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#occhi profondi
avvocatodeldiavolo · 3 months
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Oye, como va?
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21blackrose01 · 1 year
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Se sai come usarle, le parole, possono tanto.
Se sai come usarli, gli occhi, possono tutto.🌹
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zauddu · 1 year
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medusapluto · 1 year
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La foresta.
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fluffymaxsworld · 6 months
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first post!! read please👇👇
before getting into it fr i want to make a few things clear!
1. i’m not english neither i’ve professionally studied english, i’m self learned, so i apologize for any mistake!
2. i’m a MINOR, i’m aware of what i write and i’ve already took the responsibility. in any case, i don’t want any minors end up like me so please DNI <33
3. it’s the first time EVER i write stuff and publish it, so i accept gladly any critique or advice as long as you don’t insult me, thanks :D
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husband!leonkennedy x wifey!reader headcanons
(i wrote wifey but gender is not specified!)
i’m sorry, it’s a short post cause i’ve gotta study (i hate italian school)
sfw + mention of nsfw
• leon doesn't hesitate for a second when you ask him for something, which can be a Happy Meal or a yacht.
“babe, i was joking when i told you i wanted to live a castle!”
“whatever, i bought it, it’s yours.”
• he’s clingy, god, so much clingy. it’s even annoying, sometimes. when he’s at work, he’s gonna call at least twice a hour, checking on you or asking if you needed anything. and when he comes home expect cuddles, lots of them… and if they aren’t enough he’ll fuck you dumb till morning (so basically everyday).
• he listens to white girl music. you first discovered it when you arrived early from work and heard california girls blaring in the living room. ever since you caught him dancing to Snoop Dogg Katy Perry it's been taboo in the Kennedy household. he loves you, yeah, but don't try to remind him of what happened that night.
• [this is for my italian fellows out there] being half italian just like him was a sure great point in the relationship. you spend hours talking about how stupid americans are for putting pineapple on pizza, how much you love your origins and how attractive Monica Bellucci is (yes, she's the only woman you allow him to call attractive). plus, he LOVES talking to you in italian, especially some cheesy stuff like:
“sei così bella, sembri uscita da un film di sorrentino” (“you’re so beautiful, you look like you’re from a sorrentino’s movie”) [sorrentino is an italian film director and screenwriter]
“i tuoi occhi sono profondi e mi fanno sentire amato” (“your eyes are so deep and make me feel loved”)
• he’s a movies addicted. he forces you to watch every night a different movie. and it’s fun cause he always falls asleep in your arms before the ending.
NSFW!! MINORS DNI!
• having sex with leon kennedy is like getting a one-way ticket to heaven. he treats you gently but still roughly. he pushes your spots so well that you could come in seconds. he loves playing with your nipples, he likes to suck and pinch your sensitive buds, making you scream and moan. he's definitely dominant in bed, but he likes to be dominated, as long as you feel good about it. he likes to spank your ass, leaving a red mark that he would then lick, apologizing for leaving it. he bites your neck like a damn mosquito, so much so that one day you almost ran out of concealer. if you really want to enjoy sex just ignore him for two days, he will come to you like a lost dog and you’ll welcome him with open legs.
hope you enjoyed this short post <3 please share advices if you want!
DO NOT STEAL!! thanks<33
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beautifulpoetrylover · 6 months
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E se i tuoi occhi fossero come l'oceano, così profondi da non riuscire a toccare il fondo?
E se le tue labbra fossero come il triangolo delle Bermuda che con un bacio mi perdo e nessuno più mi ritrova?
Io rischierei lo stesso perché ti voglio un
( bene dell'anima ) messo tra parentesi come un abbraccio che ti stringe forte, perché non vorrei scomparisse anche quello.
Stefano Paradiso ❤️
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smokingago · 19 days
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🍀
[...] Tu sei il mio fabbricante di lacrime, Ognuno di noi ha il suo fabbricante di lacrime… È quella persona in grado di farci piangere, di renderci felici o di straziarci con un’occhiata. È quella persona che dentro di noi ha un posto talmente importante da farci disperare con una parola, o emozionare con un sorriso.
E non puoi mentirle… Non puoi mentire a quella persona, perché i sentimenti che ti legano a lei vanno al di sopra di qualsiasi menzogna [...]
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[...] narrava di un luogo lontano, remoto...
Un mondo dove nessuno era capace di piangere, e le persone vivevano con anime vuote, spoglie di emozioni.
Ma nascosto da tutti, nella sua immensa solitudine, c'era un uomo vestito di ombre. Un artigiano solitario, che dai suoi occhi profondi era capace di confezionare lacrime di cristallo.
