo di me dentro di te. al tempo stesso non so spiegare come anche tu sia morto in me.
termina dunque così questa Storia? nell'ordinarietà di due destini che si credevano speciali per poi in verità non esserlo?
il luccichio di questa Storia è per le mie lacrime che scendono. non proviene più da dentro.
[aggiunta a posteriori]
ironia della sorte: due giorni dopo Natale, mentre camminavo ti stavo pensando e ti sei materializzato di fronte a me. ti avevo creato io o eri davvero lì? eri davvero lì. fosse stato un minuto più o un minuto meno, avessi preso un'altra direzione, mi fossi trattenuta altrove, non ci saremmo mai incrociati, invece eccoci in carne e ossa all'inizio e alla fine di quella via. tu confuso e stordito; io serena e a mio agio. le mie domande; le tue risposte rallentate e piene di pause come se il percorso mente-lingua fosse stato interrotto. aveva ragione Pavese a dire che la cosa più segretamente temuta accade sempre: anche tu ti stavi chiedendo se fosse realtà o sogno. poi sul tardi la tua voce e tante parole – alcune da me comprese, altre meno. "e ti ringrazio anche per i sorrisi, per il bel modo di fare di oggi. mi ha fatto molto piacere. io ero un po' in imbarazzo, per sintetizzare". su quel taccuino in cui ormai non scrivo più ho segnato semplici frasi: "un segno – l'ennesimo – la tua vita è qui. non scappare più". di nuovo Joyce e l'epifania.
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virgamusica · 2 months
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Sorrisi a denti stretti (2023-Ep)
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In late 2023 I've issued my own ep "Sorrisi a denti stretti" which could sound like as "Smiling thru gritted teeth" in English. In this one you can find four new tracks composed and recorded in my own studio between 2022 and 2023 as well as other three bonus tracks.
Title is related to my relationship with music, my sweet life companion, the best medicine against unlucky times. It can make you smile when life adversities are focusing on yourself. At the moment you can listen to my ep for free on YouTube. Enjoy with it and if you want, leave a feedback.
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Nel Dicembre 2023 ho pubblicato l'ep Sorrisi a denti stretti, una raccolta di quattro nuovi brani composti e registrati tra 2022 e 2023 oltre ad altre tre bonus tracks. Il titolo è messo in relazione al mio rapporto con la musica, la fedele, dolce compagna di una vita, la migliore medicina durante i periodi bui. Quando sembra che le avversità della vita ti rendano un bersaglio da colpire ripetutamente, la musica è spesso l'unica variabile che può strappare un sorriso appunto, a denti stretti.
Al momento, l'ep si può ascoltare gratis su YouTube. Quindi, buon ascolto e, se ti va, lasciami un feedback.
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VIRGA - SORRISI A DENTI STRETTI (2023 EP)
Il Lavoro (Radio Edit)
Non vorrei
Walther PPK
Gorgo & Tango
Il Lavoro (Single Edit)
Il Lavoro (Instrumental Base)
Non toccare la mia macchina (Live rehearsals - Dec 2023)
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dedoholistic · 3 months
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Il Font – Informazione di Carattere
Il Corallo: equilibrio e connessione con la Natura
di Maria Teresa De Donato
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lamilanomagazine · 4 months
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Incidenti in monopattino, in bici e a piedi: utenti positivi ad alcol e droghe in oltre il 30% dei casi
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Incidenti in monopattino, in bici e a piedi: utenti positivi ad alcol e droghe in oltre il 30% dei casi. Verona. Lo studio effettuato dall'Istituto di Medicina Legale dal 2019 a oggi conferma il trend negativo già individuato a luglio di quest'anno e presentato dall'Amministrazione comunale partner del progetto pionieristico. Su 8.905 incidenti campionati il 17,4% è risultato positivo all'alcol e il 17,6% alle sostanze stupefacenti. Si intensifica la campagna di informazione già avviata da alcune settimane sui social del Comune. Previsti anche incontri nelle scuole e il lancio di messaggi di sensibilizzazione sui totem elettronici presenti in città. I dati parlano chiaro. Degli incidenti stradali che vedono coinvolti gli utilizzatori di biciclette, monopattini o che si spostano a piedi, a Verona e Vicenza, uno su quattro risulta causato da soggetti che hanno superato i limiti nell'uso di alcol o che hanno fatto uso sostanze stupefacenti. Il risultato, che include anche l'analisi completa del 2023, i cui parziali sono stati presentati lo scorso luglio dall'Amministrazione comunale, emergono dal primo studio in Italia e all'estero svolto dall'Istituto di Medicina Legale di Verona. Al centro i dati tossicologici relativi ai casi di incidenti stradali processati dal 2019 ad oggi con specifico focus sulla mobilità sostenibile. Valori dai quali il Comune è partito per strutturare un'importante campagna di sensibilizzazione volta a richiamare la cittadinanza ad una maggiore