Andava da lui, la gente, chiedendo di poter provare un briciolo di sentimento , perché nelle lacrime si cela l'amore e il più compassionevole degli adii.
Sono la più intima estensione dell'anima, ciò che, più di gioia e di felicità, fa sentire veramente umani.
E l'artigiano li accontentava...
Infilava negli occhi delle persone le sue lacrime con ciò che contenevano, ed ecco che piangeva la gente: era rabbia, disperazione, dolore, angoscia.
Erano passioni laceranti, disillusioni e lacrime, lacrime, lacrime - l'artigiano infettava un mondo puro, lo tingeva dei sentimenti più intimi e logoranti.
[...] "Ricorda: non puoi mentire al fabbricante di lacrime" ci dicevano alla fine." [...]
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[...] Gli avevano detto che l’amore vero non finisce.
Non gli avevano detto però che ti dilania fino alle ossa, l’amore vero, quando ti si radica dentro senza più lasciarti andare [...]
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[...] Avevo sempre sentito dire che solo un grande potere aveva la forza di cambiare il mondo.
Io non avevo mai voluto cambiare il mondo, ma avevo sempre pensato che, invece, non fossero i grandi gesti o le manifestazioni di forza a fare la differenza.
Per me erano le piccole cose. Le azioni quotidiane. Semplici atti di gentilezza compiuti dalla gente comune [...]
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[...] ma la verità è che... le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente, sai? Restano dentro di noi, e poi un giorno ti accorgi che sono sempre state lì, dove potevi trovarle solo chiudendo gli occhi [...]
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[...] Non importa se sei distrutto.
Non importa se lo sono io.
Anche i mosaici sono fatti di cocci spezzati.
Eppure guarda che meraviglia [...]
[...] Ti amo come solo le stelle sanno amare: da lontano, in silenzio, senza spegnersi mai.[...]
[...] Non voglio il lieto fine,
voglio il gran finale.
Come quelli dei prestigiatori,
quelli che ti lasciano a bocca aperta
e ti fanno credere, per un istante,
che le magie possano esistere [...]
[...] Chi ha la primavera nell'anima vedrà sempre un mondo in fiore [...]
[...] Chiusi il libro e vi posai un bacio
Ringraziandolo per le emozioni
Che mi aveva regalato
E gli promisi di mettere in pratica
Il consiglio che mi aveva dato
Quello che nonostante le ferite
Non bisogna arrendersi mai
Ma continuare a provare
Anche se si soffre e si piange
Perché piangere è umano
E non è segno di debolezza
Ma significa che " siamo vivi,
Che il nostro cuore batte,
Si preoccupa e brucia di emozioni".
Per questo esiste il " Fabbricante
Di lacrime" perché il pianto è Vita
E tutti hanno il diritto di piangere
Non solo gli adolescenti
Come erroneamente qualcuno crede [...]
Erin Doom,
citazioni tratte dal libro
"Fabbricante di lacrime"
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Io non credo all'età.
Tutti i vecchi
portano
negli occhi
un bambino
e i bambini
a volte ci osservano
come anziani profondi
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Pablo Neruda
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pizzetterosse · 1 month
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ti auguro di non accasciarti mai contro la porta la notte del tuo compleanno inghiottendo i singhiozzi per non farti sentire da nessuno. ti auguro di non rimanere un’ora e mezza chiuso in bagno guardandoti allo specchio facendoti pena per tutto ciò che sei diventato. ti auguro di non dover mai aspettare mesi pur di ottenere una risposta. ti auguro di correre su per le scale di casa sapendo di aver baciato la persona che hai sempre desiderato. ti auguro di guardare qualcuno e di pensare di essere fortunato ad averlo nella tua vita. ti auguro discussioni che finiscano sempre in un abbraccio. ti auguro di rimanere sveglio la notte a fissare il soffitto pensando “ho fatto l’amore con una persona a cui voglio bene”. ti auguro di non dover mai entrare nella vita di qualcuno in punta di piedi sapendo che non sarai mai il benvenuto e che qualcuno da un giorno all’altro ti sostituirà. ti auguro che sia tutto semplice, senza troppe complicazioni. ti auguro di non rivelare mai a nessuno i tuoi segreti più profondi, inutilmente, come quelli che custodivo su mio nonno, sapendo che saranno un mare di parole in mezzo a molto caos. ti auguro di essere compreso con un solo sguardo. ti auguro di poterti fidare delle tue sensazioni, senza mai pensare che forse c’è qualcosa che non va. ti auguro di rifugiarti fra le braccia di qualcuno senza che ti chieda fin troppe spiegazioni a riguardo. ti auguro di guardare negli occhi qualcuno consapevole che non ti farà mai del male. ti auguro di poterti fidare di qualcuno senza rimanere sveglio per una notte intera chiedendoti se stai facendo la cosa giusta. ti auguro di dormire sonni tranquilli sapendo che il giorno dopo ti sveglierai con la notifica di qualcuno che vuole starti vicino tutti i giorni. ti auguro dimostrazioni spontanee senza bisogno di richiesta.