attenzione quando ci si mette alla guida di una bicicletta, un monopattino o si va semplicemente a piedi sotto l'effetto di alcol o di sostanze stupefacenti o psicotrope. "Il Comune di Verona partecipa ad un progetto pionieristico in collaborazione con l'Istituto di Medicina Legale di Verona – evidenzia l'assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi –, focalizzato sull'idoneità psicofisica degli utenti di mezzi di mobilità sostenibile in relazione all'assunzione di alcool o sostanze stupefacenti. Da questo emergono dati preoccupanti per quanto riguarda l'utilizzo di biciclette e monopattini, ed evidenziare questo è importante perché per l'amministrazione ha l'obiettivo di incentivare l'utilizzo della mobilità dolce. Troppo spesso manca la consapevolezza dei rischi, e i valori della ricerca mostrano che il numero di incidenti con mezzi di mobilità dolce sotto l'effetto di alcool e droghe è di gran lunga superiore a quello riscontrato nelle autovetture. Il nostro obiettivo è aumentare in chi utilizza questi mezzi la consapevolezza di quello che può accadere, anche in vista di un futuro inasprimento delle norme del codice della strada. Per questo entra nel vivo la campagna social pensata dall'Amministrazione per sensibilizzare quanti più utenti, con una particolare attenzione e coinvolgimento diretto dei giovani". Oggi in Comune sono state presentate le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione dell'Amministrazione in seguito alla conferma dei dati da parte di Uoc Medicina Legale –Aoui Verona Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Sezione di Medicina Legale, Università Di Verona. L'avanzamento della campagna di comunicazione/sensibilizzazione della cittadinanza in merito alle conseguenze legate all'incidentalità Stradale Alcol-Droga correlata su pedoni, ciclisti e utilizzatori di mobilità su due ruote è stato annunciato dall'assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi insieme al Comandante della Polizia locale Luigi Altamura. "Il dato preoccupante è dato dall'aumento di incidenti in monopattino, causato soprattutto dallo stato alterato di guida provocato da alcol e droga – dichiara il comandante Luigi Altamura –. In alcuni casi assistiamo addirittura a fuoriuscite autonome con analisi che rilevano un tasso alcolemico 5 o 6 volte superiore alla media. L'Amministrazione si impegna a contrastare questo fenomeno anche mediante campagne di sensibilizzazione volte a ricordare che i mezzi di micromobilità sono, a tutti gli effetti, dei veicoli, con conseguenti segnalazioni e sanzioni. A gennaio prenderà il via l'esame di 760 emendamenti collegati al nuovo Codice della Strada, che porterà ad un inasprimento delle sanzioni penali che saranno maggiormente incisive". L'Istituto di Medicina Legale dal 2009 sta svolgendo questa tipologia di attività, che si è maggiormente strutturata dopo il 2016, a seguito dell'introduzione della legge sull'omicidio stradale, identificando l'istituto come uno dei tre centri operativi regionali assieme a Padova e Venezia. L'attività ha subito un'ulteriore spinta dall'anno scorso quando nel 2022, in partenariato con la Polizia locale di Verona, ha ricevuto un finanziamento dal Dipartimento per le Politiche Antidroga alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ambito del progetto P.I.S.A.D. Giunti alla fine dell'anno l'indagine conferma il trend già individuato a luglio. Dal 2019 al 2023, l'Istituto ha processato 8905 casi, con una prevalenza maschile e un'età media di 43 anni. La maggior parte degli incidenti avviene di giorno e nei giorni feriali. Il 17,4% degli incidenti è avvenuto in stato di ebbrezza (alcolemia > 0,5 g/l), e il 17,6% dei soggetti è stato trovato positivo a sostanze stupefacenti e psicotrope. Per la mobilità sostenibile - biciclette, pedoni, monopattini -, i dati mostrano un'alta incidenza di uso di alcol e sostanze stupefacenti, soprattutto tra i conducenti di monopattini. Circa un quarto (23,6%) degli incidenti stradali con feriti che coinvolge pedoni, ciclisti e monopattini è correlato all'uso di alcol o sostanze stupefacenti/ psicotrope. La non consapevolezza delle conseguenze, specie tra i più giovani, evidenziata dai risultati del progetto P.I.S.A.D., indica una necessità urgente di sensibilizzazione della cittadinanza, anche in vista di un aggravarsi della responsabilità penale e relative sanzioni collegati al nuovo codice della strada di prossima introduzione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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proyintequipo1 · 5 months
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Conclusión y Fuentes Bibliográficas
En conclusión, nuestro proyecto integrador ha revelado las complejidades y las interconexiones profundas relacionadas con la contaminación del suelo. Desde la perspectiva legal, hemos identificado la necesidad de fortalecer el marco jurídico ambiental para abordar eficazmente esta problemática. A través del lente del arte ambiental, hemos experimentado cómo las expresiones artísticas pueden catalizar el cambio y sensibilizar a las comunidades.
Desde la física, hemos explorado los fenómenos involucrados en la contaminación del suelo, brindando una visión más clara de sus causas y consecuencias. Además, hemos destacado cómo esta problemática ambiental se extiende más allá del suelo, afectando la calidad del aire, el agua y, en última instancia, la salud humana.
En el ámbito de la salud, hemos examinado las conexiones entre la contaminación del suelo, la obesidad y la diabetes, subrayando la importancia de abordar estas cuestiones de manera integral.
Nuestro enfoque grupal ha demostrado ser un catalizador efectivo para comprender la complejidad de la contaminación del suelo desde diversas disciplinas. Al mirar hacia el futuro, reconocemos la necesidad de soluciones colaborativas y sostenibles para preservar nuestro entorno y mejorar la calidad de vida de las generaciones venideras. Este proyecto no solo ha sido un análisis exhaustivo, sino también un llamado a la acción para promover cambios significativos y sostenibles en nuestra relación con el medio ambiente.
Wiebe, JC, Wägner, AM y Novoa Mogollón, FJ (2011). Genética de la diabetes mellitus. Nefrología: publicación oficial de la Sociedad Española Nefrología , 2 (1), 111–119. https://doi.org/10.3265/NefrologiaSuplementoExtraordinario.pre2011.Mar.10918 Soca, P. E. M. (2015). Sobrepeso, sedentarismo y resistencia a la insulina. Gaceta Sanitaria, 29(2), 154-155. https://doi.org/10.1016/j.gaceta.2014.10.010 Fmd, & Fmd. (2017, 24 marzo). La medida exacta. Porciones de alimentos. - Federación Mexicana de Diabetes, A.C. Federación Mexicana de Diabetes, A.C. - Federación Mexicana de Diabetes, A.C. https://fmdiabetes.org/la-medida-exacta- porciones-de-alimentos/ Lecumberri, G. L., De Tejerina, J. M. C. F., Platero, I. B., & Baztán, M. Á. E. (2020). Obesidad en la era del sedentarismo. Programa de intervención con ejercicio. Atención Primaria. https://doi.org/10.1016/j.aprim.2019.11.010 Síntomas y causas de la diabetes. (s/f). National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases. Recuperado el 25 de noviembre de 2023, de https://www.niddk.nih.gov/health-information/informacion-de-la- salud/diabetes/informacion-general/sintomas-causas del Pilar Barrera, M., Pinilla, A. E., Caicedo, L. M., Castillo, Y. M., Lozano, Y. M., & Rodríguez, K. M. (2012). Factores de riesgos alimentarios y nutricionales en adultos con diabetes Mellitus. Revista de la Facultad de Medicina, 60(1), S28-40. Martínez, J., Romero, C., Llácer, G., Nuevas, T., Aplicadas, A. L., De, O., De Melocoton, V., & Nectarina, Y. (s/f). Gva.es. Recuperado el 1 de noviembre de 2023, de https://redivia.gva.es/bitstream/handle/20.500.11939/8511/2003_Badene s_Nuevas.pdf?sequence=1&isAllowed=y Zavala Lagos, P. (2006). Evolución de la calidad sensorial de nectarinas [Prunus persica var. Nucipersica (L.) Batsch.], "Venus" y "Maria Dolce", en postcosecha. Disponible en https://repositorio.uchile.cl/handle/2250/101842 Li, HF, Dong, QL, Jia, HZ, Li, GX y Ran, K. (2018). Análisis de aislamiento y expresión de ocho genes MADS-box en melocotón (Prunus persica var. nectarina 'Luxing'). Revista de Bioquímica y Biotecnología Vegetal, 27, 435- 442. Krishna Kumar, S. (2018). Mejora de la vida útil poscosecha de nectarinas (Prunus persica (L.) Batsch var. nectarina) utilizando hexanal (Tesis doctoral, Universidad de Guelph). Nectarine.jpg. (s. f.). https://www.koppert.es/cultivos/frutas/nectarina/