ti auguro quello che forse nessuno mi ha mai augurato in tutta la mia vita: tanto amore, tante emozioni, tanti baci da togliere il fiato, tanti progetti da farti dimenticare il passato e pensare solo al futuro, tante promesse mantenute, tanta stabilità emotiva, e tanta felicità da farti dimenticare cosa sia accaduto fino oggi e farti essere grato per tutto ciò che hai ottenuto. ti auguro tutta la felicità che a me mai nessuno ha augurato, ma a cui ho tanto sperato di arrivare senza mai fare del male a qualcuno. ti auguro tutto questo, perché è quello che vorrei per me stessa.
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donaruz · 9 months
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2 agosto 1980 ore 9,00
«Forza Carmelo! È ora di alzarsi, bisogna correre in stazione, c’è il treno che ci porterà da papà!»
«Uffa, va bene, mi alzo» Il piccolo Carmelo ancora frastornato per la giornata precedente dove aveva mangiato un buonissimo gelato e corso per le vie di Bologna come un giovane esploratore in una terra sconosciuta. Osservava tutto. Carmelo era alto, non dimostrava la sua giovane età e con quel bellissimo binocolo che gli aveva regalato suo zio e i pantaloncini corti era perfetto come ricognitore dell’ignoto. Aveva gli occhi azzurri, la mamma per scherzare diceva sempre che era figlio di qualche Dio dell’Olimpo greco; nessuno in famiglia aveva gli occhi azzurri. Da grande voleva studiare gli animali e girare il mondo alla scoperta di nuovi territori. Era un esploratore ancora prima di esserlo davvero.
Una semplice ma abbondante colazione e poi un bacio forte a Tobia, il cane. La strada è breve fino ai treni ma quella mattina i parenti devono portare la macchina dal meccanico, una vecchia fiat 127 ormai al termine. La decisione è presto fatta, si va in stazione a piedi, tanto il treno è alle 11, c’è tempo...
Carmelo è contento, ha visto una grande città del nord, piena di gente che corre, non ha capito il motivo ma si diverte a vederli indaffarati, al suo paese sono molto più tranquilli. Poi, finalmente, vede i treni. Che amore che ha per i treni! Ogni domenica il suo papà lo porta alla piccola stazione del paesello a vedere i treni che partono, ora anche lui potrà salire su quelle macchine meravigliose fatte di ferro e legno per ben la seconda volta nella sua vita.
10,20
«Mamma!, mamma mi piacerebbe tanto avere un amico cane, ma tanto tanto!»
«Va bene piccolo, vedremo, quanto torniamo a casa ne parliamo con papà e se lui è d’accordo andiamo al canile»
«Che bello!, che bello!, sono sicuro che il papà sarà d’accor……»
BUUUMMM!?!
«Mamma, mammaa, aiuto! Dove sei? Ho paura! è tutto buio, mamma aiuto è tutto buio..»
Suoni, strani suoni di ferro caldo. Un caldo feroce; gemiti che provengono dal treno di fronte ai binari, gemiti sempre più profondi e poi...urla disperate. Chi cerca la mamma, chi il fratello chi l’amico, la compagna, il figlio. Ma loro non sono più in stazione, sono stati sbalzati a 100 metri di distanza per l’onda d’urto. Come delle foglie strappate ai rami di un albero autunnale.
Poi il fumo si dirada e s’intravede il disastro.
«Mammaa!, dove sei? Dove sei?» Carmelo sembra un minatore appena uscito dalla galleria; la galleria più profonda del suo piccolo paese.
«Vieni piccolino, vieni in braccio, ti aiuto io!» Un ragazzo di 20 anni, una divisa da vigile del fuoco. Il ragazzo è nero come Carmelo, zoppica, ma continua a togliere pezzi di cemento dal piccolo corpo del bimbo. Solleva calcinacci pesanti e taglienti, rossi dal caldo; le sue mani ustionate, ma continua a spostarli. Alcuni giorni dopo venne ricoverato in ospedale per le ustioni. Perse tre dita di una mano.
«Chi sei? Dov’è la mia mamma?» Carmelo è sepolto da una montagna nata dalla violenza.
«Sono un amico della mamma… stai tranquillo»
«Ma cos’è successo?» La sua voce non è più quella di un giovane esploratore, ora è rauca, piena di polvere e distruzione.
«Niente, non è successo niente. Piccolo…non è successo niente»
Fine
In Italia non succede mai niente.
La Rosa dei venti, Il golpe borghese, piazza Fontana, Gioia Tauro, Reggio Emilia, Brescia, l’Italicus, Genova, Il rapido 904, Bologna, Ustica, Firenze, Milano; non sono niente. Non è successo niente. Non è STATO nessuno. In fondo qualche pezzente, qualche moglie di pezzente, qualche figlio di pezzente cosa volete che sia, incidenti di percorso; incidenti per una democrazia migliore, più libera, più ricca. In Italia non è mai STATO nessuno, una cena tra poteri, un brindisi e poi le direttive agli organi di informazione:
“Dovete dire questo, dovete dire quello, dovete dire che non è successo niente; arriva l’estate mandiamoli in vacanza tranquilli, poi, quando tornano, avranno dimenticato tutto”
Ma non avete preso in considerazione una cosa: voi! infami manovratori dietro le quinte, migliaia di occhi hanno visto, sentito, sanguinano ancora. Loro lo sanno chi è STATO. Potete manipolare tutto, cancellare tutto ma dietro il vostro secchio di vernice bianca democratica ci sono pareti rosse di sangue pulito.
Quelle non potrete mai più cancellarle.
-A Carmelo e a tutti i morti e feriti di quella mattina spensierata di un agosto solare-
(Breve parte dal racconto "Piccolo esploratore" contenuto nel libro "Stelle cannibali" ED. Il Foglio 2022)
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mal-concio · 1 month
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Quegli occhi...cazzo e quanto sono belli, così profondi...capaci di leggerti dentro...di avvolgerti...ma devo dimenticarli...lo devo fare.
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avvocatodeldiavolo · 1 year
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Scopri.
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marcogagnoni · 3 months
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Gli occhi sono finestre dell’anima che si aprono sul mondo, riflettendo l’essenza più intima dell’essere umano. Sono specchi dell’anima, specchi che riflettono il nostro passato, il nostro presente, e il nostro futuro. Testimoni silenziosi delle nostre gioie e delle nostre sofferenze, custodi dei nostri segreti più profondi. Dimensioni 30 x 43,5 cm 2024
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ragazzoarcano · 9 months
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“Aveva versato le lacrime di fronte a occhi rimasti gelidi, al punto tale da diventare esse stesse schegge di ghiaccio che le trafiggevano il viso. Troppe volte va così: le emozioni che affidiamo agli indifferenti sono quelle che ci lasciano i segni più profondi.”
— Fabio Privitera
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-Allora cosa faremo?
-L’amore.
-Davvero?
-Si.
-Perfetto, allora mi spoglio.
-E perché ti togli i vestiti?
-Per fare l’amore.
-E chi ti ha detto che devi spogliarti per fare l’amore?
-Che io sappia, si fa così.
-No, quello non è amore, quello è possesso.
-Non capisco, è come si fa?
-Lasciati addosso i vestiti e parliamo fino a stancarci,
fino a provare a decifrarti, fino a conoscere tutto a memoria,
fino a scoprire i nostri segreti più profondi,
fino a scioglierci solo guardandoci,
fino a quando questi occhi si stanchino e mi obblighino a dormire.
-E proverai a tenerli ancora aperti?
-Si, solo per vederti.
~ Charles Bukowski
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libero-de-mente · 2 months
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Conoscere l'amore
“Che cos'è l'amor
Chiedilo al vento
Che sferza il suo lamento sulla ghiaia
Del viale del tramonto […]”
Mi sono domandato spesso cos’è l’amore, in realtà me lo sto chiedendo ancora e credo che me lo domanderò finché vivrò. Ho avuto molte risposte dalla vita fino a oggi. Alcune evasive, altre discutibili, però molte sono state chiare e ben definite. Ora. Escludendo l’amore nelle sue molteplici forme che variano da quelle per dei figli, a quello per i genitori, alla passione, alla idolatria o alla devozione mi sono sempre chiesto cos’è l’amore tra persone che si seducono. Quello che attrae due persone donandosi reciproca felicità mentale, fisica e appagamento sessuale.