Martínez, J., Romero, C., Llácer, G., Nuevas, T., Aplicadas, A. L., De, O., De Melocoton, V., & Nectarina, Y. (s/f). Gva.es. Recuperado el 1 de noviembre de 2023, de https://redivia.gva.es/bitstream/handle/20.500.11939/8511/2003_Badene s_Nuevas.pdf?sequence=1&isAllowed=y Zavala Lagos, P. (2006). Evolución de la calidad sensorial de nectarinas [Prunus persica var. Nucipersica (L.) Batsch.], "Venus" y "Maria Dolce", en postcosecha. Disponible en https://repositorio.uchile.cl/handle/2250/101842 Li, HF, Dong, QL, Jia, HZ, Li, GX y Ran, K. (2018). Análisis de aislamiento y expresión de ocho genes MADS-box en melocotón (Prunus persica var. nectarina 'Luxing'). Revista de Bioquímica y Biotecnología Vegetal, 27, 435- 442. Krishna Kumar, S. (2018). Mejora de la vida útil poscosecha de nectarinas (Prunus persica (L.) Batsch var. nectarina) utilizando hexanal (Tesis doctoral, Universidad de Guelph). Nectarine.jpg. (s. f.). https://www.koppert.es/cultivos/frutas/nectarina
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orbiscomunication · 7 months
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Rago Skincare: la rivoluzione nella dermatologia estetica
La nuova linea di prodotti RAGO SKINCARE è a vera rivoluzione della dermatologia estetica.Per la prima volta un prodotto veramente capace di ringiovanire e levigare la pelle.
Giovanni Rago è la mente e il cuore pulsante di una realtà importante, professionale e riconosciuta a livello internazionale. La soddisfazione dei clienti e la passione per il suo lavoro sono i perni sui quali poggiano tutte le attività. A soli 28 anni approda nel Canton Ticino: è riconosciuto come estetista federale, laureato in estetologia, forte anche della sua formazione pluriennale nel campo dell’estetica avanzata e delle attrezzature all’avanguardia.
Dopo soltanto cinque mesi apre ufficialmente la sua società che, in breve tempo, raggiunge clienti provenienti dalla Svizzera, dalla vicina Italia e da altri paesi europei. 
Il suo Head Quarter si trova a Gravesano, a pochi passi da Lugano, nel centro “The Class”.
Lavorando sul campo, conoscendo le esigenze della clientela e, soprattutto, sapendo cosa mancava sul mercato, ha deciso di creare la sua esclusiva linea. 
Quello che ha creato è una vera rivoluzione nella dermatologia estetica, con delle referenze altamente professionali, frutto di lunghe ricerche e studi, che hanno portato ad una formulazione che è una “Prima mondiale”: un unico prodotto, contenente 5.000.000 di microaghi silicei naturali. Un trattamento capace di ringiovanire e levigare la pelle, con una efficacia visibile fin dalle prime sedute.
Alla base della referenza ci sono, appunto, le spicole, una sorta di bio-micro-aghi silicei che vengono estratti dalla spugna d'acqua dolce. Hanno la particolarità di stimolare il derma della pelle avviando la microcircolazione della superficie cutanea. Forniscono, inoltre, in modo efficace i principi attivi allo strato dermico della pelle, attivando anche le cellule basali della pelle.
All’occhio nudo hanno l’aspetto di una polvere; al microscopio appaiono come un bastoncino di cristallo affilato.
In un trattamento sono utilizzati in pochi minuti oltre 5.000.000 di microaghi silicei naturali, che vengono introdotti direttamente nello strato del derma attraverso il massaggio delle mani.