Credo che non ci sia una definizione indiscutibile per definire l’amore, a meno che non ci addentriamo nell’aspetto scientifico.
<In questo caso il nostro cervello produce chimicamente dopamina e noradrenalina. Il cuore batte più forte, il benessere interiore aumenta e la felicità anche>. Se avete letto questa definizione con la voce di Alberto Angela o Barbara Gallavotti, a seconda di chi vi garba, sappiate che siete delle belle persone.
Ma se dovessimo dare una spiegazione non razionale, beh, qui si potrebbe scrivere tantissimo.
E allora proviamo a immaginare dove si trova e com’è fatto l’amore che fa palpitare il cuore, in cosa si cela il sentimento che fa vibrare le anime.
L’amore può ambientarsi in una stazione dei treni, in un incontro rubato ai mille impegni della quotidianità, un incontro veloce dove il tempo è tiranno. Lo vedi negli occhi che si cercano tra la folla, le dita delle mani che finalmente si intrecciano per la prima volta e quell’ansito affannato di chi sospira profondamente per l’emozione.
L’amore può avere i tratti somatici di un viso, ovvio direte, ma potrebbe essere quello di una persona incrociata tanto tempo fa per le strade del proprio quartiere più e più volte. Fino ad ammirare quella persona e immaginare di poterle parlare, sorriderle e finanche baciarla. Pensare di poter far parte della sua vita. Senza averne mai avuto il coraggio. Ancora oggi il ricordo rimane. Perché se l’amore ha un volto, si tratta proprio di quel viso tanto sospirato.
L’amore può trovarsi in viaggio su una strada. Fatta di chilometri, non importa quanti, percorsi per arrivare da quella persona. Poco interessa se non tutte le strade sono percorribili a velocità sostenuta, se siano sconnesse o interrotte. Non si guardano i chilometri percorsi sul contachilometri ma l’orologio, quello sì, per calcolare quanto tempo si stia perdendo. Invece di trascorrerlo tra le braccia desiderate.
L’amore può essere pungente come il freddo di una mattina di gennaio, una di quelle con la brina sui prati. Mentre il vapore che esce dalle bocche sembra prendere forme romantiche, dando vita a fisionomie dolci che accarezzano le anime di chi si sta incontrando. Tutto questo dopo aver preso il coraggio di incontrarsi.
L’amore può avere una voce melodiosa. Quella di un soprano per esempio. Una voce di un’estensione magnifica che viene accompagnata da due occhi profondi, un sorriso da incorniciare, un cuore generoso. Un’anima eccelsa. Tutte coreografie degne della meravigliosa opera, creata da Madre natura, che si para dinnanzi ai nostri occhi. Estasi ed emozioni profonde.
L’amore può risiedere in una mente. Nelle confidenze, nelle parole e nei concetti creati dalla materia cerebrale di una persona. Un labirinto, come i vicoli di un centro storico, dov’è facile perdersi e dove non si proverà mai a cercare una via d’uscita. Perché ci si sta bene tra quei pensieri, dove in quelle riflessioni e nell’immaginazione si trova riparo. Un intelletto nei confronti del quale non si percepisce il tempo, perché esso rimane sospeso.
L’amore può trovarsi in svariati posti diversi tra loro. Luoghi che possono spaziare dalle biblioteche a delle colline, da una spiaggia marina a un museo, da un caffè del centro cittadino a uno sperduto castello medievale. Perché in quei luoghi ci arriva grazie a dei cuori generosi e pulsanti che lo ospitano trasportandolo.
Per ultimo, ma non meno importante, per me l’amore più potente risiede negli occhi di chi ha sofferto per amore e ti chiedono di non infierire, li noti nella moltitudine tra tanti occhi. Sono occhi che “gridano” nonostante il silenzio della luce spenta in essi. E se si riuscisse a riaccendere quella luce, chiunque resterebbe abbagliato. Ma l’amore sta anche in quel sorriso appena accennato, perché teme di illudersi di nuovo e che in pochi sanno percepire. Oppure nella voce di chi ti fa capire che vorrebbe volare in alto per non stare più sul fondo, ma con quella tremenda paura di cadere di nuovo.
“Ahi, permette signorina
Sono il re della cantina
Vampiro nella vigna
Sottrattor nella cucina […]”
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Immagine: Diana spezza l’arco di Cupido (perché a un certo punto anche basta, con quella mira quel nanerottolo ha rotto gli zebedei)  - dipinto di Pompeo Girolamo Batoni (1761)
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