Il trattamento è assolutamente indolore, senza nessun sanguinamento o screpolatura della pelle: gli aghi naturali sono assolutamente impercettibili al tatto e, proprio grazie alla loro consistenza, penetrano nella pelle in modo naturale, riattivando il processo di microcircolazione della pelle.
Il trattamento riduce il ciclo cutaneo dai classici 28 giorni a 7 giorni, ottenendo in questo modo un ringiovanimento fisico naturale, sicuro, efficace e immediato.
Il trattamento nasce prima di tutto per trattare le rughe più profonde, quelle cicatrizzali sul volto e permette, già con uno o due trattamenti, d’avere un viso completamente migliorato, altamente e naturalmente liftato. Il protocollo anti-age è una vera rivoluzione per un uso in cabina ed è un vero e proprio sostitutivo nella medicina estetica, in quanto agisce senza bisogno di iniezioni! 
La pelle poi, rigenerandosi grazie al trattamento liftante, rassodante e stimolatore del collagene, lavora anche sui problemi strutturali, sulle cicatrici da acne, acne attiva e congestione, linee sottili e rughe, tono e aspetto della pelle non uniformi.
Oggi i prodotti sono presenti sul mercato con una distribuzione internazionale e, per la loro unicità, ne stanno parlato le principali testate di settore e del mondo Beauty.
www.ragoskicare.com
Photo: Gianluca Chiarello
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bergamorisvegliata · 7 months
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LE POESIE DEL BERGAMASCO
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Dòls l'è 'l tò gregninà (Dolce è il tuo sorriso)
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Pugiada al cussì
'n del lècc d'ospedàl,
ta scòndet ol patì,
ta nascòndet ol màl.
Conòsse mia 'l to nòm,
a 'l sò mia 'ndo ta sté,
ma conòsse 'l tò gregnì
de fàs vulì bé.
Come orèss che 'l mé parla,
'l te foss de soliléo,
'l te foss de medesina
de sira a matina.
Ol tò mal silensiùs
l'is-ciòpa de ràbia,
perchè tè ta sé buna
de tégnel in gàbia.
Perchè la tò guardia l'è 'l gregninà
che lu a l'pol mia tocà,
l'è lé so la bòca, 'n del cor,
cha a l'poderà mai mor.
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Poggiata sui cuscini
nel letto d'ospedale,
nascondi il soffrire,
nascondi il tuo male.
Non conosco il tuo nome,
non so dove abiti,
ma conosco il tuo sorriso
capace di farsi voler bene.
Come vorrei che le mie parole
ti fossero di sollievo,
ti fossero medicina,
da sera a mattina.
Il tuo male nascosto,
freme d'invidia,
ma tu sei capace
di tenerlo a freno.
Perchè la tua guardia è il sorriso,
che lui non può toccare,
è lì sulla bocca, è lì sul tuo cuore
e quello non potrà morire mai.
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dodematt · 8 months
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Scendo da questo treno, il viaggio è finito. Non ho visto granchè, dal finestrino, preso com'ero a guardare i tuoi occhi, il tuo viso dolce. Però ho imparato ad osservare la gente, a capire quanto si agita forte il cuore, quando si accorciano le distanze e si sta per arrivare a destinazione. O quando ci si allontana per sempre e l'anima sembra appesantirsi ad ogni stazione. Ho avuto paura del buio e delle gallerie di notte, di quelle che quando esci fuori non te ne accorgi nemmeno e allora cerchi due lampioni, due luci nelle strade, due finestre accese nelle case degli insonni. Ma non ti ho abbracciato mai solo per questo.Ti ho parlato poco per non disturbare, ma avrei voluto raccontarti dei giorni passati ad aspettarti e di quelli in cui ho avuto in testa soltanto il tuo nome, dei momenti in cui mi sono sentito solo e di quelli in cui ti ho atteso in silenzio dietro la mia porta. Nella valigia non avevo niente e te lo confesso soltanto adesso. Ma averti accanto per un pò durante il viaggio è stato il mio cibo e il mio comodo pigiama, il mio libro preferito e la mia migliore medicina.
Il viaggio è finito. Ti ho lasciato la mia giacca sul petto, mentre dormivi. Un bacio sulle labbra, il sogno che facevi.
Web.
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